Frutto della collaborazione tra il patron della label PAN, Bill Kouligas, e il duo degli Amnesia Scanner, quest’unica traccia di appena quindici minuti utilizza manipolazioni digitali e detriti sonori per evocare lo spaesamento di una realtà sempre più refrattaria a farsi de-codificare e, perciò, sempre più pronta a lasciarsi trasfigurare in onde e sinusoidi, in buchi neri angoscianti, in fluttuanti mondi paralleli popolati di entità misteriose inabissate dietro collage iperrealisti. E' il suono di un'odissea post-psichedelica, dove ormai la psichedelia è soltanto la rivelazione dell’Orrore, del suo andirivieni infinito.
Azzeccato il richiamo agli Infidel? / Castro!, ai loro collage elettroacustici piantati nel bel mezzo del disastro, comunque affrontati da postazioni glitch-hop concretiste che, per il tramite delle recenti esperienze di Arca e Jar Moff (giusto per citare due dei nomi più in vista), ne proiettano la lezione verso dimensioni sempre più stranianti, lì dove anche la classica contemporanea torna buona per evocare il dramma del qui-ed-ora (Fausto Romitelli potrebbe essere un indizio…).
qui la recensione del Karagiannis.