[Monografia] Andrej Tarkovskij
#51
Inviato 24 agosto 2013 - 17:20
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#52
Inviato 26 settembre 2017 - 15:33
Andrej Tarkovskij
Dai primi cortometraggi agli ultimi capolavori girati all’estero, Tarkovskij fu un grande innovatore in campo cinematografico, ma un uomo legato a una tradizione artistica e culturale ormai svanita, portavoce del bisogno spirituale proprio dell’uomo, sostenitore di una fede nell’amore per il prossimo in un’epoca basata sul progresso e sull’individualismo
#53
Inviato 26 settembre 2017 - 23:15
Andrej Tarkovskij
Dai primi cortometraggi agli ultimi capolavori girati all’estero, Tarkovskij fu un grande innovatore in campo cinematografico, ma un uomo legato a una tradizione artistica e culturale ormai svanita, portavoce del bisogno spirituale proprio dell’uomo, sostenitore di una fede nell’amore per il prossimo in un’epoca basata sul progresso e sull’individualismo
se abiti completamente la tristezza di questo brano allora sei degno di amarlo fino alla follia, noi ci rincontreremo, presto o tardi non me ne frega nulla.
nessun addio
oggi sono molto stanco, domani mi piacerebbe scrivere un post importante su NOSTALGHIA, ma tutte queste irate genialità che escono dalla mia testa poi finiscono immancabilmente in qualche tesi di laurea etc.
La monografia vale dieci, ma Andrej non appartiene manco per il cazzo al linguaggio, Andrej è puro empiriocriticismo che si forma deforma topologicamente inscenando il teatro non metafisco del dolore umano...
NOSTALGHIA: se inizio adesso VERAMENTE finisco fra quattro ore... scena dopo scena.
TEMI DI NOSTALGHIA
MALATTIA MENTALE
RAPPORTRO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS CHE INVESTE IL POST SIMBOLICO OCCIDUO RELIGIOSO
RAPPORTO TRA LA MALATTIA MENTALE E IL TEMPO COME SALTO DEFINITIVO DAL SARCOMA CRONOS CHE INVESTE IL POST SIMBOLICO OCCIDUO RELIGIOSO ED EVISCERE FINALMENTE OGNI RESIDUO DI FEMMININO NELL'UOMO DEFINITIVAMENTE SENZA ALIBI-CIORAN CHE DEVE MORIRE, METAFORICAMENTE O MENO
LA CRUDELTA' TOTALE DI ANDREJ CHE NELLA SCENA DEL NEO GIORDANO BRUNO NON PRENDE ALLA PASOLINI CROSTE PROLETARIE CHE FANNO POMPINI A DIECI SACCHI A PALLA, MA ACCOGLIE E TRASFORMA IL CUORE MARCIO DI ROMA PAPALE IN UNA VERA, CAZZO VERA, ACCOLITA CENACOLO MARTIRIO DI MALATI MENTALI VERI.
LA PARANOIA DELLA MACCHINAZIONE ALLA WERNER QUESTA VOLTA, IL RUOLO ASTRALE DELLA FOTOGRAFIA NELLE SCENE INIZIALI, SOPRATTUTTO LA FORZA ESPOSITIVA CHE SOLO LUI AVEVA DI PORTARE IL CAMPO LUNGO ALLA DEVASTAZIONE MENTALE.
NOSTALGHIA NON E'UN FILM SULLA VITA, NON E' UN FILM SULLA MORTE, NON E'UN FILM SULLA METAFISICA MA DELL'OLTREPASSAMENTO ARTAUDIANO, VIVERE LA MALATTIA MENTALE, LA COMPLESSITA'INTERIORE ELIOVITTORIANA STRAUBIANA DESTRUCTO PROUSTIANA HEIDEGGERIANA DENTRO IL CERVELLO COME POSSIBILITA' DI SCONFIGGERLA, QUESTA MORTE.
SU ANDREJ NON DEVO SCRIVERE, VADO AVANTI PER GIORNI. HO SCRITTO TRE O QUATTROMILA PAGINE SU DI LUI, MI SEMBRA ONESTO CHE LO SCRIVENTE DEBBA ANCHE MANGIARE E NON SPEZZARE IL PANE DELL'ASSURDISMO POST METAFORICO CON TUTTI.
DOMANDA: SIGNOR PAOLO BASSANI MA LEI HA VISTO SOLO NOSTALGHIA?
RISPOSTA: GENTILISSIMO AMICO, ASSOLUTAMENTE NO E LO CONSIDERO TUTTO SOMMATO UN FILM IMPORTANTE MA NON ESSENZIALE DEL PIU'GRANDE ARTISTA DELL'UMANITA'
DOMANDA: IL SUO FILM PREFERITO, E CHE COSA DOBBIAMO ASPETTARCI ALLORA, UNA EVISCERAZIONE SPIRITUALE COME SUBLIME ATTENTATO ALLA MORTE DELLA METAFISICA , DEL PENSIERO, DELL'ESSERCI, DELLA RICREAZIONE PORNOGRAFICA, DELLA TRISTEZZA?
RISPOSTA: LEI HA ASCOLTATO LA CANZONE, BERNIE CHE HA PRODOTTO QUESTA MERAVIGLIA DOPO IL JINGLE JANGLE DIVINO, CHE MI DEVASTA I NEURONI SEMPRE, UNA OSESSIONE LURASCHIANA VISSUTA SULLA MIA PELLE MARCIA ISTANTE DOPO ISTANTE PER SEMPRE... ECCO NON DIVAGHIAMO, DOPO I TOM RIPETUTI E LA BELLEZZA RINASCIMENTALE DELLE PENNATE DI BERNARD SUMNER AL MINUTO 3 E 50 IN POI E' ANDREJ TARKOVSKI.
NE RIPARLEREMO
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#54
Inviato 20 ottobre 2020 - 08:21
Rivisto ieri sera Sacrificio restaurato. Lavoro incredibile nel nuovo riversamento digitale, che fa risaltare ancora di più la miracolosa fotografia di Nykvist. Online c'è il racconto del direttore della fotografia sull'esperienza con Tarkovskij.
Peraltro più scorrevole di quanto ricordassi, ma d'altronde c'è una manciata di sequenze davvero ipnotiche nel loro ritmo lento ma ricco di pathos. Il fatto che sia recitato in svedese e che il protagonista sia Erland Josephson lo avvicina inevitabilmente a Bergman, complici anche i lussuosi interni alla Fanny & Alexander.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#55
Inviato 20 ottobre 2020 - 12:35
I miei Tarkovskij preferiti sono Sacrificio, Andrej Rublev e Solaris. I primi 2 capolavori secondo me, ma chissà magari potrei cambiare idea anche con loro rivedendoli.
A oggi Rublev rimane il mio preferito, anche se non è ancora nello stile "tipicamente" tarkovskijano - o forse proprio per questo, essendo in qualche modo "universale". Sul piano puramente visivo è a parimerito con Nostalghia e Sacrificio.
"Lo specchio" rimane poi un oggetto non identificato, da rivedere ogni tot per metterci dentro qualcosa di nuovo o diverso, senza mai risolverlo.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#56
Inviato 20 ottobre 2020 - 21:26
l'unico difetto che trovo in Stalker è che le visioni successive alla prima non potranno mai essere come la prima, che è totalmente destabilizzante, spiazzante... per me quel film è stato l'epifania cinematografica...
poi sì, Sacrificio e Nostalghia
da non dimenticare L'infanzia di Ivan...
#57
Inviato 18 marzo 2024 - 20:42
Torno adesso dal cinema, abbiam visto Lo specchio, e devo dire di esser rimasto interdetto.
Forse han contribuito le aspettative troppo alte, ma son uscito un po' con un meeh. Per la mia ragazza -molto più sicura nel giudizio - trattasi addirittura della peggior merda visto al cinema, escluse forse due-tre robe da festival. Io cerco ancora di convincere me stesso di salvare in qualche modo il film in corner, ma sicuramente lì a caldo quando il film è passato ai titoli di coda ero decisamente contento di poter finalmente uscire dalla sala.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi