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[Monografia] Andrej Tarkovskij


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56 replies to this topic

#1 Zarathustra

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Inviato 28 giugno 2006 - 17:21

Cosa ne pensate del regista russo autore di capolavori come "Stalker", "solaris" e "lo specchio"?  Secondo me il suo cinema è una vera e propria forma d'arte. Inanzitutto Tarkovskij seleziona volutamente il suo pubblico grazie alla spropositata lunghezza di molti suoi film, costellati di sequenze fisse, interminabili, estenuanti, dove succede poco o niente e i dialoghi la fanno da padrone.
Ciò che rimane però al termine della visione di un film come ad esempio "stalker" è una sensazione molto intensa, un'emozione sottile come di qualcosa che ci è passato di fianco e ci ha sconvolto, ci ha stimolato a pensare. I suoi film dicono molto del suo pensiero, della sua filosofia di vita. Parlano degli uomini e dell'esistenza, del rapporto tra fede e ragione, di guerre,illusioni e ambizione umana. Spesso la trama è ricca di metafore, la cui interpretazione spetta a ciascuno di noi, secondo la sua sensazione e i suoi pensieri.
Purtroppo molti suoi film sono difficili da reperire in Italia. Se qualcuno volesse parlare dei titoli che molti di noi non hanno avuto occasione di vedere, o dire la sua sull'interpretazione filosofica delle sue immagini e dei suoi film, è il benvenuto ;D
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#2 scirocco

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Inviato 28 giugno 2006 - 19:11

Non l'ho mai amato molto, pur ritenendolo tra i più grandi maestri. Troppo liturgico,  trascendente e rarefatto per i miei gusti, ma quella poesia per immagini, quei fotogrammi "dipinti a mano", uno per uno, meritano indubbiamente un posto altissimo nella storia del cinema. Un film su tutti: "Lo specchio".
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#3 Zarathustra

    Groupie

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Inviato 28 giugno 2006 - 19:29

liturgico,  trascendente e rarefatto

Beh, dopotutto è roba sovietica, è un mattone per forza! :P

Comunque a proposito di Stalker ricordo ora di aver letto in rete un giudizio particolare del regista polacco Krystof Zanussi (un'altro ermetico) sulla scena finale dei tre bicchieri spostati dalla figlia con la telecinesi.
Disse che - unico nella storia del cinema- secondo lui Tarkovskij riusciva a raffigurare il mistero. Le sue immagini - il giudizio di Zanussi diceva pressapoco così- lo spettatore non le osserva tendando di coglierne il significato; quando tutto significa qualcos'altro, ci viene chiesto di riviverle, ma in una dimensione a noi sconosciuta eppure così incredibilmente familiare. La bambina infatti nella sua malattia ci appare subito aliena, così da rendere quasi familiari le presenze sconosciute che abitavano la zona. E non a caso intorno a lei e nella zona ci sono colori brillanti, mentre nelle altri parti del mondo le immagini sono in un bianco e nero sudicio e deprimente. La scena finale, dicevo, è un'incredibile rappresentazione del mistero. Già mentre siamo sconvolti dal crollo delle attese dopo l'arrivo alla stanza dei desideri, ci viene mostrata la bambina con oggetti quotidiani - dei bicchieri- mentre senza una parola riesce a fare la telecinesi. Non ci spiegano perchè, a cosa serva, cosa c'entri, ma la dissolvenza in coda al film lascia una stranissima sensazione che è difficile a descrivere a parole.
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#4 Guest_kionni_*

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Inviato 30 giugno 2006 - 11:11

Lo considero uno dei più grandi registi e autori di ogni tempo.
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#5 paranoidandroid

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Inviato 30 giugno 2006 - 11:26

concordo. solaris visto al cinema è un'esperienza iniziatica.
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#6 Nekokuma

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Inviato 30 giugno 2006 - 11:32

Uno dei film di Tarkovskij che mi è piaciuto di più, e che forse non in molti hanno avuto l'occasione di vedere, è "Il rullo compressore e il violino", del 1960. Il film è in realtà un mediometraggio, fu girato dal regista come prova finale del suo diploma ed è in pratica uno straordinario saggio sull'amicizia. Tarkovskij ci mostra due squarci di vita di due personaggi completamente differenti, un bambino alle prese con le lezioni di violino, ed un operaio impegato a manovrare un rullo compressore che trovano l'uno nell'altro, magicamente, qualcosa che manca nella loro esistenza: concretezza, fisicità e una "preview" dell'affascinante mondo degli adulti e delle macchine per quanto riguarda il bambino, ingenuità, fantasia, curiosità e voglia di scoprire per l'operaio. I due mondi differenti ma complementari vengono delineati attraverso dei minuscoli subplot, tra cui una straordinaria e delicatissima scena di "seduzione" fra il bimbo protagonista ed un altra bambina nell'atrio della casa dell'insegnante di violino, e sebbene la pellicola non esprima ancora la visione filosofica del regista, vuoi per la brevità o perchè essendo l'opera prima l'impianto filosofico di Tarkovskij ancora non si era formato, essa presenta già i tratti estetici caratteristici del regista russo, in particolare l'ossessione per la luce, gli specchi, le rifrazioni e proprio perchè la trama è assai più lineare di tutti gli altri suoi film che ho visto mi sentirei di consigliarlo anche a chi non si è mai avvicinato a lui causa prolissità o eccessivo intellettualismo.

Non ho idea di come si possa fare per recuperarlo, io l'ho registrato da RaiSatCinema cinque o sei anni fa ma vi assicuro che ne vale la pena.

Mi meraviglio che nessuno abbia citato Andrej Rublev, per me il suo film più bello, molto superiore sia a Stalker che a Solaris come forma e come contenuto.
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#7 Guest_kionni_*

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Inviato 30 giugno 2006 - 12:04

Mi meraviglio che nessuno abbia citato Andrej Rublev, per me il suo film più bello, molto superiore sia a Stalker che a Solaris come forma e come contenuto.


Potresti anche avere ragione
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#8 Zarathustra

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Inviato 30 giugno 2006 - 12:55

Non l'ho citato perchè non l'ho visto. Mi piacerebbe, ma non lo trovo!
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#9 Nekokuma

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Inviato 30 giugno 2006 - 13:07


Mi meraviglio che nessuno abbia citato Andrej Rublev, per me il suo film più bello, molto superiore sia a Stalker che a Solaris come forma e come contenuto.


Potresti anche avere ragione


ma che cazzo di intervento è.
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#10 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 02 luglio 2006 - 13:48

Un grande maestro del cinema; amo soprattutto i suoi due film di fantascienza.
Secondo me Il rullo compressore e il violino è un film ancora acerbo, troppo influenzato da moselli precedenti. Il talento del regista si intravvede, ma la personalità non emerge.
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#11 Guest_verdoux_*

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Inviato 02 luglio 2006 - 17:57

grande Tarkovskij, uno dei tre registi pallosi che adoro; (gli altri due sono Angelopoulos e Sokurov);

bellissimo l'infanzia di Ivan, la guerra dei bambini; bellissimi solaris e stalker; non mi piace lo specchio e nostalgia è proprio brutto; un capolavoro Andrei Rublev:


Il volo di una rudimentale mongolfiera, una soggettiva affascinante e spettacolare, si conclude a terra con un inevitabile schianto mortale; spesso succede agli uomini di decollare senza sapere se e come potranno atterrare; è la prima scena del film e già ne dà il senso.
I protagonisti, i monaci, entrano in scena nell??episodio successivo; un buffone fa satira popolaresca sui boari davanti ai suoi paesani riuniti al riparo dalla pioggia; non si può, oggi come allora, siamo in Russia nel 1400 A.D. e Kirill, uno dei monaci, fa la delazione alle guardie che torturano e mutilano orrendamente il buffone; difficile trovare un senso alle azioni ed ai comportamenti degli uomini ed alla loro crudeltà.
Teofane il greco è un grande e famoso pittore che invita il monaco Andrei, bravo e promettente pittore pure lui, a seguirlo a Mosca come suo allievo ed aiutante per eseguire un lavoro ordinato dal duca.
Teofane è un laico che crede fortemente nella sua arte, l??unica cosa bella per cui valga la pena di vivere in un modo di crudeltà e di brutture; cinicamente sostiene che voler eliminare il male su questa terra equivale a voler eliminare l??umanità e che spetterà a Dio giudicare gli uomini.
Il monaco Andrei non accetta questa visione, non si rassegna a mettere il proprio talento creativo al servizio dei signori che comandano e di raffigurare il Dio degli eserciti per terrorizzare gli uomini. Per lui il Dio misericordioso non può atterrire gli uomini per consolidare il potere temporale del potente clero ortodosso e le pareti dove doveva pitturare il giudizio universale rimangono bianche.
Il suo viaggio verso Mosca diventa il viaggio della sua coscienza attraverso i conflitti che mettono a prova la sua fede; una fede impossibile in un Dio che permette agli uomini di far soffrire altri uomini. Nessuno è immune dal male, nemmeno lui che uccide un uomo per difendere una ragazza, una peccatrice che non gli dimostrerà alcuna gratitudine; legittima difesa diremmo oggi noi, ma Andrei porta il peso del suo peccato e fa voto di restare in silenzio per il resto della sua vita.
Il suo viaggio è una soggettiva in cui il suo occhio è l??occhio della macchina da presa e la sua coscienza è la coscienza dello spettatore; un viaggio nel tempo dove prendono corpo e diventano quadri animati sullo schermo le sue visioni, reali e surreali, i suoi pensieri ed i suoi tormenti. Vediamo allora la passione di cristo, i riti pagani, le storie crudeli di torture e sopraffazioni, le guerre civili e le faide, le invasioni tartariche ed i saccheggi. Quadri animati dicevo, costituiti da ciascuno dei 24 fotogrammi che ci sono in un secondo, da ognuno dei quali si potrebbe ricavare un quadro, un affresco, una icona.
Scorrono gli anni, Teofane è morto da molto tempo, Andrei non parla e non dipinge più ed invecchia in silenzio.
Infine la campana. Un giovane ragazzo, Boris, l??orfano di un maestro fonditore di campane, millanta la capacità di fondere campane; non è vero niente e rischia la vita per le sue bugie, ma ci prova; sono morti tutti di peste ed il duca ha bisogno urgente di una campana; è rimasto solo lui che approfitta della situazione, fa il saputo e lo strafottente, gli danno credito e lui si mette a far costruire una enorme campana che coinvolge il lavoro di centinaia di persone e le finanze del duca. Incredibilmente e miracolosamente la campana viene fusa, sollevata e ? suona.
Se non è un miracolo è quanto meno un segno di benevolenza divina, la prova che Dio non è sempre contro di noi e che gli uomini, cooperando anziché combattendosi, possono fare qualcosa di buono.
Così il suono della campana diventa per Andrei, che aveva assistito in silenzio alle fasi della costruzione, l??annuncio che Dio è con noi. Consola Boris, scoppiato in un liberatorio pianto dirotto, e lo prende con se; pone fine al suo silenzio, si riconverte alla vita e, nella fede ritrovata, il suo talento di artista trova libero sfogo.

La bellezza dell??arte salverà il mondo quando sarà al servizio del lavoro dell??uomo e del Gesù dei poveri; un film dalla forte spiritualità laica.
Un capolavoro.
Andrei Rublev, 1967 (?), Andrei Tarkovski
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#12 Guest_zepmat_*

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Inviato 04 luglio 2006 - 10:00

Avete mai visto Solaris nell'edizione in DVD senza i tagli dell'originale uscito in Italia? Mezzo film è in russo quindi pensate che tagli che avevano fatto e cosa ci potevi capire dal momento che mezzo film te l'avevano tagliato?
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#13 Guest_Figazzo_*

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Inviato 04 luglio 2006 - 14:02

uno dei massimi cineasti di ogni tempo, di quelli che ho visto credo che stalker e andrej rublev sono le vette della sua arte, solaris e lo specchio sono film grandiosi e nostalghia ( il successore di stalker) sia un misconosciuto capolavoro, di sicuro quello più esoterico assieme a stalker e il suo più ermetico ( anche più di lo specchio).
Sinceramente non riesco ancora a fornire pensieri, dovrei rivederli tutti e 5 una seconda volta per esprimere qualcosa di logico o di irrazionale, ma devo dire che è stata un esperienza di intenso misticismo che consiglio a chi ancora non si è avvicinato a questo genio. Alla fine di questa prima visione di questi film credo cmq che la chiave per decifrare il messaggio globale di Tarkovsky sia nel discorso che lo stalker (amareggiato e forse per la prima volta disillluso verso i reali desideri dell'umanità) fa alla moglie al ritorno dalla spedizione quando sta sdraiato a letto, ora non la ricordo per bene e quindi nemmeno la scrivo, ma è proprio  li che ho avuto l'illuminazione.
Altri momenti illuminanti sparsi: il dialogo tra l'artista , lo scienziato e lo stalker nella caverna che conduce alla stanza dei desideri in stalker; il discorso dell'eremita folle dal megafono  nella piazza in nostalghia; la tensione tra spiritualità e arte in molte sequenze di andrej rublev e poi quelle riprese solenni dall'alto; le visione d'infanzia in lo specchio ( che si riallacciano in chiave credo psicanalitica a certi sogni del protagonista in solaris).
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#14 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 05 luglio 2006 - 22:28

Avete mai visto Solaris nell'edizione in DVD senza i tagli dell'originale uscito in Italia? Mezzo film è in russo quindi pensate che tagli che avevano fatto e cosa ci potevi capire dal momento che mezzo film te l'avevano tagliato?

sì, l'ho visto...è scandaloso ;D!!!
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#15 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 05 luglio 2006 - 22:32

nessuno cita Il sacrificio?! l'ho visto una volta sola...un film che merita.
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#16 Shining

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Inviato 05 luglio 2006 - 23:04

(...)



non potevi scegliere colore migliore.
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#17 Zarathustra

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Inviato 06 luglio 2006 - 17:09


Avete mai visto Solaris nell'edizione in DVD senza i tagli dell'originale uscito in Italia? Mezzo film è in russo quindi pensate che tagli che avevano fatto e cosa ci potevi capire dal momento che mezzo film te l'avevano tagliato?

sì, l'ho visto...è scandaloso >:(!!!

L'ho visto proprio ieri sera. Però devo ammettere che, almeno per quanto riguarda l'inizio, se uno ripensa alle scene tagliate si fa due risate...tipo i 10 minuti netti di sequenza muta sulla macchina sulla superstrada ahah
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#18 teo89

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Inviato 07 luglio 2006 - 11:31



Avete mai visto Solaris nell'edizione in DVD senza i tagli dell'originale uscito in Italia? Mezzo film è in russo quindi pensate che tagli che avevano fatto e cosa ci potevi capire dal momento che mezzo film te l'avevano tagliato?

sì, l'ho visto...è scandaloso ;D!!!

L'ho visto proprio ieri sera. Però devo ammettere che, almeno per quanto riguarda l'inizio, se uno ripensa alle scene tagliate si fa due risate...tipo i 10 minuti netti di sequenza muta sulla macchina sulla superstrada ahah


Si, però se uno si vedesse la versione tagliata non ci capirebbe molto.
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#19 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 19 luglio 2006 - 12:27

Ho visto finalmente "l'infanzia di Ivan", che dire...forse non ancora all'altezza di vari Stalker e solaris, ma già si notano sequenze che saranno riprese in andrei rublev. La scena di Ivan nel il pozzo ,per esempio, o il finale (dei due bambini che corrono lungo la spiaggia)sono quadri di sublime bellezza.
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#20 watermelon71

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Inviato 09 agosto 2006 - 08:30

esordisco sul forum parlando del mio regista preferito.

Andrej Rublev è il vertice della sua arte.

Ho avuto modo recentemente di rivedere quasi tutti i suoi film al cinema, con le pellicole restaurate.

Andrej Rublev ogni volta svela un pezzo in più di quel "mistero" che Tarkovskij ha sempre voluto dipingere.

Mistero non scopribile ma eternamente avvicinabile; sembra una costante dei suoi migliori film.

Alcune scene mi hanno dato (ancora e più) i brividi, penso alla cattedrale distrutta dopo l'incursione dei guerrieri mongoli...

Solaris immenso, con quel meraviglioso prologo che ci porta in una cavalcata nella Tokyo di 30 e più anni fa...spettacolare: poi comincia la malattia del pianeta ad intossicarci, costringendoci a riflettere sul concetto di realtà... realtà, percezione e volontà...il pianeta Solaris diventa le icone di Andrej Rublev, la casa di Stalker, la Donna del meraviglioso "Lo Specchio" e del suo "tempo perduto"...

insomma ce ne sarebbe...
vi immaginate se non gli avessero castrato la realizzazione de "L'idiota" di Dostoevskij e del film sul "Vangelo secondo Luca"?

ciao a tutti e grazie per questa discussione.

massimo



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#21 Alexx

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Inviato 18 agosto 2006 - 11:42

ciao a tutti... rispolvero questo vecchio topic per dire anche la mia su Tarkovskij.
purtroppo ho visto solo Stalker, ma devo ammettere che questo film mi ha colpito moltissimo.
dialoghi su tematiche esistenziali e confronti tra religione, razionalità e filosofia...
il tutto in uno scenario misterioso ed affascinante, un film che consiglio sempre
forse un pò lento a tratti.... ma come ha già detto qualcuno, è roba sovietica!  :)

ciao a tutti!

(questo è proprio un bel foum, comlimenti!)
  • 0

#22 Ejzenstejn

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Inviato 28 agosto 2006 - 12:20

Avete mai visto Solaris nell'edizione in DVD senza i tagli dell'originale uscito in Italia? Mezzo film è in russo quindi pensate che tagli che avevano fatto e cosa ci potevi capire dal momento che mezzo film te l'avevano tagliato?


Si, se poi si considera che le parti tradotte lasciavano a desiderare...
Comunque è un regista per il quale vale la pena di imparare il russo.
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#23 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 02 settembre 2006 - 20:47

Resta il fatto che tagliare un film così è da assassini
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#24 Guest_verdoux_*

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Inviato 11 dicembre 2006 - 16:30

nessuno cita Il sacrificio?! l'ho visto una volta sola...un film che merita.



visto! grandissimo film, ne sono rimasto affascinato;

PS: sconcertante il giudizio del mergehetti; oltre a tutto non ci ha capito niente; è un film sullo jurodivy, figura che attraversa la cultura russa dalla sua antichità... tarkovski prospetta la necessità di una fede capace di fare miracoli , qualcosa di estremamente lontano dalla spiritualità com'è intesa in occidente...altro che film per i ciellini; me lo ha spiegato una mia amica che conosce bene la cultura russa; ma a parte ciò, anche non capendoci niente, rimane un film bellissimo da vedere;
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#25 stalker

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Inviato 11 dicembre 2006 - 21:28

ma certa gente (il mereghetti) si dovrebbe vergognare di criticare opere d'arte come nostalghia o sacrificio. mi pare che a nostalghia dia addirittura inclassificabile..cioè sono cazzo di critici cinematografici e ancora parlano
  • 1

#26 stalker

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Inviato 12 dicembre 2006 - 11:30

un piccolo aneddoto su sacrificio. lessi tempo fa non mi ricordo se sulla biografia di tarkovskij scolpire il tempo di quello che capitò durante il piano sequenza nel quale alexander brucia la sua casa. tale scena doveva durare di più ma per un errore la pellicola predisposta non fu sufficiente (infatti si interrompe bruscamente). tarkovskij era ormai gravemente malato (morì nel giro di poco) e ormai non avrebbero più avuto il tempo di ricostruire la casa per girare nuovamente la scena e furono costretti a lasciarla così. tarkovskij si mise quasi a piangere per quello che era capitato cosiccome tutta la troupe e gli attori per il grande dispiacere dato al regista. ogni volta che penso a questa cosa trovo film come sacrificio o nostalghia ancora più profondi e commoventi
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#27 Pierrot le fou

    Roadie

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Inviato 12 dicembre 2006 - 11:44

se l'aneddoto contribuisse al valore, il valore stesso ne verrebbe umiliato.


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#28 stalker

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Inviato 12 dicembre 2006 - 11:50

cioè? non ho capito....
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#29 dazed and confused

    festina lente

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Inviato 12 dicembre 2006 - 11:52

un piccolo aneddoto su sacrificio. lessi tempo fa non mi ricordo se sulla biografia di tarkovskij scolpire il tempo di quello che capitò durante il piano sequenza nel quale alexander brucia la sua casa. tale scena doveva durare di più ma per un errore la pellicola predisposta non fu sufficiente (infatti si interrompe bruscamente). tarkovskij era ormai gravemente malato (morì nel giro di poco) e ormai non avrebbero più avuto il tempo di ricostruire la casa per girare nuovamente la scena e furono costretti a lasciarla così. tarkovskij si mise quasi a piangere per quello che era capitato cosiccome tutta la troupe e gli attori per il grande dispiacere dato al regista. ogni volta che penso a questa cosa trovo film come sacrificio o nostalghia ancora più profondi e commoventi


Questa storia la conoscevo.Mi vengono i brividi.
Penso che Tarkovskij avesse una specie di ossessione per le case incendiate...si trovano soventi nei suoi film.
Tarkovskij rimane, a mio avviso, forse il più grande regista di tutti i tempi.
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#30 Asterione

    pivello

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Inviato 13 dicembre 2006 - 14:10


L'ho visto proprio ieri sera. Però devo ammettere che, almeno per quanto riguarda l'inizio, se uno ripensa alle scene tagliate si fa due risate...tipo i 10 minuti netti di sequenza muta sulla macchina sulla superstrada ahah


Mi spiace che la scena del viaggio in auto sia presa così sotto gamba... secondo me è una delle intuizioni più notevoli di tutto il film, rivoluzionaria nella sua forma e capacità rappresentativa, e questo al di là della trama e del messaggio portante del film...

Se ci pensi, una scena simile, mostra una nuova e differente volontà di rappresentare l'evoluzione urbana e il rapporto tra uomo e città, la progressiva alienazione delle persone nei confronti dello spazio in cui si trovano a vivere, muoversi e relazionarsi. Tema questo molto sentito alla fine degli anni '60 inizio '70.

Pensa che da quella stessa scena, (tagliata nella versione distribuita da noi...ma ci pensi?!?) ha ispirato e guidato l'intero sviluppo di altre pietre miliari della cinematografia quali ad esempio "Koyaanisqatsi" di Geoffrey Reggio e coseguentemente tutta la sua "Quatsi trilogy".

I film di Reggio sono consigliatissimi, soprattutto il primo, per avvicinarsi alla sua interessante analisi tra uomo e ambiente, ai suoi modelli formali (fotografia, ma soprattutto montaggio) e capire quale sia la sensibilità che Tarkovskij è riuscito a trasmettere girando quella scena...

Ti consiglio di riguardare quella scena, magari con occhi nuovi, in modo da poter ricevere la forza e l'innovazione che questa porta con se', e quindi poterne parlare e discutere ancora, approfondendo un argomento che già da solo meriterebbe un topic indipendente...


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#31 Çorkan

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Inviato 03 febbraio 2010 - 17:09

Li segue, li circonda, li asseconda e li addomestica, senza prevalere, senza coercizione ed inganno. Andrej è mio anche per questo.

Infatti dai film di Tarkovskij emerge il carattere sostanzialmente inviolabile della Natura e dell'Essere. Non a caso tutti i tentativi dell'uomo per piegare a sé o conquistare sono destinati a fallire, mentre solo un atto di rinuncia (o quello della creazione artistica, che contiene in sé anche la rinuncia) consente all'uomo di (farsi) comprendere (dal/nel)la totalità...
E' anche per questo che il dato tecnico (il modo in cui usa la mdp) e quello esistenziale nei suoi film combaciano perfettamente...
Complimenti, hai spiegato in poche righe una cosa molto difficile da dire.. E' esattamente così: Tarkovskij non fa simbolismo, non si occupa di grandi metafore della vita, semplicemente si limita ad osservare la natura e ad approcciarsi ad essa con rispetto e sacralità. Lo spiega benissimo nel suo "Scolpire il tempo", consigliato. E il concetto di rinuncia-sacrificio è fondamentale per capire la sua poetica.


Riapro qui una discussione che si stava svolgendo in "cosa state leggendo". Chissà se qualcuno mi seguirà. Mah, se no, poco male.

Sono parzialmente d'accordo con ciò che viene detto in questi interventi sull' Andrej che ho copincollato  un po' a casaccio. E' vero che Tark ci mostra tentativi dell'uomo destinati a fallire (la mongolfiera, il capo della processione che cade sotto il peso della croce) ma secondo me non sono tanto tentativi di piegare a se la natura, ma quanto di colmare quella distanza fra se e Dio che rende la vita dell'uomo dolorosa e priva di senso.
In questo sta secondo me il tema centrale dell'Andrej: quale giustizia può esserci fra gli uomini se l'unico giudizio giusto (poichè espresso da un'intelligenza onniscente) può essere quello divino? La terra, e la giustizia che fra di
se e su di essa gli uomini esprimono , sarà sempre ingiusta, a causa della loro condizione di manchevolezza.
Ho notato infatti come il film ripeta in maniera quasi ossessiva il tema del giudizio: Il giullare portato via e giudicato, Kiril che abbandona il monastero giudicando i suoi abitanti indegni, Boris che deve essere giudicato sulla campana (tra l'altro voce terrena di Dio, non può essere un caso), Andrej che deve dipingere, nella chiesa della trinità, un giudizio universale. Andrej che giudica se stesso (ciò che lo caratterizza come eroe del film) per l'assassinio del tartaro privandosi della voce fisica e di quella simbolica, l'arte. Molti di questi giudizi si rivelano però fallaci, errati: Kiril torna con la coda fra le gambe, il giullare è condannato per una delazione, Andrej stesso torna sui suoi passi.
Non per niente il dialogo più significativo del film è secondo me all'inizio, quando Teofane si affaccia sulla piazza dove un uomo viene giustiziato (altro giudizio) e grida ai carnefici di smetterla, che la loro non può essere vera giustizia, in quanto essa pertiene solo a Dio.
In questo non mi trovo d'accordo con Reese quando dice che , "non si occupa di grandi metafore della vita, semplicemente si limita ad osservare la natura e ad approcciarsi ad essa con rispetto e sacralità"
L'Andrej si occupa di grandi metafore, mettendo in scena nondimeno che il rapporto, di sofferenza, fra l'uomo e dio.
Poi certo l'accento sulla natura è fondamentale: essa è l'unica immagine di Dio che l'uomo riesce a vedere. Gli elementi naturali come l'acqua (in particolare i fiumi, che io ho inteso come corrente di anime che scorrono al mare del giudizio universale, ma questa interpretazione credo sia troppo azzardata)., il fuoco (il rituale pagano, ad esempio) .
In questo senso è centrale la figura del cavallo. Esso è usato come strumento di differenziazione sociale: chi porta il giudizio, il conte sulla campana, i tartari, viaggiano a cavallo, e sono di solito portatori di potere : quando Boris riesce a farsi accettare come costruttore di campane dagli emissari del conte viene fatto salire a cavallo, e nelle scene successive eserciterà un grande potere, salvo poi tornare sui suoi piedi quando un potere più grande, il conte, arriverà, a cavallo, a minacciare la sua vita. Ovviamente il potere esercitato d aquesti personaggi è ingiusto e arbitrario, e il cavallo ne è la rappresentazione. Quando invece esso è libero dal cavaliere, ritorna ad avere tutta la sua bellezza primitiva, come nella scena finale o in quella iniziale in cui un cavallo si rotola per terra (forse la scena più bella del film.).

Uff, che fatica....
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"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#32 reese

    moriremo

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Inviato 03 febbraio 2010 - 18:48

Corkan, se non ho capito male, tu pensavi che noi parlassimo del Rubliov, invece con Stavrogin ci stavamo riferendo ad Andrej sì, ma Tarkovskij, cioè si parlava di tutta la poetica del regista. E in particolare riguardo al suo periodo in cui ha potuto esprimersi più liberamente, non a caso il periodo meno apprezzato. Le considerazioni sulla natura di Stavrogin sono applicabili maggiormente a film come Zerkalo, Stalker, Nostalghia, Offret.

Detto questo, devo quotare e lo farei ad infinitum

ma certa gente (il mereghetti) si dovrebbe vergognare di criticare opere d'arte come nostalghia o sacrificio. mi pare che a nostalghia dia addirittura inclassificabile..cioè sono cazzo di critici cinematografici e ancora parlano


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#33 reese

    moriremo

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Inviato 03 febbraio 2010 - 20:22

A proposito dei voti venuti fuori nell'altro topic avevo scritto:

Poveri Zerkalo e Nostalghia, così ignorati e/o non apprezzati.
Nostalghia forse me lo aspettavo, visto che è il film più russo mai fatto da Tarkovsky quindi, anche se ambientato in Italia, molto personale e sovietico, praticamente privo di trama ed eventi (visto il graduale disinteresse di Tark verso queste componenti).

Mi stupisco enormemente invece della poca fama di Zerkalo, vedo pochi voti e pure bassi. Le reazioni del pubblico russo nel '75 sono state essenzialmente le stesse di chi lo guarda oggi. E' un film fuori da ogni tempo e logica, in soldono lo descriverei così: o parla di te o non parla di te. Uno può apprezzarlo tecnicamente, musicalmente o altro, ma se non si guarda nel film e non vede se stesso... Le lettere che riceveva Tark erano la maggior parte mirate ad esprimere profonda perplessità per un film che è meno (in)quadrabile di un cerchio. Le altre invece erano di commozione e ringraziamento per aver scavato nel profondo dello spettatore e di averlo messo in contatto con parti di se stesso intangibili e inafferrabili; è spiritualità sconvolgente.


Invece mi rallegra vedere che ne hanno di ammiratori, solo che non hanno partecipato ai voti, forse saggiamente.

Portando avanti il discorso su Nostalghia, chi avrà letto Scolpire il tempo saprà della simmetria che c'è tra Gorchakov, il compositore settecentesco e il regista. Tarkovskij ha creato Nostalghia per i russi, con l'intento di illustrare lo spirito particolare di appartanenza dei russi alla loro terra, il non concepire la vita lontana dai luoghi infantili ed essere condannati a soffrire ogni qualvolta ci si trova lontano dalle proprie terre. Parlando del film, c'è una nota di nostalgia nelle parole di Tarkovskij che è da brividi: si rende conto con amarezza infinita che la stessa situazione in cui si trovava Gorchakov avrebbe perseguitato lo stesso regista, essendo costretto a realizzare film fuori dalla Russia, come è successo con Sacrificio in Svezia.

La disperazione di Gorchakov nell'osservare gli schemi tipici e pietosi che muovono spesso gli umani lo porta ad affidarsi all'unica persona che gli offre una visione del mondo diversa, quindi una possibile salvezza da ciò che conosce e che lo distrugge dall'interno. Sembra diventare spettatore degli eventi che gli succedono: Eugenia si innamora e si incazza con un essere asettico, ormai privo di interesse verso la vita come la conosceva fino a quel momento. Domenico gli offre un mondo incoerente, illogico, privo di tecnica, in cerca di amore (non tanto per il singolo quanto per l'intera umanità, un amore artistico per come lo intende Tark).

Il darsi fuoco di Erland Josephson è l'anticipazione del sacrificio reso ancora più evidente nel suo ultimo film, è l'estrema azione di un artista che deve amare il mondo e soffrire per esso. La poetica del 1+1=1, un matematico che getta anarchia, l'errore nella scienza giustificandolo spiritualmente, non nega una parte del cervello (ie il pensiero logico) ma intende unirlo a quello artistico-spirituale per vivere un'esperienza totalizzante che trascenda un numero limitato di discipline, è un tentativo astratto poi diventato concreto (nella poesia, ma sempre concreto è) di costruire la felicità propria e del mondo.

La tensione che si percepisce mentra Gorchakov attraversa la piscina senza saper spiegare il motivo ma solo sentendo che è la cosa che ha sempre cercato... Per poi morire ritrovando la sua famiglia grazie ad un atto estremo di fede: la neve che copre la sua casa russa dentro la basilica italiana, lo spirito del poeta che unisce i luoghi fisici, ignora il razionale, riuscendo a superare i limiti della distanza che lo separa dalla famiglia, dal cane.
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#34 Çorkan

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Inviato 04 febbraio 2010 - 00:07

Corkan, se non ho capito male, tu pensavi che noi parlassimo del Rubliov, invece con Stavrogin ci stavamo riferendo ad Andrej sì, ma Tarkovskij, cioè si parlava di tutta la poetica del regista.


AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!

Non mi ero mai impegnato così tanto per fare una figura di merda.... :-[ :-[

Colpa mia che di Tark (o Andrej) ho visto solo 3 film....


Comunque anche voi, chiamateli per cognome i registi no? E su, un po di rispetto!   ;D


EDIT: Il libro "Scoplire il Tempo" si trova nella biblioteca della Mediateca Regionale Toscana (Via San Gallo, Firenze, proprio davanti all'università). Per chi fosse della mia zona e fosse interessato.
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#35 simon

    Scaruffiano

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Inviato 10 febbraio 2010 - 00:23

è uscito un libro decisamente interessante sul grande cineasta sovietico:

Immagine inserita

Andrej Rublëv, Stalker e Offret/Sacrificatio : questi tre film, che Tarkovskij realizza a distanza di parecchi anni l??uno dall??altro, sono riuniti nella riflessione che Francesca Pirani intitola La nostalgia dell??armonia. L??autrice trova un nesso profondo e segreto tra le tre opere, anzitutto a partire da un??immagine metaforica, quella della nascita e del primo anno di vita del neonato, misteriosa fase ??preverbale? in cui tutto è immagine, pura visione. Ed è proprio questa l?? ??armonia? cui fa riferimento il titolo, che ad un certo punto si incrina per sempre, poiché - per richiamare le parole della scrittrice ?? al momento dello svezzamento il sentire e il pensare, l??inconscio e la coscienza, il sonno e la veglia si scindono irrimediabilmente. Ecco allora che subentra violenta la nostalgia di questa armonia dolorosamente smarrita, e sotto il segno di questa sofferta privazione si sviluppa il Cinema del regista russo, che magistralmente consacra ?? non a caso - il primato dell??immagine come forma espressiva e modalità conoscitiva.
Ma quella disegnata dai tre film presi in esame nel libro risulta essere, in questo senso, una parabola tristemente discendente. Seguendo l??analisi che viene proposta nel testo, il mondo tarkovskijano sembra piegarsi ad una sorta di involuzione, appare quasi destinato ad una sorda, disperata implosione.


da... http://www.close-up....php?article5611
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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#36 reese

    moriremo

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Inviato 10 febbraio 2010 - 00:50

è uscito un libro decisamente interessante sul grande cineasta sovietico:

Ma quella disegnata dai tre film presi in esame nel libro risulta essere, in questo senso, una parabola tristemente discendente. Seguendo l??analisi che viene proposta nel testo, il mondo tarkovskijano sembra piegarsi ad una sorta di involuzione, appare quasi destinato ad una sorda, disperata implosione.

Mah, i libri sul cinema.. Forse peggio dei film sui libri. Esercizi di stile per dimostrare tesi inutili. Mi piacerebbe essere un regista famoso solo per smerdare qualsiasi parola scritta sui miei ipotetici capolavori.
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#37 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 10 febbraio 2010 - 09:34


è uscito un libro decisamente interessante sul grande cineasta sovietico:

Ma quella disegnata dai tre film presi in esame nel libro risulta essere, in questo senso, una parabola tristemente discendente. Seguendo l’analisi che viene proposta nel testo, il mondo tarkovskijano sembra piegarsi ad una sorta di involuzione, appare quasi destinato ad una sorda, disperata implosione.

Mah, i libri sul cinema.. Forse peggio dei film sui libri. Esercizi di stile per dimostrare tesi inutili. Mi piacerebbe essere un regista famoso solo per smerdare qualsiasi parola scritta sui miei ipotetici capolavori.


Grazie tante eh!
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#38 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 10 febbraio 2010 - 10:12

In linea generale concordo con Reese, poi dipende da chi scrive... Io a dire il vero mi sono appena arenato per l'ennesima volta contro le prime pagine di Scolpire il Tempo, scritto dallo stesso Tarkovskij... Non so, sarà una questione di pudore, di non voler s-velare nulla del mistero della visione, sarà una (più che) certa pesantezza "scolastica" nella scrittura di Tarkovskij (un mio amico che l'ha letto l'ha definito un libro "hegeliano" e in un certo senso non aveva tutti i torti), fatto sta che piuttosto mi ripasso i film stessi...
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#39 reese

    moriremo

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Inviato 10 febbraio 2010 - 13:47

In linea generale concordo con Reese, poi dipende da chi scrive... Io a dire il vero mi sono appena arenato per l'ennesima volta contro le prime pagine di Scolpire il Tempo, scritto dallo stesso Tarkovskij... Non so, sarà una questione di pudore, di non voler s-velare nulla del mistero della visione, sarà una (più che) certa pesantezza "scolastica" nella scrittura di Tarkovskij (un mio amico che l'ha letto l'ha definito un libro "hegeliano" e in un certo senso non aveva tutti i torti), fatto sta che piuttosto mi ripasso i film stessi...

Ti capisco, anche per me è stato difficile, tant'è che alla fine ho letto capitoli sparsi, quelli sullo specchio, su nostalghia e quelli astratti sull'arte. Per fortuna non è esplicito, ma comunque si percepisce uno svelamento - seppur metaforico - del mistero come dici tu, che è la distruzione dell'intento artistico, è il processo inverso ed è quello che fanno i critici coi loro libri didascalici crea-certezze anti-mistero. 
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#40 Çorkan

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Inviato 10 febbraio 2010 - 15:16

Un po è vero quello che dite, ed è pure vero che anch'io preferisco tuffarmi dentro le opere a corpo morto, solo per famri travolgere dalla loro bellezza (o bruttezza)
E' vero anche che quando riemergo però, se il film (o il libro) m'ha colpito, mi metto per forza a elucubrare a tentare di trovare un senso. e allora il parere di qualcuno che di arte ne capisce più di me può essere utile.
Certo sempre meglio qualcuno che più spiegarti un film/un libro, ti dà gli strumenti per analizzare  i film / i librii...
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#41 Ɲ●†

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Inviato 10 febbraio 2010 - 15:33

Per esempio Lynch secondo Lynch è bellissimo perché non scalfisce per nulla l'aura misterica dei suoi film... Ed è pure divertente!! Con un sacco di aneddoti raccontati dal regista....

Più in generale non mi dispiace leggere quei testi che possono darmi informazioni supplementari sulla lavorazione, sulla sceneggiatura etc, più che "spiegare" il film....
Poi ogni interpretazione è lecita, sia essa scritta in una recensione o in un volume, se il suo ruolo è quello di aprire a punti di vista differenti, di fornire tracce che poi ognuno può rielaborare da sé; per me dipende da quanto si pretende "stringente" ed esclusiva del resto...
Purtroppo (che sia nella sua stessa "natura"?) il Cinema è l'arte che più di altre ha dato vita a concettualizzazioni aberranti che sovente perdono quasi completamente di vista la realtà del film, la quale magari è (sensibilmente, se non intellettualmente) molto più semplice di quanto viene fatto credere, e vale anche per il Tarkovskij più "incomprensibile"... In questo Ghezzi è stato, forse suo malgrado, un cattivo maestro...

proprio in questi giorni sto leggendo un volumetto su Godard che passa in rassegna, attraverso un'antologia critica e dichiarazioni dello stesso regista, tutta la filmografia di JLG. Una delle cose che mi sono subito balzate agli occhi è la differenza nel modo di scrivere dei critici francesi rispettoa quelli italiani. Tanto i francesi sono "piani" e scorrevoli quanto gli italiani sono cavillosi e tendono a perdere di vista il film stesso lanciandosi in teoretizzazioni senza paracadute ma molto paraculate....

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#42 popten

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Inviato 26 febbraio 2010 - 21:53

finalmente ho visto Lo specchio.
probabilmente mi avrebbe giovato leggere un po' la storia del film, l'uso degli stessi attori per più personaggi può spiazzare.
in ogni caso, alcune sequenze mi sono arrivate più o meno dirette come pura poesia. in attesa di una successiva rivisione, ricorderò le stupende sequenze di apertura e chiusura, la natura e i dialoghi su essa e con essa sullo sfondo. magnifico.
alcune toccanti sequenze circa la guerra. e la bellissima protagonista :)
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#43 reese

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Inviato 26 febbraio 2010 - 22:03

finalmente ho visto Lo specchio.
probabilmente mi avrebbe giovato leggere un po' la storia del film, l'uso degli stessi attori per più personaggi può spiazzare.
in ogni caso, alcune sequenze mi sono arrivate più o meno dirette come pura poesia. in attesa di una successiva rivisione, ricorderò le stupende sequenze di apertura e chiusura, la natura e i dialoghi su essa e con essa sullo sfondo. magnifico.
alcune toccanti sequenze circa la guerra. e la bellissima protagonista :)

secondo me ti avrebbe rovinato la visione sapere altro.. I film di Tarkovskij sono fatti per essere goduti nella loro visione essenzialmente, il resto è chiacchera. Io mi sono innamorato di questo film, che forse è il mio preferito.
Il non detto, il vento che muove l'erba come presenza incombente e costante, la natura tutta come casa per l'uomo non fonte di paura, l'infanzia che uno si porta dietro per sempre. Non c'è concettualità e mania di simbolismo.

basta anche solo questa scena
http://www.youtube.c...h?v=PBZsj8FPSbo
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#44 popten

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Inviato 26 febbraio 2010 - 22:18

che grandezza!
comunque figurati,intendevo giusto la particolarità del doppio ruolo di alcuni attori. comunque, a parte che si intuisce, non è neppure fondamentale, specialmente per film così, dove, come giustamente dici, quel che conta è la poesia
spero quanto prima di vedere Sacrificio!

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#45 popten

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Inviato 25 marzo 2010 - 22:49

visto Nostalghia,molto piaciuto.
ho letto le belle parole che alcuni di voi avete speso per questo film, mi fa piacere. specialmente reese, grazie.
come al solito ci sono delle sequenze fantastiche, oltre che dei dialoghi importantissimi.

-I sentimenti non espressi non si dimenticano-

-Non vedere il sole per anni, avere paura della luce...A cosa serve questa tragedia?-

ne segue che mi unisco a raccomandarlo!
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#46 simon

    Scaruffiano

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Inviato 28 marzo 2010 - 00:18

rileggendo, ma soprattutto riflettendo sul mirabile secondo volume del grande filosofo Deleuze dedicato al cinema, mi fa piacere trovare il nome di Tarkovskij tra i grandi costruttori dell'ultima frontiera della visione (dell'immagine-tempo): le immagini-cristallo, associate molto spesso a livello squisitamente "didascalico"-"didattico" agli specchi.

in Nostalghia dominano in positivo la magnifica fotografia di Giuseppe Lanci e una lentezza che voglio definire "ritmica" che è accostabile, come modus operandi, all'Antonioni dei primi anni sessanta (e a Miklós Jancsó).
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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#47 Peel Slowly And See

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Inviato 23 gennaio 2011 - 14:09

Ultimamente ho rivisto alcuni suoi film, opere sublimi che toccano i sentimenti più intimi dell'uomo. Non semplici visioni cinematografiche, ma esperienze visive che arrivano dritte alla coscienza dello spettatore.
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#48 Peel Slowly And See

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Inviato 13 marzo 2012 - 23:36

Ho guardato "Lo specchio", e rispetto ad altri film di Tarkovskij non me la sento di dare un giudizio basato sulla prima visione. Sinceramente ho avuto qualche difficoltà a seguirlo, qualche problema interpretativo, legato alla struttura del film. Non ho guardato tutte le sue opere, ma questa è quella più oscura, anche se credo che un'altra visione potrebbe restituirmela sotto una luce più chiara.
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#49 paloz

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Inviato 13 marzo 2012 - 23:39

Esattamente quel che è successo a me. Molto criptico, e dubito che un'altra visione me lo chiarirà. Nella relativa brevità, resta meno fruibile di altri Tarko.
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esoteros

 

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(Samuel Beckett, Malone Dies)


#50 aries

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Inviato 25 agosto 2012 - 23:58

Secondo me il meno fruibile rimane Sacrificio, più per la lentezza ossessiva di tutta la parte di mezzo che per l'inspiegabilità del gesto. Ne Lo Specchio più che la confusione data dall'uso dei medesimi attori (d'altra parte è una delle poche cose che viene "spiegata" nel film) a me ha generato confusione il non sapere fin dove era autobiografico.

Oltre a Scolpire il tempo segnalo Martirologio, praticamente i suoi diari dal '70 in avanti.
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Questo sopra è un fumetto che ho appena pubblicato. Più info qui.
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