Incredibile. Anche io ho finito la prima parte ieri sera. Siamo come quelle donne che dicono che la vicinanza gli sincronizza il ciclo
Nelle ultime pagine sono rimasto stupito dall'ordinazione di un latte e cognac, oltre a un secondo caffè. Ormai pensavo ad una figura ascetica che rigettasse ogni tipo di stupefacenti/alcolici. Anche io dopo qualche settimana di lettura ho cominciato a mangiare uova sode, piuttosto che usarle in altre preparazioni; e sono stato altresì spinto a prepararmi un pesto di rucola (per il basilico e la menta è presto) da mangiare col pane. Ma oltre al lato culinario, che è comunque quello più importante del libro, parliamo di altri aspetti minori.
Sul leghismo:
Non mancano certo di radici, ne hanno in eccesso: sono trattenuti in basso dalle troppe radici, mentre i rami superiori sono asfittici, coperti dall'oscurità. Forse è per questo che l'Italia meridionale è così plumbea, in profondità: la luce l'ha disertata, quel che non è intensissimamente e dolorosamente nobile è più triste e più empio che altrove. Guardo la gente dei paesi del vulcano, è in tutti la pazienza dell'asino di San Giuseppe, una sopportazione asinina, che commuove e costerna.
E' vero che c'è una grandezza e una nobiltà diversa, alta, immersa però nell'abbruttimento. I contrasti sono stridenti. A Catania dietro a Sant'Agata e a Porta Uzeda si cammina davvero tra le macerie. Augusta l'ho vista dal treno e fa paura; e i siciliani non risparmiano parole cattive sulle loro città.
Su certe descrizioni di persone, invece, Ceronetti è ai limiti del razzismo.
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Dopo 30 anni dalla scrittura di questo libro, possiamo ancora pensare che la modernità sia stato questo? In realtà di opinioni simili se ne sprecano tra gli scrittori, magari non espresse con uguale alterigia.
E di colpo, dopo tanta chiusura e miseria, hanno avuto accesso a tutto: poter vedere donne spogliarsi, mucchi di carta pornografica nei chioschi, macchine che corrono a duecento all'ora comprate a rate, il cinema a colori giorno e notte in casa, la carne nel piatto tutti i giorni, viaggi in gruppo a vedere Michelangelo e il papa, pensione in vecchiaia, cure gratis che prolungano indefinitamente la vita, la casa col bagno disinfettatissimo, e neanche più un pidocchio, una mosca, una febbre malarica: era prevedibile che menti povere non reggessero e si guastassero.[...]
Quel che era un popolo di vinti, di piegati con dignità, è ora d'incurabili cretinizzati.
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I nuovi mores, che sgretolano spietatamente la famiglia, rafforzano la Chiesa, società celibataria (guai se cedesse) che si pone a difensore (perdendo tempo prezioso) della famiglia sgretolata. La Chiesa dovrebbe puntare tutto sull'ascetismo, tornare monasticissima e medievale, possibilmente senza roghi. Va' in convento, và in convento! Grandi stuoli di gente la seguirebbero.
Questo è forse un po' paradossale, ma conoscendo la fortuna odierna delle religioni "alternative", del misticismo vero o falso...forse. Però non mi pare che la famiglia si stia veramente sgretolando. E' ancora un'unità sociale quasi imprescindibile, nonostante non sia più la stessa famiglia di qualche decennio fa.
ps. ho saltato qualche pagina