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Gli Zorniani


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50 replies to this topic

#1 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 12:55

Più che Zorn, mi sono sempre interessati altri musicisti che gli gravitano intorno. Solo che, come accade con tutti i "potenti", di gente che gli gravita intorno ce n'è parecchia, e quindi ho pensato di provare a "catalogarli". Preciso che non conosco bene tutti i nomi inseriti sotto, quindi l'idea è proprio che le mie catalogazioni siano contestabili, alla luce ovviamente di argomenti. Preciso inoltre che la catalogazione, al netto delle mie lacune, non intende essere una lista di consigli, quindi non distinguerò tra chi mi piace e chi no, ma tra chi appare più o meno indissolubilmente legato a Zorn e alle sue produzioni ed etichette (Tzadik e Avant).


Irriducibilmente legati a lui, quasi non esistono senza di lui:
Kenny Wollesen, Greg Cohen, Joey Baron, Cyro Baptista, Bobby Previte, Mark Dresser, Mark Feldman


Quasi irriducibili, cioè qualcosa han fatto anche fuori dalla sua ombra ma non molto:
Bob Ostertag, Eyvind Kang, David Krakauer, Doug Wieselman, Jamie Saft, Polly Bradfield, Susie Ibarra, Erik Friedlander, Wayne Horvitz


Legati a Zorn ma capaci di sviluppare la propria carriera comunque:
Marc Ribot, Bill Laswell, Anthony Coleman, David Shea, Ikue Mori, Chris Cochrane, Guy Klucevsek


Legati a Zorn ma non in maniera vitale, gente già affermata quando l'ha incontrato e comunque condizionata in minima parte dal sassofonista newyorkese.
George Lewis, Bill Frisell, Eugene Chadbourne, Elliot Sharp, Fred Frith, Tom Cora, Mike Patton, Trevor Dunn, Ned Rothenberg, Arto Lindsay, Anton Fier, Dave Douglas, Melvin Gibbs, Yamatsuka Eye, Makigami Koichi, David Moss, Mark Kramer, Shelley Hirsch, Sylvie Courvoisier, Lukas Ligeti
 

 

Cosa manca?
Cosa cambiereste?



Alla fine, ovviamente, vi domando chi siano i vostri preferiti. I miei, su due piedi, sono:
Eugene Chadbourne, Arto Lindsay, Yamatsuka Eye, Marc Ribot (abbastanza ovvi)
Makigami Koichi
Anthony Coleman
Bill Laswell (solo alcune cose però)
Jamie Saft (ma è paurosamente incostante e quasi sempre NON mi piace, però lo seguo lo stesso, sa stupire)
Polly Bradfield (la ascoltavo anni fa, la vedo ostica oggi)

Da approfondire di sicuro: Erik Friedlander, David Shea, Ned Rothenberg.


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#2 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 30 marzo 2016 - 13:40

mi piacerebbe tanto potere portare fuori dalle grinfie orrende di Zorn alcuni miei idoli da te citati ma sarebbe una battaglia persa

 

al di là delle collaborazioni spiegami però in che maniera considerare, ad esempio, Arto Lindsay uno zorniano (quasi peggio di radiohediano), così magari mi salirà un pochino (Zorn eh, Arto è già in cielo)

 

i suoi lavori che preferisco: come solista secondo me il migliore dei tropico-brasiliani sfornati, perché più no-punk degli altri, è Noon Chill (Prize, ancora più spinto, quasi sullo stesso livello), e poi ovviamente l'intera produzione degli Ambitious Lovers e soprattutto dei DNA (per quanto abbastanza ridotta per la brevità del fenomeno che ha giovato all'originalità)


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#3 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:08

mi piacerebbe tanto potere portare fuori dalle grinfie orrende di Zorn alcuni miei idoli da te citati ma sarebbe una battaglia persa

 

 

Not too afraid to ask: Lassi, ma si può sapere che cavolo t'ha fatto di male Zorn?


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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 


#4 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:09

Beh, Lindsay è inserito nell'ultima lista, che è quella dei totalmente "indipendenti" da Zorn. Li ho però aggiunti perchè sono grandi nomi e indubbiamente han lavorato con lui. Lindsay è, in effetti, uno dei più slegati in assoluto, però in alcuni dei lavori "fondativi" del Zorn anni '80 la sua chitarra compare: "Spillane", il "Cobra" dell'87, "The Big Gundown" e "Locus Solus" almeno.

Secondo me Lindsay in quegli anni aveva tutto l'interesse a lavorare con jazzisti radicali ma "veri" (vedi anche John Lurie) perchè pur venendo dal dilettantismo totale (quindi neanche dal punk, proprio dal nulla) aveva trovato in quella contaminazione punk-jazz la sua strada, e figure come Zorn e Lurie quella strada lì l'hanno proprio lastricata. Poi già con gli Ambitious Lovers imbocca una strada diversa che lo porterà al Brasile più o meno "vero".


 

mi piacerebbe tanto potere portare fuori dalle grinfie orrende di Zorn alcuni miei idoli da te citati ma sarebbe una battaglia persa

 

 

Not too afraid to ask: Lassi, ma si può sapere che cavolo t'ha fatto di male Zorn?

 

 

 

A questa rispondo anch'io, perchè poi è il tema che sottende il thread, ma mi serve un po' di tempo per scrivere.


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#5 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:14

 

mi piacerebbe tanto potere portare fuori dalle grinfie orrende di Zorn alcuni miei idoli da te citati ma sarebbe una battaglia persa

 

 

Not too afraid to ask: Lassi, ma si può sapere che cavolo t'ha fatto di male Zorn?

 

 

non qua dai, lo facciamo in "pensieri liberi", qua fatemi capire dove Arto zornizza altrimenti mando il topic in confusione (che poi lo farò comunque ma aspettiamo 20/30 post asd), magari si tratta di album che ho capito poco e/o che non mi piacciono

 

io sono per questo Arto

https://www.youtube....v=RTnGiFs5aMg  (Whirlwind da Noon Chill)

o questo https://www.youtube....h?v=2EAlpbVSSA0 con i DNA (posto appositamente un pezzo del periodo Crutchfield perché è naturalmente il mio prefe)


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#6 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:19

Potrei aggiungere che anche Anton Fier (che trovi in lista) ha lavorato con Zorn all'incirca negli stessi anni e negli stessi dischi. Vedo Lassie che non hai citato i Golden Palominos, che furono un po' la deriva jazzosa dei Dna, e ci troviamo anche Fred Frith (mi sa troppo jazz per i tuoi gusti), David Moss e (soprattutto) Bill Laswell, lui sì uno zorniano vero, però con personalità: i Material vengono prima del suo incontro con Zorn, che comunque risale ad Archery, nell'81, quindi è successo presto, infatti Laswell ha una % di zornismo infinitamente più alta di Lindsay (se è anche un po' questo quello che volevi sapere da me).


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#7 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:24

 Vedo Lassie che non hai citato i Golden Palominos, che furono un po' la deriva jazzosa dei Dna,

 

sì ma loro furono un'idea principalmente di Anton Fier appunto

 

cmq mi piacciono abbastanza, non tantissimo

 

pensa che mi piace da morire anche un disco dei Material, indoviana quale asd era il periodo del genere "Leftfield" chiamato così dall'omonima band (quella con Lydon come ospite), i Material ci erano finiti dentro nonostante un background diversissimo (e ammetiamolo, anche la musica)


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#8 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:26

C'è anche il napalmiano-scorniano-lulliano Mick Harris che ha avuto un ruolo fondamentale nei Painkiller (che sono meglio dei Naked City)

 

Ecco io devo dire che mi piacciono molto i "gruppi" dove c'è Zorn mentre con lo Zorn solista o comunque con i dischi a suo nome faccio fatica ad approcciare

 

Su alcune cose / personaggi Zorn è stato molto bravo ad "intellettualizzarli". Se detto così suona male allora dico "a farli arrivare ad un tipo di ascoltatori che prima non avevano (ma forse neanche dopo)."


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A chemistry of commotion and style

#9 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:31

C'è anche il napalmiano-scorniano-lulliano Mick Harris che ha avuto un ruolo fondamentale nei Painkiller (che sono meglio dei Naked City)

 

avevi scritto subito "lulliano"?

ti volevo già assalire asd

 

https://www.youtube....h?v=7zXPZrPdgmY

"quando i droni erano rumore e annullamento mistico"

musica così ricca di aridità da commuovere anche i cuori duri; mi piacciono molto pure Scorn e Napalm Death, sono poi solo maniere diverse di rendere lo stesso concetto


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#10 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:33

 

C'è anche il napalmiano-scorniano-lulliano Mick Harris che ha avuto un ruolo fondamentale nei Painkiller (che sono meglio dei Naked City)

 

avevi scritto subito "lulliano"?

ti volevo già assalire asd

 

https://www.youtube....h?v=7zXPZrPdgmY

"quando i droni erano rumore e annullamento mistico"

musica così ricca di aridità da commuovere anche i cuori duri

 

 

sì sì mi pare di averlo messo da subito, ho editato qualche dettaglio ma quello c'era.


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A chemistry of commotion and style

#11 paloz

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:35

Bisogna solo ringraziare se Zorn ha fatto emergere musicisti come:

Joey Baron - eclettico, talentuosissimo, simpatico da morire

Erik Friedlander - fatto gran belle cose per solo cello al di fuori di Tzadik, sensibilità melodica fuori dal comune

Eyvind Kang - che solo dopo ha spiccato il volo lanciandosi in un nuovo spettralismo

Cyro Baptista - worldista autentico e fuori controllo, un genietto in quel che fa

 

+ i mille altri satelliti / comparse nei vari progetti intorno al macro-insieme Masada, specie per Book of Angels che sta per volgere al termine con una trentina di volumi, alcuni dei quali eccellenti.

 

 

Ha sicuramente senso parlare di Zorn come sorta di talent scout e accentratore, tanto dal punto di vista discografico con Tzadik (ha fatto uscire robe che altrove nessuno avrebbe mai pubblicato, negli anni 90 come oggi, spianando la strada a un certo tipo di etichette indipendenti) quanto dal punto di vista della scena live newyorchese. Non si può neanche obiettare troppo sull'orientamento ebraico dei suoi accoliti, visto che praticamente tutti sono passati di lì, anche senza kippah; il suo specifico interesse è un discorso che ha portato comunque avanti ma senza escludere molte altre influenze e correnti, dall'hardcore al noise, dalla classica contemporanea all'elettroacustica.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#12 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:37

Abbiamo gusti lontanissimi in quanto a predilizioni di protetti zorniani, ma sono molto vere le cose che dici a proposito del coraggio discografico/produttivo. Io, personalmente, non ho dubbi sul fatto di preferire il produttore al musicista.


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#13 paloz

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Inviato 30 marzo 2016 - 14:45

La verità è che non ho mai dedicato abbastanza tempo al resto del catalogo Tzadik, pescando qua e là per associazione di idee o interessi più o meno relativi a Zorn o ad altri generi di mio interesse. Sono piuttosto onnivoro, quindi di fatto quei nomi sono quelli che più spesso mi sono capitati sotto mano per via dei dischi di Zorn che consumavo quotidianamente tra 2007 e 2010 circa. Poi alcuni li ho conosciuti dal vivo - appunto Baron, Saft, il bassista di Moonchild che ora non ricordo, lo stesso Zorn del quale conservo gelosamente una foto, lui col gelato in mano, io che lo abbraccio senza nascondere una certa emozione da fanboy.


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#14 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:02

non ho dubbi sul fatto di preferire il produttore al musicista.

 

io ricordo anche band rovinate da Zorn

 

i Kletka Red con la sua produzione ingombrante su Tzadik

https://www.youtube....h?v=88tE4jAU6Tk

https://www.youtube....h?v=ocUHoszw1xQ

 

senza

https://www.youtube....h?v=yb44l1sHlCg

https://www.youtube....h?v=MB-K-LEKKB0

 

sono sbocciati come fiori al sole asd Hybrid è un supercapo sempre in equilibrio, l'esordio un album mediocre e noioso, con il rumore spesso messo a casaccio perché la cultura è quella del fare a chi ce l'ha più lungo (=estremo) e non dell'approfondire con cura/eleganza

 

chissà quanti altri, se si fossero liberati dalle catene, mi sarebbero piaciuti asd


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#15 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:30

Ok, diciamo il discografico e talent scout, nel senso che anche a me il suono vagamente ovattato e molto editato della Tzadik spesso non piace. Il fatto è che senza Zorn un sacco di gente non avrebbe proprio inciso, mi sa.


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#16 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:36

Ok, diciamo il discografico e talent scout, nel senso che anche a me il suono vagamente ovattato e molto editato della Tzadik spesso non piace. Il fatto è che senza Zorn un sacco di gente non avrebbe proprio inciso, mi sa.

 

sì boh, nel caso dei Kletka, c'è da capire la loro base iniziale; perché l'esordio sembra un Hybrid (il secondo) con Zorn che infila per forza le proprie idee e non un disco in armonia/equilibrio tra stili diversi, quasi un'imposizione del marchio ma magari mi sbaglio e in Hybrid hanno cambiato idea da quella che era la loro natura virtuos-rumorosa


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#17 paloz

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:38

Davvero le uscite Tzadik hanno una marca così identificabile nel mastering? Non sono mai stato bravo con ste cose, riconosco giusto ECM e le metal-riccardonate Porcupine/Opeth/Kscope.


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#18 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:41

Davvero le uscite Tzadik hanno una marca così identificabile nel mastering? Non sono mai stato bravo con ste cose, riconosco giusto ECM e le metal-riccardonate Porcupine/Opeth/Kscope.

 

quelle che conosco io sono di un riccardonismo estremo, anche e sopratttutto quando "improvvisano-sperimentano", e ci tengo a creare questa contrapposizione di parole che sembra non stare in piedi, proprio perché descrive la natura di Zorn (come la vedo io eh, non è una interpretazione diffusa ma sono contento così)

ZORNIANI RIEMPITEMI DI MENO SE AVETE IL CORAGGIO!!!!

VI ASPETTERO' CON IL FUCILE IN MANO NEL TOPIC DELLA EL RECORDS!!!!


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#19 paloz

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:49

Non è affatto campata per aria: lo stesso Marc Ribot si potrebbe definire un "riccardone sperimentale", che fa incontrare (a volte al contempo, altre volte lasciandole separate) le strutture impossibili di Derek Bailey con l'eleganza e la pulizia di Pat Metheny. In generale i noiser duri e puri Zorn li ha lasciati un po' da parte dopo l'ondata 90-00, concentrandosi su robe come Moonchild che, appunto, mescolano l'attitudine hardcore al rigore formale con l'ausilio di una registrazione immacolata.


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#20 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:51

Non è affatto campata per aria: lo stesso Marc Ribot si potrebbe definire un "riccardone sperimentale",

 

paloz non è campata per aria però alcuni suoi fan si arrabbiano dai, questo intendevo; comunque poi lo sapete che sono offensivo anche quando descrivo i miei idoli, esprimere un concetto positivo non è tra i miei obiettivi mai, anche se parlo di un disco del cuore


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#21 woody

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:52

Ma Horvitz che fine ha fatto?

Credo che lui rientri in una categoria a se, cioè era già in giro come musicista prima di incontrare Zorn credo, poi un periodo Zorn fra fine 80 e inizio 90 e poi non l'ho più sentito nominare.

Può essere che sia attivissimo e con dei dischi bellissimi ma io non credo di aver mai letto il suo nome se non associato a  Zorn negli ultimi 15 anni.
Sapete fare luce?


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#22 woody

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Inviato 30 marzo 2016 - 15:56

Comunque lassi non te la prendere eh, ma che palle sto clichè del fatto che se suoni più di due note allora sei un riccardone. Lo so che siamo in un forum principalemnte rock e quindi l'idea che va per la maggiore è questa, però siamo nel 2016 cristo, open your mind and your horizons!

Ha fatto troppi più danni il punk del progressive.


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#23 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:01

Progressive è bello diceva qualcuno.


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#24 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:02

Comunque lassi non te la prendere eh, ma che palle sto clichè del fatto che se suoni più di due note allora sei un riccardone.

 

vabbeh ma a me piacciono anche i riccardoni

https://www.youtube....h?v=Rn-rZf04jQM

ho fatto una 3 giorni di Supersister per la mia Prog-Pasqua

 

2008%2F25199.jpg

 

più ricca di loro!!!

sono il primo a dire che non per forza prog e ricca siano brutti aggettivi; questo album è un pilastro del prog-Canterbury sound fuori dall'Inghilterra (Olanda in particolare) e secondo me è un capo incredibile (penso piaccia molto anche a wago, quindi sono in brutte mani)


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#25 woody

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:10

Beh i Supersister effettivamente sono da proggaioli, quei gruppi di nicchia a cui arrivi dopo aver ascoltato per bene tutti i big del genere.
Ma te sei un bastian contrario, mi sa che sei partito dal fondo!
Se continui così tempo dieci anni  ascolterai Eros Ramazzoti perchè ci suona Dave Weckl!


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#26 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:13

Beh i Supersister effettivamente sono da proggaioli, quei gruppi di nicchia a cui arrivi dopo aver ascoltato per bene tutti i big del genere.
Ma te sei un bastian contrario, mi sa che sei partito dal fondo!
Se continui così tempo dieci anni  ascolterai Eros Ramazzoti perchè ci suona Dave Weckl!

 

ho sempre detto che dei classici mi piacciono moltissimo i King Crimson e ogni volta Gozzy mi faceva notare che era il classico gruppo da waver; ora che ho risentito i Supersister (che comunque storicamente erano citati anche da alcuni tedeschi fine '70, non sono di nicchia dai), cito questi in modo da non sentirmi dire (spero) che mi piace il prog da waver

 

non sono partito dal fondo, citerei pure quelli famosi se non mi sentissi rispondere in quella maniera; e comunque come ascolti ho fatto prima il prog di altre cose, perché lo sentivo in casa (come i Beatles, Neil Young e altra merda ecc ecc ecc)


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#27 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:14

Tornando in topic, secondo voi il mancato appoggio produttivo a coetanei importanti come Tim Berne, John Lurie e Steve Coleman come si spiega?

Gli avrebbero potuto fare ombra?

Ricordiamo che Zorn ha prodotto anche tanti artisti con i quali non ha collaborato su disco o dal vivo, e ha prodotto anche maestri (più vecchi) come George Lewis e Fred Frith, ma anche Milford Graves e Wadada Leo Smith (Braxton no solo perchè si autoproduce, e Roscoe Mitchell direi di no perchè Mitchell dice peste e corna di Zorn).


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#28 woody

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:26

Boh con Berne ha collaborato in un disco, con gli altri mi sembra di no.
Lurie è partito dal giro downtown per avvicinarsi sempre più al jazz quasi classico (diceva che tipo nel primo disco avrebbero voluto suonare jazz ma non erano abbastanza bravi da saper improvvisare), l'unico punto di contatto con Zorn mi sembra sia aver collaborato con Ribot.

Coleman ha un'estetica ben definita e lontano da quella di Zorn.
Zorn è difficilmente catalogabile jazz, Masada a parte, gente come Berne e Coleman rientrano più nel genere.

Però vedo ora che parlavi di produzione e non di collaborazione, quindi quello che ho scritto non c'entra niente. Probabilmente perchè gli altri no nhanno problemi ad incidere mentre spesso Zorn produce gente che non trova un contratto o gente che anche se conosciuta ha dei dischi nel cassetto che per qualche motivo gli sono stati rifiutati. Almeno all'inizio questo era l'intento della Tzadik, ormai da qualche anno seguo poco il catalogo, può darsi abbiano cambiato.


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#29 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:37

Tornano in topic,

 

slot preciso solo una cosa per woody: se senti i 2 dischi dei Kletka Red di cui parlavo, quello per la Tza e poi Hybrid senza Zorn, secondo me capisci bene cosa intendo, e si tratta cmq di 2 dischi che reputo abbastanza riccardoni (il secondo è un capo mentre il primo è un 6 scarso)


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#30 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:38

 

Tornano in topic,

 

slot preciso solo una cosa per woody: se senti i 2 dischi dei Kletka Red di cui parlavo, quello per la Tza e poi Hybrid senza Zorn, secondo me capisci bene cosa intendo, e si tratta cmq di 2 dischi che reputo abbastanza riccardoni (il secondo è un capo mentre il primo è un 6 scarso)

 

 

Li conosco e sono abbastanza d'accordo con te nello specifico. Poi la sicurezza che il problema sia solo la produzione è difficile averla, ma a naso io sto abbastanza con te.


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#31 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:44

 

 

Tornano in topic,

 

slot preciso solo una cosa per woody: se senti i 2 dischi dei Kletka Red di cui parlavo, quello per la Tza e poi Hybrid senza Zorn, secondo me capisci bene cosa intendo, e si tratta cmq di 2 dischi che reputo abbastanza riccardoni (il secondo è un capo mentre il primo è un 6 scarso)

 

 

Li conosco e sono abbastanza d'accordo con te nello specifico. Poi la sicurezza che il problema sia solo la produzione è difficile averlo, ma a naso io sto abbastanza con te.

 

 

 precisavo perché altrimenti pare che io odi chi è in grado di suonare quando invece, pur non essendo un musicista, apprezzo gli uni e gli altri; poi ovvio che certe battute sul prog mi partono in quanto i fan si macchiettizzano da soli ma, se trovo i fissati, faccio altrettanto con i waver (i peggiori sono quelli goth/dark) o altri caratteristi


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#32 slothrop

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Inviato 30 marzo 2016 - 16:47

. Probabilmente perchè gli altri no nhanno problemi ad incidere mentre spesso Zorn produce gente che non trova un contratto o gente che anche se conosciuta ha dei dischi nel cassetto che per qualche motivo gli sono stati rifiutati. Almeno all'inizio questo era l'intento della Tzadik, ormai da qualche anno seguo poco il catalogo, può darsi abbiano cambiato.

 

 

Questo è sicuro, però diciamo che sono coetanei di Zorn e molto limitrofi, e all'inizio anche per loro non sarà stato facilissimo incidere. Di Steve Coleman (il più lontano dei tre da Zorn) il nostro ha pure pubblicato un raro disco in solo, ma tipo a fine anni '90 se non addirittura molto oltre.

Con Lurie diciamo che si potevano incontrare a metà strada, come dici tu è diverso il background e poi Lurie è un minimalista mentre Zorn è un eclettico iperattivo. Noto però che un assiduo del Knitting Factory e dello Stone come Roy Nathanson (socio di Lurie nei Lounge Lizards di fine '80) ha inciso pochissimo per Zorn, e qui le affinità e il bisogno di pubblicare sono molto maggiori rispetto a Lurie.

Ma l'unico caso che mi fa realmente pensare a una specie di rivalità è quello di Berne. Qui le differenze stilistiche non sono tali da pregiudicare sul nascere una liason: diciamo che Berne tende al punk e si è formato con Julius Hemphill, mentre Zorn tende più al metal e ha studiato con Braxton, entrambi hanno esplorato nello stesso periodo i confini tra il jazz estremo eil rock estremo. Certo, anche qui laddove Berne cerca la sintesi Zorn preferisce il gioco combinatorio dei generi, quindi se vogliamo al netto del lessico compatibile c'è però una prospettiva opposta. Però boh, io ho il sospetto che non si piacciano granchè. Detto questo, non è che Zorn è uno stronzo perchè non ha prodotto mille dischi di Berne, che tra l'altro ne ha pubblicati tanti senza grosse difficoltà, e soprattutto mentre NON pubblicava Berne il nostro Zorn aiutava un fracasso di gente meritevole che di difficoltà ne aveva più di Berne. Lungi da me dargli dello stronzo, insomma. Certo, quando si concentra tanto potere (e nel suo ambito Zorn è una specie di Murdoch) ovviamente il problema può essere quello di pesare troppo sulla "luce" che investe i vari attori del jazz downtown, e magari se ti muovi lontano da Zorn non disponi di un bel lampione.


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#33 Moreno Saporito

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Inviato 30 marzo 2016 - 22:48

una delle mie Tzadikate del cuore, qua sul forum penso di non averla mai vista nominata

 

Steve Beresford 

http://www.efi.group....uk/mberes.html

 

https://www.youtube....h?v=2tFoYDs3DI0
https://www.youtube....h?v=ubXmm5m-QVI
http://www.forcedexp...cd/TZ.7501.html
Steve Beresford - Cue Sheets (1996)
First releases in Tzadik's new Film Music series. "Improvisor, composer, arranger, producer, vocal stylist and bon vivant, Steve Beresford is one of Europe's most charming and versatile musical minds. These varied and and delightful cues originally composed for British film and television are performed by some of London's most brilliant musicians (Alexander Balenescu, Tony Coe, Mike Cooper, Annie Whitehead, Tony Bevan & the Emperor String Quartet). This is the first American release from the wide-ranging Beresford, who has played punk and pop (in the Slits, the Flying Lizards, the Frank Chickens), dub reggae (with Prince Far-I, African Head Charge), improvisation (with Derek Bailey, Han Bennink, John Zorn) and is perhaps best known for his lounge/MOR/TV-theme homage/parody project, The Melody Four."


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#34 slothrop

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Inviato 31 marzo 2016 - 07:28

Non conosco questo disco, ma Beresford piace molto anche a me. Non l'ho inserito fra gli zorniani perchè non mi pare ci abbia collaborato molto e la sua carriera è più lunga rispetto a quella di Zorn, senza contare il fatto che essendo inglese frequenta proprio un "giro" diverso, ma come musicista se vogliamo ha anche diverse cose in comune con Zorn, in particolare un'idea molto avventurosa ed eclettica delle possibilità della musica improvvisata.


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#35 Moreno Saporito

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Inviato 31 marzo 2016 - 09:43

Non conosco questo disco, ma Beresford piace molto anche a me. Non l'ho inserito fra gli zorniani perchè non mi pare ci abbia collaborato molto e la sua carriera è più lunga rispetto a quella di Zorn,

 

il disco fa parte, anzi è il primo del catalogo, di questa serie

 

filmhome.gif

 

Injecting new life into an exciting art form that continues to evolve despite Hollywood's attempts to the contrary.

 

assieme a lavori di altri zorniani tipo Bill Laswell e Ikue Mori

 

il taglio è quello di una colonna sonora jazz-noir, esiste anche un secondo volume di Cue Sheets ma non è altrettanto bello; ci suonano sia artisti "classici" tipo Tony Coe che nomi più recenti come Mark Sanders, Zorn è il produttore (anche del seguito)

 

poi esiste un lavoro di metà '80 dove Beresford collabora con Zorn, Marshall e Toop

Steve Beresford / David Toop / John Zorn / Tonie Marshall ‎– Deadly Weapons

 

MI0002461599.jpg?partner=allrovi.com

 

anche in questo caso, come vedi dalla cope stupenda, rimaniamo in ambito "avanguardia applicata al cinema" ma è abbastanza diverso (anteriore di 10 anni eh): https://www.youtube....h?v=luiHsQAvuyM

 

se vogliamo, un lavoro solista di Zorn che si aggira in questi territori, pur essendo più estremo, è Spillane (1987)

https://www.youtube....h?v=xV5cC8B1RQk

che è uno dei suoi che preferisco, dedicato allo scrittore di gialli Mickey Spillane (non chiedermi nulla: leggo solo blowUP, il giornale delle corse dei cavalli e libri di argomenti simili)

 

zorn.jpg

 

poi magari ci sono altri legami ma non ho idea, hanno entrambi discografie sterminate, non basterebbe un corso di laurea per seguirli


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#36 paloz

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Inviato 31 marzo 2016 - 09:53

Davvero figo "Spillane", mi stupisce che non sia noto quanto "The Big Gundown" (cioè no, chiaro che Morricone tira di più).


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#37 Moreno Saporito

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Inviato 31 marzo 2016 - 09:57

Davvero figo "Spillane", mi stupisce che non sia noto quanto "The Big Gundown" (cioè no, chiaro che Morricone tira di più).

 

la traccia omonima venne inserita molti anni dopo in

 

cover_7231720112010.jpg

 

assieme al tributo a Godard


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#38 paloz

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Inviato 31 marzo 2016 - 13:43

Negli anni 90-00 la Tzadik passò anche per un breve periodo math/tech-metal dando spazio a gente come i giappi Ruins e Sajjanu, gli Ahleuchatistas (ristampando l'ottimo esordio "The Same and the Other"), i Time of Orchids e Mick Barr (Orthrelm).

 

 

MI0000271446.jpg mUCkkeQfJltE17_Csy7d4BA.jpg 

 

timeoforchids_sarcastwhile.jpg mickbarrtzadik.jpg


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#39 Moreno Saporito

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Inviato 31 marzo 2016 - 13:47

 math/tech-metal

ecco a me definizioni così, se riferite a idee/produzioni di Zorn, fanno paura, perché, in alcuni dischi che ho tentato, mi è parso uno poco intenzionato a lasciare respirare la musica e quindi l'ascoltatore

 

mi piace più la sensazione che rimane dopo l'ascolto che durante


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#40 slothrop

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Inviato 31 marzo 2016 - 14:11

Sajjanu,

 

carini loro e anche i Motor Humming, nulla di inauduto, ma sul filone matematico erano band meglio della media.


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#41 paloz

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Inviato 31 marzo 2016 - 19:03

Permane in me la delusione nello scoprire che il topic parla dei musicisti attorno a Zorn e non degli (ex?) malati come me. :°°°


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#42 Guybrush Threepwood

    avvocato delle cause perse

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Inviato 08 dicembre 2018 - 13:44

Una cosa che mi sono sempre chiesto: ma John Zorn come viene considerato nella scena jazz (critica e pubblico)? Da quel che mi è parso di vedere/capire sembra godere di popolaritá piú nella scena rock/alternative che in quella jazz vera e propria?


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#43 woody

    Classic Rocker

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Inviato 08 dicembre 2018 - 17:45

Zorn credo che fosse in effetti più conosciuto/considerato dagli appassionati di rock sperimentale e musiche di confine difficilmente catalogabili (mi riferisco a roba tipo Zappa, Sun Ra, Residents etc).
Grazie al MAsada quartet negli anni 90 ha ottenuto un po' notorietà anche fra il pubblico jazz più "straight", ma credo che ad oggi rimanga comunque sconosciuto ai più o al massimo trovi il jazzofilo medio che ti dice "si ho sentito una volta questo Zorn, un pazzo".
Sconosciuto o rispettato insomma, no ntroppo ascoltato credo.

Comunque questa è la mia impressione, può darsi che sia piuttosto falsata. Io lo seguivo parecchio fino a 7/8 anni fa. Mi sono appunto aggiornato su qualche capitolo più recente della sua discografia nei mesi scorsi, con qualche piacevole sorpresa direi.


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#44 Stephen

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Inviato 08 dicembre 2018 - 19:04

Io nei pochi libri sulla storia del jazz/jazz contemporaneo che ho lo trovo sempre citato, e della serie di lavori solisti su cui ha appioppato il nome senza suonare (mi pare Book of Angels, ma magari mi sbaglio) ho sentito solo dire un gran bene.

 

Va detto che il suo eclettismo di buono ha che dovrebbe rendere un po' superate certe linee di confine tra i generi. È forse più snobbato tra i rockettari, che al di fuori della musica leggera forse cercano troppo spesso """il genio""" che non tra i jazzisti, che faccio fatica a immaginare sorvolare indifferentemente le collaborazioni e delle scoperte di Zorn.


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#45 DeadManDriver

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Inviato 11 dicembre 2018 - 01:04

Irriducibilmente legati a lui, quasi non esistono senza di lui:

Kenny Wollesen, Greg Cohen, Joey Baron, Cyro Baptista, Bobby Previte, Mark Dresser, Mark Feldman"

 

Dissento enormemente su quest'affermazione:trattasi di alcuni dei miei musicisti preferiti:ancor prima o contemporaneamente alle collaborazioni con Zorn avevano prodotto notevoli lavori come Claude Late morning,suonato con Braxton,con Frisell e Berne nel mirabile quintetto/settetto di fine anni 80.....

 

Dire che Baron senza Zorn non esiste vuol dire non aver mai ascoltato ed apprezzato I Miniature,il Frisell  quartett e trio dei bellissimi Marinade e Force Green di Dresser.......ecc ecc


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Una sola certezza.

#46 Plozzer

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Inviato 11 dicembre 2018 - 10:04

 "si ho sentito una volta questo Zorn, un pazzo".

 

leggero OT: nel 2018 capita ancora di sentire il jazzofilo medio definire "uno sperimentatore" Bill Frisell - che io adoro ma tutto è tranne che un rivoluzionario, da un bel pezzo


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Whatever you do, don't


#47 Guybrush Threepwood

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  • Locationromagnolo in teutonia

Inviato 11 dicembre 2018 - 13:40

Ovviamente generalizzo, ma anche nella mia esperienza i jazzofili sono spesso piü "conservatori" di molti ascoltatori di "indie/alternative"
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#48 woody

    Classic Rocker

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Inviato 11 dicembre 2018 - 14:31

Beh non credo che Zorn venga ascoltato dagli ascoltatori indie/alternative, più che altro da quegli ascoltatori rock più o meno onnivori che hanno orecchio anche per le cose poco convenzionali.
Con indie/alternative associo ascoltatori a cui riconosco un gusto musicale (come ai jazzofili più classicisti diciamo) ma che nutrono poco interesse in altre forme di musica. Niente di male in questo sia chiaro, solo un'osservazione.

 


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#49 wago

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Inviato 11 dicembre 2018 - 15:14

Ma chi ha lavorato ai vari "Book of Angels" non conta? I tizi dei Secret Chiefs 3, oltre ad essere zorniani fino al midollo e avere un po' tutti inciso anche con Zorn e/o con artisti strettamente associati a Zorn, sono usciti giusto quest'anno con uno degli 11 dischi di The Book Beri'ah


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#50 lazlotoz

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Inviato 11 dicembre 2018 - 15:22

Io ho la percezione che Zorn sia poco considerando dal giro Jazz. 

Da fuori lo ascrivo al genere, ma capisco pure può interessare più i quelli che il jazz lo ascoltano meno.

 

Non è come la questione Kamasi Washington. È forse più una attitudine: Zorn è più orientato alla sperimentazione fra i generi che non un jazzista vero e proprio.


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