batman v superman: dawn of justice non è la versione dc degli avengers. snyder, raccogliendo l'eredità nolaniana di un cinema supereroistico affrontato con la serietà e la gravitas del cinema drammatico, propone dei due iconici eroi e dell'universo dc una versione grim 'n' gritty, particolarmente "grounded" e molto personale, che ingloba bvs all'interno del suo cinema dark e violento. questo lo differenzia in maniera sostanziale dalla concorrenza e lo distanzia dalle mode del momento, ma allo stesso tempo opera un vistoso stravolgimento nella rappresentazione dei personaggi. batman è una versione ancora più estrema di quello di frank miller, mentre il superman di cavill è la versione meno solare ed ottimista del personaggio che si sia mai vista. è proprio questo quello che non è piaciuto ai fan e che ha decretato l'accoglienza tiepida (quando non proprio fredda) del film
guardando più ad alan moore che alla storia della dc comics, snyder porta i supereroi nel nostro mondo reale e li mette faccia a faccia con le conseguenze delle loro smargiassate (la distruzione di metropolis, il dibattito politico e le reazioni dell'opinione pubblica, la violenza per nulla edulcorata delle loro azioni), proponendo una chiave di lettura matura e problematica del supereroismo. è un film cupo e funereo che decostruisce il mito del supereroe classico rendendolo una figura più realistica, sfaccettata e in chiaroscuro. in una trilogia composta da man of steel, bvs e il prossimo justice league, questo può essere visto come l'episodio più dark e personale
ma al netto di questi ragionamenti e di quelle che restano scelte autoriali, che possono piacere o meno, bisogna chiedersi se il film è buono. e si il film è buono, soprattutto nella versione ultimate edition uscita per l'home-video che aggiunge mezz'ora alla versione cinematografica (di fatto monca e molto più sgangherata e confusa)
LA STORIA
per quanto riguarda il plot sono necessari i distinguo tra le diverse versioni del film. essendo già di per sè un plot alquanto macchinoso e denso di avvenimenti e personaggi, nel theatrical cut la narrazione appare ancora più confusa, per nulla lineare, con diversi plot-hole che soltanto la versione estesa riesce a colmare. l'ultimate edition restaura passaggi fondamentali come la sequenza in africa, rendendo più chiaro e meglio sviluppato il piano di lex luthor. ha poi maggiore spazio l'alter-ego di superman, clark kent, che si dirige a gotham per indagare su batman, mentre lois lane arriva per prima a scoprire la verità su luthor
il film si apre con un prologo ambientato a metropolis il giorno dell'invasione kryptoniana che ha fatto da sfondo al film man of steel (l'uomo d'acciaio, 2013). riviviamo la distruzione della città durante la battaglia tra superman e zod dal punto di vista di bruce wayne, che è il punto di vista degli uomini, questi piccoli insetti sacrificati sull'altare della distruzione di due divinità piombate dal cielo che si scontrano provocando mostruosi danni collaterali. è un ribaltamento di prospettiva notevole ed interessante: mentre in man of steel la macchina da presa (e quindi lo spettatore) seguiva in cielo la battaglia tra i kryptoniani, nel prologo di bvs siamo tra la polvere, sulla terra, tra le macerie e le vittime. un palazzo della wayne enterprises viene raso al suolo e muoiono molti dei suoi dipendenti sotto lo sguardo impotente di bruce wayne
bvs inizia 18 mesi dopo l'invasione di metropolis. sono essenzialmente tre i filoni narrativi riconducibili ai tre protagonisti: bruce wayne/batman che segue una pista su dei criminali russi sospettati di trasportare una bomba a gotham, mentre il suo odio verso superman cova e cresce nel rancore; il giovane magnate lex luthor, interessato ai metaumani (i superumani nell'universo dc) e in particolar modo alla tecnologia kryptoniana ritrovata dopo l'invasione (e la kryptonite ovviamente…), che fin da subito si presenta come un infido manipolatore che non sa accettare un “no” come risposta neppure dalle istituzioni governative con cui collabora (fino ad un certo punto...); ovviamente superman, un salvatore per molti, ma una minaccia per altri, ed è particolarmente nel suo paese che la sua figura inizia ad essere vista in una luce più oscura, problematica, con l'opinione pubblica che si interroga nei media su quali siano le conseguenze per la razza umana dopo la venuta di superman
nessuno ne è consapevole, ma sono tutti pedine nel grande piano di luthor: batman, lo stesso superman, i politici che organizzano una commissione di inchiesta per giudicare il kryptoniano. la situazione raggiungerà il suo apice di tensione in un evento cruento che sarà la classica goccia che fa traboccare il vaso e spingerà batman ad affrontare superman in una resa dei conti che per il pipistrello non può prevedere prigionieri. ma a dispetto del titolo del film, neppure lo scontro tra i due supereroi è il vero fulcro del film. superman e batman (e wonder woman) si alleeranno per combattere il vero nemico, luthor, che sguinzaglierà contro la trinità doomsday
se non vi sembra abbastanza, in mezzo a tutto questo c'è posto anche per dei brevissimi camei dei futuri membri della justice league e per una delle sequenze più visionarie ed enigmatiche del film che preparano l'audience all'arrivo di darkseid per il film sulla justice league. trattasi di un incubo/visione/profezia ambientato in un mondo post-apocalittico alla mad max dove batman è a capo di una sorta di resistenza anti-supermaniana. ci vengono presentate delle versioni di batman e superman da elseworlds, le storie ambientate in realtà alternative. in questa realtà superman viene suggerito essere alleato di darkseid, infatti vediamo le sue milizie catturare batman e i suoi commilitoni coadiuvati dai parademoni. ma la cosa più sfiziosa ed interessante è l'apparizione di flash che proprio da quella realtà proviene per mettere in guardia il bruce wayne del “presente”, diciamo della nostra realtà, proprio sulla pericolosità di superman. e in più gli dice di andare a cercare lui e gli altri metaumani (nello specifico gli altri membri della justice league: wonder woman, aquaman e cyborg) e di unirli contro l'imminente pericolo
I PERSONAGGI
il batman di ben affleck all'inizio era atteso al varco, oggi appare invece a tutti una certezza. bravo davvero, ma allo stesso tempo mi sento di dire che è troppo presto per esprimere un parere definitivo ed esaustivo, bisogna almeno attendere il film stand-alone. affleck possiede la fisicità giusta, ed è credibile tanto nel ruolo di wayne quanto in quello del pipistrello. snyder ha proposto una versione brutale di batman: questo batman arriva anche ad uccidere (più che altro in esplosioni o scontri automobilistici, ma comunque non dimostra grande interesse nel risparmiare le vite dei criminali e ha piazzate delle mitragliatrici sui suoi veicoli) ed è feroce nelle sue azioni (spacca le ossa senza farsi troppi problemi e marchia a fuoco le sue vittime con il simbolo del pipistrello). c'è però da mettere in chiaro una cosa: nonostante il profluvio di citazioni de il ritorno del cavaliere oscuro di frank miller, questo batman cinematografico è molto diverso da quello cartaceo: il batman di affleck è tutto sommato ancora giovane, nel pieno delle forze e in attività, è però disilluso e cinico, e ritiene ormai priva di scopo la propria crociata anticrimine, questo lo ha reso crudele e brutale con i criminali. il batman di miller beveva e sfidava la morte in pazze corse automobilistiche perché l'aver abbandonato il mantello lo aveva privato di uno scopo superiore nella vita, combattere il crimine era ciò per cui era nato, la sua personale crociata. tornare a vestire i panni di batman infatti lo rigenera, persino lo ringiovanisce. se è più violento e incattivito, lo è perché costretto da un mondo che è diventato più spietato e privo di regole. è indubbio però che questo batman cinematografico funziona, soprattutto a livello estetico: roccioso e minaccioso, con un bellissimo costume che lo rende enorme e spaventoso, ha una natura quasi soprannaturale. inoltre è protagonista di una scena di combattimento che si mangia a colazione, pranzo e cena tutte quelle viste nei film precedenti
per quanto riguarda il superman di cavill/snyder, a chi non è piaciuta questa nuova interpretazione cinematografica in man of steel, continuerà a non piacergli in batman v superman. è un superman molto, ma molto meno solare di quello classico, e più risoluto con i "cattivi" (in una scena spiaccica contro il muro un trafficante d'armi). ancor più che nel film precedente, snyder opera una vera e propria decostruzione dell'uomo d'acciaio, tradizionalmente icona monolitica e figura idealizzata, per metterne in luce le contraddizioni, gli angoli bui, i fallimenti. il piano di luthor è infatti quello di minare la fiducia in sé di questo giovane superman, portare il mondo a dubitare della sua utilità e della sua bontà, per distruggerlo prima psicologicamente e poi fisicamente. questo superman ce la mette davvero tutta per essere d'aiuto, per aiutare quante più persone può, ma fallisce in continuazione (anche per merito di luthor) ed arriva ad un punto in cui ritiene che sia meglio ritirarsi perché in fondo "superman non è mai stato reale, solo il sogno di un contadino del kansas". è un superman quindi disilluso, un ribaltamento della rappresentazione classica, che invece che infondere speranza negli altri finisce per perderla lui stesso nel mondo. il sacrificio finale va letto in una chiave intimista e melodrammatica: anche se è l'atto che lo redime agli occhi della gente, molto americanamente superman comprende che ciò per cui vale la pena combattere e morire è la propria famiglia, i propri cari, il proprio amore ("tu sei il mio mondo" dice a lois prima di impugnare la lancia di kryptonite)
veniamo a lex luthor. una specie di mix tra larry page e il joker di ledger, non è sicuramente la rappresentazione più canonica di luthor, ma funziona. principalmente perché è davvero un cattivo. si sporca le mani di sangue, non parla e basta. non si può provare empatia con lui dopo aver visto cosa è capace di fare, anche se i suoi tic e le sue nevrosi possono inizialmente fare scappare qualche sorriso. è un manipolatore, un po' machiavellico capitalista, un po' scienziato pazzo. odia superman e i metaumani, e in una sua perversa immagine si vede come un salvatore dell'umanità, come l'ultimo ed unico difensore. è un personaggio più complesso e sfaccettato di quello che le mossette e la voce stridula di eisenberg lascerebbero pensare. sono l'impotenza, i traumi infantili e una malcelata invidia per il potere assoluto delle divinità a spingerlo a commettere qualsiasi nefandezza per fermare superman. al culmine della propria hybris arriva a riportare in vita una creatura della preistoria kryptoniana, doomsday, giocando a fare un po' dio, un po' il dottor frankenstein
CONCLUSIONI
capitolo "visual": snyder, coadiuvato dal fido direttore della fotografia larry fong, raggiunge il suo zenit soprattutto nelle due grosse scene di combattimento del film, ovvero lo scontro batman vs superman e quello della trinità vs doomsday. il primo è inaspettatamente brutale: i due se le danno di santa ragione (superman lancia batman attraverso un palazzo, batman infierisce su un superman indebolito dalla kryptonite arrivando persino a spaccargli sulla testa un lavandino). il vero problema è semmai come questo scontro si conclude, con una delle trovate più cheap che funge da vero e proprio anticlimax. il secondo combattimento invece è puro spettacolo snyderiano, barocco ed esasperato, dove veramente sembra di vedere un fumetto in movimento e che ci dà un assaggio di quello che potrebbe essere il film della justice league. per il resto, come in man of steel, snyder indulge nella stessa fotografia desaturata e soltanto qua e là propone alcuni dei suoi tipici quadri “pittorici” che immortalano in pose iconiche e ieratiche i supereroi
bisogna ammettere che per un solo film la carne al fuoco è veramente tanta, troppa: è un sequel/apologia di man of steel; un reboot di batman; un pilot per justice league. pur con tutti i suoi limiti e difetti, il film ha però un suo fascino, alcune sequenze di notevole impatto e una spiccata personalità che lo rende a suo modo unico. con coraggio rifugge le mode del momento, il tono tendenzialmente comico, la strizzatina d'occhio al pubblico, che tanto hanno fatto la fortuna dei film marvel. se ci si attendeva il big bang dell'universo dc al cinema si rimarrà delusi perché non è in quest'ottica che snyder l'ha pensato e fatto. è un film autoconclusivo che apre ovviamente a sequels e spin-off, ma appare quasi disinteressato a costruire una più ampia narrazione da franchise (fa morire superman anche se ovviamente ritornerà, batman ha già superato la quarantina). è più film e meno episodio da serie tv come lo sono di solito i film marvel studios
Messaggio modificato da cinemaniaco il 06 luglio 2016 - 07:46