Il docudrama di MacDonald è un manifesto sulla forza di volontà, sul desiderio di rimanere attaccati alla vita, anche quando le speranze sembrano non esistere più. Il viaggio di ritorno da un inferno di ghiaccio.
film-documnetario dalla forza espressiva impressionante, è uscito da poco in dvd in edicola a un prezzo irrisorio.
le sequenze iniziali che richiamano il Kubrick dell'Overlook Hotel, l'evidente difficoltà delle riprese ad alta quota, il dramma per la sopravvivenza che mai abbandona i fotogrammi, la commovente partecipazione dei protagosti e quella degli attori, nonché l'autentica e sincera passione che ha contraddistinto il lavoro della Macdonald fanno di questo film un autentico capolavoro, una pietra miliare del documentario cinematografico.
Confrontarsi con se stessi e con l'ignoto, è un'esperienza che ognuno di noi ha affrontato in qualche occasione, nella vita di tutti i giorni o in un momento particolare. In alcuni casi, abbiamo bisogno di provare a noi stessi fino a dove possiamo arrivare, e la natura, che volenti o nolenti ci domina con la sua onnipotenza, può diventare il nostro compagno e avversario, nel vivere emozione e paura, felicità e disperazione.
Touching the void, documentario di Kevin MacDonald, racconta di un'impresa drammatica, compiuta da Simon Yates e Joe Simpson (autore de La morte sospesa, il bestseller da cui è tratto il film), due alpinisti, che hanno conquistato, nel 1985, la vetta del Siula Grande sulle Ande peruviane.
Simon e Joe, sono amici, e appassionati di scalate. L'ascesa al picco sembra una passeggiata, tutto fila liscio, solo qualche problema dovuto agli agenti atmosferici. Nella discesa, però, Joe scivola e si rompe la gamba. La situazione è critica, e nella mente dei due passano mille pensieri. Salvarsi da solo e abbandonare il compagno o fare di tutto per salvarlo da morte certa? Improvvisamente una corda si rompe, e Joe precipita in un crepaccio. Solo un miracolo potrà salvarlo.
Le voci narranti dei due protagonisti reali di questa magnifica avventura, interpretata nelle scene di montagna da altrettanto bravi attori, immersi nella neve e nella bufera e perfetti nel fare rivivere i momenti della scalata, sono la magia del film.