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La Morte Sospesa [Touching the Void]


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2 replies to this topic

#1 Notker

    Scaruffiano

  • Redattore OndaRock
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  • 18302 Messaggi:

Inviato 07 gennaio 2007 - 16:57

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Il docudrama di MacDonald è un manifesto sulla forza di volontà, sul desiderio di rimanere attaccati alla vita, anche quando le speranze sembrano non esistere più. Il viaggio di ritorno da un inferno di ghiaccio.


film-documnetario dalla forza espressiva impressionante, è uscito da poco in dvd in edicola a un prezzo irrisorio.
le sequenze iniziali che richiamano il Kubrick dell'Overlook Hotel, l'evidente difficoltà delle riprese ad alta quota, il dramma per la sopravvivenza che mai abbandona i fotogrammi, la commovente partecipazione dei protagosti e quella degli attori, nonché l'autentica e sincera passione che ha contraddistinto il lavoro della Macdonald fanno di questo film un autentico capolavoro, una pietra miliare del documentario cinematografico.

Confrontarsi con se stessi e con l'ignoto, è un'esperienza che ognuno di noi ha affrontato in qualche occasione, nella vita di tutti i giorni o in un momento particolare. In alcuni casi, abbiamo bisogno di provare a noi stessi fino a dove possiamo arrivare, e la natura, che volenti o nolenti ci domina con la sua onnipotenza, può diventare il nostro compagno e avversario, nel vivere emozione e paura, felicità e disperazione.
Touching the void, documentario di Kevin MacDonald, racconta di un'impresa drammatica, compiuta da Simon Yates e Joe Simpson (autore de La morte sospesa, il bestseller da cui è tratto il film), due alpinisti, che hanno conquistato, nel 1985, la vetta del Siula Grande sulle Ande peruviane.
Simon e Joe, sono amici, e appassionati di scalate. L'ascesa al picco sembra una passeggiata, tutto fila liscio, solo qualche problema dovuto agli agenti atmosferici. Nella discesa, però, Joe scivola e si rompe la gamba. La situazione è critica, e nella mente dei due passano mille pensieri. Salvarsi da solo e abbandonare il compagno o fare di tutto per salvarlo da morte certa? Improvvisamente una corda si rompe, e Joe precipita in un crepaccio. Solo un miracolo potrà salvarlo.
Le voci narranti dei due protagonisti reali di questa magnifica avventura, interpretata nelle scene di montagna da altrettanto bravi attori, immersi nella neve e nella bufera e perfetti nel fare rivivere i momenti della scalata, sono la magia del film.


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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#2 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
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  • 23095 Messaggi:

Inviato 07 gennaio 2007 - 18:48

Non mi sbilancio come te, semplicemente perchè non sono un esperto di documentari e sono ingnorante per un gran pezzo di materia, ma sì, anche io l'ho trovato a dir poco bellissimo..
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#3 Guest_Cannibal Ox_*

  • Guests

Inviato 07 gennaio 2007 - 18:49

Ero andato a vedere questo film prevenuto, da amante della montagna mi aspettavo una mezza ciofeca/polpettone epico da quattro soldi (mooolto prevenuto).
In effetti, trovo che il film, da un punto di vista strettamente cinematografico, sia abbastanza scarso:
la sua forza è però quella di essere una storia formidabile, di quelle che anche se ti venissero raccontate da una voce insopportabile (chessò, papa Ratzinger), con lungaggini interminabili, non potresti fare a meno di ascoltare fino alla fine, seguendo ogni parola, anche se alla fine si tratta di una ripetizione infinita delle stesse (due) terribili sofferenze.

Consiglierei anch'io a tutti di procurarselo; è montato in parte come intervista ai veri protagonisti della vicenda, e ricordo che le loro voci in italiano erano davvero terribili: se potete, guardatelo in lingua originale, tra l'altro due dei tre alpinisti dovrebbero avere un accento molto british che è sempre divertente da sentire

Improvvisamente una corda si rompe, e Joe precipita in un crepaccio. Solo un miracolo potrà salvarlo.

Della serie:"non guardate me, io scrivo sempre i riassunti dei film senza vederli prima, prendetevela con la redazione".
Se vogliono riassumerti tutta la storia almeno si impegnino, visto che tra le altre cose è questo il punto che ha causato più discussioni nel "mondo accademico": doveva tagliare o no? doveva tornare a cercarlo?
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