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Nico Cirasola: autarchia della pellicola


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#1 scirocco

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Inviato 20 dicembre 2006 - 11:05

Stanotte alla "25a ora" su La7 ho visto un documentario di Piperno sulla vita di questo strampalato, affascinante regista barese (che non conoscevo). Un "pazzo" che, a un certo punto, a 37 anni e quasi dal nulla, s'è messo in testa di fare il cineasta e tale era la sua convinizione che ha finito per convincere anche i suoi conoscenti. Da allora, sono passati quasi vent'anni e cinque film assolutamente deliranti e rigorosamente autoprodotti, autofinanziati e autodistribuiti con quattro soldi. Ma non è tanto la poetica di Cirasola che mi ha colpito (surrealismo, anarchia e povertà di mezzi fanno parte del bagaglio di molti autori indipendenti nostrani), quanto la sua figura davvero al limite del concepibile. Un tipo assurdo che, ad esempio, gira la pellicola mentre parla al cellulare o si inventa sequenze per non deludere due attrici fatte venire apposta ma inutilizzate; oppure uno che stravolge la sceneggiatura senza alcuna logica da un momento all'altro solo perchè magari passa un tipo con una vecchia Cinquecento, fuori campo, che lo incuriosisce (e che cerca di inglobare immediatamente nella storia!); uno che abbandona momentaneamente il set per concludere un affare sull'acquisto scontato di metri di pellicola (!!??!!) lasciando ai suoi collaboratori il compito di continuare le riprese; uno che riesce a convincere Pontecorvo (questa è davvero grandiosa!) ad inaugurare una fantomatica sezione "Esclusi da Venezia" a Venezia nel '94 pur di riuscire a pubblicare la sua opera o che gira per la Grande Muraglia o a Cannes distribuendo cartoline pubblicitarie dei suoi film o riuscendo  a farsi accreditare, come esponente di spicco del cinema italiano, ad un simposio al Cairo. Sta di fatto che, Cirasola, ormai, è molto più popolare all'estero che da noi. Le sue opere vengono regolarmente presentate (e spesso  rifiutate) a tutti i principali festival internazionali e il suo alone trash "di culto" ha contagiato anche i critici più scettici o intransigenti (Roberto Silvestri, ad esempio, lo adora). Domando, ora, a chi lo conosce o a chi ne sa qualcosa di più: cosa ne pensate? Io sono rimasto folgorato e spero di riuscire a ripescare almeno qualche sua opera.
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