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Cosmopolis (Cronenberg, 2012)


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92 replies to this topic

#1 sokurov

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Inviato 27 maggio 2012 - 22:05

Cronenberg e DeLillo raccontano l'Odissea personale di Eric Packer, giovane multimilionario che a bordo della sua ipertecnologica limousine affronta nell'arco di una giornata l'era capitalistica del nuovo millennio

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La recensione di Ondacinema
  • 5
All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy

#2 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 28 maggio 2012 - 02:12

Innanzitutto complimenti: recensione strepitosa! Non è affatto facile decifrare con tanta profondità un film così complesso ad un soffio dall'uscita. Infatti è la più interessante recensione in circolazione.

Qualche pensiero delirante su di un film tanto meravigliosamente osceno. Viscerale come un esame della prostata, come la voglia sessuale che porta a strangolare una bottiglietta d'acqua. Un film che si deve sentire sotto il livello dell'epidermide per poterlo apprezzare in tutta la sua carica carnale che si mostra come una scarnificazione del protagonista. Letteralmente spogliato nel corso della pellicola Eric perde pezzi, passa dall'armonia allo squilibrio, dalla ricchezza al fallimento, dalla ossessiva paura della morte alla sfacciata ricerca del suo assassino. Viene rovesciato come un calzino.
La prima cosa che colpisce è la fiumana verbale che si riversa sullo spettatore e necessariamente appesantisce la visione che deve essere faticosa, d'altro canto non si può assistere ad una via crucis aspettandosi battute frizzanti ed un intrattenimento da varietà televisivo... si deve sentirne il peso, si deve compartecipare in modo quasi corporeo, fisico per accedere autenticamente al film. E quindi capire che ad Erc/Capitalismo nell'ultimo giorno della sua esistenza, nel crollo delle certezze, che affondano con la rapidità degli indici della borsa, non resta che parlarsi addosso sproloquiando, contraddicendosi parlando ancora ed ancora in un atmosfera che diventa sempre più rarefatta. Sempre più surreale. Ma se si guarda sotto il tessuto delle parole non resta che un personaggio mosso da una brama sessuale, da una voglia d'ingozzarsi... insomma dal desiderio di possesso e di inglobare, di fagocitare tutto quello che lo circonda che è la pulsione originaria del bravo affarista, ma che alle estreme conseguenze conduce all'apatia, al gelo, all'eternità. Tutto perde di senso allora, nulla si muove più, il tempo stesso nella sua matematica frazionabilità diventa alienante se in un millesimo di secondo possono essere decise le sorti finanziare e non del globo terracqueo intero. Il tempo non è più quello di una volta, l'istante si dilata e a 22 anni si è vecchi per un lavoro quindi forse è il caso cercare altrove soddisfazioni e motivazioni, a 28 addirittura sembra di aver vissuto più d'una vita, l'abisso aspetta al passo ulteriore. Il tempo brucia se stesso, ovvero l'uomo che di tempo è fatto perché nella sua tracotanza ha voluto accelerarne il corso e paradossalmente l'ha condotto al collasso. E' questa strana eternità fatta di millesimi di secondo che si dilatano all'inverosimile il tempo dei vampiri della finanza, dei vampiri della società che non possono che muoversi attraverso una città in tumulto all'interno della loro limousine/bara bramando, come tutti i vampiri che si rispettano, di trovare una vera fine.

"Cosmopolis" è fottutamente contemporaneo. Sublime.
Fin ora miglior film dell'anno (se la gioca con Shame).
  • 6

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#3 Incidente

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Inviato 28 maggio 2012 - 06:23

Concordo e con la recensione e con Fitzcarraldo.
Scrivo per aggiungere che da fan di DeLillo -come lo sono io- si rimane più che soddisfatti, Cronenberg lo rilegge quasi pedissequamente e coerentemente sebbene imbevendolo di se, lavoro di adattamento allo schermo sublime.
Un grazie speciale a Pattinson che ha accettato la parte e a Cronenberg che lo ha scelto... non so adesso, perché la voce sulla vera natura del film si sarà sparsa, ma il secondo giorno di Cosmopolis nelle sale si è assistito ad una sorta di selezione naturale, si è entrati in sala in duecento e ci si è ritrovati a fine proiezione in una cinquantina, ragazzette e malcapitati fidanzatini fuggivano di dialogo in dialogo, per poi dimezzarsi letteralmente sull'ispezione anale al buon Robert.
  • 0

#4 - laura palmer -

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Inviato 28 maggio 2012 - 09:16

"Cosmopolis" è fottutamente contemporaneo. Sublime.
Fin ora miglior film dell'anno (se la gioca con Shame).


d'accordissimo!

DeLillo ha scritto un libro intriso di materia cronenberghiana e la rilettura mimetica era un atto dovuto. La trasposizione è perfetta, non mi aspettavo di meno, bastava che Cronenberg facesse Cronenberg. Anche Pattinson lo è, malato-apatico-insofferente-monocorde al punto giusto; nulla di più, nulla di meno. Una violenza carnale, verbale, immaginifica che ti stordisce. Bellissimo il finale con Paul Giamatti, dove le due facce dello stesso capitalismo si incontrano e si annullano.

Ho visto il film in condizioni deprecabili, avevo a lato e alle spalle persone che dormivano e ululavano, più che russare. Per sgattaiolare via, come i topi della manifestazione anarchica, hanno aspettato il primissimo titolo di coda. Dormire solo per metà film non sta bene.

Il doppiaggio mi ha fatto venire l'orticaria, va bè.
  • 1
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#5 satyajit

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Inviato 28 maggio 2012 - 18:36

Innanzitutto complimenti: recensione strepitosa!


Davvero, molto meglio del film.

Ai colleghi di Ondacinema: come ha fatto a piacervi così tanto, avete dato ascolto alla vostra prostata? :P


Cronenberg invece devo ringraziarlo: volevo riprovare a leggere De Lillo, dopo i dialoghi di Cosmopolis posso anche evitare di sprecare tempo.
  • 1

#6 sicknote

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Inviato 28 maggio 2012 - 19:15

Un grazie speciale a Pattinson che ha accettato la parte e a Cronenberg che lo ha scelto... non so adesso, perché la voce sulla vera natura del film si sarà sparsa, ma il secondo giorno di Cosmopolis nelle sale si è assistito ad una sorta di selezione naturale, si è entrati in sala in duecento e ci si è ritrovati a fine proiezione in una cinquantina, ragazzette e malcapitati fidanzatini fuggivano di dialogo in dialogo, per poi dimezzarsi letteralmente sull'ispezione anale al buon Robert.


ben gli sta', a tutti quelli che vanno al cine leggendo gli attori nella locandina.
  • 0

#7 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 29 maggio 2012 - 00:57


Innanzitutto complimenti: recensione strepitosa!


Davvero, molto meglio del film.

Ai colleghi di Ondacinema: come ha fatto a piacervi così tanto, avete dato ascolto alla vostra prostata? :P


Credo che paradossalmente sia così: è un film che deve passare necessariamente per le viscere e scuoterti le interiora per poterlo apprezzare senza appiattirlo su di una lettura esclusivamente intellettualistica che non gli appartiene. Anche tutto quello che è verbale, logico, intellettuale è sbattuto in faccia allo spettatore con la violenza di uno schiaffo che non può lasciare indifferenti. Deve generare una certa violenta reazione, un certo schifo, poi sta alle singole sensibilità come valutare questo schifo.
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#8 Affen

    Paolo

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Inviato 29 maggio 2012 - 05:08

secondo me nel momento in cui si schematizza, l'analisi non può che portare ad un giudizio negativo verso il film. quei temi sono banali, triti e ritriti, se spogliati della gestualità dei personaggi e di come i personaggi stessi vi si rapportano.
Personalmente non ho provato nessuno schifo, ho provato invece una certa affinità: nel momento in cui ha puntato la pistola alla mano quella stessa mano era mia e pure io ero curioso di sapere cosa si provasse nel farsi trapassare da un proiettile. Ho visto il film più come la solita (grandiosa) esposizione delle naturali conseguenze degli eventi verso un soggetto che non come "una critica verso il denaro".
  • 0

#9 eph

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Inviato 29 maggio 2012 - 09:19


Innanzitutto complimenti: recensione strepitosa!


Davvero, molto meglio del film.

Ai colleghi di Ondacinema: come ha fatto a piacervi così tanto, avete dato ascolto alla vostra prostata? :P


Cronenberg invece devo ringraziarlo: volevo riprovare a leggere De Lillo, dopo i dialoghi di Cosmopolis posso anche evitare di sprecare tempo.


Sottoscrivo.
Noia mortale. Cronenberg non lo riconosco più da troppi film a questa parte.
  • 0

#10 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:35

poi sta alle singole sensibilità come valutare questo schifo.

Ma infatti, sono d’accordo, ed è proprio per questo che mi aspettavo meno uniformità nei giudizi della redazione e che auspicavo non una adesione acritica, ma un approccio che tenesse conto degli innegabili pregi del film come dei suoi grossi limiti, addebitabili pressoché in toto ai dialoghi di DeLillo (e a Cronenberg che non li ha adeguatamente sfoltiti). Invece tocca a me recitare la parte del bastian contrario ed è un ruolo non amo particolarmente.
  • 0

#11 William Blake

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:37

Invece tocca a me recitare la parte del bastian contrario ed è un ruolo non amo particolarmente.


perché ora sei anche tu fedele alla linea (editoriale) asd
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#12 sokurov

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:40

Secondo me il libro di DeLillo è bellissimo. La scelta di un film zeppo di dialoghi è voluta, anche per un determinato motivo, come ha ben scritto Fitzcarraldo. Non ho visto limiti nel film, solo il ritorno formidabile di un regista intelligente, affascinante, coerentissimo.
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#13 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:45

Secondo me se trascrivessimo una trentina di dialoghi accuratamente scelti il film ne uscirebbe maluccio.

(scusate se non entro nel merito ma ho poco tempo)


DeLillo sul film (in francese):
http://blog.slate.fr...ec-don-delillo/
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#14 Fitzcarraldo

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:47

Secondo me se trascrivessimo una trentina di dialoghi accuratamente scelti il film ne uscirebbe maluccio.


Boh, mi sono letto il libro subito dopo aver visto il film proprio per andarmi a leggere i dialoghi che sono quasi tutti presi di sana pianta... il film ne è uscito ancora meglio
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#15 Incidente

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:51

Personalmente non ho provato nessuno schifo, ho provato invece una certa affinità: nel momento in cui ha puntato la pistola alla mano quella stessa mano era mia e pure io ero curioso di sapere cosa si provasse nel farsi trapassare da un proiettile. Ho visto il film più come la solita (grandiosa) esposizione delle naturali conseguenze degli eventi verso un soggetto che non come "una critica verso il denaro".


Vero, questo non è un film su o contro capitalismo e denaro. Cosmopolis -così come il libro da cui è tratto- è un film sulle estreme conseguenze del sistema oggi. Non è un film sul 'dove andremo' ma sul 'come ci ridurremo'. Interessantissima peraltro la scelta di DeLillo -e quindi di Cronenberg- di scegliere come fulcro di questa riflessione il punto di vista di un carnefice -il personaggio di Pattinson- piuttosto che della vittima -un qualunque manifestante-.
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#16 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 16:58

Noi (voi) lo sosteniamo (sostenete) in blocco ma altrove non è così.

La giuria del festival l'ha ignorato, i voti degli inviati italiani sono (da Film Tv)

Ciotta (manifesto) 10
Danese (Il giorno) 7
Detassis (Ciak) 7
De Luca (Avvenire) 7
Emiliani (Sentieri Selvaggi) 4
Ghezzi (RAI) 9
Gomarasca (Nocturno) 5
Mancuso (Foglio) 5
Mauti (Città Futura) 6
Mereghetti (Corriere) 7
Nazzaro (Rumore) 10
Sorrentini (Popolare) 6
Viaro (Best Movie) 8

Sarebbe interessante capire perché noi tendiamo a 'far branco' intorno a certi film.

Meno male che il nostro Carlo Paris mi ha dato manforte...
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#17 sokurov

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:07

Quindi bravo Emiliani che gli ha dato 4 senza motivo? Perchè io ancora i limiti di Cosmopolis non li ho mica capiti. :blink:

Di quella lista io vedo un giudizio più che positivo (e comunque mi bastano Ghezzi e Mereghetti)
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#18 - laura palmer -

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:08

La verbosità è vero che può essere limitante, in particolare chi non ha letto il libro sicuramente non può cogliere tutta la pregnanza delle riflessioni del libro, però l'ho trovata una scelta funzionale e coerente. Funzionale perché in fondo è un violento e vacuo parlarsi addosso, quello di Eric. Non credo che a Cronenberg interessasse più di tanto la critica anti-capitalistica, se non alla luce della involuzione di Eric e della violenza del mondo là fuori, del resto il capitolo dedicato alla manifestazione nel film è poco più che accennato
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#19 William Blake

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:09

la linea di sentieri selvaggi è quasi sempre quella di fare un po' i bastian contrari, quindi ci sta quel 4. evidentemente hanno odorato un possibile plebiscito "perché è Cronenberg, e sono andati di 4 di default"
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#20 strangelove

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:09

...


Claudio, su Cineforum, ad esempio, "Shame" ha ottenuto una media di 2,7 (su 5) x 18 voti.
Eppure a te e piaciuto molto e ha fatto impazzire quasi tutta la redazione. :rolleyes:
  • 0

#21 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:19

Perchè io ancora i limiti di Cosmopolis non li ho mica capiti. :blink:


Appena trovo il tempo provo a entrare un po' nel merito. Questa settimana purtroppo non ne ho.
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#22 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:20

...


Claudio, su Cineforum, ad esempio, "Shame" ha ottenuto una media di 2,7 (su 5) x 18 voti.
Eppure a te e piaciuto molto e ha fatto impazzire quasi tutta la redazione. :rolleyes:


Infatti quello è un caso. Un altro è Tree of Life, su Cineforum poco più di 3, per loro non tra i migliori di Cannes 2011.
  • 0

#23 sokurov

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:22


Perchè io ancora i limiti di Cosmopolis non li ho mica capiti. :blink:


Appena trovo il tempo provo a entrare un po' nel merito. Questa settimana purtroppo non ne ho.


Aspetto! ]:)
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#24 sokurov

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:24


...


Claudio, su Cineforum, ad esempio, "Shame" ha ottenuto una media di 2,7 (su 5) x 18 voti.
Eppure a te e piaciuto molto e ha fatto impazzire quasi tutta la redazione. :rolleyes:


Infatti quello è un caso. Un altro è Tree of Life, su Cineforum poco più di 3, per loro non tra i migliori di Cannes 2011.


Ma stiamo parlando di titoli che inevitabilmente possono dividere la critica. Poi se la redazione si sbilancia verso uno dei due fronti è pura soggettività.
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#25 satyajit

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:26



...


Claudio, su Cineforum, ad esempio, "Shame" ha ottenuto una media di 2,7 (su 5) x 18 voti.
Eppure a te e piaciuto molto e ha fatto impazzire quasi tutta la redazione. :rolleyes:


Infatti quello è un caso. Un altro è Tree of Life, su Cineforum poco più di 3, per loro non tra i migliori di Cannes 2011.


Ma stiamo parlando di titoli che inevitabilmente possono dividere la critica. Poi se la redazione si sbilancia verso uno dei due fronti è pura soggettività.


Infatti, i film che normalmente dividono, a noi ci uniscono, salvo poche voci fuori dal coro.
Forse l'unica eccezione è von Trier, che divide anche noi.
  • 0

#26 Fitzcarraldo

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Inviato 29 maggio 2012 - 17:28

Sarebbe interessante capire perché noi tendiamo a 'far branco' intorno a certi film.


ma credo che sia solo una questione d'affinità di gusti (per un certo senso anche elettiva visto che i nuovi redattori vengono scelti dai precedenti), e che ognuno decida in cuor suo a prescindere dagli altri. Io ho messo il mio voto subito dopo la pubblicazione alzando quello della recensione e credo che così sia per tutti (non credo che qualcuno dica tra sè e sè "vediamo che voto danno gli altri almeno mi accodo")
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#27 vegeta851

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Inviato 30 maggio 2012 - 00:35

Mazzarella gli da 9. P.M. Bocchi 8...

comunque...gran film.
  • 0

#28 eugenio_barba

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Inviato 30 maggio 2012 - 23:29

Ottima pellicola, eccentrica e psicotica: un incubo paranoico.
Detto questo, sarà stato il vino in eccesso, ma nel lungo dialogo teorico sul tempo...che cosa si sono detti??
Lì ho perso un attimo il filo e purtroppo nessuna recensione letta si sofferma sull'argomento :P
  • 0

#29 vegeta851

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Inviato 30 maggio 2012 - 23:36

dici il dialogo in auto tra pattinson e samantha morton?

ho trovato interessante questa recensione di Giona Nazzaro: http://temi.repubbli...oOnqeo.facebook
  • 0

#30 eugenio_barba

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Inviato 31 maggio 2012 - 00:08

Sì esatto, proprio quello, spero di trovare da qualche parte la sequenza per rivederla con calma :)
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#31 piersa

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Inviato 31 maggio 2012 - 08:02

Boh, l'ho visto ieri e ancora non mi decido.
Cose che mi sono piaciute:
- i micromovimenti della limousine stile video dei Sigur Ros;
- il design generale, dal minimale tecnologico a colori freddi fino alla fantastica bottega del barbiere; il terzo scenario, quella specie di casa disastrata non mi è piaciuta forse perché ho rivisto Possession giusto ieri l'altro;
- Paul Giamatti
- le cose à la cronenberg, la bottiglietta e l'ispezione (che spero nella realtà non duri così tanto asd ).

Perplessioni:
- il teatro parlato generale (odio quando parlano troppo e vorrei un parere di chi lo ha visto sottotitolato, praticamente si è letto il libro in due ore)
- lo scenario: pensavo fosse un romanzo anni '80 e invece è del 2003! Poteva sembrare una'altra faccia della medaglia degli scenari di Ellis e invece viene 20 anni dopo. Non insisto perché Delillo non mi ispirava e continua a non ispirarmi ma secondo me c'ha scarsa visione rispetto a altri, Ballard, Ellis... è come paragonare Pirlo a Felipe Melo. Parafrasando Incidente, come ci ridurremo, dice lui. Secondo me calca troppo su un sentimento di angoscia che non porta da nessuna parte e il "dominio dei segni" che sembra predicare Packer fa troppo Bill Gates, umano troppo umano. Come evolve non mi convince. Il taglio dei capelli mi sembra di natura psicotica-ansiotica, mi piace e non mi piace.
- lo schematismo, quasi televisivo; non mi fa strano che sia coprodotto dalle televisioni di mezza Europa

In sintesi: lo trovo utilissimo (il dibattito è questo, occupy wall street, basta con le raccolte fondi via sms...); difficilmente avrei voglia di rivederlo, impossibile che mi metta a leggere Delillo.
Costo del biglietto: 5 euro
voto 6,5 al massimo
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#32 sokurov

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Inviato 31 maggio 2012 - 11:38

Ottima pellicola, eccentrica e psicotica: un incubo paranoico.
Detto questo, sarà stato il vino in eccesso, ma nel lungo dialogo teorico sul tempo...che cosa si sono detti??
Lì ho perso un attimo il filo e purtroppo nessuna recensione letta si sofferma sull'argomento :P


Secondo me è il punto più alto del film insieme a Pattinson che piscia. E' un dialogo provocatoriamente sterile, dove si raggiunge il picco di saturazione della parola. La donna esperta di finanza (Morton) parla di cybercapitale come prerogativa di un futuro dove il capitalismo si regge sul tempo, lo fa suo.

Dal libro di DeLillo: "Perchè oggi il tempo è un bene aziendale. Appartiene al sistema del libero mercato. Il presente è più difficile da trovare. Lo stanno risucchiando fuori dal mondo per fare posto a un futuro di mercati incontrollati ed enormi potenziali di investimento. Il futuro diventa insistente. Ecco perchè presto accadrà qualcosa, forse oggi stesso. Per correggere l'accelerazione del tempo. Per riportare la natura alla normalità, più o meno".

Ed è sintomatico che il personaggio della Morton esprima questo concetto mentre all'esterno la manifestazione è degenerata in uno scoppio particolarmente violento e che l'oggetto di tale violenza sia la limousine di Packer (e chi c'è al suo interno, i quali però non si scompongono di una virgola).

Il riferimento a quel "accadrà qualcosa" mi ha fatto tornare in mente l'epilogo de "La coscienza di Zeno", a quell'esplosione enorme che nessuno udrà e che si spera sia il ritorno a un mondo privo di "parassiti e malattie".
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#33 William Blake

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Inviato 31 maggio 2012 - 13:16

Perplessioni:
- il teatro parlato generale (odio quando parlano troppo e vorrei un parere di chi lo ha visto sottotitolato, praticamente si è letto il libro in due ore)


su questo sono parzialmente d'accordo, e l'ho visto in VO+sub, però credo che anche questa forma non sia casuale...ma andiamo con ordine.
i simboli sparsi sono naturalmente metafore e metonimie della crisi dell'espansione capitalista che il romanzo di DeLillo aveva fotografato con 10 anni di anticipo e che, quindi, nel film di Cronenberg diventa cronaca. cronaca grottesca, perché "Cosmopolis" ha come set una limousine iper-tecnologica, un lussuoso loft ambulante che calamita tutti i vari personaggi che ruotano intorno al genio dell'alta finanza. la struttura dialogica non è casuale: a me pare evidente che DeLillo si sia richiamato ai dialoghi dei classici greci e latini. la differenza tra romanzo e film è che il primo sviluppava una tesi (molti l'hanno definito infatti un pamphlet) mentre il secondo fa constatazioni di fatto. inoltre Cronenberg ha ritrovato nella pagina scritta la naturale prosecuzione del suo ultimo mutamento, dove il cinema psico-somatico degli anni 00 ha raggiunto la saturazione nella verbosità di "A dangerous method", l'opera che sancisce l'inizio del nuovo millennio per il regista canadese richiamandosi alla rivoluzione psicanalitica dell'inizio del secolo scorso. Col salto temporale di "Cosmopolis" si chiude il cerchio: lo sanno, che stiamo portando loro la peste? si chiedeva Freud vedendo la statua della Libertà. bene, il virus non solo si è diffuso, non solo ha sgretolato le persone, ma questa umanità ha ormai sgretolato il sistema-mondo che scivola silenziosamente (ma disastrosamente) verso l'Apocalisse.
il viaggio di Packer è il viaggio del capitalista verso l'incontro con la sua nemesi, attraversa lo Stige con il mezzo che gli è più consono. fuori incorre la peste, dentro è tutto ovattato: basta del sughero, come mettersi i tappi nelle orecchie per attutire il rumore di un'esplosione. Matteo ha citato lo sveviano Zeno, ma l'inetto è un personaggio-tipo del novecento e Packer vi rientra tranquillamente: è un personaggio disponibile a tutte le pause-digressioni del suo viaggio, ma non cede all'obiettivo della giornata: tagliarsi i capelli. Packer preferisce testardamente dimostrare la sua superiorità (la descrizione all'inizio del romanzo fa capire che si tratta di un genio egomaniaco) e consegnarsi nelle braccia della sua nemesi, piuttosto che porsi domande dirette sula sua deiezione (quando Benno lo costringe a farlo, confessa infatti che odia parlare razionalmente). la parola, d'altra parte, è uno strumento svalutato: si sale con una parola e si cade per una sillaba.
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#34 paloz

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Inviato 31 maggio 2012 - 13:22

Davvero non so che dire di questo.
Non so fino a che punto la scelta di Pattinson sia un vederci lontano in fatto di inespressività/assurdità del soggetto. Perché obiettivamente è a tratti imbarazzante.
Non capisco in che cosa il romanzo di DeLillo (che ho letto di recente) possa essere materia adatta a Cronenberg. Lo vedo navigare benissimo nella psicanalisi, nei torbidi abissi delle "relazioni pericolose", ma in questo non proprio. Unico momento davvero cronenberghiano è il dialogo al campo da basket con la guardia del corpo, tensione al massimo.
Certi dialoghi non li puoi mettere in pellicola, non li puoi far dire a persone in carne ed ossa. Funzionano su pagina, che sia DeLillo o Wallace o chi vi pare, ma negli scambi dialogici di un film proprio no. Trasporre questo tipo di "surreale" al cinema è per pochi, e forse non per un maestro abituato più a destreggiarsi con lo schifiltor.
E' una delle poche volte che esco dal cinema e mi dico davvero "boh". L'unico errore che mi riconosco è di non aver aspettato l'occasione di vederlo in lingua originale (cosa che farò la prossima volta).
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#35 piersa

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Inviato 31 maggio 2012 - 13:23

sì, troppe parole e poche sillabe in questo film
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#36 William Blake

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Inviato 31 maggio 2012 - 13:28

Non so fino a che punto la scelta di Pattinson sia un vederci lontano in fatto di inespressività/assurdità del soggetto. Perché obiettivamente è a tratti imbarazzante.


mah, imbarazzante non lo è. solo che parla come un paperotto...non sarà mai un grande attore, però il suo essere apatico e naturalmente ben poco espressivo è perfetto per il personaggio.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#37 debaser

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Inviato 31 maggio 2012 - 15:37

Paloz ma delillo ti piace? A me proprio no
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#38 atlas

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Inviato 31 maggio 2012 - 15:44

Paloz ma delillo ti piace? A me proprio no

Perché un simile villano non ha un account anobii, per dire?
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il faut se radicaliser. 


#39 paloz

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Inviato 31 maggio 2012 - 16:04

asd
Anobii lo farò quando comincerò a leggere con sistematicità, non voglio vergognarmi di fronte a uno che fa ancora le superiori. :D
In realtà il libro non mi è piaciuto granché, ma vedendo il film l'ho quasi rivalutato. I dialoghi erano belli e avevano senso, lì.
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#40 lazlotoz

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Inviato 01 giugno 2012 - 13:24

L'ho visto ieri sera, in VO con i sub. Credo che sia un film che cresce con il tempo, appena uscito ero per lo più dubbioso. Per carità, un gran film, ma la scelta dei dialogi così letterari è stata veramente azzardata. Il mio inglese non è abbastanza buono, quindi ho dovuto leggere spesso i dialoghi e la situazione era alquanto straniante perché pareva proprio di leggere DeLillo (autore che per altro amo). Oggi, elaborato il tutto, mi pare più convincente. Pattison è un cane, ma forse serviva proprio un cane per quel ruolo, dunque bravo Cronenberg! Parte iniziale e finale spettacolari. In mezzo tanta carne al fuoco, forse troppa per un solo film.
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#41 piersa

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Inviato 01 giugno 2012 - 18:43

tanta carne al fuoco, forse troppa per un solo film.

sì, forse ne usciva uno speciale di vespa addirittura
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#42 paloz

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Inviato 02 giugno 2012 - 09:18

Solo io ho notato il "cameo" della locandina di "A dangerous method"? (si intravede solo Fassbender coi suoi baffetti)
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#43 Çorkan

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Inviato 03 giugno 2012 - 22:59

Visto stasera: la prima parte gira a vuoto, manca pathos nella maggior parte delle scene. Io ho avvertito tremendamente la mancanza di un posta in palio, di un oggetto del contendere conteso fra Packer e i vari interlocutori. Ho meglio, un oggetto sembra esserci, ed è forse il linguaggio stesso, visto quanto i personaggi lo marcano, delimitano in continuazione stabilendo divieti e diritti di precedenza. Esemplare in questo senso la scena del...del...cos'è un ristorante cinese?
Nonostante questo è esteticamente perfetta, e forse, l'interno della limousine vale da solo la visione (io ci avrei insistito di più, come del resto sulla colonna sonora, considerato che la scelta fra rumore/silenzio non è chiara e il film rimane un po' a metà del guado in questo senso)
La tensione non cresce fra una scena e l'altra e, molto banalmente, questo impedisce di emozionarsi,
Paradossalmente l'unica scena che mi ha colpito è quella con l'unico personaggio con cui Packer non ha alcun tipo di tensione (sessuale, il più della volte): quello con la sua "filosofa d'azienda".
Per fortuna dall'arrivo dal barbiere in poi il film gira. All'inizio anche questa scena mi stava annoiando, "che palle il solito cliché dell'ai vecchi tempi ero amico di tuo padre", poi invece il barbiere inizia a parlare con l'autista e assume una aria trasognata si ma mefistofelica che lo conduce infatti a donare a Packer lo strumento di distruzione, la pistola. Da lì in poi il film assume tutta un'altra pasta diventa memorabile, e la lunga scena finale, anch'essa molto verbosa, parlata, ha tanta genialità in se quanto tutto il resto del film (che riscatta).

7,5
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#44 100000

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Inviato 03 giugno 2012 - 23:00

A me è piaciuto, anche se l'eccessiva verbosita (per quanto voluta e necessaria) effettivamente può risultare un poco pesante.
L'unico appunto è che mi aspettavo qualcosa di più da Cronenberg, avendo già letto il libro tempo fa ho notato un'ottima trasposizione ma che non aggiunge molto al libro, ricopiandolo pedissequamente. Essendo un film mi aspetterei di essere colpito più dalle immagini, che in effetti mi colpiscono quelle rare volte che hanno più spazio dei dialoghi, altrimenti mi leggo il libro e basta.

Quoto da Corkan il discorso sulla tensione che non cresce da una scena all'altra ed è ciò che lo rende forse un poco indigesto almeno all'inizio o per chi non sa bene dove si stia andando a parare.
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#45 Seattle Sound

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Inviato 04 giugno 2012 - 02:54

Una lenta discesa agli inferi più affascinante che pienamente riuscita.


la sua "filosofa d'azienda".


E' un po' che non vedevo la Morton,la migliore del gruppo insieme a Giamatti.
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(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


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#46 fernando wood

    Roadie

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Inviato 04 giugno 2012 - 14:01

Non so che dire. Per me non ci siamo proprio. Dal mio modestissimo punto di vista Cronenberg è caduto per terra, è svenuto e quando si è rialzato ha girato il film senza accertarsi d'essersi risvegliato del tutto...

È un po' che ci penso ma credo che l'errore "principale" sia l'eccessiva aderenza di dialoghi con DeLillo. Il libro è naturalmente "diversamente" profondo rispetto al film (com'è tipico di DeLillo c'è un'arguzia narrativa che fa della bizzarria un'accettabile normalità, intrisa di significati, descrizioni dell'anormalità del nostro tempo, argomenti socio-psicologici). E poi il modo in cui Cronenberg ci piazza davanti agli occhi, "pronti via", un insopportabilissimo Eric Packer nel libro è magicamente mediato dalla scrittura di DeLillo, che nelle prime pagine senza quasi dirtelo ti avanza in faccia una specie di descrizione della psicologia del personaggio.

Il film ha diversi difetti, ritengo:

1 - l'insopportabile lunghezza (vuota di rumore quindi maggiormente "focalizzata") della prima parte - si badi che me l'aspettavo pure, avendo letto il libro e avendolo apprezzato parecchio - che segue, ok, pedissequamente I DIALOGHI del libro, ma non l'atmosfera totale che si accompagna a quest'ultimi.

2 - non capisco perché Cronenberg si sia "lasciato scappare" il colpo stordente della riccioluta guardia del corpo a Eric (che avrebbe ritengo dato più senso al suo personaggio, oltre che introdurre la sua scalata alla follia della giornata)

3 - Cronenberg si è preso il lusso di non dare alcuna spiegazione all'omicidio della guardia del corpo (chi se ne frega se il libro nemmeno lo fa: a quel punto della narrazione, con l'approfondimento elevato del "personaggio Eric", DeLillo se lo può permettere senza mandare fuori di testa il lettore),

4 - Ha eliminato le "lettere" di Benno Levin che nel libro introducono ampiamente la sua presenza finale, oltre che affrontarne "per tempo" gli aspetti peculiari relativi alla sua mente ormai sconvolta. Inoltre anche il modo il cui Eric giunge a casa di Benno è, nel film, totalmente privo di senso e sembra quasi un errore di sceneggiatura...

5 - c'è qualcosa nel modo così "asettico" di interpretare Eric, da parte di Pattinson, che non mi convince. Eric non è un personaggio semplice, la sua costante espressione di apatia, della serie "mi scivola tutto addosso", in parte sgonfia la potenza interiore del protagonista della storia.

Insomma, ritengo che volendo fare un film stranamente "altro", sospeso nel flusso infinito e stordente dei dialoghi "sui massimi sistemi del mondo in rovina", Cronenberg si sia dimenticato che, almeno un po', sarebbe bello avere un'occhio agli aspetti della trama...

Punto di vista, magari mi sbaglio. :)
  • 3

"...a mentire alle mani, al cuore, ai reni..."

Le traiettorie dei neon

Superheroes meaning


#47 verdoux

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Inviato 05 giugno 2012 - 19:56

la mia impressione è stata speculare rispetto ad alcuni post che mi hanno preceduto; la parte dentro alla limousine, mi è piaciuta, mi ha intrigato parecchio, mi ha portato dentro un iperspazio sconosciuto e mi ha creato l'attesa di scoprire dove sarebbe andato a parare; scoprirlo è stata una delusione, banale, con inevitabili esplosioni di violenza e luoghi comuni, con un eccesso di sproloquio senza fine e senza senso;
PS: poteva anche scegliere un attore migliore;
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#48 neuro

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Inviato 07 giugno 2012 - 06:43

dalla Binoche ad Amalric è un susseguirsi (orizzontale, non ascendente) di sequenze notevoli, con l'apice nella scena in cui una precog (un pò imbolsita e persa) e un vampiro (che desidera più la morte del sangue) discutono del tempo fuori controllo, dell'anarchia del capitalisimo, del futuro che preme, del denaro che ha perso la sua potenza narrativa come da tempo la pittura (e il cinema?) mentre una rivolta si espande là subito fuori, una rivolta che ci appare minacciosa ma alla fine non fa che intaccare la superficie del capitale, ha le stesse tendenze autodistruttive del capitale (il bonzo) ed è comunque dimenticata dopo un'ora

o forse no forse l'apice è la bottiglia stritolata tra le cosce sudate della jogger fissata negli occhi... o nella serie dei campo controcampo con l'algida moglie "non c'è tempo per non fare sesso"... o nell'unico unico momento in cui si emoziona Eric, quando scopre che l'unico in grado di comunicargli una spiritualità (artistica/religiosa) che lui non comprende è morto....

l'incontro col barbiere distrugge le aspettative e mi va bene - nessuna verità nel passato - a parte una macchinina rossa - e capisco l'idea del finale, il creare il rivelarsi dell'asimmetria, la prostata il contatto con la realtà al posto della ghiandola pineale - ma lì Cronenberg e forse anche De Lillo mi perdono - il dialogo finale è meno penetrante di quelli che l'hanno preceduto e così la regia (a parte il confessionale)

insomma un film che mi è piaciuto molto, che incide e affascina e taglia ma con quel finale mi sembra che abbiano quasi coscientemente voluto evitare il capolavoro
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#49 Seattle Sound

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Inviato 08 giugno 2012 - 02:47

5 - c'è qualcosa nel modo così "asettico" di interpretare Eric, da parte di Pattinson, che non mi convince. Eric non è un personaggio semplice, la sua costante espressione di apatia, della serie "mi scivola tutto addosso", in parte sgonfia la potenza interiore del protagonista della storia.


Cronenberg: "Robert cerca un espressione meno apatica."

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Cronenberg: "emh... si mi sei piaciuto molto...riprova"

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#50 Affen

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