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Liberalizzazioni: il piano Rutelli


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#1 ucca

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Inviato 14 novembre 2006 - 13:04


1) affidamento con gare pubbliche per i servizi locali;
2) liberalizzazione piena del trasporto innovativo;
3) reti energetiche non partecipate da aziende del settore;
4) tutela dei consumatori ed utenti;
5) ammortizzatori sociali per i settori liberalizzati;
6) amministrazione pubblica efficiente e trasparente;
7) riforma delle Autorita' indipendenti.

E' di qualche giorno, ma vorrei sapere che ne pensate del piano presentato da Rutelli sulle liberalizzazioni (io l'ho letto sul Corriere, in rete non ho trovato di meglio).
A prescindere dalla fattibilità dello stesso, zero direi, mi sembra interessante comunque discuterne. Se n'è parlato spesso qui dentro, della necessità di farle, a volte come se i benefici per gli utenti dei servizi fossero scontati. Io qualche dubbio ce l'ho, in Italia le liberalizzioni non hanno funzionato mai benissimo mi pare, e nemmeno all'estero se penso alle ferrovie inglesi.
Vivendo a Roma poi ho in mente il mercato degli affitti. Da quando appunto c'è il mercato i prezzi per noi utenti sono raddoppiati, fino ad arrivare a 450-500 euro per una stanza. Secondo me alcuni settori non possono essere liberalizzati, perchè li deve fare lo Stato.

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#2 Mr Repetto

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Inviato 15 novembre 2006 - 00:42


1) affidamento con gare pubbliche per i servizi locali;


Affidare un monopolio naturale in settori strategici a un soggetto privato nasconde  com'è intuibile molte insidie, ma consente guadagni di efficienza notevolissimi.
Se si vuole privatizzare la gestione, occorre che l'Amministrazione Pubblica sia in grado di stipulare contratti di servizio non svantaggiosi col soggetto privato. Chiaro che molti Comuni queste competenze non le hanno ed occorrerebbe redistribuire le competenze ad altri livelli di Governo.


2) liberalizzazione piena del trasporto innovativo;



Cos'è il trasporto innovativo?


3) reti energetiche non partecipate da aziende del settore;


Le aziende che gestiscono le reti sono a conoscenza di informazioni fondamentali per le società di vendita che di quelle reti si devono servire, ad esempio tutti i dati sui consumi dei clienti, e possono inoltre alterare il mercato a favore dell'una o dell'altra società in molti maniere, anche nello svolgimento della loro normale attività.
Una misura che impedisse a società di gestione delle reti e società di vendita di appartenere allo stesso gruppo, oltre a scongiurare questo tipo di problemi, ridurrebbe il peso della dettagliatissima regolamentazione delle Autorità che grava su questi settori.
Creerebbe forse qualche distorsione di troppo nel sistema finanziario, ma non saprei.

4) tutela dei consumatori ed utenti;


A questa sono contrario. Che se ne andassero tutti a fare in culo. >:(


5) ammortizzatori sociali per i settori liberalizzati;


Cioè? Chi viene licenziato da una società del gas in cassa integrazione, gli altri alla canna del gas?


6) amministrazione pubblica efficiente e trasparente;


L'Amministrazione Pubblica più è trasparente e meno è efficiente, ma meno è trasparente meno è efficiente. ???


Secondo me alcuni settori non possono essere liberalizzati, perchè li deve fare lo Stato.


Per i beni pubblici (giustizia, difesa, ambiente, salute pubblica...) siamo tutti d'accordo. Per alcuni servizi universali (ospedali, scuole) un po' di competizione non fa male, e poco importa quale sia la proprietà del soggetto che eroga il servizio, purchè sia garantita l'universalità e la qualità.
Per quanto riguarda un settore come quello energetico, però, il mio dubbio è che i benefici che derivano dall'avere un operatore nazionale di grandi dimensioni possano essere maggiori dei benefici di una maggiore concorrenza.

Vivendo a Roma poi ho in mente il mercato degli affitti. Da quando appunto c'è il mercato i prezzi per noi utenti sono raddoppiati, fino ad arrivare a 450-500 euro per una stanza.


In fondo calmierare il prezzo degli affitti non è mica una cattiva idea. Si abbassano anche i prezzi delle case e non credo che si costruirebbe di meno. Diventa solo un po' più difficile trovare una stanza disponibile


Resta il fatto che una proposta che porta il nome di Rutelli parte con il piede sbagliato.
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#3 ucca

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Inviato 15 novembre 2006 - 18:43


sui trasporti per quanto riguardo l`apertura del mercato dei voli nazionali, sarei d`accordo. Per viaggiare in Italia i prezzi sono altissimi mi pare, non c`e`concorrenza e soprattutto Alitalia e` ridicola e deve morire.
Sui treni no, li non sono proprio d`accordo a privatizzare, se ne sta parlando in un altro tread, ma se e` vero che abbiamo un servizio penoso, con ritardi improponibili, e` anche vero che abbiamo prezzi bassi rispetto alla media europea. Molto bassi, se penso all`Inghilterra, dove il servizio fa anche piu` schifo del nostro.
Poi c`e` il problema che in italia l`entrata dei privati e penso agli ospedali, non prescinde mai da un contributo pubblico..le convenzioni.
Ma vaffanculo, sei privato che cazzo ci fai coi soldi dello Stato..
sull`energia condivido i tuoi dubbi, sugli affitti non ho capito che dici.
sul serio, mi spieghi in che modo puo` intervenire lo Stato, a sentire i politici solo
con qualche intervento tipo elemosina, a determinate categorie.
L`altra volta, in macchina a Roma, devastato dalla presenza esagerata di esseri umani ho realizzato che forse il mercato in questo caso fa giustizia..
che cazzo stiamo a fare tutti a roma, a vitebo che e` stupenda i prezzi sono piu` bassi e si vive meglio, insomma..non ha senso che tutti vogliano vivere a Roma.
Poi anche li, mi e` tornato in mente la storia degli speculatori, dei palazzi comprati e vuoti, delle doppie e triple case..mi sono chiesto se proprio non si puo` far nulla e se quello
e` vero mercato o la solita pagliacciata.
Secondo me, bisogna riflettere sul fatto che siamo un popolo di piccole tribu` che votano, quindi il mercato non si puo` fare. Meglio lo Stato o l`invasione straniera a questo punto.


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#4 Mr Repetto

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Inviato 15 novembre 2006 - 23:46

sugli affitti non ho capito che dici.


Riflettevo sui possibili effetti che potrebbero essere causati da prezzi degli affitti calmierati.
Tra quelli positivi c'è che, oltre agli affitti, scenderebbero anche i prezzi delle case in vendita.
Tra quelli negativi il primo che mi viene in mente è che i proprietari sarebbero incentivati ancora di più a vendere rispettto che ad affittare, e trovare una stanza sarebbe come vincere alla lotteria.
Il secondo è che l'offerta di abitazioni potrebbe essere minore della quantità ottimale, perchè costruire o ristruturare diventerebbe un po' meno conveniente (però forse rimarrebbe così tanto conveniente che non ci sarebbero ripercusssioni sull'offerta).

L`altra volta, in macchina a Roma, devastato dalla presenza esagerata di esseri umani ho realizzato che forse il mercato in questo caso fa giustizia..
che cazzo stiamo a fare tutti a roma, a vitebo che e` stupenda i prezzi sono piu` bassi e si vive meglio, insomma..non ha senso che tutti vogliano vivere a Roma.


Mi sono trovato anch'io a riflettere sul perchè la gente scelga di vivere in città proprio stasera, visitando un bilocale vista tangenziale, aerei in testa, zona degradata, per cui il prezzo di vendita era �250.000,00 (duecentocinquantamila!! euro) solo perchè ben rifinita e all'interno del comune di Milano.

L'unico motivo razionale per cui la gente può accettare condizioni di vita così punitive è l'ambizione di poterle un giorno migliorare. Si sta in città in cerca di fortuna confidando nelle maggiori opportunità  che ti può dare una metropoli, ma si rischia di pagarne un prezzo molto alto sia in termini economici che di qualità della vita.


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