Spaghetti Western. Non Di Solo Leone Si Può Campar.
#1
Inviato 01 aprile 2012 - 17:53
POPOLARE
Per molto tempo, devo ammettere di essere stato vittima del pregiudizio dominante, secondo il quale il western italico degno di nota si esaurirebbe grosso modo con i 5 film di Leone, per cui visti e amati quelli, la storia può anche finire lì.
E invece. Nulla di più sbagliato: in mezzo alla sterminata produzione - che, senz'altro, ha dato i natali a molte pellicole trascurabili, talora orrende - si celano grandi e a volte grandissimi film, girati da signori registi, che possono tranquillamente essere considerati tali non solo dagli appassionati del genere.
Premesso sin d'ora il dovuto timore reverenziale nei confronti del Maestro Tom (competere con i contenuti del suo blog sul western sarebbe sintomo di follia incontrollata), e specificato che la lista di film a seguire non ha valenza organica né, tanto meno, pretese di completezza, vado ad elencare un po' di titoli, alcuni dei quali chiosati da qualche mio scarabocchio, già esternato su altri lidi, nella speranza di innescare una discussione che possa essere costruttiva ed utile all'approfondimento dell'argomento.
1965
Una pistola per Ringo (Duccio Tessari, 1965)
Il plot è ripreso da un vecchio poliziesco con Bogart, che adattato all'ambientazione western funziona benone.
Unica pecca, abituato come sono al marciume tipico dei western maccheronici e/o crepuscolari, sono le scenografie (eccessivamente posticce) e i costumi (lindi ed indossati da attori troppo "puliti"), che sanno un po' di carnevale di borgata. Se poi ci si aggiunge la "faccia d'angelo" di Giuliano Gemma (qua accreditato come Montgomery Wood), che risulterebbe acqua e sapone anche se abbondantemente cosparsa di sterco, il gioco (non) è fatto.
Va beh, tanto dopo un quarto d'ora di visione ci si fa l'occhio.
Il ritorno di Ringo (Duccio Tessari, 1965)
1966
Django (Sergio Corbucci, 1966)
Che dire: un fumettone eccezionale, certamente tra gli spaghetti western migliori e più originali, con tutto quel fango, quella sporcizia, quelle ambientazioni al limite del gotico, e l'idea geniale del pistolero solitario che, anziché viaggiare a cavallo come i suoi colleghi, se ne va a zonzo a piedi, trascinandosi con indolenza una bara (con sorpresa).
Per l'epoca, ultra-violento (il picco, nella scena dell'orecchio, al limite dello splatter).
Noto, leggendo i pareri sul film in giro per la rete, che la meretricia zuffa fangosa è rimasta impressa a fuoco nelle menti un po’ di tutti.
La resa dei conti (Sergio Sollima, 1966)
Solidissimo spaghetti western di Sergio Sollima, con due grandi protagonisti: Lee Van Cleef (che a detta dello stesso regista, non aveva bisogno di recitare: bastava metterlo davanti all’obiettivo, et voila, les jeux sont fait. Certo, non si poteva fargli fare l’Amleto, ma per il western era perfetto, fenomenale) e Tomas Milian, reinventato per l’occasione nel suo ruolo naturale di latino americano (molti non lo sanno, ma è cubano).
Il paradosso del film è che, nonostante sia stato letto ed etichettato dai più come eminentemente “politico” (come un po' tutti i c.d. "tortilla western"), Sollima abbia in realtà operato un cospicuo lavoro di decontaminazione politica rispetto al soggetto originale, che disegnava il personaggio del fuggiasco messicano come un uomo di mezza età, più maturo e rivoluzionario convinto (si era pensato inizialmente a Gian Maria Volontè per il ruolo).
Proprio l’introduzione del Cuchillo, che alla fine, per quanto possa essere visto come un personaggio positivo, non è certo un eroe o un maître à penser, ma un semplice “rubagalline”, giovane, un po’ truffaldino ed infedele del sottoproletariato messicano (che manco sa usare la pistola: quasi una bestemmia in ambito western), aveva la funzione di mitigare l’attenzione del pubblico verso gli elementi più dichiaratamente ideologici della sceneggiatura, atteso che a detta dello stesso Sollima i film smaccatamente politici perdono di efficacia, politica innanzitutto.
Da evidenziare poi una serie di gustosissime peculiarità del film, a partire dal fatto che il Cuchillo, che non sa usare la pistola, se la cava sempre unicamente con il coltello (cuchillo in spagnolo, per l’appunto), al punto che il duello finale sarà un apparentemente impari pistola contro lama, assolutamente inedito e fuori dagli schemi. Poi, il personaggio del Barone Von Schulenberg, nato dal cinefilo gusto per la citazione di Sollima (è esplicito il riferimento e l’omaggio ad Eric Von Stroheim), ma anche la colonna sonora, eccezionale, di Morricone, che nel duello finale mescola senza pudore e con incredibile efficacia Beethoven con gli spaghetti western.
Insomma, un gran bel film.
Quién sabe? (Damiano Damiani, 1966)
Tempo di massacro (Lucio Fulci, 1966)
Navajo Joe (Sergio Corbucci, 1966)
Yankee (Tinto Brass, 1966)
1967
Se sei vivo spara (Giulio Questi, 1967)
Western assolutamente atipico e sui generis, molto violento (Giulio Questi dice di aver attinto per la rappresentazione delle scene più cruente ai suoi ricordi di partigiano durante la seconda guerra mondiale), che ammicca in più di un’occasione al genere horror, se non nella sostanza, certamente nella forma e nello stile.
Ma non solo: essendo il nostro uno dei registi più originali ed innovativi del periodo, convinto sostenitore del cinema come manifestazione della pop art, vari elementi del film possono essere letti in questa chiave. A partire dalla citata commistione di generi normalmente distanti da loro o dalla presenza di elementi bislacchi - come ad esempio il gruppo di cowboy omosessuali o le pallottole fatte d’oro - all’utilizzo molto peculiare del montaggio, del fuori fuoco e della fotografia, a tratti luminosissima, al limite della sovraesposizione, in piena dicotomia con il buio morale della maggior parte dei personaggi.
Epocale la scena iniziale, quando la mano di Tomas Milian, ferito ma ancora vivo, spunta a mo’ di zombie dalla buca che lui stesso si era scavato sotto minaccia (Kill Bill Vol. 2?), così come la colata aurea sul finale…!
Faccia a faccia (Sergio Sollima 1967)
I giorni dell'ira (Tonino Valerii, 1967)
10.000 dollari per un massacro (Romolo Guerrieri, 1967)
Da uomo a uomo (Giulio Petroni, 1967)
El desperado (Franco Rossetti, 1967)
1968
Corri uomo corri (Sergio Sollima, 1968)
L'episodio più debole della trilogia western di Sollima. Anche perché reggere il confronto con due filmoni come "Faccia a faccia" e "La resa dei conti" non è certo affare di poco conto.
Il film - che è tutt'altro che brutto, ed è magistralmente diretto dal bravissimo "terzo Sergio" degli Spaghetti Western, sia chiaro - forse patisce un po' il non perfetto equilibrio tra le parti più scanzonate e quelle più cruente e drammatiche, che certo non mancano.
Il mercenario (Sergio Corbucci, 1968)
Ognuno per sé (Giorgio Capitani, 1968)
...e per tetto un cielo di stelle (Giulio Petroni, 1968)
I Quattro dell'Ave Maria (Giuseppe Colizzi, 1968)
Se incontri Sartana prega per la tua morte (Gianfranco Parolini, 1968)
Tepepa (Giulio Petroni, 1968)
1969
La collina degli stivali (Giuseppe Colizzi, 1969)
Ehi amico... c'è Sabata, hai chiuso! (Gianfranco Parolini, 1969)
Cimitero senza croci (Robert Hossein, 1969)
La notte dei serpenti (Giulio Petroni, 1969)
Sono Sartana, il vostro becchino (Giuliano Carnimeo, 1969)
La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io (Edoardo Mulargia, 1969)
1970
Buon funerale, amigos!... paga Sartana (Giuliano Carnimeo, 1970)
E Dio disse a Caino (Antonio Margheriti, 1970)
Mátalo! (Cesare Canevari, 1970)
Vamos a matar, compañeros (Sergio Corbucci, 1970)
1971
Testa t'ammazzo, croce... sei morto! Mi chiamano Alleluja (Giuliano Carnimeo, 1971)
Il titolo da solo vale il prezzo del biglietto. Fatta questa doverosa premessa, il film è un onesto spaghetti western, ben diretto, con una marcata componente comica, che affiora a tratti con alcune trovate davvero esilaranti (la macchina da cucire, l'operazione con il cavatappi, la presenza di un personaggio improbabile come il cosacco, et cetera).
Promosso con riserva.
1972
Il grande duello (Giancarlo Santi, 1972)
Mezzo punto in più per il tema musicale ricorrente, composto da Bacalov, non a caso ripreso da quella vecchia volpe di Tarantino nel suo capolavoro citazionista Kill Bill.
Per il resto, il film mi pare davvero sottovalutato, essendo diretto con buonissima tecnica (che ha l'unico "difetto" di essere troppo leoniana, essendo stato Santi aiuto regista di Sergione in almeno un paio di film della trilogia del Dollaro), interpretato da ottimi attori (Lee Van Cleef su tutti, che sa fare solo un personaggio ma qua lo fa alla grande, e che dire dei fratelli Saxon? Fantastici) e corroborato da una solida sceneggiatura, che sembra rifarsi per certi aspetti più al genere poliziesco che non al western tout court.
L'unica stonatura, a mio avviso, è rappresentata da un paio di scene eccessivamente acrobatiche nei primi minuti del film, più consone a un Trinità che a un film come questo.
Il mio nome è Shangai Joe (Mario Caiano, 1972)
Una ragione per vivere e una per morire (Tonino Valerii, 1972)
1975
I Quattro dell'apocalisse (Lucio Fulci, 1975)
1976
Keoma (Enzo G. Castellari, 1976)
Ultimo colpo di coda del genere. In un'epoca in cui il western all'italiana è ormai decotto, sul viale del tramonto e ostaggio della più becera e insulsa comicità da osteria, Castellari se ne esce con questo grande film, colmo di simbolismi, che, a onor del vero sembra rifarsi più al western crepuscolare americano per le ambientazioni e a Peckinpah per lo stile registico (uso del ralenty, montaggio frenetico, al limette del convulso), che non agli "spaghetti" d'antan.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#2
Inviato 01 aprile 2012 - 18:10
"Non comprare pane con este dinero, compañero...compra dinamite!!!!"
#3
Inviato 01 aprile 2012 - 18:45
Questione di punti di vista ... a me proprio "Quien sabe" non piace (fastidiosissimo Volonté perennemente sopra le righe), così come tutto il filone "tortilla western".Bellissimo thread. Ma "Quien Sabe?" da solo vale parecchi di quelli su cui ti sei soffermato.
A parte i soliti classici (Leone, Sollima), tra i miei preferiti segnalo:
"10000 dollari per un massacro", di R. Guerrieri (mi-ti-co)
"Lo voglio morto", di P. Bianchini (grande Craig Hill, una delle facce più belle del genere)
"Bandidos", di M. Dallamano (uno dei più bei spaghetti di sempre)
"Un fiume di dollari", di C. Lizzani (con Henry Silva!)
"Il grande silenzio" di S. Corbucci (strepitoso, uno dei migliori di sempre)
Non male anche
"Una lunga fila di croci", di S. Garrone
"Quella sporca storia nel west" di E. Castellari
E poi .. cavoli, ce ne sono davvero tanti ... molti li ha già citati Bluetrain ... "Da uomo a uomo"; "Navajo Joe", "Anda muchacho, spara!" ... nei prossimi giorni faccio mente locale e magari aggiungo qualche titolo.
#4
Inviato 01 aprile 2012 - 18:51
"Il grande silenzio" di S. Corbucci (strepitoso, uno dei migliori di sempre)
Come ho potuto dimenticarlo! Me misero, me tapino...
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#5
Inviato 01 aprile 2012 - 21:36
1966
Django (Sergio Corbucci, 1966)
Lee Van Cleef
I Quattro dell'Ave Maria (Giuseppe Colizzi, 1968)
1972
Il grande duello (Giancarlo Santi, 1972)
1975
I Quattro dell'apocalisse (Lucio Fulci, 1975)
1976
Keoma (Enzo G. Castellari, 1976)
grande discussione questa!!
sono nomi e volti conosciuti grazie a papà, ancora adesso appena li passano in tv sono imperdibili, mi riportano all'infanzia/adolescenza e poi li ho riscoperti ed amati in età più matura
il trio volontè-van cleef- nero per mio padre è il top, guai a chi glieli tocca
#6
Inviato 01 aprile 2012 - 22:45
#7
Inviato 01 aprile 2012 - 23:04
#8
Inviato 01 aprile 2012 - 23:32
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
#9
Inviato 02 aprile 2012 - 09:23
YANKEE di Brass è un segno del destino: pellicola intabarrata tra il prima mimetico, godardiano, ovviamente più che rivoluzionario, e il dopo: astratto, oscenamente edulcorato, straviziato, afasico nella sua messa a fuoco il cinema. dieci.
Mi sono addormentato a vederlo. Quattro. E mezzo, dai.
#10
Inviato 02 aprile 2012 - 11:08
#11
Inviato 02 aprile 2012 - 15:54
#12
Inviato 02 aprile 2012 - 16:11
#13
Inviato 02 aprile 2012 - 16:13
Io purtroppo devo dire che tutte le volte che ho provato a guardare uno spaghetti western non di leone rimanevo profondamente deluso, non che erano brutti, ma la differenza con leone era tanta, e non riuscevo a godermeli al 100% per questo, insomma l'impressione che ho sempre avuto è che semplicemente mi piace Leone, non lo spaghetti western, alcuni dei titoli qui elencati mi mancano, proverò, magari cambio idea.
ma Leone che spaghetti western fa dai?
e certo che sono diversi da altri citati qua
che poi per me solo il primo della trilogia ha quella crudezza giusta
#14
Inviato 02 aprile 2012 - 16:28
Beh ti ho detto forse alla fine semplicemente non mi piacciono gli spaghetti, cioè comunque non mi sono mai divertito come con uno di leone, è come quando dicono " dopo questo tutti gli altri ti sembreranno sempre una chifezza in confronto" riferendosi a qualcosa che ha stabilito standard molto superiori rispetto alla media, e insomma a me questo è successo.Io purtroppo devo dire che tutte le volte che ho provato a guardare uno spaghetti western non di leone rimanevo profondamente deluso, non che erano brutti, ma la differenza con leone era tanta, e non riuscevo a godermeli al 100% per questo, insomma l'impressione che ho sempre avuto è che semplicemente mi piace Leone, non lo spaghetti western, alcuni dei titoli qui elencati mi mancano, proverò, magari cambio idea.
ma Leone che spaghetti western fa dai?
e certo che sono diversi da altri citati qua
che poi per me solo il primo della trilogia ha quella crudezza giusta
Poi molti mi mancano come ho detto, per il momento Il grande silenzio sembra promettere bene, speriamo.
#15
Inviato 02 aprile 2012 - 16:46
ma poi io parlerei solo del primo della trilogia di Leone per fare un paragone con questi
#16
Inviato 02 aprile 2012 - 17:34
#17
Inviato 02 aprile 2012 - 18:10
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
Però caro mio fai un po' di confusione... quello di cui parli tu è "Una pistola per Ringo", ed è stato uno dei primi western italiani! E comunque quella era una trovata geniale, altroché.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#18
Inviato 02 aprile 2012 - 18:19
Un film che mi attira, ma che non sono ancora riuscito a vedere, é "Per il gusto di uccidere" di Tonino Valerii (1966): qualcuno lo conosce ed ha voglia di parlarne?
E' un piccolo capolavoro, non c'entra niente con gli altri western di Valerii, sembra più uno spaghetti in stile Don Siegel.
Il protagonista interpretato da Craig Hill (splendida faccia che poi purtroppo verrà mal utilizzata) è uno dei personaggi più amorali e senza umanità del genere. Mitico.
Cavatevi gli occhi con il trailer...
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
E' una scena de "Una pistola per Ringo" che è uno dei primi spaghetti western post-Leone. Un film allegramente mortifero (poi uccide anche la moglie del morto per "non dividere la coppia felice" ), ma non così truce. Poi certo, per apprezzare il western all'italiana bisogna apprezzare il fatto che la grande protagonista del genere è la signora Morte, in tutte le sue più fantasiose e sadiche incarnazioni.
#19
Inviato 02 aprile 2012 - 18:34
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
sì ma se non c'è un po' di trash/violenza per me non è vero spaghetti, una produzione come il buono, il br. e il catt, dove cazzo va?
sartana tutta la vita, e anche il finto sartana, come cavolo si chiamava?
poi se si parla d'altro ok
#20
Inviato 02 aprile 2012 - 19:10
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
sartana tutta la vita, e anche il finto sartana, come cavolo si chiamava?
Sabata? Alleluia?
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#21
Inviato 02 aprile 2012 - 20:14
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
sartana tutta la vita, e anche il finto sartana, come cavolo si chiamava?
Sabata? Alleluia?
Sabata è famoso, nelle vecchie sfide era il terzo dopo Sartana (2°) e Django che negli ultimi 15 anni ha subito addirittura una sorta di recupero indie-tarantino-solitamarmaglia e difatti sono contro e mi oppongo
postami questo Alleluia che non ricordo, dovrei chiamare mio padre
http://www.youtube.com/watch?v=vqWkuC3dDho
cmq ve lo dico, senza i finti Bud e Terence non andiamo da nessuna parte, sono una mia fissazione da sempre
#22
Inviato 02 aprile 2012 - 20:16
Uno al cimitero, l'altro sul posto a bestemmiare e lìaltro ancora a far salire la polvere su cui scrivere i titoli di codasì ma se non c'è un po' di trash/violenza per me non è vero spaghetti, una produzione come il buono, il br. e il catt, dove cazzo va?
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
#23
Inviato 02 aprile 2012 - 20:19
Uno al cimitero, l'altro sul posto a bestemmiare e lìaltro ancora a far salire la polvere su cui scrivere i titoli di coda
sì ma se non c'è un po' di trash/violenza per me non è vero spaghetti, una produzione come il buono, il br. e il catt, dove cazzo va?
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
sì ma è un altro tipo di film dai, non è crudo per nulla, di quella trilogia come spaghetti considero solo il primo; poi c'è il secondo che mi piace pure moltissimo e c'è Volontè che fa i numeri ma già che c'è una mitizzazione simile dei personaggi boh, non è quel lo-fi che associo al genere
non fare ora il discorso del cazzo lungo, ripeto che il secondo mi piace quasi come il primo ad esempio
#24
Inviato 02 aprile 2012 - 20:27
Uno al cimitero, l'altro sul posto a bestemmiare e lìaltro ancora a far salire la polvere su cui scrivere i titoli di coda
sì ma se non c'è un po' di trash/violenza per me non è vero spaghetti, una produzione come il buono, il br. e il catt, dove cazzo va?
gli spaghetti sono scaduti col tempo: barocchismo, gigionismo, tendenza-porno cioé voler costruire ogni strada possibile per un qualche eccidio di massa; me ne ricordo uno (sottogenere: peones vs yankee) in cui il comandante si faceva la barba con un specchietto che usava per radersi e mirare a un gruppo di peoni in piedi dietro di lui, pessimo.
sì ma è un altro tipo di film dai, non è crudo per nulla, di quella trilogia come spaghetti considero solo il primo; poi c'è il secondo che mi piace pure moltissimo e c'è Volontè che fa i numeri ma già che c'è una mitizzazione simile dei personaggi boh, non è quel lo-fi che associo al genere
non fare ora il discorso del cazzo lungo, ripeto che il secondo mi piace quasi come il primo ad esempio
boh, chiedi a Tom. A me Volontè non sempre mi fa impazzire
#25
Inviato 02 aprile 2012 - 20:33
e che c'entra Volontè?
è quello il punto, se metti in una roba che si chiama "spaghetti" un attore così ingombrante (a me piace) e gli fai fare un ruolo simile, con lui che sembra a teatro in un dramma puro, boh, dove vanno gli spaghetti?
poi sì Leone è il maestro, il padre e quello che vuoi ma il giochino nel genere gli si è rotto subito
se parli di alcuni Sartana non puoi parlare del Buono e co. o del secondo, per alcune cose sono agli estremi opposti e non è un caso che Leone abbia raggiunto la luce molto prima, anzi di Sartana se ne risente parlare un minimo ora perchè è di moda sdoganare tutto e ne ha parlato bene Tarantino ma una volta ciao proprio, era un altro genere da non nominare, lo avrebbe potuto fare solo l'ALE della situazione
ripeto, non è una roba sulla qualità eh, a me tra l'altro piace molto Volontè ma trovami delle scene tipo le sue in un altro spaghetti se sei capace
#26
Inviato 03 aprile 2012 - 01:57
Volontè era un ottimo attore ma quasi nessuno è riuscito a dirigerlo per bene, per me fa il paio (da tutt'altro lato) con Alberto Sordi; anche Totò aveva carta bianca ma era di altra pasta e comunque poteva diventare uno dei più grandi attori del mondo e invece non lo è diventato per pigrizia di chi l'ha diretto; oppure, per esempio Pasolini, ne ha sviluppato ma solo parzialmente un altro suo aspetto e l'operazione gli è riuscita a metà.
poi ho anche il sospetto che sul forum non ci sia la furia di sdoganare ogni cosa ma solo una nostalgia di un tempo che non c'è più, come i venti anni che sono passati. Che ne dici?
#27
Inviato 03 aprile 2012 - 08:56
Sì ma ale lascialo un po' tranquillo ché soffre di essere messo sempre in mezzo.
Volontè era un ottimo attore ma quasi nessuno è riuscito a dirigerlo per bene, per me fa il paio (da tutt'altro lato) con Alberto Sordi; anche Totò aveva carta bianca ma era di altra pasta e comunque poteva diventare uno dei più grandi attori del mondo e invece non lo è diventato per pigrizia di chi l'ha diretto; oppure, per esempio Pasolini, ne ha sviluppato ma solo parzialmente un altro suo aspetto e l'operazione gli è riuscita a metà.
poi ho anche il sospetto che sul forum non ci sia la furia di sdoganare ogni cosa ma solo una nostalgia di un tempo che non c'è più, come i venti anni che sono passati. Che ne dici?
sto dicendo queste cose:
1) chiamiamoli tutti spaghetti perchè è così per tradizione ed è giusto ma per me Leone, dal secondo in poi, diventa già quasi un classico del genere, è di maniera; è ovviamente comunque bravissimo, su questo non ci piove
gli altri che avete citato (non me li ricordo tutti, è roba che non vedo da secoli) sono molto più lo-fi
ti faccio un paragone in musica, roba per dick laurent: i Residents e i residentsiani (Der Plan, DDAA, ecc.), i primi hanno inventato un mondo e i secondi l'hanno portato avanti sugli stessi binari ma con sviluppi secondo me più devoti alle premesse delle stesse cose fatte dai Residents nel procedere della loro carriera
2) che ora (negli ultimi 10/15) anni ci sia un ritorno ai Django mi pare cosa vera, tutto il nerdume della rete ha rilanciato quei film sulla scia delle solite imbeccate di Tarantino e di altri somari che vivono su quel nerdume dei forum di cinema , della serie lo spaghetti western ce lo siamo fatti spiegare dagli americani; tu hai 65 anni e magari li seguivi già, nulla di strano
3) vabbeh a me Volontè piace, sto solo dicendo che un personaggio come il suo in Per Qualche Dollaro sbilancia tutto nel senso che gli altri sembrano degli incapaci e per assurdo, a mio modo di vedere, in uno spaghetti ci starebbero meglio quegli incapaci
#28
Inviato 03 aprile 2012 - 09:01
#29
Inviato 03 aprile 2012 - 11:54
#30
Inviato 03 aprile 2012 - 12:11
di Robert Hossein. Con Robert Hossein, Michèle Mercier, Guido Lollobrigida, Daniele Vargas, Serge Marquand.
Western francioso unico, tristissimo e bellissimo.
Come sarebbe stato un western spaghetti francese diretto da Melville?
Guardate questo capolavoro e lo saprete.
Qui l'intero film in inglese... però si vede un po' da cani ed è un gran peccato perché ha una splendida fotografia.
Se interessa qui una recensione più approfondita di un mio collega di blog.
http://www.youtube.com/watch?v=gTFnc50ZR1E&feature=related
#31
Inviato 03 aprile 2012 - 12:55
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#32
Inviato 03 aprile 2012 - 13:04
non lo sapevo
#33
Inviato 03 aprile 2012 - 13:08
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#34
Inviato 03 aprile 2012 - 13:10
in effetti ce l'ha in firma solo da qualche mese
secondo lei clicco sulle firme?
signora perfavore, è un topic di true cowboy, lei si faccia da parte che è una donna, e anche anziana
#35
Inviato 03 aprile 2012 - 13:11
certo che non clicchi sulle firme, sei il più snob di tutti qua dentro
in effetti ce l'ha in firma solo da qualche mese
secondo lei clicco sulle firme?
signora perfavore, è un topic di true cowboy, lei si faccia da parte che è una donna, e anche anziana
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#36
Inviato 03 aprile 2012 - 18:33
Dall'inizio dell'anno.tom da quando tieni quel blog?
E tanto per spammare ancora un po' (ma lo faccio per voi): qui una monografia sull'intera serie ufficiale del tuo Sartana. E qui sui suoi non sempre degni eredi, tra cui il citato Alleluja.
Ma perché avete cambiato tutti nick? Uno si assenta tre giorni e succede di tutto...
#37
Inviato 03 aprile 2012 - 19:57
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#38
Inviato 04 aprile 2012 - 09:18
di Mario Lanfranchi con Robin Clarke, Thomas Milian, Richard Conte, Enrico Maria Salerno, Adolfo Celi, Eleanora Brown, Luciano Rossi, Lilli Lembo
Altro film unico, tra i miei preferiti di sempre nel genere.
Film diretto con uno stile ellittico e ricercato, con una strepitosa colonna sonora jazzata, una fotografia elegantissima e dagli stranianti dialoghi aulici.
E' una specie di "Kill Bill" del western nostrano, geometricamente suddiviso in quattro capitoli, uno per ogni cattivo di cui il protagonista si deve vendicare.
Ad ogni cattivo l'atmosfera si fa sempre più irreale e crudele.
Si parte con l'umano e triste Richard Conte, si continua con il gambler filosofo di un grande Enrico Maria Salerno, si prosegue con un irresistibile e luciferino Adolfo Celi fanatico religioso (comunque l'episodio più debole del film) e si finisce nel delirio più totale con un Thomas Milian da brividi, albino ed epilettico, eccitato sessualmente dall'oro e dalle ragazze bionde. Grandioso il finale in una chiesa illuminato come in gotico di Bava. Robin Clarke, il protagonista bevitore di latte in quanto ex-alcolizzato, ha un' unica espressione, ma è quella giusta.
http://www.youtube.com/watch?v=ftjezZ-fE38
#39
Inviato 04 aprile 2012 - 09:23
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#40
Inviato 04 aprile 2012 - 09:45
Bravissimo attore Gianni Garko, di gran lunga il miglior emulo nostrano di Clint Eastwood, ma che seppe trovare anche una sua strada. Amava molto il western ed era molto attento a quelli che girava, infatti dei 14 che ha girato, almeno 9 sono imperdibili:
- 1.000 DOLLARI SUL NERO
- 10.000 DOLLARI PER UN MASSACRO
- PER 100.000 DOLLARI T' AMMAZZO
- I VIGLIACCHI NON PREGANO
- CAMPA CAROGNA... LA TAGLIA CRESCE
e i quattro Sartana...
- SE INCONTRI SARTANA PREGA PER LA TUA MORTE
- SONO SARTANA IL VOSTRO BECCHINO
- BUON FUNERALE AMIGOS... PAGA SARTANA
- UNA NUVOLA DI POLVERE... UN GRIDO DI MORTE... ARRIVA SARTANA
Oggi fa il vecchietto arzillo negli spot della telefonia...
#41
Inviato 04 aprile 2012 - 09:45
ॐ मणि पद्मे हूँ
... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")
#42
Inviato 04 aprile 2012 - 09:50
#43
Inviato 04 aprile 2012 - 09:50
Lois: nun me' piasce
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#44
Inviato 04 aprile 2012 - 10:00
scusate, me ne vado
ॐ मणि पद्मे हूँ
... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")
#45
Inviato 04 aprile 2012 - 23:28
(Cesare Canevari, 1970)
Western lisergico, violento il giusto e avido di dialoghi. Assolutamente unico nel genere, così come la colonna sonora che a tratti sembra uscita dalle corde dei Quicksilver Messenger Service o dei Grateful Dead più acidi. Di pari passo va anche la tecnica registica, che utilizza in abbondanza inquadrature pirotecniche e carrelli circolari.
Una chicca, poi, il duello finale con il boomerang... a conti fatti pare proprio che fumassero roba buona durante le riprese del film!
http://www.youtube.com/watch?v=8rYSPoxAzh8
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#46
Inviato 05 aprile 2012 - 07:59
Corrado Pani è un figo della madonna in questo film.
Una cosa che mi ha sempre inquietato in "Matalo!" è il personaggio della vecchia matta, nella realtà un'anziana signora "presa dalla vita" ( ), che morì veramente appena dopo la fine delle riprese ( ).
E' un film affascinante anche se per me nell'ultima mezz'ora si esagera in quanto a soluzioni stranianti, e il personaggio dell'australiano di Castel e soprattutto della bionda sono inseriti un po' a la cazzo di cane.
Il quartetto di cattivi è però notevole e lo stile a metà strada tra un Argento psichedelico e il cinema della crudeltà di un Wakamatsu è fenomenale.
Ma quanto belli erano i trailer dei film italiani degli anni 60?
#47
Inviato 05 aprile 2012 - 23:40
(Giorgio Capitani, 1968)
Capitani dimostra di essere un regista impeccabile, oltre a disvelare un particolare gusto per il dettaglio paesaggistico e naturalistico, per altro corroborato da una splendida fotografia.
La sceneggiatura è solida e gli attori assolutamente all'altezza, con Kinski psicoticamente al di sopra delle righe, quasi in assetto proto-herzoghiano. Inconsueto per il genere il tratteggio psicologico dei personaggi, che si mischia con altri aspetti della pellicola che possono essere accostati più al western classico made in USA che non a quello nostrano, vedansi la dinamica delle sparatorie (per altro non eccessive nel numero e non così cruente) o il plot stesso (la ricerca dell'oro).
Molto bella e peculiare la colonna sonora di Rustichelli, a tratti maestosa, quasi sinfonica.
Edit: Imperdibili le interviste a Giorgio Capitani e George Hilton (due persone squisite) presenti fra gli extra del dvd, ricche di aneddoti e retroscena.
E mo' beccatevi il trailer tedesco.
http://www.youtube.com/watch?v=JetPIxqhOa8
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#48
Inviato 07 aprile 2012 - 16:15
(Sergio Corbucci, 1968)
Film tra i più cupi del genere, dal finale agghiacciante e pregno di un pessimismo senza pari. Fortuna che Corbucci non ha utilizzato il finale alternativo che aveva girato (visibile tra gli extra del dvd), il quale avrebbe fatto crollare tutta l'impalcatura del film, con quella macro stonatura nella sceneggiatura - l'inverosimile ritorno dello sceriffo, in pieno stile "arrivano i nostri", che oltre tutto avrebbe cozzato non poco con la poetica dominate - e a causa di una chiusura fin troppo edulcorata e quasi ottimista, simboleggiata dal sorriso a 32 denti del plumbeo Silenzio.
Il candore della neve fa risaltare ancor di più il rosso del sangue, che scorre a fiumi, ma l'aspetto più interessante del film risiede nel ribaltamento della figura del bounty killer, che anche se costruita come sempre intorno ad un soggetto mosso da meri ed amorali interessi economici, ne esce ammantata di un'aura luciferina, a differenza di quanto avveniva negli altri spaghetti western, dove, tutto sommato, i cacciatori di taglie non erano proprio degli eroi e degli stinchi di santo, ma quanto meno dei personaggi con i quali si creava una certa empatia. A conti fatti, il finale è analogo a quello, ad esempio, di "Per qualche dollaro in più" (li cacciatore di taglie che ammucchia i cadaveri dei ricercati in attesa di riscuotere il compenso), con l'unica determinante differenza che la valenza quasi epica del gesto messa in scena nel film di Leone viene completamente ribaltata, e il messaggio che ne esce è, per contro, quello di una strage sanguinosa, cruenta ed ingiusta, disturbante quanto quella di "Soldato Blu", mutatis mutandis.
http://www.youtube.com/watch?v=HoilBnpX6eU
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#49
Inviato 11 aprile 2012 - 19:15
(Antonio Margheriti, 1970)
Western dai tratti gotici, insolitamente notturno, che prende a prestito più di un elemento dal cinema horror: le campane che suonano misteriosamente ed incessantemente quale chiaro segnale di eventi nefasti, il continuo ed inquietante soffiare del vento, la musica quasi sinistra dell'organo da chiesa, suonata da un prete a metà strada tra l'alienato e l'allucinato, e via dicendo. Il film è ben diretto (con qualche colpo di classe: la goccia nella pozzanghera nel cimitero indiano) e Kinski è perfetto nel ruolo per lui insoluto del "buono" (si fa per dire…), spinto dalla sete di vendetta, in pieno stile angelo sterminatore.
“Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra”.
http://www.youtube.com/watch?v=D9qW0WIxbWQ
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#50
Inviato 11 aprile 2012 - 19:41
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi