Shame (Steve Mcqueen, 2011)
#101
Inviato 26 maggio 2012 - 12:41
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#102 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 30 gennaio 2013 - 12:47
#103
Inviato 30 gennaio 2013 - 12:50
Però come puoi dire che è assente la critica sociale? E' un uomo distrutto dai tempi in cui è costretto a vivere.
#104 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 30 gennaio 2013 - 14:03
Caro, voglio un impegno per questo 2013: stare al passo delle nuove uscite per poter fare una classifica a fine anno.
è dura ma ci proverò. ho già iniziato bene dai, ho visto il film di tarantino (che però è del 2012 ).
Però come puoi dire che è assente la critica sociale? E' un uomo distrutto dai tempi in cui è costretto a vivere.
si, ma non lo percepisco come un uomo "schiacciato" o "condizionato" dalle condizioni socio-economiche del suo tempo, quanto più "avvelenato" dallo spirito dei tempi. in questo senso tutti noi potremmo essere brandon, anche se non siamo dei ricchi newyorkesi. e nel film non percepisco quella sottile carica metaforica che serpeggia nei libri di ellis, che ha sempre criticato l'upper class americana. ad un certo punto del film ho pensato che brandon poteva appartenere a qualsiasi classe sociale, e in fondo è un personaggio "interclassista" nel modo in cui si muove tra i diversi strati sociali della metropoli (i locali e i ristoranti per i ricchi borghesi, i bar e i locali di scambisti per i common people e i disperati). insomma io l'ho visto come una sorta di "fantasma" che si aggira per la società occidentale.
con questo non volevo e non voglio dire che essendo assente la critica sociale il film valga di meno. anzi, lo trovo più originale con questo punto di vista (che almeno io ho interpretato così).
#105
Inviato 30 gennaio 2013 - 14:08
Caro, voglio un impegno per questo 2013: stare al passo delle nuove uscite per poter fare una classifica a fine anno.
è dura ma ci proverò. ho già iniziato bene dai, ho visto il film di tarantino (che però è del 2012 ).Però come puoi dire che è assente la critica sociale? E' un uomo distrutto dai tempi in cui è costretto a vivere.
si, ma non lo percepisco come un uomo "schiacciato" o "condizionato" dalle condizioni socio-economiche del suo tempo, quanto più "avvelenato" dallo spirito dei tempi. in questo senso tutti noi potremmo essere brandon, anche se non siamo dei ricchi newyorkesi. e nel film non percepisco quella sottile carica metaforica che serpeggia nei libri di ellis, che ha sempre criticato l'upper class americana. ad un certo punto del film ho pensato che brandon poteva appartenere a qualsiasi classe sociale, e in fondo è un personaggio "interclassista" nel modo in cui si muove tra i diversi strati sociali della metropoli (i locali e i ristoranti per i ricchi borghesi, i bar e i locali di scambisti per i common people e i disperati). insomma io l'ho visto come una sorta di "fantasma" che si aggira per la società occidentale.
con questo non volevo e non voglio dire che essendo assente la critica sociale il film valga di meno. anzi, lo trovo più originale con questo punto di vista (che almeno io ho interpretato così).
beh appunto critica la societá nel suo complesso, anche perché sinceramente non mi sembra che il consumismo (anche a livello sessuale) e l'alienazione, etc siano cose tipiche solo delle classi piú ricche
#106
Inviato 30 gennaio 2013 - 14:11
in ogni caso non capisco chi accusa il protagonista di essere troppo figo, in veritá a me sembra che lui ne esca massacrato
#107
Inviato 31 gennaio 2013 - 02:57
anche perché in alcuni punti resta irrisolto come il rapporto tra fratello e sorella.
i non detti li ho visti come un punto a favore al film.anche il finale circolare, sospeso, che lascia libero spazio all'interpretazione dello spettatore.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
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