Inviato 28 luglio 2011 - 13:29
Direi che è almeno il caso di riportare quei versi indimenticabili che ci ha fornito questa fresca pietrozza.
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Mah guardate, m'ha detto il medico c'ho le papille gustative interrotte, sì, poi c'ho un gomito che fa contatto col piede...
L'occhio spento e il viso di cemento, lei e' il mio piccione io il suo monumento.
[...] che mi fanno ridere quando sono triste / mi fanno ridere quando sono felice / mi fanno ridere quando sono medio / in pratica mi fanno ridere sempre!
[gemiti di Marco Masini] sper-maah sper-maah
E ora cantiamo la nostra -longitudine- , latitudine -latitudine- Cosa c'e' nel mare? -La torpedine- . Cosa c'e' in Friuli? -Trieste e Udine- . Bravi. -Grazie-. Prego. -Bravo-. Grazie. -Tenchius-. Tenchius. -Fenchius-. Fenchius. -Tenchius supermuuuuch!-
Perché Supergiovane è allegria più, Bulgaria più, sciatalgia più più PIU' !!!
Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve: quello di simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un veliero proiettato verso il mare del duemila al grido di "Cazzo SUBITOOOO!!!".
Dio bono come pompa il PIPPPERO! ®.
Ma la gioia di noi giovani e' anche sapere che fra una settimana sara' ancora Sabato e noi potremo stare fuori fino a tardi, tipo fino a mezzanotte e mezza! O all'una!
È ancora Sabato, e poi Domenica, i giorni in settimana sono sette; noi siamo cinque, poi sono sette, e cinque piu' sette fa dodici, dodici, dodici!
Al risveglio di costoro / chiesi dove fosse l'italiano che non c'era: / mi risposéro / Quando avro' voglia io mi risposero' / pero' adesso nò, / mi tengo la moglie che hò, / la moglie che ho!
Lei e' bella dentro, lei e' sensibile; piu' dolce di uno sfacciottino di papa' Barzotti. Cammina a una spanna da terra come un hovercraft d'amore; io l'accompagno alla mostra del Pinturettu anche se in realta' preferisco di gran lunga il Tinturicchio, poi torno a casa e - con un cuscino sulla faccia - penso a lei ascoltando al buio F. De Gregori e, dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze dell'angolo esterno della bocca, ritengo a ragione di avere delle possibilita'. Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera come un gavettone di idrogeno in direzione del mio amico Furio Terzapi, e infilargli in bocca due metri di lingua, la lingua dell'amore, ma io - caro diario - sono in una botte di ferro perché lei mi ha assicurato che non lo ama. Anzi, mi dispiace per lui perché magari poveretto si fa delle idee; solo perché ha ricevuto 2 m. di serpente! E che cosa sara' mai, al giorno d'oggi.
esoteros
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)