Il cigno nero [Darren Aronofsky, 2010]
#51
Inviato 20 febbraio 2011 - 11:13
#52
Inviato 20 febbraio 2011 - 11:48
Stasera lo vado a vedere ma mi sta venendo l'ansia, spero di dormire tranquilla dopo la visione.
Vabé ma se parti già così... Dai che sei grandicella eh.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#53
Inviato 20 febbraio 2011 - 13:12
Però l'operazione è abbastanza approssimativa in altre parti, non mi è piaciuto nulla nulla il personaggio di Cassel, poco magnetico e, diciamolo, anche poco importante in tutta la storia: fra nina e il suo direttore non c'è comunicazione, passione, sfida, non vogliono la stessa cosa, non bruciano dello stesso male, non si capsicono proprio. E come è debole lui è debole tutto il mondo del balletto, efficace a mio parere solo nelle poche scene di studio, non si respira l'arte da nessuna parte e nessuna passione artistica. Insomma se lo avesse ambientato in un altro scenario sarebbe stato lo stesso. Cassel vive in un mondo in bianco e nero, il suo ufficio e la sua casa sono dominati dai due colori, ma tutto ciò rimane lì, perchè è qui che fallisce il film.
Non ho amato le scene di ballo, meglio la Portnam, fragile al punto giusto.
concordo però io ho subito visto il film con l'intento di NON vedere una specie di scontro fra la Portman e Cassel.
Non l'ho visto come una specie di Eros/Thanatos.
Cassel è importante al punto giusto come Beth e come Lily, anche se quest'ultima spicca leggermente di più sia come significato, sia come significante; mettiamoci anche il fatto, tipicamente tecnico/cinematografico, che compare molto di più rispetto di Cassel e che lo scontro con la Portman è molto più significativo rispetto allo scontro di quest'ultima con Cassel.
L'uno rispetta il lato tecnico (che però Nina ce l'ha, rasenta la perfezione per il Cigno Nero, e Cassel glielo dice più volte). Il vero scontro è prima con Lily (la perfetta cigno nero) e poi con se stessa (il cigno nero represso).
Cassel è semplicemente una (bella) figura di contorno.
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#54 Guest_ale_*
Inviato 20 febbraio 2011 - 13:53
innanzitutto mi preme dirlo, ma Aronofsky pur non avendoseli scritti lui gli ultimi due film, ha lavorato su degli script che si concentrano su aspetti già emersi in altri suoi film (come Requiem for a dream) e che in fondo tendono pure ad assomigliarsi. infatti questo Black Swan è certamente più vicino a The Wrestler, soprattuto nella forma rigorosa e sobria (non capisco proprio le critiche su questo versante), che al già citato Requiem for a dream (con le sue forme visive sopra le righe ed estremizzate). è inoltre la storia di un'altra solitudine, una solitudine però nevrotica e divorante, laddove in The Wrestler era forse più esistenziale e affettiva. a entrambi i personaggi però viene concesso il riscatto in un finale comunque pur sempre poco consolatorio, sicuramente autodistruttivo.
Black Swan è un film sospeso tra realtà e psicosi, un incubo freudiano fatto di frustrazioni e complessi sessuali e di inferiorità, che ruota tutto intorno al mondo di questa antieroina fragile e ossessionata dal perfezionamento masochista. il film è immerso in questa atmosfera da limbo, in cui non si riesce mai totalmente a comprendere cosa sia realmente vero e cosa frutto della pische tormentata e delirante della protagonista. Aronofsky si diverte a manipolare lo spettatore, ma non è mai villano e gioca sempre a carte scoperte, non azzanna le viscere dello spettatore come in passato (e un po' mi dispiace), si limita a mostrare, a mettersi ancora una volta a disposizione di una grandissima prova attoriale.
non sarà The Wrestler (che oramai tendo a ritenerlo il suo capolavoro), ma questo percorso di liberazione dal giogo delle proprie paure e delle proprie nevrosi che non può non coincedere che con l'autoannientamento, ha forza da vendere, una forza "fisica" che tutto il cinema di Aronofsky sembra avere. non ho trovato invece particolarmente riuscite le incursioni nel thriller/horror e oramai è sicuramente abbastanza abusato anche il tema del doppio (in questo caso dei molteplici "doppi"), ma sono excursus visivo/narrativi funzionali a ciò che si vuole narrare: appunto, la storia di una liberazione, per sorridere, alla fine, almeno una volta, e poter dire "ero perfetta". finalmente.
#55
Inviato 20 febbraio 2011 - 14:20
Aronofsky non mi era piaciuto in The Wrestler, film che ho sempre trovato rozzo e freddo, mentre qui, davvero, mi ha incantato.
Freddo? : Io avrei detto tutto il contrario con quel Rourke li.
Boh, non mi piaceva proprio il soggetto, non era qualcosa che mi interessava e anche il modo in cui era girato non mi attirava, troppo caotico.
#56
Inviato 21 febbraio 2011 - 13:42
1. il terreno su cui si muove il film, cioè l'idea romantica dell'arte come forza irrazionale, impulsiva e assoluta che tutto travolge, direi che è ormai superata. Risulta retorica e stereotipata se non viene proposta sotto una nuova luce.
2. Accettando di muoverci su questo terreno e accettando la forma narrativa standard di un personaggio che deve superare una prova (come nei televisivi Talent Show o nel cinematografico Discorso del re), il film funziona nel momento in cui mostra che nessun luogo, in senso esteso, abitato dalla protagonista, quali la sala prove, la casa, il corpo, la sessualità, il rapporto con la madre e con le sue colleghe, è "luogo" di certezza. Da questo punto di vista non condivido l'analisi di strangelove che parla di auto-referenzialità della regia. Direi che invece la regia non propone momenti di respiro proprio perché la protagonista vive continuamente in un contesto di incertezza. La sua unica certezza è avere la parte.
3. Il film diventa grossolano quando propone il mutamento della protagonista. Ecco, qui il film non può usare espedienti cinematografici visti mille volte. Qui il film deve in qualche modo aprirsi, deve procedere per qualità nel rappresentare "l'anima" della protagonista e non per quantità. (Esempi ce ne sono tanti, ma su tutti mi viene in mente la mutazione del Polanski dell'inquilino del terzo piano). Sotto questo aspetto The wrestler è più convincente. Il finale ha il suo fascino ma non mi convince che sia una copia di quello di The wrestler.
Non è un brutto film, ma se mi è concessa la formula, direi che è un film potenzialmente bello.
#58
Inviato 21 febbraio 2011 - 19:34
Paloz, per dire, qualche tempo fa ho chiesto a mia sorella se secondo lei ero pronta per vedere Arancia Meccanica, mi ha detto di no ché secondo lei ne rimarrei troppo impressionata. E Arancia Meccanica se lo guardano pure i ragazzini. Per farti capire il tipo che sono.Vabé ma se parti già così... Dai che sei grandicella eh.
#59
Inviato 21 febbraio 2011 - 20:13
Partirei dal presupposto che Scarpette rosse non c'entra davvero nulla. Il cigno nero mi sembra un film imperniato su un male psichico che pochissimo ha a che fare con l'arte se non per il fatto che la protagonista è una ballerina. E sono d'accordo con paloz che all'interno del male psichico i temi principali sono la sessualità e il doppio.
Non per nulla c'è il lago dei cigni, una quantità infinita di specchi (il balletto è un'arte allo specchio) che sono moltiplicazione e frantumazione, e una incalcolabile bolgia di doppi veri o presunti (nina-beth, nina-lily, nina-madre, nina-nina). La poetica del corpo è fondamentale, anoressia, bulimia, autoferimenti, frigidità in cui il sesso/passione sono colpa e negazione del futuro (vedi la mamma), quasi il peccato originale, ogni avvenimento è una tacca sul corpo della protagonista che non riesce a ricomporre una dualità identitaria (o una molteplicità) se non soffocandone una parte, uccidendosi quindi per liberarsi (ma poi sarà morta sul serio?)
perfettamente d'accordo.
non mi è piaciuto nulla nulla il personaggio di Cassel, poco magnetico e, diciamolo, anche poco importante in tutta la storia: fra nina e il suo direttore non c'è comunicazione, passione, sfida, non vogliono la stessa cosa, non bruciano dello stesso male, non si capsicono proprio. E come è debole lui è debole tutto il mondo del balletto, efficace a mio parere solo nelle poche scene di studio, non si respira l'arte da nessuna parte e nessuna passione artistica.
qua invece in perfetto disaccordo Secondo me il lavoro di casting è stato inappuntabile e Cassel fa la sua porca figura di macho latino: la questione è che il Maestro sa esattamente dove e come condurre Nina. intuisce che se istigata a dovere può tirare fuori un Cigno Nero tanto possente quanto è soave e naturale il suo Cigno Bianco. sembra quasi un'esaltazione del metodo Stanislawski. inoltre la danza, avendo una valenza fortemente dionisiaca, calza a pennello a una storia di "male psichico" di sconvolgimento interiore, dovuto a nuovi stimoli che non si riescono a controllare.
#60
Inviato 21 febbraio 2011 - 21:42
per me è un 9 facile e liscio come l'olio.
non saprei neanche spiegare perchè, è un film che ti prende emotivamente, senza star troppo a spiegare. quindi o ti si insinua dentro, o lo sbadiglio è assicurato (e i voti sul tabellone ne sono la prova).
forse è il ritmo serratissimo, il fatto che non ci sia un secondo di respiro, un momento di sollievo, che la portman è sempre presente e si è costretti ad accompagnarla nella sua discesa verso gli inferi.
a me ha ricordato anche "L'inquilino del terzo piano" e in "Eyes Wide Shut" i momenti di vagabondaggio di Tom Cruise per le strade della città.
visceralmente oscuro, nonchè bellissimo.
#61
Inviato 22 febbraio 2011 - 00:21
non vorrei che le mie parole fossero travisate..
ho visto il film venerdì ma ancora sento qualcosa di inquietante che mi sembra sia ricollegato a quel film li.
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#62
Inviato 22 febbraio 2011 - 08:50
Ma nessuno di voi ce l'ha "avuto in corpo" per questi giorni ?
non vorrei che le mie parole fossero travisate..
ho visto il film venerdì ma ancora sento qualcosa di inquietante che mi sembra sia ricollegato a quel film li.
era proprio ciò che intendevo dire nel mio commento/post.
#63
Inviato 22 febbraio 2011 - 14:06
non mi è piaciuto nulla nulla il personaggio di Cassel, poco magnetico e, diciamolo, anche poco importante in tutta la storia: fra nina e il suo direttore non c'è comunicazione, passione, sfida, non vogliono la stessa cosa, non bruciano dello stesso male, non si capsicono proprio. E come è debole lui è debole tutto il mondo del balletto, efficace a mio parere solo nelle poche scene di studio, non si respira l'arte da nessuna parte e nessuna passione artistica.
qua invece in perfetto disaccordo Secondo me il lavoro di casting è stato inappuntabile e Cassel fa la sua porca figura di macho latino: la questione è che il Maestro sa esattamente dove e come condurre Nina. intuisce che se istigata a dovere può tirare fuori un Cigno Nero tanto possente quanto è soave e naturale il suo Cigno Bianco. sembra quasi un'esaltazione del metodo Stanislawski. inoltre la danza, avendo una valenza fortemente dionisiaca, calza a pennello a una storia di "male psichico" di sconvolgimento interiore, dovuto a nuovi stimoli che non si riescono a controllare.
Non è che non mi sia piaciuto Cassel, maè il suo personaggio che ho trovato debole ed è ovvio che lui abbia parte nella storia, è un personaggio della storia, ma non è incisivo. Nina esce fuori più specchiandosi nei suoi doppi che smossa da lui. Diciamo che sono più sull'idea che se ne è fatto blacklord, sebbene non è che pretendessi uno scontro, ma anche un incontro più pregnante e significativo
#64
Inviato 22 febbraio 2011 - 14:39
Partirei dal presupposto che Scarpette rosse non c'entra davvero nulla. Il cigno nero mi sembra un film imperniato su un male psichico che pochissimo ha a che fare con l'arte se non per il fatto che la protagonista è una ballerina.
Non tutti i ballerini sono affetti da nevrosi naturalmente, ci mancherebbe, ma il balletto, che richiede nello stesso tempo arte, fisicità, mania di perfezionismo e competizione, cinematograficamente si presta;
#65
Inviato 22 febbraio 2011 - 14:55
visto ieri sera.
per me è un 9 facile e liscio come l'olio.
non saprei neanche spiegare perchè, è un film che ti prende emotivamente, senza star troppo a spiegare. quindi o ti si insinua dentro, o lo sbadiglio è assicurato (e i voti sul tabellone ne sono la prova).
forse è il ritmo serratissimo, il fatto che non ci sia un secondo di respiro, un momento di sollievo, che la portman è sempre presente e si è costretti ad accompagnarla nella sua discesa verso gli inferi.
a me ha ricordato anche "L'inquilino del terzo piano" e in "Eyes Wide Shut" i momenti di vagabondaggio di Tom Cruise per le strade della città.
visceralmente oscuro, nonchè bellissimo.
Si forse ricorda un pò l'Inquilino de Terzo piano, quello di Kubrick no per niente.
E' un film come hai scritto molto viscerale, in cui il ritmo (come in Requiem for a Dream) ha un ruolo importante per colpire al fegato lo spettatore. Per quello ti lascia senza fiato, ti contagia fisicamente. E non è facile, per dire Muccino usa Accorsi e il suo rantolo infernale, Arofnosky no. Ci sono dei momenti eccessivi (la trasformazione di lei in cigno è unpò ridicola a volte), ma nel complesso ha dei punti di forza secondo me innegabili:
- il modo in cui descrive l'atmosfera cattiva, competitiva (mentre in The Wrestler era invece solidale) fra colleghe.
- l'approccio fisico alla disciplina, che fa capire perfettamente la "fatica" del fare arte dell'essere non solo perfetti ma riuscire pure ad andare oltre.
- l'interpretazione stratosferica della Portman.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#66
Inviato 22 febbraio 2011 - 15:10
non mi è piaciuto nulla nulla il personaggio di Cassel, poco magnetico e, diciamolo, anche poco importante in tutta la storia: fra nina e il suo direttore non c'è comunicazione, passione, sfida, non vogliono la stessa cosa, non bruciano dello stesso male, non si capsicono proprio. E come è debole lui è debole tutto il mondo del balletto, efficace a mio parere solo nelle poche scene di studio, non si respira l'arte da nessuna parte e nessuna passione artistica.
qua invece in perfetto disaccordo Secondo me il lavoro di casting è stato inappuntabile e Cassel fa la sua porca figura di macho latino: la questione è che il Maestro sa esattamente dove e come condurre Nina. intuisce che se istigata a dovere può tirare fuori un Cigno Nero tanto possente quanto è soave e naturale il suo Cigno Bianco. sembra quasi un'esaltazione del metodo Stanislawski. inoltre la danza, avendo una valenza fortemente dionisiaca, calza a pennello a una storia di "male psichico" di sconvolgimento interiore, dovuto a nuovi stimoli che non si riescono a controllare.
Non è che non mi sia piaciuto Cassel, maè il suo personaggio che ho trovato debole ed è ovvio che lui abbia parte nella storia, è un personaggio della storia, ma non è incisivo. Nina esce fuori più specchiandosi nei suoi doppi che smossa da lui.
capito.
però continuo a pensare a lui come il direttore interno alla storia, visto che le spiega qual era la grandezza di Beth, e qual è il fascino di Lily. è lui che la spinge a scoprire la sua sensualità, a "sentire" le cose. ha un ruolo speculare alla madre che invece la vorrebbe per sempre bambina e per sempre debole (cosicchè da poter far valere la sua autorità). è quest'oppressione da due fuochi che esaspera la situazione mentale già precaria di Nina, il cui mondo comincia a essere invaso da doppi.
#67
Inviato 22 febbraio 2011 - 16:54
non mi è piaciuto nulla nulla il personaggio di Cassel, poco magnetico e, diciamolo, anche poco importante in tutta la storia: fra nina e il suo direttore non c'è comunicazione, passione, sfida, non vogliono la stessa cosa, non bruciano dello stesso male, non si capsicono proprio. E come è debole lui è debole tutto il mondo del balletto, efficace a mio parere solo nelle poche scene di studio, non si respira l'arte da nessuna parte e nessuna passione artistica.
qua invece in perfetto disaccordo Secondo me il lavoro di casting è stato inappuntabile e Cassel fa la sua porca figura di macho latino: la questione è che il Maestro sa esattamente dove e come condurre Nina. intuisce che se istigata a dovere può tirare fuori un Cigno Nero tanto possente quanto è soave e naturale il suo Cigno Bianco. sembra quasi un'esaltazione del metodo Stanislawski. inoltre la danza, avendo una valenza fortemente dionisiaca, calza a pennello a una storia di "male psichico" di sconvolgimento interiore, dovuto a nuovi stimoli che non si riescono a controllare.
Non è che non mi sia piaciuto Cassel, maè il suo personaggio che ho trovato debole ed è ovvio che lui abbia parte nella storia, è un personaggio della storia, ma non è incisivo. Nina esce fuori più specchiandosi nei suoi doppi che smossa da lui.
capito.
però continuo a pensare a lui come il direttore interno alla storia, visto che le spiega qual era la grandezza di Beth, e qual è il fascino di Lily. è lui che la spinge a scoprire la sua sensualità, a "sentire" le cose. ha un ruolo speculare alla madre che invece la vorrebbe per sempre bambina e per sempre debole (cosicchè da poter far valere la sua autorità). è quest'oppressione da due fuochi che esaspera la situazione mentale già precaria di Nina, il cui mondo comincia a essere invaso da doppi.
Per me nina in lui vede anche una figura di amore paterno(lui più grande di lei,rappresenta il ruolo di guida,ecc..) che lei non sembra avere avuto.
Comunque:
film potente ed esagerato nel bene e nel male dove la manona pesante di aronofsky si sente fino in fondo,molti difetti soprattuto in una sceneggiatura eccessivamente didascalica(sia per alcuni dialoghi che nel simbolismo)e con qualche clichè di troppo(la madre ex ballerina frustrata che cerca riscatto attraverso la figlia,la fantasia lesbo) che banalizzano i temi interessanti del doppio,della ricerca della perfezione,della discesa verso la follia. Anche la messa in scena soprattutto nella seconda metà tende ad esagerare prendendo una piega horror quanto caricata quanto innocua,non entrando nel ridicolo involontario solo grazie ad una fantastica nathalie portman(diciamo quasi sempre nella scena del vecchio pervertito in metro nemmeno lei può nulla ). Nonostante i difetti elencati il film riesce a catturarti nel suo vortice di emozioni e atmosfere claustofobiche(la camera a mano che segue come un ombra la protagononista) e malate(ottima fotografia,costumi,scenografie) che crescono fino al trionfo finale tra l'allucinato e il kitsch.
La testa mi invita ad un giudizio medio,la pancia ad un giudizio alto.Vado a grattarmi la spalla mentre mi tormento sul voto da scegliere.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#68 Guest_Noir_*
Inviato 22 febbraio 2011 - 17:07
Ma nessuno di voi ce l'ha "avuto in corpo" per questi giorni ?
non vorrei che le mie parole fossero travisate..
ho visto il film venerdì ma ancora sento qualcosa di inquietante che mi sembra sia ricollegato a quel film li.
Quoto
Provo ancora un senso di disagio a ripensare alla scena in cui Cassel le fa rifare il passo a due del cigno nero e non è mai come vuole lui.
Lei rasenta la perfezione, e non è mai abbastanza.
#69
Inviato 22 febbraio 2011 - 17:23
Ma nessuno di voi ce l'ha "avuto in corpo" per questi giorni ?
non vorrei che le mie parole fossero travisate..
ho visto il film venerdì ma ancora sento qualcosa di inquietante che mi sembra sia ricollegato a quel film li.
Quoto
Provo ancora un senso di disagio a ripensare alla scena in cui Cassel le fa rifare il passo a due del cigno nero e non è mai come vuole lui.
Lei rasenta la perfezione, e non è mai abbastanza.
Perchè era ancora "solo" una perfezione tecnica.
Affascinante il senso di dannazione che porta la ricerca e il raggiungimento della perfezione. Altro specchio della protagonista è il personaggio della Rider :-* ,l'altro perfetto cigno nero che va sulla strada dell'autodistruzione.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#70
Inviato 22 febbraio 2011 - 22:55
Ma la rappresentazione viscerale dell'ossessione e della paranoia è riuscita a prendermi e a emozionarmi, il film non mi pare aspirare a completezze e classicità powelliane, ma è un concept minimale addosso ad una psiche debole contestualizzata in una scenografia claustrofobica, ripetitiva e priva di colori, come la sua vita. Non ci si dovrebbe aspettare un altro film.
Il difetto del regista è che ha la mano un pò troppo pesante anche se qui molto meno che in Requiem.
#72
Inviato 24 febbraio 2011 - 09:17
Un film stupendo, denso, pieno di emotività, dove anche i difetti (che ci sono e sono tanti) sono parte di un'idea d'insieme molto forte. Alla fine, come in "The Wrestler", si parte da un tema molto classico. Ormai, meglio, lo è diventato un tema classico. A me la Nina di Natalie Portman ha ricordato tantissimo la Laura Dern di INLAND EMPIRE. Lì un'attrice, qui una ballerina. Entrambe entrano troppo nella parte che devono interpretare e la realtà e la finzione non si riescono più a districare.
Tantissime scene spettacolari, musica emozionante. La scelta di girare un simil-horror, poi, mi è sembrata molto azzeccata. E nel suo onirismo un po' ridondante, Aronofsky è anche molto lineare. Più che Lynch, direi Cronenberg. Comunque sono palesemente due modelli di riferimento fortissimi.
In passato sono stato davvero severo con questo regista. Poi con "The Wrestler" avevo pensato che se si fosse limitato a fare il mestierante al servizio di un solido script altrui, solo così avrebbe avuto un senso la sua carriera. Invece "Il cigno nero" è il compromesso fra le sue aspirazioni giovanili e quello che, finora, gli era riuscito meglio.
Sul tavolo del grande cinema Aronofsky ha scommesso tutta la sua vita e alla fine, dopo tanti tentativi, l'ha pure vinta. E Natalie Portman fa qualcosa di magico, di mostruoso, di enorme, di sensazionale, di commovente. Quando balla con il cuore in gola e le vene del collo gonfie, toglie davvero il fiato.
Il più bel film dell'anno per ora. Un film prezioso.
:'(
#73
Inviato 24 febbraio 2011 - 14:23
Partirei dal presupposto che Scarpette rosse non c'entra davvero nulla. Il cigno nero mi sembra un film imperniato su un male psichico che pochissimo ha a che fare con l'arte se non per il fatto che la protagonista è una ballerina.
Non tutti i ballerini sono affetti da nevrosi naturalmente, ci mancherebbe, ma il balletto, che richiede nello stesso tempo arte, fisicità, mania di perfezionismo e competizione, cinematograficamente si presta;
Sono d'accordo è perfetto il balletto, ma anche quel balletto lì che si presta ad una lettura psicoanalitica. Inoltre il balletto è l'arte che più strettamente vive del corpo (molto di più del corpo dell'attore) E il male di vivere, o anche la felicità per carità, sono un affare che riguarda il corpo, è la materialità del vissuto che ne viene fuori, la sua carnalità che il balletto perfettamente risolve
#74
Inviato 24 febbraio 2011 - 15:31
Poteva cadere nel ridicolo, ma Aronofsky non solo fa un grande lavoro di messinscena, ma riesce a entrare e a farci entrare dentro il personaggio della Portman (non mi fraintendete :'( ), a farci provare quello che lei prova: difatti la macchina a mano che la segue mentre si avvicina al Lincoln Center di NY si rivela funzionale alla storia e non è solo un capriccio 'indie'.
Comunque un film viscerale, che prende allo stomaco, ma che regala anche brividi per quasi tutta la seconda metà del film.
Mi incuriosisce la scelta di Aronofsky di fare dopo questo film così personale un blockbuster come il prossimo Wolverine, ma se fa un lavoro come quello di Nolan col Cavaliere oscuro, allora ben venga!
#75
Inviato 24 febbraio 2011 - 15:46
#76
Inviato 24 febbraio 2011 - 15:55
#77
Inviato 24 febbraio 2011 - 16:14
Sul tavolo del grande cinema Aronofsky ha scommesso tutta la sua vita e alla fine, dopo tanti tentativi, l'ha pure vinta. E Natalie Portman fa qualcosa di magico, di mostruoso, di enorme, di sensazionale, di commovente. Quando balla con il cuore in gola e le vene del collo gonfie, toglie davvero il fiato.
stesso identico pensiero (sia per il compromesso riuscito di Aronofsky che per l'interpretazione di Natalie) :'(
Mi incuriosisce la scelta di Aronofsky di fare dopo questo film così personale un blockbuster come il prossimo Wolverine, ma se fa un lavoro come quello di Nolan col Cavaliere oscuro, allora ben venga!
Wolverine l'X-man felino e bestiale? Wolverine dal passato oscuro, cucito alla sua seconda pelle d'adamantio? sulla carta Aronofsky calza a pennello...
Questo è fuori dubbio, no?
è Nina che cerca/spera di (con)fondersi con lei, ma Lily è reale e, come dici tu, il suo ruolo è esacerbato dalle allucinazioni di Nina.
#78
Inviato 24 febbraio 2011 - 17:48
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#79
Inviato 24 febbraio 2011 - 22:51
Certo se uno poi ti dice "Negli ultimi mesi un film che mi è piaciuto è stato Benvenuti al Sud" perde tutte le capacità di dialettica a mio parere, almeno sull'argomento 'cinema'.
#80
Inviato 25 febbraio 2011 - 23:06
#81
Inviato 27 febbraio 2011 - 00:36
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#82
Inviato 27 febbraio 2011 - 09:42
#83
Inviato 27 febbraio 2011 - 10:24
Aronofsky è il migliore.
Migliore di chi/cosa? ???
#84
Inviato 27 febbraio 2011 - 10:46
Aronofsky è il migliore.
Migliore di chi/cosa? ???
Il migliore è esagerato, però a te Diego, ammettilo, Aronofsky ti sta qui (non ti dico dove)
#85
Inviato 27 febbraio 2011 - 11:15
Un bel film psicologico sostanzialmente. I soliti eccessi, le solite scene evitabilissime tipiche di Aronofsky in mezzo al film non mancano. Però (diamo a Cesare quel che è di Cesare) gli exploit finali del regista valgono davvero il prezzo del biglietto. Non mi ha convinto completamente però, ecco, un film da vedere senz'altro.
dai che anche a te a una seconda visione piacerà di più
#86
Inviato 27 febbraio 2011 - 12:08
Un bel film psicologico sostanzialmente. I soliti eccessi, le solite scene evitabilissime tipiche di Aronofsky in mezzo al film non mancano. Però (diamo a Cesare quel che è di Cesare) gli exploit finali del regista valgono davvero il prezzo del biglietto. Non mi ha convinto completamente però, ecco, un film da vedere senz'altro.
dai che anche a te a una seconda visione piacerà di più
Molto probabile! C'ero vicinissimo ieri sera quando ero indeciso tra il bis ad Aronofsky o alla prima di Boyle. Ho scelto la seconda e devo dire che sono rimasto comunque soddisfatto.
#87
Inviato 27 febbraio 2011 - 12:28
Aronofsky è il migliore.
Migliore di chi/cosa? ???
Il migliore è esagerato, però a te Diego, ammettilo, Aronofsky ti sta qui (non ti dico dove)
Ma io, davvero, volevo sapere migliore rispetto a chi o cosa. Ok, si può considerare migliore rispetto agli altri registi candidati all'Oscar di quest'anno. Non condivido, ma l'accetto. Però non mi pare che intendesse quello, quindi la domanda era di sincerà curiosità.
Ma alla fin fine Aronofsky per adesso non mi sta nemmeno particolarmente antipatico. Secondo me è ancora inconsapevole. E' un regista mediocre, ma per essere odioso non è abbastanza furbo quanto un von Trier.
Però, Matteo, devo ammettere che dal tuo commento postato non credevo che ti saresti spinto oltre il 7. :
#88
Inviato 27 febbraio 2011 - 12:40
Aronofsky è il migliore.
Migliore di chi/cosa? ???
Il migliore è esagerato, però a te Diego, ammettilo, Aronofsky ti sta qui (non ti dico dove)
Ma io, davvero, volevo sapere migliore rispetto a chi o cosa. Ok, si può considerare migliore rispetto agli altri registi candidati all'Oscar di quest'anno. Non condivido, ma l'accetto. Però non mi pare che intendesse quello, quindi la domanda era di sincerà curiosità.
Ma alla fin fine Aronofsky per adesso non mi sta nemmeno particolarmente antipatico. Secondo me è ancora inconsapevole. E' un regista mediocre, ma per essere odioso non è abbastanza furbo quanto un von Trier.
Però, Matteo, devo ammettere che dal tuo commento postato non credevo che ti saresti spinto oltre il 7. :
Sinceramente anche io avevo inteso il commento come il migliore in generale, all'Oscar non ci ho pensato proprio.
Riguardo al film, beh in effetti è un film discreto, probabilmente gli ho dato un mezzo punto in più per il bellissimo finale e per la bella chiusura del cerchio...Devo assolutamente rivederlo!
#89
Inviato 27 febbraio 2011 - 15:46
Poi con "The Wrestler" avevo pensato che se si fosse limitato a fare il mestierante al servizio di un solido script altrui, solo così avrebbe avuto un senso la sua carriera. Invece "Il cigno nero" è il compromesso fra le sue aspirazioni giovanili e quello che, finora, gli era riuscito meglio.
d'accordissimo
mi sarebbe piaciuto che il balletto in apertura del film, con quell'equilibrio perfetto nel chiaroscuro così accentuato, durasse di più: ipnotico
portman semi-dea
#90
Inviato 27 febbraio 2011 - 17:16
Ma io, davvero, volevo sapere migliore rispetto a chi o cosa.
Eh eh, sapevo che qualcuno avrebbe storto il naso. Chiaramente è un po' una provocazione, anche perché non sono solito fare proclami di capolavori o di grandi geni. Il senso è quello di migliore degli ultimi tempi e lo penso davvero, anche se magari condivide la "poltrona" con altri.
E' un regista mediocre, ma per essere odioso non è abbastanza furbo quanto un von Trier.
Ah, ora è tutto più chiaro, sei tu che hai un problema con questo tipo di registi
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#91
Inviato 27 febbraio 2011 - 17:38
#92
Inviato 27 febbraio 2011 - 19:00
Che tipo di registi?
mmm potremmo definirli quelli che usano un linguaggio non-classico? camera a spalla traballante, digitale "creativo" a bassa qualità, fotografia granulosa e/o particolare, effetti psichedelici/onirici, iper-realismo alternato a irrealtà ecc. ecc.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#93
Inviato 27 febbraio 2011 - 19:17
Che tipo di registi?
mmm potremmo definirli quelli che usano un linguaggio non-classico? camera a spalla traballante, digitale "creativo" a bassa qualità, fotografia granulosa e/o particolare, effetti psichedelici/onirici, iper-realismo alternato a irrealtà ecc. ecc.
Boh, non so di preciso cosa intendi, ma amo (in alcuni casi anche parecchio) sia Cronenberg che Lynch. Non so se appartengono alla categorie cui fai riferimento.
#94
Inviato 27 febbraio 2011 - 21:38
Boh, non so di preciso cosa intendi, ma amo (in alcuni casi anche parecchio) sia Cronenberg che Lynch. Non so se appartengono alla categorie cui fai riferimento.
Cronenberg di striscio, Lynch è ovviamente il sommo re dei visionari però è legato a una concezione classica che spesso emerge nei suoi film. Penso che di Aronofsky e Von Trier ti infastidisca il modernismo estremo, l'avanguardismo talvolta ostentato, ma questo dovresti dircelo tu.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#95
Inviato 28 febbraio 2011 - 07:33
Comunque, px, Aronofsky è bravo, ma fidati. Della sua generazione ce ne sono altri bravissimi, anche se non si mettono la camera in spalla.
#96
Inviato 28 febbraio 2011 - 08:24
Il film - un po' come Requiem for a dream - non dà tregua e non lascia respiro, tanto che dopo un po' l'ansia comincia a ristagnare e a provocare fastidio, la mia impressione ad un certo punto della visione era di trovarmi di fronte ad un film horror, e da questo punto di vista lo giudicherei benissimo, se lo immagino come thriller psicologico invece mi lascia un po' perplesso.
Black Swan, totalmente rannicchiato sul primo piano mosso di Natalie Portman si fa ricordare per la sua faccia, quasi più che per la sua psiche malata, ed anche i rapporti tra i vari personaggi col passare del film sfilano in secondo piano mettendo in evidenza le allucinazioni vissute da Nina, che rimangono l'unica prospettiva possibile per lo spettatore. La sua faccia onnipresente associata al balletto è ora un incubo, e i suoi movimenti convulsi sono meccanici, privi di sentimento e armonia, come del resto il film, con le sue riprese nervose e l'assenza di una sceneggiatura che tenga testa alle immagini. L'uso della musica è fin troppo allusivo, ogni volta che c'è una scena anche solo minimamente "malata" questa è accompagnata furbescamente da crescendo di dissonanze voci e suoni inquietanti a palate, la scena in cui lei si masturba e poi si gira di colpo scorgendo la madre che dorme affianco al suo letto sarebbe stata quasi comica se non fosse stato per il sottofondo musicale.
In definitiva il film non mi ha annoiato, anzi in certi tratti mi ha emozionato, ma non ha lasciato alcuno spazio alla MIA immaginazione, mentre quella di Aronofsky mi è parsa troppo nervosa, sempre smaniosa di costruire nuove immagini simboliche e di non lasciare punti morti nel film e di non allentare mai l'ansia.
Voto: 7,5 ma siamo secondo me lontani dal "capolavoro". Sicuramente rispetto a quella sboronata di Requiem for a Dream molto meglio (The Wrestler non l'ho visto).
Statisticamente parlando, non lo so.
#97
Inviato 28 febbraio 2011 - 11:51
E pensare che inizialmente sono andata a vedere il film solo per la presenza di Natalie Portman (davvero intensa, ottima, perfetta...Certo, l'unico "difetto" - ma non è colpa sua - è che il personaggio di Nina ogni tanto era troppo una lagna )
Perfetto Cassel, molto brava pure Mila Kunis.
Questo è vero. Ma forse è così perché il film è centrato su Nina e quindi anche sul suo personale punto di vista, probabilmente.Gli unici aspetti che non mi hanno convinto sono la distinzione così marcata tra "bianco" e "nero" (da un lato c'è la Portman repressa, dall'altro sembra che tutti gli altri siano maniaci sessuali) ed il ritmo troppo serrato. Sia nell'uno che nell'altro caso mancano le sfumature che a mio avviso sarebbero state necessarie in un film del genere.
#98 Guest_ale_*
Inviato 28 febbraio 2011 - 12:07
Cronenberg di striscio, Lynch è ovviamente il sommo re dei visionari però è legato a una concezione classica che spesso emerge nei suoi film. Penso che di Aronofsky e Von Trier ti infastidisca il modernismo estremo, l'avanguardismo talvolta ostentato, ma questo dovresti dircelo tu.
cronenberg e lynch secondo me non c'entrano un bel niente con aronofsky, sia se parliamo esplicitamente di messinscena, sia se ci riferiamo alle tematiche.
von trier è invece il paragone più calzante per i vari motivi che ha già elencato px, ma soprattutto per la visceralità del loro cinema, entrambi capaci di colpire lo spettatore senza alcun riguardo (cosa che amo nel campo artistico).
questo tipo di cinema di solito non piace alla critica e neanche a tutti gli spettatori. francamente non so il perché, veramente spesso non capisco perché certa critica elogi il "classicismo" (che cos'è poi?).
#99
Inviato 28 febbraio 2011 - 13:44
questo tipo di cinema di solito non piace alla critica e neanche a tutti gli spettatori. francamente non so il perché, veramente spesso non capisco perché certa critica elogi il "classicismo" (che cos'è poi?).
sono d'accordo con questa chiosa finale.
ma secondo me di Cronenberg nel cinema aronofskyano c'è davvero tanto, mi sembra addirittura evidente in film come "Requiem for a dream" e in quest'ultimo "Il cigno nero". poi sull'approccio viscerale alla Von Trier ci può stare, ma per me Lars è molto più cerebrale dell'americano...
#100
Inviato 28 febbraio 2011 - 13:51
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