Il diavolo veste Prada
#1
Inviato 31 agosto 2006 - 13:23
That's all.
#2 Guest_vegeta_*
Inviato 15 ottobre 2006 - 16:57
Ma meglio così. Quando Hollywood vuole fare dell'ironia poi rischia di mordersi la coda (vedi "Thank You For Smoking").
No, "Il Diavolo Veste Prada" è l'ennesima storiella della ragazza di paese che vende l'anima al Diavolo, ma che poi si fa degli scupoli di coscienza e ritorna sulla buona strada.
La ragazza di paese è Anne Hathaway (la nuova Julia Roberts?), laureata a pieni voti e che spera di trovare lavoro come giornalista.
Il Diavolo è Meryl Streep, ovvero la terribile e ultra chic direttrice della rivista di moda "Runaway".
Il mondo della moda non è demonizzato (sennò sarebbero state impensabili le comparsate di tanti nomi noti e le concessioni di centinaia di griffe), ma ne vengono messi in luce i suoi aspetti "positivi", la sua caratura artistica, e pure la sua funzione "morale" all'interno della società .
La protagonista impara ad apprezzare il suo lavoro, il culto del "fashion" le fa scoprire lati nascosti di sè stessa.
La commedia, seppur non particolarmente originale, funziona (quasi) perfettamente, e il merito va senza dubbio al ritmo spedito, ma soprattutto al magnifico cast.
Se la Streep gioca di fino (e il regista intelligentemente la fa vedere poco per aumentare nello spettatore l'attesa) e si prenota meritatamente per la nomination all'Oscar, un plauso va anche al cast di contorno (su tutti l'inarrivabile Stanley Tucci, ma da notare anche Emily Blunt nel ruolo della prima assistente di Miranda).
Un tipo di commedia senza dubbio ruffiana, ma anche garbata e simpatica, di cui un po' si sente la mancanza.
Voto: 7
#3 Guest_Antonella_*
Inviato 16 ottobre 2006 - 11:57
That's all
#4
Inviato 22 ottobre 2006 - 11:09
Ma quando ho visto la Hathaway trasformasi nel look e volare a Parigi sotto le note di una colonna sonora che più scontata non si può ho realizzato che tipo di film in realtà quello di Frenkel è...
Un consiglio a chi ancora non l'ha visto: ridere per ridere andatevi a vedere la Aniston, che fa se stessa che rifà se stessa, che fa film sempre uguali, che ha sempre la stessa faccia, ma almeno ci si diverte di più..
#5
Inviato 22 ottobre 2006 - 11:20
#6
Inviato 22 ottobre 2006 - 12:10
Il mondo della moda non è demonizzato...ma ne vengono messi in luce i suoi aspetti "positivi", la sua caratura artistica, e pure la sua funzione "morale" all'interno della società .
Scusami, quale sarebbe la funzione morale della moda all'interno della società ?
#7
Inviato 22 ottobre 2006 - 15:41
SE QUALCUNO SAPPIA COME SI CHIAMA LA COLONNA SONORA INIZIALE LO SCRIVA PLEASE!!
#8 Guest_vegeta_*
Inviato 22 ottobre 2006 - 19:37
Il mondo della moda non è demonizzato...ma ne vengono messi in luce i suoi aspetti "positivi", la sua caratura artistica, e pure la sua funzione "morale" all'interno della società .
Scusami, quale sarebbe la funzione morale della moda all'interno della società ?
bè, appunto accrescere la personalità , il gusto e la creatività delle persone. Come succede alla protagonista.
#9
Inviato 23 ottobre 2006 - 18:07
#10
Inviato 24 ottobre 2006 - 11:20
Moralismo e buonismo sono dietro l'angolo, ma vengono (quasi) evitati.
#11 Guest_vegeta_*
Inviato 24 ottobre 2006 - 18:50
Visto ieri. Ritmo perfetto, colonna sonora appropriata, storia abbatanza scontata, con un paio di colpi di scena azzeccati nelle componenti parallele alla storia, ma la vicenda principale scorre come da copione. Regia assolutamente scolastica. Nessuna battuta veramente degna di nota nè gag particolarmente divertenti. Personalmente mi sono un po' annoiato, ma non appartengo al tipo di pubblico a cui è diretto il prodotto, non essendo né particolarmente interessato alle commedie o alle sfilate di moda, né un demonizzatore del mondo corrotto e corruttore della moda.
il film riguarda la moda, deve essere fashion, e per me è logico che in colonna sonora ci fossero U2, Madonna, Jamiroquai ecc...non è scontato. Forse quelli che criticano la componente musicale si aspettavano di sentire Captain Beffheart e i Soul Coughing.
E' un prodotto simpatico, innocuo, ma non sgradevole. Nell'epoca di "40 anni vergine" e Boldi e De Sica non mi irrita il fatto che un filmetto così riempa le sale.
#12
Inviato 25 ottobre 2006 - 10:40
Io l'ho detto che la confezione è perfetta, ma purtroppo sono andato a vedere un film che, per miei interessi, non faceva per me.
Diciamo che è un film da 6.
Il mio voto basato solo sul gradimento, invece, è 5.
EDIT: Alcune amiche che erano con me, sbavavano ad ogni fotogramma per quella gran sfilza di etichette che apparivano. Io tolte quattro o cinque firme, non ne conoscevo nessuna.
#13
Inviato 25 ottobre 2006 - 11:25
Qualcuno ha letto il libro da cui è tratto il film? Perché a me viene un dubbio, alla protagonista è servito davvero fare l'assistente/schiava della direttrice di Vogue se il suo sogno era quello di diventare "giornalista impegnata"? Magari il libro è diverso oppure questo passaggio viene spiegato meglio...
#14
Inviato 25 ottobre 2006 - 16:03
Diciamo che è un film da 6.
Il mio voto basato solo sul gradimento, invece, è 5.
Ecco.
#15
Inviato 25 ottobre 2006 - 16:20
Se diamo 6 a questo film ci tocca dare 9 a commedie fatte bene anche se nientediche...
Leggevo senza intervenire ma una questione di fondo non mi va giù: non è che perchè si parla di moda l'unica messinscena possibile è quella patinata, scontata e sciatta del film di Frankel...la moda è sempre quella eppure Altman qualche anno fa la rappresentò in modo ben più brillante...ora mi si dira "e grazie che c'entra Frankel con Altman" e io rispondo che sempre di cinema si tratta..
#16 Guest_vegeta_*
Inviato 25 ottobre 2006 - 17:47
6???
Se diamo 6 a questo film ci tocca dare 9 a commedie fatte bene anche se nientediche...
Leggevo senza intervenire ma una questione di fondo non mi va giù: non è che perchè si parla di moda l'unica messinscena possibile è quella patinata, scontata e sciatta del film di Frankel...la moda è sempre quella eppure Altman qualche anno fa la rappresentò in modo ben più brillante...ora mi si dira "e grazie che c'entra Frankel con Altman" e io rispondo che sempre di cinema si tratta..
ma qui di "prodotto" si tratta, di certo non di cinema d'autore...e in quest'ottica, il filmetto è riuscito.
E difatti Pret a Porter (che voleva essere una satira) non ha fatto una "lira" e questo invece è quasi a 300 milioni di dollari in tutto il mondo.
ps: quali sarebbero le commedie (americane) degli ultimi 2-3 anni che meriterebbero queste alte votazioni?
#17
Inviato 25 ottobre 2006 - 18:04
#18 Guest_vegeta_*
Inviato 25 ottobre 2006 - 18:28
Sì ma infatti non ci credo che malgrado il trailer e tutto il bombardamento promozionale su questo film si potesse andare al cinema aspettandosi Altman.
infatti io sono andato non aspettandomi nulla, e ho passato due orette gradevoli. Nulla più, nulla meno.
Non credo lo rivedrò, non credo lo comprerò in dvd, ma perlomeno non sono uscito dalla sala sentendomi insultato come è successo con altre commediole americane.
#19 Guest_Lukas_*
Inviato 25 ottobre 2006 - 22:55
Questo film sta alla commedia come i rem stanno al pop. � leggero senza essere superficiale, è politicamente corretto senza essere stucchevole, è elegante senza essere perfezionista. Poi c'è quella ironia delicata 1 pò snob che sfiora il sarcasmo che è 1 bjoux. Sinceramente non ho visto una critica positiva o negativa sulla moda, ho visto solo 1 critica sul mondo del lavoro e su come questo condizioni la vita di ognuno; le scelte e le responsabilità ; l'ambito è irrilevante. La Streep è stata divina mentre la Roberts deve stare attenta che la Hataway ha tutte le carte per mandarla a casa.
Andrebbe visto solo per capire che il meglio e il peggio sono 2 concetti totalmente realtivi.
#20
Inviato 26 ottobre 2006 - 13:48
Sì ma infatti non ci credo che malgrado il trailer e tutto il bombardamento promozionale su questo film si potesse andare al cinema aspettandosi Altman.
E chi si aspettava Altman? Io facevo solo un esempio di possibilità di trattare il mondo della moda in modo assolutamente non stereotipato e conformista...i film li giudico tutti con lo stesso metro di giudizio, indipendentemente dallo standard di produzione o dal blasone del regista...
E dunque dare 7 o comunque la sufficienza ad un film come questo lo ritengo eccessivo, non fosse altro per una seconda parte così bollita e tristemente vuota che bisognerebbe prenderla e stracciarla di netto..
#21
Inviato 26 ottobre 2006 - 14:03
Sì ma infatti non ci credo che malgrado il trailer e tutto il bombardamento promozionale su questo film si potesse andare al cinema aspettandosi Altman.
E chi si aspettava Altman? Io facevo solo un esempio di possibilità di trattare il mondo della moda in modo assolutamente non stereotipato e conformista...i film li giudico tutti con lo stesso metro di giudizio, indipendentemente dallo standard di produzione o dal blasone del regista...
E dunque dare 7 o comunque la sufficienza ad un film come questo lo ritengo eccessivo, non fosse altro per una seconda parte così bollita e tristemente vuota che bisognerebbe prenderla e stracciarla di netto..
Non sono affatto d'accordo, i film non si valutano tutti con lo stesso metro di giudizio secondo me, un film di richiamo di massa, una commedia leggera che punta a sbancare ai botteghini ha tutto un suo universo cinematografico di riferimento diversissimo da quello di un film d'autore dichiaratamente impegnato, che vuole aprire riflessioni profonde o sperimentare nuovi linguaggi ecc ecc... non è diverso solo il risultato, sono proprio diverse le intenzioni, e trovo che sia giusto avere aspettative totalmente diverse. Il fatto che sempre di cinema si tratta non basta a mettere tutto sullo stesso piano, io non vado in un negozio sportivo a cercare un vestito da sera perché sempre di abbigliamento si tratta.
#22
Inviato 26 ottobre 2006 - 14:17
Ovvero: so benissimo che se vado a vedermi al cinema una commedia dichiaratamente senza pretese non posso protestare per non aver visto nulla di straordinariamente fuori dal comune quando esco...ed infatti valuto pienamente sufficienti una serie di film appartenenti a quuesto filone...un qualunque tentativo di dare originalità e freschezza al lavoro mi rendono simpatico il film intero...ho pensato così spesso terminando la visione dei film di aldo giovanni e giacomo e qualche americanata con Jim Carrey...qui non ci ho visto nulla da salvare, tutto qua...non è una questione di commedia commerciale o di film d'autore, è solo un'osservazione su come il lavoro su un impianto da commedia leggera è stato svolto...
Ps: non sono tanto d'accordo nemmeno sull'esempio dell'articolo d'abbigliamento da comprare...lì sì che c'è una differenziazione di negozi, ma i film tutti al cinema si proiettano...non vedo perchè dovrei usare due metri di giudizio suddividendo i film in autoriali e non-autoriali, chè poi ancora dopo anni e anni mi sfugge lo spartiacque fra gli uni e gli altri..
#23
Inviato 26 ottobre 2006 - 14:54
Sul discorso delle aspettative sono d'accordo con te, non su quello del risultato...
Ovvero: so benissimo che se vado a vedermi al cinema una commedia dichiaratamente senza pretese non posso protestare per non aver visto nulla di straordinariamente fuori dal comune quando esco...ed infatti valuto pienamente sufficienti una serie di film appartenenti a quuesto filone...un qualunque tentativo di dare originalità e freschezza al lavoro mi rendono simpatico il film intero...ho pensato così spesso terminando la visione dei film di aldo giovanni e giacomo e qualche americanata con Jim Carrey...qui non ci ho visto nulla da salvare, tutto qua...non è una questione di commedia commerciale o di film d'autore, è solo un'osservazione su come il lavoro su un impianto da commedia leggera è stato svolto...
Ok, così ci capiamo, prima il discorso mi sembrava diverso.
Ps: non sono tanto d'accordo nemmeno sull'esempio dell'articolo d'abbigliamento da comprare...lì sì che c'è una differenziazione di negozi, ma i film tutti al cinema si proiettano...non vedo perchè dovrei usare due metri di giudizio suddividendo i film in autoriali e non-autoriali, chè poi ancora dopo anni e anni mi sfugge lo spartiacque fra gli uni e gli altri..
Ho fatto un esempio qualunque, i film non sono semplicemente autoriali o non-autoriali, ci sono innumerevoli sfumature, però esiste tutta una serie di informazioni che si possono reperire prima di andare al cinema, per cui non si può certo sapere se il film ci piacerà o meno, ma si può già capire molto bene che genere di prodotto aspettarsi - come quando si guarda la vetrina di un negozio prima di entrare.
#24 Guest_Lukas_*
Inviato 26 ottobre 2006 - 15:56
Non si possono giudicare tutti i film allo stesso modo e il film, prescindendo da qualsiasi tipo di significato, è e rimane un prodotto industriale com'è il design, la musica odierna. Ha dei target, un mercato di riferimento ed un settore, quindi è 1 prodotto a tutti gli effetti.
Premesso questo non si possono giudicare alla stessa maniera 2 film (esempio con lo stesso attore: se mi lasci ti cancello e una settimana da dio) che hanno dei target completamente opposti. Cambia il target, cambia la messa in scena, la comunicazione, cambia tutto.
Non mi puoi fare un confronto tra una sedia di alvar aalto e un sedia in PET da giardino, l'oggetto è il medesimo ma sono 2 approcci completamente diversi.
Poi, sinceramente, non vedo cosa c'entri dove venga proiettato il film se in sala o a casa. Ogni prodotto ha il proprio ambito di presentazione ed è una cosa totalmente irrilevante ai fini della questione, facendo sempre riferimento al mondo del design, non prendo automatiamente per buono o cattivo tutto ciò che mi proprone il salone del mobile.
Detto questo è meglio entrare in sala con l'avere un'infarinatura superficiale del film sennò si rischia di uscirne quasi sempre insoddisfatti e poi nn c'è sfizio.
#25
Inviato 30 ottobre 2006 - 10:40
bellissimo film...con una Meryl in una veste insolita e una bravissima e bellissima Anna Hathaway...
SE QUALCUNO SAPPIA COME SI CHIAMA LA COLONNA SONORA INIZIALE LO SCRIVA PLEASE!!
Suddendly I See - KT Tunstall
bellissimo pezzo.
Sono andato a vederlo in italiano ieri sera. Secondo me il doppiaggio non rende molto con la voce sussurrata di Miranda/Meryl, e l'ironia di frasi tipo "Emily, there you are, how many times do we have to scream your name?" si perde totalmente. Per il resto è ok, anche se Stanley Tucci non è così effemminato nell'originale.
#26
Inviato 30 ottobre 2006 - 20:34
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi