Il Ritratto Di Dorian Gray
#1
Inviato 04 agosto 2006 - 15:58
Un libro che va letto attentamente, pagina per pagina, per cogliere ogni sfumatura, per capire ogni aneddotto.
Il pensiero di wilde che trapela di tanto in tanto, il quadro che invecchia.
E come non amarlo?
#2
Inviato 05 agosto 2006 - 11:55
tuttavia non concordo con te sul pensiero dell' autore.
Wilde il suo pensiero lo espone, eccome! a me sembra si possa parlare di parallelismo tra la figura di Harry e wilde...ma anche un rapporto come quello di dorian e harry è simile (anche se più surreale) a quello che fu il rapporto di wilde e walter pater, che lo iniziò alla teoria dell estetica e al mondo dandy.
#3
Inviato 05 agosto 2006 - 13:18
condivido in pieno... è lo stesso harry a far parlare wilde con i suoi aforismi e le sue massime e il suo atteggiamento a tratti asettico a tratti seducente ma sempre dissacrante... un capolavoroa me sembra si possa parlare di parallelismo tra la figura di Harry e wilde...ma anche un rapporto come quello di dorian e harry è simile (anche se più surreale) a quello che fu il rapporto di wilde e walter pater
#4
Inviato 06 agosto 2006 - 18:37
#5
Inviato 07 agosto 2006 - 12:39
dovresti condividerla invece.Il personaggio non è una proiezione dell'autore, benchè ci siano caratteri in comune. Anch'io ho letto la stessa cosa sul retro del libro, ma non la condivido proprio
henry spinge dorian verso il gusto estetico che lo porterà poi al patto diabolico e alla orribile fine. Ma in henry ci sta tutto il pensiero dell' autore!
#6
Inviato 22 agosto 2006 - 15:28
#7
Inviato 22 agosto 2006 - 16:10
#8
Inviato 26 agosto 2006 - 11:25
io l'ho letto in lingua originale e vi posso assicurare che è veramente un capolavoro della letteratura...leggetelo,non ve ne pentirete...
quoto...l'ho letto anch'io in lingua origianle ed è un'esperienza affascinante.
#9
Inviato 27 agosto 2006 - 10:30
Wilde è in primis autore teatrale, ed il libro ad una lettura un minimo approfondita ha molte pecche.
Lo lessi a 20 anni e ne rimasi affascinato, bellissimo.
L'ho ripreso in mano qualche mese fa, a 10 anni di distanza e l'ho lasciato lì dopo 20 pagine, carino eh, ma per lo più stucchevole, anni luce dai grandi della letteratura.
Ovvio l'opera è stata fondamentale per una miriade di contesti, chi lo mette in dubbio?
Ma ripeto, paragonare il libro di Wilde alle vette delle letteratura (un Dostoevskij, un Pound, un Joyce) è improponibile.
Dopotutto Wilde divenne celebre al tempo specialmente per le sue opere teatrali: "Il ventaglio di Lady Wintermere", "Una donna senza importanza", "Un marito ideale", "L'importanza di chiamarsi Ernesto", i suoi scritti sono un filo sotto.
"Il ritratto di Dorian Gray" attualmente è forse il libro dei teen-ager per eccellenza, a 20 anni leggerlo è un obbligo morale, poi crescendo si percorrono in letteratura lidi un pò più profondi.
#10
Inviato 27 agosto 2006 - 13:21
Uccidetemi ma per me questo libro è sopravvalutato.
Wilde è in primis autore teatrale, ed il libro ad una lettura un minimo approfondita ha molte pecche.
Lo lessi a 20 anni e ne rimasi affascinato, bellissimo.
L'ho ripreso in mano qualche mese fa, a 10 anni di distanza e l'ho lasciato lì dopo 20 pagine, carino eh, ma per lo più stucchevole, anni luce dai grandi della letteratura.
Ovvio l'opera è stata fondamentale per una miriade di contesti, chi lo mette in dubbio?
Ma ripeto, paragonare il libro di Wilde alle vette delle letteratura (un Dostoevskij, un Pound, un Joyce) è improponibile.
Dopotutto Wilde divenne celebre al tempo specialmente per le sue opere teatrali: "Il ventaglio di Lady Wintermere", "Una donna senza importanza", "Un marito ideale", "L'importanza di chiamarsi Ernesto", i suoi scritti sono un filo sotto.
"Il ritratto di Dorian Gray" attualmente è forse il libro dei teen-ager per eccellenza, a 20 anni leggerlo è un obbligo morale, poi crescendo si percorrono in letteratura lidi un pò più profondi.
Non concordo.
O meglio, concordo nel fatto che non si possa paragonare Wilde a Joyce o a quelli che hai citato, ma non perché egli sia inferiore, semplicemente perché è tutto un altro tipo di romanzo, scritto in un contesto ben determinato, in un paese che ai tempi faceva storia a sè. Ti sei chiesto perché "The Picture of Dorian Gray" venga fatto leggere a scuola? Wilde era soprattutto un (grande) commediografo, e su questo non ci piove, ma le sue poche opere in prosa (escluso il "De Profundis" che è non è un romanzo) dimostrano uno stile scorrevole, perfetto, lineare, assolutamente comprensibile e nel contempo coinvolgente, affatto superficiale e, almeno secondo me, in certi punti quasi sentimentale (Wilde comincia la sua carriera come poeta romantico-decadente, prendendo poi nettamente la strada dell'Estetismo). "Stucchevole" non è esattamente la parola che userei. Se questo è stucchevole, le opere di Dickens o di Henry James - per non parlare di altri autori contemporanei come la Austen o le Bronte - cosa sono?
Se qualcuno ha letto "Il principe felice ed altre storie", favole scritte leggermente prima del "Ritratto", si renderà conto del profondo talento di Wilde nell'insegnare qualcosa senza salire in cattedra, ed è questa caratteristica che rende persino le sue favole adatte per un pubblico adulto, oltre che per i ragazzini.
A maggior ragione, dire che il "Ritratto" sia un romanzo per adolescenti è, se non abnorme, perlomeno discutibile. I temi del romanzo, come la duplicità, la sperimentazione dell'Estetismo come filosofia di vita, il peccato e il castigo, non sono affrontati in maniera meno profonda di altri grandi della letteratura. Semplicemente, sono scritti in maniera da entrare persino nella testa di un adolescente, ma il romanzo si presta a livelli di lettura ben più profondi (su wikipedia ne sono menzionati alcuni), almeno tanto da farci dei corsi all'Università...
Personalmente non mi piacciono i libri che si fanno leggere troppo velocemente. Fa eccezione proprio il "Ritratto", che si può leggere anche in un giorno, ma ha una narrazione che per me è un vero piacere degli occhi: le frasi non perdono di efficacia per la foga del lettore di sapere cosa succederà: Wilde non ti inchioda solo al libro, ti inchioda alla pagina. E non sto parlando solo dei dialoghi, che sono di razza tanto quanto quelli delle sue commedie, ma anche delle descrizioni.
Non ho una copia qui, ma è probabile che la traduzione appiattisca molto il linguaggio.
Poi, per carità, ci sono decine di romanzi preferibili a questo, e decine di autori preferibili a Wilde. Ma da qui a dire che Wilde non era capace di scrivere in prosa, ce ne corre. E il "Ritratto" è sì, nel suo piccolo, un capolavoro della letteratura che giustamente viene studiato a scuola. Parliamo di un libro del 1891, che tra un po' sembra scritto ieri. Rispetto ai contemporanei siamo anni luce avanti (eccetto per il mai troppo rivalutato Conrad di "Cuore di Tenebra"). Pound mi sembra citato a sproposito visto che non ha mai scritto un romanzo. Joyce è almeno una generazione dopo, scrive in una maniera (quando rispetta i canoni della scrittura, almeno) che è l'opposto dichiarato degli standard vittoriani su cui Wilde costruì il proprio successo ed è molto, ma molto meno accessibile, che per me è un difetto. Dostoevskij è forse, in proporzione, moderno quanto Wilde, ma di una generazione prima, vivendo in un mondo indietro di un secolo rispetto all'Inghilterra di fine '800. Sicuramente più influente di Wilde, ma difficilmente confrontabile con lui.
Dorian Gray sarà anche per molti versi un romanzetto da spiaggia, ma fossero tutti così i libri per adolescenti!
ciao
Lee: "Like a 16 year old girl who's been dating a 40 year old man, but it's all over now"
#11
Inviato 29 agosto 2006 - 12:51
Insomma per farla breve, per quanto sia innegabilmente importante l'arte per l'arte, io non solo non farei paragoni nè con Joyce nè con Conrad (che per inciso sebbene sensibilissimo anche lui all'influenza di Pater, in particolare nella sua aspirazione al romanzo come arte e alla sua superiorità a qualsiasi altra attività intellettuale, sosteneva che il romanzo rende massima giustizia all'universo visibile e alla verità che sottende ogni suo aspetto, riuscendo a cogliere i suoi barlumi e il suo possibile significato, una visione a ben guardare molto più vicina a quella vittoriana rispetto a quella di Wilde) ma nemmeno con Dickens, la Austen o le Bronte che erano, permettetemi, di tutt'altra pasta.
#12 Guest_Lukas_*
Inviato 05 settembre 2006 - 14:29
Nella verità non può esserci bellezza ed ecco l'arte per l'arte, entrambi però attingono dalla vita moderna per comporre opere teatrali o poesia; borghesi, drogati, aristocratici e prostitute sono i protagonisti dei loro scritti, naturalmente fatte le dovute distinzioni. Ma mentre Boudelaire quasi non si accorge del paradosso che vive la sua poetica, Wilde ne è completamente consapevole, i paradossi non sono un vezzo letterario, scritti tanto per scandalizzare, tant'è che lui non ha mai pubblicato un libro di aforismi (tranne 2 pagine sulla gazzetta dell'università), se ne sono sempre occupati i posteri; tutti i suoi aforismi hanno un contesto sociale, ambientale, letterario ed è facile trovarne due che si elidono a vicenda, che la vita di per sè fosse un enorme paradosso lui lo sapeva benissimo, si vede dalla fine che ha fatto. E poi, forse, differentemente da tanti altri autori, non si possono separare le opere dal suo artista, quando proprio lui, Wilde, il caro papà di Ziggy Stardust, ha fatto di sè stesso e della sua vita un modello.
E il fatto che egli non sembri profondo non è detto che non lo sia...sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze.
#13 Guest_Lukas_*
Inviato 05 settembre 2006 - 14:40
Uccidetemi ma per me questo libro è sopravvalutato.
Wilde è in primis autore teatrale, ed il libro ad una lettura un minimo approfondita ha molte pecche.
Dopotutto Wilde divenne celebre al tempo specialmente per le sue opere teatrali: "Il ventaglio di Lady Wintermere", "Una donna senza importanza", "Un marito ideale", "L'importanza di chiamarsi Ernesto", i suoi scritti sono un filo sotto.
"Il ritratto di Dorian Gray" attualmente è forse il libro dei teen-ager per eccellenza, a 20 anni leggerlo è un obbligo morale, poi crescendo si percorrono in letteratura lidi un pò più profondi.
Con il De Profundis Wilde è stato il primo ad aprirmi gli occhi sulla religione (ancor prima di Tolstoj), un laico omosessuale. E quel libro ancora mi meraviglia. Il ritratto, ad una lettura + approfondita, presenta delle citazioni e delle immagini oniriche che alla prima impressione non si trovano...ecco cosa succede quando ti costringono a studiarti i classici britannici in lingua originale a scuola.
Devo farti una correzione, Wilde in Gran Bretagna era celebre ancora prima che scrivesse qualcosa, andava in giro per conferenze a proclamare il gusto. Oggi lo chiameremmo Opinionista. Giusto per far comprendere meglio il personaggio.
#14 Guest_Number 5_*
Inviato 13 settembre 2006 - 09:30
E siamo in tre.
io l'ho letto in lingua originale e vi posso assicurare che è veramente un capolavoro della letteratura...leggetelo,non ve ne pentirete...
quoto...l'ho letto anch'io in lingua origianle ed è un'esperienza affascinante.
#15
Inviato 13 settembre 2006 - 09:56
E siamo in tre.
io l'ho letto in lingua originale e vi posso assicurare che è veramente un capolavoro della letteratura...leggetelo,non ve ne pentirete...
quoto...l'ho letto anch'io in lingua origianle ed è un'esperienza affascinante.
.... facciamo gli sboroni eh
io l'ho letto in italiano , e mi e' piaciuto tanto tanto.
C'e' una frase che mi ha"colpito" riferendosi ad un nobile che non parlava piu' in quanto aveva gia' detto tutto cio' che si potesse dichiarare alla soglia dei 30 anni.
vi ricordate questo passaggio?
#16
Inviato 13 settembre 2006 - 11:31
#17
Inviato 16 marzo 2007 - 00:31
#18
Inviato 17 marzo 2007 - 02:29
O_O Ma che adolescenti meravigliosi conoscete voi?"Il ritratto di Dorian Gray" attualmente è forse il libro dei teen-ager per eccellenza, a 20 anni leggerlo è un obbligo morale, poi crescendo si percorrono in letteratura lidi un pò più profondi.
No, seriamente: io l'ho letto due anni fa, ma tutti quelli del mio giro che so abbiano fatto altrettanto l'hanno fatto su consiglio mio. A me era piaciuto in particolar modo per via dei dialoghi squisiti e brillanti, ed è questo che mi ha spinto ad acquistare, l'anno scorso, il Meridiano, per poter godere appieno di tutte le commedie da lui scritte. Inoltre ho scoperto con piacere le favole, citate in precedenza da Uma, nonostante il gusto d'amaro che mi hanno spesso lasciato. E, infine, tutta la saggistica, che vale veramente una lettura, in particolare "Il critico come artista" e "La decadenza della menzogna".
#19
Inviato 18 marzo 2007 - 16:43
Se qualcuno ha letto "Il principe felice ed altre storie", favole scritte leggermente prima del "Ritratto", si renderà conto del profondo talento di Wilde nell'insegnare qualcosa senza salire in cattedra, ed è questa caratteristica che rende persino le sue favole adatte per un pubblico adulto, oltre che per i ragazzini.
A maggior ragione, dire che il "Ritratto" sia un romanzo per adolescenti è, se non abnorme, perlomeno discutibile. I temi del romanzo, come la duplicità, la sperimentazione dell'Estetismo come filosofia di vita, il peccato e il castigo, non sono affrontati in maniera meno profonda di altri grandi della letteratura. Semplicemente, sono scritti in maniera da entrare persino nella testa di un adolescente, ma il romanzo si presta a livelli di lettura ben più profondi (su wikipedia ne sono menzionati alcuni), almeno tanto da farci dei corsi all'Università...
Concordo.
Vedo che molti di voi hanno fatto il parallelismo Harry - Wilde. Su questa cosa ho sempre avuto parecchie riserve.
Mi sembra che in Harry si possano ritrovare al massimo il genio e il cinismo dello scrittore di commedie,
l'arguzia dei suoi aforismi (che come diceva qualcuno più sopra, vanno interpretati a seconda del contesto
e sono spesso contraddittori fra loro), ma personalmente non vi vedo traccia di Wilde come uomo. Penso che chi
abbia letto oltre al romanzo almeno l'opera De Profundis possa rendersi invece conto di quanto Wilde ci sia nel
personaggio di Basil... almeno per me quest'impressione è stata nettissima.
#20
Inviato 08 maggio 2007 - 13:57
Desidero chiederVi: oltre a "Il piacere" di D'Annunzio ( che mi è piaciuto ancora di più, anzi, mi ha proprio steso ) quali altri romanzi potreste consigliarmi sempre sull'estetismo??
#21
Inviato 10 maggio 2007 - 17:41
, e sono d'accordo anche sul termine "stucchevole
benvenuto nell'arredamento vittoriano, jugendstil a cavallo di ottocento e novecento
All art is quite useless, manifesto dell'estetismo e di dada, come non amare queste parole????
Napoleone Bonaparte
VISITATE IL MIO FANTASTICO BLOG: http://esaini582.blogspot.com
#22
Inviato 16 maggio 2007 - 17:02
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#23
Inviato 27 maggio 2007 - 21:25
Insomma, ho lettoil ritratto in Italiano, e l'ho trovato davvero bello, ho letto "l'Importanza di chiamarsi Ernesto" in inglese, ed ho capito quanto Wilde fosse geniale.
Poi per chi dice che perde effetto alla seconda lettura, io non so se è in generale, ma penso che i libri non si debbano rileggere mai, per due motivi: Perchè conoscendo già la storia ed i dettagli non riuscirà più a sorprendere e perchè il tempo che si usa nel leggere un libro che già si cnosce è tempo sottratto ad un libro non ancora scoperto.
Per gli esteti, oltre a D'annunzio e Wilde c'era un'italiana, ma non ricordo esattamente il nome, mi pare sia Contessa Lara, o qualcosa simile, e poi il romanzo Controcorrente di Joris-Karl Huysmans, che ispira i protagonisti sia del piacere che del ritratto...
#24
Inviato 29 maggio 2007 - 21:06
Poi per chi dice che perde effetto alla seconda lettura, io non so se è in generale, ma penso che i libri non si debbano rileggere mai, per due motivi: Perchè conoscendo già la storia ed i dettagli non riuscirà più a sorprendere e perchè il tempo che si usa nel leggere un libro che già si cnosce è tempo sottratto ad un libro non ancora scoperto.
In compenso è praticamente impossibile che alla prima lettura tu riesca a vedere tutti i dettagli di un libro, cosa per cui sarebbero necessarie una tranquillità d'animo e una concentrazione ad alti livelli. E anche se credessi d'esserci riuscito, probabilmente rileggendolo dopo 2 anni di altre letture scopriresti dei nuovi particolari che non avresti mai pensato ci fossero, per il semplice fatto che la tua percezione della realtà è in continuo mutamento, determinata dalle tue sensazioni, emozioni e schemi mentali attivi di quel preciso periodo della tua vita. Per questo ogni volta è come se si leggesse un nuovo libro - perlomeno per chi ne legge tanti e per questo mette la sua percezione della realtà in grado di modificarsi di continuo e di rivivere ogni esperienza come se fosse la prima.
Per gli esteti, oltre a D'annunzio e Wilde c'era un'italiana, ma non ricordo esattamente il nome, mi pare sia Contessa Lara, o qualcosa simile, e poi il romanzo Controcorrente di Joris-Karl Huysmans, che ispira i protagonisti sia del piacere che del ritratto...
"A rebours" di Huysmans è proprio citato nel "Ritratto" di Wilde (è il libro che Dorian legge su consiglio di Harry e che gli cambia la vita); ed è un libro drammaticamente favoloso, ergo penso valga la pena di leggerlo in ogni caso.
#25
Inviato 30 maggio 2007 - 13:53
"il ritratto di dorian gray" è uno dei libri della mia gioventù: letto, riletto e straletto ogni volta da prospettive e con occhi diversi.Poi per chi dice che perde effetto alla seconda lettura, io non so se è in generale, ma penso che i libri non si debbano rileggere mai, per due motivi: Perchè conoscendo già la storia ed i dettagli non riuscirà più a sorprendere e perchè il tempo che si usa nel leggere un libro che già si cnosce è tempo sottratto ad un libro non ancora scoperto.
ho sempre apprezzato il tono scanzonato e finto-superficiale che, invece, nasconde temi molto profondi e ancora attuali.
permettimi ma la frase grassettata è una fesseria.
secondo il tuo ragionamento nemmeno riascoltare un disco si dovrebbe fare, rivedere un film ed, estremizzando, accompagnarsi più di una volta con la stessa donna...
ciao.
#26
Inviato 07 giugno 2007 - 16:53
Comunque, semplicemente stupendo, mi ha catturato come poche cose finora, sisi.
#27 Guest_bc joy_*
Inviato 09 giugno 2007 - 16:20
#28 Guest_*Otherside*_*
Inviato 12 giugno 2007 - 19:16
Un romanzo sopraffine, scritto con cura e dedizione, da gustare di parola in parola. Che Wilde sia o meno uno scrittore di teatro, dimostra ottime qualità c'è da dire in questo racconto ricco di mistero... che convoglia il lettore quasi in una dimensione parallela.
Stupendo senza orma di dubbio. Tra i miei preferiti.
#29
Inviato 16 aprile 2008 - 11:35
#30
Inviato 28 aprile 2008 - 14:57
Volevo chiedervi due cose: quando Dorian ricatta il chimico, per convincerlo a sbarazzarsi di Basil, cosa avrebbe scritto sul foglietto? Poi non ho capito neanche la faccenda del mobile che aveva un cassettino segreto, dove trova la scatola con una "pasta verde".
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