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Problema Energetico


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145 replies to this topic

#101 dirac

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Inviato 08 febbraio 2010 - 15:28

Non so se e quando gli idrocarburi potranno essere sostituiti nel settore trasporti, ma di certo câ??è ampio margine per un drastico risparmio energetico; infatti mentre nel settore energia, industria e terziario, qualcosa a riguardo è stato fatto, nei trasporti siamo indietro; câ??è moltissimo da fare, dalla promozione dei veicoli a basso consumo, alla eliminazione dei suv ed affini, alla riduzione del trasporto su gomma, alla drastica riduzione dei viaggi di persone e dei trasporti di merci (hanno inventato il franchising); per esempio martedì devo andare ad una riunione, ma si poteva fare benissimo una videoconferenza; (e questo vale anche per il G20); chiaramente è una questione politica delicata che tocca interessi e lobbies;


sulle persone forse, ma sulle merci la vedo dura. se la tendenza rimane questa, con le produzioni tanto decentrate rispetto ai mercati, le merci avranno sempre maggiore necessità di spostamento. si potrà sostituire la gomma per le tratte medie (diciamo intra-continente), ma per ora, su quelle brevi coi camion e su quelle lunghe con navi e aerei, gli idrocarburi la fanno da padroni.

insomma, lobby o non lobby, a me il carbonio-stato-di-ossidazione-menoquattro mi sembra molto difficile da rimpiazzare (con questo non voglio dire non lo si potrà e, forse, dovrà fare prima o poi).
d'altronde basta guardare cosa ha combinato Dio col solare (le piante), e cogli idorcarburi (le bestiole): un bella differenza, no? :D
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#102 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 07 marzo 2010 - 21:05

stasera Presa Diretta di Iacona affronta il problema dell'energia.

vedevedetelo :)
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#103 Robert Plant

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Inviato 07 marzo 2010 - 21:36

Sono rimasto a bocca aperta. I tedeschi vengono da un altro mondo.
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#104 stan

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Inviato 07 marzo 2010 - 21:50

veramente  O_O se penso ai temi del moderno, meraviglioso e avanguardistico dibattito politico italiano di questi tempi...
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#105 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 07 marzo 2010 - 21:52

ma soprattutto l'ironia intelligente dello slogan della Juwi: "non lasciamo il mondo in mano agli stupidi" che mi ha fatto immediatamente pensare al nostro Scajola asd
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#106 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 08 marzo 2010 - 10:48

Bellissima trasmissione quella di ieri
cmq ha fatto il 12% di share facendosi superare soli da raiuno e canale cinque
Buon segnale
;)
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"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#107 *alessandro*

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Inviato 16 marzo 2010 - 16:47

E' arrivato anche l'illuminato parere "scientifico" di Brunetta ... evidentemente oltre al Nobel per l'Economia vuole pure quello per la Chimica e la Fisica  asd

Rinnovabili. Brunetta: Sono 'pippe' a costi inaccettabili

Cernobbio (Como), 12 mar. (Apcom) - Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, considera gli impianti eolici e fotovoltaici per la produzione di energia elettrica "pippe" a "costi inaccettabili". Lo ha detto durante il suo intervento al Forum internazionale di Confcommercio in corso a Cernobbio. "Bersani - afferma il ministro riferendosi al precedente intervento del segretario Pd che nel frattempo ha lasciato la sala - chiede, per combattere la crisi, un piano di piccole opere in mano agli enti locali e un piano per l'efficienza energetica, cioè pannelli solari e sventolini. Dal punto di vista scientifico sono 'pippe' a costi inaccettabili che contribuiscono in modo marginale al fabbisogno energetico del Paese. A guadagnarci è solo la Germania che produce 'pippe' per chi compra le 'pippe'". Nel corso del suo colorito intervento il ministro ha precisato che "ciò non significa" che non si debba migliorare l'efficienza energetica del Paese, ma che l'eolico e il solare sono solo "margini".


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ex "victor"

#108 HardNheavy

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Inviato 17 marzo 2010 - 10:26

Non sono d'accordo con Brunetta quando dice che il fotovoltaico è "pippa scientifica", lavorandoci tocco con mano che funziona. Sui costi ha ragione però, in Italia le ditte installatrice (che sarebbero poi quelle che intermediano tra produttore cliente finale) ci mangiano sopra non poco. tant'è che il fotovoltaico è ancora un "bene di lusso".

Quindi Brunetta ha ragione nel dire che la Germania ci guadagna di più, perchè ha un settore strutturato che produce moduli fotovoltaici, pale, inverter. Quindi la tecnologia ce l'ha in casa.
In Italia da questo punto di vista siamo indietrissimo, ci stiamo svegliando sulla produzione di energia rinnovabile, non sulla fabbricazione dei mezzi per produrla. Se si sviluppasse questo settore, magari con una azienda pubblica o un consorzio, questa potrebbe creare ricchezza paragonabile a diversi punti % del nostro PIL (questa cosa l'ho appresa da tal Romano Roberto, ricercatore).
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#109 tabache

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Inviato 30 maggio 2010 - 03:07

Guardate tutti la puntata di PRESA DIRETTA
Riccardo Iacona indaga sulle energie alternative disponibili...

Dal sito della RAI
da Youtube


Quanto sono vecchi i nostri politici? che amarezza...
La politica italiana va sempre al contrario della logica. Che schifo
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#110 Number 6

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Inviato 30 maggio 2010 - 10:28

Non sono d'accordo con Brunetta quando dice che il fotovoltaico è "pippa scientifica", lavorandoci tocco con mano che funziona. Sui costi ha ragione però, in Italia le ditte installatrice (che sarebbero poi quelle che intermediano tra produttore cliente finale) ci mangiano sopra non poco. tant'è che il fotovoltaico è ancora un "bene di lusso".


Quindi secondo Brunetta avrebbe ragione lui e torto Rubbia? Interessante.
Del resto lui ha rinunciato al Nobel per fare politica... Ci si può credere.

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#111 Marguati

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Inviato 30 maggio 2010 - 11:16


Non sono d'accordo con Brunetta quando dice che il fotovoltaico è "pippa scientifica", lavorandoci tocco con mano che funziona. Sui costi ha ragione però, in Italia le ditte installatrice (che sarebbero poi quelle che intermediano tra produttore cliente finale) ci mangiano sopra non poco. tant'è che il fotovoltaico è ancora un "bene di lusso".


Quindi secondo Brunetta avrebbe ragione lui e torto Rubbia? Interessante.
Del resto lui ha rinunciato al Nobel per fare politica... Ci si può credere.

più che pippa scientifica sospetto che sia una pippa economica, dato che attualmente si regge solo grazie agli aiuti statali. In Spagna stava nascendo una "solar valley", ma è subito morta quando lo stato ha dovuto tagliare gli aiuti a causa della crisi. Ha poco senso installarlo casa per casa ecco, meglio delle grosse concentrazioni piuttosto, oppure migliorare l'isolamento delle abitazioni con coibentazioni e cose del genere. Tra l'altro mi chiedo come ci si organizzerà per lo smaltimento tra una decina d'anni, non sono esattamente materiali ecologici...

p.s. Rubbia ha progettato anche una centrale nucleare al torio, una strada molto interessante a mio parere
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#112 tabache

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Inviato 30 maggio 2010 - 11:56

più che pippa scientifica sospetto che sia una pippa economica, dato che attualmente si regge solo grazie agli aiuti statali. In Spagna stava nascendo una "solar valley", ma è subito morta quando lo stato ha dovuto tagliare gli aiuti a causa della crisi.



Verissimo. E con ciò? è in continua evoluzione, permette di produrre energia da subito a differenza del nucleare.
In Germania si pensa di superare il 50% del fabbisogno nazionale con energia pulita entro il 2020 grazie a questa legge (molto simile a quella Italiana, ma fatta decisamente meglio(quella italiana alla fine è una mezza porcata)).
Per non parlare di quanti posti di lavoro da.

Ha poco senso installarlo casa per casa ecco, meglio delle grosse concentrazioni piuttosto, oppure migliorare l'isolamento delle abitazioni con coibentazioni e cose del genere.



Mah secondo me (e non solo), sarebbe una gran cosa anche la produzione di energia casa per casa e messa in rete quella eccedente. medio piccole/piccolissime centrali in rete.
Certo che poi ogni casa avrà il suo giusto equilibrio fra coibentazioni/solare/eolico e altre diavolerie.

Tra l'altro mi chiedo come ci si organizzerà per lo smaltimento tra una decina d'anni, non sono esattamente materiali ecologici...


avevo letto che stavano risolvendo anche questo punto, ma non mi sono più interessato. In italia comunque sia ci sarebbero delle zone eccezionali per l'eolico non sfruttate.


p.s. hai visto il documentario che ho postato sopra?
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#113 Guest_Terzo_*

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Inviato 30 maggio 2010 - 12:48

più che pippa scientifica sospetto che sia una pippa economica, dato che attualmente si regge solo grazie agli aiuti statali. In Spagna stava nascendo una "solar valley", ma è subito morta quando lo stato ha dovuto tagliare gli aiuti a causa della crisi.


incentivi, che guarda caso, in italia, vengono presi anche da fabbriche inquinanti (non ricordo nei particolari, il documentario l'ho visto mesi fa) asd

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#114 joseph K.

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Inviato 09 settembre 2010 - 08:35

Che cosa ci fa Gagà Rossella "in quanto presidente di Medusa" in una commissione di ricerca sul nucleare?

http://www.ilfattoqu...nucleare/57504/
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#115 Guest_gulliver_*

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Inviato 09 settembre 2010 - 12:29

Che cosa ci fa Gagà Rossella "in quanto presidente di Medusa" in una commissione di ricerca sul nucleare?


in contumacia del ministro dello sviluppo economico succede questo e altro asd

tra l'altro le ubicazioni delle centrali non avrebbero dovuto essere rese note dopo le regionali?
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#116 stalker

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Inviato 09 settembre 2010 - 12:55


Che cosa ci fa Gagà Rossella "in quanto presidente di Medusa" in una commissione di ricerca sul nucleare?


in contumacia del ministro dello sviluppo economico succede questo e altro asd

tra l'altro le ubicazioni delle centrali non avrebbero dovuto essere rese note dopo le regionali?


mi sa che per berlusca non è il momento migliore per tirare fuori certe cose  asd
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#117 Guest_gulliver_*

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Inviato 09 settembre 2010 - 13:08

Sì, la mia era chiaramente una domanda retorica. E' veramente sconcertante che il tutto sia così in animazione sospesa ( come la poltrona vacante del ministro...) e rischi di esserlo ancora a lungo se ci sarà una infinita vigilia elettorale su una questione così delicata sotto ogni punto di vista.
  • 0

#118 stalker

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Inviato 15 ottobre 2010 - 15:57

http://www.repubblic...ronesi-8088515/

a quanto pare veronesi sarà presidente dell'agenzia di sicurezza. cosa c'entri e che competenze abbia nel campo rimangono un mistero
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#119 stan

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Inviato 04 gennaio 2011 - 19:58

http://www.youtube.c...feature=related


è uscito anche in merde qualche giorno fa, e, devo dirlo, meritatamente; sia per lo spot in sè (per le ragioni: http://www.youtube.c...ayer_embedded#!) sia per il sito


informare? aiutare a "trovare" una propria posizione? mah, mi è sembrato che le idee da quelle parti siano fin troppo chiare, purtroppo.
un dibattito serio su queste tematiche all'italia non farebbe male, ma una roba così non fa che estremizzare ancora di più le posizioni (già dogmatiche di loro ahinoi), perchè quelli favorevoli avranno le loro belle rassicurazioni, e quelli contrari saranno sempre più convinti che li si voglia prendere per il culo.


aggiungo un aneddoto; qualche tempo fa, nella mia facoltà fu organizzato un incontro con esperti del settore, rappresentanti dell'Enel e studenti e professori per discutere di nucleare. durante la presentazione dei progetti di Enel+EdF per l'italia, un bel tipo delle relazioni esterne e comunicazione dell'Enel annuncia candido candido che l'azienda avrebbe promosso una campagna di informazione e di convincimento (sottolineo: convincimento) dell'opinione pubblica sul nucleare. autogol.
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#120 tabache

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Inviato 05 gennaio 2011 - 10:02

http://www.youtube.c...feature=related


è uscito anche in merde qualche giorno fa, e, devo dirlo, meritatamente; sia per lo spot in sè (per le ragioni: http://www.youtube.c...ayer_embedded#!) sia per il sito


informare? aiutare a "trovare" una propria posizione? mah, mi è sembrato che le idee da quelle parti siano fin troppo chiare, purtroppo.
un dibattito serio su queste tematiche all'italia non farebbe male, ma una roba così non fa che estremizzare ancora di più le posizioni (già dogmatiche di loro ahinoi), perchè quelli favorevoli avranno le loro belle rassicurazioni, e quelli contrari saranno sempre più convinti che li si voglia prendere per il culo.


aggiungo un aneddoto; qualche tempo fa, nella mia facoltà fu organizzato un incontro con esperti del settore, rappresentanti dell'Enel e studenti e professori per discutere di nucleare. durante la presentazione dei progetti di Enel+EdF per l'italia, un bel tipo delle relazioni esterne e comunicazione dell'Enel annuncia candido candido che l'azienda avrebbe promosso una campagna di informazione e di convincimento (sottolineo: convincimento) dell'opinione pubblica sul nucleare. autogol.


direi che cade a pennello la prima pagina web del il fatto di oggi:

Lo Spot Atomico Finto Neutrale

Fra l'altro il sito è una cagata pazzesca, si chiama "forum" e non c'è manco un forum, nessuna possibilità di discussione/confronto. Patetici.
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#121 stan

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Inviato 05 gennaio 2011 - 17:17

bè, volendo scrivere e litigare c'è una specie di blog: http://www.newclear.it/

quel che stupisce di più è che questo forum neanche informa, è di un vuoto abissale; non una parola su quello che era l'accordo (anzi, neanche, era un "memorandum of understanding") tra Enel e la corrispettiva francese EdF, non una parola su quale sarà la potenza installata, non una parola sugli obiettivi preposti, non una parola sulla collocazione, non una parola sull'investimento, non una parola sui costi, non una parola concreta. ma magari sono io che non sono capace a cercare.

cercando altrove invece, qualcosa si trova: dai progetti, si vogliono costruire (e terminare tra il 2020 e il 2025) 4 centrali EPR (reattori ad acqua pressurizzata) della società francese Areva NP, cadauna di potenza di circa 1600MW; totale 6400MW
secondo le parole dell'ad di Sviluppo Nucleare Italia http://energiamodomi...o-nucleare.html, queste nel 2025 dovrebbero coprire il 12,5% del fabbisogno elettrico italiano, per poi avere in totale una decina di impianti per soddisfare il 25% del totale (quando? boh)
prima che ve lo chiediate, sì, le stime sono spannometricamente giuste

costo? all'incirca sui 4 miliardi di � ad impianto; tanto costano gli unici quattro reattori di questo tipo in costruzione nel mondo: due in cina, uno in francia, un altro, il primo, in finlandia (tra l'altro con aumenti di costi in corso d'opera e ritardi, che dovrebbero essere la nostra specialità...) altri otto sono in fase di progetto, e svariati (tra cui quelli italiani) sono denominati solo come "proposti"

cioè, se tutto va bene spenderemo 16 miliardi di � per avere nel 2025 un ottavo dell'energia elettrica prodotta "in casa nostra" col nucleare, e invece che dipendere da altri paesi per l'energia elettrica, lo diventeremo per l'uranio. il tutto con tanti punti interrogativi su dove piazzare le centrali e su cosa farcene delle scorie (che, seppur in quantità ridotta, sono altamente pericolose: all'idea di questa roba che se ne va in giro per lo stivale, rimbalzata da un'autorità locale ad un'altra, e che poi magicamente sparisce nel nulla, vengono i brividi)

my two cents: l'impressione è che, in italia, sul nucleare non si possa più colmare quel ritardo accumulato dal 1987 ad oggi; allora un investimento su questo tipo di tecnologia ci avrebbe permesso oggi di effettuare più gradualmente il passaggio -inevitabile- alle rinnovabili. che veramente l'italia torni al nucleare secondo me è difficile, troppe complicazioni; in ogni caso, mi piacerebbe che a deciderlo sia qualcuno che nel 2025 abbia buone possiblità di essere ancora vivo...


meanwhile, in morocco
va detto, per la cronaca, che il governo del marocco (nel 2009), con un investimento di 9 miliardi di dollari (pubblici e privati, provenienti anche da paesi europei), costruirà entro il 2020 cinque centrali solari termodinamiche o a concentrazione (tecnologia con possibilità di accumulo termico, cioè che supera il problema della variabilità giornaliera tipica dell'energia solare), in totale 2000MW, che copriranno il 38% del fabbisogno elettrico nazionale. ma noi continuiamo pure a chiamarli neghèr...
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#122 stalker

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Inviato 05 gennaio 2011 - 19:23

costo? all'incirca sui 4 miliardi di � ad impianto; tanto costano gli unici quattro reattori di questo tipo in costruzione nel mondo: due in cina, uno in francia, un altro, il primo, in finlandia (tra l'altro con aumenti di costi in corso d'opera e ritardi, che dovrebbero essere la nostra specialità...) altri otto sono in fase di progetto, e svariati (tra cui quelli italiani) sono denominati solo come "proposti"


anche in francia a flamanville sono già a 5 miliardi e 2 anni di ritardo. solo i cinesi sembrano potere rispettare il calendario e costi. areva tramite il cantiere di taishan vuole fare passare il messaggio che l'epr può stare nei tempi e nei costi previsti. la vedo dura però applicare in europa il metodo cinese (cantiere 7/7gg 24/24h e il quintuplo di operai).

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#123 stan

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Inviato 06 gennaio 2011 - 21:58

http://www.youtube.c...&feature=autofb

bel personaggino, complimenti
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#124 Harvey

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Inviato 06 gennaio 2011 - 22:42

http://www.youtube.c...&feature=autofb

bel personaggino, complimenti


Beh, che cosa aspettarsi da quel grande esempio di coerenza che è Chicco Testa? Ha una biografia allucinante alle spalle, vista in luce di quello che è diventato.
Da oggi mi fa ancora più pena.
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#125 verdoux

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Inviato 10 gennaio 2011 - 10:07

L'energia è un problema troppo serio per perdersi in polemichette con Testa o  per rincorrere tesi dietrologiche e complottiste; davvero c'è una lobby filonucleare? Che io sappia c'è da sempre una potentissima lobby antinucleare, (mai sentito parlare di 7 sorelle?) cui di recente si è aggiunto un grande fratello, la gazprom, che ha impedito nel tempo lo sviluppo dei progetti a suo tempo molto avanzati ed innovativi del CNEN ed ha perseguitato, fino a mandarlo innocente in galera, il Prof. Felice Ippolito.
Per quanto scomoda e piena di problemi, l'energia nucleare è al momento, in attesa che si crei una economia di scale per le fonti rinnovabili, l'unica energia pulita di cui possiamo disporre, non può rinunciare ad un suo impiego, sia pure in via transitoria, a cuor leggero.
C'è il problema delle scorie, irrisolto ma non irrisolvibile; anzi, prima che venga posta la prima pietra, se ne dovrà esigere, se non la soluzione, come minimo il finanziamento di un progetto relativo allo smaltimento.
Dicevo che non è irrisolvibile perché i volumi del materiale di risulta sono relativamente piccoli; inoltre ci sono progetti per un riciclaggio delle stesse in reattori che oltre riutilizzarle per produrre energia, ne riducono drasticamente il tempo di decadimento; c'è stato un esperimento, condotto dal Prof. Fabio Cardona presso il CNR, che avrebbe evidenziato che aggredendo un materiale radioattivo con gli ultrasuoni, il torio nella fattispecie, il suo tempo di decadimento all'emivalore si riduce di un ordine di 4 5 decadi; in generale molti esperimenti condotti dalla sua equipe rivelano le potenzialità degli ultrasuoni nel campo delle reazioni nucleari, oltre a quelle già note nel campo delle reazioni chimiche.
Qualcuno ha notizie aggiornate a proposito, soprattutto per quanto riguarda i progetti che attendono di essere finanziati?

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#126 tabache

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Inviato 10 gennaio 2011 - 10:38

quel che stupisce di più è che questo forum neanche informa, è di un vuoto abissale;

Nessuno qui paga gli utenti per "informare". é un semplice forum di discussione. Quindi non mi stupirei.
Contribuisci tu a scrivere quello che pensi che bisogna sapere, sempre se ne hai voglia.
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#127 astrodomini

    ...

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Inviato 10 gennaio 2011 - 11:26

Per me la domanda giusta da porsi è questa: è conveniente spendere 14 miliardi di euro (che, conoscendo il sistema italiano, saranno sicuramente molti di più) per produrre, tra almeno tre lustri (che, conoscendo il sistema italiano, non saranno tre ma di più), il 12% dell'energia che ci serve in casa? Io, francamente, non conoscendo in maniera approfondita lo stato dell'avanzamento tecnologico sulle nuove energie e non avendo un prospetto accurato dei consumi previsti etc. non so darmi una risposta.
Se si parlasse di pochi anni sarei decisamente favorevole, così ho moltissimi dubbi.
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the music that forced the world into future


#128 dirac

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Inviato 10 gennaio 2011 - 11:31

bè, volendo scrivere e litigare c'è una specie di blog: http://www.newclear.it/

quel che stupisce di più è che questo forum neanche informa, è di un vuoto abissale; non una parola su quello che era l'accordo (anzi, neanche, era un "memorandum of understanding") tra Enel e la corrispettiva francese EdF, non una parola su quale sarà la potenza installata, non una parola sugli obiettivi preposti, non una parola sulla collocazione, non una parola sull'investimento, non una parola sui costi, non una parola concreta. ma magari sono io che non sono capace a cercare.

cercando altrove invece, qualcosa si trova: dai progetti, si vogliono costruire (e terminare tra il 2020 e il 2025) 4 centrali EPR (reattori ad acqua pressurizzata) della società francese Areva NP, cadauna di potenza di circa 1600MW; totale 6400MW
secondo le parole dell'ad di Sviluppo Nucleare Italia http://energiamodomi...o-nucleare.html, queste nel 2025 dovrebbero coprire il 12,5% del fabbisogno elettrico italiano, per poi avere in totale una decina di impianti per soddisfare il 25% del totale (quando? boh)
prima che ve lo chiediate, sì, le stime sono spannometricamente giuste

costo? all'incirca sui 4 miliardi di � ad impianto; tanto costano gli unici quattro reattori di questo tipo in costruzione nel mondo: due in cina, uno in francia, un altro, il primo, in finlandia (tra l'altro con aumenti di costi in corso d'opera e ritardi, che dovrebbero essere la nostra specialità...) altri otto sono in fase di progetto, e svariati (tra cui quelli italiani) sono denominati solo come "proposti"

cioè, se tutto va bene spenderemo 16 miliardi di � per avere nel 2025 un ottavo dell'energia elettrica prodotta "in casa nostra" col nucleare, e invece che dipendere da altri paesi per l'energia elettrica, lo diventeremo per l'uranio. il tutto con tanti punti interrogativi su dove piazzare le centrali e su cosa farcene delle scorie (che, seppur in quantità ridotta, sono altamente pericolose: all'idea di questa roba che se ne va in giro per lo stivale, rimbalzata da un'autorità locale ad un'altra, e che poi magicamente sparisce nel nulla, vengono i brividi)

my two cents: l'impressione è che, in italia, sul nucleare non si possa più colmare quel ritardo accumulato dal 1987 ad oggi; allora un investimento su questo tipo di tecnologia ci avrebbe permesso oggi di effettuare più gradualmente il passaggio -inevitabile- alle rinnovabili. che veramente l'italia torni al nucleare secondo me è difficile, troppe complicazioni; in ogni caso, mi piacerebbe che a deciderlo sia qualcuno che nel 2025 abbia buone possiblità di essere ancora vivo...


meanwhile, in morocco
va detto, per la cronaca, che il governo del marocco (nel 2009), con un investimento di 9 miliardi di dollari (pubblici e privati, provenienti anche da paesi europei), costruirà entro il 2020 cinque centrali solari termodinamiche o a concentrazione (tecnologia con possibilità di accumulo termico, cioè che supera il problema della variabilità giornaliera tipica dell'energia solare), in totale 2000MW, che copriranno il 38% del fabbisogno elettrico nazionale. ma noi continuiamo pure a chiamarli neghèr...


se ho fatto bene i calcoli, vengono 4.5 dollari/W per il progetto marocchino e 1.3 dollari/W per quello italiano.

***

all'idea di questa roba che se ne va in giro per lo stivale, rimbalzata da un'autorità locale ad un'altra, e che poi magicamente sparisce nel nulla, vengono i brividi

posso chiederti da dove deriva questa idea?
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#129 lasa

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Inviato 10 gennaio 2011 - 12:00


meanwhile, in morocco
va detto, per la cronaca, che il governo del marocco (nel 2009), con un investimento di 9 miliardi di dollari (pubblici e privati, provenienti anche da paesi europei), costruirà entro il 2020 cinque centrali solari termodinamiche o a concentrazione (tecnologia con possibilità di accumulo termico, cioè che supera il problema della variabilità giornaliera tipica dell'energia solare), in totale 2000MW, che copriranno il 38% del fabbisogno elettrico nazionale. ma noi continuiamo pure a chiamarli neghèr...


se ho fatto bene i calcoli, vengono 4.5 dollari/W per il progetto marocchino e 1.3 dollari/W per quello italiano.


consideri solo i costi di costruzione. bisognerebbe anche valutare i costi di gestione e la durata della "vita" degli impianti (non so quale delle 2 abbia i maggiori vantaggi). sicuramente per una centrale solare non ti tocca comprare l'uranio e poi gestire (per migliaia di anni) le scorie.


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#130 stalker

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Inviato 10 gennaio 2011 - 13:11



meanwhile, in morocco
va detto, per la cronaca, che il governo del marocco (nel 2009), con un investimento di 9 miliardi di dollari (pubblici e privati, provenienti anche da paesi europei), costruirà entro il 2020 cinque centrali solari termodinamiche o a concentrazione (tecnologia con possibilità di accumulo termico, cioè che supera il problema della variabilità giornaliera tipica dell'energia solare), in totale 2000MW, che copriranno il 38% del fabbisogno elettrico nazionale. ma noi continuiamo pure a chiamarli neghèr...


se ho fatto bene i calcoli, vengono 4.5 dollari/W per il progetto marocchino e 1.3 dollari/W per quello italiano.


consideri solo i costi di costruzione. bisognerebbe anche valutare i costi di gestione e la durata della "vita" degli impianti (non so quale delle 2 abbia i maggiori vantaggi). sicuramente per una centrale solare non ti tocca comprare l'uranio e poi gestire (per migliaia di anni) le scorie.



credo che nel costo iniziale sia compresa la fornitura di uranio. per la durata della vita le centrali nucleari sono a 60 anni, gli impianti delle centrali solari penso che durino molto meno.
bisognerebbe avere un'idea dei costi di manutenzione e smantellamento (questi saranno ben più alti per il nucleare penso) oltre alle scorie per poter comparare i prezzi
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#131 dirac

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Inviato 10 gennaio 2011 - 13:12


consideri solo i costi di costruzione. bisognerebbe anche valutare i costi di gestione e la durata della "vita" degli impianti (non so quale delle 2 abbia i maggiori vantaggi). sicuramente per una centrale solare non ti tocca comprare l'uranio e poi gestire (per migliaia di anni) le scorie.


i dati postati dall'utente qui sopra invitavano implicitamente a un confronto, e io l'ho esplicitato senza aggiungere cose che non conosco.

perché, be', adesso potremmo andare avanti a parlare per ore di cose che non conosciamo, il che mi pare un esercizio inutilmente faticoso; per esempio: quanto costa mantenere le centrali marocchine? quanti e quali rifiuti creano? è fattibile in Italia una soluzione del genere?... ecc.

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#132 lasa

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Inviato 10 gennaio 2011 - 19:24



consideri solo i costi di costruzione. bisognerebbe anche valutare i costi di gestione e la durata della "vita" degli impianti (non so quale delle 2 abbia i maggiori vantaggi). sicuramente per una centrale solare non ti tocca comprare l'uranio e poi gestire (per migliaia di anni) le scorie.


i dati postati dall'utente qui sopra invitavano implicitamente a un confronto, e io l'ho esplicitato senza aggiungere cose che non conosco.

perché, be', adesso potremmo andare avanti a parlare per ore di cose che non conosciamo, il che mi pare un esercizio inutilmente faticoso; per esempio: quanto costa mantenere le centrali marocchine? quanti e quali rifiuti creano? è fattibile in Italia una soluzione del genere?... ecc.


no vabbè era solo per provare ad andare oltre al dato arido dollari/W non avevo alcuna pretesa di fare prediche su cose che conosco pochissimo.

poi si ovvio che la mega centrale solare che fanno in marocco senza un deserto che offre solo sole e nient'altro da noi credo sia difficilina da fare...
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#133 stan

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Inviato 10 gennaio 2011 - 21:28


quel che stupisce di più è che questo forum neanche informa, è di un vuoto abissale;

Nessuno qui paga gli utenti per "informare". é un semplice forum di discussione. Quindi non mi stupirei.
Contribuisci tu a scrivere quello che pensi che bisogna sapere, sempre se ne hai voglia.


:D  :D mi sa che avrei fatto meglio a specificare; il forum a cui mi riferivo era appunto il forumnucleare, che, come ho scritto, di informazioni effettivamente utili ne dà pochissime (ci mancherebbe che criticassi così ondarock! spero non ti sia offeso, nel caso chiedo scusa ma è stato un tragico fraintendimento)


per quanto riguarda il costo; sì, è vero, il solare termodinamico, in questo momento (è una tecnologia che sta "nascendo" adesso) ha dei costi di investimento piuttosto elevati, e un impianto non dura certo 60 anni (non vorrei dire sciocchezze, ma mi pare circa la metà). però considerate che:
-non bisogna comprare/importare/trasportare (con tutte le perdite del caso) fonti "primarie" per produrre energia elettrica, nè energia elettrica da altri paesi (= fortissimi risparmi, secondo me vanno tenuti in conto);
-durante la vita dell'impianto altri costi aggiuntivi sono solo quelli di manutenzione e quello della gestione del "fine vita" dell'impianto;
-pare una cosa demagogica, ma emissioni 0;
-a fine vita, di materiale inquinante non ve n'è, o è riciclabile (il fluido termovettore sono sali fusi, nitrato di sodio e nitrato di potassio, usati anche come fertilizzanti, e la superficie riflettente è mylar, una forma di PET, il resto metalli, plastica, ecc)

per chi lo chiedeva, nei costi di investimento per le centrali nucleari non è compresa anche la quantità di uranio da usare (troppo variabile nel costo e nei quantitativi per fare previsioni), ovvero è un costo da aggiungere a quello preventivato, e nemmeno la gestione a fine vita dell'impianto e delle scorie (lo ripeto, questo vale anche per le centrali solari).


tutto quello che ho scritto l'ho scritto proprio per un confronto, quindi se arriva qualcuno e mi smonta sono anche felice; anche confrontare dei dati aridi a volte aiuta a schiarire le idee, nessuna remora  ;)
l'esempio del marocco l'ho portato apposta, pacifico che in italia impianti del genere siano pressochè irrealizzabili, però mi è sembrato interessante: supera i problemi di inaffidabilità e discontinuità tipici dell'energia solare, sono di grandi dimensioni, e per molte ragioni sono un buon punto di partenza (sempre secondo me).



all'idea di questa roba che se ne va in giro per lo stivale, rimbalzata da un'autorità locale ad un'altra, e che poi magicamente sparisce nel nulla, vengono i brividi


posso chiederti da dove deriva questa idea?


quella delle scorie è solo una mia paura, ovvio; se la scelta dei siti delle centrali è problematica (doveva essere fatta nel 2010, già si parla di 2012) figuriamoci quella sul dove stoccare le scorie, o su come farlo...


L'energia è un problema troppo serio per perdersi in polemichette con Testa o  per rincorrere tesi dietrologiche e complottiste; davvero c'è una lobby filonucleare? Che io sappia c'è da sempre una potentissima lobby antinucleare, (mai sentito parlare di 7 sorelle?) cui di recente si è aggiunto un grande fratello, la gazprom, che ha impedito nel tempo lo sviluppo dei progetti a suo tempo molto avanzati ed innovativi del CNEN ed ha perseguitato, fino a mandarlo innocente in galera, il Prof. Felice Ippolito.
Per quanto scomoda e piena di problemi, l'energia nucleare è al momento, in attesa che si crei una economia di scale per le fonti rinnovabili, l'unica energia pulita di cui possiamo disporre, non può rinunciare ad un suo impiego, sia pure in via transitoria, a cuor leggero.
C'è il problema delle scorie, irrisolto ma non irrisolvibile; anzi, prima che venga posta la prima pietra, se ne dovrà esigere, se non la soluzione, come minimo il finanziamento di un progetto relativo allo smaltimento.
Dicevo che non è irrisolvibile perché i volumi del materiale di risulta sono relativamente piccoli; inoltre ci sono progetti per un riciclaggio delle stesse in reattori che oltre riutilizzarle per produrre energia, ne riducono drasticamente il tempo di decadimento; c'è stato un esperimento, condotto dal Prof. Fabio Cardona presso il CNR, che avrebbe evidenziato che aggredendo un materiale radioattivo con gli ultrasuoni, il torio nella fattispecie, il suo tempo di decadimento all'emivalore si riduce di un ordine di 4 5 decadi; in generale molti esperimenti condotti dalla sua equipe rivelano le potenzialità degli ultrasuoni nel campo delle reazioni nucleari, oltre a quelle già note nel campo delle reazioni chimiche.
Qualcuno ha notizie aggiornate a proposito, soprattutto per quanto riguarda i progetti che attendono di essere finanziati?


concordo con -quasi- tutto quello che hai scritto (purtroppo però non so dirti niente di più). non si può rinunciare al nucleare a cuor leggero, dici; ma siamo in italia. si dovrà esigere il finanziamento di un progetto per lo smaltimento delle scorie, dici; ma siamo in italia. secondo me, si presentano problemi non da poco.
nuove tecnologie, ricerca sul nucleare? no, stiamo comprando una tecnologia dai francesi, non obsoleta ma neanche all'avanguardia.
siamo rimasti indietro, è vero, e credo che questo sia stato un autogol; purtroppo, sull'onda di chernobyl, ci si è fatti trascinare dalla paura della gggente per questa tecnologia, rinunciarvi così è stato un grosso grosso errore, col senno di poi.
ora, nell'immediato, sarebbe utile affiancare a fonti tradizionali anche quella nucleare per gestire con più calma il passaggio alle rinnovabili, quando saranno più efficienti, meno care e meno ingombranti o complicate; ma avere centrali nucleari operative tra 20 anni dubito possa avere un'effettiva utilità in questo.
il rischio è quello di perdere tempo adesso con le rinnovabili come si perse tempo dall'87 con il nucleare (la coperta è corta, finanziamenti alla prima ne permetterebbero molti meno alle seconde, imho).
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#134 joseph K.

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Inviato 11 gennaio 2011 - 09:19

Ho un amico d'infanzia, persona fidata e affidabile, che è ingegnere nucleare e attualmente lavora in Francia. Vi riporto alcune sue considerazioni prese da altro forum perché utili alla discussione sul nucleare:

l'ideale sarebbe sempre diversificare. Diversificare nelle politiche energetiche, bilanciandosi tra la riduzione degli sprechi e l'aumento della capacità produttiva. Diversificare anche tra i sistemi di produzione, investendo sia sul nucleare che su altre fonti. Allo stesso modo si può discutere se conviene ridurre le spese mensili e salvaguardare lo stipendio o decidere di investire (indebitandosi) per ottenere dei vantaggi futuri. La buona risposta è, forse, fare entrambe le cose.
Non entro nel merito delle decisioni sulla politica economica del paese.
Dal punto di vista tecnico, posso solo dirti che ad oggi un impianto nucleare che è capace di produrre 1600 (MW) il 93% dell'anno (fattore medio in base alle fermate per il cambio combustibile e varie) può essere compensato da più di 20km2 di pannelli solari o circa 600-700 pale eoliche, sperando che il sole non tramonti mai e che continui a soffiare il vento tutti i giorni.


Sulla puntata di Presa Diretta dedicata al nucleare:

Non metto in dubbio le sue affermazioni. Il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende dal punto di vista. Il fatto oggettivo è che il bicchiere contiene acqua. Poi ognuno può dare il taglio che vuole al servizio da mandare in tv.
Solo che infastidisce che i tutti contradditori sono sotto-tono.

Penso però che :
1 - la problematica delle dispersioni di radiazioni di Sellafield e dello stoccaggio di scorie ad Asse risale a 40 anni fa (come era lo standard di sicurezza della macchina di tuo padre 40 anni fa?)

2 - in Italia si costruirà un reattore moderno, non un centro di ri-processamento del combustibile (Sellafield e La Hague), non una miniera di uranio. Non si hanno rilasci in ambiente di radioattività di quei livelli

Alcune risposte ai tuoi quesiti li trovi ancora su:
http://www.assonucle...le_nucleari.htm

punti 23, 24, 33 et 29.


Discorso: nucleare è tecnologia di difficile comprensione e ci si deve fidare di costruttori e enti non sempre terzi.

- ci sono state bombe chimiche e incidenti gravi come Seveso e Bhopal (wikipedia per altre info). La tecnologia chimica io la trovo di altrettanta difficile comprensione e sono obbligato a fare un atto di fede verso chi gestisce gli impianti chimici. Se non mi sentirei tranquillo, dovrei smettere di utilizzare ogni prodotto di pulizia per la casa, per esempio.


Pericolo nuova Chernobyl:

la situazione non è ripetibile in quanto il tipo di reattore di Chernobyl non è più costruibile. Il progetto di tale impianto non ha le caratteristiche necessarie per essere approvato. Sempre con la metafora automobilistica : mettiamo che lâ??impianto di Chernobyl sia paragonabile ad un auto senza air-bag e cinture e abs. Lâ??incidente di Chernobyl sia simile allâ??auto che non frena a sufficienza e sbatte contro un muro causando la morte del conducente. Ad oggi, equipaggiando le auto con questi sistemi. si rendono « irrepetibile » le conseguenze di uno stesso tipo di incidente (cinture e air-bag preserverebbero la vita del conducente) e si potrebbe evitare lo schianto perchè lâ??abs interviene e frena maggiormente il veicolo.


Ipotesi "ogni tetto un pannello solare" al posto delle energie da fonti non rinnovabili:

purtroppo non è molto praticabile la scelta da te proposta. La domanda di energia è regolare durante il giorno, e dovresti fornire lâ??elettricità richiesta anche se il giorno dopo è nuvoloso. Nel caso contrario di una produzione più elevata, lâ??elettricità non si può conservare per i periodi in cui vi sarà carenza. Infine, la rete di trasporto elettrico è fatta per prelevare grandi produzioni dalle centrali e distribuirle capilarmente sul territorio. Se ognuno diventa produttore nel suo piccolo, bisognerebbe adattare la rete elettrica.


Problema scorie:

Bisognerebbe distinguere tra lo stoccaggio delle scorie e la loro gestione. Per rispondere alla tua domanda, il metodo per rendere « inerti » le scorie esiste ed è quello che viene fatto da tempo. Per i rifiuti a media e bassa attività, esistono strutture alternate di metallo e cemento. I rifiuti ad alta attività vengono vetrificati con amalgame speciali.
Quello su cui si può dibattere, ma non da un punto di vista tecnico, e su come vengono gestiti i siti di stoccaggio. E come ben dici, la disonestà e lâ??irresponsabilità di chi gestisce oppure i requisiti di legge, non influenzano di certo i parametri fisici che governano il comportamento delle scorie stoccate.

Vorrei aggiungere un chiarimento.
Dalle attività legate al nucleare si producono in genere due tipi di rifiuti.
I media-bassa attività (meno pericolosi in qualità e durata) e gli alta attività.
Nei primi rientrano tutto ciò che è venuto a contatto con qualcosa di radioattivo (a partire dai guanti e dalle tenute di lavoro in ambienti radioattivi sino alle sorgenti debolmente radioattive stesse). Nei secondi invece ci sono gli elementi di combustibile utilizzati in un impianto, o se queste vengono riprocessati, una loro bassa percentuale .

Mentre questâ??ultimi sono prerogativa unica degli impianti nucleare di potenza, i primi tipi di rifiuti sono prodotti anche da chi impianti non ne ha. Basta pensare in ambito medico i traccianti radioattivi per le visite, così come nellâ??industria pesante e non solo, vengono utilizzate sorgenti per svariate attività. Questo significa, che anche a Zero impianti sul territorio, una produzione di scorie di bassa-media attività è presente. La responsabilità dello stoccaggio temporaneo di queste scorie è nelle mani di chi li ha prodotte.
Invece di avere un solo deposito, con caratteristiche verificabili e un inventario di ciò che è entrato al suo interno, ci sono tanti micro-depositi sul territorio di cui ognuno ne ha la gestione.

Può lo sviluppo di una filiera nucleare in Italia, incentivare e spingere per la creazione di un deposito per queste scorie ?

Lâ??esempio di come vengono gestite le discariche attualmente non è fonte di fiducia. Sono il primo ad ammetterlo. Ma da un lato mi immagino quale sarebbe la situazione se ognuno stoccasse i rifiuti a casa sua. Non avrei modo di controllare se ci sono infiltrazioni e dispersioni.
Dallâ??altro, una volta a disposizione una discarica (o nel nostro caso un sito), non bisognerebbe fidarsi ciecamente della gestione, ma pretendere trasparenza su quello che accade e avere una gestione che preveda, per esempio controlli indipendenti e frequenti.
Una partecipazione pro-attiva nel processo.

Allora, invece di essere contro per definizione, perchè non investire le energie per richiedere che la gestione sia rigorosa e trasparente ?
Per evitare che le cose si possano fare « a cazzo di cane » e stare con il fiato sul collo a chi deve gestire dei rifiuti pericolosi per tutti.


Problema "anche l'uranio è esauribile" e comunque è fonte che creerebbe dipendenza dall'estero:

A parte le centrali idroelettriche, tutte le altre fonte di energie non estratte in Italia creano una dipendenza dal fornitore. L'uranio si estrae in zone dove geologicamente il petrolio non c'è. Ma senza andare così lontano, comunque gli elementi di combustibile non li fabbricheremo noi ma li compreremo già fatti (penso Francia o Stati Uniti). Quindi si tratterebbe di spostare la nostra dipendenza da paesi storicamente instabili verso altri paesi. Considera infine che il costo del combustibile è quello con l'incidenza più bassa nella produzione nucleare. Vuole dire, che se per esempio il prezzo del gas raddoppia, con centrali a gas, il Kw prodotto sarebbe notevolmente più caro che nel caso di un raddoppio del prezzo dell'uranio.



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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#135 stalker

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Inviato 11 gennaio 2011 - 10:52

Pericolo nuova Chernobyl:

la situazione non è ripetibile in quanto il tipo di reattore di Chernobyl non è più costruibile. Il progetto di tale impianto non ha le caratteristiche necessarie per essere approvato. Sempre con la metafora automobilistica : mettiamo che lâ??impianto di Chernobyl sia paragonabile ad un auto senza air-bag e cinture e abs. Lâ??incidente di Chernobyl sia simile allâ??auto che non frena a sufficienza e sbatte contro un muro causando la morte del conducente. Ad oggi, equipaggiando le auto con questi sistemi. si rendono « irrepetibile » le conseguenze di uno stesso tipo di incidente (cinture e air-bag preserverebbero la vita del conducente) e si potrebbe evitare lo schianto perchè lâ??abs interviene e frena maggiormente il veicolo.


è vero che un tipo di incidente esattamente uguale (nelle modalità) a chernobyl non è ripetibile ma questo non esclude il rischio (infinitesimo sia chiaro) di un incidente che porti alla fusione del combustibile.
comunque anche nel malaugurato caso le emissioni nell'atmosfera sarebbero (in teoria) nulle visto il confinamento dell'edificio del reattore.


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#136 dirac

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Inviato 11 gennaio 2011 - 11:37


Problema scorie:

Bisognerebbe distinguere tra lo stoccaggio delle scorie e la loro gestione. Per rispondere alla tua domanda, il metodo per rendere « inerti » le scorie esiste ed è quello che viene fatto da tempo. Per i rifiuti a media e bassa attività, esistono strutture alternate di metallo e cemento. I rifiuti ad alta attività vengono vetrificati con amalgame speciali.
Quello su cui si può dibattere, ma non da un punto di vista tecnico, e su come vengono gestiti i siti di stoccaggio. E come ben dici, la disonestà e lâ??irresponsabilità di chi gestisce oppure i requisiti di legge, non influenzano di certo i parametri fisici che governano il comportamento delle scorie stoccate.

Vorrei aggiungere un chiarimento.
Dalle attività legate al nucleare si producono in genere due tipi di rifiuti.
I media-bassa attività (meno pericolosi in qualità e durata) e gli alta attività.
Nei primi rientrano tutto ciò che è venuto a contatto con qualcosa di radioattivo (a partire dai guanti e dalle tenute di lavoro in ambienti radioattivi sino alle sorgenti debolmente radioattive stesse). Nei secondi invece ci sono gli elementi di combustibile utilizzati in un impianto, o se queste vengono riprocessati, una loro bassa percentuale .

Mentre questâ??ultimi sono prerogativa unica degli impianti nucleare di potenza, i primi tipi di rifiuti sono prodotti anche da chi impianti non ne ha. Basta pensare in ambito medico i traccianti radioattivi per le visite, così come nellâ??industria pesante e non solo, vengono utilizzate sorgenti per svariate attività. Questo significa, che anche a Zero impianti sul territorio, una produzione di scorie di bassa-media attività è presente. La responsabilità dello stoccaggio temporaneo di queste scorie è nelle mani di chi li ha prodotte.
Invece di avere un solo deposito, con caratteristiche verificabili e un inventario di ciò che è entrato al suo interno, ci sono tanti micro-depositi sul territorio di cui ognuno ne ha la gestione.

Può lo sviluppo di una filiera nucleare in Italia, incentivare e spingere per la creazione di un deposito per queste scorie ?

Lâ??esempio di come vengono gestite le discariche attualmente non è fonte di fiducia. Sono il primo ad ammetterlo. Ma da un lato mi immagino quale sarebbe la situazione se ognuno stoccasse i rifiuti a casa sua. Non avrei modo di controllare se ci sono infiltrazioni e dispersioni.
Dallâ??altro, una volta a disposizione una discarica (o nel nostro caso un sito), non bisognerebbe fidarsi ciecamente della gestione, ma pretendere trasparenza su quello che accade e avere una gestione che preveda, per esempio controlli indipendenti e frequenti.
Una partecipazione pro-attiva nel processo.

Allora, invece di essere contro per definizione, perchè non investire le energie per richiedere che la gestione sia rigorosa e trasparente ?
Per evitare che le cose si possano fare « a cazzo di cane » e stare con il fiato sul collo a chi deve gestire dei rifiuti pericolosi per tutti.




mi sembra di capire che il tuo amico propenda per uno o più siti di stoccaggio a gestione centralizzata, e sicuramente avrà le sue buone ragioni.

volevo solo aggiungere che la situazione attuale di gestione generale dei rifiuti radioattivi, a conoscerla bene, è molto più sicura di quanto ci si potrebbe immaginare.

innanzitutto si sbaglia anche nell'attribuzione dei difetti tipici delgli italiani, andando a pensare alla faciloneria. invece, in questo caso capita che la legge italiana sia molto molto stringente, forse la più severa al mondo (il che deriva probabilmente da un'altra abitudine tutta italiana, ma non è questo l'argomento).

ospedali: gli ospedali sono dotati di un servizio chiamato Fisica sanitaria, che sovraintende alla sicurezza dei lavoratori e della popolazione. tutti i rifiuti vengono controllati manualmente o automaticamente, e rilasciati solo se "sotto-soglia". e, come dicevo, le soglie italiane sono bassissime. esempio 1: le toilette delle medicine nucleari non scaricano direttamente sulla rete fognaria, ma in impianti di decantazione, in cui si aspetta che il... ehm... materiale decada (i radioisotopi usati in medicina sono di breve durata, il più rompiballe è lo I131 che scompare in 2 mesi circa) prima di buttarlo in fogna. esempio 2: negli impianti più critici (PET) si controlla anche l'aria (che alla finisce in atmosfera attraverso un camino), con limiti di rilascio di 1 Bq/l, il che equivale a contare un nucleo radioattivo ogni secondo in un litro di aria (1 l d'aria pesa 1 g e contiene quindi circa 100'000 miliardi di miliardi di nuclei). esempio 3: molto più semplice il controllo dei rifiuti solidi (guanti, siringhe, fialette) che si fa con strumenti portatili o fissi, sempre con limiti di 1 Bq/g (confrontate ancora il singolo nucleo per secondo portato dal Bq con il numero di Avogadro portato dal g).

industrie: le sorgenti radioattive si usano, ma praticamente solo sigillate. non c'è quindi rischio di dispersione parziale nell'ambiente, ma solo di completo smarrimento (cosidetta questione delle sorgenti orfane). comunque, industrie che utilizzano sorgenti oltre i limiti di legge si devono avvalere di personale e controlli analoghi a quelli visti per gli ospedali, attenendosi sempre agli strettissimi limiti di legge italiani.

questo alla fonte. si tenga poi conto che gli impianti inceneritori, termovalorizzatori, le discariche ecc sono dotate di sistemi di controllo radiologico in automatico dei veicoli in ingresso.

oltre a tutto ciò ci sono le ARPA che eseguono controlli su terreni, acque, aria... ecc.
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#137 lasa

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Inviato 11 gennaio 2011 - 16:39

chiedo qui che mi sembra ci sia della gente abbastanza competente in materia:
ma posto che la dipendenza da energia prodotta da comustibili fossili va ridotta e che (da quel che ho capito dall'intervento di joseph k.) è praticamente infattibile andare avanti a solo sole e vento (energia incostante e non immagazzinabile), esisterebbe un'alternativa al ritorno al nucleare o no?
insomma, è una scelta inevitabile?

a voi la parola
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#138 Mr Repetto

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Inviato 11 gennaio 2011 - 23:32

chiedo qui che mi sembra ci sia della gente abbastanza competente in materia:
ma posto che la dipendenza da energia prodotta da comustibili fossili va ridotta e che (da quel che ho capito dall'intervento di joseph k.) è praticamente infattibile andare avanti a solo sole e vento (energia incostante e non immagazzinabile), esisterebbe un'alternativa al ritorno al nucleare o no?
insomma, è una scelta inevitabile?

a voi la parola


Ti rispondo per quel che ne so.

E' certamente una scelta non obbligata.
Al nucleare si farebbe riscorso non certo per provvedere ad un incremento della domanda di energia complessiva. La domanda, tra l'altro, è diminuita molto con la crisi e faticherà a riprendere in futuro, visto il declino della produzione industriale e la progressiva introduzione di misure di contenimento dei consumi.
Certamente il "parco centrali"  si rinnova nel corso del tempo,  se non altro perchè lo sviluppo della tecnologia rende conveniente introdurre nuove centrali più efficienti. Tuttavia non sarebbe certo  un motivo "economico" per cui si ricorrerebbe al nucleare, perchè i costi fissi sono enormi e il ritorno sull'investimento estremamente lungo e, pertanto, rischioso. Il motivo per una scelta di questo genere è prettamente legato alla "sicurezza energetica nazionale": il nucleare, come già detto, aumenterebbe la diversificazione dei Paesi da cui l'Italia importerebbe energia.
Analogo effetto, peraltro, si ha con la costruzione di nuovi gasdotti e ancor più di rigassificatori. In tutti i casi si tratta di investimenti infrastrutturali enormi. Lasciarli sotto-utilizzati avrebbe un peso devastante sulle nostre bollette (imposte).

Quanto alla questione ambientale, il nucleare è pulito, fatta salva la questione scorie. Non è però assimilabile ad una fonte rinnovabile. Per raggiungere i parametri decisi in sede UE, comunque saggiamente tarati su una percentuale minoritaria di fonti rinnovabili sulla produzione totale (si parla del 20% nel 2020), l'Italia dovrebbe comunque far fronte con altre fonti rinnovabili.
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#139 Boces

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Inviato 12 gennaio 2011 - 17:03

Ma io non so se le mie conoscenze sono un pò fragili ma non riesco a capire il senso dell'introduzione del nucleare se non per succhiare incentivi allo stato... (non è che dico che ci sia una lobby pro nucleare, non ne so nulla... ma leggo sul sito del fatto quotidiano: "Lâ??informazione equilibrata e obiettiva sul nucleare, gestita dal Forum di Chicco Testa, è finanziata (fino a oggi per 7 milioni, mentre il budget 2011 è ancora in fase di definizione) dalle seguenti aziende, in ordine alfabetico: Alstom, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, Eon, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Gdf Suez, Sogin, Stratinvest Ru, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Westinghouse." in un articolo che parla della pubblicità classificandola come ridicola... ci sarà un motivo per cui queste società sono interessate a stimolare un dibattito che penda sul pro)

Dai libri che ho letto e le conferenze che ho ascoltato ho sempre sentito dire che senz'ombra di dubbio che rappresenta un fallimento economico sia per chi costruisce la centrale nucleare, per la costruzione della quale la maggior parte delle volte i costi e i tempi raddoppiano sistematicamente rispetto alla previsione iniziale, che i costi di manutenzione/smantellamento di un impianto sono chiaramente ingombranti e soprattutto difficili da gestire a lungo termine... sia per il consumatore http://www.commondre...ne/2008/11/01-2 qui per esempio viene menzionato il costo dell'uranio che dai 20 $/kg di inizio decennio è passato a 120 $/kg

http://climateprogre...r-power-plants/ (gennaio 2009)

A new study puts the generation costs for power from new nuclear plants at from 25 to 30 cents per kilowatt-hour â?? triple current U.S. electricity rates!


per le rinnovabili, cito "Energia per l'astronave terra" (di nicola armaroli e vincenzo balzani rispettivamente ricercatore al CNR e professore universitario a bologna)

uno studio recente indica che per soddisfare il fabbisogno elettrico europeo con pannelli fotovoltaici sarebbe necessario coprire mediamente lo 0,6% della superfice dei vari stati. Per l'italia servirebbero 2400 km2 (0,80 della superfice), un area estesa quanto la provincia di piacenza


http://www.corriere....nnovabili.shtml "l'italia è l'arabia saudita delle rinnovabili" (potrebbe esserlo mi sembra l'espressione più adatta)

la politica climatica sta venendo teorizzata per rallentare le emissioni di gas serra, tenendo conto della possibilità di scommettere sul settore delle rinnovabili (in particolare il solare) che sperimentalmente sembra promettentissimo... e l'idea è di passare allo sfruttamento dell'energia nucleare (esperimento che era già fallito prima della fine del XX secolo)? mi sembra assurdo... sempre senza menzionare le scorie che sono quell'unico problema che si ha la certezza che sia un problema irrisolvibile, è un ostacolo così enorme da poter bloccare tutto il progetto (costruendo un numero sensibilmente utile di centrali la quantità delle scorie prodotta sarebbe veramente enorme)... tra l'altro in un paese piccolo come l'italia, dove la criminalità organizzata ha un potere spaventoso e ha messo in crisi una regione (una sola?) scaricando illegalmente rifiuti speciali

non so, mi sembra tutto chiaro, quindi probabilmente ne so troppo poco... però spiegatemi, a leggere ciò che scrivete voi il nucleare pare un compromesso accettabile se ci ho capito bene...

volevo solo aggiungere che la situazione attuale di gestione generale dei rifiuti radioattivi, a conoscerla bene, è molto più sicura di quanto ci si potrebbe immaginare.

ma capirai bene che le scorie di una centrale nucleare sono ben diversi da rifiuti radioattivi di industrie/ospedali... da wikipedia:

tempi di isolamento delle scorie che oscillano indicativamente dai 300 anni al milione di anni. Questo è il tempo necessario affinché le scorie diminuiscano la loro radiotossicità fino al valore dell'uranio naturale; dopo tale periodo la radiotossicità delle scorie non è zero, ma comunque, essendo pari a quella dei giacimenti di uranio normalmente presenti nella crosta terrestre, è accettabile in quanto sostanzialmente si ritorna -in termini di radiotossicità- alla situazione di partenza.


...

Dicevo che non è irrisolvibile perché i volumi del materiale di risulta sono relativamente piccoli; inoltre ci sono progetti per un riciclaggio delle stesse in reattori che oltre riutilizzarle per produrre energia, ne riducono drasticamente il tempo di decadimento; c'è stato un esperimento, condotto dal Prof. Fabio Cardona presso il CNR, che avrebbe evidenziato che aggredendo un materiale radioattivo con gli ultrasuoni, il torio nella fattispecie, il suo tempo di decadimento all'emivalore si riduce di un ordine di 4 5 decadi

si ma io sapevo che le centrali al torio sono un progetto altamente sperimentale commercializzabile entro un periodo che non è accettabile per la crisi in corso attualmente... mi è stato raccontato che sono un progetto molto innovativo che produce molta energia elettrica e produce poche scorie a basso tempo di decadimento... ma sono studi ancora teorici...da "Terraa" di bill Mckibben

per costruire un numero di reattori nucleari convenzionali sufficente a ridurre di un decimo la minaccia del surriscaldamento globale [..] bisognerebbe far entrare in funzione un nuovo reattore ogni due settimane per i prossimi 40 anni e sarebbe indispensabile aprire altri 10 depositi come quello di yucca mountain


P.s.: è spossante cercare di formarsi una coscenza critica su questi argomenti, è difficile fidarsi di chiunque... viene smentito da chi smentisce e si mordono la coda all'infinito  :-X
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#140 dirac

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Inviato 13 gennaio 2011 - 10:09


volevo solo aggiungere che la situazione attuale di gestione generale dei rifiuti radioattivi, a conoscerla bene, è molto più sicura di quanto ci si potrebbe immaginare.

ma capirai bene che le scorie di una centrale nucleare sono ben diversi da rifiuti radioattivi di industrie/ospedali... da wikipedia:

tempi di isolamento delle scorie che oscillano indicativamente dai 300 anni al milione di anni. Questo è il tempo necessario affinché le scorie diminuiscano la loro radiotossicità fino al valore dell'uranio naturale; dopo tale periodo la radiotossicità delle scorie non è zero, ma comunque, essendo pari a quella dei giacimenti di uranio normalmente presenti nella crosta terrestre, è accettabile in quanto sostanzialmente si ritorna -in termini di radiotossicità- alla situazione di partenza.



capisco. ma saprai anche che l'Italia ha già delle scorie di quel tipo. il tutto senza che né a te né a me sia arrivato il benché minimo danno.

dal tuo post dovremmo concludere che la Francia è un paese allo sfascio economico ed ecologico.

e poi c'è una cosa che non riesco mai a capire. Testa, Areva e Ansaldo sono tutti dei Montgomery Burns: ok, fin qua ci può stare; invece, ed è qui che faccio fatica, sembra che implicitamente si debba concludere che le ditte che lavorano nel solare sono tutti salesiani.
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#141 Boces

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Inviato 13 gennaio 2011 - 17:32



volevo solo aggiungere che la situazione attuale di gestione generale dei rifiuti radioattivi, a conoscerla bene, è molto più sicura di quanto ci si potrebbe immaginare.

ma capirai bene che le scorie di una centrale nucleare sono ben diversi da rifiuti radioattivi di industrie/ospedali... da wikipedia:

tempi di isolamento delle scorie che oscillano indicativamente dai 300 anni al milione di anni. Questo è il tempo necessario affinché le scorie diminuiscano la loro radiotossicità fino al valore dell'uranio naturale; dopo tale periodo la radiotossicità delle scorie non è zero, ma comunque, essendo pari a quella dei giacimenti di uranio normalmente presenti nella crosta terrestre, è accettabile in quanto sostanzialmente si ritorna -in termini di radiotossicità- alla situazione di partenza.



capisco. ma saprai anche che l'Italia ha già delle scorie di quel tipo. il tutto senza che né a te né a me sia arrivato il benché minimo danno.

dal tuo post dovremmo concludere che la Francia è un paese allo sfascio economico ed ecologico.

e poi c'è una cosa che non riesco mai a capire. Testa, Areva e Ansaldo sono tutti dei Montgomery Burns: ok, fin qua ci può stare; invece, ed è qui che faccio fatica, sembra che implicitamente si debba concludere che le ditte che lavorano nel solare sono tutti salesiani.

in effetti non è un problema molto attuale in francia la maggior parte delle scorie sono conservate in appositi depositi.. ma è proprio questo quello che mi turba. sviluppando questo settore non si è molto lungimiranti, se si devono smaltire scorie in 300-1000000 di anni... francia, italia e gli altri paesi europei sono molto piccoli, il numero di questi depositi aumenterà nel tempo e comincerà a diventare un problema... il sodalizio francia/energia nucleare non procede a gonfie vele, lo stato spende un sacco di soldi per mantenerle attive la notte per vendere a paesi stranieri (come l'italia) l'energia prodotta di notte a un prezzo irrisorio... per gli altri pesei è un gran guadagno e la francia ha numerosi problemi (e oppositori all'interno)... e i cittadini pagano veramente così poco?
da wikipedia

Va rilevato che l'approvvigionamento di minerali di uranio (tramite le miniere gestite dalla azienda statale Areva NC, principalmente in centro Africa e Niger), l'arricchimento, la produzione del combustibile e lo stoccaggio delle scorie sono -anche per ovvie ragioni di geopolitica e di sicurezza militare- gestite dallo Stato Francese e non gravano direttamente sulle bollette bensì sulla fiscalità generale. «La filiera nucleare francese è sotto lo stretto controllo dello stato ed è strettamente connessa con le attività militari relative allâ??arsenale atomico, non si può essere sicuri che il vero prezzo del kWh nucleare sia quello in borsa elettrica, i cittadini francesi potrebbero pagare (sotto forma di costi militari) nelle tasse, il cui livello è uno dei più alti al mondo, quello che i consumatori di energia elettrica risparmiano grazie al nucleare. Un indizio di questo è dato dallâ??alto livello di spese militari della Francia, 2,6% del PIL rispetto al 1,5 della Germania o del 1,8 dellâ??Italia, rispetto a questâ??ultima la Francia spende circa 23 mld di $ in più allâ??anno; livelli simili si riscontrano anche per altri paesi detentori di arsenali nucleari.»

fonte -> http://www.aspoitali...mito-realta.pdf

...

Nel 2009 un'inchiesta della rete televisiva di stato France3[14] ha mostrato che fra il 1945 ed il 2001 le 210 miniere d'uranio sul suo territorio (oggi esaurite) hanno prodotto 300 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi di tipo minerario (rocce da scavo contaminate ecc.) che sono stati abbandonati nelle campagne senza misure di protezione e senza sorveglianze particolari. Addirittura l'inchiesta ha evidenziato come una parte di tali materiali siano stati utilizzati per costruire strade, parcheggi, abitazioni, scuole e giardini.


non so nulla in effetti delle società che si occupano di solare, solo che penso che sia un settore lungi dall'essere avviato (le norme sulle rinnovabili sono state appena approvate e hanno diversi punti che penalizzano alquanto questo settore, più che altro si tratta di norme piuttosto instabili) anche perchè la domanda è molto bassa e quello che i pro-solare continuano a sostenere è che agevolando la sua crescita l'offerta potrà ampliarsi in gradezza e qualità (ed è quello che succedera presto probabilmente, almeno in altri paesi del mondo, anche se chiaramente l'espansione forte delle rinnovabili non porrà fine al dibattito sulla politica energetica)

non so, se il settore del solare finisse... "in mani sbagliate"... cosa potrebbe succedere? non è una domanda retorica non sono in grado di averne un idea precisa, immagino che i contro non riescono a soppiantare i pro, in termini di quantità. E non ci sono rifiuti tossici da smaltire. E' quasi da considerarsi normale la speculazione in italia? Eh che ne so io spiegatemelo voi, non vorrei sembrare pontificatore, mi guardo intorno e cerco di capire
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#142 stalker

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Inviato 13 gennaio 2011 - 19:46

il sodalizio francia/energia nucleare non procede a gonfie vele, lo stato spende un sacco di soldi per mantenerle attive la notte per vendere a paesi stranieri (come l'italia) l'energia prodotta di notte a un prezzo irrisorio... per gli altri pesei è un gran guadagno e la francia ha numerosi problemi (e oppositori all'interno)... e i cittadini pagano veramente così poco?
da wikipedia

Va rilevato che l'approvvigionamento di minerali di uranio (tramite le miniere gestite dalla azienda statale Areva NC, principalmente in centro Africa e Niger), l'arricchimento, la produzione del combustibile e lo stoccaggio delle scorie sono -anche per ovvie ragioni di geopolitica e di sicurezza militare- gestite dallo Stato Francese e non gravano direttamente sulle bollette bensì sulla fiscalità generale. «La filiera nucleare francese è sotto lo stretto controllo dello stato ed è strettamente connessa con le attività militari relative allâ??arsenale atomico, non si può essere sicuri che il vero prezzo del kWh nucleare sia quello in borsa elettrica, i cittadini francesi potrebbero pagare (sotto forma di costi militari) nelle tasse, il cui livello è uno dei più alti al mondo, quello che i consumatori di energia elettrica risparmiano grazie al nucleare. Un indizio di questo è dato dallâ??alto livello di spese militari della Francia, 2,6% del PIL rispetto al 1,5 della Germania o del 1,8 dellâ??Italia, rispetto a questâ??ultima la Francia spende circa 23 mld di $ in più allâ??anno; livelli simili si riscontrano anche per altri paesi detentori di arsenali nucleari.»

fonte -> http://www.aspoitali...mito-realta.pdf


vivendoci da 3 anni ho un'idea di quanto si paghi di elettricità in francia. in questi 3 anni il costo del kw/h è sensibilmente aumentato ma ci si trova a circa una media di 0,12 euro al kw/h (quasi 0,15 euro nelle ore più care del giorno e meno di 0,10 per la notte e alcune fasce orarie tipo 14h-15h30).
in italia se non mi sbaglio si viaggia a più di 0,20 euro al kwh.
sul fatto che poi si paghi indirettamente sulle tasse magari è vero  ma non credo che ci sia un'enorme differenza sulla pressione fiscale dei due paesi in termini % (in più la differenza va vista nella totalità dei servizi e non solo sui costi militari)

in ogni caso restano in francia abomini ecologici come i termosifoni elettrici (io ho quelli in casa e moltissime case ne sono dotate)
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#143 arvic

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Inviato 26 giugno 2011 - 12:33

L'effetto della diminuzione della vergognosa incentivazione sul fotovoltaico inizia a mostrare i primi effetti positivi: dopo aver drogato il mercato per aumentare la domanda, di fatto annullando la concorrenza per l'efficienza ma riducendola alla rincorsa ai permessi, si diminuisce bruscamente la sovvenzione, senza permettere al produttori un graduale allineamento dei prezzi.
Speriamo almeno che questo processo distruggi mercato permetta d'arrivare alla tanto ambita grid-parity, ossia l'equivalenza del prezzo di produzione elettrica attraverso il pannello fotovoltaico con quella in arrivo dal contatore.

Fotovoltaico, è crollo dei prezzi. Quali effetti?

I prezzi dei componenti fotovoltaici in questo ultimo mese sono scesi in picchiata a causa dei grossi volumi di invenduto accumulati nei magazzini per le incertezze sugli incentivi in alcuni dei principali mercati, tra cui quello italiano che comunque è sempre più vicino alla grid parity. L'analisi di Bloomberg New Energy Finance Solar Value.

I prezzi dei componenti per gli impianti fotovoltaici in questo ultimo mese sono scesi in picchiata. La colpa e dei grossi volumi di invenduto che si sono accumulati nei magazzini a causa delle incertezze sui meccanismi incentivanti in alcuni dei principali mercati, tra cui quello italiano. E quanto emerge dall'edizione di giugno del Bloomberg New Energy Finance Solar Value.

A giugno, mese su mese, il silicio di grado solare è sceso di prezzo del 28%, attestandosi a 53,4 $/kg, alleviando così la pressione sui produttori di wafer e celle. La forte riduzione di prezzo del silicio infatti si trasmette, anche se in modo più attenuato lungo tutta la filiera. Il prezzo di un wafer policristallino da 6" multicristallino a giugno è calato del 23% fino ad arrivare a 2,39 $ a pezzo. Le celle di silicio policristallino hanno registrato una diminuzione di prezzo del 15%, arrivando a 0,92 $ per watt.

I moduli FV sono sono scesi del 6,5% fino a 1,69 $/W, che diventa di 1,49 $/W per i moduli di produzione cinese; quelli fabbricati fuori dalla Cina sono invece ancora un po' cari e si attestano a 1,79 $/W. Da quanto emerge dall'analisi, a giugno i moduli fotovoltaici costano meno della metà (il 58% in meno) rispetto a quanto costavano nel terzo trimestre del 2008. Ricordiamoci tuttavia che il peso del costo del modulo oggi rappresenta circa il 35-40% di quello dell'impianto installato.

Si prevede che la diminuzione di prezzo non si arresterà. “Al momento i mercati vedono un oversupply di moduli, dato che i produttori cercano di diminuire i loro investimenti in mercati che chiedono moduli a minor prezzo per compensare i tagli degli incentivi. I produttori si stanno preparando per una dolorosa stabilizzazione che potrebbe avere l'effetto di vedere diversi concorrenti eliminati dal settoreâ€, spiega Martin Simonek, analista di Bloomberg New Energy Finance.

Il suo collega Michael Liebreich, vede l'altro lato della medaglia: “Questi cali di prezzo significano che in regioni soleggiate si può produrre elettricità dal fotovoltaico a 0,18$/kWh per i grandi impianti e a 0,20 per quelli su tetto. Visto che i prezzi di vendita dell'elettricità in alcuni mercati oscillano tra 0,20 e 0,25 $/kWh, il quadro per il settore, da questo punti di vista, sta diventando veramente interessante".

E tra i mercati più interessanti, dove c'è sole e l'elettricità costa relativamente cara c'è senza dubbio l'Italia, aggiungiamo noi. Qui, dove l'utente finale medio paga il chilowattora, tasse incluse, circa 16 centesimi di euro, riuscire a produrre elettricità dal sole a 0,18 $/kWh, ossia 12,5 centesimi di euro, con grandi impianti e 0,20 $/kWh, cioè 14 centesimi, con i piccoli, significa che in pratica siamo già alla grid-parity in autoconsumo, cioè al momento in cui conviene prodursi l'elettricità con il fotovoltaico rispetto ad acquistarla dalla rete.

Un recente studio del professor Arturo Lorenzoni (Qualenergia.it, Fra tre anni fotovoltaico meno caro dell'elettricità dalla rete) prevedeva che questo momento per i piccoli impianti (< 3 kWp) del Sud Italia sarebbe arrivato nel 2014 e per quelli più grandi (> 200 kW) nel 2013. Lo stesso Lorenzoni aveva però spiegato a Qualenergia.it che la grid parity sarebbe arrivata prima delle sue previsioni se si fosse verificato il probabile crollo dei costi conseguente al taglio degli incentivi: proprio quello descritto dal report di Bloomberg. Se il calo dei prezzi riportato, che è riferito al mercato mondiale, si tradurrà in un uguale calo del costo degli impianti sul mercato italiano, la grid parity è dunque veramente a un passo. Ma questo andrà verificato nei prossimi mesi: proprio a causa degli incentivi generosi, nel nostro paese gli impianti sono sempre stati più costosi rispetto ad altri mercati.

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#144 Boces

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Inviato 23 settembre 2011 - 17:49

Domani è il giorno di protesta annuale che www.350.org organizza per focalizzare la lotta al surriscaldamento globale. Ho scritto un pezzetto dove sintetizzo alcuni dati sul surriscaldamento globale e su 350.org e sulla giornata di domani, non è niente di che ma spiego più o meno cosa avviene... domani farò distribuire dei volantini co sta cosa ma non so a quanto servirà... però magari da voi qualcosa si ottiene

350.org MOVING PLANET SABATO 24
Tutti a correre contro il surriscaldamento globale

Il pianeta si sta surriscaldando. La stragrande maggioranza degli scienziati nel mondo concorda che ciò sia causato dall'uomo con le emissioni di CO2. Sin dai primi modelli richiesti al MIT da parte del Club di Roma (gruppo di scienziati e imprenditori europei, autori de “I Limiti dello Sviluppo”) dal 1972 a oggi tutti i modelli scientifici sul surriscaldamento globale prevedono che le temperature medie aumenteranno esponenzialmente nello scenario “proseguiamo come abbiamo sempre fatto”. La validità del meccanismo con cui si compongono tali modelli è stata dimostrata prendendo atto della loro precisione (comparando le previsioni per gli ultimi 30 anni con i dati effettivamente registrati). James Hansen, climatologo della NASA, tra i più noti ed esperti del surriscaldamento globale, ha fissato il limite di sicurezza per la salute dell'ambiente di concentrazione di CO2 nell'atmosfera a 350 parti per milione. Siamo arrivati a 390 ppm che aumentano costantemente di circa 2 unità all'anno; danni gravi si registrano a concentrazioni già superate (360 ppm sanciscono la condanna delle barriere coralline), i tempi di recupero naturali si allungano dai secoli ai millenni (anche con un intervento tempestivo), si innescano complesse reazioni a catena a dir poco catastrofiche. Hansen è considerato un vero e proprio eroe dagli analisti, giornalisti e chiunque si sia occupato di surriscaldamento globale. Egli ha posto le basi per le conoscenze che hanno permesso al moderno ambientalismo di prendere piede, a partire dalla storica lezione sulle 350 ppm. Sulla base dei suoi studi, Bill McKibben (primo giornalista ad aver scritto un libro sul surriscaldamento globale, figura di spicco se non la più importante dell'ambientalismo americano/mondiale) ha fondato un movimento di protesta: 350.org. E' una lotta globale, come problema di tutti viene combattuto in ogni parte del mondo. Come ogni anno (nel 2010 vi è stata una spettacolare galleria d'arte visibile dallo spazio: enormi pezzi d'arte o scritte “350” erano sparse per il mondo), anche nel 2011 vi è un giorno di mobilitazione globale. Sabato 24 settembre 2011 350.org invita chiunque sia interessato al problema a fare qualcosa, in particolare a muoversi. Infatti quest'anno è il Moving Planet: organizzate una gita in bici, una marcia, un movimento per celebrare la protesta contro i mancati provvedimenti per risolvere il surriscaldamento globale. Anche le forme di protesta tradizionali sono accettate ma questo movimento include chiunque, chi si muove da solo, in gruppo, in massa. Da ogni parte del mondo è possibile partecipare, inviando la foto della propria protesta a 350.org: milioni di persone da centinaia di paesi prendono parte a questo movimento globale. E anche se in Italia passa inosservato non è un buon motivo per scoraggiarsi: ogni piccolo contributo viene premiato, così come dovrebbe essere in un mondo che si sviluppa sostenibilmente. Il problema del surriscaldamento globale dovrebbe smuovere gli animi delle persone, vi è qualcosa di strettamente legato alla sua umanità nel modo dell'uomo di distruggere l'ambiente. Il percorso interiore che dovremmo intraprendere per formarci una coscienza ambientalista (verso la quale non dovremmo avere pregiudizi come fosse “un altro modo per far soldi”, “un modo limitato di vedere le cose”, “un catastrofismo insensato”) è importantissimo e il desiderio di armonia con l'ambiente che ne consegue può e deve spingerci a prendere parte a un movimento così vasto. La consapevolezza è il punto di partenza, dopo il secondo passo se ne aggiunge un terzo e presto tutti corrono in direzione della soluzione. Moving Planet di 350.org mira a sottolineare questo: le persone, gli animi, i cervelli si muovono in direzione di un mondo senza emissioni di CO2, un mondo che può esistere ed esisterà solo se ci affrettiamo a correre verso di esso, prendendo per mano tutti quelli che sono ancora fermi, invitandoli a correre col mondo. 350.org è globale e come tale tutti sono invitati a partecipare, modestamente o no. Buona corsa a tutti, ci auguriamo di raggiungere presto la meta.

Io e qualche amico ce ne andiamo in canoa con uno striscione 350.org e facciamo un giretto del lago di bracciano... è modesto ma pur sempre partecipativo, soprattutto a una cosa così enorme e bella
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#145 Mr Repetto

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Inviato 06 febbraio 2014 - 10:21

Posto qui un articolo sulla situazione globale enregetica e i suoi riflessi sulle relazioni internazionali.
Molto sintetico e molto ben fatto.

http://www.project-s...political-power
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#146 Mr. Atomic

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Inviato 30 gennaio 2018 - 12:25

ma dunque ad oggi come stanno le cose? 

 

il carbone è diventato il villain principale? il gas naturale si sta consacrando definitivamente come il fossile più pulito, e dunque di transizione? Nucleare di nuovo visto bene? il previsto boom delle rinnovabili c'è stato? anche in India & Cina? I programmi di risparmio energetico stanno funzionando? USA tra le nazioni più cattive tra uscita di patti, fracking e gasdotti in terre sacre? I

 

Ve lo chiedo perchè io non è che ne sappia molto, l'argomento mi interessa molto ma non so come mai quando inizio leggere qualcosa a riguardo (saggi, articoli, ecc) quasi subito inizio irrimediabilmente rompermi i coglioni.  :ph34r:


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