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Kim Ki-Duk, Park Chan-Wook e il nuovo cinema coreano


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111 replies to this topic

#1 Claudio

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Inviato 23 luglio 2006 - 23:04

Sarà forse uno dei migliori registi in circolazione? Di sicuro uno dei più affascinanti e controversi. "Ferro 3", "Primavera, autunno, inverno... e ancora primavera" e "La Samaritana" sono gli acuti di una filmografia che spiazza per la capacità pittorica, per l'abilità nel narrare il dolore sottotraccia, i moti dell'animo, il senso del destino ineluttabile che tanta parte ha nelle culture orientali.

Credo che meriti un approfondimento, magari partendo dalla chiosa della recensione di "Cinemania" su "La Samaritana", che mi sembra pienamente condivisibile: "Kim Ki-Duk continua ad osservare il rapporto umano sconvolto dalla mano fatale e, ricreando la tensione pittorica del miglior Kitano, si riconferma oggi tra i maggiori registi in attività perché capace di partorire il proprio universo: un mondo d??amore infinito e violenza irraccontabile, tutto secondo Natura".

p.s. Sembra anche a voi che "La Samaritana" sia un film misogino? E' il timore che esprimeva lo stesso regista in un'intervista presente nel backstage del Dvd...
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#2 Gika

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Inviato 23 luglio 2006 - 23:28

non so se La samaritana sia misogino (almeno non mi sembra, o non eccessivamente), ma d'altronde m'interessa poco quando è un capolavoro assoluto in ogni campo (specialmente la fotografia è una delle più suggestive che abbia mai visto: l'inquadratura dall'alto dell'auto che cerca di raggiungere la strada dalla ghiaia vicino al torrente nella scena finale è quella che ricordo e apprezzo di più).
per me è il suo film migliore, dopo forse l'inedito in Italia Bad Guy.

(a proposito di questo, nonostante in Italia siano arrivati solo cinque film, Kim vanta una filmografia di dodici lungometraggi - e non ce n'è neanche uno che non sia, a suo modo, davvero bello. l'unico che non mi ha soddisfatto pienamente è L'arco, ma cambiando il finale sarebbe stato una piccola gemma.)

intanto sta per uscire il nuovo Time (qui il trailer), che promette piuttosto bene.

P.S. nel panorama coreano c'è anche Park Chan-Wook, che trovo sia piuttosto simile, anche se meno votato al minimalismo (vocale e visivo). provate Sympathy For Mr. Vengeance (da noi solo in DVD, Mr. Vendetta) e poi il resto della sua trilogia.
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#3 Claudio

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Inviato 23 luglio 2006 - 23:34

P.S. nel panorama coreano c'è anche Park Chan-Wook, che trovo sia piuttosto simile, anche se meno votato al minimalismo (vocale e visivo). provate Sympathy For Mr. Vengeance (da noi solo in DVD, Mr. Vendetta) e poi il resto della sua trilogia.


...e autore soprattutto di "Old Boy", uno dei migliori film che mi sia capitato di vedere recentemente.
  • 0

#4 Gika

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Inviato 24 luglio 2006 - 00:57

..nonché di Lady Vendetta, terza parte della trilogia :)
perdonami, andavo di fretta e non li ho citati singolarmente, anche se meritano moltissimo tutti e tre.
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#5 Guest_Glory days_*

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Inviato 24 luglio 2006 - 08:12

...io ho visto diversi film di Kim Ki-Duk e lo ritengo un grande regista. Al di là delle soluzioni tecniche (inquadrature, fotografia, montaggio...) credo che i suoi film abbiano tutti un forte contenuto, poetico e profondo.
Più che il trittico Primavera, estate, autunno..., La Samaritana e Ferro 3 (comunque molto belli) preferisco le opere precedenti, ad esempio L'isola (uno dei film più belli e inquietanti che abbia mai visto) e Indirizzo sconosciuto altro capolavoro oscuro e disperato ambientato nella Corea occupata dagli americani.
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#6 webnicola

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Inviato 24 luglio 2006 - 08:32

Vedere Estate Primavera Autunno e Inverno e ancora Primavera al cinema è stata un'esperienza da pelle d'oca. L'incantevole paesaggio, il senso di vita e le musiche maestose del film viste sul grande schermo è stato veramente spettacolare
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#7 Gika

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Inviato 24 luglio 2006 - 14:45

preferisco le opere precedenti, ad esempio L'isola (uno dei film più belli e inquietanti che abbia mai visto) e Indirizzo sconosciuto altro capolavoro oscuro e disperato ambientato nella Corea occupata dagli americani.


Bad Guy l'hai visto? a me piace tantissimo.
  • 0

#8 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 24 luglio 2006 - 16:07

Un guaio che non sia ancora disponibile la lettura del vecchio forum: c'erano due thread aperti su Kim Ki-duk, e ricordo di aver sottolineato degli aspetti del suo cinema.
Comunque non mi stancherò certo di ripetere che Kim è in effetti uno dei maggiori registi contemporanei.
Dalle prime opere è stato capace di scardinare situazioni e tradizioni della civiltà coreana, adoperando armi di netta violenza (non solo visiva).
Ha proseguito verso una strada analogha, con squarci pittorici ed uno stile che secondo qualcuno ha sfiorato il manierismo. Sarà vero? Poco importa, dato che è pian piano maturato parecchio, facendo suoi quadri e immagini personalissime, che gli appartengono davvero al 100%. E' un processo esploso con "Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera" e sottolineato con "La samaritana" e "Ferro 3 - La casa vuota". Sarà perchè sono un amante di un certo estetismo orientale, ma devo dire che continuo a preferire la seconda parte della sua carriera.
Con riserve: l'ultimo suo film uscito nel nostro paese, "L'arco", era uno specchietto che non faceva che sottolineare tutto ciò che Kim aveva già realizzato. Una pellicola a corto di idee,  e in almeno un paio di situazioni addirittura gratuita.
E c'è pure da dire che il nuovo Kim Ki-duk, "Time", in uscita da noi tra un mese, è stato accolto in maniera molto fredda dalle prime recensioni ricevute. Speriamo bene davvero.

Comunque, se qualcuno ha voglia, può leggere ciò che scrissi all'epoca dell'uscita "Ferro 3" (recensione, ricca di SPOILER, che non avevo comunque mai riportato qui sul forum), di certo il volo più alto mai effettuato da Kim Ki-duk.



Ferro 3 indica una mazza da golf. Quella meno usata in questo sport, nonché la più difficile da gestire. Vero simbolo del film, diventa strumento dalle molteplici funzioni e chiavi di lettura: è sì oggetto che semplicemente il protagonista usa per allenarsi nel suo sport preferito, ma da ciò assume connotati ben più ampi e connessi al senso del film stesso, un po?? come succedeva agli ami dell??Isola.
Il ferro 3 come amore, morte, violenza esplosione di rabbia, libertà, fuga.
L??idea è fulminante e già di per se?? degna dei grandi film dell??epoca muta; la costruzione del personaggio principale, grazie anche ad un giovane attore, Hee-Jae, è quantomeno perfetta e all??altezza di un Buster Keaton dei tempi d??oro. Chissà se può risultare appropriata un??analisi per un film che si presenta, vero, ricco di simboli e letture svariate e di varia natura, ma che vive ad ogni modo di un??aureola che pretenderebbe sensazioni più che letture.
Tae-suk, non-alieno, anima vagante non identificabile è pieno di identità, balza da una casa all??altra. Non per rubare, né tantomeno per uccidere. Non è voyeur, ma nemmeno un curiosone. Non è un senzatetto, ma nemmeno un ricercato dalla polizia. Più semplicemente si potrebbe cominciare a dire che cerca pace, o meglio: è lui stesso, tra le altre cose, la reincarnazione del concetto pace.
Trovare armonia in uno spazio vuoto. Pessimisitica metafora sulla serenità che un uomo non può trovare all??esterno a contatto con suoi simboli? Più che altro casa vuota come elemento di oasi, distensione interiore, non necessariamente riflessione. Vedremo poi in seguito che sia la casa che il ragazzo hanno in realtà molte molte altre valenze.
La ragazza che incontra sul suo cammino è invece umana a tutti gli effetti, sebbene faccia parte di quella categoria sognante (e sognata) che oltre a desiderare un??ovvia evasione dal quotidiano ci crede anche. Fuga pressocchè totale dallo squallore giornaliero, dalle piccole e grandi insignificanti cose della vita. In definitiva un essere degno della casa vuota ipoteticamente da abitare assieme a suoi rari simili. E?? dunque quasi certa la presenza nel mondo reale del giovane intruso. Accade che lui entri nella casa della donna (non vuota perché già abitata da un essere di pace, come detto), ma dal momento che lo vede allontanarsi da essa per la prima volta in poi non ci è dato sapere se ciò che vedremo è un qualcosa che sta effettivamente accadendo o meno. La potenza del cinema.
Da quel momento in poi ogni spettatore può decidere, immaginare, quando il protagonista scompare veramente dalla vita materiale della donna. Ci piace pensare che il viaggio dei due sia reale: si prosegue con l??occupazione di altre case. C??è anche una paura iniziale della donna (la residenza in cui fanno irruzione i proprietari, col marito che scazzotta Tae-Suk), prosegue poi un tratto assolutamente distensivo: si va vanti con la minuziosa pulizia e cura di oggetti viventi e non, riparazione di quelli guasti (la brillantezza, lo splendore da aggiungere per il raggiungimento della perfezione). Chiaro poi che in circostanze tanto pure e rarefatte debba nascere una storia d??amore. Tra le più classiche verrebbe da pensare. Certo che non è così. Dal primo incontro ragazzo e ragazza erano destinati a stare insieme. Non colpo di fulmine, ma fusione fin troppo naturale fra due spiriti che non hanno bisogno di rincorrersi. E dunque dopo l??adempimento delle case vuote (i due ad un certo punto passano la notte a far l??amore, poi puliscono e vanno via) la graduale conquista del mondo è avviata (verrà interrotta perché i potenti vogliono che così sia). La ragazza non impiega più di tanto ad entrare in panni che forse da sempre indossa sotto pelle, e si erge a vera rappresentazione di bontà: in principio ci chiediamo perché vuole che il ragazzo non di alleni con la mazza da golf, poi successivamente al disgraziato incidente con l??auto tutto torna.
Non mancano ulteriori elementi sereni, che talvolta sfociano in un surrealismo sorridente: a cominciare da quella galleria fotografica di cui si arricchisce il giovane (un po?? come piantare la bandiera del proprio paese in un territorio appena conquistato), per proseguire in fotografie stranamente decomposte. Per non parlare dei siparietti ariosi in uno spazio claustrofobico quale può essere una prigione di isolamento, vere e proprie invenzioni di regia che culminano in un criptico occhio stampato sul palmo della mano (l??angelo custode ci guarda, gli occhi su di noi).
A volte si dice che chi troppo buono è finisce sistematicamente nei guai. Seppellimento di un corpo innocente da parte di innocenti. Con l??ingresso in carcere il film forse assume davvero connotati fantastici. Fine di una corsa terrena, inizio di un??altra: la realtà e l?? irrealtà si fondono, e finiremo nei territori del meraviglioso. Una fuga dal carcere, forse una liberazione, molto più probabilmente un??utopia. Conta poco nel contesto di ciò che seguirà. Successivamente ad una piccola e dovuta vendetta personale il fantasma, che non ha perso la natura del suo contenitore, torna sui propri passi. Spontanei sopralluoghi prima di abbandonare (almeno in senso materiale) un terreno che gli ha comunque regalato piccole vittorie. Visitare le case vuote per assicurarsi di aver fatto bene il suo lavoro. Fino a giungere alla residenza della ragazza per l??ultima, eterna volta.
C??è un inversione di marcia da parte della ragazza che apre nuove porte e chiavi di lettura comunque impossibili da decretare definitivamente. Quel sorriso regalato al marito è naturalmente riconducibile al di la?? del coniuge. E?? a questo punto che ognuno sceglie dove porsi, facendo riferimento al ruolo dello spettatore. Il ragazzo non è un fantasma (davvero riduttivo sarebbe pensare in conclusione ad una una ghost-story): è l??aria riuscita a purificare, l??ambiente splendente che riflette nel nostro cuore, la personificazione vivente di angelo custode, la ragione e il sentimento, la speranza di crederci ancora alla fine di dure giornate. Vedere e rendere credibile il protettore di un qualcuno o qualcosa è impresa aruda, ma in questo caso non solo si riesce in ciò: si va tanto oltre che invano varrebbe la pena scavare a fondo.
E?? semmai il film che scava dentro noi e durante la visione l??attivo meccanismo svolto interiormente è palese, lo sentiamo, ci sfugge, resta una grande scia di piacere.
Il finale in definitiva non è edificante. Si può parlare di ottimismo appena abbozzato, forse. Ma se si è fedeli alla visione della speranza che giunge esclusivamente dall????esterno? l??opera arriva perfino a essere letta in chiave pessimista. Niente è ciò che sembra in ??Ferro 3?, nulla e banale, tutto giunge inaspettatamente eppure in maniera tanto pacata e ??giusta? che l??irrealtà sembra molto più naturale della vita stessa. Ma quale sarà mai la dimensione esatta? Dov??è la vera vita? A questo punto è quasi dovuta una semplice operazione: fare in modo di dimenticare le mie prolisse interpretazioni; è del tutto naturale voler dare un senso alle immagini, ed è forse anche giusto, certo è che molto più difficile appare il compito di spiegare cosa realmente vuole comunicarci il regista. Meglio non provarci.
Kim Ki-duk, ancora innominato in questa mia personale visione (un nome che pesa ormai come un macigno), entra di diritto in quella schiera di cineasti orientali. (lo ribadiamo fino alla noia: la cinematografia più viva ed importante dei nostri tempi) che, attraverso opere uniche, gettano uno sguardo altro ed alto sul mondo del cinema e sul mondo in generale. Due film apparentemente (magari effettivamente) lontani come ??Ferro 3? e ??2046? di Wong Kar-Wai non sono soltanto tra le cose migliori viste sul grande schermo nell??arco dell??anno corrente, ma potrebbero dare origine ad un enciclopedia che traccia le coordinate su come e cosa dovrebbe essere il cinema dei giorni nostri. Il regista coreano in realtà, sebbene ancora giovane e in attività da non molti anni, aveva già ampiamente mostrato un indiscutibile talento, tramite pellicole che oltre ad esaltare il fascino visivo dell??immagine, possedevano uno sguardo potente, lucido e personale.
Tra dubbi, incertezze e ipotesi ci sono sicurezze in ??Ferro 3?? Cos??è ??Ferro3?? Innanzitutto, parole dello stesso Kim Ki-duk, è un film sulla solitudine, su cosa vuol dire essere solo nella società moderna, con conseguenti è già accennate vie d??uscita (?). Una metafora sul cinema aperto/chiuso, pieno/vuoto, fertile/morto. Una straordinaria storia d??amore (e sui sentimenti tutti) dove il cuore fuoriesce dal corpo, ed una volta catturato Amore lo pone nel suo interno. Un film sul sogno (ad occhi aperti), sulla nascita di una nuova realtà capace di distruggere le brutture del mondo. Un??opera di meraviglia che fuoriesce da ogni suo poro. Un?? opera immensa sull??immensità dei piccoli spazi, di poesia emersa dal quotidiano. E in questo regno (cinematografico e reale) che rifiuta la parola (eppure quasi opposto alla sublime staticità di Tsai Ming-Liang), quando riesce anche a commuovere nell??ambito della sua serenità la scintilla è definitivamente accesa. I motivi elencati (e quelli trascurati) bastano a conferire a ??Ferro 3? la nomina di film imperdibile? Un capolavoro.
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#9 Guest_Figazzo_*

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Inviato 25 luglio 2006 - 10:29

concordo per il film "l'isola" uno dei film più inquietanti mai visti, pazzesca la scena dell'amo in gola
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#10 Guest_Glory days_*

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Inviato 25 luglio 2006 - 11:01

Bad Guy l'hai visto? a me piace tantissimo.


...purtroppo no, ma provvederò presto. Tra quelli che ho visto fino ad ora (anche se scegliere quale sia il migliore è difficile...!) direi che quello che preferisco è Indirizzo sconosciuto: apocalittico, tragico, disperato, catartico: scene deliranti e fortissime.
L'ultimo, L'arco, sembra cadere a volte nel manierismo e sembra che al regista sfugga di mano la costruzione dell'opera, mentre negli altri film mi sembrava più solida e stringente. Comunque si conferma una bella fotografia, la predilezione per il silenzio e il parlare per immagini, la poesia.
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#11 ozu

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Inviato 25 luglio 2006 - 11:15

bravo regista...
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#12 Guest_Glory days_*

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Inviato 25 luglio 2006 - 11:31

...Ferro 3 - La casa vuota è, tra i suoi film che ho visto, quello che più mi lascia dubbi e domande circa l'interpretazione e il significato dell'opera. (Molto probabilmente non ve n'è uno univoco e ben definito). Infatti mi sono sempre chiesto cosa stessero davvero a significare la mazza da golf e in genere il riferimento al golf nella psicologia del protagonista. O il fatto di vivere occupando le case vuote. O il fatto di avere una grande cura nel riparare gli oggetti gusti...O ancora l'arte di scomparire ed essere non visto alle spalle degli altri che il protagonista sviluppa nella seconda parte del film, nonchè il suo poetico finale...Quali sono le vostre opinioni in merito...?

...La Samaritana misogino? A prima vista a me non ha dato questa impressione, anzi, piuttosto quella di una delicatezza nel trattare i personaggi femminili e la loro relazione. Perchè si parlava di misoginia...?
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#13 Kesson

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Inviato 25 luglio 2006 - 12:42

Per essere un autodidatta, non é male aver fatto almeno due capolavori: "Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera" e "Ferro 3", sono assolutamente due film splendidi, sotto tutti i punti di vista.
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#14 Claudio

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Inviato 25 luglio 2006 - 14:10

...La Samaritana misogino? A prima vista a me non ha dato questa impressione, anzi, piuttosto quella di una delicatezza nel trattare i personaggi femminili e la loro relazione. Perchè si parlava di misoginia...?


Era stato lo stesso regista, in un intervista, a temere questo tipo di interpretazione, da parte soprattutto del pubblico femminile. Forse, perché il film è puntato tutto sull'ottica del padre - come ammette lo stesso Kim Ki-Duk - piuttosto che su quella delle protagoniste femminili. Anche per me, però, non è un film misogino.
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#15 Gika

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Inviato 25 luglio 2006 - 14:30

mah, alla fine non credo: nella parte iniziale, per esempio, l'uomo che si fa l'amica della ragazza prima di andare a trovarla in ospedale non viene rappresentato molto positivamente, anzi, quella scena mi sembra anche avere un punto di vista quasi femminista.

poi l'ho visto quando è uscito e non me lo ricordo bene tutto. a questo punto me lo riguardo
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#16 ollivander

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Inviato 26 luglio 2006 - 13:59

la samaritana e' rimasto un po' un enigma per me, e venendo dalla visione dei 2 precedenti mi ha ancche un po' deluso.

in ogni caso non e' certo privo di originalita' o di contenuti.
non l'ho trovato affatto misogino ma piuttosto "documentaristico". le due ragazzine ricordavano il caso delle burusera giapponesi, ossia studentesse in gonnella che in genere non hanno piu' 14 anni e si prostituiscono per comprarsi accessori firmati.

ferro 3 e' decisamente tra i miei film preferiti. purtroppo vado di fretta ma poi vi diro' perche'!
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#17 webnicola

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Inviato 26 luglio 2006 - 15:52

bravo regista...

OT
Il tuo nick è riferito al maestro giapponese tanto passato per fuori orario?
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#18 ozu

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Inviato 28 luglio 2006 - 09:53


bravo regista...

OT
Il tuo nick è riferito al maestro giapponese tanto passato per fuori orario?


chiaro...
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#19 Claudio

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Inviato 31 luglio 2006 - 13:57

P.S. nel panorama coreano c'è anche Park Chan-Wook, che trovo sia piuttosto simile, anche se meno votato al minimalismo (vocale e visivo). provate Sympathy For Mr. Vengeance (da noi solo in DVD, Mr. Vendetta) e poi il resto della sua trilogia.


"Old Boy" è un capolavoro, "Sympathy For Mr. Vengeance" l'ho visto ieri sera e mi ha fatto male: durissimo e toccante come pochi. Ma che hanno sti benedetti coreani? Possibile che il meglio del cinema del Duemila venga da un paese che fino a ieri era una periferia remotissima?  :o

In ogni caso, ho allargato gli orizzonti del thread.
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#20 Guest_verdoux_*

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Inviato 02 agosto 2006 - 08:53

La samaritana mi ha dato l??impressione di un film tirato un po?? via che, benché anteriore, sia stato recuperato in Italia solo dopo il successo di ferro 3; per una buona parte del film l??inquadratura traballa ed anche alcuni stacchi mi sembrano sbagliati; recupera nel finale bellissimo.
Sull??arco sono più positivo degli altri spettatori ed almeno la fuga della ragazza sul barcone mi è sembrato un pezzo da antologia.
L??isola è un film bello e crudo come un sushi.
Ferro 3 è stato per me una rivelazione, una illuminazione; qualcosa di veramente nuovo ed originale; un capolavoro.

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#21 Guest_vegeta_*

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Inviato 02 agosto 2006 - 09:37

ho visto solo la trilogia della "vendetta" di Park Chan Wook...eccezionale.

Il migliore è il durissimo e disperato "Mr. Vendetta", ma tutti e tre i film si segnalano per un qualcosa in particolare.

Old Boy è quello visivamente più accativante, in cui la disperazione assume i contorni universali della tragedia.

"Lady Vendetta" (forse quello che mi è piaciuto meno) quello che punta di più sull'umorismo nero, quasi da commedia grottesca, anche se nel finale è quasi più insostenibile di "Mr. Vendetta".

Insomma...da tenere d'occhio questo Wook Park.
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#22 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 17 agosto 2006 - 16:55

Il primo film che ho visto di Park è stato Old Boy . Partito al rallentatore , alla fine ero basito per quel che avevo visto : un film come non ne vedevo da anni . Bellissimo . Poi ha ruota ho visto il vendicatore maschio e quello femmina . Il primo l' ho trovato privo della carica poetica di Old Boy , meno grintoso e un po' prolisso . Mi annoiavo a guardarlo , non mi diceva niente . Lady Vendetta proprio non mi è piaciuto ; non capisco l' esigenza di questi soggetti complicati pieni di salti narrativi di flashback una quantità di informazioni e collegamenti da paura . Una confusione poco funzionale a un finale piatto . Mio parere . Una trilogia che non mi ha lasciato molto , apparte carne martoriata occhi infilzati , l' abominio . Ovviamente mi tengo stretto Old Boy , un film fantastico .
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#23 Guest_vegeta_*

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Inviato 17 agosto 2006 - 17:48

mah, per me "Mr Vendetta" è una spanna sopra gli altri due.
  • 0

#24 PrebenElkjaer

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Inviato 18 agosto 2006 - 08:42

....
Lady Vendetta proprio non mi è piaciuto ; non capisco l' esigenza di questi soggetti complicati pieni di salti narrativi di flashback una quantità di informazioni e collegamenti da paura .
....

Lady vendetta l'ho già visto tre volte (2 al cinema) e ad ogni visione mi è piaciuto di più. Si colgono sempre nuovi dettagli. Soprattutto perché la prima parte è molto densa. Poi inizia la vendetta ed il film è secondo me grandioso nel far vivere mentalmente la tortura fisica e psicologica in atto senza usare troppo scene "da macelleria". Mi pare che il regista abbia deciso di concedere ampio spazio all'immaginazione del telespettatore...
Old Boy è Old Boy. punto!  ;D
Mr. Vendetta lo devo rivedere perché la visione del film è stata parecchio disturbata dall'ambiente famigliare  >:( La prima impressione è buona.
  • 0
Fat Moe: Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
Noodles: Sono andato a letto presto.

Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...

Fiero membro

Ci sono più dischi di merda che vita!

#25 Bob Harris

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Inviato 20 agosto 2006 - 10:25

In Old Boy mi sono un po' perso quando



SPOILER




il tizio che aveva fatto imprigionare il protagonista gli mostra una scatola contenente una serie di foto che rappresentano la vita della ragazza di cui lui è innamorato dalla nascita fino a quel momento, e lui si dispera quando sa che anche lei ha una scatola, e la implora di non aprirla. Sarò stato poco attento, ma non ne ho capito il senso. Così come anche il finale in cui lui si fa reipnotizzare. Comunque, niente da dire sull' impatto visivo del film, davvero notevole, e sulla sceneggiatura, continuamente spiazzante. A breve vedrò anche gli altri due film della trilogia, da cui non mi aspetto di meno.




/SPOILER

  • 0

#26 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 20 agosto 2006 - 11:49

In Old Boy mi sono un po' perso quando



SPOILER




il tizio che aveva fatto imprigionare il protagonista gli mostra una scatola contenente una serie di foto che rappresentano la vita della ragazza di cui lui è innamorato dalla nascita fino a quel momento, e lui si dispera quando sa che anche lei ha una scatola, e la implora di non aprirla. Sarò stato poco attento, ma non ne ho capito il senso. Così come anche il finale in cui lui si fa reipnotizzare. Comunque, niente da dire sull' impatto visivo del film, davvero notevole, e sulla sceneggiatura, continuamente spiazzante. A breve vedrò anche gli altri due film della trilogia, da cui non mi aspetto di meno.




/SPOILER


Mi sa che te lo devi rivedere di brutto..
  • 0

#27 Guest_vegeta_*

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Inviato 20 agosto 2006 - 12:14

la gente grida al capolavoro e nemmeno capisce il senso di un film...è questo il problema del pubblico contemporaneo.
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#28 Bob Harris

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Inviato 22 agosto 2006 - 21:31

Dov' è che ho gridato al capolavoro?
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#29 Guest_Swampcamel_*

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Inviato 23 agosto 2006 - 14:53

Ne ho visti soltanto tre. Bad Guy, Primavera .. e Ferro 3. Mi sono piaciuti tutti, soprattutto il primo.

E' un regista interessante, prima o poi noleggerò La Samaritana e mi farò passare da qualcuno il resto.
  • 0

#30 Homer

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Inviato 23 agosto 2006 - 22:19

Ho appena visto Time.
Devo ancora metabolizzarlo, in parte mi ha deluso, anche se in alcune scene l'impatto visivo è davvero bello.
A tratti crudo e diretto, Kim Ki-Duk lascia questa volta maggior spazio lai dialoghi, forse con questo volendo spiegare troppo e risultando a volte troppo frettoloso nello svolgersi della trama. Sicuramente l'ultima parte è quella migliore.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#31 Guest_verdoux_*

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Inviato 26 agosto 2006 - 22:01

 
Ho appena visto Time.
Devo ancora metabolizzarlo, in parte mi ha deluso, anche se in alcune scene l'impatto visivo è davvero bello.


quoto

un bel film di kikkidù, ma anche segni di stanchezza; forse fa troppi film, ferro 3 è uno sbiadito ricordo; cmq il film merita un 3D dedicato; il tema e la trama sono intriganti, lo sviluppo inciampa qua e là;
  • 0

#32 Homer

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Inviato 27 agosto 2006 - 09:18

 
Ho appena visto Time.
Devo ancora metabolizzarlo, in parte mi ha deluso, anche se in alcune scene l'impatto visivo è davvero bello.


quoto

un bel film di kikkidù, ma anche segni di stanchezza; forse fa troppi film, ferro 3 è uno sbiadito ricordo; cmq il film merita un 3D dedicato; il tema e la trama sono intriganti, lo sviluppo inciampa qua e là;


Il film è stato girato in sole due settimane.
Quoto sul fatto che tema e trama siano particolari ed interessanti, ma a tratti l'ho trovato un pò sbrigativo. Ferro 3 è decisamente un'altra cosa.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#33 Ejzenstejn

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Inviato 30 agosto 2006 - 14:48


Con Time Kim Ki-duk da vita a due nuovi personaggi fuori dagli schemi, borderline tra l??assurdo e il tragico. Con le loro ossessioni, le loro passioni, i loro pensieri, si stagliano piano piano dalla massa che cammina per la strada e la cui vita non interessa al regista. Quello che gli interessa è invece seguire i percorsi tortuosi della mente della donna che è decisa a cambiare il suo bellissimo volto pur di tenersi l??uomo che ama, e poi il viaggio di Ji-Woo che non riesce a ritrovare il volto della donna che amava, il suo viaggio fino in fondo alla notte. Non si esiste se non nell??amore di qualcuno, sembra voler dire Kim Ki-Duk, come già in L??arco...
Solo la mente può sconfiggere il tempo e l??interminabile scia di giorni sempre uguali e senza emozioni. Se poi quello che mente trova non è in linea con l??ortodossia, pazienza. O tanto meglio.

Il film è stato accolto male in Corea e vi sono state polemiche alimentate dallo stesso regista. A me è piaciuto, non ritengo che si tratti di un film debole, l??ho trovato invece un film molto forte, alla maniera di Carax per intenderci, regista cui del resto sia Kim Ki-duk che Tsukamoto riconoscono un??influenza.


Non vi è mai capitato di provare un senso di disorientamento nel vedere un??attrice che ha fatto un lifting, come se non fosse più la stessa, anche se i mutamenti sono stati impercettibili? Ci ripensavo dopo aver visto il film e mi chiedevo se sarei mai capace per esempio di modificare il mio viso per arrestare i segni del tempo o per migliorarlo esteticamente. Credo sia difficile rispondere. Una mia amica ha fatto il lifting per amore di un uomo più giovane e poi l??ha lasciato.

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#34 Eyder

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Inviato 30 agosto 2006 - 15:23

Io ho invece avuto la sensazione che il nostro coreano abbia visto un po' troppo cinema europeo (closer e match point soprattutto per la trama): d'altronde i suoi film vendono solo qui, mentre in patria non è decisamente regista apprezzato. Time mi ha deluso: ambientazione metropolitana, ma dov'è che percepisci la città; dialoghi serrati, ma nemmeno una frase che ti resti impressa nella mente; personaggi isterici, ma così piatti ed uguali tra loro.
L'unica cosa che mi ha dimostrato questo film , è l'incapacità degli occidentali di riconoscere la differenza nei tratti somatici degli orientali. Ma qeusto lo sapevo già da un po'.
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#35 Ejzenstejn

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Inviato 31 agosto 2006 - 08:26

Io ho invece avuto la sensazione che il nostro coreano abbia visto un po' troppo cinema europeo (closer e match point soprattutto per la trama): d'altronde i suoi film vendono solo qui, mentre in patria non è decisamente regista apprezzato. Time mi ha deluso: ambientazione metropolitana, ma dov'è che percepisci la città; dialoghi serrati, ma nemmeno una frase che ti resti impressa nella mente; personaggi isterici, ma così piatti ed uguali tra loro.
L'unica cosa che mi ha dimostrato questo film , è l'incapacità degli occidentali di riconoscere la differenza nei tratti somatici degli orientali. Ma qeusto lo sapevo già da un po'.


O forse Kim Ki-Duk ci ha abituato troppo male e ci aspettiamo ogni volta un capolavoro. Time dista anni luce da Ferro3 e da altri suoi film, nel senso che il quadro è molto più ristretto. Non credo che gli interessasse rappresentare la città, ma piuttosto il modo in cui i due personaggi avrebbero affrontato la crisi del rapporto amoroso e come l'avrebbero risolta.
Il regista non è amato in Corea per questioni assai complesse, che ha tentato di spiegare. Che poi si sia avvicinatao al cinema attraverso i film occidentali non l'ha mai nascosto, ma non riesco a intravedere in questo una qualche colpa.
Sui legami con Closer se vuoi essere più chiaro/a....
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#36 Eyder

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Inviato 31 agosto 2006 - 13:24


- descrizione di moderna relazione di coppia
- dialoghi serrati
- personaggi isterici
- amore e tradimento
- gelosia incondizionata
- le regole dell'attrazione
- dipendenza totale dall'altro e falsità dei sentimenti
- sottile (quasi non percepibile) critica ai costumi sessuali
- metafilm
- teatralità
- cambiamento degli abiti di scena in relazione al momento emotivo

Mi pare strano che tu abbia chiesto chiarimenti in merito a Closer e non Match Point. In ogni caso spero di essere stata chiara.
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#37 Eyder

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Inviato 31 agosto 2006 - 13:29

Aggiungo che, la descrizione a livello zero della città è indice, a mio parere, di come il film sia poco riuscito. I personaggi dei suoi film, da sempre, vivono in relazione costante ed imprescindibile con lo spazio che li circonda. Come minimo speravo ci riuscisse in un'ambientazione metropolitana. Altro discorso vale per i momenti nell'isola, ma evito spoiler. :- )
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#38 Ejzenstejn

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Inviato 01 settembre 2006 - 08:31


- descrizione di moderna relazione di coppia
- dialoghi serrati
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- gelosia incondizionata
- le regole dell'attrazione
- dipendenza totale dall'altro e falsità dei sentimenti
- sottile (quasi non percepibile) critica ai costumi sessuali
- metafilm
- teatralità
- cambiamento degli abiti di scena in relazione al momento emotivo

Mi pare strano che tu abbia chiesto chiarimenti in merito a Closer e non Match Point. In ogni caso spero di essere stata chiara.


Non uso criteri di questo genere per guardare un film. Ho scritto altrove che non ho mai studiato il cinema, l'ho solo guardato e ho lasciato che mi incantasse. Credo che la discussione a questo punto per te sia poco interessante... :)
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#39 Eyder

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Inviato 01 settembre 2006 - 11:04

Oh signùr...questa è bella. Eh sì, sai, io i film me li guardo per criticarli, ho la sindrome della zitella cinematografica.
Guarda... tu mi hai chiesto quali fossero i punti di contatto tra questo e l'altro film? Io ho cercato di darti una risposta il più possibile coerente al mio spirito critico. Se poi tu ne sei privo quando vedi un film, e ti abbandoni solo a i sussulti del tuo animo fragile, buon per te. D'altronde si sa, ognuno ha il proprio modo di emozionarsi, e di questa parte tanto importante dell'approccio ad un film, non è tanto lecito nè logico parlarne.
Se uno ti chiede: "Ti è piaciuto il film?", e tu rispondi con un "Sì, perchè mi ha emozionato", perdonami tanto, ma forse sei proprio tu quello fuori da qualsiasi plausibile discussione in merito.
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#40 Ejzenstejn

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Inviato 01 settembre 2006 - 12:06

Oh signùr...questa è bella. Eh sì, sai, io i film me li guardo per criticarli, ho la sindrome della zitella cinematografica.
Guarda... tu mi hai chiesto quali fossero i punti di contatto tra questo e l'altro film? Io ho cercato di darti una risposta il più possibile coerente al mio spirito critico. Se poi tu ne sei privo quando vedi un film, e ti abbandoni solo a i sussulti del tuo animo fragile, buon per te. D'altronde si sa, ognuno ha il proprio modo di emozionarsi, e di questa parte tanto importante dell'approccio ad un film, non è tanto lecito nè logico parlarne.
Se uno ti chiede: "Ti è piaciuto il film?", e tu rispondi con un "Sì, perchè mi ha emozionato", perdonami tanto, ma forse sei proprio tu quello fuori da qualsiasi plausibile discussione in merito.


Hai fatto tutto tu! Non ti ho mai dato della zitella, né ho detto che giudico un film in base alle reazioni emotive che mi provoca. Non sono tanto d??accordo con la lista che hai fatto, ma ora come ora mi risulta noioso rispondere punto per punto.
La tua presunta oggettività rispetto alla mia soggettività origina dal fatto che ti senti superiore?

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#41 Guest_Oyuki_*

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Inviato 01 settembre 2006 - 12:10

...


Colazione con yoghurt scaduto stamani, eh? :P
Avanti su, ognuno ha la sua opinione e il suo modo di vedere il cinema, non per questo c'è bisogno di seccarsi a 'sto modo.

;)
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#42 Eyder

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Inviato 01 settembre 2006 - 12:48

Va bene, sono stata acida e consapevole di esserlo stata. Ma, se hai voglia di ribattere i miei punti, intavoliamo una discussione, altrimenti fa nulla. Non è che mi senta superiore, sei tu che mi fai le domande, io rispondo e poi mi dici solo che tu hai altri criteri...

p.s. brava ogliuchina. Sei una buona mamma :-*
  • 0

#43 Ejzenstejn

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Inviato 01 settembre 2006 - 13:31


- descrizione di moderna relazione di coppia
- dialoghi serrati
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- amore e tradimento
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- le regole dell'attrazione
- dipendenza totale dall'altro e falsità dei sentimenti
- sottile (quasi non percepibile) critica ai costumi sessuali
- metafilm
- teatralità
- cambiamento degli abiti di scena in relazione al momento emotivo

Mi pare strano che tu abbia chiesto chiarimenti in merito a Closer e non Match Point. In ogni caso spero di essere stata chiara.


Sai, niente di personale, ma mi piace guardare un film con i miei occhi e non scopiazzare quel che hanno scritto gli altri.

http://72.14.221.104/search?q=cache:D4Uq4TlHcsUJ:filmup.leonardo.it/closer.htm+closer&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=5
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#44 Eyder

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Inviato 01 settembre 2006 - 14:19

ahah...e certo, perchè se dico falsi sentimenti, di certo l'ho copiato, mica sono in grado di accostare un aggettivo ed un sostantivo così poco usati nel linguaggio comune (devo ammettere che è ben più interessante quella sui costumi, ma sai...con un film in cui una parla su un palchetto con una maschera sul volto, come poteva non venirmi in mente). 
Sai che ti dico? Ti meriti solo un Puah.

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#45 Guest_Oyuki_*

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Inviato 01 settembre 2006 - 14:21

Bbboni...
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#46 Eyder

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Inviato 01 settembre 2006 - 14:24

(15:58) [Oyuki] fai la brava dai
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#47 Homer

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Inviato 03 settembre 2006 - 18:49

Non so quanto possa essere importante in questo caso la profondità o meno con la quale viene affrontata l'ambientazione metropolitana. Il fatto è, secondo me, che il film perde al confronto con Ferro 3 (tra l'altro viene citato più volte: è il film che sta montando il protagonista). Ripetitivo in alcune situazioni ed in alcuni dialoghi (le scene di gelosia al bar), per quanto il tema affrontato sia interessante (il tempo, il suo inveitabile scorrere, la ricerca di qualcosa che possa fermarlo, come se l'amore potesse vivere solo nella bellezza di un volto) e sia in linea con una sorta di ricerca fatta da Kim Ki-Duk negli ultimi lavori sull'amore e sul rapporto strettissimo tra questo e la vita.


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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#48 Ejzenstejn

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Inviato 05 settembre 2006 - 08:09

Non so quanto possa essere importante in questo caso la profondità o meno con la quale viene affrontata l'ambientazione metropolitana. Il fatto è, secondo me, che il film perde al confronto con Ferro 3 (tra l'altro viene citato più volte: è il film che sta montando il protagonista). Ripetitivo in alcune situazioni ed in alcuni dialoghi (le scene di gelosia al bar), per quanto il tema affrontato sia interessante (il tempo, il suo inveitabile scorrere, la ricerca di qualcosa che possa fermarlo, come se l'amore potesse vivere solo nella bellezza di un volto) e sia in linea con una sorta di ricerca fatta da Kim Ki-Duk negli ultimi lavori sull'amore e sul rapporto strettissimo tra questo e la vita.


Si, il film risente indubbiamente della fretta con cui è stato girato e montato, si percepisce una certa "sommarietà" in alcuni momenti. Il che conferisce al film un'aura di approssimazione, ma non per questo di incompiutezza. Non è un film che possa essere paragonato a Ferro3 o ad altri film vecchi per quanto riguarad il risultato, ma come dici tu è perfettamente in linea con il lavoro che Kim Ki-Duk sta portando avanti.
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#49 Homer

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Inviato 05 settembre 2006 - 14:49


Non so quanto possa essere importante in questo caso la profondità o meno con la quale viene affrontata l'ambientazione metropolitana. Il fatto è, secondo me, che il film perde al confronto con Ferro 3 (tra l'altro viene citato più volte: è il film che sta montando il protagonista). Ripetitivo in alcune situazioni ed in alcuni dialoghi (le scene di gelosia al bar), per quanto il tema affrontato sia interessante (il tempo, il suo inveitabile scorrere, la ricerca di qualcosa che possa fermarlo, come se l'amore potesse vivere solo nella bellezza di un volto) e sia in linea con una sorta di ricerca fatta da Kim Ki-Duk negli ultimi lavori sull'amore e sul rapporto strettissimo tra questo e la vita.


Si, il film risente indubbiamente della fretta con cui è stato girato e montato, si percepisce una certa "sommarietà" in alcuni momenti. Il che conferisce al film un'aura di approssimazione, ma non per questo di incompiutezza. Non è un film che possa essere paragonato a Ferro3 o ad altri film vecchi per quanto riguarad il risultato, ma come dici tu è perfettamente in linea con il lavoro che Kim Ki-Duk sta portando avanti.


Non lo trovo incompiuto, è solo che l'ho trovato a tratti noioso, e -ripeto- troppo ripetitivo.
Credo che ci sia stato un pò un calando in questa fase: da Ferro 3, passando per la Samaritana (che davvero non ho apprezzato tanto quanto è stato apprezzato in generale, forse perchè non l'ho capito), arrivando a Time. Non parlo de L'arco perchè non l'ho visto, ma in generale i commenti che ho letto/sentito non sono stati positivi.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#50 Ejzenstejn

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Inviato 06 settembre 2006 - 09:03


Non lo trovo incompiuto, è solo che l'ho trovato a tratti noioso, e -ripeto- troppo ripetitivo.
Credo che ci sia stato un pò un calando in questa fase: da Ferro 3, passando per la Samaritana (che davvero non ho apprezzato tanto quanto è stato apprezzato in generale, forse perchè non l'ho capito), arrivando a Time. Non parlo de L'arco perchè non l'ho visto, ma in generale i commenti che ho letto/sentito non sono stati positivi.


Credo che il regista si trovi davanti a una svolta, con questo film ha deluso una buona parte dei suoi ammiratori nonchè i suoi compatrioti. Ma non parlerei di caduta, forse di tentativo di evoluzione, dove poi lo porterà non lo so.
Però vorrei far notare che se Time, pur con tutti i suoi limiti, fosse stato girato da un regista italiano avremmo gridato al "miracolo", viste le sabbie mobili in cui si trova il nostro cinema. Ora con Kim Ki-duk siamo così severi forse perchè ci ha abituato a un livello molto alto. I registi che sfornano un capolavoro dopo l'altro sono pochi. Come ho detto altrove, non mi interessa studiare il cinema, mi piace andare al cinema e apprezzo anche le opere minori.

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