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Farmacisti contro Bersani


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113 replies to this topic

#51 Psyke

    pivello

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Inviato 20 luglio 2006 - 17:47

Io non ho detto di essere contro il decreto.

Ho solo scritto nei miei interventi, e ormai sto diventando ripetitiva ma evidentemente non mi si crede, che chi pensa che la concorrenza possa far diminuire i costi dei farmaci dovrebbe tener presente che i farmaci escono dalla casa farmaceutica ben impacchettati e con tanto di prezzo stampato che poi può essere aggiornato da un giorno all'altro, aumentato o ridotto.

Questo era il mio punto di vista. Che a meno che non ci sia un accordo con tali multinazionali il fatto che aumenti il numero delle farmacie e l'abbassamento dei prezzi non ha alcuna connessione.

Perchè non si può paragonare questo ad un qualsiasi altro esercizio professionale. Dove il commerciante compra a costo di fabbrica la merce che poi rivende al prezzo che vuole. E in quel caso si che la concorrenza fa il suo.

Ma se il farmacista paga gli ordini, senza alcun favore di sorta, alla casa farmaceutica, e vende tali medicinali da banco al prezzo imposto e non deciso da loro, e alla fine il vero guadagno lo realizza sulle ricette, e quindi per mezzo delle ASL e con i parafarmaci, allora non capisco proprio come ne possa diminuire il costo con un numero maggiore di farmacie.

Poi che la liberalizzazione permetta a neolaureati di avere uno sbocco di lavoro in più è un'altra questione, di cui io per prima potrei usufruire.
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#52 astrodomini

    ...

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Inviato 20 luglio 2006 - 22:45

Ma alla fine questo provvedimento porterà a una diminuzione dei prezzi sì o no?
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the music that forced the world into future


#53 Guest_Paradosso_*

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Inviato 20 luglio 2006 - 23:20

Mi pare ovvio che il prezzo, sia che sia stampato prima che no, sia il frutto di una contrattazione tra industria a farmacisti. Nel momento in cui altri soggetti quali i supermercati sono in grado di accettare che sulla confezione di aspirina, a parità di prezzo di acquisto dall'industria, sia stampato un prezzo inferiore, ecco che l'industria sarà ben contenta di stampare questo prezzo inferiore, perché venderà più scatole.

Mi piacerebbe sapere da Psyke quale sia il prezzo che la Bayer sceglie di stampare sull'aspirina, e in second'ordine quanto sua madre paghi dalla Bayer una scatola di aspirine. Poi mi piacerebbe sapere perché la Bayer, che vende aspirine anche nel resto d'Europa, non stampi lo stesso prezzo su identiche confezioni ad esempio tra Italia e UK.

P.
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#54 Piper

    Life is too short For iTunes

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Inviato 21 luglio 2006 - 00:05

Mi pare ovvio che il prezzo, sia che sia stampato prima che no, sia il frutto di una contrattazione tra industria a farmacisti. Nel momento in cui altri soggetti quali i supermercati sono in grado di accettare che sulla confezione di aspirina, a parità di prezzo di acquisto dall'industria, sia stampato un prezzo inferiore, ecco che l'industria sarà ben contenta di stampare questo prezzo inferiore, perché venderà più scatole.

Mi piacerebbe sapere da Psyke quale sia il prezzo che la Bayer sceglie di stampare sull'aspirina, e in second'ordine quanto sua madre paghi dalla Bayer una scatola di aspirine. Poi mi piacerebbe sapere perché la Bayer, che vende aspirine anche nel resto d'Europa, non stampi lo stesso prezzo su identiche confezioni ad esempio tra Italia e UK.

P.


caro paradosso credo che le cose non stiano cosi. il prezzo di un farmaco non è affatto la contrattazione tra industria e farmacisti, ma tra industria e stato. lo stato contratta con l'industria il prezzo di mercato del farmaco, quel prezzo infatti ha valore nazionale, ed è identico per chiunque lo venda.

una volta satabilito il prezzo ex-fabrica del farmaco questo al pubblico viene venduto aggiungendo il margine del grossista e del farmacista. attenzione il margine di guadagno pure è stabilito dallo stato, nella misura del 6% al grossista e 27% al farmacista (piu o meno). questo fa si che il prezzo di vendita è una contrattazione mediata e gestita dallo stato, dove il farmacista alla fine può farci ben poco perchè anche il suo margine è stabilito per legge.

la questione del prezzo diverso in italia rispetto all'estero è facilmente spiegabile. il famoso prezzo concordato dallo stato tiene conto del prezzo medio europeo e dei volumi di vendita del farmaco in italia. difatti noi abbiamo alcuni farmaci che costano meno rispetto alla media europea, proprio per una elevata vendita, come ovviamente ne abbiamo alcuni piu costosi per una scarsa vendita.

ecco perchè aumentare le farmacie,quando la domanda è sempre la stessa, inciderà ben poco sul prezzo, perchè la bayer quando concorderà il prezzo con lo stato porterà sempre gli stessi volumi di vendita (presupponendo uguale la domanda). semprechè non si pensi che aumentando le farmacie io sia spinto a comprarmi piu aspirine.


ovviamente questo è quello che so, il che potrebbe anche essere incompleto o  inesatto, e sopratutto è riferito alla situazione prima della riforma. in ogni caso se lo ritrovo ti posto la delibera del CIPE in merito alla contrattazione del prezzo dei farmaci
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<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
 Song 'e Ondarock - web Radio|

#55 Guest_Number 5_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 07:11

Oggi su Il Sole 24 Ore il Presidente di Federfarma Giorgio Siri afferma: "L'obbiettivo di estendere la vendita dei medicinali senza obbligo di prescrizione ad altri esercizi è stato pienamente recepito dalla categoria che non intende opporsi. (e meno male, dico io). La proposta è quella di prevedere confezioni più piccole per i supermercati, dice lui "per evitare sprechi e abusi". Certo, e per farvi mantenere il potere di condizionamento proprio su chi invece di farmaci vuole ingozzarsi e per far sì che le case farmaceutiche mantegano nei supermercati prezzi medi uguali, dato che le confezioni sono più piccole.. Come se chi compra una scatola di pasticche per la gola in farmacia sia più oculato di chi la compra al supermercato, ovvero grazie al magico potere della farmacia sia indotto a consumarne meno.
Insomma, posizione che manca di qualsiasi razionalità o giustificazione pratica reale.
Il problema della produzione e vendita dei farmaci monodose o di blister con poche pasticche per le cure brevi, invece, è rimasto relegato nel cassetto dove giace ormai da anni. Chissà perché... Io lo ritirerei fuori adesso, vedete, proprio di fronte alle affermazioni del Presidente di Federfarma. Voglio vedere come fa ad opporsi.

Nel frattempo anche gli ingegneri e i veterinari oggi scendono sul piede di guerra contro il decreto Bersani. Gli avvocati ci sono già da qualche giorno.
Il bello però sono le motivazioni... Gli Ingegneri(sempre da Il Sole 24 Ore di oggi): "Con l'abolizione di minimi tariffari soprattutto nei settori dei lavori pubblici e della sicurezza, risparmiare comporterà un taglio alla qualità e quindi un danno per i consumatori". Praticamente l'amico Fritz qui, afferma che l'Italia è piena di suoi colleghi incapaci. Inoltre la logica del discorso è del tipo che spendere meno comporta ignorare le norme di legge, ovvero assumere ingegneri incapaci su cui dovrebbe, appunto, vigilare il tanto decantato "sistema degli ordini professionali".
Invece i veterinari (i meglio del lotto devo dire): "La manovra è un pericoloso incoraggiamento alla malasanità e all'abusivismo professionele (addirittura!) e alla concorrenza sleale". Quindi ancora una volta non si capisce cosa ci stia a fare il tanto glorificato "ordine professionale", che in effetti per esperienza del mio tutto fa tranne il suo dovere di vigilare sugli abusivi. Il problema è che poi a questa gente gli tocchi gli ordini e urlano come aquile ugualmente...
Bellissimo infine il segretario nazionale del sindacato dei veterinari pubblici: "Medici e veterinari non sono come gommisti, carrozzieri o gli avvocati". E con questo siamo tornati agli avvocati e si chiude il cerchio.
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#56 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 08:23

In quel buco nero della democrazia che è Prato e Firenze i farmacisti NON stanno protestando.

A Prato in particolare nemmeno una ha chiuso.
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#57 Guest_Number 5_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 09:13

In quel buco nero della democrazia che è Prato e Firenze i farmacisti NON stanno protestando.

A Prato in particolare nemmeno una ha chiuso.

Uhmm... Veramente qui in Viale Della Repubblica sì, e mi hanno detto anche quella vicina in Viale Montegrappa.
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#58 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 09:29


In quel buco nero della democrazia che è Prato e Firenze i farmacisti NON stanno protestando.

A Prato in particolare nemmeno una ha chiuso.

Uhmm... Veramente qui in Viale Della Repubblica sì, e mi hanno detto anche quella vicina in Viale Montegrappa.


SUl giornale parlavano del 20% di adesioni, a coiano, galceti, p.zza medaglie d'oro non ce n'è una chiusa, per l'appunto ho fatto spese di medicinali per mia nonna.
Addirittura in una hanno messo un maxischermo dove sta scritto che da dopo il dcreto applicano una riduzuione di prezzi.

Sei stato sfortunato ad incappare in codeste.  :P
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#59 Guest_Number 5_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 09:32

Fortunatamente io non ho gran bisogno di medicinali, era una semplice notazione statistica.
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#60 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 09:35

Ma alla fine questo provvedimento porterà a una diminuzione dei prezzi sì o no?


Ovviamente si, si veda in merito la storia del latte in polvere che prima era venduto solo in farmacia.
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#61 theo van gogh

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 10:15

psyche ha probabilmente ragione nel fatto che i farmacisti hanno poche responsabilità nel prezzo dei farmaci, rincarati negli ultimi anni in maniera esorbitante. ma il problema di fondo è un'altro e riguarda la figura professionale del farmacista; psyche si lamenta che deve studiare strutture e molecole epr poi fare la commessa. ha ragione, però è innegabile che enella sostanza il farmacista sia, da quando l' industria si è appropriata della preparazione dei farmaci, all' atto pratico un commesso. parliamo dei farmaci da banco ( molti non sarebbero da banco ma lo sono dieventati per praticità e consuetudine): sinceramente quante volte il farmacista ad un cliente che chiede l'aspirina, il plasil o il buscopan chiede lumi sul perchè chiede il farmaco, sulle patologie passate illustando utilizzo, pericoli ed effetti collaterali? mai, ed è anche logico sia da un punto di vista commerciale ( il mondomè pieno di farmacie, se ogni volta che ho la febbre o il male al pancino devo avere un yterzo grado cambio farmacia), sia da un punto di vista pratico/deontologico( il farmacista non è un medico in minore per patologie apparentemente banali, o si passano tutti i farmaci in ricetta, con intasamento mostruoso delle guardie mediche, oppure su che base il farmacista può decidere se dare o meno il farmaco. il farmacista è abilitato a fare diagnosi?). Allora cosa rimane. Gli oli solari, le creme antirughe e le palline zigulì ? oppure le grandi truffe dell' omeopatia e dei ricostituenti ? non facciamo ridere. Il farmacista è un mestiere in sè nobile ma che nella evoluzione della sanitarizzazione sociale è in sè giocoforza diventato un commesso, costretto a studiare inutilmente strutture e molecole. quindi ben venga la tachipirina nei supermarket.
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#62 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 21 luglio 2006 - 10:48


La Ferilli sta con Bersani contro le lobbies (interessante)  8)

http://www.unita.it/pdf/20060721.pdf
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#63 Guest_Number 5_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:22


La Ferilli sta con Bersani contro le lobbies (interessante)  8)


La Ferilli dovrebbe stare con me perché la cosa diventi interessante, altroché.
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#64 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:29

psyche si lamenta che deve studiare strutture e molecole epr poi fare la commessa.


si ma pensa anche ad un neolaureato...
è vero che per cominciare se nn hai la possibilità ti va bene tutto...

ma quanto ti ritieni soddisfatto dopo esserti laureato a dover fare il commesso in un supermercato addetto alla sola vendita di medicinali da banco!?!?
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#65 Rez

    Groupie

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:47

ma quanto ti ritieni soddisfatto dopo esserti laureato a dover fare il commesso in un supermercato addetto alla sola vendita di medicinali da banco!?!?


Tu hai ragione però il tuo discorso si potrebbe applicare a centinaia di altri casi di laureati, mica solo i laureati in farmacia.
Ti sembrerò brusco però, se non ti piace studiare molecole e strutture, per quale motivo hai scelto farmacia? Solo per l'avvenire?
Tanti laureati si sono fatti il loro mazzetto su argomenti più o meno ostici e magari si sono ritrovati con un pugno di mosche nel lavoro anche perché non avevano la possibilità di continuare un'attività intrapresa dai genitori.
Io rispetto comunque la tua scelta, anche se fosse semplicemente dettata dalla volontà di gestire la farmacia di casa, ma ricordati che non ti é stata imposta.
E comunque, riguardo alla figura del farmacista, mi pare un po' superficiale dire che adesso ci sono le industrie e i farmacisti fanno solo i commessi. Ma in quelle industrie farmaceutiche non ci lavorano laureati in farmacia?
Per quanto mi riguarda, conosco gente che ha studiato farmacia e ha intrapreso carriere differenti da quella della farmacia di quartiere.
  • 0

#66 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:49

Ovviamente si, si veda in merito la storia del latte in polvere che prima era venduto solo in farmacia.


E poi magari si va incontro a casi, come si è visto in alcuni servizi di striscia la notizia e le iene, di prodotti come biscotti, latte in polvere, omogeneizzati, venduti negli alimentari e scaduti da un pezzo. Con annesso vermicello dentro!

I controlli nelle farmacie sono molto più soventi soprattutto perchè le visite da parte dei nas non sono poi così rare!
  • 0

#67 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:51


ma quanto ti ritieni soddisfatto dopo esserti laureato a dover fare il commesso in un supermercato addetto alla sola vendita di medicinali da banco!?!?


...per fare arricchire di ancor più le solite,vituperate lobbies (tipo le coop),tralaltro...
  • 0
<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#68 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:51

Tu hai ragione però il tuo discorso si potrebbe applicare a centinaia di altri casi di laureati, mica solo i laureati in farmacia.


e chi ha detto il contrario! Mi pare logico che qualsiasi persona che intraprende la strada universitaria si aspetta poi ben altro dal futuro che doversi ritrovare allo stesso livello professionale di gente che invece non lo ha fatto.

Mi pare infatti che a protestare siano un pò tutti... però il topic è stato aperto solo sui farmacisti...

Ti sembrerò brusco però, se non ti piace studiare molecole e strutture, per quale motivo hai scelto farmacia? Solo per l'avvenire?
Tanti laureati si sono fatti il loro mazzetto su argomenti più o meno ostici e magari si sono ritrovati con un pugno di mosche nel lavoro anche perché non avevano la possibilità di continuare un'attività intrapresa dai genitori.
Io rispetto comunque la tua scelta, anche se fosse semplicemente dettata dalla volontà di gestire la farmacia di casa, ma ricordati che non ti é stata imposta.
E comunque, riguardo alla figura del farmacista, mi pare un po' superficiale dire che adesso ci sono le industrie e i farmacisti fanno solo i commessi. Ma in quelle industrie farmaceutiche non ci lavorano laureati in farmacia?
Per quanto mi riguarda, conosco gente che ha studiato farmacia e ha intrapreso carriere differenti da quella della farmacia di quartiere.


Io non dico certo di averla scelta per vocazione. Di certo ho sempre avuto molta più affinità per le materie scientifiche piuttosto che per quelle umanitarie, giuridiche o quant'altro...

e penso che chiunque se avesse uno sbocco di lavoro certo non ci avrebbe pensato due volte e avrebbe fatto lo stesso!

Tantissimi/e colleghe dell'uni che non hanno già una farmacia aspirano proprio all'industria, a fare informatori scientifici (dove di certo nn guadagni miseria) o puntano alle farmacie ospedaliere...
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#69 Guest_PadovaScoppia_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:55


psyche si lamenta che deve studiare strutture e molecole epr poi fare la commessa.


si ma pensa anche ad un neolaureato...
è vero che per cominciare se nn hai la possibilità ti va bene tutto...

ma quanto ti ritieni soddisfatto dopo esserti laureato a dover fare il commesso in un supermercato addetto alla sola vendita di medicinali da banco!?!?


Sono convinto che basterebbe un qualunque liceo ed un'infarinatura (leggasi laurea breve) per fare il farmacista come fanno dalle mie parti.
Credo la cosa difficile ormai sia solo comprendere la grafìa dei medici ed escogitare un modo sempre nuovo per non far cascare discorso ed attenzione del cliente sui generici.
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#70 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 21 luglio 2006 - 11:59


Ovviamente si, si veda in merito la storia del latte in polvere che prima era venduto solo in farmacia.


E poi magari si va incontro a casi, come si è visto in alcuni servizi di striscia la notizia e le iene, di prodotti come biscotti, latte in polvere, omogeneizzati, venduti negli alimentari e scaduti da un pezzo. Con annesso vermicello dentro!

I controlli nelle farmacie sono molto più soventi soprattutto perchè le visite da parte dei nas non sono poi così rare!

I casi di prodotti venduti dopo la data di scadenza non sono da imputare al fatto che era permessa la vendita nei supermercati ma semplicemente al fatto che i titolari dei suddetti erano molto distratti o dei ladri. Per evitare questo esistono gli organi di controllo che devono semplicemente fare il loro lavoro in maniera integerrima (senza prendere regalucci vari dai commercianti e di conseguenza chiudere un occhio).
Non mi sembra questo un buon motivo per screditare l'allargamento di alcuni mercati in modo da favorire la concorrenza e di conseguenza il consumatore (una volta tanto).

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#71 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 12:00

se non lo sai ci sono anche preparazioni galeniche da fare, sapere cosa dover e poter dare nel qual caso il farmaco indicato sulla ricetta [mi riferisco anche a quella bianca] non sia presente in magazzino e devi eventualmente dare. Poi cioè... il medico diagnostica la malattia... ma i farmaci che prescrive sono sempre quei 3..4 che preferisce lui perchè d'accordo con chi gli conviene...

E' il farmacista che studia rilascio e direzionamento di un farmaco dal punto di vista biochimico ecc...

non è che basta prendere lo scatolo, togliere il fustello e mandare la gente a casa, senza sapere cosa gli hai dato e perchè lo hai dato solo perchè sta scritto sulla ricetta...

poi che ci siano i cialtroni anche in questa categoria non ho dubbi...
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#72 virginia wolf

    apota

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Inviato 21 luglio 2006 - 12:01


Ho visto in un discount un integratore multivitaminico ad un prezzo 5 volte inferiore a quello che io stesso avevo pagato in farmacia un mese prima! Forse non sarà proprio uguale ma mi pare che ci sia una sproporzione di prezzo abissale!


Gli integratori vitaminici, salvo alcuni casi patologici, non servono a nulla e fanno bene solo al portafoglio di chi li produce e di chi li vende, perché non è ancora stata provata l'efficacia delle vitamine sintetiche.
Inoltre, un accumulo di alcune vitamine può addirittura essere dannoso.


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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#73 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 12:06

I casi di prodotti venduti dopo la data di scadenza non sono da imputare al fatto che era permessa la vendita nei supermercati ma semplicemente al fatto che i titolari dei suddetti erano molto distratti o dei ladri. Per evitare questo esistono gli organi di controllo che devono semplicemente fare il loro lavoro in maniera integerrima (senza prendere regalucci vari dai commercianti e di conseguenza chiudere un occhio).
Non mi sembra questo un buon motivo per screditare l'allargamento di alcuni mercati in modo da favorire la concorrenza e di conseguenza il consumatore (una volta tanto).


E... pensa tu se queste distrazioni ricadono sui farmaci
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#74 Kim Il-sung

    Enciclopedista

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Inviato 21 luglio 2006 - 12:15


I casi di prodotti venduti dopo la data di scadenza non sono da imputare al fatto che era permessa la vendita nei supermercati ma semplicemente al fatto che i titolari dei suddetti erano molto distratti o dei ladri. Per evitare questo esistono gli organi di controllo che devono semplicemente fare il loro lavoro in maniera integerrima (senza prendere regalucci vari dai commercianti e di conseguenza chiudere un occhio).
Non mi sembra questo un buon motivo per screditare l'allargamento di alcuni mercati in modo da favorire la concorrenza e di conseguenza il consumatore (una volta tanto).


E... pensa tu se queste distrazioni ricadono sui farmaci

Evidentemente non le considero distrazioni; se vi sono dei commerciati farabutti non è mica colpa del sistema di vendita, possono benissimo succedere le stesse cose in una farmacia. I Nas e la GDF facciano controlli in modo serio (e come ho già detto senza chiudere un occhio di fronte ai regalucci) e il fenomeno sarà debellato.
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#75 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 12:59

Guarda che in una farmacia i controlli degli scaduti sono mensili!

Cosa che in un supermercato non credo proprio accada
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#76 Guest_galway_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 13:26

Psyke, niente di personale, ma a me sembra tutto un tirare l'acqua al proprio mulino. Condivido in pieno quello che ha scritto Van Gogh. Sinceramente se un laureato in farmacia ha tanto a cuore la chimica e tutto l'aspetto piu scientifico della cosa, allora mi aspetto si dedichi ad una carriera da ricercatore, piuttosto. Ora, va bene il saper preparare le soluzioni e tutto, ma non mi si venga a dire che il fare il farmacista presupponga un costante studio scientifico e un grosso sforzo mentale.
Allora non e' che il discorso qui e' che se vuoi fare il ricercatore sei bistrattato e preso a calci in culo e come minimo devi emigrare, mentre se papa' ha una farmacia e' tutto bello e pronto.
La discussione si e' focalizzata sulla vendita dei farmaci da banco al supermercato, ora penso che onestamente qualsiasi farmacista sa bene che questo non lo porterebbe sicuramente alla rovina, suvvia. Invece il punto fondamentale della riforma, a mio parere, e' quello dell'ereditarieta' e riguardo ad essa l'attuale legge e' una vera vergogna, diciamolo una volta per tutti. E probabilmente e' proprio questo che da piu fastidio alla categoria, che finge di lamentarsi per la storia dei supermercati. Dovrebbe andare avanti chi e' piu bravo, non chi ha una tradizione di farmacisti alle spalle. Cominci a lavorare in un supermercato? Poco male, vedi che se sei bravo e hai voglia di fare la tua carriera avanzera'. Se si vuol rimettere in piedi questo Paese c'e' bisogno di senso civico, e di mettere da parte egoismi e furberie. Altrimenti continueranno ad essere premiati figli di papa' ed adulatori di baroni, e chi ne perde e' una nazione intera.
Che si dicano le cose come stanno davvero
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#77 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 13:32

ma quali pensi che siano le differenze tra il farmacista laureato in farmacia che sta dietro il bancone e il ricercatore laureato in farmacia che sta in laboratorio!?

guarda che il corso di laurea è lo stesso.

Quindi che io poi alla fine decida di lavorare in una farmacia non so niente di meno di un farmacista che lavora nell'industria... Per questo non vedo perchè si debba bistrattare tanto la figura professionale del farmacista che dà le medicine... se questo significa dover tirare acqua al proprio mulino allora se permetti voglio difendere ciò che faccio perchè di certo sono, poi una volta laureata, sullo stesso piano di chi intraprende la carriera industriale...

Allora che significa? che chi fa l'informatore scientifico, non solo ha fatto lo stesso corso di studi mio ma è ancora più da criticare perchè fa sostanzialmente il rappresentante? e allora andiamo a declassare proprio le professioni
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#78 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 21 luglio 2006 - 13:40

Posso risponderti da studentessa di farmacia?

Quello che io ritengo assurdo è che la gente pensa che il farmacista faccia i prezzi dei farmaci.

Se la legge vuol essere fatta perchè aumentando la concorrenza si pensa che i costi dei farmaci diminuiranno state pur certi che ciò non accadrà mai!

Perchè il farmacista non fa altro che passare il lettore sul codice a barre e leggere il prezzo che sta sul monitor e che è quello deciso dalla casa farmaceutica. Prezzo che aumenta anche da un giorno all'altro!


Le ultime tre o quattro volte (delle precedenti non ho ricordi) che ho fatto una spesa superiore ai 40/50 euro nella farmacia più vicina a casa mi sono visto sempre togliere inspiegabilmente quasi un 10% dal totale.
Mi sento dire cose del tipo "sono 76 euro, facciamo 70" e simili. Questo chiaramente mi inquieta e mi insopettisce. E pur non volendo pensare male, ugualmente non posso non ammettere che il mio farmacista goda di una certa libertà sui prezzi.
Poi forse è un caso eh, in fin dei conti da solo (e sempre dallo stesso farmacista) non rappresento certo un campione statisticamente rilevante...
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#79 Guest_galway_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 13:44

ma quali pensi che siano le differenze tra il farmacista laureato in farmacia che sta dietro il bancone e il ricercatore laureato in farmacia che sta in laboratorio!?



Ecco, nessuna appunto. Ma sei stata tu a sostenere che un non professionista (=non iscritto all'albo) non sarebbe all'altezza e a tirare in ballo l'amore per la scienza.

E comunque non ho bistrattato la categoria, ho detto che la legge sull'ereditarieta' e' uno scandalo, quindi e' di questo che vorrei discutere, senza spostare l'attenzione su cose non dette.
  • 0

#80 Psyke

    pivello

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Inviato 21 luglio 2006 - 14:23

Le ultime tre o quattro volte (delle precedenti non ho ricordi) che ho fatto una spesa superiore ai 40/50 euro nella farmacia più vicina a casa mi sono visto sempre togliere inspiegabilmente quasi un 10% dal totale.
Mi sento dire cose del tipo "sono 76 euro, facciamo 70" e simili. Questo chiaramente mi inquieta e mi insopettisce. E pur non volendo pensare male, ugualmente non posso non ammettere che il mio farmacista goda di una certa libertà sui prezzi.
Poi forse è un caso eh, in fin dei conti da solo (e sempre dallo stesso farmacista) non rappresento certo un campione statisticamente rilevante...


a parte che ultimamente è entrato in vigore la possibilità da parte del farmacista di praticare a sua scelta uno sconto fino al 20%

Poi se tale sconto ti è stato applicato sull'acquisto di prodotti parafarmaceutici non c'è nulla di male. Se invece si tratta di farmaci, e lo sconto non era fatto per il suddetto motivo, allora non è legale
  • 0

#81 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 14:26

Ecco, nessuna appunto. Ma sei stata tu a sostenere che un non professionista (=non iscritto all'albo) non sarebbe all'altezza e a tirare in ballo l'amore per la scienza.


e quando mai l'ho fatto?
di certo con NON PROFESSIONISTA non mi riferivo a chi ha fatto il mio stesso corso di studi e a cui manca solo l'abilitazione.

Bensì rispondevo a chi invece asseriva che basta un buon liceo e un'infarinatura di stampo universitario per fare il farmacista.
Forse ti sei perso questo passaggio!
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#82 Guest_galway_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 14:33


Veramente mi riferivo a questo


dicono di cancellare gli albi professionali...
allora uno cosa diamine si sbatte il culo a studiare se poi un tizio qualsiasi si può improvvisare "professionista" e fare il tuo lavoro?

E' come far costruire una casa ad un appassionato di lego...

O far fare il dottore a un fan di E.R.

Io devo stare lì... a rompermi l'anima per imparare strutture, molecole, e la loro biochimica... per sapere COSA do ad un cliente e PERCHE' ... per poi ridurmi a fare la commessa in un supermercato...


cosa che avevi detto molto prima. Ma fa niente.
Il punto e': mi fai capire cosa ne pensi in materia di ereditarieta'?
E' solo che a me sembra strana questa coincidenza, che tutti i figli di farmacisti che si iscrivono a farmacia lo facciano per questa grande vocazione a stare dietro il bancone. Chissa' perche' a me che sono figlio di operaio metalmeccanico non e' stata tramandata questa vocazione paterna...
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#83 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 14:58

cosa che avevi detto molto prima. Ma fa niente.
Il punto e': mi fai capire cosa ne pensi in materia di ereditarieta'?
E' solo che a me sembra strana questa coincidenza, che tutti i figli di farmacisti che si iscrivono a farmacia lo facciano per questa grande vocazione a stare dietro il bancone. Chissa' perche' a me che sono figlio di operaio metalmeccanico non e' stata tramandata questa vocazione paterna...


Io non ho mai detto di aver scelto farmacia per una questione di vocazione. Anche perchè mia sorella si era già laureata, quindi se c'era da pensare ad una questione di "a chi lascio le redini" non c'era bisogno che io continuassi. Anche se ora lei lavora da tutt'altra parte per motivi personali. Ma nel momento in cui ho finito il liceo e mi sono resa conto di non avere reali interessi verso altre materie ho ritenuto più giusto pensare di studiare qualcosa che mi permettesse di lavorare concretamente data la possibilità che avevo in famiglia. Penso di non essere ipocrita a dirlo. E in seconda cosa le mie "capacità" scolastiche fortunatamente sono state sempre più orientate sulle materie scientifiche, il che mi ha permesso, almeno fino a questo momento di non avere grosse difficoltà nei confronti del piano di studi che questo corso di laurea prevede.

Per quanto riguarda l'eredità, siccome la farmacia, o altra attività, o una casa o un gioiello che sia, trattasi di un bene personale e alla fine di famiglia, mi pare logico che il proprietario pensi di lasciarlo ai suoi eredi. Che poi essi decidano di vendere e fare altro o che decidano di continuare laureandosi son problemi loro. Ma non vedo perchè l'attività non debba comunque essere lasciata in eredità in quanto bene a chi si vuole.

Cmq per quanto riguarda la questione degli albi, con "tizio qualsiasi" mi riferivo sempre a non professionisti, nel senso di senza alcun titolo.

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#84 Kim Il-sung

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:00

Guarda che in una farmacia i controlli degli scaduti sono mensili!

Cosa che in un supermercato non credo proprio accada

Ma che razza di discorso è? Adesso vorrai dire che i farmaci non si possono vendere al supermercato perchè rischiano di essere venduti scaduti e senza che nessuno se ne accorga?
Poi nei supermercati normali ci sono addetti che controllano i gli scaffali con i prodotti tutti i santissimi giorni.
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#85 Kim Il-sung

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:05

a parte che ultimamente è entrato in vigore la possibilità da parte del farmacista di praticare a sua scelta uno sconto fino al 20%

Questo significa pure che i prezzi non devono obbligatoriamente essere quelli stampati sulle confezioni dalle case famaceutiche.
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#86 Guest_Paradosso_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:06

Per quanto riguarda l'eredità, siccome la farmacia, o altra attività, o una casa o un gioiello che sia, trattasi di un bene personale e alla fine di famiglia, mi pare logico che il proprietario pensi di lasciarlo ai suoi eredi.


Questo mi starebbe benissimo se chiunque potesse aprire di punto in bianco una farmacia. Ma la cosa non sta così, ci vuole una licenza. Lo scandalo è che questa venga lasciata in eredità, non certo l'immobile-farmacia, che nessuno vuole espropriare. Il sistema crea delle enormi barriere all'entrata per chi volesse fare il farmacista e non avesse una farmacia di famiglia sulla quale contare: crea disparità. La licenza deve essere esclusivamente nominale, non familiare.

E davvero non trovo un'idea per cui tale disparità debba essere giustificata. Tu ce l'hai, Psyke?

P.
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#87 Guest_Number 5_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:09

ma quali pensi che siano le differenze tra il farmacista laureato in farmacia che sta dietro il bancone e il ricercatore laureato in farmacia che sta in laboratorio!?

guarda che il corso di laurea è lo stesso.

L'iscrizione all'ordine. E comunque i ricercatori in genere sono laureati in CTF (Chimica e Tecnica Farmaceutica), che è un corso della facoltà di Framacia.
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#88 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:56

Ma che razza di discorso è? Adesso vorrai dire che i farmaci non si possono vendere al supermercato perchè rischiano di essere venduti scaduti e senza che nessuno se ne accorga?
Poi nei supermercati normali ci sono addetti che controllano i gli scaffali con i prodotti tutti i santissimi giorni.


Si riveriva al discorso dei prodotti destinati all'alimentazione dei bambini che sono stati trovati scaduti in più di un negozio. filmato dalla televisione
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#89 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 16:57

Lo scandalo è che questa venga lasciata in eredità, non certo l'immobile-farmacia, che nessuno vuole espropriare.


dato che la titolarità è ACQUISTABILE è altrettanto da considerare un bene da poter lasciare in eredità
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#90 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:00


a parte che ultimamente è entrato in vigore la possibilità da parte del farmacista di praticare a sua scelta uno sconto fino al 20%

Questo significa pure che i prezzi non devono obbligatoriamente essere quelli stampati sulle confezioni dalle case famaceutiche.


non devono essere quelli obbligatoriamente stampati... ma ciò non significa che la casa farmaceutica li fa pagare col medesimo sconto a grossisti e farmacisti.
Bensì sono questi ultimi a dover abbassare il loro guadagno praticando lo sconto!

Tutto ciò perchè è lo stato che non si può impegnare a far abbassare i costi e pretende che siano invece i lavoratori in questione a farlo in favore dei cittadini

Questo nemmeno mi sembra giusto. Allora se volete smantellare la fantomatica lobby, partite all'origine. Ovvero dalla speculazione che fanno le case farmaceutiche e di conseguenza il guadagno dello stato. Così una volta in farmacia il farmaco costerà di meno. E siamo tutti contenti... o no?
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#91 Guest_Paradosso_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:03

Non è un bene come gli altri, perché non è un bene di cui esista un mercato, è un bene regolamentato dallo Stato.

Se tu hai una mela, e io non ho una mela, meglio per te, sei nato più fortunato: mi andrò a cogliere anche io una mela. Ma se tu hai una mela, io non ho una mela, ed esiste una legge che dice che nel nostro paesino non può esistere più di una mela, la tua fortuna ostacola la mia possibilità di successo. Questo non è giusto. Più chiaro di così non riesco ad essere.

P.
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#92 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:03

L'iscrizione all'ordine. E comunque i ricercatori in genere sono laureati in CTF (Chimica e Tecnica Farmaceutica), che è un corso della facoltà di Framacia.


E quello è una cosa secondaria alla preparazione che poi si ha sia che tu poi faccia il farmacista sia che tu lavori in un laboratorio! Perchè oltre ai laureati in CTF, anche quelli in farmacia possono lavorare nelle case farmaceutiche.
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#93 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:07

Non è un bene come gli altri, perché non è un bene di cui esista un mercato, è un bene regolamentato dallo Stato.


Ma il prodotto che la Farmacia offre non è un capo d'abbigliamento, non è un alimento.
E' un qualcosa di cui si ha una domanda che si aggira comunque su valori nazionali standard.

Di conseguenza mentre di maglie, pantaloni o cianfrusaglie puoi acquistarne quante e come vuoi, e soprattutto da chi vuoi, non credo che tu necessiti di altrettante scatole di aulin, tachipirina, aspirina ecc.

Per questo c'è una regolamentazione riguardo al numero di farmacie in funzione del numero di abitanti.

La liberalizzazione faciliterebbe sì l'entrata in commercio di neolaureati. Ma a livello dei consumatori... cosa cambia? tu comprerai più farmaci?
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#94 Guest_Paradosso_*

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:27

Psyke, il punto non è che il sistema com'è adesso faciliti i figli di farmacisti, perché questo avviene per qualsiasi altro esercizio: il punto è che il sistema com'è adesso preclude delle possibilità agli studenti di farmacia non figli di farmacisti. Per piacere, non facciamo finta di non capire.

Per quanto riguarda i prezzi: per alcuni di essi (i più venduti peraltro) il farmacista può decidere se fare o meno uno sconto dall'1% al 20%. Mettiamo che i due farmacisti del tuo paesino si mettano d'accordo per fare uno sconto del 5%. E chi li ammazza? Hanno deciso il prezzo dei farmaci. Mettiamo che invece ocn la liberalizzazione ci sia possibilità per un terzo, magari un non figlio di farmacisti, di aprire una terza farmacia nel paesino. E siccome è nuovo e non ha clientela, farà uno sconto del 15%. A quel punto, onde non perdere la clientela, anche gli altri due saranno costretti a fare uno sconto se non del 15% almeno del 10% (ci sarà qualcuno che non cambierà farmacia anche a costo di pagare di più).

Analizziamo le due situazioni:

1) paesino con due farmacie

- Domanda di scatole di aspirina: 200
- Prezzo scatola di listino (deciso da stato e industria) 100
- Sconto 5%
- Prezzo per il consumatore 95
- Prezzo all'ingrosso 65

La farmacia 1 vende 100 scatole, la farmacia 2 vende 100 scatole.

Guadagno farmacia 1: (95-65) * 100 = 3000
Guadagno farmacia 2: (95-65) * 100 = 3000

2) situazione con tre farmacie

- Domanda scatole di aspirina: 200 (come vedi ho usato la stessa)
- Prezzo listino 100
- Sconto: 1 e 2 scontano 10%, 3 sconta 15%
- Prezzo per il consumatore: 90 da 1 e 2, 85 da 3
- Prezzo all'ingrosso 65

Guadagno farmacia 1: (90-65) * 66 = 1650
Guadagno farmacia 2: (90-65) * 66 = 1650
Guadagno nuova farmacia: (85-65) * 66 = 1320

-------

Osservazione:

I figli di farmacista ci hanno perso: prima guadagnavano 6000, ora 3300. Dove sono andati i rimanenti 2700?

Sono andati:

- 1320 a un non figlio di farmacisti che fa saltare il loro cartello e corona il suo sogno di aprire una farmacia (pur essendo comunque svataggiato rispetto alle altre due, ma questo avviene dovunque).

- il resto ai consumatori, che prima pagavano una scatola 95, ora possono scegliere se pagarla 90 dal farmacista di fiducia o 85 da quello nuovo. In altre parole il prezzo dell'aspirina per il consumatore si è abbassato.

Il provvedimento quindi toglierebbe ai figli di farmacisti per dare ai consumatori e agli aspiranti farmacisti non figli di. La cosa è, a mio parere, buona e giusta.

E ripeto: più chiaro di così non riesco ad essere.

P.

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#95 Psyke

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Inviato 21 luglio 2006 - 17:45

e quello sarà il suo guadagno! visto che lo stato ha già difficoltà a dare i soldi alle ASL per il pagamento degli attuali farmacisti figurati con quelli aggiunti!
aspetta aspetta... sai come faranno!?
alzeranno il costo del ticket!! o perchè no! nuove tasse! che graveranno anche sui non farmacisti!

Io sinceramente preferirei pagare un'aspirina anzichè dover sborsare soldi per un farmaco prescrittomi dal dottore e che evidentemente serve a curare una patologia più grave di un'emicrania!

Per non parlare degli stipendi che i neolaureati riceverebbero per il loro lavoro da dipendenti in un farmasupermarket anzichè in una farmacia a tutti gli effetti.

Se il farmaco costasse meno a partire dalla casa farmaceutica:

1- costa meno al farmacista
2- costa meno allo stato
3- costa meno al consumatore
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#96 vamos

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Inviato 21 luglio 2006 - 18:07

e penso che chiunque se avesse uno sbocco di lavoro certo non ci avrebbe pensato due volte e avrebbe fatto lo stesso!


Ma anche no! Non generalizziamo, per fortuna c'è gente che sceglie i propri studi in base ai suoi interessi, non solo pensando allo stipendio o alla sicurezza di trovare un posto una volta laureato.

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#97 Z-Boy

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Inviato 21 luglio 2006 - 18:15

1- costa meno al farmacista
3- costa meno al consumatore


Ma anche no: semplicemente potrebbe aumentare il profitto delle farmacie che, viste le numerose  barriere all'entrata, sono in grado di accordarsi per tenere costante il prezzo pur di fronte ad un abbassamento dei loro costi.
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#98 ubik

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Inviato 21 luglio 2006 - 18:34

Tutto ciò perchè è lo stato che non si può impegnare a far abbassare i costi e pretende che siano invece i lavoratori in questione a farlo in favore dei cittadini

Questo nemmeno mi sembra giusto. Allora se volete smantellare la fantomatica lobby, partite all'origine. Ovvero dalla speculazione che fanno le case farmaceutiche e di conseguenza il guadagno dello stato. Così una volta in farmacia il farmaco costerà di meno. E siamo tutti contenti... o no?

No!
E' spiegato bene in questa segnalazione (AS131) dell' AGCM, a proposito di un passato provvedimento del governo mirato al controllo dei prezzi.
[...]La previsione, da parte dell'articolo 36, comma 12, della legge n. 449/97, di iniziative da parte del Ministro della Sanità volte a reintrodurre elementi di regolamentazione dei prezzi rappresenta un ripensamento rispetto alle iniziative già adottate a livello normativo al fine di liberalizzare il settore, e, più in generale, contrasta con il processo di apertura alla concorrenza avviato nel mercato farmaceutico nei principali paesi europei.

Più in particolare, la norma in esame sostanzialmente attribuisce al Ministero della Sanità la facoltà di valutare quando gli incrementi di prezzo sono "non giustificati". In un ambito in cui la non sussistenza di esigenze di contenimento della spesa farmaceutica pubblica garantisce la possibilità che il mercato sia sottoposto esclusivamente alle regole della libera concorrenza è difficile comprendere quali parametri, diversi dal rispetto delle regole del mercato, possano consentire una qualificazione in tal senso dei prezzi determinati dalle imprese.[...]
La recente iniziativa del Ministro della Sanità in attuazione della norma in esame, consistente in un accordo concluso con le associazioni Farmindustria e Assosalute che prevede un codice di autoregolamentazione delle imprese nella fissazione dei prezzi dei farmaci collocati in classe C, evidenzia una esigenza di controllo dei prezzi che, anche per l'assenza di criteri in relazione a cui valutare il prezzo "ingiustificato", sembra porsi in contrasto con i principi di cui all'articolo 41 della Costituzione, dalla cui attuazione discendono le regole a tutela della concorrenza.
Inoltre, la reintroduzione di elementi di regolamentazione incentiverebbe presumibilmente le imprese a continuare nei loro comportamenti coordinati, agevolando nel contempo questi ultimi (ad esempio, in caso di imposizione di limiti di incremento massimi, le imprese avrebbero un immediato punto di riferimento a cui allineare i propri prezzi).
La stessa comunicazione preventiva delle variazioni di prezzo al CIPE e al Ministero della Sanità, pur configurandosi come uno strumento di controllo da parte di detti organismi, costituisce un ulteriore veicolo di diffusione preventiva dell'informazione sulle medesime, costituendo in tal modo uno strumento che agevola l'eventuale adozione di politiche di prezzo coordinate tra le imprese.

Ne consegue che l'introduzione dell'articolo 36, comma 12, della legge n. 449/97 non solo si muove in senso opposto all'auspicata rimozione degli ostacoli normativi ancora esistenti, ma rischia di vanificare gli interventi a tutela della concorrenza intrapresi dall'Autorità offrendo alle imprese strumenti legali idonei a facilitare politiche non competitive nella fissazione dei prezzi.

L'Autorità confida che le osservazioni qui rappresentate trovino adeguato seguito, nel convincimento che la piena attuazione dei meccanismi concorrenziali nei mercati dei prodotti farmaceutici, in senso coerente con i principi già introdotti a partire dalla liberalizzazione dei prezzi del 1995, limitando la crescita della spesa farmaceutica a carico dei cittadini, possa più efficacemente contribuire alla realizzazione dell'obiettivo generale di tutela della salute.


Altri documenti dell'AGCM sono piuttosto illuminanti.
Questo provvedimento , in particolare, sulla celebre ed emblematica vicenda del latte artificiale, il cui prezzo variava sensibilmente non solo dall'estero all'italia, ma anche dalla grande distribuzione italiana alla farmacia.
E questa segnalazione , sulla distribuzione dei farmaci e sulla titolarità della farmacia privata.

Il decreto prevede anche l'eliminazione dell'obbligo per il grossista di detenere il 90 % delle specialità farmaceutiche; obbligo che rappresenta una mazzata alla concorrenza fra le industrie farmaceutiche.  Ciò dovrebbe concorrere ad abbassare i prezzi.
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#99 MisterX

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Inviato 25 luglio 2006 - 11:16

Federfarma si dice contraria soprattutto alla norma che rende indispensabile la presenza di un farmacista nei negozi che venderanno i prodotti da banco: un passaggio che preclude alla possibilità di gonfiare il mercato con "farmacie di tipo commerciale, al di fuori dalle regole". La liberalizzazione "non è fatta per aiutare il cittadino, ma per avvantaggiare la grande distribuzione, l'unica in grado di assumere farmacisti nei negozi".

Link @ Repubblica

Ora dovrebbe essere più chiaro che si tratta semplicemente di una lotta per mantenere i propri privilegi.
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#100 Kim Il-sung

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Inviato 25 luglio 2006 - 12:11

Avevi dei dubbi?
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