Vai al contenuto


Foto
- - - - -

Valerio Zurlini


  • Please log in to reply
85 replies to this topic

#1 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 13 luglio 2006 - 10:22

Le sue storie sono rigorose, intime, intense.
Regista bolognese di grande talento, ha dato alla luce film come Estate violenta (1959), un amore folle durante la seconda guerra mondiale, La ragazza con la valigia (1961), a mio parere uno dei film più belli di quegli anni, dove una splendida Cardinale interpreta una ballerina alla deriva, salvata da un amore impossibile per un nobile ragazzino, interpretato da Jacques Perrin e poi ricacciata nei gironi infernali della sua vita.
Altri capolavori da segnalare: La prima notte di quiete (1972), con Alain Delon e il suo amour fou per una liceale ed infine Il deserto dei Tartari (1976), dal racconto di Buzzati, che segna purtroppo la fine della sua carriera e la sua prematura morte.
Un regista da riscoprire, senza dubbio, per il suo talento e per la forte carica emotiva che accompagna tutte le sue opere.
Il cinema di Zurlini mira dritto e in profondità al cuore e ci regala le emozioni più profonde e forti.
  • 0

#2 Guest_spacemen_*

  • Guests

Inviato 13 luglio 2006 - 11:20

Intervengo solo per dire che è un regista che non conosco affatto e qui si parla di un grande regista.
Comincio a informarmi e ovviamente a vedere qualcosa.
  • 0

#3 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 13 luglio 2006 - 12:49

tra visconti e antonioni.
l'equivalente cinematografico della letteratura crepuscolare (gozzano e corazzini).
ha molti difetti, non ultimo un elevato narcisismo e autocompiacimento.
la prima notte di quiete è un gran film
  • 0

#4 emma

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 42 Messaggi:

Inviato 13 luglio 2006 - 15:37

Ho aperto un thread analogo in un altro forum, tempo fa. Zurlini merita un recupero da strati polverosi della nostra memoria cinematografica, troppo breve e spesso ingiusta.
Era un regista schivo, raffinato, vicino agli autori francesi - non a caso uno degli interpreti ricorrenti delle sue pellicole era Jacques Perrin-; i suoi film sono gioielli discreti, venati da un'acuta sensibilità. Poetiche le immagini, le scelte formali.
L'oblio è imperdonabile.
  • 0

#5 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 13 luglio 2006 - 15:54

secondo me non era poi così vicino agli autori francesi (almeno di certo non a quelli della nouvelle vague nonostante l'utilizzo di anna karina in un suo film).
come ho già detto era molto radicato nella cultura italiana. una cultura alta lontana però dai temi fondamentali della resistenza (non amava cesare pavese). viene dopo il periodo decadente di visconti filtrato dall'esistenzialismo di antonioni. lo associo per questi motivi alla letteratura crepuscolare italiana (il crepuscolarismo viene infatti immediatamente dopo al decadentismo)
  • 0

#6 emma

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 42 Messaggi:

Inviato 14 luglio 2006 - 23:48

Sinceramente non amo molto le definizioni, né le costruzioni teoriche che individuano i caratteri distintivi di un movimento. Dietro c'è spesso una semplificazione del tutto arbitraria; restando alla citata nouvelle vague, cosa accomuna Rohmer e Godard? E' solo un esempio, tra registi che hanno inteso il loro mestiere e una vocazione profonda in modo molto diverso, pur appartenendo alla stessa rivoluzione dell'immagine.
Tornando a Zurlini, il suo presunto carattere francese è più che altro per il suo "tocco", per una certa sensibilità, anche formale; è stato un cane sciolto, fautore di un cinema che non ha eredi e che non ricorda altri.
Vorrei che i suoi film si rivedessero.
  • 0

#7 mikeattacks

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 57 Messaggi:

Inviato 17 luglio 2006 - 12:01

Segnalo che ESTATE VIOLENTA e LA RAGAZZA CON LA VALIGIA sono appena usciti in America in edizione restaurata a cofanetto doppio DVD molto buona. C'è anche l'audio in italiano, ovviamente e il prezzo è molto contenuto.

LA PRIMA NOTTE DI QUIETE (quoto, grandissimo film) è stato restaurato in Italia da qualche mese e ne circola copia nei cineclubs. Speriamo esca anch'esso in DVD prima o poi. E' davvero un film molto bello e per molti versi unico nel panorama italiano di quegli anni.

  • 0

#8 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 18 luglio 2006 - 07:26

Segnalo che ESTATE VIOLENTA e LA RAGAZZA CON LA VALIGIA sono appena usciti in America in edizione restaurata a cofanetto doppio DVD molto buona. C'è anche l'audio in italiano, ovviamente e il prezzo è molto contenuto.

LA PRIMA NOTTE DI QUIETE (quoto, grandissimo film) è stato restaurato in Italia da qualche mese e ne circola copia nei cineclubs. Speriamo esca anch'esso in DVD prima o poi. E' davvero un film molto bello e per molti versi unico nel panorama italiano di quegli anni.

Queste sono belle notizie.
La ragazza con la valigia, a mio parere, è un film splendido.
Nessuno va in vacanza negli Stati Uniti e gentilmente mi acquista una copia del cofanetto? ::)
  • 0

#9 mikeattacks

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 57 Messaggi:

Inviato 18 luglio 2006 - 17:16

Per la cronaca, ecco la copertina:
Immagine inserita
  • 0

#10 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12568 Messaggi:

Inviato 18 luglio 2006 - 18:39

Ci fu qualche scambio di battute sul vecchio forum (forse proprio con dazed?!?) circa il cinema e la poetica di Valerio Zurlini.
E' cambiato poco: nel senso che continuo a conoscere soltanto "Le ragazze di San Frediano e "La ragazza con la valigia" (anche se "Cronaca familiare" e "Il deserto dei dartari) continuano ad aspettarmi sulla mensola.
In particolar modo ho amato il film con la Cardinale, l'attrice italiana che più adoro in assoluto, qui di certo al massimo del suo splendore.
In fondo lo spaccato sul moralismo italiano fa da sfondo: alla luce salta lo splendore figurativo (che fotografia!), la poetica che emerge dagli sguardi degli innoceni protagonisti, dalla stessa mdp, cosi' delicata...

*Allora andrò a fare un viaggio negli USA e provvederò*
  • 0

#11 Ejzenstejn

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 98 Messaggi:

Inviato 07 settembre 2006 - 08:05

Sinceramente non amo molto le definizioni, né le costruzioni teoriche che individuano i caratteri distintivi di un movimento. Dietro c'è spesso una semplificazione del tutto arbitraria; restando alla citata nouvelle vague, cosa accomuna Rohmer e Godard? E' solo un esempio, tra registi che hanno inteso il loro mestiere e una vocazione profonda in modo molto diverso, pur appartenendo alla stessa rivoluzione dell'immagine.
Tornando a Zurlini, il suo presunto carattere francese è più che altro per il suo "tocco", per una certa sensibilità, anche formale; è stato un cane sciolto, fautore di un cinema che non ha eredi e che non ricorda altri.
Vorrei che i suoi film si rivedessero.


Sono grata a chi ha avuto il buon gusto di dedicare un thread a questo regista ingiustamente trascurato. Ieri sera ho rivisto Le ragazze di San Frediano, tra i suoi film forse quello più imparentato con il cinema italiano del dopo guerra. Però concordo con Emma nel trovare in Zurlini dei tratti inconsueti e uno stile difficilemente classificabile (ma è poi così necessario?).
Il mio preferito è La prima notte di quiete, e poi Un'estate violenta, ma medito di rivedermi gli altri.
  • 0

#12 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 novembre 2006 - 09:01


LA PRIMA NOTTE DI QUIETE (quoto, grandissimo film) è stato restaurato in Italia da qualche mese e ne circola copia nei cineclubs. Speriamo esca anch'esso in DVD prima o poi. E' davvero un film molto bello e per molti versi unico nel panorama italiano di quegli anni.


curiosa la sorte di questo film che, come Le Mepris/Il Disprezzo di Godard, si sdoppia tra Italia e Francia.
Non insisto sulla già nota e celebrata versione italiana (trattasi di uno dei film più intensi e memorabili dei primi anni settanta), ho letto di recente che in seguito a incomprensioni tra il regista Zurlini e Delon, attore e produttore per parte francese, quest'ultimo ne ha rimontato e distribuito una versione più breve (25 minuti in meno!) in francese.

Ebbene questa versione sarebbe disponibile in DVD esempio qui (a differenza di quella italiana) ma certo non riesco a immaginare quest'opera con sequenze differenti o stravolte, e un finale non altrettanto sintomaticamente conclusivo.
Se qualcuno qui l'ha visto in francese, può darmi qualche ragguaglio?

Peccato perchè Delon sembra davvero calato nella parte (come nell'altro capolavoro Mr. Klein del '76) e immaginavo in qualche modo compartecipasse al destino del suo maudit in celluloide.
  • 0
fabio

#13 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 18 novembre 2006 - 21:49


Sinceramente non amo molto le definizioni, né le costruzioni teoriche che individuano i caratteri distintivi di un movimento. Dietro c'è spesso una semplificazione del tutto arbitraria; restando alla citata nouvelle vague, cosa accomuna Rohmer e Godard? E' solo un esempio, tra registi che hanno inteso il loro mestiere e una vocazione profonda in modo molto diverso, pur appartenendo alla stessa rivoluzione dell'immagine.
Tornando a Zurlini, il suo presunto carattere francese è più che altro per il suo "tocco", per una certa sensibilità, anche formale; è stato un cane sciolto, fautore di un cinema che non ha eredi e che non ricorda altri.
Vorrei che i suoi film si rivedessero.


Sono grata a chi ha avuto il buon gusto di dedicare un thread a questo regista ingiustamente trascurato.

::)
  • 0

#14 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 26 novembre 2006 - 12:49

adoro zurlini e mi complimento con chi ha aperto e alimentato il thread.

vorrei segnalare, oltre ai bellissimi titoli già citati, il misconosciuto LE SOLDATESSE e il meno riuscito ma assai suggestivo SEDUTO ALLA SUA DESTRA.
E anche il volume monografico su LA PRIMA NOTTE DI QUIETE uscito in occasione del restauro della pellicola: è ricchissimo di spunti e riflessioni interessanti (tra le quali alcune ritrattazioni di critici - come Miccichè - che a suo tempo stroncarono sonoramente la pellicola).

in ogni film di zurlini ci sono sequenze memorabili, mi piace ricordare adesso quella del ballo tra jean-louis trintignant e eleonora rossi drago sulle note di temptation e quella del suicidio fuori campo di hortiz (von sydow) nel DESERTO DEI TARTARI.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#15 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 26 novembre 2006 - 12:55

di sicuro è inclassificabile da un punto di vista cinematografico, ma ci sono degli elementi stilistici e contenutistici che lo avvicinano ad alcuni aspetti del crepuscolarismo
  • 0

#16 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 26 novembre 2006 - 13:18

non è escluso che alcuni tratti della poetica zurliniana possano essere accostati al repertorio crepuscolare. ricordo di aver letto da qualche parte che zurlini è una sorta di novello gozzano che crede di salvarsi piangendo lacrime squisite (giudizio un filo ingeneroso). e ricordo anche che in un saggio si rovesciava il senso di questo giudizio tranciante, parafrasandolo e assumendolo positivamente.
personalmente non saprei, trovo comunque superbo il linguaggio figurativo zurliniano, in bilico tra sofferta eleganza e vulnerata malinconia, lontano dall'autorialità gridata e clamorosa dei cineasti della modernità. la sua è una modernità più trattenuta, meno consapevole forse, ma per questo ancora più struggente e personale (non trascurerei il fatto che zurlini è stato un involontario cineasta d'intervallo, nel senso che tra un film e l'altro mediamente trascorrevano tre anni: quando tornava sul set doveva in qualche modo reinventare il suo stile).
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#17 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 26 novembre 2006 - 14:06

ops, forse non ero io l'interlocutore chiamato in causa. pardon!  :)

di nuovo complimenti per il thread e buona giornata!
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#18 popten

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5502 Messaggi:
  • LocationCampania

Inviato 17 gennaio 2008 - 09:59

dicevo altrove...
che ho visto il deserto dei tartari. tratto da uno dei miei libri preferiti, stavolta non ho sofferto la trasposizione filmica(come per il processo portato sugli schermi da welles,secondo me troppo frettolosamente).

grande cast(tra gli altri :
Vittorio Gassman,Giuliano Gemma ,Helmut Griem ,Philippe Noiret,Jacques Perrin,Fernando Rey,Laurent Terzieff,Jean-Louis Trintignant,Max Von Sydow,Francisco Rabal)

, tempi giustamente dilatati(2h 30),

lo raccomamdo a tutti coloro che ancora non l'hanno visto mentre a me raccomando che dovrò approfondire zurlini, leggerò questo thread anche!
  • 0

#19 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 04 marzo 2008 - 09:09

Il deserto dei Tartari (1976)


Il tenente Giovan Battista Drogo viene inviato presso la sperduta fortezza Bastiani. Lì, ai confini col deserto, una guarnigione militare attende da mesi l'arrivo di un nemico che sembra non doversi mai materializzare.

Immagine inserita

La sofferta eleganza di Zurlini, l’austera disperazione di Zurlini, la vulnerata malinconia di Zurlini: segni inconfondibili della grandezza di un cineasta colpevolmente, vigliaccamente sottostimato e misconosciuto. In 56 anni di vita e 22 di tormentata attività cinematografica Valerio Zurlini (1926-1982) ha girato otto splendidi lungometraggi e una manciata di cortometraggi pressoché invisibili. Il deserto dei tartari (1976) è il suo ultimo film, non il suo capo d’opera probabilmente, ma senz’altro il titolo più estremo e radicale di una filmografia tanto scarna quanto personale e insieme aliena dagli “autorialismi” tipici del cinema della modernità. Involontario cineasta d’intervallo (tra una pellicola e l’altra passano all’incirca tre anni), con Il deserto dei tartari Zurlini firma il suo testamento estetico, spingendo in pieno territorio nichilista quella poetica dell’assenza e dell’autodistruzione che rappresenta perfettamente la sua parabola esistenziale e la sua straziante riflessione stilistica. Eppure come adattamento, occorre ammetterlo, non ci troviamo di fronte a un film memorabile: spesso legnoso, ampolloso e costipato nella sceneggiatura fedelmente didascalica di André Brunelin, l’intreccio procede a fatica, registrando esiziali battute d’arresto in corrispondenza delle sequenze più corposamente dialogate.

Immagine inserita

Non soccorre certo la bizzarra eterogeneità del parco attori che accosta, in una sorta di pastiche internazionale, gli strepitosi Jacques Perrin (Giovan Battista Drogo), Max von Sydow (il capitano Hortiz) e Laurent Terzieff (il tenente von Amerling) agli spaesati Fernando Rey (il tenente colonnello Nathason), Jean-Louis Trintignant (maggiore-medico Rovine) e Philippe Noiret (il generale), passando per l’incolore Vittorio Gassman (il colonnello Filimore) e l’imbarazzante Giuliano Gemma (maggiore Mattis). Ciononostante Zurlini riesce ad esprimere senza remore le proprie doti di regista squisitamente visivo nella resa delle atmosfere, nella trasfigurazione simbolica degli spazi e nella creazione di un universo luministico in bilico tra vigore plastico e smaterializzazione metafisica. Merito del cineasta bolognese è innanzitutto la scelta della location per la fortezza Bastiani: si tratta dell’incredibile roccaforte di Bam nel sud est dell’Iran, scoperta per caso sfogliando la rivista «L’Œil» insieme a Jacques Perrin. Lavorando in sottrazione, Zurlini riesce a ricavare dalla poderosa struttura architettonica un incorporeo santuario dell’assenza, un autentico “avamposto morto che si affaccia sul nulla”.

Immagine inserita

Il cineasta, spalleggiato dal direttore della fotografia Luciano Tovoli, trasforma poi il deserto in vero e proprio luogo della mente, una spazialità proiettiva generatrice di miraggi e minacce, desideri e timori, paure e speranze. Dominano i grigi, i marroni e i neri sotto un cielo innaturalmente azzurro; il nitore metafisico della luce si fa vettore d’astrazione e l’inquadratura trascende in forma simbolica: in questo Il deserto dei tartari messo in scena da Zurlini è addirittura più pregnante e suggestivo di quello descritto da Buzzati. Almeno due le sequenze da incorniciare: la prima è quella, raffinatamente geometrica, della preghiera nel cortile della fortezza, la seconda, tra Burri e Bresson, è quella del suicidio fuori campo di Hortiz.

Immagine inserita

Musiche marzialmente tartassanti di Ennio Morricone. Sia detto a scanso di equivoci: chi scrive ritiene Valerio Zurlini uno dei maggiori cineasti della storia del cinema italiano.

Voto: 8

PS- da www.spietati.it (spazio Film in tv).
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#20 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 07 marzo 2008 - 13:53

Segnalo la densa monografia di Francesco Savelloni La spiaggia nel deserto. I film di Valerio Zurlini, Firenze Atheneum, 2007, pp. 139, 13 euro e 20.

Impostazione filosofica un po' cazzuta ma scrittura molto sentita, il che fa sempre piacere. E poi ogni sforzo di rivalutazione zurliniana è degno del massimo rispetto, checché i compilatori di liste salvifiche vadano escludendo.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#21 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 07 marzo 2008 - 15:07

Segnalo la densa monografia di Francesco Savelloni La spiaggia nel deserto. I film di Valerio Zurlini, Firenze Atheneum, 2007, pp. 139, 13 euro e 20.

Impostazione filosofica un po' cazzuta ma scrittura molto sentita, il che fa sempre piacere. E poi ogni sforzo di rivalutazione zurliniana è degno del massimo rispetto, checché i compilatori di liste salvifiche vadano escludendo.


io avevo letto la monografia del castoro, uscita pochi anni fa... completa ma niente di eccezionale...

sto cercando una versione decente de la prima notte di quiete sul mulo (magari qualche santo che ha rippato il dvd francese con l'audio in italiano), la mia vecchia vhs mondadori fa schifo...
  • 0

#22 Flight

    cosa rimane dentro noi

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1039 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 07 marzo 2008 - 15:13

sto cercando una versione decente de la prima notte di quiete sul mulo (magari qualche santo che ha rippato il dvd francese con l'audio in italiano), la mia vecchia vhs mondadori fa schifo...


come già dalla pagina precedente, ho letto che la versione francese del film, chiamata "Le Professeur" è stata rimontata e ridotta di durata; con finale diverso per divergenze a quanto pare, tra Delon che produceva in Francia, e Zurlini. Chi sa di più riferisca...insomma, rischi di guardarti tutt'altro film. Io l'ho rimediata in italiano proprio via equina, e la qualità è quella dell'avatar di corey... ;)

ah, ça va sans dire, procurerò questa nuova mono.
  • 0
fabio

#23 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 07 marzo 2008 - 15:22


sto cercando una versione decente de la prima notte di quiete sul mulo (magari qualche santo che ha rippato il dvd francese con l'audio in italiano), la mia vecchia vhs mondadori fa schifo...


come già dalla pagina precedente, ho letto che la versione francese del film, chiamata "Le Professeur" è stata rimontata e ridotta di durata; con finale diverso per divergenze a quanto pare, tra Delon che produceva in Francia, e Zurlini. Chi sa di più riferisca...insomma, rischi di guardarti tutt'altro film. Io l'ho rimediata in italiano proprio via equina, e la qualità è quella dell'avatar di corey... ;)


wow... ottima versione quindi... io ne avevo trovata sul mulo una rippata dalla rai (pessima)e una rippata dalla vhs (che avevo già proprio come vhs, altrettanto pessima)... spero di trovare la vers a cui alludi
  • 0

#24 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 07 marzo 2008 - 15:42


Segnalo la densa monografia di Francesco Savelloni La spiaggia nel deserto. I film di Valerio Zurlini, Firenze Atheneum, 2007, pp. 139, 13 euro e 20.

Impostazione filosofica un po' cazzuta ma scrittura molto sentita, il che fa sempre piacere. E poi ogni sforzo di rivalutazione zurliniana è degno del massimo rispetto, checché i compilatori di liste salvifiche vadano escludendo.


io avevo letto la monografia del castoro, uscita pochi anni fa... completa ma niente di eccezionale...

sto cercando una versione decente de la prima notte di quiete sul mulo (magari qualche santo che ha rippato il dvd francese con l'audio in italiano), la mia vecchia vhs mondadori fa schifo...


Sono perfettamente d'accordo con te sul castoro cinema, niente da aggiungere. Questa monografia invece è meno cinefila (e pertanto meno completa) ma senz'altro più partecipata. Insomma, un bel complemento bibliografico.
Comunque i testi più interessanti a mio avviso restano la monografia curata da Sergio Togffetti (Lindau, 1993) e, soprattutto, La prima notte di quiete di Valerio Zurlini. Un viaggio ai limiti del giorno, pubblicato nel 2000 dalla Lindau in occasione del restauro della pellicola.

Di altre pubblicazioni di rilievo non so.

Attenzione alle versioni che circolano de La prima notte di quiete: anche quelle in apparenza più integre sono mancanti di alcune inquadrature (la conferma ce l'ho avuta guardando una vhs registrata da rai tre alcuni anni fa.

E attenzione anche a questo: il film è in programmazione su Raisat Cinema (fatte salve variazioni).

- mar, 11/3 - 21:00, Raisat Cinema

- sab, 15/3 - 13:30, Raisat Cinema

- mar, 18/3 - 18:50, Raisat Cinema (il 18 marzo è anche il mio compleanno, mentre Zurlini è nato il 19 marzo, questi son segni ;)).

Io non ho il satellite e non lo potrò registrare, ma se qualche anima caritatevole lo facesse, gliene sarei eternamente grato.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#25 Guest_eustache_*

  • Guests

Inviato 07 marzo 2008 - 15:47



Segnalo la densa monografia di Francesco Savelloni La spiaggia nel deserto. I film di Valerio Zurlini, Firenze Atheneum, 2007, pp. 139, 13 euro e 20.

Impostazione filosofica un po' cazzuta ma scrittura molto sentita, il che fa sempre piacere. E poi ogni sforzo di rivalutazione zurliniana è degno del massimo rispetto, checché i compilatori di liste salvifiche vadano escludendo.


io avevo letto la monografia del castoro, uscita pochi anni fa... completa ma niente di eccezionale...

sto cercando una versione decente de la prima notte di quiete sul mulo (magari qualche santo che ha rippato il dvd francese con l'audio in italiano), la mia vecchia vhs mondadori fa schifo...


Sono perfettamente d'accordo con te sul castoro cinema, niente da aggiungere. Questa monografia invece è meno cinefila (e pertanto meno completa) ma senz'altro più partecipata. Insomma, un bel complemento bibliografico.
Comunque i testi più interessanti a mio avviso restano la monografia curata da Sergio Togffetti (Lindau, 1993) e, soprattutto, La prima notte di quiete di Valerio Zurlini. Un viaggio ai limiti del giorno, pubblicato nel 2000 dalla Lindau in occasione del restauro della pellicola.

Di altre pubblicazioni di rilievo non so.

Attenzione alle versioni che circolano de La prima notte di quiete: anche quelle in apparenza più integre sono mancanti di alcune inquadrature (la conferma ce l'ho avuta guardando una vhs registrata da rai tre alcuni anni fa.

E attenzione anche a questo: il film è in programmazione su Raisat Cinema.

- mar, 11/3 - 21:00, Raisat Cinema

- sab, 15/3 - 13:30, Raisat Cinema

- mar, 18/3 - 18:50, Raisat Cinema (il 18 marzo è anche il mio compleanno, mentre Zurlini è nato il 19 marzo, questi son segni ;))

Io non ho il satellite e non lo potrò registrare, ma se qualche anima caritatevole lo facesse, gliene sarei eternamente grato.


certo... il libro della lindau era stato il primo che avevo preso di zurlini... quello in occasione del restauro lo avevo solo sfogliato, ma non lo avevo comprato...
purtroppo non ho nemmeno io raisat
  • 0

#26 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 19 marzo 2008 - 09:28

Segnalo la mia recensione della monografia scritta da Francesco Savelloni:

http://www.spietati....nel_deserto.htm

Buona lettura.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#27 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 19 marzo 2008 - 11:27

Avverto: ho un filo esagerato, eh!  :)

Comunque è una lettura non sterile, dal momento che Savelloni conosce molto bene i film di cui parla e traccia dei percorsi di sicura intuizione, soprattutto quando prende in considerazione i personaggi e la loro evoluzione nel corpus cinematografico zurliniano.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#28 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23089 Messaggi:

Inviato 19 marzo 2008 - 13:30

Immagine inserita
  • 0

#29 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 14 dicembre 2008 - 09:26

Per prepararsi alla registrazione/visione del capo d'opera zurliniano che verrà trasmesso domani notte alle 3.00 su Rai 1, ecco una recensione incentrata sullo stile e non sugli aspetti meramente contenutistici, ossia non basata su cosa tratta il film, ma su come lo tratta.

http://www.spietati....-50.htm#filmtv4

Buona, intrepida lettura
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#30 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 26 marzo 2009 - 08:05

http://www.youtube.c...feature=related
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#31 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 26 marzo 2009 - 08:35

Che bello rivedere certe cose prima di andare a lavorare...il cappotto cammello e Alain Delon sono tutt'uno con quella Rimini livida.
  • 0

#32 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 21 giugno 2009 - 22:58

Martedì mattina, ore 9.15 su Rai 3, verrà trasmesso Cronaca familiare, insieme a La prima notte di quiete il capo d'opera di Valerio Zurlini.

Immagine inserita

Per chi ne volesse sapere di più, ne ho scritto qui:

http://www.spietati....-24.htm#filmtv7

Buona lettura e, soprattutto, buona visione.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#33 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 22 giugno 2009 - 08:27

Martedì mattina, ore 9.15 su Rai 3, verrà trasmesso Cronaca familiare, insieme a La prima notte di quiete il capo d'opera di Valerio Zurlini.

Immagine inserita

Per chi ne volesse sapere di più, ne ho scritto qui:

http://www.spietati....-24.htm#filmtv7

Buona lettura e, soprattutto, buona visione.


Complimenti, Corey. Complimenti davvero. Ottimo lavoro. Uno dei film di Zurlini più affascinanti e complessi.
  • 0

#34 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 22 giugno 2009 - 09:31

Grazie Dazed, onorato della tua approvazione. Anche se l'opera di Zurlini basta a se stessa, rimarcarne l'eccezionalità ogni qual volta se ne presenti l'occasione è assolutamente indispensabile (altrimenti persevera il cliché del regista minore debitore della ricerca figurativa di Antonioni e della melodrammaticità di Visconti).

Totalmente d'accordo con quanto dici. Lo squisito struggimento di Cronaca familiare è tra i risultati più alti della scarna filmografia zurliniana. Trovo poi che in questo film la sintesi tra musica e immagini, solitamente concentrata in sequenze di avvolgente suggestività (il ballo tra Eleonora Rossi Drago e Jean-Louis Trintignant sulle note del sax in Estate violenta, o la scala discesa da Claudia su quelle di "Celeste Aida" in La ragazza con la valigia), sia portata al più alto grado di dilatazione drammatica (tant'è che la pervasiva partitura di Petrassi prende il posto della singola sequenza musicata).

A questo punto non resta che sperare in una buona copia (l'ideale sarebbe la qualità dell'ultima trasmissione de La prima notte di quiete): le versioni che si trovano in giro sono orrendamente mutilate dal punto di vista della durata (108' anziché 122') e barbaramente sfigurate da quello del formato (l'adattamento allo schermo televisivo amputa i margini laterali dell'immagine, soffocando la composizione del quadro). Domattina vedremo.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#35 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 22 giugno 2009 - 11:39

Grazie Dazed, onorato della tua approvazione. Anche se l'opera di Zurlini basta a se stessa, rimarcarne l'eccezionalità ogni qual volta se ne presenti l'occasione è assolutamente indispensabile (altrimenti persevera il cliché del regista minore debitore della ricerca figurativa di Antonioni e della melodrammaticità di Visconti).

Totalmente d'accordo con quanto dici. Lo squisito struggimento di Cronaca familiare è tra i risultati più alti della scarna filmografia zurliniana. Trovo poi che in questo film la sintesi tra musica e immagini, solitamente concentrata in sequenze di avvolgente suggestività (il ballo tra Eleonora Rossi Drago e Jean-Louis Trintignant sulle note del sax in Estate violenta, o la scala discesa da Claudia su quelle di "Celeste Aida" in La ragazza con la valigia), sia portata al più alto grado di dilatazione drammatica (tant'è che la pervasiva partitura di Petrassi prende il posto della singola sequenza musicata).

A questo punto non resta che sperare in una buona copia (l'ideale sarebbe la qualità dell'ultima trasmissione de La prima notte di quiete): le versioni che si trovano in giro sono orrendamente mutilate dal punto di vista della durata (108' anziché 122') e barbaramente sfigurate da quello del formato (l'adattamento allo schermo televisivo amputa i margini laterali dell'immagine, soffocando la composizione del quadro). Domattina vedremo.


Amo profondamente Zurlini, per una serie di motivi.
Mi dispiace ancora sentirne parlare come  un regista minore, debitore verso Antonioni e Visconti. In realtà, Zurlini ha una sua precisa estetica, un gusto mirabolante e sublime di esprimere la dilatazione drammatica, come dici giustamente tu. Per non parlare del contrappunto musicale di alcune scene, le cui vette più alte sono proprio quelle che hai descritto, la scena del ballo ne L'estate violenta e la scala discesa da Claudia Cardinale, sulle note dell'Aida. Ne La ragazza con la valigia c'è un'altra scena magistrale, da questo punto di vista: lo sguardo attonito, innocente, sbigottito di Perrin, reso con un primissimo piano,  quando Claudia balla con un altro uomo. Il registro, la gamma di emozioni che passa in quello sguardo è incredibile.
Speriamo domani avrai la versione integrale del film.
Ho visto Cronaca familiare due anni fa in Piazza Maggiore, a Bologna, per la rassegna Il cinema ritrovato.
Dedicarono gran parte del festival a Zurlini, con mia immensa gioia. Presentò alcuni film proprio la figlia di Valerio Zurlini. Era previsto anche l'arrivo di Perrin, che diede forfait.


  • 0

#36 popten

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5502 Messaggi:
  • LocationCampania

Inviato 23 giugno 2009 - 09:05

Martedì mattina, ore 9.15 su Rai 3, verrà trasmesso Cronaca familiare, insieme a La prima notte di quiete il capo d'opera di Valerio Zurlini.

Immagine inserita

Per chi ne volesse sapere di più, ne ho scritto qui:

http://www.spietati....-24.htm#filmtv7

Buona lettura e, soprattutto, buona visione.


PAPA' me lo sta registrando, spero!
quindi presto conto di vederlo!
  • 0

#37 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17708 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 10:07

Martedì mattina, ore 9.15 su Rai 3, verrà trasmesso Cronaca familiare, insieme a La prima notte di quiete il capo d'opera di Valerio Zurlini.

Immagine inserita

Per chi ne volesse sapere di più, ne ho scritto qui:

http://www.spietati....-24.htm#filmtv7

Buona lettura e, soprattutto, buona visione.


grazie, l'ho finito di vedere poco fa e mi sono precipitato a leggere la puntuale recensione. davvero poco da aggiungere, un film in cui la distanza (dello sguardo della mdp) reifica il linguaggio affettivo, che si palesa solo nei momenti di più struggente vicinanza. da brividi il movimento di macchina che precede all'immagine postata.
Davvero eccezionale Mastroianni, in uno dei suoi ruoli più misurati.
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#38 Tom

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 15583 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 10:12

Anche se avrei dovuto lavorare me lo sono visto (vedere i film di mattina ha un che di trasgressivo, di salutare perdita di tempo). Davvero bellissimo. Personalmente lo preferisco a "La prima notte di quiete", che mi è parecchio piaciuto, ma aveva anche quella pesantezza, quello sfilacciamento tipico dei film italiani anni '70 che non sempre mi prende bene. E poi va beh, a pari capotto e cicca in bocca, un Delon per me non vale un Mastroianni.

Molto bello anche "Le soldatesse", visto qualche mese fa, con un cast femminile da restarci secchi. Straordinaria la prima ora e mezza di "donne verso l'ignoto" di wellmaniana memoria e tensione quasi western (non a caso con al centro della scena un mitologico Tomas Milian pre-Cuchillo). Solo nell'ultima mezz'ora si scade nel didascalico, ma visto che è uno dei pochi film (l'unico?) che denucia senza mezze misure i crimini di guerra degli italiani "brava gente", personalmente gli perdono tutto.

Dei lungometraggi ormai mi manca solo "Seduto alla sua destra".
  • 0

#39 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 11:06

Anche se avrei dovuto lavorare me lo sono visto (vedere i film di mattina ha un che di trasgressivo, di salutare perdita di tempo). Davvero bellissimo. Personalmente lo preferisco a "La prima notte di quiete", che mi è parecchio piaciuto, ma aveva anche quella pesantezza, quello sfilacciamento tipico dei film italiani anni '70 che non sempre mi prende bene. E poi va beh, a pari capotto e cicca in bocca, un Delon per me non vale un Mastroianni.

Molto bello anche "Le soldatesse", visto qualche mese fa, con un cast femminile da restarci secchi. Straordinaria la prima ora e mezza di "donne verso l'ignoto" di wellmaniana memoria e tensione quasi western (non a caso con al centro della scena un mitologico Tomas Milian pre-Cuchillo). Solo nell'ultima mezz'ora si scade nel didascalico, ma visto che è uno dei pochi film (l'unico?) che denucia senza mezze misure i crimini di guerra degli italiani "brava gente", personalmente gli perdono tutto.

Dei lungometraggi ormai mi manca solo "Seduto alla sua destra".


Quoto anche le virgole.
  • 0

#40 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 12:19

Lunedì prossimo in prima serata (viva l'estate!):
21.10 La7 Il deserto dei tartari (1976) di Valerio Zurlini con Jacques Perrin, Vittorio Gassman, Philippe Noiret, Francisco Rabal


Imperdibile!!! Non vedo l'ora!
  • 0

#41 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 12:55

Mi fa immensamente piacere che la segnalazione della messa in onda abbia dato questi frutti. Tra l'altro si tratta di una copia splendidamente restaurata e sostanzialmente rispettosa dei valori iconici originali (la supervisione del restauro è di Giuseppe Rotunno). Resta il mistero durata: anche in questo caso siamo sui 108' contro i 122' segnalati nelle schede tecniche ufficiali.

Totalmente d'accordo con le osservazioni di William, che a mio avviso ha afferrato in pieno il quid dell'estetica zurliniana. Condivido almeno in parte anche le considerazioni di Tom: è innegabile che rispetto a "La prima notte di quiete" "Cronaca familiare" sia un film più controllato e coeso (anche a fronte di una durata notevolmente minore, soprattutto nella copia trasmessa stamani). Ed è altrettanto indubbio che Mastroianni corrisponda con maggiore aderenza al personaggio voluto da Zurlini di quanto farà Delon ne "La prima notte di quiete" (sul set tra i due si creò una marcata idiosincrasia: il regista detestava profondamente la volgarità di Delon). Occhio però a non sottovalutare l'interpretazione di Perrin. Quantunque circoscritta nei limiti di una fragilità esasperata, la sua recitazione è semplicemente esemplare: dalla spigolosità con cui gioca a ping pong alla sfiancata orizzontalità della sua degenza ospedaliera passando per la remissività con cui si rannicchia sotto la pesante coperta nella camera del fratello, il suo corpo veicola un senso di inadeguatezza alla vita che ha dell'esiziale.

D'altro canto, tornando a "La prima notte di quiete", tra i motivi del fascino maledetto di questo film così incontrollato e in qualche modo testamentario c'è proprio l'eccesso, la dismisura, l'oltraggiosa spudoratezza. Tutto il contrario di "Cronaca familiare", film in cui la misura trattenuta (che si lascia andare a ondate di patetismo solo in alcuni frangenti, come nei commoventi incontri nell'ospizio) è la cifra estetica. Basti pensare alla sequenza del pranzo in campagna con la nonna: quale altro regista italiano avrebbe impostato la scena collocando il tavolo dove mangiano i tre in un angolo alla destra del quadro e piazzando la macchina da presa in alto nell'angolo opposto? Il pranzo in campagna, che rappresenta una pausa liberatoria dalle coercizioni del convento per la nonna e l'ultimo squarcio di una familiarità negata per i nipoti, è risolto con un piano sequenza che rinuncia deliberatamente all'enfasi emotiva (i primi piani) per privilegiare una distanza che diluisce i sentimenti nello spazio. In questa inquadratura, che dura più di tre minuti e mezzo, c'è tutta la poetica di Zurlini, la sua capacità di dire i sentimenti attraverso la composizione del quadro, per così dire "spazializzandoli".

Quanto a "Le soldatesse", film sconciamente sottostimato, trovo che sia l'ennesima ingiuria critica nei confronti di Zurlini. Si tratta di una pellicola magnificamente orchestrata e percorsa da una sensibilità ferocemente antiretorica. Anche se dovrei rivederlo (la mia ultima visione risale a un paio d'anni fa), ricordo una straordinaria capacità di lambire i territori della commedia e del grottesco senza mai scadere nella sciatteria e nella faciloneria cialtronesca in cui spesso e volentieri si incanagliva la commedia all'italiana. Anche ne "Le soldatesse", insomma, Zurlini si mantiene in equilibrio tra demistificazione storica (le brutture delle milizie italiane in Grecia), (dis)umanità (i comportamenti dei vari soldati nei confronti delle prostitute) e scavo sentimentale (il rapporto tra il tenente Martino e Eftichia), valorizzando come al solito la dimensione spaziale in cui si svolge la vicenda (il viaggio verso l'Albania). Da brividi l'epilogo con la citazione degli ultimi versi della "Bufera" montaliana: "Come quando/ ti rivolgesti e con la mano, sgombra/ la fronte dalla nube dei capelli,/ mi salutasti - per entrar nel buio".

"Seduto alla sua destra" è invece un film assai peculiare. Inizialmente pensato per essere un episodio di "Amore e rabbia" (o "Vangelo '70"), diventò un lungometraggio a sé stante quando Zurlini, vedendo la qualità scadente degli altri episodi mentre stava ancora girando, si rifiutò di farsi coinvolgere nella catastrofe e lo dilatò per fargli raggiungere un minutaggio adeguato (89'). Pur essendo viziato da una prospettiva declamatoria (in fondo è una rilettura cristologica in chiave terzomondista), è un film che apprezzo molto per la brutalità nella messa in scena della violenza e per la solita propensione zurliniana a trasformare lo spazio in cassa di risonanza del dramma (il film si svolge prevalentemente in una cella). Tra l'altro, insieme a "La prima notte di quiete", è il solo film che ho avuto la fortuna di vedere al cinema.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#42 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 13:15

Basti pensare alla sequenza del pranzo in campagna con la nonna: quale altro regista italiano avrebbe impostato la scena collocando il tavolo dove mangiano i tre in un angolo alla destra del quadro e piazzando la macchina da presa in alto nell'angolo opposto? Il pranzo in campagna, che rappresenta una pausa liberatoria dalle coercizioni del convento per la nonna e l'ultimo squarcio di una familiarità negata per i nipoti, è risolto con un piano sequenza che rinuncia deliberatamente all'enfasi emotiva (i primi piani) per privilegiare una distanza che diluisce i sentimenti nello spazio. In questa inquadratura, che dura più di tre minuti e mezzo, c'è tutta la poetica di Zurlini, la sua capacità di dire i sentimenti attraverso la composizione del quadro, per così dire "spazializzandoli".


Corey, hai tutta la mia stima. Quello che scrivi è semplicemente magnifico. Perchè non scrivi la monografia di Zurlini per Ondacinema? Ti lascio volentieri la staffetta. Chapeau.
  • 0

#43 Tom

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 15583 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 13:41

Resta il mistero durata: anche in questo caso siamo sui 108' contro i 122' segnalati nelle schede tecniche ufficiali.


Il dizionario tecnico del cinema italiano di Poppi e Pecorari (per esperienza personale affidabile al 99% sui dati tecnici dei film) riporta la durata di 107 minuti.


  • 0

#44 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 13:47


Basti pensare alla sequenza del pranzo in campagna con la nonna: quale altro regista italiano avrebbe impostato la scena collocando il tavolo dove mangiano i tre in un angolo alla destra del quadro e piazzando la macchina da presa in alto nell'angolo opposto? Il pranzo in campagna, che rappresenta una pausa liberatoria dalle coercizioni del convento per la nonna e l'ultimo squarcio di una familiarità negata per i nipoti, è risolto con un piano sequenza che rinuncia deliberatamente all'enfasi emotiva (i primi piani) per privilegiare una distanza che diluisce i sentimenti nello spazio. In questa inquadratura, che dura più di tre minuti e mezzo, c'è tutta la poetica di Zurlini, la sua capacità di dire i sentimenti attraverso la composizione del quadro, per così dire "spazializzandoli".


Corey, hai tutta la mia stima. Quello che scrivi è semplicemente magnifico. Perchè non scrivi la monografia di Zurlini per Ondacinema? Ti lascio volentieri la staffetta. Chapeau.


Grazie e ancora grazie Dazed, inutile dire che il tuo apprezzamento mi è particolarmente gradito poiché proviene da un'appassionata cultrice di Zurlini. Ma jamais au grand jamais ti toglierei l'onore e il privilegio di scrivere la monografia per OndaCinema. Anzi, aspetto con grande interesse e curiosità quello che scriverai, sicuro che renderai giustizia a questo cineasta immeritatamente sottostimato dalla critica parruccona e dalla cinefilia più distratta.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#45 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 13:58


Resta il mistero durata: anche in questo caso siamo sui 108' contro i 122' segnalati nelle schede tecniche ufficiali.


Il dizionario tecnico del cinema italiano di Poppi e Pecorari (per esperienza personale affidabile al 99% sui dati tecnici dei film) riporta la durata di 107 minuti.



Ah bene, questo mi rincuora assai, perché in tutte le fonti che ho compulsato (dizionari comuni, monografie e pubblicazioni specializzate) ho sempre trovato l'indicazione 122'. Spero (e mi fido) che Poppi e Pecorari siano più attendibili e meno approssimativi degli altri. Resta tuttavia il mistero della discrepanza tra la loro indicazione e tutte le altre: per dire, anche il libro pubblicato nel 2000 dalla Philip Morris in occasione del restauro de "La prima notte di quiete", che è molto puntuale dal punto di vista tecnico, riporta 122'. Da dove nascerà questa discrepanza? A cosa deve essere attribuita? Mystère!
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#46 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 14:06

Corey, mi sento imbarazzata. Non credo di essere alla tua altezza, davvero. Sei capace, hai una chiarezza di immagini e di scrittura notevolissime, una delicata, intima, accorata ammirazione per Zurlini. Apprezzo la tua gentilezza, ma quando ci si sente di fronte all'eccellenza, credo che sia più onesto recedere. Ma ormai la cosa è fatta ed diventata una sfida con me stessa. Vedremo.

  • 0

#47 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 14:25

Troppo generosa, Dazed. In ogni modo, se lo ritieni opportuno, inseriscimi tranquillamente in citazione. Tra l'altro ho già scritto tre recensioni zurliniane (tutte già segnalate in questo thread): quella de "La prima notte di quiete", de "Il deserto dei tartari" e ovviamente "Cronaca familiare". Qualora in queste (o anche negli interventi nel forum, fa lo stesso) tu trovassi qualcosa di estrapolabile, preleva pure liberamente, per me è solo un piacere (nonché un onore). E grazie ancora per le gentili parole.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#48 dazed and confused

    festina lente

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6082 Messaggi:

Inviato 23 giugno 2009 - 14:30

Troppo generosa, Dazed. In ogni modo, se lo ritieni opportuno, inseriscimi tranquillamente in citazione. Tra l'altro ho già scritto tre recensioni zurliniane (tutte già segnalate in questo thread): quella de "La prima notte di quiete", de "Il deserto dei tartari" e ovviamente "Cronaca familiare". Qualora in queste (o anche negli interventi nel forum, fa lo stesso) tu trovassi qualcosa di estrapolabile, preleva pure liberamente, per me è solo un piacere (nonché un onore). E grazie ancora per le gentili parole.


Ho letto con vero interesse tutto quello che hai scritto. Se lo troverò opportuno,  inserirò qualcosa di tuo.
Adesso sono ancora in fase di raccolta di materiale e revisione dei film. Quando mi sentirò pronta, magari chiederò il tuo prezioso parere.
Grazie di cuore, Corey.


  • 0

#49 corey

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1732 Messaggi:

Inviato 26 giugno 2009 - 13:00


Molto bello anche "Le soldatesse", visto qualche mese fa, con un cast femminile da restarci secchi. Straordinaria la prima ora e mezza di "donne verso l'ignoto" di wellmaniana memoria e tensione quasi western (non a caso con al centro della scena un mitologico Tomas Milian pre-Cuchillo). Solo nell'ultima mezz'ora si scade nel didascalico, ma visto che è uno dei pochi film (l'unico?) che denucia senza mezze misure i crimini di guerra degli italiani "brava gente", personalmente gli perdono tutto.


Appena finito di rivedere. In effetti un po' di sbraco c'è (soprattutto nell'ultima parte, vero), ma che capacità di tratteggiare le situazioni e che attenzione per la descrizione degli ambienti (il film sembra risarcire la terra violentata grazie agli aspri squarci consacrati al paesaggio)! Inoltre, folgorante analogia, l'improvviso attacco di paura del sergente durante il tragitto in camion mi ha ricordato "Vite vendute" di Clouzot (analogia del resto acuita dalla battuta di Adorf che sbotta: "Dietro ci s'ha la dinamite!"). Gran film.
  • 0
i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#50 Roy Montgomery

    mr. negativity

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5962 Messaggi:

Inviato 29 giugno 2009 - 15:32

sfortunatamente ho visto "cronaca familiare". La prima parte è semplicemente vuota e inutile, con alcuni dei dialoghi più brutti che abbia mai visto in un film. La seconda invece raggiunge rare vette di pateticità persino per il livello medio dei film italiani. Raramente ho osservato tanta incapacità nel ricreare i rapporti umani, sembrava quasi che la sceneggiatura fosse stata scritta da un giornalista di Repubblica.

adesso vedo il film con delon, ma se i primi 30 minuti sono sullo stesso tono, ho chiuso per sempre con questo "regista".
  • 0

3 a 0 in 26 minuti contro il LECCE. Vado a fare la spesa.





0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi