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[Monografia] Pino Daniele


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218 replies to this topic

#101 Joey

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Inviato 01 settembre 2008 - 21:08

joey, non giramoci intorno... Daniele ha cominciato a fare schifo (e poi pena) nel momento in cui la sua ispirazione è venuta meno. ora, che tale evento sia dovuto a questa o a un'altra ragione ha un'importanza relativa ma che purtuttavia non è da trascurare.
il fatto, poi, che a Pino Daniele (come a tanti altri cantautori della sua generazione o anche precedente) sia venuta meno l'ispirazione non implica necessariamente che prima di allora fosse sopravvalutato.
non so ma a me il tuo discorso sembra folle... non me ne volere.


A me invece la tua terminologia sembra un pò ottocentesca... addirittura ora parli di "ispirazione" (come se fosse una specie di illuminazione divina)... ma non ho ben capito perchè mai (se fosse stato un altro) non avrebbe potuto continuare a realizzare dischi di buona fattura. Ripeto: per come la vedo, un artista può continuare ad esprimere il proprio talento anche in diverse condizioni... anzi, è proprio il saper esprimere anche il cambiamento (sia sotto forma di accettazione che di rifiuto) una delle sue doti.

perché secondo te Mozart e Pino Daniele vanno valutati secondo le stesso metro di giudizio?

Forse cambia il risultato della misurazione, ma non l'unità di misura...


Ammetterai che nella tua valutazione estetica giocano fattori molto legati alla tua terra di nascita, alla tua età, al tipo di cultura a cui sei legato. Fattori alquanto soggettivi, quindi...


e hai detto niente, cavolo!
perché quando ascolti un disco che ha segnato una fase della tua vita (e di tantissimi altri tuoi coetanei) non ti emozioni?
cacchio, i miei giudizi tengono conto delle mie emozioni, non ti pare?


Secondo me, il tipo di emozioni di cui parli non rientrano quasi per nulla nella sfera estetica. Quelle che rientrano sono le emozioni più universali, non le emozioni più soggettive. Altrimenti, dovrei considerare un'opera d'arte la vecchia pubblicità dei bastoncini Findus solo perchè quando la guardo mi emoziono? A dimostrazione che questo tipo di emozioni non sono veramente estetiche, ti puoi emozionare anche per un certo profumo o per un certo sapore. Oppure, ti puoi emozionare per una vecchia fotografia. Questa è anche la ragione per cui mi convincono ben poco i recenti "sdoganamenti" di robe anni '80... mi sembrano soltanto "vecchie fotografie" che piacciono in quanto tali. Il giudizio estetico, insomma, è confuso con quelle che sono invece emozioni soggettive e passeggere (magari inter-soggettive, ovvero comuni ad altri della stessa generazione, ma senza fondamento nella vera struttura dell'opera in quanto tale; e perciò, destinate a durare ben poco). 

diciamo che anche lui, bontà divina, s'è reso conto del baratro nel quale stava sprofondando... l'aggravente è che pur essendo stato cosciente di ciò non ha fatto praticamente nulla per evitarlo.

Il che, è come dire che non ne è stato capace...
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#102 Claudio

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Inviato 01 settembre 2008 - 22:41

Secondo me, il tipo di emozioni di cui parli non rientrano quasi per nulla nella sfera estetica. Quelle che rientrano sono le emozioni più universali, non le emozioni più soggettive. Altrimenti, dovrei considerare un'opera d'arte la vecchia pubblicità dei bastoncini Findus solo perchè quando la guardo mi emoziono? A dimostrazione che questo tipo di emozioni non sono veramente estetiche, ti puoi emozionare anche per un certo profumo o per un certo sapore. Oppure, ti puoi emozionare per una vecchia fotografia. Questa è anche la ragione per cui mi convincono ben poco i recenti "sdoganamenti" di robe anni '80... mi sembrano soltanto "vecchie fotografie" che piacciono in quanto tali. Il giudizio estetico, insomma, è confuso con quelle che sono invece emozioni soggettive e passeggere (magari inter-soggettive, ovvero comuni ad altri della stessa generazione, ma senza fondamento nella vera struttura dell'opera in quanto tale; e perciò, destinate a durare ben poco).


Mi dai una definizione di "emozione universale e oggettiva"?

p.s. Ti stai "scaruffizzando" in maniera preoccupante!  O_O
  • 0

#103 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 01 settembre 2008 - 23:45


Secondo me, il tipo di emozioni di cui parli non rientrano quasi per nulla nella sfera estetica. Quelle che rientrano sono le emozioni più universali, non le emozioni più soggettive. Altrimenti, dovrei considerare un'opera d'arte la vecchia pubblicità dei bastoncini Findus solo perchè quando la guardo mi emoziono? A dimostrazione che questo tipo di emozioni non sono veramente estetiche, ti puoi emozionare anche per un certo profumo o per un certo sapore. Oppure, ti puoi emozionare per una vecchia fotografia. Questa è anche la ragione per cui mi convincono ben poco i recenti "sdoganamenti" di robe anni '80... mi sembrano soltanto "vecchie fotografie" che piacciono in quanto tali. Il giudizio estetico, insomma, è confuso con quelle che sono invece emozioni soggettive e passeggere (magari inter-soggettive, ovvero comuni ad altri della stessa generazione, ma senza fondamento nella vera struttura dell'opera in quanto tale; e perciò, destinate a durare ben poco).


Mi dai una definizione di "emozione universale e oggettiva"?


Per come la vedo, è un'emozione che proviamo quando un'opera tocca alcuni nodi generali dell'esistenza umana; dunque, quell'emozione tende ad un universalismo. Questo non vuol dire che il bello sia oggettivo, ovvero contenuto nelle opere a prescindere dal contesto di ricezione. Tuttavia, è un dato di fatto oggettivo che alcune opere suscitano simili emozioni in un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale. E' un pò il discorso di Kant: il bello non è oggettivo, ma si comporta come se lo fosse. Altrimenti, come si spiega il fatto che, dopo secoli, la gente continua ad emozionarsi con Dante, Michelangelo o Beethoven?

p.s. Ti stai "scaruffizzando" in maniera preoccupante! O_O

Ma io ho sempre condiviso qualcosa di Scaruffi... ;D
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#104 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 02 settembre 2008 - 15:06

p.s. Ti stai "scaruffizzando" in maniera preoccupante! O_O

Ma io ho sempre condiviso qualcosa di Scaruffi... ;D



ahhhh... mo' si spiegano tante cose... cacchio, lo potevi scrivere prima... mi avresti risparmiato una montagna di parole asd
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#105 Claudio

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Inviato 02 settembre 2008 - 15:33

Tuttavia, è un dato di fatto oggettivo che alcune opere suscitano simili emozioni in un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale. E' un pò il discorso di Kant: il bello non è oggettivo, ma si comporta come se lo fosse. Altrimenti, come si spiega il fatto che, dopo secoli, la gente continua ad emozionarsi con Dante, Michelangelo o Beethoven?


Molto pericoloso questo criterio. Potrebbe anche far diventare un artista geniale Bocelli o Celine Dion... E lo sai che ad esempio, in base a questo criterio, non avrei dovuto pubblicare la tua pietra di Jan & Dean? Sì, un bel disco, ma suscita "emozioni soggettive" perché non raggiunge "un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale".

A me l'oggettivometro delle emozioni mette una gran paura: mi pare uno strumento da Big Brother orwelliano, più che un criterio per valutare l'arte.
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#106 Guest_BillyBudapest_*

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Inviato 02 settembre 2008 - 15:40

già, potrebbe far diventare geniale persino mccartney.
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#107 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 02 settembre 2008 - 15:51

A me l'oggettivometro delle emozioni mette una gran paura: mi pare uno strumento da Big Brother orwelliano, più che un criterio per valutare l'arte.


in effetti nei giudizi critici dell'arte esistono dei metri, per così dire, "oggettivi".
essi si basano su tutta una serie di teorie, formali, estetiche, tecniche, ecc. che permettono allo studioso di "analizzare" l'opera d'arte in profondità.
è ovvio che anche in quel caso la sfera "emotiva" dello studioso è più o meno coinvolta, a seconda della sensibilità.
ora, nel caso di analisi della musica classica, dell'avanguardia e, in parte, del jazz questi metodi sono necessari; altrimenti, l'analisi rimane "a pelle", superficiale.
ma nel caso del pop e del rock, che sono musiche "essenzialmente" emozionali, questo discorso lascia il tempo che trova.
a parte casi "borderline" la musica rock e, ancora di più, il pop non gode di strutture musicali complesse e, in più, è legata a doppio nodo con i contesti storico e sociale nella quale nasce, molto più della musica classica.
per cui, il metodo di analisi di questa musica è differente; questa è la ragione per cui ciò che scrive Joey non sta né in cielo né in terra.
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#108 wago

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Inviato 02 settembre 2008 - 15:55

I criteri "oggettivi" cui fai riferimento discendono da teorie, la cui assunzione dipende da una scelta e non e' di per se' necessaria e oggettiva.
In ultima analisi, dunque, non sono oggettivi: danno l'illusione di esserlo se ci si dimentica che hanno valore solo in riferimento a un certo contesto teorico che non e' di per se' oggettivo. Quelli che chiami "metri oggettivi" sono al piu' "metri ampiamente condivisi".
E non cambia nulla che sia classica, rock o musica afghana: il problema e' a monte rispetto a qualsiasi distinzione di genere.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#109 clapat71

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Inviato 02 settembre 2008 - 16:06

già, potrebbe far diventare geniale persino mccartney.


Ma McCartney E' geniale
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#110 Notker

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Inviato 02 settembre 2008 - 16:07

I criteri "oggettivi" cui fai riferimento discendono da teorie, la cui assunzione dipende da una scelta e non e' di per se' necessaria e oggettiva.
In ultima analisi, dunque, non sono oggettivi: danno l'illusione di esserlo se ci si dimentica che hanno valore solo in riferimento a un certo contesto teorico che non e' di per se' oggettivo. Quelli che chiami "metri oggettivi" sono al piu' "metri ampiamente condivisi".
E non cambia nulla che sia classica, rock o musica afghana: il problema e' a monte rispetto a qualsiasi distinzione di genere.



ma che cavolo scrivi?
hai studiato forse Armonia o Contrappunto per affermare queste cose?
hai mai analizzato un'opera di Mozart? o una di Zappa? o una canzone dei Beatles?
hai idea di come si analizza e si giudica la resa di un basso continuo* in un concerto vivaldiano?
la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri. altro che "metri ampiamente condivisi".
certo che se poi vogliamo buttare in questo calderone le musiche delle popolazioni primitive o del quarto mondo, allora siamo finiti...
per piacere, cerchiamo di rimanere seri.. sennò ne esce un casino senza precedenti.
e, soprattutto, torniamo IT, cacchio!
poor pinuccio :(



edit: basso cifrato, pardon... anche io alla fine scrivo cazzate :D
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#111 dick laurent

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Inviato 02 settembre 2008 - 16:22

non si può credere nella soggettività assoluta e poi frequentare un forum di musica cercando spunti da persone che dovrebbero avere gusti simili. Per logica, anche avere con un altro 99 dischi in comune su 100 con un altro non garantirebbe nulla sul centesimo.
Come al lotto i numeri ritardatari non garantiscono nulla.

Stare qui a cercare consigli quando secondo logica in quest'ottica la possibilità di trovare dischi interessanti per il proprio gusto sarebbe la stessa che si avrebbe prendendo dischi e autori in ordine alfabetico è assoluta malafede  asd
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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#112 Joey

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Inviato 02 settembre 2008 - 17:00


Tuttavia, è un dato di fatto oggettivo che alcune opere suscitano simili emozioni in un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale. E' un pò il discorso di Kant: il bello non è oggettivo, ma si comporta come se lo fosse. Altrimenti, come si spiega il fatto che, dopo secoli, la gente continua ad emozionarsi con Dante, Michelangelo o Beethoven?


Molto pericoloso questo criterio. Potrebbe anche far diventare un artista geniale Bocelli o Celine Dion...


Beh, non dipenderà certo dal mio criterio se lo diventeranno o meno. Io ho fatto esempi di artisti che sono considerati tali in modo abbastanza incontrovertibile. Viceversa, non credo affatto che la musica dei due che hai citato vincerà la prova del tempo. Il punto non è che a tante persone piaccia la stessa cosa (quello può essere passeggero), ma che un'opera comunichi la stessa cosa ad un certo numero di persone tra loro diverse. 

E lo sai che ad esempio, in base a questo criterio, non avrei dovuto pubblicare la tua pietra di Jan & Dean? Sì, un bel disco, ma suscita "emozioni soggettive" perché non raggiunge "un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale".


Il fatto che ha raggiunto me, innanzitutto, è una piccolissima prova del contrario... :)
L'esempio è molto pertinente: in quella recensione mi sono sforzato proprio di mostrare come, benchè poco conosciuta, quella sia un'opera di valore perchè esprime (sebbene alquanto inconsapevolmente) alcuni temi universali... Credo che chi legge quella recensione, e ascolta il disco, possa vedere in esso quello che ho visto io. Non troverai mai una mia recensione in cui parlo "io" in prima persona e descrivo le mie emozioni. Lo trovo un approccio dilettantesco. Per come la vedo, il compito del critico musicale non è di descrivere le proprie emozioni soggettive, ma di dare ad esse un fondamento che possa essere comune (e dunque comunicabile) anche agli altri.

A me l'oggettivometro delle emozioni mette una gran paura: mi pare uno strumento da Big Brother orwelliano, più che un criterio per valutare l'arte.

Claudio, io ho solo detto che non bisogna confondere l'esperienza estetica con un certo tipo di emozione extraestetica. Posso emozionarmi con la colonna sonora dei Puffi, perchè mi ricorda la mia infanzia. Ma non è un'emozione estetica. Diverso, se invece un film affronta il tema del ricordo dell'infanzia in modo più universale... quella può essere un'opera d'arte.  

per cui, il metodo di analisi di questa musica è differente; questa è la ragione per cui ciò che scrive Joey non sta né in cielo né in terra.

Differente? Ovvero?
Non scherziamo, il punto è proprio che non è stato ancora introdotto nessun metodo di analisi. In mancanza del quale, non si può che adottare quelli già conosciuti.
  • 0

#113 Claudio

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Inviato 02 settembre 2008 - 17:23

E lo sai che ad esempio, in base a questo criterio, non avrei dovuto pubblicare la tua pietra di Jan & Dean? Sì, un bel disco, ma suscita "emozioni soggettive" perché non raggiunge "un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale".


Il fatto che ha raggiunto me, innanzitutto, è una piccolissima prova del contrario... :)
L'esempio è molto pertinente: in quella recensione mi sono sforzato proprio di mostrare come, benchè poco conosciuta, quella sia un'opera di valore perchè esprime (sebbene alquanto inconsapevolmente) alcuni temi universali...


Esprime secondo te valori universali, perché per altri - come starebbero a testimoniare gli ascolti e le vendite - può essere molto più "universale" una canzone di Mariah Carey. Come vedi, è un serpente che si morde la coda...

Non troverai mai una mia recensione in cui parlo "io" in prima persona e descrivo le mie emozioni. Lo trovo un approccio dilettantesco. Per come la vedo, il compito del critico musicale non è di descrivere le proprie emozioni soggettive, ma di dare ad esse un fondamento che possa essere comune (e dunque comunicabile) anche agli altri.


Su questo sono d'accordissimo ed è quello che spero facciano sempre anche gli altri recensori. Tuttavia, è chiaro che ogni considerazione, pur generale o generalizzabile, è pur sempre dettata dalla sensibilità personale di ognuno. Se leggo te o Mauro sui Beach Boys, cambierà completamente il tipo di approccio ai dischi, anche se nessuno racconterà "le sue emozioni".

Posso emozionarmi con la colonna sonora dei Puffi, perchè mi ricorda la mia infanzia. Ma non è un'emozione estetica. Diverso, se invece un film affronta il tema del ricordo dell'infanzia in modo più universale... quella può essere un'opera d'arte.


Distinzione ragionevole, ma molto, molto evanescente, a mio modo di vedere. Non vedo nessuna scientificità in simili discriminazioni, ma solo il disperato tentativo di aggrapparsi a presunte certezze per motivare i propri giudizi. Insomma, tu applichi ai Puffi ciò che Scaruffi applica ai Beatles, e se ti sembra che un giudizio del genere sia passato come "pacifico" e "universale", dimmelo tu...
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#114 Joey

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Inviato 02 settembre 2008 - 18:43


E lo sai che ad esempio, in base a questo criterio, non avrei dovuto pubblicare la tua pietra di Jan & Dean? Sì, un bel disco, ma suscita "emozioni soggettive" perché non raggiunge "un enorme numero di persone distanti per tempo, luogo e contesto cultuale".


Il fatto che ha raggiunto me, innanzitutto, è una piccolissima prova del contrario... :)
L'esempio è molto pertinente: in quella recensione mi sono sforzato proprio di mostrare come, benchè poco conosciuta, quella sia un'opera di valore perchè esprime (sebbene alquanto inconsapevolmente) alcuni temi universali...


Esprime secondo te valori universali, perché per altri - come starebbero a testimoniare gli ascolti e le vendite - può essere molto più "universale" una canzone di Mariah Carey. Come vedi, è un serpente che si morde la coda...


Ma per "temi universali" non intendo mica il numero di persone che ascolta quella musica, ma la presenza di alcune costanti (letterarie, filosofiche, poetiche), che possano essere comunicate dall'opera al fruitore. Se, per assurdo, qualcuno fosse capace di dimostrarmi che l'opera di Mariah Carey esprime - più o meno consapevolmente - alcune di queste costanti del pensiero (che siano allo stesso tempo anche aggiornate alla nostra epoca), non esiterei a considerarla un'opera di valore. La caratteristica comunque a tutto ciò che consideriamo "arte" è proprio questa: da un lato essere espressione della propria epoca e, dall'altro, esprimere qualcosa su alcuni temi fondamentali (la vita, la morte, il tempo, etc.).


Non troverai mai una mia recensione in cui parlo "io" in prima persona e descrivo le mie emozioni. Lo trovo un approccio dilettantesco. Per come la vedo, il compito del critico musicale non è di descrivere le proprie emozioni soggettive, ma di dare ad esse un fondamento che possa essere comune (e dunque comunicabile) anche agli altri.


Su questo sono d'accordissimo ed è quello che spero facciano sempre anche gli altri recensori. Tuttavia, è chiaro che ogni considerazione, pur generale o generalizzabile, è pur sempre dettata dalla sensibilità personale di ognuno. Se leggo te o Mauro sui Beach Boys, cambierà completamente il tipo di approccio ai dischi, anche se nessuno racconterà "le sue emozioni".


Siamo d'accordo. Dipende dalla sensibiltà di ognuno il mettere in risalto alcuni aspetti piuttosto che altri. Ma quegli aspetti sono già potenzialmente presenti nell'opera. Io non nego affatto il valore delle emozioni personali: ma per me sono soltanto il punto di partenza, non il punto d'arrivo.


Posso emozionarmi con la colonna sonora dei Puffi, perchè mi ricorda la mia infanzia. Ma non è un'emozione estetica. Diverso, se invece un film affronta il tema del ricordo dell'infanzia in modo più universale... quella può essere un'opera d'arte.


Distinzione ragionevole, ma molto, molto evanescente, a mio modo di vedere. Non vedo nessuna scientificità in simili discriminazioni, ma solo il disperato tentativo di aggrapparsi a presunte certezze per motivare i propri giudizi.


A me sembra una distinzione abbastanza "scientifica", se non altro perchè puoi provare un certo tipo di emozione anche sentendo un certo odore, oppure gustando i biscotti della nonna. E' evidente che però qui siamo fuori dalla sfera estetica. 

In ogni caso, io credo che a qualcosa bisogna pur aggrapparsi: se ognuno di noi fosse confinato nel proprio soggettivismo emotivo, come potremmo comunicare ad altri il valore di un'opera? Come potremmo motivare il fatto che consideriamo certe opere dei capolavori e altre no? Secondo me, se così fosse, potremmo chiudere bottega...

Insomma, tu applichi ai Puffi ciò che Scaruffi applica ai Beatles, e se ti sembra che un giudizio del genere sia passato come "pacifico" e "universale", dimmelo tu...

Non mi sembra affatto la stessa cosa. Quando i Beatles cantano (tanto per esempio) "She's Leaving Home", stanno intenzionalmente comunicando qualcosa, e stanno provocando un certo tipo di emozione nel fruitore. Quindi, quell'emozione è già in parte contenuta nell'opera stessa (un pò come un in un film horror sono contenute certe emozioni e non altre). Nella colonna sonora dei Puffi non c'è nessuna ricerca di certi effetti emotivi, quindi un'emozione del genere sarebbe provocata da fattori ad essa esterni e legati a certe contingenze.

Insomma: Scaruffi può avere ragione nel sostenere che nell'apprezzamento dei Beatles giocano anche fattori extramusicali (questo vale sopratutto per i cinquantenni di oggi). Ma ciò non vuol dire che si debba fare di tutta l'erba un fascio... credo che nella musica dei Beatles si possano anche trovare anche valori estetici abbastanza consistenti (perlomeno in alcune cose). Insomma, Scaruffi può avere ragione in parte (l'ho sempre pensato).
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#115 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 02 settembre 2008 - 18:47

credo che nella musica dei Beatles si possano anche trovare anche valori estetici abbastanza consistenti (perlomeno in alcune cose)



e con quale "metodo di analisi" pensi trovare questi presunti valori estetici abbastanza consistenti?
a proposito, se non li hai ancora trovati (come mi sembra di capire) come fai a dire che sono "consistenti"? ;)


si potrebbe tornare a discutere, se volete, di Pinuccio Daniele?
grazie...
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#116 Joey

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Inviato 02 settembre 2008 - 18:57


credo che nella musica dei Beatles si possano anche trovare anche valori estetici abbastanza consistenti (perlomeno in alcune cose)

e con quale "metodo di analisi" pensi trovare questi presunti valori estetici abbastanza consistenti?


Come ho detto, non essendoci un metodo di analisi specifico, non si può che adottare i metodi della critica d'arte.

E comunque mi piacerebbe trovarlo :)

a proposito, se non li hai ancora trovati (come mi sembra di capire) come fai a dire che sono "consistenti"? ;)

Infatti ho premesso un "credo che". Anche perchè non ho mai "studiato" i Beatles in modo approfondito... 

si potrebbe tornare a discutere, se volete, di Pinuccio Daniele?
grazie...

è proprio necessario? asd

Mi era sfuggito questo post di WAGO:

I criteri "oggettivi" cui fai riferimento discendono da teorie, la cui assunzione dipende da una scelta e non e' di per se' necessaria e oggettiva.
In ultima analisi, dunque, non sono oggettivi: danno l'illusione di esserlo se ci si dimentica che hanno valore solo in riferimento a un certo contesto teorico che non e' di per se' oggettivo. Quelli che chiami "metri oggettivi" sono al piu' "metri ampiamente condivisi".
E non cambia nulla che sia classica, rock o musica afghana: il problema e' a monte rispetto a qualsiasi distinzione di genere.


Beh, d'accordo: ma allora anche "l'arte" nella sua interezza (come concetto) discende da teorie. Inoltre, anche il soggettivismo è una teoria come altre...
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#117 Guest_BillyBudapest_*

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Inviato 02 settembre 2008 - 18:58


già, potrebbe far diventare geniale persino mccartney.


Ma McCartney E' geniale


"ah, giusto."
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#118 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 02 settembre 2008 - 19:22

questo topic s'è trasformato in una mega sega mentale collettiva, eh...
roba che farebbe venir il mal di testa pure a un Freud strafatto di acido :(
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#119 Guest_BillyBudapest_*

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Inviato 02 settembre 2008 - 19:25

ma no, prendeva cocaina. informati, su.
  • 0

#120 Joey

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Inviato 02 settembre 2008 - 20:01

questo topic s'è trasformato in una mega sega mentale collettiva, eh...
roba che farebbe venir il mal di testa pure a un Freud strafatto di acido :(


Va beh, ma in fondo la domanda iniziale era pittosto semplice, ovvero: quanto conta nella valutazione di un'opera il percorso intellettuale del suo artefice e quindi tutto l'insieme delle sue opere? A mio avviso, conta abbastanza (non suggerisce niente il fatto che con lo stesso termine "opera" si può intendere sia la singola opera che l'insieme delle opere?).

Poi, ovviamente, il discorso si è esteso ad altri problemi...
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#121 wago

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Inviato 02 settembre 2008 - 21:53

ma che cavolo scrivi?
hai studiato forse Armonia o Contrappunto per affermare queste cose?
hai mai analizzato un'opera di Mozart? o una di Zappa? o una canzone dei Beatles?
hai idea di come si analizza e si giudica la resa di un basso continuo* in un concerto vivaldiano?
la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri. altro che "metri ampiamente condivisi".
certo che se poi vogliamo buttare in questo calderone le musiche delle popolazioni primitive o del quarto mondo, allora siamo finiti...
per piacere, cerchiamo di rimanere seri.. sennò ne esce un casino senza precedenti.
e, soprattutto, torniamo IT, cacchio!
poor pinuccio :(



edit: basso cifrato, pardon... anche io alla fine scrivo cazzate :D


Avevo scritto un pippone immenso ma alla fin fine e' sempre il solito discorso quindi lascio stare.
Chiedo pero' qualche precisazione. In che modo l'analisi di Vivaldi, Mozart o dei Beatles potrebbe far ricredere circa l'oggettivita' dei canoni di giudizio? E analizzato rispetto a quali parametri? Scelti da chi?

Ultima puntualizzazione:

la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri


Questo e' falso e lo sai meglio di me: temperamenti, dibattito sulla dissonanza, scoperta di suddivisioni dell'ottava molto diversi dai nostri in altre culture, affermarsi dell'elettronica, del sound collage etc sono solo alcuni degli eventi che in secoli di storia della musica occidentale hanno minato fortemente la pretesa che l'armonia cosi' come la intende la teoria della musica classica possa essere ritenuta fondamento estetico oggettivo.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#122 Claudio

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Inviato 02 settembre 2008 - 22:03

In ogni caso, io credo che a qualcosa bisogna pur aggrapparsi: se ognuno di noi fosse confinato nel proprio soggettivismo emotivo, come potremmo comunicare ad altri il valore di un'opera? Come potremmo motivare il fatto che consideriamo certe opere dei capolavori e altre no? Secondo me, se così fosse, potremmo chiudere bottega...


Mah, per me è il contrario: tendo a diffidare ferocemente di tutti quelli che mi dicono "questo disco è senz'altro valido perché ci sono delle ragioni oggettive", mentre magari mi intriga una particolare descrizione che prescinde da questi presunti teoremi e mi lascia solo intuire la possibile bellezza del disco.

Insomma, tu applichi ai Puffi ciò che Scaruffi applica ai Beatles, e se ti sembra che un giudizio del genere sia passato come "pacifico" e "universale", dimmelo tu...

Non mi sembra affatto la stessa cosa. Quando i Beatles cantano (tanto per esempio) "She's Leaving Home", stanno intenzionalmente comunicando qualcosa, e stanno provocando un certo tipo di emozione nel fruitore. Quindi, quell'emozione è già in parte contenuta nell'opera stessa (un pò come un in un film horror sono contenute certe emozioni e non altre). Nella colonna sonora dei Puffi non c'è nessuna ricerca di certi effetti emotivi, quindi un'emozione del genere sarebbe provocata da fattori ad essa esterni e legati a certe contingenze.


Vedi, sei tu, con la tua sfera emozionale, a stabilire che con "She's Leaving Home" i Beatles "stanno intenzionalmente comunicando qualcosa, e stanno provocando un certo tipo di emozione nel fruitore". Perché Scaruffi invece costiene che "non avevano niente da dire e non lo dissero". Esattamente come i Puffi  :P

Comunque, capisco che il tutto sia diventato un pippone allucinante, me ne scuso anch'io con i fan di Pino (anche se tutto sommato continuo a ritenere la discussione OT può interessante di quella originaria).
  • 0

#123 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 02 settembre 2008 - 23:27


In ogni caso, io credo che a qualcosa bisogna pur aggrapparsi: se ognuno di noi fosse confinato nel proprio soggettivismo emotivo, come potremmo comunicare ad altri il valore di un'opera? Come potremmo motivare il fatto che consideriamo certe opere dei capolavori e altre no? Secondo me, se così fosse, potremmo chiudere bottega...


Mah, per me è il contrario: tendo a diffidare ferocemente di tutti quelli che mi dicono "questo disco è senz'altro valido perché ci sono delle ragioni oggettive", mentre magari mi intriga una particolare descrizione che prescinde da questi presunti teoremi e mi lascia solo intuire la possibile bellezza del disco.


Claudio, ma se tu parli di "bellezza del disco", significa che riconosci l'esistenza (oggettiva?) della bellezza. Allora, le possibiltà (e le principali correnti dell'estetica) sono due:
1) La "bellezza" è in qualche modo contenuta negli oggetti, e allora ha qualche fondamento oggettivo ("oggettivo" non vuol dire che sia percepita in modo uguale da tutti; significa, semmai, che qualcosa è bella a prescindere se viene recepita come tale o meno).
2) La "bellezza" non è contenuta negli oggetti, ma soltanto nei soggetti che la percepiscono. Ma allora, in questo secondo caso, come fai a dire che un oggetto (in questo caso, un disco) "è bello"? In base a cosa dici che uno "è brutto"? E in base a cosa dici che uno "è più bello" di un altro? Lo stesso linguaggio comune tradisce chi pensa che tutto è soggettivo (perchè altrimenti dovrebbe dire solo e soltanto "a me piace", oppure "mi suscita il bello", ma non "è bello").
3) Alcuni hanno formulato teorie alternative, che tentano di superare il dualismo tra soggettivismo e oggettivismo. Ma sono casi abbastanza rari e particolari...


Insomma, tu applichi ai Puffi ciò che Scaruffi applica ai Beatles, e se ti sembra che un giudizio del genere sia passato come "pacifico" e "universale", dimmelo tu...

Non mi sembra affatto la stessa cosa. Quando i Beatles cantano (tanto per esempio) "She's Leaving Home", stanno intenzionalmente comunicando qualcosa, e stanno provocando un certo tipo di emozione nel fruitore. Quindi, quell'emozione è già in parte contenuta nell'opera stessa (un pò come un in un film horror sono contenute certe emozioni e non altre). Nella colonna sonora dei Puffi non c'è nessuna ricerca di certi effetti emotivi, quindi un'emozione del genere sarebbe provocata da fattori ad essa esterni e legati a certe contingenze.


Vedi, sei tu, con la tua sfera emozionale, a stabilire che con "She's Leaving Home" i Beatles "stanno intenzionalmente comunicando qualcosa, e stanno provocando un certo tipo di emozione nel fruitore".


Ma ogni compositore di musica usa certe tonalità e non altre per esprimere certe cose e non altre. Chi compone musica lo sa bene: il suo mestiere è proprio quello di plasmare la materia sonora... Nel caso del rock, peraltro, il 50% è musica, e il 50% è linguaggio verbale (sebbene tendente alla poesia): vorremmo negare che il testo di "She's Leaving Home" dice certe cose e non altre? Che esprime consapevolmente certe emozioni e non altre? E come si può sostenere che la musica che accompagna quel testo non sia scelta se non in modo da esprimere in modo ancora più forte quelle emozioni?

Perché Scaruffi invece sostiene che "non avevano niente da dire e non lo dissero".


Io non credo che Scaruffi abbia veramente analizzato la musica dei Beatles, per poter dire ciò in modo fondato. Chiunque analizzi la musica dei Beatles deve partire da una constatazione: a distanza di quasi cinquant'anni, la gente ascolta ancora i Beatles. Quindi, di fatto, la musica dei Beatles ha qualcosa da dire a molti. Fa ancora provare emozioni a molti. Scaruffi, invece, fa esattamente l'opposto: considera "sbagliata" quella che è la realtà, tentando di far andare indietro la storia... eleva il proprio gusto particolare (quindi soggettivo!) a metro di giudizio universale, senza supportare il tutto da nessuna teoria estetica propria o altrui. Da nessuna parte risulta che Scaruffi sia un davvero un oggettivista (anzi!). E' solo un egocentrico.
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#124 DONBRIZIO

    Roadie

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Inviato 02 settembre 2008 - 23:44

Purtroppo non conosco i suoi primi dischi... Ma apprezzo in parte anche Un uomo in Blues, chissà cosa potrò pensare degli altri dischi....
  • 0

#125 Rodja

    Roadie

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Inviato 03 settembre 2008 - 15:15

Purtroppo non conosco i suoi primi dischi... Ma apprezzo in parte anche Un uomo in Blues, chissà cosa potrò pensare degli altri dischi....

sei paurosamente OT  asd
  • 0

#126 Guest_Julian_*

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Inviato 03 settembre 2008 - 15:26


ma che cavolo scrivi?
hai studiato forse Armonia o Contrappunto per affermare queste cose?
hai mai analizzato un'opera di Mozart? o una di Zappa? o una canzone dei Beatles?
hai idea di come si analizza e si giudica la resa di un basso continuo* in un concerto vivaldiano?
la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri. altro che "metri ampiamente condivisi".
certo che se poi vogliamo buttare in questo calderone le musiche delle popolazioni primitive o del quarto mondo, allora siamo finiti...
per piacere, cerchiamo di rimanere seri.. sennò ne esce un casino senza precedenti.
e, soprattutto, torniamo IT, cacchio!
poor pinuccio :(



edit: basso cifrato, pardon... anche io alla fine scrivo cazzate :D


Avevo scritto un pippone immenso ma alla fin fine e' sempre il solito discorso quindi lascio stare.
Chiedo pero' qualche precisazione. In che modo l'analisi di Vivaldi, Mozart o dei Beatles potrebbe far ricredere circa l'oggettivita' dei canoni di giudizio? E analizzato rispetto a quali parametri? Scelti da chi?

Ultima puntualizzazione:

la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri


Questo e' falso e lo sai meglio di me: temperamenti, dibattito sulla dissonanza, scoperta di suddivisioni dell'ottava molto diversi dai nostri in altre culture, affermarsi dell'elettronica, del sound collage etc sono solo alcuni degli eventi che in secoli di storia della musica occidentale hanno minato fortemente la pretesa che l'armonia cosi' come la intende la teoria della musica classica possa essere ritenuta fondamento estetico oggettivo.


Quoto nella maniera più assoluta.
Ma del resto, Notker forse non si è reso conto che il gatto in questo caso si morde la coda: il riferimento alla formalizzazione/teorizzazione greca già di per sè è indice della relatività della teorizzazione medesima, che ha sicuramente basi fisiche ed obiettive, ma che rappresenta un linguaggio ed in quanto tale non ha nulla di predeterminato, oggettivo e rivelato. Insomma, si parla sempre di catalogare, teorizzare, elaborare un linguaggio: in definitiva, di scegliere determinati parametri che assuomono il ruolo di guida ma non lo possiedono di per sè oggettivamente.

Gli esempi di Wago sugli altri linguaggi, poi, levano ogni dubbio.
  • 0

#127 DONBRIZIO

    Roadie

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Inviato 03 settembre 2008 - 23:48


Purtroppo non conosco i suoi primi dischi... Ma apprezzo in parte anche Un uomo in Blues, chissà cosa potrò pensare degli altri dischi....

sei paurosamente OT  asd


Ecchessei, moderatore! Ricordati che oltre ai post, la data che fa anzianità è quella d'iscrizione.... Nientepopòdimenochè un anno in più a mio favore.... asd
  • 0

#128 Guest_pino napoli_*

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Inviato 24 settembre 2008 - 20:04

O guaglù come va? volevo dire che secondo me pino daniele è il megli chitarrista che ci sta GRANDE PINO VAIIIIIII
  • 0

#129 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 25 settembre 2008 - 06:28

è certamente un gran chitarrista ma a Milano (a detta di chi l'ha visto) ha fatto un concerto da calci nel culo.
s'è presentato con la superband di Vai Mo' e dopo aver suonato 2, dico DUE canzoni storiche (A me me piace 'o blues e Napul' è) ha eseguito solo canzoni degli ultimi dischi (Io per lei e altre nefandezze), rappando nel finale con un demente degli Articolo 31.
quann' fa accussì, Pinucc' s'a meritasse 'nu paliatone!
non è il massimo riscattare la Napoli travolta dalla munnezza portando in giro munnezza musicale.

Pino Daniele ha sfruttato malissimo questa occasione di reunion di una delle band più incredibili che abbiano mai suonato in Italia... che peccato... e che delirio... :(
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#130 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 25 settembre 2008 - 16:09

Io faccio questo ragionamento:

Purtroppo, vale per Daniele quello che vale per molti altri: prima ha sfornato qualche (presunto) capolavoro, poi ha inanellato una serie di immondizia musicale paragonabile solo a quella che ha invaso Napoli nei mesi scorsi. Pino Daniele si è rivelato solo un tamarro come tanti (anzi peggio di altri suoi colleghi): dobbiamo pensare che ad un certo punto della sua vita è impazzito? O piuttosto è vero che la sua personalità (e la sua sensibilità) è stata sempre questa, sin dagli esordi? Dato che la seconda ipotesi mi sembra la più probabile, allora io sostengo: ogni suo lavoro, anche precedente, dovrebbe essere giudicato (e dunque ridimensionato) anche alle luce dei lavori successivi. Mi sembra assurdo che qualcuno prima scriva dei capolavori, e poi dell'immondizia. Se scrive dei capolavori, allora è un vero artista. Ma se è un vero artista, non si riduce così... Se si riduce così, allora rivela di non aver mai avuto nessuna autentica vena artistica. Lo stesso ovviamente vale per Vasco e tanti altri.


No, ma fatemi capire... questo topic è andato avanti per delle pagine sulla scorta del sillogismo "il treno fischia, mia nonna fischia ergo mia nonna è un treno"?
asd
  • 0

#131 Guest_spoon81_*

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Inviato 25 settembre 2008 - 16:49


Io faccio questo ragionamento:

Purtroppo, vale per Daniele quello che vale per molti altri: prima ha sfornato qualche (presunto) capolavoro, poi ha inanellato una serie di immondizia musicale paragonabile solo a quella che ha invaso Napoli nei mesi scorsi. Pino Daniele si è rivelato solo un tamarro come tanti (anzi peggio di altri suoi colleghi): dobbiamo pensare che ad un certo punto della sua vita è impazzito? O piuttosto è vero che la sua personalità (e la sua sensibilità) è stata sempre questa, sin dagli esordi? Dato che la seconda ipotesi mi sembra la più probabile, allora io sostengo: ogni suo lavoro, anche precedente, dovrebbe essere giudicato (e dunque ridimensionato) anche alle luce dei lavori successivi. Mi sembra assurdo che qualcuno prima scriva dei capolavori, e poi dell'immondizia. Se scrive dei capolavori, allora è un vero artista. Ma se è un vero artista, non si riduce così... Se si riduce così, allora rivela di non aver mai avuto nessuna autentica vena artistica. Lo stesso ovviamente vale per Vasco e tanti altri.


No, ma fatemi capire... questo topic è andato avanti per delle pagine sulla scorta del sillogismo "il treno fischia, mia nonna fischia ergo mia nonna è un treno"?
asd


:o :o :o non avevo letto
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#132 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 26 settembre 2008 - 05:44

No, ma fatemi capire... questo topic è andato avanti per delle pagine sulla scorta del sillogismo "il treno fischia, mia nonna fischia ergo mia nonna è un treno"?
asd



l'Aristotele di turno ora fa sfaceli qui :D
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#133 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 26 settembre 2008 - 08:25


Io faccio questo ragionamento:

Purtroppo, vale per Daniele quello che vale per molti altri: prima ha sfornato qualche (presunto) capolavoro, poi ha inanellato una serie di immondizia musicale paragonabile solo a quella che ha invaso Napoli nei mesi scorsi. Pino Daniele si è rivelato solo un tamarro come tanti (anzi peggio di altri suoi colleghi): dobbiamo pensare che ad un certo punto della sua vita è impazzito? O piuttosto è vero che la sua personalità (e la sua sensibilità) è stata sempre questa, sin dagli esordi? Dato che la seconda ipotesi mi sembra la più probabile, allora io sostengo: ogni suo lavoro, anche precedente, dovrebbe essere giudicato (e dunque ridimensionato) anche alle luce dei lavori successivi. Mi sembra assurdo che qualcuno prima scriva dei capolavori, e poi dell'immondizia. Se scrive dei capolavori, allora è un vero artista. Ma se è un vero artista, non si riduce così... Se si riduce così, allora rivela di non aver mai avuto nessuna autentica vena artistica. Lo stesso ovviamente vale per Vasco e tanti altri.


No, ma fatemi capire... questo topic è andato avanti per delle pagine sulla scorta del sillogismo "il treno fischia, mia nonna fischia ergo mia nonna è un treno"?
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questo topic?
ci sono almeno 50 discussioni simili, altro che i Gormiti e tutto il resto dai
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#134 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 05 gennaio 2015 - 07:16

http://www.corriere....16a1de18c.shtml

 

:o  :(

 

Personaggio probabilmente poco simpatico, per me artisticamente morto e sepolto, ma incredibilmente vitale nella prima parte di carriera. Ammetto di avere ascoltato solo il primo disco, che ho trovato bellissimo, simboleggiante in maniera naturale e viscerale una città violentemente viva come Napoli.

 

Dispiace, era davvero giovane

 


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Adescatore equino dal 2005

#135 Jeffrey Lee

    Non parlate mai agli sconosciuti

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Inviato 05 gennaio 2015 - 07:38

 

non so che altro dire.


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You’ll be there. You’re the type. Who else would defend my right to be lonely?


#136 khonnor

    xy

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Inviato 05 gennaio 2015 - 07:47

mancarone vero.


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

or | mail


#137 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 05 gennaio 2015 - 08:15

dispiace ma faceva oltremodo cagare


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"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#138 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 05 gennaio 2015 - 08:20

Negli anni fine 70-80 era bravissimo, poi è calato di brutto ma senza mai raggiungere livelli veramente disdicevoli.

Gran perdita comunque.


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#139 Lois

    - Dancing Queen -

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Inviato 05 gennaio 2015 - 08:27

qualche giorno fa ho visto in televisione il concerto commemorativo del "Nero a metà tour" del 1980. Bellissimo. 

Fu bellissimo il concerto originale, il mio primo concerto! Adolescenti sbarbati e senza patente, ci accompagnarono allo stadio (di un paese vicino) mio padre, mio zio e il padre dei nostri amici, e poi ci vennero a riprendere all'uscita. Fu un'emozione unica: era il "nostro" cantante, in quel periodo, cantato e suonato fino alla nausea nelle serate passate insieme. Il ragazzino che si era preso una cotta per me cantava "Je so' pazzo" perchè lo stavo facendo impazzire, io cantavo "Alleria" perchè mi piaceva essere blue

E' stato bellissimo 'rivederlo' dopo tutti questi anni, con la band originale dell'epoca: spettacolo sonoro di tutto rispetto, oggi come allora.

 

oggi solo questa:

https://www.youtube....h?v=g_87dpRcllw

"Appocundria"


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ॐ मणि पद्मे हूँ

... perchè il voler bene non si compra, non si vende, non si impone con il coltello alla gola, nè si può evitare: il voler bene succede
(J. Amado - "Teresa Batista stanca di guerra")


 

... "Guys, I know Kung Fu" ...


#140 maladiez

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Inviato 05 gennaio 2015 - 08:47

Se ne va un altro grande, mi dispiace ...RIP.
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"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#141 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 05 gennaio 2015 - 09:31

Il peggior motivo per riesumare un thread del 2008.

 

RIP


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in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."

#142 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 05 gennaio 2015 - 11:19

'Orca miseria che brutta notizia. 


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#143 Mr. Atomic

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Inviato 05 gennaio 2015 - 11:40

RIP

 

I primi 3 album sono veramente belli, il resto non lo mai ascoltato. 


  • 0

#144 Bateman

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Inviato 05 gennaio 2015 - 11:44

RIP

 

I primi 3 album sono veramente belli, il resto non lo mai ascoltato. 

 

Secondo me dovresti aggiungerci anche i due successivi. Forse anche il terzo (Musicante).


  • 0
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#145 Earl Bassett

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Inviato 05 gennaio 2015 - 11:51

Dovrebbe aggiungere anche un apostrofo e una h a quella frase a dire il vero. ?_?


  • 0

#146 Bateman

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Inviato 05 gennaio 2015 - 11:54

Dovrebbe aggiungere anche un apostrofo e una h a quella frase a dire il vero. ?_?

 

 

asd


  • 0
“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#147 ucca

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Inviato 05 gennaio 2015 - 12:16

che brutta notizia


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#148 pooneil

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Inviato 05 gennaio 2015 - 12:33

 

I criteri "oggettivi" cui fai riferimento discendono da teorie, la cui assunzione dipende da una scelta e non e' di per se' necessaria e oggettiva.
In ultima analisi, dunque, non sono oggettivi: danno l'illusione di esserlo se ci si dimentica che hanno valore solo in riferimento a un certo contesto teorico che non e' di per se' oggettivo. Quelli che chiami "metri oggettivi" sono al piu' "metri ampiamente condivisi".
E non cambia nulla che sia classica, rock o musica afghana: il problema e' a monte rispetto a qualsiasi distinzione di genere.



ma che cavolo scrivi?
hai studiato forse Armonia o Contrappunto per affermare queste cose?
hai mai analizzato un'opera di Mozart? o una di Zappa? o una canzone dei Beatles?
hai idea di come si analizza e si giudica la resa di un basso continuo* in un concerto vivaldiano?
la musica che tu ascolti, qualunque essa sia, si basa su un sistema di suoni detto "armonico" che fu codificato dai greci un migliaio di anni fa e tale è rimasto sino ai giorni nostri. altro che "metri ampiamente condivisi".
certo che se poi vogliamo buttare in questo calderone le musiche delle popolazioni primitive o del quarto mondo, allora siamo finiti...
per piacere, cerchiamo di rimanere seri.. sennò ne esce un casino senza precedenti.
e, soprattutto, torniamo IT, cacchio!
poor pinuccio :(



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ah ah ma che è sto topic!


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#149 StuntmanMike

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Inviato 05 gennaio 2015 - 12:53

"È solo un giorno che non va
nun te preoccupà..
e poi t'accorgi che anche tu,
tu nun ce pienze cchiù.
E resta un po' con me
finchè la luce se ne andrà,
e prova a fare tardi
pe' nun te fa' truvà..
E tu respira forte e passerà
perchè è solo un giorno,
un giorno che non va.."

 

Primi quattro album + Sciò live da Storia della musica italiana [tra i miei preferiti il blues\fusion di Vai mò: Senese al sax, De Piscopo-Esposito alla batteria e percussioni, Ernesto Vitolo alle tastiere e Rino Zurzolo al basso]. Che morte assurda.

 


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Quello che se ne fotte dei punti sulla patente.

#150 sfos

    utente unisalento

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Inviato 05 gennaio 2015 - 13:02

Sono troppo triste, ultimamente lo ascoltavo moltissimo, inoltre è legato a una marea di ricordi, essendo mia mamma appassionata da sempre della sua musica.
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"The sun was setting by the time we left. We walked across the deserted lot, alone. We were tired, but we managed to smile."




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