Ho scritto e riscritto un testo di introduzione a questa magnifica disciplina sportiva, poi cancellavo tutto.
Non è un topic difficile da svolgersi tra mille virgolette, ma non riesco a decidermi la scaletta.
Avrei voluto fare una piccola storia del basket femminile europeo (specialmente quello russo-spagnolo-francese) ma sarei stato giudicato pretenzioso storicista vuoto di significati altamente tecnici.
Mi limiterò a descrivere le giocatrici migliori (non so come si postano le foto, ebbene ho dimenticato la funzione dialogica), spero sia una promozione di uno sport affascinante e quadratissimo ma non ratio.
Justė Jocytė
Lituana, quattordici anni, gioca con la Nazionale del suo Paese da circa un anno (!) e su Instagram si fa chiamare Baby Face Assassin. Come gioca questa ragazza biondiccia, sinuosa e longilinea, con inquietanti occhi neri? Come l'urano Doncic, il fenomeno sloveno della NBA.
Tony Parker è il presidente della formidabile squadra del Lione di Marine Johannes (a seguire) e dopo estenuanti trattative con i postini lituani, si è cuccato le prestazioni dell'elfo lituano. Tiro spiazzante, mancinanza, senso del gioco che appartiene solo ai Sacri Europei del Novecento, molto probabilmente la prossima stagione farà il salto, non smetterà di crescere e diventerà un secondo Toni Kukoc.
Cecilia Zandalasini
La paperina dei Minnesota gioca anche in Turchia ed ormai è considerata come la giocatrice più saggia del campionato. Responsabilità nel realizzare tutti i canestri più ostici, ha messo su mezza dozzina di kg e il suo sguardo mare grigio perla romantico è un poco cangiato in un ice business da rimanerne allibiti. Segna da tre con uno stile scultoreo e le sue innumerevoli prodezza la porteranno a diventare la numero tre (ala) più forte del nuovo secolo.
Marine Johannès
Godard avrebbe giocato così. Questo è uno dei tanti slogan appiccicati al collo della venticinquenne francese, sicuramente il talento più puro e iconoclasta mai apparso su un campo di basket. Fattasi nel Bourges quest'anno gioca con il Lione. Step back ad imitare il nerboruto sloveno, penetrazioni centrali (difficilissime nella vulgata femminea) elastiche che dialogano ad armi pari con Tiziano e Michelangelo, occhi azzurri estatici e una leggera insofferenza per gli schemi. Senza dubbio la più grande show girl dello sport francese.
Marija Vadeeva
Russa occipitale. 193 cm per 88 kg di peso. Ruolo: Ala forte-Pivot. Gioca nella squadra più forte del mondo, l'Ekaterinburg ma non ha mai perso quella granitica umiltà, sua dai tempi dello Spartak Mosca (ricordiamo che questa giocatrice ha solo 21 anni). Per alcuni è la reincarnazione non solo gestuale di Larry Bird... Mancinanza, rimbalzi difesa, gancetto in post basso, tiri da tre, assist aleatori, è una bambinona che ha trovato il suo giocattolo preferito. In certe partite risulta immarcabile, in altre assolutamente immarcabile: Capitana della Nuova Russia che molto probabilmente porterà a qualche vittoria di prestigio, specie continentale.
Alina Jahupova
Alina è ucraina e NON ha niente di femminile (chi se ne frega?: Fisico palestrato tipo Rambo, coda primi anni novanta, gestualità anni zero generazione crime.). Ha due occhi che hanno capito come va il mondo, due occhi verdi che tradiscono sempre una ironia superiore. Fidanzata con una sua compagna di nazionale davvero affascinante, Alina che gioca in Turchia con Cecilia è il basket offensivo, la mentalità degli oratori trasportata sul campo di battaglia del professionismo. Tiro da tre tecnicamente perfetto e dunque dalle parti analogiche di Detlef Schrempf quando aveva i baffetti (cercate il filmato su i vari you tube della Rete) ma forse più istintivo, può giocare da play aggiunto, assist istintuali e sensuali e il suo punto forte: QUALSIASI tipo di penetrazione, soprattutto quelli partendo dalla linea di fondo; o subisce fallo o distrugge il cesto. Vorrei vederla schiacciare (186 cm per una massa muscolare non da felipe) ma non succederà mai.
Liz Cambage
Australiana, 2.05 per 110 kg è il centro più dominante degli ultimi anni. Se le ragazze che ho descritto precedentemente si possono sintetizzare umanamente come BUONE, Liz invece oltre ad essere posh è pure molto stronza, ma sa il fatto suo.
Non si riesce a spostare, ci vorrebbero duecento bodyguard o Sabonis (che è la stessa cosa). Tecnica non perfetta, ma letteralmente devastante a livello fisico, indomabile creatura che schiaccia in penetrazione e stoppa come un alano asimoviano. A tratti sembra ballare la samba o la batucada e un vortex di puro orgasmo sportivo la alimenta fino a trasformarla in un industria del canestro vincente. Gioca nella NBA femminile e per prepararsi alla stagione, nello scadentissimo campionato giapponese.
Sevara NURITDINOVA
Questa 21 enne russa, play di 1,65 è il cervello pensante per antonomasia del basket europeo. Conosce sette lingue, il coach non ha bisogno di dirle niente e lo stile è quello classico-erotico di John Stockton. Mostra al massimo quindici anni, un viso angelico ma allo stesso tempo fortemente pragmatico, per chi scrive è il Mistero Svelato della Vergine. Iconologia e assist, filosofia e tiri da tre. Gioca nello Spartak Mosca, squadra un tempo fenomenale (quattro coppe dei campioni consecutive) ora decaduta a comparsa, ma lei è come Alice Coltrane o Pamela Villoresi ovvero quando l'interiorità apollinea "deve mostrarsi, deve somatizzarsi, deve venire fuori".