Ci sono stati degli anni in cui il solo annuncio di un nuovo album di James Blake veniva accolto come qualcosa di quasi ultraterreno, mi sembra che dal 2016 in poi (anno di pubblicazione di The Colour In Anything) non sia più così. Il quinto album è uscito da poco e si percepisce poco entusiasmo, sia da parte degli addetti ai lavori che dei suoi più fervidi ammiratori, sarà che forse ha finito di stupire? Si basa ancora una volta tutto sulla sua voce e il modo in cui viene trattata, il contorno musicale è sempre più minimale, le collaborazioni anche qui rovinano quasi completamente le canzoni (le uniche degne di nota nei dischi precedenti sono quelle con Bon Iver e Rosalia), insomma nonostante non si possa parlare di un lavoro riuscito male penso sia comunque poco sopra la sufficienza.
Il tema portante del disco ha impedito variazioni che era lecito aspettarsi dopo l'Ep Before dell'anno scorso, ma anche dovendo mantenere un certo mood avrebbe potuto e dovuto osare di più, perché al di la delle indubbie capacità canore di memorabile non c'è niente.
Continua a collaborare con artisti della scena urban che non aggiungono niente alle canzoni e anche in questo disco si sente che si sposano male sotto ogni punto di vista, mi domando quindi perché ostinarsi a fare queste collaborazioni. A 10 anni dall'album di debutto questo Friends That Break Your Heart suona come un esercizio di stile, peccato perché è nella posizione di potersi prendere dei rischi, ma sembra avere preferito ancora una volta la strada più facile.