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Islands


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4 replies to this topic

#1 River Potomac

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Inviato 16 maggio 2018 - 21:41

Apro il mio primo topic (dato che non ho trovato nulla sul forum) su uno dei miei gruppi preferiti, gli Islands da Montreal.

 

Nati dalle ceneri dei trascurabilissimi Unicorns, per loro la definizione di Gruppo Indie Pop è forse riduttiva per la quantità di "roba" che mettono dentro i loro album. La line-up è cambiata innumerevoli volte ma tutto ruota attorno a Nick Diamonds, autore, cantante, chitarrista, pianista e spesso produttore.

 

Le due qualità principali che in varia misura si ritrovano in tutti i dischi:

 

- Melodie meravigliose, a volte geniali a volte telefonatissime ma sempre terribilmente catchy, ogni canzone è un chiodo conficcato in testa e l'unica soluzione è passare alla traccia successiva.

 

- Una totale assenza di freni inibitori o paure a mischiare stili, alla citazione, a risultare pacchiani, eccessivi o  trash. Insomma una voglia di fare canzoni solo per il gusto di fare canzoni, una gioia di suonare e di vivere che emerge in ogni loro nota.

 

Passiamo ora ai primi due album

 

Return To The Sea - 2006

 

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Il loro esordio è anche il loro migliore disco ma nello stesso tempo l'unico che contiene anche parecchi passaggi a vuoto. La formula pop non è ancora affinata al 100%, la voglia di sperimentare troppo grande e se da un lato ci stanno le più grandi canzoni dall'altro anche parecchie cadute. Senza ascoltarlo è difficile dire cosa ci sia in questo album, praticamente tutto. Ci stanno i Beatles, i Kinks, l'Indie Rock più standard, il Noise, la musica Caraibica, il Rap, il Dream Pop. Ma non si tratta di una somma delle varie influenze , su una base melodica sempre irresistibile ogni brano esplora qualche stile o qualche possibilità musicale.  I pezzi migliori sono l'epica cavalcata con finale noise di Swan, il Twee Pop di Don't Call Me Whitney, Bob e Jogging Gorgeous Summer e le due bombe atomiche Rough Gem e Volcanoes. Insomma un'orgia di suoni, un vero Zibaldone musicale, una specie di White Album senza nessuna volontà di dimostrarsi coerenti o paura di cadere (e cadute ce ne sono eccome).

Voto 9

 

Arm's Way - 2008

 

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L'album è meno caleidoscopico del precedente ma non ancora come i successivi. La scelta è verso un art/glam rock infarcito di violini, chitarre epicheggianti, musica dance e falsetti. Il confine col trash viene continuamente superato, (basta sentire come J'aime vous voir quitter, una indierocckata molto seriosa che inspiegabilmente a un certo punto si trasforma in una versione caraibica della Bamba). Le melodie sempre il punto di forza e la loro potenza riesce a far apprezzare anche i peggiori (cioè i migliori) momenti fra il patetico e il tamarro. La voce di Diamonds, sensuale, suadente ma ironica è appropriatissima. Album un po' di transizione, la commistione fra generi del primo album non è ancora totalmente sopita ma già si intravede una normalizzazione che sarà portata a compimento negli album successivi. Pezzi Imprescindibili praticamente tutta la prima parte The Arm, Pieces Of You, Abominable Snow e Creeper.

Voto 8,5

 

Spero ascoltiate e possiate apprezzare. Prossimamente la seconda parte con il loro periodo "classico".

 

 

 

 


 

Rough Gem

 

 

Volcanoes


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#2 Syddharta

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Inviato 16 maggio 2018 - 22:06

Proprio oggi ho ripreso in mano il cd dallo scaffale, domandandomi "ma mi piacerà ancora?". All'epoca ricordo di averlo trovato un disco pop perfetto, ricordo in particolare proprio la "Rough Gem" che proponi qui. Non lo riascolto da almeno dieci anni.


  • 1

M.

 


#3 River Potomac

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Inviato 17 maggio 2018 - 18:58

Oggi altri due magnifici album Vapours e A Sleep & A Forgetting

 

 

Vapours - 2009

 

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Il terzo album segna un passaggio fondamentale. Da un lato la componente più esuberante che aveva caratterizzato il melting-pot degli album precedenti viene meno, dall'altro la componente melodica e puramente pop emerge in tutta la sua grandezza. La copertina già fa intuire la direzione musicale intrapresa. L'album è molto coeso, la produzione scintillante, tutta chitarre ed elegantissimi synth ma mai sopra le righe per far risaltare una serie continua di  bellissime melodie, dal sapore così familiare eppure mai scontato. Album senza filler o anche solo pezzi minori, tutto è o valido o validissimo.

Voto 8

 

 

A Sleep & A Forgetting - 2012

 

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Album che a livello tematico riflette la fine di una relazione amorosa di Diamonds. E' sicuramente l'album più coerente dell'intera discografia. L'elettronica viene abbandonata, le distorsioni anche, ora è tutto pianoforte e dolci chitarre (alla produzione è coninvolto Rob Schnarf, produttore di Elliott Smith). Paradossalmente seppur i testi sono molto cupi non si tratta di un album dal tono triste, anzi in queste composizioni dal sapore delle migliori ballate Pop '60 emerge spesso una gaiezza incontrollabile (forse in questo album Diamonds lo definirei un Ellioth Smith solare) . L'album ha una prima parte che forse è l'apice melodico della produzione di Diamonds per poi sgonfiarsi un po' nella seconda. Impossibile non ascoltare tre dei pezzi più belli, la dolcissima In a Dream It Seemed Real, Never Go Solo, un po' Billy Joel con un' esplosione finale irresistibile, e Hallways una specie di marcetta pianofortistica fra BeatlesDoo-Woop con coretti (loro pezzo più famoso in assoluto). Voto 8,5

 

 

 

 

 

 

 


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#4 River Potomac

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Inviato 29 maggio 2018 - 20:21

Visto il grande successo asd concludo la retrospettiva su gli Islands

 

Ski Mask - 2013

 

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Praticamente il punto d'incontro fra i due precedenti album. Ci stanno i pezzi tirati e le ballatone o ballatone che improvvisamente diventano pezzi tirati e viceversa. Grande album, forse il più completo, dove si esplorano tutte le potenzialità del gruppo, soprattutto a livello melodico condensa tutti gli spunti e le ricerche dei dischi precedenti.

Voto 8,5

 

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Should I Remain Here At Sea? - 2016

 

Album uscito in contemporanea al più riuscito Taste. Questo esplora la parte più propriamente Indie Rock chitarristica. Il risultato è abbastanza mediocre, mancano proprio quei sussulti geniali e sconcertanti che li hanno fatti amare, album certamente da non buttare, segnalo fra tutte la migliore The Fear

Voto 6,5

 

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Taste - 2016

 

Rilasciato unitamente all'album sopracitato, da sfogo all'anima più elettronica e synth del gruppo. L'eleganza degli arrangiamenti e produzione è innegabile, come è innegabile la bellezza delle melodie che creano una divertentissima atmosfera estiva e d'evasione. Pezzi migliori Pumpkin, No Milk No Sugar e la splendida Weekend

Voto 8

 

 


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#5 River Potomac

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Inviato 29 maggio 2018 - 20:22

 

Nil

 

 

The Weekend


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