1. David Foster Wallace - Infinite Jest
Prendo spunto da una recensione di un film di Wes Anderson presa da RYM:
"Su di un film come questo, o ti limiti a ‘è una meraviglia da vedere assolutamente’ o ci scrivi una tesi di laurea."
Ecco, Infinite Jest non sarà un film (oddio... ) ma direi che il discorso in questione vale per quest'opera come forse per nessun altra. Quindi per me niente tesi di laurea, che sono pigro: solo tanti applausi.
2. Thomas Pynchon - Vineland
Morti che non sono propriamente morti; agenti drogati di televisione che cantano la sigla dei puffi; donne ninja che utilizzano tecniche mortali che paiono uscite da Kill Bill; crateri potenzialmente nati dal passaggio di chissà quale gargantuesco rettile... vabbè, mi fermo qua ma ci siamo capiti. Opera minore un cazzo, come si direbbe nel topic dei fratelli Cohen.
Lo psichiatra puntualizzò, acutamente, la differenza che passa fra una "personalità defenestrativa" (la quale, come dice la parola, ama defenstrarsi, cioè buttarsi dalla finestra) e una "personalità transfenestrativa" (la quale appunto tende a sfondare una finestra chiusa).
3. Daniel Kahneman - Pensieri lenti e veloci
Avevo già letto diverse cose di Kahenman (a mi mancava questo fondamentale saggio. La tesi di fondo è che il pensiero umano possa essere suddiviso in due sistemi: uno veloce e intuitivo, l'altro lento e analitico. Spesso ci affidiamo, giustamente, al primo sistema, ma altre volte capita di porre eccessiva fiducia in esso. Da qua l'emersione dei cosiddetti bias, errori di pensiero sistematici. Opera fondamentale di un gigante che spazia sui più disparati temi e aree. Il saggio non è comunque perfetto: il capitolo 4, per esempio, si basa su studi non affidabili da un punto di vista statistico (cosa fra l'altro ammessa, successivamente, dallo stesso Kahneman) e il concetto di ego depletion che viene menzionato è stato piuttosto criticato. Amen.
4. Tomie - Junji Ito
Tomie è una ragazza che, grazie alla sua bellezza, ha il potere di far impazzire gli uomini, i quali finiranno, (quasi) sempre per farla a pezzi; inutilmente, visto che Tomie continuerà a rigenerarsi e a moltiplicarsi in una spirale inarrestabile. Insomma, stiamo parlando della tipica figura femminile horror made in Japan, in bilico tra la vittima e il carnefice. Anche se qua siamo più dalle parti del carnefice. Il manga è estremamente scorrevole ed è caratterizzato da una massiccia dose di violenza, cattiveria, atmosfere malate e robaccia disgustosa. Nonostante il canovaccio di base sia sempre lo stesso gli episodi sono molto diversi tra di loro. Menzione d’onore per il capitolo "Il mignolo”, un capolavoro e una delle storie più bastarde di sempre. Molto bello.
5. Richard Matheson - Tutti i racconti
Ho qualche difficoltà nella valutazione di questo libro. Chiariamoci subito: sul fatto che mi sia piaciuto non nutro nessun dubbio. Il punto è che a volte ho avuto la sensazione che i racconti non mi piacessero tanto per il contenuto in sé, ma per il fatto che mi sembrava di aver sotto agli occhi un datatissimo e, proprio per questo, affascinante dizionario della fantascienza: pistole laser, viaggi nel tempo, robot ben poco credibili… poi però penso a certi racconti come il breve ma potentissimo Nato d’uomo e di donna, L’astronave della morte (forse il mio racconto preferito) e Sempre vicina a te, in cui Matheson riesce a rendere angosciante e inquietante la storia di una donna cessa che assilla un uomo (giuro!), e capisco che Matheson è un autore in grado di tirare fuori dal cilindro cose veramente di altissimo livello in una prosa essenziale.
Se dovessi consigliare a un adolescente con che libro cominciare a leggere gli risponderei senza ombra di dubbio questo qua.
6. Teatro grottesco - Thomas Ligotti
Una serie di racconti dell’orrore. Il mondo creato da Ligotti è tutto tranne che utopistico: emerge una sconfinata sfiducia nel genere umano, una solitudine immensa (i vari personaggi, anche quando sono in situazioni cordiali, hanno sempre un muro che li separa), un non senso della vita e l’immancabile critica al capitalismo. Comunque, oltre ai macrotemi, ci sono degli elementi più specifici e dei rimandi che tendono a ricorrere tra un racconto e l’altro: medici al soldo di corrotte multinazionali, luoghi più tristi e fatiscenti di Rovigo, artisti immischiati in situazioni paranoiche, il tema del doppio (mi pare che su quest'ultimo elemento ne avessero già parlato Stephen ed Embryo). Un libro che tutto sommato mi è piaciuto, ma che allo stesso tempo mi ha indotto un certo rifiuto a causa delle atmosfere, motivo per il quale dubito che leggerò altre cose dell’autore. In ogni caso ciascuna storia lascia qualche spunto di riflessione e di interpretazione, quindi alla fine è una lettura che consiglio. Se il resto delle sue opere di narrativa sono simili non credo che proverò altro, in caso contrario potrei anche farci un pensierino. Fun fact: nell'ultimo racconto (fra l'altro quello più fuffoso e che mi è piaciuto di meno), Ligotti si inserisce all'interno di esso citando il saggio che avrebbe pubbllicato in futuro: La cospirazione contro la razza umana. Saggio che mi interessava, ma, again: dopo aver letto questa raccolta ammetto che la voglia mi è un po' passata.
7. La breve favolosa vita di Oscar Wao - Juniot Diaz
Ne avevo sentito parlare come di uno dei libri più belli dello scorso decennio. Si seguono le storie ma soprattutto i drammi di tre generazioni di una famiglia dominicana colpita dal fukù, una tipica maledizione ispanica che causa a protagonista e parentela varia, tanta sfortuna nella vita. In particolare nel campo amoroso.
La cosa più interessante del romanzo sono i luoghi esotici di cui si parla e soprattutto la loro storia in epoca Trujillo (l’Adolf Hitler della Repubblica Dominicana), storia di cui noi europei medi di certo non siamo particolarmente a conoscenza. Il tutto viene narrato con uno stile accattivante e quindi il tutto si legge come si manda giù un bicchiere d'acqua.* Ma alla fine stiamo veramente parlando di uno dei libri migliori del decennio? Secondo me manco per il piffero. Però bellino, dai.
*Nota di demerito invece per le varie note e il mini dizionario a fine libro.
8. La mostra delle atrocità - J.G. Ballard
Vabbè, il filo che lega questa opera a il Pasto nudo mi pare evidente. Evidente come il fatto che cercare di parlare di questo libro sia assurdo. Purtroppo non posso certo dire che il libro, a eccezione del mini capitolo finale e soprattutto del bellissimo racconto in appendice "Storia segreta della terza guerra mondiale", mi sia piaciuto, anche perchè l'ho letto in un periodo in cui avevo voglia di un libro facilmente digeribile: diciamo che a volte le dimensioni non contano. Una lettura per masochista.
9. Il libro dell’economia
Alle superiori ho studiato economia ma il prof. era un caso umano (durante le interrogazioni leggevo dal libro ridendogli in faccia) e quindi sono di un’ignoranza spaventosa sull’argomento. Solitamente, quando devo documentarmi su qualcosa, utilizzo dei saggi “seri”, ma questa volta mi sono detto: dai, per una volta proviamo a prendere questo libro basic. Anche perché è stato scritto da dei docenti di tutto rispetto.
Il libro parla della storia dell’economia attraverso un filo conduttore che mi sembra molto debole dato che spesso la sensazione è quella di saltare di palo in frasca. Sembra fra l’altro che gli editor abbiano supposto che mettere delle immagini e dei caratteri giganti (in diversi punti sono presenti due facciate intere in cui è unicamente presente il titolo del paragrafo che verrà affrontato) renda il tutto più semplice, quando non è altro che uno spreco di carta. Aggiungo che paradossalmente è proprio la semplicità il punto debole del libro: se tratti certi argomenti importanti in pochissime righe succede che svilisci l’argomento. Perché sì, pure in un libro divulgativo un minimo devi entrare in profondità e proprio per questo motivo in certi casi rendi paradossalmente la spiegazione meno semplice.
Fra l'altro il quadro che emerge è quello di una disciplina in cui regna il caos e in cui ogni economista e studioso correlato alla materia dice la sua. “Eh, ma Ganz, cosa ti aspettavi, manco nella fisica sono tutti d’accordo su certe teorie e pure i paradigmi sono cambiati e probabilmente cambieranno ancora”. Certo, il punto è che se mi dici che la teoria X funziona per Tizio per il motivo X, mentre per Caio non funziona per il motivo Z a me va benissimo… se entri un po’ nel merito. Perché altrimenti sembra che si stia parlando della tombola.
Insomma, una collana di libri che sconsiglio, o perlomeno questo singolo libro. Ma mi pare che a livello di struttura anche gli altri siano identici.
(Comunque aver nominato Tizio e Caio è da segnali che…)
Fa discretamente cagare.
Bonus.
Foto: Box - R. Koch
Un insieme, raggruppato per categoria, di alcune tra le migliori foto di tutti i tempi. Per la serie: ti piace vincere facile? Bè, sì, vinco facile, ma appunto vinco. E poi il prezzo è ottimo.