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Playlist Di Sanremo In Guerra Contro La Francia


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10 replies to this topic

#1 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 08 febbraio 2019 - 20:34

Ascolti impegnativi ma belli rotondi e ragionevoli

 

Simple Minds – Sister feelings call 75/100

I SM hanno un grande pregio che è quello di essere carnali e d’impatto pur mantenendo quella patina di algidità tipica di buona parte della new wave ma hanno anche un piccolo difetto che è quello di essere poco elastici e direi poco fantasiosi. L’impressione è che quando partano non siano abbastanza estrosi da colorare le canzoni, bensì partono e chiudono sempre su quella direttrice. È un bel sentire ma svanito l’effetto sorpresa la voglia di riascolto scema presto. Il gemello Sons and fascination meglio (77/100)

 

Van Morrison – Common one 80/100

Basso e fiati sono lo scheletro vero di queste lunghe/lunghissime composizioni che nel loro R’n’b o folk rurale altro non sono che gospel piegati allo stile dell’irlandese. Che qui è in forma pur rischiando fortemente l’effetto sbadiglio (When heart is open più di una volta supera questo limite)

 

Parquet Courts – Wide Awake 80/100

Disco dopo disco sempre più eterogenei ed aperti pur essendo riconoscibilissimi dal primo ascolto, molto sciolti sia col pub rock (la stupenda Freebird II) che con la bossanova (title track) o l’impatto simil live (Almost had to start a fire). “I nuovi Pavement” (li hanno già superati come numero di dischi) rischia di essere un’etichetta limitante anche se loro il loro Slanted & Enchanted probabilmente non lo avranno mai (non così epocale, suvvia).

 

Cat Power – You are free 80/100

Costantemente in bilico tra estasi e noia, anche a causa  di qualche pezzo di troppo, ma regge molto bene.

 

Daniel Blumberg – Minus 83/100

Ne avevo scritto nell’apposito thread: ballate tutte piano e grigi mentali, con un violino un filo troppo costante ed improvvisi fulmini di elettricità registrati ad un volume inspiegabilmente troppo basso. Un disco molto empatico che però si lascia conquistare più lentamente di quel che ci si aspetti anche se si è avvezzi a questo macromondo (in modo molto macro: per attitudine e suono si può pensare da Nick Cave a Mark Hollis ed i Talk Talk sbagliati).

 

Liars – Drum’s not dead 84/100

Pensavo al fatto che all’epoca furono paragonati ad un’apparizione della Madonna ed oggi non se li fila quasi più nessuno. Drum’s not dead è un disco sicuramente difficile, per molti versi ostico, eppure ebbe molto successo. Probabilmente perché è un disco dalla personalità straripante, molto peculiare: no canto tradizionale, figuriamoci aggraziato, no riff, figuriamoci assoli, bensì un approccio minimale ma non lo-fi (il libretto è spiegazione riccardonica di suoni alla fine credo semplici) free ma sempre controllato che genera un disco fortemente percussivo e fortemente bianco, lontano anni luce da psichedelia, tribalità varie ed assortite o african beat. È disco di percussionismo occidentale. Non mi vengono tanti esempi di questo tipo, specialmente se escludiamo gli anni della new wave.

 

Leonard Cohen – Death of ladies’ man 77/100

È tutto talmente sbagliato che a suo modo funziona ed è stato un fin troppo facile bersaglio da colpire. La storia dietro il disco è pura leggenda rock, ed il disco stesso alla fine è un ostaggio di Spector minacciato con la pistola (letteralmente eh!). Ma non è pesante, non ci sono orchestrazioni melense, ha sicuramente un merdoso suono pastellato che però ha un suo fascino che accompagna un Cohen, immagino, in piena fase dandy, ben lontano da qualsiasi tipo di impegno ideologico o politico. C’è tanto sesso, fatto e pensato, c’è morbosità e rimpianto e peccato, e la stessa copertina è un innocente bevuta con due amiche in un bar (in Polinesia), ma non mi stupirei se fosse partita una simpatica orgetta da lì a poco.

 

Everything Everything – Man alive 78/100

Riassumendo tantissimo: i Tv on the Radio che rifanno i Bloc Party a velocità dimezzata. La voce è una forte selezione all’ingresso, per il resto ingrassano le canzoni come possono di dettagli e coriandoli, azzeccando i pezzi lenti (Two for nero, veramente bella) e procurando un po’ di tartaro ai denti.

 

Codeine – The white birch 85/100

Non posso pensare che una band così possa avere una discografia lunga. È un continuo e sempre più 

profondo viaggio nella incomunicabilità e nel torpore emozionale. Bellissimo, ma giuro che ho sudato un sacco per codificarlo, anche perché manca quel quid di Spiderland che ti aggancia il cervello, qui il rischio fortissimo è di dire che è sempre la stessa canzone (di merda).

 

Sufjan Stevens – Carrie & Lowell 85/100

Oh, ridendo e scherzando forse è davvero il suo migliore. È un disco acustico formalmente e sostanzialmente impeccabile, e ciò al netto di ogni discorso sulla personalità o profondità dei testi e dell’espiazione pubblica del ricordo e del lutto (che ci sono abbondantemente, ovviamente)

 

JPEGMAFIA – Veteran 83/100

Old school, New school, cCLouddead, Autechre, “FUCK”, Hypnagogie varie, intellettualismo vagamente nerd ma pur sempre coi pettorali contro alt-righ, machismo (nel mondo hiphop) ed altre insinuazioni odierne. Tutto questo, però fatto a pezzi, ritritato una seconda volta, buttato in aria e registrato così come ricade a terra,  buona la prima.

 

Riascolti:

 

Low – trust 87/100

Classe infinita

 

Jimi Hendrix Experience – Electric Ladyland 100/100

Inutile fare le pulci o dire che qualche pezzo poteva essere tolto o che il minutaggio è esagerato. Jimi è stato un confine.

 

Arctic Monkeys – Favourite worst nightmare 67/100

Ho sempre pensato che fosse il loro disco migliore. Ripreso dopo questi anni, ci ho trovato una band giovane che rende molto spesso il suono a discapito di ogni possibile gancio melodico (che era il punto di forza dell’esordio). Buon disco, ma gli AM per me rimangono una buona band come centinaia, nulla di più nulla di meno.

 

Fugazi – The argument 90/100

Riflettevo su come la critica sia stata pigra coi Fugazi. Repeater, e poi tutti dischi ottimi a conferma di un culto nemmeno piccolo.

(Eccetto l'utente M** P***r85 che lo definisce in un impeto di obiettività "un crimine contro l'umanità.)

Per me è l’esatto opposto: il loro è stato un percorso costante, sempre uguali a se stessi ma ogni disco è diverso da quello precedente, senza mai snaturarsi   (figuriamoci vendersi). Un percorso costante e continuo, non per forza di crescita, che sublima in The argument, ad oggi, il loro testamento. Che per me è il loro vero capolavoro nascosto. Disco che trovo perfetto: non sbagliano un solo gancio, sempre loro anche con il violoncello o il pianoforte, anche se McKaye pare un altro cantante, anche quando ti pare di sentire 5 secondi che starebbero bene in un disco prog, o dei Kinks o degli Who. Solo che finora sono stati elegantemente rabbiosi, mentre qui sono rabbiosamente eleganti.

 

 


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#2 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 08 febbraio 2019 - 20:40

bel titolo playlist asd

bravo su Hendrix: il suo milior disco in assoluto

 

hai riascoltato i Fuzztones di Braindrops?


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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#3 Tom

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Inviato 08 febbraio 2019 - 20:56

Leonard Cohen – Death of ladies’ man 77/100

È tutto talmente sbagliato che a suo modo funziona ed è stato un fin troppo facile bersaglio da colpire. La storia dietro il disco è pura leggenda rock, ed il disco stesso alla fine è un ostaggio di Spector minacciato con la pistola (letteralmente eh!). Ma non è pesante, non ci sono orchestrazioni melense, ha sicuramente un merdoso suono pastellato che però ha un suo fascino che accompagna un Cohen, immagino, in piena fase dandy, ben lontano da qualsiasi tipo di impegno ideologico o politico. C’è tanto sesso, fatto e pensato, c’è morbosità e rimpianto e peccato, e la stessa copertina è un innocente bevuta con due amiche in un bar (in Polinesia), ma non mi stupirei se fosse partita una simpatica orgetta da lì a poco.

 

A dire il vero la spettacolare mora alla sua sinistra era sua moglie Suzanne (che non e' "quella" Suzanne), madre dei suoi due figli, l'altra una fotomodella.

 

115291480.jpg


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#4 maladiez

    Kosmische express courier

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Inviato 08 febbraio 2019 - 21:28

C'mon Tigre - S/T

Qualche settimana fa sulla home page di OR c'era la notizia del nuovo imminente album con brano a corredo di questo misterioso collettivo che non conoscevo, dopo un ascolto del suddetto brano abbastanza interessante mi decido per l'ascolto del loro esordio e devo ammettere che è davvero un bel sentire, c'è un bel fluire di svariati aromi musicali , jazz, funk, reggae e world music il tutto suonato con ottima perizia. Aspetto trepidante il loro seguito.

 

L'Ham de foc - Cor de porc

Disco che scoprii tramite una playlist di Wago tempo addietro, formazione ispanica che svaria nell'ambito della tradizione folk mediterranea dalla Grecia a Israele passando per i Balcani, volendo ( ma con le dovute distanze ) potrebbero essere rapportati ai Dead can dance piu' folkeggianti.

 

Massimo Volume - Lungo i bordi

Album preso di petto in quanto distante dai miei gusti ma che ho deciso di ascoltare causa un distratto ( ma neanche tanto ) ascolto di un loro brano tratto dal loro ultimo disco su cui magari ritornero'. Essendo totalmente a digiuno di queste sonorita' parto da quello che parrebbe essere il loro disco migliore, la loro bravura tecnica è notevole e le storie narrate nei brani sono avvincenti e le ho ascoltate con piacere. Ci ritornero'.

 

Guns 'n roses - Use your illusion 1 & 2

Non li ascoltavo da una vita e me li sono sparati in macchina, contrariamente a quanto pensavo non li ho trovati invecchiati male anzi, i brani conservano ancora un energia ed una forza d'impatto notevoli, Get in the ring, Pretty tied up, You could be mine, Right next door to hell hanno ancora un tiro micidiale. Su una cosa trovo conferma il vol 2 continuo a ritenerlo superiore al primo dove almeno 3 o 4 brani sono abbastanza inutili. Forse giusto la voce di Axl la trovo un tantino fastidiosa rispetto ad un tempo, ma è un dettaglio trascurabile. Ascoltandoli mi è tornato alla mente che un tempo avevo il loro poster appeso in camera ;D.

 

Anekdoten - Gravity

La stesura della classi prog me li ha fatti riprendere in mano, atmosfere cupe , cantilenanti ammantate dall'aura prog che confermano questo disco come un caposaldo della scena progressive svedese.

 

Hank Mobley - Soul station

Jazz bello swingante ed amabile. Classicone

 

Simon & Garfunkel - The concert at Central park

Li sto riscoprendo ( ed amando )


  • 1

"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

Bianconiglio: " A volte solo un secondo"


#5 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 08 febbraio 2019 - 21:46

Leonard Cohen – Death of ladies’ man 77/100
È tutto talmente sbagliato che a suo modo funziona ed è stato un fin troppo facile bersaglio da colpire. La storia dietro il disco è pura leggenda rock, ed il disco stesso alla fine è un ostaggio di Spector minacciato con la pistola (letteralmente eh!). Ma non è pesante, non ci sono orchestrazioni melense, ha sicuramente un merdoso suono pastellato che però ha un suo fascino che accompagna un Cohen, immagino, in piena fase dandy, ben lontano da qualsiasi tipo di impegno ideologico o politico. C’è tanto sesso, fatto e pensato, c’è morbosità e rimpianto e peccato, e la stessa copertina è un innocente bevuta con due amiche in un bar (in Polinesia), ma non mi stupirei se fosse partita una simpatica orgetta da lì a poco.

 
A dire il vero la spettacolare mora alla sua sinistra era sua moglie Suzanne (che non e' "quella" Suzanne), madre dei suoi due figli, l'altra una fotomodella.
 
115291480.jpg

Si lo so c'è scritto nel cd, però,ecco, non mi stupirei di qualche menage. In generale mi è parso infatti un Cohen languido, basti pensare a Paper-thin hotel con lui che ascolta i vicini di stanza scopare.
Comunque Spector completamente fottuto di testa da quel che ho letto in giro, non so come ma ad un certo punto in Don't go home with your hard-on ci sono Dylan e Ginsberg ai cori...
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#6 cool as kim deal

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Inviato 08 febbraio 2019 - 21:49

bel titolo playlist asd
bravo su Hendrix: il suo milior disco in assoluto

hai riascoltato i Fuzztones di Braindrops?

Da Voodoo chile in poi è pura estasi. Il bello è che il meglio di Hendrix è probabilmente quello più spaziale e meno famoso, tipo 1983.
In All along the watchtower e Voodoo child nel finale pare mettere a fuoco l'intero pianeta con la chitarra, impressionante.

Su quel disco dei Fuzztones rimango della mia, troppo poco trascinante.
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#7 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 10 febbraio 2019 - 11:31

ascolti e riascolti vari

 

L7 - Hungry For Stink (1994) [riot girrl, grunge] 7,5

Blue Oyster Cult - Agents Of Fortune (1976) [hard rock] 7,5

Jefferson Airplane - Crown Of Creation (1968) [acid rock, psychedelic rock] 7

Halou - Halou (2008) [dream pop, trip hop] 8

Blackfield - Blackfield I (2004) [rock] 7

Blackfield - Blackfield II (2007) [rock] 7


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superstereo!

*lastfm*

 

 


#8 unkle

    you fucking people make me sick

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Inviato 10 febbraio 2019 - 15:27

Massimo Volume - Cattive Abitudini 7

Massimo Volume - Aspettando i barbari 7,5

Massimo Volume . Il Nuotatore 6 ma potrebbe crescere, forse

 

Area - Crac! 8,5

Area - Arbeit Macht Frei 7,5

Le Orme - Felona e Sorona 8

PFM - Per un amico 9

PFM - Storia di un Minuto 8


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#9 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 11 febbraio 2019 - 17:53

Massimo Volume - Cattive Abitudini 7

Massimo Volume - Aspettando i barbari 7,5

Massimo Volume . Il Nuotatore 6 ma potrebbe crescere, forse

 

Uhm li amo ma secondo me Il Nuotatore è un mezzo passo falso che non credo crescerà.

Invece Cattive Abitudini è stato a parere mio un rientro in grandissimo stile (9 pieno per intendersi) dopo una marea di tempo di inattività in cui hanno sperimentato un sound nuovo più delicato e d'atmosfera; il classico disco della maturità in cui anche le liriche sono a fuoco con i tempi. Aspettando i Barbari era più grintoso, energico e riprendeva gli aspetti più metropolitani e rabbiosi degli esordi.

Ecco, questo ultimo mi sembra un tentativo di riprendere in mano la strada tracciata da "Cattive Abitudini" con testi meno penetranti e ispirati


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#10 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 12 febbraio 2019 - 13:22

Fredrik Thordendal's Special Defects - Sol Niger Within // Urca che mischione di roba, non sapevo ci fosse Morgan Ågren alla batteria, lui bravo un bel po'. Non un disco facilissimo, ma secondo me in maniera paradossale riesce a non essere riccardone // 7,3

 

Meshuggah - Catch 33 // Questo disco loro non l'avevo mai sentito, supersonico, non capisco perché non è apprezzato // 7,5
 
King Geedorah - Take Me To Your Leader // MFDOOM sotto mentite spoglie, già l'ho detto più volte: lui sta diventando uno dei miei preferiti in assoluto, non capisco che cacchio voglia dire il più delle volte, ma va bene così. Qui si produce pure // 7,2
 
Céu - Vagarosa // l'ho già messo sicuro in una playlist da poco, ma che bello. Mediamente mi sta in culo la brasilianità, qui però m'ha acchiappato brava // 7,2
 
 

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#11 unkle

    you fucking people make me sick

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Inviato 12 febbraio 2019 - 14:59

 

Massimo Volume - Cattive Abitudini 7

Massimo Volume - Aspettando i barbari 7,5

Massimo Volume . Il Nuotatore 6 ma potrebbe crescere, forse

 

Ecco, questo ultimo mi sembra un tentativo di riprendere in mano la strada tracciata da "Cattive Abitudini" con testi meno penetranti e ispirati

 

Anche lato puramente musicale sembra abbastanza sottotono, una sorta di gemello di Club Privè.


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