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Howard Phillips Lovecraft, Il Genio Del Male


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188 replies to this topic

#101 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 29 gennaio 2019 - 15:35

Topic utilissimo, che consulterò senz'altro in futuro  :ossequi:

 

@The Man, da cultore di H.P. quali sono per te le migliori storie a fumetti lovecraftiane? Io voto per "La casa ai confini del mondo" di Martin Mystère (che nel finale riesce, miracolosamente, a suscitare le stesse sensazioni evocate ne "I sogni nella casa stregata") e per "Il terrore dal mare" di Zagor (tutta la prima parte, con una Port Whale da incubo, è ispirata a "La maschera di Innsmouth"). 

 

 

Due grandi storie, in particolare la prima, Castelli al meglio era un genio assoluto.

Troppe ce ne sono comunque, dalle riduzioni di Alberto Breccia (grandiose ma un po' troppo artistiche per i miei gusti) a quelle di Dino Battaglia sino al certosino lavoro fatto da Alan Moore negli ultimi anni con Neonomicon e Providence o a molte opere di Mike Mignola...curiosamente è stato invece relativamente poco sfruttato al cinema, almeno in maniera diretta.


  • 1

#102 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 29 gennaio 2019 - 16:39

Come fumetto più lovecraftiano indubbiamente la riduzione del Rapporto sui ciechi di Ernesto Sabato fatta da Breccia.
  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#103 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 29 gennaio 2019 - 18:16

Caro Man, ovviamente fa piacere avere in comune i gusti, soprattutto in riferimento all'Orrore di Dunwich, letto almeno una ventina di volte. Sopratutto sono curioso di vedere come gestirai l'opera di E. Howard, altro grandissimo di cui ho avuto la fortuna di leggere l'opera completa di Conan in 4 volumi letti riletti e straletti.
Tornando a Lovecraft, ho citato i solo racconti del ciclo di Chtulhu, ma anche io ho letto il Newton Compton con tutto quanto. Purtroppo pessima traduzione, legnosa e poco rispettosa del genio di Providence. Piccola nota sul razzismo di HPL:pare fosse davvero uno di quelli terribili, al punto che proprio da poco ne leggevo una disamina in Rete su come la sua xenofobia abbia influito non poco sulla costruzione del mito orrorifico del male senza nome e straniero, che ha fatto tanto grande la sua opera. Che dire? Che per me, posto che tali opinioni sono aberranti ma dovrebbero essere viste nel contesto di quegli anni e di quell'ambiente, Lovercraft non ha mai fatto esplicita propaganda, e quindi non si è macchiato di quest'infamia, cosa di cui invece può essere maggiormente accusato il Griffith di Nascita Di Una Nazione. Ma sono discorsi che portano forse troppo fuori tema.
  • 2
I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#104 Mr telefax

    dendrite

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Inviato 29 gennaio 2019 - 18:24

Aggiungo che i più bei racconti a tema misterico con punte di orrorifico li ho letti in un vecchio classico Urania, sono nella raccolta "Le Fantastorie Del Brigadiere" di Sterling E. Lanier, misconosciuto scrittore con studi di antropologia alle spalle capace di creare atmosfere eccezionali. Iperconsigliato.
  • 0
I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#105 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 09:16

In realtà nella narrativa di Lovecraft, come sottolinea anche il suo maggior biografo S.T. Joshi, il razzismo è abbastanza trascurabile, se alcune sue opere anche maggiori sono innervate da una certa tensione razziale (penso per esempio alla maschera di Innsmouth dove per altro il finale rimette in discussione tutto), voler far risalire i mostri e l'universo extradimensionale creato da HPL in maniera univoca al suo conclamato razzismo mi sembra una teoria alquanto forzata.

Anni fa andava di moda collegare il tutto a presunte fobie sessuali, ora si è passati al razzismo, in verità dietro queste teorie c'è spesso un psicologismo tagliato con l'accetta abbastanza disarmante.

A una disamina oggettiva le opere in cui vi è traccia, spesso peraltro molto blanda, di razzismo sono

- Orrore a Red Hook, opera minore e poco riuscita in cui si respira effettivamente un'aria pesante di xenofobia, è il racconto razzista di Lovecraft per eccellenza

- Il terribile vecchio, due ladri immigrati vengono descritti con connotazioni etniche piuttosto pesanti

- Herbert West, rianimatore, un pugile di colore viene definito più volte "scimmiesco"

- I topi nei muri, il gatto del protagonista si chiama Nigger-man, che oggi ci sembra qualcosa di oltraggioso ma in realtà all'epoca la tanto famigerata N-word era usata in letteratura senza particolari patemi.

- Il richiamo di Cthulhu, all'inizio c'è un'orgia voodoo di neri e mulatti, ma la cosa non va molto più in là di scene simili descritte decine di volte in letteratura, cinema o fumetti.

- Per contro sarebbe corretto citare anche una famiglia di colore che vive in un quartiere residenziale di Providence descritta con evidente simpatia nel Caso di Charles Dexter Ward.

Nel resto della sua opera HPL divide i molti vizi e le pochissime virtù senza fare generalmente distinzione di razza, censo o provenienza.

 

Diversa la questione a livello personale, il razzismo di Lovecraft emerge chiaramente dal suo monumentale epistolario e ha diverse tappe:

- in gioventù razzismo conclamato ma abbastanza in linea a quello diffuso nel luogo e nel periodo in cui viveva, ovvero il New England di inizio secolo, bianco, conservatore e borghese

- razzismo epidermico e schifiltoso che sfocia spesso nella xenofobia negli anni newyorkesi quando lui così ordinato e controllato si trova a vivere in una quartiere popolare e a districarsi nel caotico melting pot della città

- un razzismo più scientifico e razionale in linea con le teorie eugenetiche, che per altro andavano per la maggiore all'epoca anche in molti ambienti culturali ed accademici, una volta tornato a Providence

- razzismo sempre più blando sino quasi a scomparire negli ultimi anni (quando lui da sempre conservatore convinto diventa pure un sostenitore di Roosevelt e addirittura del socialismo), senza però che si possa farlo passare in nessun modo per un "razzista pentito".

Bisogna comunque sottolineare che in tutte le sue fasi il razzismo lovecraftiano è sempre e solo teorico, non diventa mai una scelta attiva o socialmente perniciosa, tanto che il poeta Samuel Loveman, ebreo e omossessuale, definirà il solitario di Providence come "la persona più mite, gentile e tollerante che si possa avere la fortuna di conoscere e un amico fidato, sensibile e generoso", giudizio del resto condiviso dalla quasi totalità dei suoi amici e conoscenti.

Si possono ovviamente trovare molte scuse e motivazioni tutte più o meno valide  per questo innegabile sentimento xenofobo (oltre a epoca e luogo di nascita si possono aggiungere fobie varie, angoscianti problemi di sostentamento economico, traumi fisici e psicologici assortiti, due genitori morti in manicomio ecc) ma secondo me si rischia di far torto al suo pensiero e alla sua persona, semplicemente, con sfumature diverse in diversi momenti della sua vita, il razzismo era perfettamente connaturato alla sua visione del mondo che è sempre stata molto estrema e radicale.

Alla fine come osserva ancora una volta acutamente Houellebecq "il personaggio di Lovecraft affascina anche perché il suo sistema di valori è totalmente opposto al nostro"


  • 8

#106 100000

    Enciclopedista

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Inviato 30 gennaio 2019 - 10:02

Bel post e concordo con la disanima: HPL era sicuramente razzista e da qualche suo passaggio lo si evince anche, ma il cuore della sua opera non è la paura del diverso, ma un terrore esistenziale insito nella condizione umana e per questo rimane così attuale.


  • 2

#107 atlas

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Inviato 30 gennaio 2019 - 23:39

la scena del rito voodoo in "the call of cthulhu" occupa buona parte del racconto ed è abbastanza pesantuccia, a dire il vero. più che altro è una costante della narrativa lovecraftiana l'associazione continua (e per certi versi univoca e irreversibile) dell'inumano, del subumano, della deviazione, delle tare mentali etc. con lo straniero, in contrapposizione all'uomo bianco del new england, quindi negri, asiatici, tribù di selvaggi sparse per il mondo che adorano il demonio etc. è un aspetto problematico della sua opera che, se da un lato affascina, dall'altro non può essere sminuito e dismesso con tale apparente facilità, soprattutto in tempi come questi e soprattutto se si vuole rendere giustizia al suo genio. i motivi sono stati ampiamente enumerati dalla critica e fortunatamente lui era fin troppo riservato e gentiluomo da non vomitare insulti a destra e a manca: ciò che varrebbe la pena sottolineare è che, nel suo intimo, lui si rendeva benissimo conto che non erano gli altri (i così detti stranieri) il problema, ma che il problema era lui stesso - incompatibile e inadatto al mondo in cui si ritrovava a vivere. buona parte della sua opera può definirsi un tentativo di tematizzare e problematizzare questa sua condizione, e ne costituisce probabilmente l'aspetto più affascinante.


  • 2

il faut se radicaliser. 


#108 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 gennaio 2019 - 08:37

Questo aspetto c'è sicuramente come ho scritto piuttosto chiaramente, anche se bisogna sempre tener conto che una buona parte delle storie horror sono basate su quello che Stephen King definisce "l'orrore che viene dall'esterno" (contrapposto a quello che viene "dall'interno", di taglio più psicologico, che Lovecraft dimostra in più occasioni di saper maneggiare con altrettanta maestria), cioè una situazione di pace precostituita minacciata da forze malefiche appunto esterne e quindi straniere, dal Dracula di Stoker a I Salici di Algernon Blackwood gli esempi si sprecano.

Peraltro di figure di uomo bianco del New England altrettanto degenerate e dedite al male (da Il caso di Charles Dexter Ward a Herbert West sino all'Orrore di Dunwich e il Mastino) è piena l'opera del solitario di Providence, anzi sono probabilmente preponderanti, quindi quel "univoco e irreversibile" non corrisponde assolutamente a realtà.

Insomma se il razzismo è sicuramente connaturato alla visione del mondo di Lovecraft il voler rileggere tutta la sua opera, per lo più con intenti censori o di perbenistica indignazione, sotto questa luce mi sembra veramente una grossa forzatura, i temi e le forze che agitano la sua narrativa sono innumerevoli e spesso in contrasto tra loro.

Sul quel "in tempi come questi" non so veramente cosa dire, stiamo parlando di uno scrittore morto quasi 100 anni fa la cui opera ormai canonizzata mi sembra veramente difficile inserire in qualsiasi modo nell'ambito della propaganda razzista, per quanto mi riguarda è solo l'ennesima concessione al più retrivo politicamente corretto che trovo spesso ridicolo se applicato ad aspetti del mondo d'oggi e che lo diventa ovviamente ancora di più in versione retroattiva .

Una visione delle cose che per intenderci da spesso la stura a pseudoarticoli come questo, di un'ignoranza e stupidità senza speranza:

https://www.eurogame...raft-editoriale


  • 1

#109 hexen

    the nameless uncarved user

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Inviato 17 novembre 2019 - 20:10

oh, ma chi vuole fare una re-read del mythos con me? la lista è mia e mi arrogo il diritto di decidere cosa è canonico e cosa no :3 

(ho miscelato un po' il canone di joshi/derleth/carter)

 

Prologo:

 

Dagon (1917) 

Nyarlathotep (1920) 

Azathot (1922) 

 

---

 

The doom that came to sarnath (1919) 

The nameless city (1921) 

The hound (1922) 

The festival (1923) 

The call of cthulhu (1926) 

The strange high house in the mist (1926) 

The colour out of space (1927)

[...]

 

[sarnath apparterrebbe al dream cycle, sisisi, però volevo fare l'uno-due con riferimento diretto tra sarnath e nameless city]

dai, saltate su, vi aspetto ʕᵔᴥᵔʔ

diventiamo una grande famiglia lovecraftiana in attesa del filmazzo con nico cage

 

 

 


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il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati

 


#110 Perfect Prey

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Inviato 17 novembre 2019 - 22:30

L'orrore di Dunwich
I cari estinti (che probabilmente è suo al 100% e non una riscrittura)
Imprisoned with the Pharaohs
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L'amour physique
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#111 100000

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Inviato 18 novembre 2019 - 06:52

Se lo fate fra un mese ci sto e colgo l'occasione di rileggerlo in lingua.
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#112 ucca

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Inviato 18 novembre 2019 - 14:09

oh, ma chi vuole fare una re-read del mythos con me? la lista è mia e mi arrogo il diritto di decidere cosa è canonico e cosa no :3 

(ho miscelato un po' il canone di joshi/derleth/carter)

 

Prologo:

 

Dagon (1917) 

Nyarlathotep (1920) 

Azathot (1922) 

 

---

 

The doom that came to sarnath (1919) 

The nameless city (1921) 

The hound (1922) 

The festival (1923) 

The call of cthulhu (1926) 

The strange high house in the mist (1926) 

The colour out of space (1927)

[...]

 

[sarnath apparterrebbe al dream cycle, sisisi, però volevo fare l'uno-due con riferimento diretto tra sarnath e nameless city]

dai, saltate su, vi aspetto ʕᵔᴥᵔʔ

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sembra molto fico, lui è l'attore di Mandy? asd


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#113 100000

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Inviato 16 dicembre 2019 - 11:11

Ecco dov'era! Io ci sono per il ripassone natalizio (quale momento migliore per evocare Cthulhu?)
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#114 Merlo

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Inviato 16 dicembre 2019 - 14:24

Lovecraft, in arrivo il Biopic horror sulla vita dello scrittore

 

https://www.lascimmi...vecraft-biopic/


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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#115 100000

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Inviato 16 dicembre 2019 - 16:01

Con i cani di GoT, la sofferenza di Lovecraft continua dopo la morte!


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#116 100000

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Inviato 19 dicembre 2019 - 09:01

Negli ultimi due giorni ho letto i racconti del "prologo" (che io estenderei fino al Call of Cthulhu, per toni dimensioni e anche capacità/qualità narrative dello stesso HPL, o forse è solo una sensazione mia ma per me è così):

Dagon, bellissimo, il primo e forse per assurdo quello già più vicino ai toni degli ultimi, dove l'orrore si fa veramente concreto e non solo una suggestione, vero e proprio precursore;

Nyarlathotep e Azathoth sono poco più che accenni, impressioni di ciò che sarà (alla fine il 90% della letteratura di HPL è allusione, e in questo ripasso mi sembra di leggere tutto come un unico romanzo di stralci e mostruosità ricorrenti);

The nameless city, esplorazione fantasmagorica tipica di HPL e anche se potrebbe anche sembrare autonomo e potenzialmente scollegato dalla mitologia spaziale credo sia qui che viene evocato il dittico di Cthulhu per la prima volta, in un gioco di rimandi continuo che vedi la parentesi sopra;

The festival, se Dagon è il precursore del Call of Cthulhu questo lo è di The shadow over Innsmouth;

The hound, ancora una volta l'unico collegamento mi sembra il Necronomicon ma tutto fa brodo e parte del terrificante mondo letterario di HPL, inoltre mi ha fatto pensare al Mastino dei Baskerville*, forse perché ho riletto anche quello di recente, ma le ambientazioni (la brughiera inglese) e alcuni richiami (gli ululati, il mastino gigante) sono stati impossibili da ignorare

 

*tra l'altro, ora che ci penso, Doyle fu probabilmente il mio primo incontro con il gotico se non proprio con l'orrorifico, sicuramente ricordo l'inquietudine del bambino che ero mentre leggevo i quasi-gialli (rileggendo il mastino appunto, mi sono ri-ricordato come fossero davvero più romanzi gotici che gialli) di Sherlock Holmes.


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#117 100000

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Inviato 20 dicembre 2019 - 13:02

Continua il mio Adventskalendar lovecraftiano.

Riletto ieri The Call of Cthulhu: finalmente gli Antichi entrano in scena, tanto precisi nelle coordinate e nelle dimensioni (alto come una montagna!) che ambigui e iconici nelle ambientazioni (le geometrie non euclidee, un angolo acuto che si comporta come un angolo ottuso), parole scolpite nella mia memoria da quando le lessi la prima volta. Racconto incredibile che ha risvegliato le mie paure a qualunque età. L'avrò letto quindici anni fa e lo ricordavo perfettamente, come ricordo anche i successivi della lista, i più lunghi: Il colore che viene dallo spazio, L'orrore di Dunwitch, La maschera di Innsmouth e il mio preferito: Le montagne della follia.

Ho un ricordo un po' più vago dell'ombra venuta dal tempo, ma recupererò anche questo.


  • 3

#118 Dudley

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Inviato 20 dicembre 2019 - 22:52

"Montagne della follia" è pure uno dei miei preferiti ...

Da leggere, se possibile, nella bella edizione de "Il Saggiatore" (2017), curata da Andrea Morstabilini:

 

love-350x485.jpg


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#119 100000

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Inviato 22 dicembre 2019 - 10:12

Il racconto del venerdì è stato ovviamente The colour out of space, senz'altro un horror spaziale (forse il più futuristico di tutti, nel ricordare i futuri cicli accelerati dalle radiazioni atomiche) ma non direttamente collegato con il ciclo di Cthulhu. In ogni caso uno dei racconti migliori e più attuali (vedi sopra), sono molto curioso della prossima resa filmica, specie del colore stesso.

In generale i racconti di HPL mi sembrano molto difficili da rendere per immagini, proprio per quella combo di precisione e sfuggevolezza che perde molta forza se rinchiusa fra coordinate più facili da comprendere/accettare.


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#120 Perfect Prey

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Inviato 22 dicembre 2019 - 16:52

"Montagne della follia" è pure uno dei miei preferiti ...
Da leggere, se possibile, nella bella edizione de "Il Saggiatore" (2017), curata da Andrea Morstabilini:
 
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Io ne ho una traduzione precedente.
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#121 100000

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Inviato 23 dicembre 2019 - 11:06

Nel weekend ho recuperato History of the Necronomicon, dove HPL inizia a fissare punti fermi del suo mondo narrativo, facendolo compenetrare al nostro, parallelamente al suo farsi sempre più preciso anche nei racconti più lunghi: praticamente worldbuilding.

E poi The Dunwich Horror: una variazione lovecraftiana del figlio demoniaco, raddoppiato e perverso, caruccio fino al finale che però in questo caso non mi convince. Mi piace la solita narrazione per interposta persona (i contadini che guardano il canocchiale passandoselo e facendolo cadere nel fango è geniale), ma non mi piace la risoluzione per mano umana, troppo meccanicistica e "semplice", come se davvero gli uomini potessero sfuggire agli incubi degli altri spaziotempi con le loro forze. Un punto forte dei racconti di Lovecraft è proprio la sudditanza dell'essere umano all'orrore inevitabile, col quale può interagire, al quale può assistere, ma niente di più. Se il mondo non collassa nel caos indescrivibile è per motivi altri e incomprensibili, se Cthulhu risprofonda con la sua città non è certo merito del marinaio sopravvissuto, il colore torna nello spazio per sua stessa decisione o per una qualche legge al di fuori dalla nostra portata. Inoltre la minaccia rimane sempre lì, sepolta in fondo a un pozzo o nel più profondo dei mari. Invece qui sembra semplicemente sventata... fino alla prossima evocazione, ok, però comunque mi fa storcere un po' il naso. Oltre alla rivelazione finale che ricordo come deludente anche alla prima lettura (ma queste non sono mai state il piatto forte dei racconti di HPL, neanche nel Whisperer in the darkness che sto leggendo ora).
Rimangono le bellissime descrizioni ed evocazioni: Iä! Shub-Niggurath! Il Nero Capro delle Foreste dai mille cuccioli!
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#122 100000

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Inviato 24 dicembre 2019 - 11:15

Ieri è stato il turno del Whisperer in the darkness. Anche qui la rivelazione finale è facilmente intuibile a metà racconto, ma ancora una volta quello che conta è l'orrore, più psicologico/esistenziale che cosmico (questo sotto forma di una razza concorrente al grande Cthulhu, ma non per questo meno orrenda, l'umanità presa come sempre fra poteri più forti, lontani e antichi di lei). Il non detto qui è importantissimo, non si saprà mai davvero delle sorti del professore, sicuramente ridotto e probabilmente spettatore della trappola rivolta all'amico, ma rimane anche la possibilità (per quanto improbabile e non meno orribile) della sua effettivamente accettazione del viaggio cosmico. Perché farlo tacere allora? Più ci si pensa più l'inquietudine cresce, di pari passo con la tentazione tutta nuova di cedere a questo orrore.

E poi, nonostante quanto appena detto, ecco passaggi che sfiorano l'apice del terrore cosmico-geometrico:

Anche allora mi rifiutai categoricamente di ammettere le sue teorie sulla natura dell'"infinito supremo", la contiguità delle dimensioni, la terrificante posizione del nostro cosmo spaziotemporale in una catena senza fine di atomi cosmici, comunicanti tra loro in modo da formare il super-cosmo infinito delle curve, degli angoli, dell'organizzazione elettronica materiale e semimateriale.
Mai un uomo sano di mente si era tanto pericolosamente avvicinato ai misteri dell'entità originale; mai un cervello organico aveva sfiorato così da vicino l'annientamento totale del caos che trascende la forma, la forza e le simmetrie.

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#123 100000

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Inviato 27 dicembre 2019 - 09:45

Durante i giorni di festa è toccato a The shadow over Innsmouth: si prosegue sulla strada indicata dal Whisperer in the darkness, con legioni di creature innominabili pronte questa volta a servire il grande Cthulhu, ma quello che è più importante: la repulsione dell'orrore ormai è tutt'uno con la sua fascinazione. Il protagonista non è più solamente affascinato dalle oscure promesse degli Outer Ones, ma è addirittura predestinato per ereditarietà genetica a divenire parte degli orrendi Deep Ones. Ancora una volta, il terrore esistenziale supera quello spaziale, il crollo del sé fa ancora più paura dell'altro, qualunque siano i suoi numeri e le sue dimensioni.

E qui secondo me cade anche l'accusa di razzismo come base dell'orrore di HPL (per quanto i mulatti non siano mai visti proprio benissimo, e indubbiamente Lovecraft razzista lo fosse).


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#124 ucca

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Inviato 27 dicembre 2019 - 12:23

Ti seguo. Onestamente dopo le montagne della follia mi è sembrato non ci fosse molto altro da aggiungere tanto era perfetto. Però molto interessante quello che scrivi.. Potrei forse riprendere
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#125 100000

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Inviato 27 dicembre 2019 - 13:03

Grazie, in realtà svelo che dopo The dreams in the witch house che sto rileggendo ora mi fermerò, che a Natale mi arriva tanta roba nuova da leggere e poi mi sembra una degna conclusione (ne scriverò domani).

In realtà, come giustamente dici, la più degna conclusione di tutte sarebbe il precedente Mountain of Madness, ma è lungo e ormai la febbre lovecraftiana è stata un po' sostituita dall'angoscia (lovecraftiana anch'essa? no) di non riuscire a leggere tutto ciò che mi aspetta sul comodino.


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#126 ucca

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Inviato 27 dicembre 2019 - 19:18

È secondo te il suo lavoro migliore?
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#127 100000

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Lo è, pur avendolo letto l'ultima volta tanti anni fa e non nell'ultima traduzione.
Prima o poi rimedierò, ma non questa volta.
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#128 Perfect Prey

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Inviato 28 dicembre 2019 - 10:31

Lo è, pur avendolo letto l'ultima volta tanti anni fa e non nell'ultima traduzione.
Prima o poi rimedierò, ma non questa volta.


Qui mi scadi :( .
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L'amour physique
Est sans issue

#129 100000

    Enciclopedista

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Inviato 28 dicembre 2019 - 10:58

Mi disp.

 

Intanto ultima lettura del ciclo (per me, per questa volta): The dreams in the witch house. Bel summa di tutto quanto letto finora: le geometrie impossibili, i viaggi spaziali, le terribili architetture delle città senza nome, le statuette di materiali sconosciuti, i colori impossibili, richiami a Cthulhu, a Nyarlathotep (questa volta sotto forma dell'Uomo Nero), e a nuove creature innominabili (in realtà ho sempre trovato buffo che il topo mostruoso avesse un nome di persona). Il tutto condito di stregoneria e anche un pizzico di misticismo cristiano che in realtà non ho gradito molto (gusto mio, ma il crocifisso mal si sposa con la mitologia lovecraftiana).

In ogni caso ormai la prosa e la consapevolezza di HPL è al massimo, come anche la tendenza proto-fantascientifica di mischiare la scienza contemporanea con gli orrori mistici. Un paio di passaggi rendono l'idea:


Geometrie non euclidee e meccanica quantistica, in dosi eccessive, possono causare gravi mal di capo ai più brillanti. E se si comincia a mescolarle col folklore, tentando di discernere un vago sfondo di universi multi-dimensionali dietro alle astruse trame dei racconti gotici o le dicerie bisbigliate accanto al focolare, non si può pretendere d non avere i nervi un po' tesi.

Quasi un autocommento con quell'ironia autoconsapevole che HPL dimostra di avere anche nelle proprie autobiografie o nelle lettere.

 


...una discussione a proposito di certe ipotetiche curvature dello spazio e di eventuali punti di prossimità - persino di contatto - tra la frazione del cosmo in cui abitiamo e ergioni apparentemente lontanissime: dalle stelle più remote ai neri abissi intergalattici, fino a luoghi estranei e distanti come le regioni dell'universo che alcune teorie autorizzano a ipotizzare al di là del continuum spazio-temporale einsteiniano.

Cosa aggiungere se non un ultimissimo passaggio di puro lovecraft per chiudere questo Adventskalendar arrivato lungo.

 


Due delle entità mobili non proprio incomprensibili - un ammasso voluminoso di bolle iridescenti ovoidali e un'assai più piccola struttura poliedrica dal colore indefinibile e dalla superficie spigolosa, con gli angoli in perpetuo cambiamento - sembravano essersi accorti di lui e lo seguivano dall'alto o da posizioni laterali metnre si spostava tra prismi titanici, labirinti, raggruppamenti di cubi e superfici piane, quasi-edifici.


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#130 azevedo

    Roadie

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Inviato 20 gennaio 2020 - 15:27

Carissimi lovecraftiani, vorrei iniziare a leggere qualcosa del Nostro.

 

Se mi prendo direttamente questo? È una buona edizione in termini di traduzione e completezza?

 

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#131 hexen

    the nameless uncarved user

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Inviato 20 gennaio 2020 - 16:40

credo che in italiano sia la scelta migliore, l'alternativa sarebbe il newton curato da fusco & pilo (in cui, oltre la prosa narrativa dovrebbe esserci un miscuglio di lettere e saggi e - forse - fungi from yuggoth, ma non sono sicurissimo).

 

sono entrambi due tomoni, non ho tenuto fra le mani il newton ma il mondadori è davvero voluminoso; il newton ovviamente costa molto meno ma fa anche ribrezzo a vedersi, come da consuetudine (non che il mondadori sia un capo di design).

della mondadori ci sarebbero anche due libri usciti nella collana Oscar Draghi ma non te li consiglierei, non so se entrambi completano la prosa narrativa e sono pacchianissimi; le edizioni non omnibus di altre case editrici (tipo i feltrinelli) non li menzionerei nemmeno.

 

sulle traduzioni: mi fa sempre ridere la traduzione di Picture in the House (nell'edizione mondadori curata da Lippi) in cui hanno pensato bene di tradurre il gergo popolare del new england con il dialetto romano se non erro, puro imbarazzo. per il resto sono just fine.

 

se volessi leggere in inglese le alternative sono sterminate chiaramente, ma se vuoi leggere in italiano e vuoi leggere solo la prosa questo mondadorone è la scelta migliore.


  • 1

il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati

 


#132 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 20 gennaio 2020 - 17:01

Confermo, vai col mondadori, presentazioni dei vari racconti di Giuseppe Lippi sempre interessanti e puntuali tra l'altro.


  • 1

#133 starmelt

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Inviato 20 gennaio 2020 - 21:01

in quello Mondadori dovrebbero anche esserci le fondamentali introduzioni di Joshi per ogni racconto.
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#134 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 21 gennaio 2020 - 10:47

non che il mondadori sia un capo di design

 

a me piace molto la copertina, fossi azevedo l'avrei già comprato per mera adesione estetica, bypassando (avventatamente!) l'advising dell'OR lovecraftiana


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#135 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:06

La copertina della nuova edizione è del sommo Enrique Breccia, dovreste inginocchiarvi cani maledetti....


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#136 Tom

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:12

Se e' l'edizione con l'angolo tagliato pero' non ce la farei a tenermela in casa, neanche per Breccia, e' una cosa che mi urta fisicamente. E un'idea del cazzo. Comunque c'ho il cofanetto Newton Compton, brutto a vedersi, ma imponente e tutto sommato anche coerente con le origini pulp di Lovecraft.

 

( :ossequi: Giuseppe Lippi.)


  • 0

#137 hexen

    the nameless uncarved user

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:22

Se e' l'edizione con l'angolo tagliato pero' non ce la farei a tenermela in casa, neanche per Breccia, e' una cosa che mi urta fisicamente. E un'idea del cazzo. 

 

sì, è questa ed è infatti la cosa che esteticamente più mi fa storcere il naso; niente da dire sulla copertina chiaramente.


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il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati

 


#138 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:25

il newton ovviamente costa molto meno ma fa anche ribrezzo a vedersi

Ai miei tempi le Newton non solo costavano ancora meno, ma erano anche le meno brutte, sic transit.
 
41qpVgJMHdL._SX334_BO1,204,203,200_.jpg

Se e' l'edizione con l'angolo tagliato pero' non ce la farei a tenermela in casa, neanche per Breccia, e' una cosa che mi urta fisicamente. E un'idea del cazzo.

 
sì, è questa ed è infatti la cosa che esteticamente più mi fa storcere il naso; niente da dire sulla copertina chiaramente.

Mettetegli la copertina colibrì così resta attaccata.
  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#139 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:26

Se e' l'edizione con l'angolo tagliato pero' non ce la farei a tenermela in casa, neanche per Breccia, e' una cosa che mi urta fisicamente. E un'idea del cazzo. Comunque c'ho il cofanetto Newton Compton, brutto a vedersi, ma imponente e tutto sommato anche coerente con le origini pulp di Lovecraft.

 

( :ossequi: Giuseppe Lippi.)

 

Giuseppe Lippi, Malcom Skey e Riccardo Reim, per gli italici amanti del fantastico e dell'horror un trio di buoni amici.


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#140 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:31

Il mega tomo dei Mammut e i due piccoli "Le storie del ciclo di Cthulhu", entrambi di Newton Compton, valgono?


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The core principle of freedom
Is the only notion to obey


#141 Tom

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Inviato 21 gennaio 2020 - 11:57

I NC che c'ho io sono questi. Sara' mai rivalutato lo stile grafico degli anni anni 90 alla "mettici tutto e trovagli un posto"?  

 

s-l1600.jpg


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#142 Reynard

    No OGM

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Inviato 21 gennaio 2020 - 12:31

ce li ho anch'io.


  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#143 Edgewalker

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Inviato 21 gennaio 2020 - 12:32

I NC che c'ho io sono questi. Sara' mai rivalutato lo stile grafico degli anni anni 90 alla "mettici tutto e trovagli un posto"?  

 

s-l1600.jpg

Credo di avere le versioni moderne dei due in basso, il mito uno e due. I miei sono bianchi, credo un pò più grossi e meno tascabili.


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#144 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 21 gennaio 2020 - 16:00

Li ho anch'io nella tua versione ma tutti e 5 (e cofanetto, molto elegante devo dire)
  • 0

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#145 azevedo

    Roadie

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Inviato 21 gennaio 2020 - 16:16

Grazie a tutti.

 

Ho preso infine il Mondadori. Tra l'altro (culo) scontato del 40% su Amazon.


  • 0

#146 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 25 gennaio 2020 - 10:50

A me di HPL mancano ancora diverse cose e quello che ho è sparso in decine di edizioni diverse di case editrici diverse.
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#147 Greed

    round control to major troll

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Inviato 27 gennaio 2020 - 15:26

Se e' l'edizione con l'angolo tagliato pero' non ce la farei a tenermela in casa, neanche per Breccia, e' una cosa che mi urta fisicamente. E un'idea del cazzo.

Secoli di storia del libro per poi tagliare l'orecchia della copertina asd


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#148 unkle

    you fucking people make me sick

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Inviato 29 gennaio 2020 - 10:56

Io ho tutto Mondadori con copertine flessibili, più questa versione con copertina rigida, non so quanto quotata,

 

81UITV-j0jL.jpg


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#149 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 29 gennaio 2020 - 17:37

non so quanto quotata

 

 

81UITV-j0jL.jpg

 

 

 

81UITV-j0jL.jpg

 

 

 

81UITV-j0jL.jpg

 

Tre volte.


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#150 Reynard

    No OGM

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Inviato 29 gennaio 2020 - 17:48

Non so se metterti un più o un meno.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.




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