In un cinema che non riesce più a sognare, il nuovo film di Del Toro rappresenta un unicum che, tra le altre cose, ha il pregio di fare breccia nel pubblico più giovane con la forza dei sentimenti
http://www.ondacinem...e-of-water.html
Inviato 18 febbraio 2018 - 22:39
In un cinema che non riesce più a sognare, il nuovo film di Del Toro rappresenta un unicum che, tra le altre cose, ha il pregio di fare breccia nel pubblico più giovane con la forza dei sentimenti
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Inviato 19 febbraio 2018 - 12:21
beh, bellissimo come da aspettativa.
Quasi troppo perfetto, al limite del "telefonato" e quindi prevedibile. Ma in fondo le favole hanno uno schema noto, non può essere una colpa.
Inviato 19 febbraio 2018 - 12:26
Bello, molto, ho visto molte assonanze e affinita' coloristiche con un videogioco forse noto ad alcuni di voi. Ha anche una sua storicità e profondità, come il blu del molo dove scompaiono.
Inviato 19 febbraio 2018 - 13:15
vado contro corrente e dico che mi ha deluso, e non poco.
non c'è un singolo secondo in tutto il film che non mi sia risultato prevedibilissimo, banalissimo.
scusate ma proprio non mi ha detto niente, e si che il tema mi sta molto a cuore.
Inviato 19 febbraio 2018 - 13:45
vado contro corrente e dico che mi ha deluso, e non poco.
non c'è un singolo secondo in tutto il film che non mi sia risultato prevedibilissimo, banalissimo.
scusate ma proprio non mi ha detto niente, e si che il tema mi sta molto a cuore.
Purtroppo sono d'accordo. Non un brutto film, gli attori sono bravi, la tensione c'è, alcune scene sono belle però è davvero tanto prevedibile e manca la caratterizzazione dei personaggi.
Non c'è alcun mistero dentro di loro, sono in modalità 0-100, tutti buoni o tutti cattivi, alla fine piatti. Ripeto non per colpa degli attori che fanno quello che possono. Anche il "mostro" alla fine
è un peluche. Non ha alcun istinto che non sia dentro i canoni della vittima troppo buona (a parte contro il primo gatto che incontra). Ha fatto di molto meglio in passato Del Toro, che qui ha voluto fare secondo me un film alla Tim Burton senza rischiare niente. Peccato, d'altra parte Aronofky si prende i fischi ma fa un gran film, lui applausi perchè non fa male a nessuno.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 19 febbraio 2018 - 13:58
vado contro corrente e dico che mi ha deluso, e non poco.
non c'è un singolo secondo in tutto il film che non mi sia risultato prevedibilissimo, banalissimo.
scusate ma proprio non mi ha detto niente, e si che il tema mi sta molto a cuore.
Purtroppo sono d'accordo. Non un brutto film, gli attori sono bravi, la tensione c'è, alcune scene sono belle però è davvero tanto prevedibile e manca la caratterizzazione dei personaggi.
Non c'è alcun mistero dentro di loro, sono in modalità 0-100, tutti buoni o tutti cattivi, alla fine piatti. Ripeto non per colpa degli attori che fanno quello che possono. Anche il "mostro" alla fine
è un peluche. Non ha alcun istinto che non sia dentro i canoni della vittima troppo buona (a parte contro il primo gatto che incontra). Ha fatto di molto meglio in passato Del Toro, che qui ha voluto fare secondo me un film alla Tim Burton senza rischiare niente. Peccato, d'altra parte Aronofky si prende i fischi ma fa un gran film, lui applausi perchè non fa male a nessuno.
applausi a tutto il commento, compreso il confronto con Aronofski.
personaggi piattissimi, come dici tu, includendoci anche tutti i clichè dei cattivoni della guerra fredda.
ma la cosa più fastidiosa è proprio il piattume della creatura, che è appunto un peluche. che carattere ha? che personalità ha? cosa lo muove? cosa lo repelle? boh, niente si sa e niente si saprà. sembra proprio che chi ha scritto il film (che dovrebbe invitare a considerare il diverso come uno di noi) spinga invece in direzione opposta, ossia nel dire che quella è una creatura, un mostro, quindi deve rimanere bidimensionale. quindi, insomma, il cattivone della CIA aveva ragione alla fine.
ed Elisa? come fa a non spaventarsi almeno inizialmente di una creatura simile? e perchè si innamora, perchè era scritto nella sceneggiatura?
Inviato 19 febbraio 2018 - 15:26
capisco le vostre critiche, io stesso parlavo di "troppo prevedibile" e condivido anche una certa piattezza della creatura, nonchè un innamoramento un po' "sbrigativo" di Elisa, compensato però dalla struggente scena in cui spiega al "badato/amico/vicino di casa" il perchè ama l'uomo pesce.
Al netto del fatto che Del Toro aveva trattato il modello-favola in modo ben meno prevedibile in un film come "Il labirinto del fauno", mi domando se criticare un film come questo sulla base del "non mi ha sorpreso" sia un'operazione del tutto corretta. Per il motivo banale che, con ogni evidenza, non era questo l'intento. Proprio l'esilità del canovaccio viene compensata con un lavoro magistrale sul fronte dell'artigianato cinematografico: regia, interpretazioni, scenografia, costumi, fotografia e anche la sceneggiatura.
E' una favola che ammicca al grottesco e in questa chiave la stilizzazione dei personaggi mi pare del tutto pertinente. La prevedibilità sta anche nell'estrema, maniacale aderenza ai cliché fumettistici dell'epoca. Mi sembra evidente che Del Toro puntasse a questo e l'obiettivo è centrato. Inoltre è un film che fa pure ridere, cosa che - almeno questa - per me non era prevista.
L'aggiornamento di E.T. al 2017 e in una chiave più adulta in fondo è lasciato a poche cose (il gatto azzannato, quel po' di violenza che qua e là irrompe all'improvviso, un po' alla Peter Jackson che ancora aveva retaggi splatter, la masturbazione femminile) che però non sono casuali. Credo che Del Toro avrebbe potuto spingere di più su questi elementi ma ha davvero voluto lanciare un messaggio più semplice - se volete anche più ruffiano, ma criticarlo sulla base di una vittoria in un concorso al netto di chi ha perso e magari aveva scelto progetti più coraggiosi non è una colpa che si può attribuire al film di Del Toro tout court -; lo ha fatto mettendosi al servizio della storia e valorizzando una trama appunto esile con una messinscena strepitosa. E anche evidenziare la semplice magia del cinema nel suo ideale di bellezza che "supera" la realtà non mi pare un merito da poco.
Inviato 19 febbraio 2018 - 15:54
Si sono d'accordo che sia stato fatto comunque un eccellente lavoro sulla messa in scena.
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Inviato 21 febbraio 2018 - 16:58
Mah. Swamp Thing + Edward Mani di Forbice + Amelie = sto film. Non capisco tutte le candidature.
Inviato 22 febbraio 2018 - 13:31
vado contro corrente e dico che mi ha deluso, e non poco.
non c'è un singolo secondo in tutto il film che non mi sia risultato prevedibilissimo, banalissimo.
scusate ma proprio non mi ha detto niente, e si che il tema mi sta molto a cuore.
D'accordissimo, un film piatto e prevedibile, pieno di clichè e situazioni già viste.
Inviato 26 febbraio 2018 - 09:37
Ahia. Deluso anche io, anche se delusione parzialmente indotta dall'enfasi mediatica e critica. Formalmente impeccabile, ma piatto nella scrittura: non che i luoghi comuni narrativi siano necessariamente un male, nel cinema, ma messi al servizio di un'operetta morale pre-confezionata (il diverso, l'omosessualità, la questione razziale, il potere malvagio) mascherata da favola postmoderna trascinano il tutto fino allo scontatissimo finale senza un'ombra di emozione, senza un guizzo.
Il riferimento a Spielberg è sfacciatissimo, ma appunto ci sarebbe voluto il suo piglio per far volare un po' più in alto la produzione; ciò non toglie che farà, inevitabilmente, incetta di premi.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
Inviato 11 marzo 2018 - 20:12
C'è una vena di cinismo neanche troppo sottile in questo film, quella che porta a vincere quattro oscar per intenderci (emblematiche in questo senso le strizzate d'occhio al musical). C'è però anche Del Toro, il suo cuore grande*, le sue manie e tutta una serie di piccole deviazioni che lo rendono comunque estremamente godibile. È ok per me.
* DRAMMA DELLA RETORICA
Inviato 12 marzo 2018 - 08:01
Ahia. Deluso anche io, anche se delusione parzialmente indotta dall'enfasi mediatica e critica
Leggo un sacco di stroncature, o quasi, di questo film, e sarei curioso di leggere quello che si scrisse quando "si limitò" a vincere a Venezia, prima degli Oscar, insomma.
Dato che i limiti ce li vedo anch'io - volendo sono anche il primo ad averne parlato in questa discussione - mi sento di tornare la faccenda e domandarmi quanto segue: posto che i limiti questo film li ha, non è che proprio a causa dell'enfasi tutti quanti adesso si stanno concentrando sui difetti mentre perdono di vista quei 4/5 pregi che questo film ha e li ha all'ennesima potenza?
Inviato 12 marzo 2018 - 10:42
Inizio effettivamente un po' frettoloso (sentimentalmente parlando);farcito da fastidiose atmosfere vicine a " Il favoloso mondo di Amélie". Ho apprezzato molto di più la seconda parte del film, e poi il personaggio di Zelda mi ha divertita un sacco.
Inviato 23 marzo 2018 - 13:35
Inviato 23 marzo 2018 - 14:37
Vero, tutto vero, l'impianto "favolistico" del film produce quel senso di monodimensionalità dei personaggi che sono proprio come quelli delle favole, buoni buonissimi/ cattivi cattivissimi.
Ma la forma dell'acqua ha più di una idea felice e brillante, la migliore di tutte è la centralità dell'acqua stessa, la sua metafora sessuale e sensuale. Già l'incipit, il sogno/ricordo, in verità è tutto un galleggiare nell'acqua della protagonista e dei suoi oggetti mondo (scena per altro magnifica), da subito noi sappiamo che la dimensione liberata di Elisa è l'acqua con la sua poderosa e, immaginiamo quotidiana, masturbazione nella vasca; il colpo di fulmine è il congiungersi con una creatura acquatica, non c'è null'altro da sapere; è il bicchiere d'acqua rovesciato che manifesta il desiderio di Strickland, desiderio sessuale e di controllo, il medesimo, violento che riserva ciecamente alla creatura; è l'acqua come penetra in tutti gli anfratti della casa di Elisa e che esplode dalla porta del bagno che è segno della forza irrefrenabile della volontà di Elisa, il simbolo dell'appagamento sessuale; è l'acqua che contiene la morte e la vita, un ritorno originario alle radici del vivere.
Poi certo c'è la marginalità al suo zenit, ci sono i colori, c'è la danza, c'è la scienza e la sua etica, c'è il cinema, ma soprattutto l'acqua, in tutte le sue forme.
a me pare che la tua recensione sia molto ma molto più bella del film.
Inviato 23 marzo 2018 - 19:25
come di consueto, tiresia è la nostra Suso Cecchi D'Amico.
Inviato 30 marzo 2018 - 09:43
Inviato 02 giugno 2018 - 18:36
Giudizio (un po' esagerato): tanto valeva riguardarsi quel capolavoro di Splash
La sicurezza del laboratorio era circa a questi livelli.
Talmente brutto che e' da considerare 90
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.
I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate
Inviato 19 giugno 2018 - 16:45
Inviato 20 giugno 2018 - 15:21
visto anch'io due giorni fa: aldilà della perfezione formale (basta!) da tutti sottolineata non salvo proprio nulla
c'è da dire che ho praticamente eliminato lo zucchero dalla dieta e quella naïveté (che giustamente in molti hanno fatto discendere da quell'abominio - che continua a far danni - che è il mondo di amelie) che lo permea me lo rende perfettamente indigeribile
è vero che shannon è un grandissimo, non lo scopriamo di certo ora, ma a me ha convinto meno che in altre sue interpretazioni (mi si obbietterà che - forse - è un'esigenza dell'impianto manicheo/favolistico, ma qui non raggiunge la profondità, lo spessore e la tridimensionalità di quasi tutti i suoi recenti personaggi)
voto: 3-
Inviato 20 giugno 2018 - 15:26
Mi sembri un pò troppo severo, comunque si è un film a rischio zero, che va bene giusto come intrattenimento. Ma non è fatto male, nè recitato male.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 27 gennaio 2019 - 17:11
Dio buono che delusione, ho aperto questo topic per scrivere che mi era sembrata una versione d'autore di Splash ma noto con piacere di non essere stato l'unico! L'ho visto ieri con grandi aspettative (diversi amici me ne avevano parlato benissimo, come un capolavoro "altro che chiamami col tuo nuome questo si che merita l'oscar") e mi sono ritrovato a guardare una favola ben costruita e recitata ma piena zeppa di soluzioni prevedibili (le cicatrici che si trasformano in branchie o il mostro marino che uccide il cattivo) o ultra sfruttate (la perfetta famigliola americana anni 50 che nasconde il capofamiglia sadico o il vecchio gay deluso dalla vita che trova il coraggio e la rivalsa).
Non un brutto film per carità ma davvero l'unica scena che mi ha in qualche modo emozionato è stata quando il mostro marino magna la testa del gatto.
Inviato 28 gennaio 2019 - 11:12
Inviato 28 gennaio 2019 - 11:38
Dio buono che delusione, ho aperto questo topic per scrivere che mi era sembrata una versione d'autore di Splash ma noto con piacere di non essere stato l'unico! L'ho visto ieri con grandi aspettative (diversi amici me ne avevano parlato benissimo, come un capolavoro "altro che chiamami col tuo nuome questo si che merita l'oscar") e mi sono ritrovato a guardare una favola ben costruita e recitata ma piena zeppa di soluzioni prevedibili (le cicatrici che si trasformano in branchie o il mostro marino che uccide il cattivo) o ultra sfruttate (la perfetta famigliola americana anni 50 che nasconde il capofamiglia sadico o il vecchio gay deluso dalla vita che trova il coraggio e la rivalsa).
Non un brutto film per carità ma davvero l'unica scena che mi ha in qualche modo emozionato è stata quando il mostro marino magna la testa del gatto.
Due aspetti che contraddistinguono il tocco di Guillermo e che mi sono parsi abbastanza a fuoco anche in questo film sono la descrizione della mediocrità feroce del potere (incarnata dal generale Hoyt e dalle sue controparti sovietiche) e l'inutile nobiltà dei tentativi di riscatto degli intellettuali (e qui invece si parla di Dimitri). Al di là di questo, verissimo tutto quello che dici, e il film è in effetti una peta, niente di che.
"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"
(Don't be afraid
There's no marmalade)
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