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Tre Manifesti A Ebbing, Missouri (Mcdonagh, 2018)


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60 replies to this topic

#1 William Blake

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Inviato 11 gennaio 2018 - 10:42

Tra i titoli più applauditi della Mostra e serio candidato al Leone d'oro, il terzo film di McDonagh si è dovuto accontentare dell'Osella per la sceneggiatura. Ed è indubbiamente la scrittura, oltre agli interpreti, a fornire l'impalcatura per una grande parabola sull'America di oggi

 

tremanifestiaebbing-locandina.jpg

 

Questo è quello che scrissi dopo la proiezione di Venezia: http://www.ondacinem...g-missouri.html

 

Alla Mostra entusiasmò, adesso mi pare di vedere pareri più tiepidi: non ha resistito alla revisione? Comunque sia, tra i film americani più interessanti del 2017, uno dei pochi che guarda ancora alla New Hollywood degli anni 70.


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 paloz

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Inviato 11 gennaio 2018 - 11:28

Siamo partiti dal capolavoro assoluto, anche nel cinema l'hype si sgonfia.

Comunque è un bel filmone, Coen-ianissimo naturalmente, ma quello strillone che dice "La pellicola che i Coen sognano di fare da anni" è uno schiaffo senza ragione: i Coen di film così ne hanno fatti quasi trent'anni fa.


  • 1

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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#3 PinkFreud

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Inviato 11 gennaio 2018 - 11:43

molto bello , forse il finale lascia un po' a desiderare, ma comunque godibilissimo.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#4 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 11 gennaio 2018 - 11:51

Siamo partiti dal capolavoro assoluto, anche nel cinema l'hype si sgonfia.

Comunque è un bel filmone, Coen-ianissimo naturalmente, ma quello strillone che dice "La pellicola che i Coen sognano di fare da anni" è uno schiaffo senza ragione: i Coen di film così ne hanno fatti quasi trent'anni fa.

 

secondo me lo strillo del "Fatto" è solo sensazionalistico perché parte da un paesaggio coeniano (anche narrativo) ma poi di coeniano non c'è molto altro (forse un po' del loro umorismo nero): i personaggi seguono un percorso drammaturgico assai diverso, non ci sono le loro geometrie né nelle traiettorie né nel montaggio che è molto classico. per me ottimo film, ma non è mai stato un "capolavoro".

 

 

@MaxPower: invece secondo me il finale è bellissimo, dà un senso di compimento proprio sottraendosi alle logiche del revenge movie. e riscatta il prefinale in cui pare un po' deragliare.  


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#5 lazlotoz

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Inviato 13 gennaio 2018 - 01:15

Ottimo. Effettivamente non il capolavoro che sembrava a leggerne in giro, ma meglio così. Chissenefotte dei capolavori se poi mi fanno film così: ben recitato, ben scritto (belle le lettere del capo della polizia), regia azzeccata. Fa ridere, commuove, fa incazzare. 

Va benissimo.

E pure l'idea che un prodotto "pop" (vedremo come andrà agli Oscar) riesca a stare così in bilico fra la stramberia e il classico. 

 

Forse c'è un po' troppo l'idea di costruito dietro a tutto. Ma funziona. E meno male che ci sia ancora qualcuno che riesce a far funzionare un film.


  • 4

#6 Tom

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Inviato 13 gennaio 2018 - 11:20

Ottimo. Effettivamente non il capolavoro che sembrava a leggerne in giro, ma meglio così. Chissenefotte dei capolavori se poi mi fanno film così: ben recitato, ben scritto (belle le lettere del capo della polizia), regia azzeccata. Fa ridere, commuove, fa incazzare. 
Va benissimo.
E pure l'idea che un prodotto "pop" (vedremo come andrà agli Oscar) riesca a stare così in bilico fra la stramberia e il classico. 
 
Forse c'è un po' troppo l'idea di costruito dietro a tutto. Ma funziona. E meno male che ci sia ancora qualcuno che riesce a far funzionare un film.

 
Sottoscrivo in pieno.

Non un capolavoro, ma avercene.
 
Influenza coeniana ci puo' stare, ma non e' per nulla un film coeniano, troppo barlumi di speranza, un paio di scorciatoie narrative e in definitiva uno stile indie abbastanza convenzionale.

Lo accosterei piu' a film come "Blue Ruin" o alla roba di Taylor Sheridan, una specie di nuovo classicismo o chesso' io.
 
Cast da lustarsi gli occhi e le orecchie, ovviamente. Tutti elogiano i bravissimi brutti, io segnalo la particina della sempre luminosa Abbie Cornish, che non fosse cosi' bella qualcuno si accorgerebbe che e' anche un'attrice di grande intensita'.


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#7 xone89

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Inviato 13 gennaio 2018 - 13:12

Per una volta siamo tutti d'accordo pare, anche per me, capolavoro nemmeno a parlarne, ma gran bel film, solido e privo di qualsivoglia scivoloni o sbavature...


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#8 paloz

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Inviato 13 gennaio 2018 - 13:16

Tra l'altro io non ho mai particolarmente apprezzato Sam Rockwell, ma questo ruolo gli sta a pennello.


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#9 ucca

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Inviato 14 gennaio 2018 - 00:21

Gran film. Personaggi spettacolari mi ha fatto ridere e commuovere in alcuni punti. Ricorda molto i Coen è vero però è talmente scritto bene che resta un ispirazione più che altro. Dennis è un mito, personaggio dell anno
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Inviato 14 gennaio 2018 - 09:21

Film veramente cazzuto. Mai visto i Coen quindi non saprei però si ride e ci si commuove nella giusta misura, film molto equilibrato.

 

Woody Harrelson (ottimo) rappresenta il bandolo di tutta la storia.

 

Finale per me ottimo: sembrerebbe nel prefinale che pur di ottenere un barlume di giustizia si possa passare dal lato oscuro e diventare angeli vendicatori senza mandato, ma nel dialogo in auto si ritorna umani e si capisce che sarà una scampagnata in auto, anche se non si mai il contrario, quindi rimane quel minimo di ambiguità furbetta...


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#11 Conato

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Inviato 14 gennaio 2018 - 13:23

Film bello bellino, ma insomma...anche estremamente costruito e ammiccante, ogni due secondi teso a trovare la battutta in grado di far scattare la risatina, con la parolaccetta usata come intercalare fine a se stessa. Mcdonagh come sceneggiatore è meno geniale di quanto invero si pensi, come regista la costruzione dell'inquadratura è assai tradizionale, il campo-controcampo talmente prevedibile (nel soffermarsi solo apparentemente originale su quel viso, ora su quell'altro) da lasciare più di una perplessità. L'intuizione del vero autore cinematografico, quello che sperimenta, azzarda, sorprende e sa soprendere anche con la macchina da presa non è certo di casa. Aggiungiamoci quel misto di tragedia e grottesco già presente in manchester by the sea che non fa mai male, la trovata ad effetto che poi tanto a effetto non è, la musica che ovviamente accompagna in modo straniante le scene di violenza (in piano sequenza, magari) e abbiamo il film che piace a tutti e a cui si può dire poco, perfetto front-runner per la stagione dei premi.

Però, ecco, insomma...
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#12 lazlotoz

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Inviato 14 gennaio 2018 - 15:34

Conato lo capisco il tuo punto di vista, ma attenzione. Stiamo parlando di un prodotto medio, di un film da Golden Globe e Oscar con tutto ciò che ne consegue. Film da botteghino pure. Proprio perché anche un po' furbetto in certi passaggi. 

E secondo me è per quello che va difeso. Perché questo, nel mondo di noi amanti di cinema è la base. Cioè un cinema ben fatto. Ma nel mondo questo è un prodotto di altissima qualità perché non è scontato per nulla, non è monolitico e banale nel contenuto (e va detto è il contenuto che arriva al 99% del pubblico) quindi la forma si adatta senza pigli particolari (ma meno male!). Se un film del genere ha successo è un bene per tutti.


  • 1

#13 William Blake

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Inviato 14 gennaio 2018 - 16:25

è un film per certi versi persino imprevedibile perché, partendo dall'essere una rilettura coeniana, poi va in tutt'altra direzione. ha personaggi caratterizzati alla grande pieni di contraddizioni e mai consolatori. oltre all'andare giù duro su tutti i temi che tocca, senza mai diventare pedante. all'interno del cinema americano main/midstream, gli esempi di film realizzati così e con queste qualità sono ormai una rarità. 


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#14 lazlotoz

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Inviato 14 gennaio 2018 - 16:47

Giusto. Unico appunto, io però non l'ho trovato così coeniano. 

Al di là del fatto dell'umorismo nero, ma i Coen si muovono su altri binari. Almeno quando fanno i Coen bravi. Non quelli di Burn After reading per dire.


  • 0

#15 William Blake

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Inviato 14 gennaio 2018 - 16:54

Giusto. Unico appunto, io però non l'ho trovato così coeniano. 

Al di là del fatto dell'umorismo nero, ma i Coen si muovono su altri binari. Almeno quando fanno i Coen bravi. Non quelli di Burn After reading per dire.

 

anche quelli sono i Coen bravi, allora non capisci i Coen asd

comunque, come ho detto sta tutto nella suggestione iniziale, poi il film va in altre direzione: la colpa, l'espiazione, il compiere scelte morali, l'essere "decent person" sono problematiche abbastanza lontane dalla visione del mondo coeniana


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#16 lazlotoz

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Inviato 14 gennaio 2018 - 17:11

 

Giusto. Unico appunto, io però non l'ho trovato così coeniano. 

Al di là del fatto dell'umorismo nero, ma i Coen si muovono su altri binari. Almeno quando fanno i Coen bravi. Non quelli di Burn After reading per dire.

 

anche quelli sono i Coen bravi, allora non capisci i Coen asd

comunque, come ho detto sta tutto nella suggestione iniziale, poi il film va in altre direzione: la colpa, l'espiazione, il compiere scelte morali, l'essere "decent person" sono problematiche abbastanza lontane dalla visione del mondo coeniana

 

Se quelli son i Coen bravi quelli di Fargo o L'uomo che non c'era sono geni ultraterreni  asd

 

Comunque sì capisco quello che dici, ed è una cosa che ho letto molto in giro. Ma io non ce la vedo molto, perché anche l'approccio è diverso. Forse nel personaggio di Sam Rockwell ci vedo un abbozzo iniziale simile. Ma la strada poi cambia. Su quello siamo d'accordo.


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#17 William Blake

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Inviato 14 gennaio 2018 - 17:13

 

 

Giusto. Unico appunto, io però non l'ho trovato così coeniano. 

Al di là del fatto dell'umorismo nero, ma i Coen si muovono su altri binari. Almeno quando fanno i Coen bravi. Non quelli di Burn After reading per dire.

 

anche quelli sono i Coen bravi, allora non capisci i Coen asd

comunque, come ho detto sta tutto nella suggestione iniziale, poi il film va in altre direzione: la colpa, l'espiazione, il compiere scelte morali, l'essere "decent person" sono problematiche abbastanza lontane dalla visione del mondo coeniana

 

Se quelli son i Coen bravi quelli di Fargo o L'uomo che non c'era sono geni ultraterreni  asd

 

 

più o meno, sì :D


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#18 Giubbo

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Inviato 15 gennaio 2018 - 08:35

e invece io mi dissocio un po da voi:

 

mi aspettavo un film bello moderatamente, alla fine invece ho pensato fosse un capolavoro.

 

al di là degli attori mostruosi, i personaggi sono scritti magnificamente, dai principali ai secondari.

 

Il non perfetto sceriffo ma perfetto padre di famiglia (che uomo!);

l'apatica-tormentata-spudorata protagonista bulldozer (circa la quale si mostra una scena importantissima che ci fa capire quanto lei fosse così anche prima del fattaccio, giustamente);

Il dolcissimo, dignitosissimo, equilibratissimo, indulgentissimo nano (Peter Dinklage sempre più bravo nel fare parti anche dimesse), del quale il dialogo finale al ristorante mi ha stretto il cuore in una morsa;

e soprattutto il marcissimo, ridicolo, turbatissimo e tridimensionalmente dinamico agente Dixon (Sam Rockwell nel ruolo della vita), che è la ciliegina sulla torta di questo film su persone che accettano e non accettano, che perdonano e non perdonano, che ballano la vita in maniera goffa e confusa, e per questo ci fanno sentire tanto vicini.

 

P.S. Standing Ovation per il figlio della protagonista, per quanto riesce ad essere integro pur essendo quello che alla fine si prende le secchiate di merda più grandi da tutta questa vicenda.


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#19 ucca

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Inviato 15 gennaio 2018 - 09:07

Completamente d'accordo, alla fine la differenza in un grande film la fanno secondo me proprio questi aspetti. Personaggi talmente ben fatti da essere spiazzanti, ingiudicabili moralmente.

Alcune scene, penso a quella nella stazione di polizia con dennis che legge la lettera, sono geniali.capolavoro o no, resta molto di questo film da tanti punti di vista  


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#20 Giubbo

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Inviato 15 gennaio 2018 - 16:12

anche il pestaggio è una scena potentissima, molto più stomachevole di tanti film horror.

 

credo che la definizione "black comedy" per questo film sia abbastanza fuorviante.


  • 1

#21 The Joker

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Inviato 15 gennaio 2018 - 17:00

Ditemi che la McDormand non fa le sue solite faccine del cazzo (tipo quelle in Fargo) e forse lo vedo. asd


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#22 paloz

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Inviato 15 gennaio 2018 - 17:07

No, piuttosto per dirla con Maccio è "incazzata di default".


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#23 Welsh Wizard

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Inviato 15 gennaio 2018 - 23:46

Anche io non so perchè temevo la McDormand e le lodi e i premi, invece davvero meravigliosa. Harrelson un mito.

Il resto lo avete già detto, non un capolavoro ma eccetera eccetera


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#24 cool as kim deal

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Inviato 16 gennaio 2018 - 09:16

Sam Rockwell da Oscar


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#25 The Joker

    mainstream Star

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Inviato 16 gennaio 2018 - 10:10

Rockwell è un attore fin troppo sottovalutato, in Moon (dove regge il film da solo) è spettacolare.


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#26 An Absent Friend

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Inviato 16 gennaio 2018 - 11:30

Che McDonagh avesse da dire si sapeva da quel gioiello di In Bruges, ma anche sotto Sette Psicopatici, sorvolando sulla tara di una comicità ormai strizzata e rifatta ovunque, c'era una malinconia notevole. Mi aspetto molto.


  • 0

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#27 pooneil

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Inviato 22 gennaio 2018 - 08:07

Per l'oretta che sono riuscito a vederlo, mi è sembrato un film forzatissimo, molto fastidioso in particolare il fatto che tutti i personaggi pensavano di essere John Wayne.


  • 0

#28 ucca

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Inviato 23 gennaio 2018 - 08:52

sostituire forzatissimo con "ispiratissimo". Poi ok.


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#29 pooneil

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Inviato 23 gennaio 2018 - 10:40

ispiratissimo dai trending topic di twitter?


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#30 ucca

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Inviato 23 gennaio 2018 - 17:19

io no capire tu che lingua parla


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#31 pooneil

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Inviato 23 gennaio 2018 - 19:36

la sceneggiatura mi è sembrata una compilation dei temi della narrazione contemporanea (la violenza sulle donne, il razzismo...)


  • 0

#32 debaser

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Inviato 23 gennaio 2018 - 19:53

ma che film hai visto asd
  • 3

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#33 gwoemul

    GwoemulGPT

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Inviato 24 gennaio 2018 - 20:45

A me il film è piaciuto, aiutato soprattutto dal gran bel finale col coito interrotto di revenge movie.

Interessante come tutti i legami che si vengono a creare nel film scaturiscano in qualche modo da un atto di violenza (onnipresente, sia fisica che verbale), persino quando il personaggio Woody Harrelson la rivolge a se stesso.

Ottimo l'umorismo così come un po' tutti gli attori. I tre cartelloni alla fino sono solo un innesco come tanti per tutta la vicenda, mi sarebbe piaciuta una loro partecipazione più attiva al film.

 

Il migliore di Macdonagh per me rimane In Bruges.


  • 0

#34 Greed

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Inviato 26 gennaio 2018 - 18:23

Un film in cui la violenza è il modo consueto di rapportarsi all'altro. E l'unica che finisce in galera è una negra con due canne.
  • 2

#35 Tom

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Inviato 26 gennaio 2018 - 18:30

Un film in cui la violenza è il modo consueto di rapportarsi all'altro. E l'unica che finisce in galera è una negra con due canne.

 

asd Non fa una piega.


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#36 Twin アメ

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Inviato 26 gennaio 2018 - 18:36

la sceneggiatura mi è sembrata una compilation dei temi della narrazione contemporanea (la violenza sulle donne, il razzismo...)

 

Purtroppo è esattamente così, un bignami di temi inflazionati.


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#37 Greed

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Inviato 26 gennaio 2018 - 19:24

I temi sono tutti inflazionati (ps. Domani giornata della memoria): ciò non li rende inutilizzabili.
Violenza sulle donne? Il tema è la violenza e basta, tanto che la protagonista... vabbè avete capito.
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#38 Twin アメ

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Inviato 26 gennaio 2018 - 20:21

I temi sono tutti inflazionati (ps. Domani giornata della memoria): ciò non li rende inutilizzabili.
Violenza sulle donne? Il tema è la violenza e basta, tanto che la protagonista... vabbè avete capito.

 

Non è quello dai, c'è un intero thread a riguardo no? L'ultima novità che devono infilare a forza dappertutto è il cancro.


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#39 pooneil

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Inviato 27 gennaio 2018 - 08:13

estremizzando o meglio introducendo un argomento di discussione, esistono già le canzoni composte dopo analisi statistiche (il ritornello è meglio che arrivi dopo 20 secondi, deve durarne 15, etc etc) in modo che "funzionino" meglio. 

la stessa tecnica potrebbe essere in applicazione anche al cinema.


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#40 lazlotoz

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Inviato 27 gennaio 2018 - 11:06

Sì, ma son regole. Se le segui in maniera corretta fai una cosa che funziona.

Non c'è nulla di male nel far le cose ben fatte.

 

C'è la tendenza, di gusto e di critica, a cercare invece la rottura di queste regole. In virtù di chissà quale valore.


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#41 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 29 gennaio 2018 - 10:47

Secondo è vero che c'è una sfumatura "meccanica" nello sviluppo dei rapporti tra i personaggi, io non sono riuscito a "bermelo" fino in fondo. Buon film, figuriamoci, ma non mi stupirei se mi dicessero che questo è il primo Oscar vinto da un'intelligenza artificiale (poi a un certo punto riusciranno a fare anche i film davvero belli, questo era il primo tentativo).


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#42 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 29 gennaio 2018 - 10:53

Più che l'origine artificiale, a me è sembrato che li "spostamenti morali" dei personaggi fossero un po' scattosi. Poco sfumati, giustificati quanto possibile per la durata della pellicola, cose che nella realtà richiederebbero altri tempi e si presenterebbero comunque in maniera meno netta.

Ma ho cercato di prenderla come cifra della sceneggiatura.


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#43 ucca

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Inviato 29 gennaio 2018 - 14:54

Secondo è vero che c'è una sfumatura "meccanica" nello sviluppo dei rapporti tra i personaggi, io non sono riuscito a "bermelo" fino in fondo. Buon film, figuriamoci, ma non mi stupirei se mi dicessero che questo è il primo Oscar vinto da un'intelligenza artificiale (poi a un certo punto riusciranno a fare anche i film davvero belli, questo era il primo tentativo).

 

bah


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#44 Twin アメ

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Inviato 29 gennaio 2018 - 15:12

Più che l'origine artificiale, a me è sembrato che li "spostamenti morali" dei personaggi fossero un po' scattosi. Poco sfumati,

 

appena appena eh asd
E' un espediente tipico che conferma come sia in realtà un film molto convenzionale strutturalmente, che ha giocato a sparigliare le carte solo in superficie, forzando linguaggio e comportamenti.
La sensazione è quella di vedere un film con attori troppo bravi per la parte.


  • 1

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#45 Pajje††

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Inviato 29 gennaio 2018 - 15:17

Più che l'origine artificiale, a me è sembrato che li "spostamenti morali" dei personaggi fossero un po' scattosi. Poco sfumati, giustificati quanto possibile per la durata della pellicola, cose che nella realtà richiederebbero altri tempi e si presenterebbero comunque in maniera meno netta.

Ma ho cercato di prenderla come cifra della sceneggiatura.

 

Io ad esempio ho poco apprezzato lo switch caratteriale di Sam Rockwell, da beota cazzaro a persona seria e risoluta. 

 

L'ho rivisto una seconda volta giusto l'altra sera, soprattutto per i dialoghi e per l'inglese sempre pregiato dei film di McD. Peró boh, non ha nulla della potenza di 7Psyc, mi pare un buon film e basta - bei dialoghi, bravi attori.

Ieri ho "rivisto" - dopo anni - In Bruges. Tedio abbastanza possente, difatti l'ho staccato dopo un'oretta.

 

Non so esattamente come pormi davanti a M.McD., perché 7psych l'avró visto una 20ina di volte ed é uno dei miei film preferiti, mentre IB e TBIEM mi dicono poco niente, per quanto qua e lá ineccepibili.


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miamusica
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#46 Greed

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Inviato 29 gennaio 2018 - 15:29

In effects stona un po'. Però è serio fino a un certo punto. Il modo in cui svolge la sua investigazione e preleva il dna è piuttosto discutibile, dai asd

Insieme all'idea finale di riportare l'equilibrio giustiziando non il colpevole ma un colpevole.

 

A sto punto m'ho da vedere 7Psy.


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#47 ucca

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Inviato 29 gennaio 2018 - 17:33

Non so, io raramente al cinema ho trovato un film con battute scritte cosi bene. Tempi perfetti, mai una frase banale, poi che sia convenzionale o meno, non ha molta importanza.


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#48 An Absent Friend

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Inviato 30 gennaio 2018 - 06:03

Secondo me fate un piccolo errore di prospettiva, non sono cambiamenti, sono già così. E visto che i supposti cambiamenti non portano a (quasi) nulla, ancora peggio (è vero che comunque quello di Rockwell pare il più veloce). Per me film sopraffino, come per 7 psicopatici diffidate delle imitazioni, non è questo il caso.
  • 2

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#49 100000

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Inviato 05 febbraio 2018 - 13:48

Come gli altri film di McD, per me è molto ok.

Non è un capo, ma un buon prodotto mainstream, con personaggi scritti e recitati molto bene (ok, la svolta di Rockwell unica cosa un po' tirata), trama non pedestre e soprattuto (come negli altri film di McD) succedono tante cose, ci sono tante situazioni, che per un prodotto hollywoodiano qualsiasi basterebbero da sole a fare un film, invece qui non solo sono asciutte e trattate bene ma si incastrano anche fra di loro, andando a spostare non tanto le posizioni dei personaggi (giustamente) quanto quella dello spettatore.

 

Comunque coi Coen non c'entra niente.


  • 1

#50 William Blake

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Inviato 07 febbraio 2018 - 18:12

POSSIBILI SPOILER
 
Alla fine l'ho anche rivisto (sempre in sala e rigorosamente in VO) e, a sorpresa, non mi è sceso. Vero che certi dialoghi sono calcati, teatrali nel senso vero dell'aggettivo ma il film regge lo stesso; nonostante McDonagh sembri scottarsi in alcune svolte, poi ritrova un nuovo equilibrio. Rivedendolo, le suggestioni western mi sono parse ancora più potenti (tanto che forse dovrei allungare quel punto nella recensione): Mildred è Gary Cooper in "Mezzogiorno di fuoco". Combatte sola contro tutti la sua battaglia, abbandonata dal vile villaggio. Differenza/e: Cooper doveva salvarsi la pelle e per questo si sporca le mani, Mildred deve espiare e ha bisogno di trovare dei nemici anche dove non ci sono; in tal senso McDonagh sa benissimo come realizzare un affresco umano insieme classico e contemporaneo, perché un protagonista del genere non sarebbe stato pensabile da Zinnemann (e infatti i modelli sono i protagonisti ribelli e contestatari degli anni 70, tipo-Norma Rae). La crociata di Mildred è solo in apparenza, all'inizio, giusta: via via la si può solo giustificare di fronte ad atti violenti (lei è l'unica che li compie insieme a Dixon). Alla fine, sia Cooper che Mildred abbandonano il paese: nel primo caso c'è il trionfo dell'individuo contro la folla anonima e codarda ma anche la giustizia che perde di senso, una volta guastato il patto sociale; nel secondo caso, la rabbia furiosa e lo stigma conseguente (che per Dixon diviene fisico) rompono gli equilibri: i due vanno altrove per tornare magari 'decent person'.

  • 4
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




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