Se nelle canzoni in toto si sente poco, per me è un disco sulla vena di quella malinconia da estate finita di Brian Wilson e penso lo si avverta abbastanza bene nei momenti senza voce. Più che andando a pescare nei classici dei Beach Boys, nelle ballate della carriera solista.
Certo, dove il buon vecchio Brian ha una vocazione a riempire, questo disco ce l'ha nel togliere ed è tutto ridotto all'osso, a parte forse gli archi (comunque sullo sfondo, non certo come pietra angolare dell'album). Ne beneficiano, probabilmente ancora di più, le canzoni, sia singolarmente che nel complesso.
Anch'io sono sempre abbastanza scettico su questo genere di dischi (anche se un 8 di Bandit lo provo quasi sempre), ma questo è un bellissimo lavoro sul confine tra cantautorato e pop.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.