L'idea, tutt'altro che nuova, viene da un raccontino di Tommaso Landolfi che ho appena letto: parla di un poetucolo che pesca parole su bigliettini affidandosi al caso e finisce per comporre pari pari L'infinito di Leopardi (al che sorge il dubbio sulla legittimità della sua "versione", originale e non originale al contempo).
Potrebbe essere anche una ginnastica mentale/creativa a metà strada tra Rodari e DFW.
Prendete un dizionario, anche online, oppure un programmino che fa cose random, pescate parole e componete:
poesie, haiku, racconti, massime, lettere, romanzi, flussi di coscienza, whatever.
- Non c'è limite di lunghezza o di forma.
- Le parole pescate possono essere declinate, "aumentate", "diminuite", coniugate e unite tra loro come si desidera, ma non escluse.
- Anche l'ordine deve rimanere quasi invariato rispetto al pescaggio, variazioni minime come tra due parole sono tollerate.
- Affidandoci all'onestà dei partecipanti non è obbligatorio ricopiare le parole pescate, specie se il testo è molto lungo.