Sono impantanato in letture antiche e vorrei accompagnarle con qualcosa di più contemporaneo.
Che mi consigliate?
Di continuare con quelle "antiche".
Perchè, di grazia?
Per restare nello spirito della battuta potrei risponderti: perché sono loro i veri contemporanei.
Era una battuta, che voleva indicare sostanzialmente che considero in generale il rapporto fra la lettura degli "antichi" e quella dei contemporanei troppo squilibrato.
Ma poi bisognerebbe chiedersi anche perché uno legge, che cosa cerca, di che cosa ha bisogno, leggendo, e ovviamente senza essersi preventivamente chiariti su questo non rimane che cazzeggiare un po', più o meno scherzosamente, girando attorno al tema...
Squilibrato a favore degli antichi o dei contemporanei?
Ebbè, difficile rispondere a domande così generiche... Al momento io cerco letture dirette, brutali, illuminanti.
Ma, di contro, mi sta appassionando moltissimo Le anime morte, che è un romanzo che si prende i suoi tempi (non spoilerate nulla che ancora sono a p. 138)
Il fatto è che troppo spesso sorvolo sui contemporanei perchè prima ritengo di dovermi fare una cultura con i classici... Ma al tempo stesso, da scrittore in erba, penso che non si debba riservare un trattamento così snobistico nei confronti dei contemporanei...
A favore dei contemporanei, evidentemente...
Siccome è bene variare menu, se no ci si stufa, c'è anche il tempo per leggere qualcosa di contemporaneo, ovviamente, ma quella, p. es., di comprendere il proprio tempo grazie ai contemporanei è un'illusione.
E' vero il contrario.
E siccome già sei messo sulla strada giusta... perché vuoi rovinarti da solo?
Comunque, scherzi a parte, visto che hai anche ambizioni letterarie in proprio, sicuramente fai bene a cercare di seguire anche i contemporanei.