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Attentato Al Palazzo


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2 replies to this topic

#1 xtc

    Gianfranco Marmoro

  • Redattore OndaRock
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  • 13187 Messaggi:

Inviato 30 aprile 2013 - 08:35

Un fiume di inutili parole e commenti si è riversato sul web e in televisione dopo l’attentato a Palazzo Chigi, è doveroso invece fare una riflessione non strumentale per analizzare i fatti di questi giorni.
Il primo punto fermo è l’esecrabilità del gesto, una vigliaccata che non trova giustificazioni o attenuanti, diversamente l’analisi sociologica è quantomeno necessaria.
L’uscita dal parlamento di Rifondazione Comunista nel 2008è un evento che marca una stagione politica aprendo scenari nuovi, la struttura politica e sindacale italiana aveva garantito una rappresentanza nelle istituzioni che teneva sotto controllo gli estremismi di destra e sinistra.
Lo sfaldamento di tale sistema ha incrinato sempre di più i rapporti tra politica e società, ma la sinistra si è resa colpevole anche della delegittimazione del sindacato, impedendone l’adeguamento legislativo attraverso la registrazione obbligatoria sancita dall’art 39 della Costituzione.
Se i sindacati hanno perso rilevanza nella contrattazione nazionale è colpa di questa cecità politica, ed ora appare alquanto buffo ascoltare richiami alla costituzione da chi ha fatto di tutto per non applicarla. Il mondo del lavoro ha perso così uno strumento democratico lasciando tutto nelle mani della politica e dell’interesse economico.
La mancanza di rappresentatività sociale unita al degrado della intermediazione politica è il vero nodo centrale della situazione sociale odierna. Nonostante tutto quello che è avvenuto in questi giorni non è però frutto di una eversione politica e sociale ma di una visione egoistica della difficoltà economica.
Il sistema della rappresentanza diretta, che il movimento 5stelle ha trasformato in movimento, è riuscita a convogliare un variegato dissenso sociale verso un unico progetto democratico, che pur con toni duri, portasse in parlamento le ragioni di una società in stand-by politico, e non ci sono elementi comuni col gesto individuale di Preiti, non esiste una matrice eversiva nel suo gesto, questo perché non è un azione figlia di una strategia politica, ma è conseguenza di una realtà sociale modificata da vent’anni di politica virtuale.

Gianni Alemanno nella sua feroce accusa verso chi semina odio, dimostra la volontà di strumentalizzare l’evento per fini politici, un atto ancor più pericoloso e deprecabile, Caro Alemanno forse dimentichi il tuo passato di attivista politico, i toni non erano mai accomodanti e non credo che tu ti senta colpevole della stagione calda dell’eversione politica, come non ti ritieni colpevole, forse inconsapevolmente, dell’odio ideologico che ha trasformato Roma nella citta omofoba per eccellenza, hai in verità espresso pubblicamente il tuo dissenso per tale discriminazione ma è innegabile il rapporto culturale tra la tua parte politica e l’omofobia, come è innegabile che il gesto di Gasparri sia una provocazione più forte di un vaffa di Beppe Grillo.
Sia comunque chiaro che il gesto di Preiti è frutto non del dissenso politico e sociale che gli estremismi politici abbracciano da sempre, è la celebrazione della personalità e dell’autarchia la causa di questo scollamento sociale, in un paese dove il culto della personalità passa attraverso trasmissioni dove le urla e l’aggressività servono ad affermare, senza rispetto del contraddittorio, una visione egocentrica della realtà, è inevitabile che i toni si alzino anche nelle rivendicazioni politiche, che assumono i contorni devastanti del puro interesse personale.

Il nostro futuro è affollato di individualismo politico e sociale i cui effetti sono devastanti, anche il suicidio è un sintomo di tale regressione culturale, in una società dove si applaude al successo senza compromessi, l’uomo che si trova a un bivio resta isolato e privo di sostegno, questo è il risultato di una politica culturale che ha scardinato il sistema della solidarietà sociale, l’unica risorsa che differenziava il nostro sistema politico, di questo sono colpevoli i nostri politici, ma non ci sarà purtroppo nessun processo per questa shoah sociale.
  • -1

#2 Ukrainian Roulette

    populista

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  • 7256 Messaggi:

Inviato 30 aprile 2013 - 12:06

Molto semplicemente: uno si rovina con le macchinette e decide di sparare ai politici.

Totalmente condannabile il gesto ma sicuramente logica l'associazione di idee dello sventurato.
  • 2
<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#3 tupelo

    Classic Rocker

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  • 3281 Messaggi:

Inviato 30 aprile 2013 - 12:34

Molto semplicemente: uno si rovina con le macchinette e decide di sparare ai politici.


Finendo per sparare a due poveracci qualunque. Logico.

xtc, non si legge quello che hai scritto...
  • 1




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