This must be the place (Sorrentino, 2011)
#51
Inviato 27 ottobre 2011 - 08:24
comunque complessivamente non posso dire che mi sia dispiaciuto: compiace continuamente il mio lato oscuro estetizzante
peccato per alcune forzature nelle battute del protagonista (troppo epigrammatico), perchè la sceneggiatura l'ho trovata nel complesso molto buona
#52
Inviato 27 ottobre 2011 - 13:19
M.
M.
#53
Inviato 31 ottobre 2011 - 06:40
Ero contento per l'occasione concessagli e per il progetto che stava affrontando.
Ma il risultato mi lascia molto perplesso, un film molto debole, con una sceneggiatura insufficiente.
Tecnicamente sembra che volesse dimostrare ad ogni inquadratura di star facendo un film con un budget alto (per gli standard italiani, basso per quelli americani), ma i movimenti di macchina sono lontani dall'essere perfetti come nei film americani.
La resa del personaggio da parte di Sean Penn mi è sembrata abbastanza irritante, come ha detto qualcuno un ozzy travestito da robert smith.
L'unica cosa completamente riuscita mi sembra la fotografia di Bigazzi, che si conferma il migliore italiano in circolazione ora.
Una grande occasione sprecata.
#54
Inviato 20 novembre 2011 - 10:02
Film sulla necessità di smettere di essere figli e di divenire padri, anche putativi. Un puro e l'impossibilità di crescere, quindi di responsabilizzarsi nella vita. Devo comunque rivederlo perchè le inquadrature e certi passaggi sono davvero belli
Come in sorrentino normalmente bella la colonna sonora: in questi ultimi mesi le colonne sonore sono state più belle dei film che ho visto, anche in Pina in fondo è così, anche in Kyss mig, film di nicchia e minore, la colonna sonora di Marc Collin e gli inserti di Gonzales e dei Nouvelle vague è a dir poco stordente
#56 Guest_Tyvek_*
Inviato 17 dicembre 2011 - 22:24
#57 Guest_GioM_*
Inviato 17 dicembre 2011 - 22:28
La terza volta in due giorni? O.oMi vado a vedere per la terza volta Sherlock Holmes di Guy Ritchie.
#58 Guest_Tyvek_*
Inviato 17 dicembre 2011 - 22:40
La terza volta in due giorni? O.o
Mi vado a vedere per la terza volta Sherlock Holmes di Guy Ritchie.
Il primo film, non il secondo. Intrattiene bene e ho preso già il primo blocco della Newton dei romanzi di Doyle. Un film che ti fa venir voglia di approfondire l'argomento, miracoli del blockbuster.
#59 Guest_GioM_*
Inviato 17 dicembre 2011 - 22:52
L'edizione Mammuth della Newton mi ispira poco perché trasportabilità zero (cmq ottima se uno sa già di non dolvrserlo portare in giro).
Avendo già letto tutti i romanzi (solo quelli), c'è questa raccolta che mi fa l'occhiolino da quando è uscita. [/OT]
#60 Guest_Tyvek_*
Inviato 18 dicembre 2011 - 16:56
#61 Guest_GioM_*
Inviato 18 dicembre 2011 - 19:04
Io ho preso quelli di cui mi interessava avere l'opera omnia spendendo il meno possibile.
#62
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:57
Forse il film è un po' esile, però mi è piaciuto.
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#63
Inviato 25 gennaio 2012 - 16:15
1/2 oz Drambuie Scotch Whisky
1 twist lemon peel
Pour the scotch and Drambuie into an old-fashioned glass almost filled with ice cubes. Stir well. Garnish with the lemon twist.
Don't make Love, drink Tea.
#64
Inviato 25 gennaio 2012 - 17:54
Mi piace molto quello che hai scritto sul grande affetto che Sorrentino sembra dimostrare per i personaggi. E' la chiave del fascino del film secondo me, quella che più lo avvicina ad un certo sentire di quel certo cinema americano anni 70 a cui secondo me si ispira. Ed è, forse, anche il motivo per cui il film è stato incompreso, da chi magari si aspettava il suo solito film acido, che aggredisce i personaggi che mette in scena e non ha colto la diversa prospettiva. O lo ha colta e non gli è piaciuta, certo.la cosa che mi ha colpito di più di questo film è l'esaltazione delle persone. sembra quasi che il regista li abbracci per come riprende gli attori, con il risultato di rendere tutti bellissimi (almeno ai miei occhi), i giovani e i vecchi, i grassi e i magri, i tranquilli e i disturbati, i "buoni" e i "cattivi". Devo dire che da Sorrentino non me lo sarei aspettato
#65
Inviato 05 febbraio 2012 - 10:54
Mi piace molto quello che hai scritto sul grande affetto che Sorrentino sembra dimostrare per i personaggi. E' la chiave del fascino del film secondo me, quella che più lo avvicina ad un certo sentire di quel certo cinema americano anni 70 a cui secondo me si ispira. Ed è, forse, anche il motivo per cui il film è stato incompreso, da chi magari si aspettava il suo solito film acido, che aggredisce i personaggi che mette in scena e non ha colto la diversa prospettiva. O lo ha colta e non gli è piaciuta, certo.
la cosa che mi ha colpito di più di questo film è l'esaltazione delle persone. sembra quasi che il regista li abbracci per come riprende gli attori, con il risultato di rendere tutti bellissimi (almeno ai miei occhi), i giovani e i vecchi, i grassi e i magri, i tranquilli e i disturbati, i "buoni" e i "cattivi". Devo dire che da Sorrentino non me lo sarei aspettato
è in effetti una bella spiega, il film è pervaso da positività e umanità, non c'è uno stronzo uno, pure il nazista alla fine è un buon uomo; tutte questo alla fine si somma e dà un certo significato d'insieme che riesce ad andare oltre la storia di Penn.
Fotografia mega, i riferimenti li avete detti, però il film è troppo piatto, avrebbe dovuto avere dei picchi di simpatia/comicità e delle botte di vita/sorprese (tutte cose che abbondano ad es. con i Coen) che invece mancano proprio, si sorride un po' (poco) e va via tutto troppo liscio senza sussulti, non succede quasi nulla fino al finale.
Non boccederei Sorrentino ma lo rimanderei, questo sì.
#66
Inviato 10 marzo 2012 - 17:27
Ho raccolto meglio le mie emozioni: sincera commozione in tanti momenti (Cheyenne è un personaggio meravigliosamente ingenuo e nostalgico); godimento per la sottilissima ironia (e per la mimica, ancor prima delle parole); appagamento per un finale che spiega solo l'essenziale con delicatezza e poesia.
E ancora, penso che un film così possa non piacere nella misura in cui può non piacere un film di Moretti, o dei Coen. Dipende tutto da che tipo di cinema si desidera vedere. Di pappe pronte ce n'è a bizzeffe, di robe come questa assai meno.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#67
Inviato 10 marzo 2012 - 17:47
Libero di apprezzarlo quanto ti pare, ma questa me pare una strunzata bella e buona, na sparata da snob come ti piace tanto fareDipende tutto da che tipo di cinema si desidera vedere. Di pappe pronte ce n'è a bizzeffe, di robe come questa assai meno.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#68
Inviato 10 marzo 2012 - 18:56
Dopo l'entusiasmo provato l'anno scorso temevo che una re-visione potesse nuocere alla mia opinione su questo film. Non è successo, sono anzi sempre più convinto che sia, se non il migliore, di certo tra i più belli di Sorrentino.
Ho raccolto meglio le mie emozioni: sincera commozione in tanti momenti (Cheyenne è un personaggio meravigliosamente ingenuo e nostalgico); godimento per la sottilissima ironia (e per la mimica, ancor prima delle parole); appagamento per un finale che spiega solo l'essenziale con delicatezza e poesia.
E ancora, penso che un film così possa non piacere nella misura in cui può non piacere un film di Moretti, o dei Coen. Dipende tutto da che tipo di cinema si desidera vedere. Di pappe pronte ce n'è a bizzeffe, di robe come questa assai meno.
Che tipo di cinema è questo? Spiega meglio!
#69
Inviato 10 marzo 2012 - 18:56
C'è un mucchio di film "pappa pronta" che mi piace lo stesso, ma che mi soddisfa solo per i dieci minuti dopo averli visti. E ci sono film come questo, che potenzialmente possono cambiarmi la vita - e non tanto per dire - perché arrivano a parlare della realtà per vie traverse, con licenze poetiche e con l'espediente dell'assurdo, che non si accontentano di uno sguardo e di una risposta univoca e unanimemente accettabile *. A te sembreranno banalità o discorsi snobisti, per me è una rivelazione tutt'altro che di vecchia data.
* ho risposto a Jules ancor prima che mi chiedesse spiegazioni
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#70
Inviato 10 marzo 2012 - 19:02
Quello che bisognerebbe evitare è sposare un modo di operare a prescindere, senza guardare al risultato finale. Il simbolismo di "This Must Be the Place" viene criticato non in quanto tale, ma in quanto posticcio, vacuo, evanescente. E' la scelta del regista che io personalmente critico, la presunzione di sovrapporre due generi, da una parte il falso biopic dall'altra il road movie, in modo così freddo e disomogeneo.
Ecco, è un film che risulta essere una fusione a freddo. Un'idea scaturita dopo il progetto stesso. Quando invero, quando si vuole parlare di grande film, per me, dovrebbe essere forte il rapporto inverso tra idea e progetto, appunto.
#71
Inviato 10 marzo 2012 - 19:08
Per me c'è un bel film o un brutto film. Per inciso, questo non lo considero un brutto film.
Finché dici cosa ti piace, in cosa lo apprezzi, cosa è buono e cosa meno, ma anche in cosa non è stato, secondo te, doverosamente recepito, posso seguirti; questi discorsi piuttosto qualunquisti ("sento le opinioni della gente", ma scherziamo?) invece non li seguo molto, così come questa presunta superiorità di un certo tipo di film (francamente non riesco a capire in cosa siano simili, solamente perché ti piacciono o ti emozionano di più, strigni strigni)
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#72
Inviato 10 marzo 2012 - 19:11
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#73
Inviato 10 marzo 2012 - 19:16
Io mi limitavo a contestarti l'affermazione che ci sarebbe un "certo tipo di cinema" che non dà la pappa pronta. Questo poi diventerebbe un alibi per dare il viatico alle peggiori merde post-moderne flebili come un calzino steso.
Mi sento di sottoscrivere quello che dice debaser su un punto: l'unica differenza che mi piace fare tra i film è fra quelli belli e quelli brutti.
#74
Inviato 10 marzo 2012 - 19:22
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#75
Inviato 10 marzo 2012 - 19:27
Ma di sicuro non in base a un "modo di fare cinema" inteso come quello che è lineare anziché simbolico, o narrativo anziché no, o classico anziché sperimentale. Questi per me non sono criteri che attribuiscono una qualità al film, ma sono solo definizioni "fisiche" dell'opera stessa. E' come differenziare un western da un thriller.
#76
Inviato 10 marzo 2012 - 19:41
Né di giudizi binari.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#77
Inviato 08 aprile 2012 - 09:09
#78
Inviato 11 aprile 2012 - 18:19
Tanta forma, il giusto grado di sostanza, una colonna sonora splendida.
Complesso, emotivo e coraggioso... ciò che non è oggi il cinema italiano.
Voto assoluto: 6,5
Voto relativo (all'Italia): 9
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon
#79
Inviato 11 aprile 2012 - 20:56
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#80 Guest_Tyvek_*
Inviato 11 aprile 2012 - 21:48
Voto assoluto: 6,5
Voto relativo (all'Italia): 9
Guardando a ritroso la carriera di Sorrentino si può dire che sia un "miracolo", In 5 film ne ha mancato solo uno, l'ultimo. Riflettevo anche su questo, fin quando Sorrentino lo si considera nel contesto italico, paragonato ad un Tullio Giordana, un Ozpetek, Garrone, Faenza etc etc ne esce con la schiena dritta e i ricci splendenti. Si, lui c'ha il mestiere, è un artigiano e questa cosa mi piace molto (i movimenti di macchina ne L'Amico di Famiglia sono orgasmici e non li ho trovato affatto pesanti, un esibizionismo "buono" il suo), però fin quando resta tra le 4 mura dell'italietta ha vita facile, ma quando si tratta del contesto internazionale esce con le gambine spezzate. Perchè a quel punto uno non ti compara più con i colleghi mediterranei ma con quelli oceanici, per cui il confronto è a suo svantaggio. In this must be the place si dà alla maniera gratuitamente, alcune incomprensioni funzionali nell'amico di famiglia qui diventano incomprensibili, l'unica cosa che si salva sono, quando tutto va male, le battute. Quel "non è vero ma è bello che tu me lo dica" pronunciato da Ceyenne ad inizio e fine viaggio vale almeno una visione del film.
#81
Inviato 12 aprile 2012 - 20:13
Voto assoluto: 6,5
Voto relativo (all'Italia): 9
Guardando a ritroso la carriera di Sorrentino si può dire che sia un "miracolo", In 5 film ne ha mancato solo uno, l'ultimo. Riflettevo anche su questo, fin quando Sorrentino lo si considera nel contesto italico, paragonato ad un Tullio Giordana, un Ozpetek, Garrone, Faenza etc etc ne esce con la schiena dritta e i ricci splendenti. Si, lui c'ha il mestiere, è un artigiano e questa cosa mi piace molto (i movimenti di macchina ne L'Amico di Famiglia sono orgasmici e non li ho trovato affatto pesanti, un esibizionismo "buono" il suo), però fin quando resta tra le 4 mura dell'italietta ha vita facile, ma quando si tratta del contesto internazionale esce con le gambine spezzate. Perchè a quel punto uno non ti compara più con i colleghi mediterranei ma con quelli oceanici, per cui il confronto è a suo svantaggio. In this must be the place si dà alla maniera gratuitamente, alcune incomprensioni funzionali nell'amico di famiglia qui diventano incomprensibili, l'unica cosa che si salva sono, quando tutto va male, le battute. Quel "non è vero ma è bello che tu me lo dica" pronunciato da Ceyenne ad inizio e fine viaggio vale almeno una visione del film.
«Il cinema in generale sarà anche la settima arte ma è quella che sottostimo di più, da cui non mi attendo illuminazioni.»
Non ti sembra di sprecare troppe parole per un'arte minore?
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon
#82 Guest_Tyvek_*
Inviato 12 aprile 2012 - 20:23
Voto assoluto: 6,5
Voto relativo (all'Italia): 9
Guardando a ritroso la carriera di Sorrentino si può dire che sia un "miracolo", In 5 film ne ha mancato solo uno, l'ultimo. Riflettevo anche su questo, fin quando Sorrentino lo si considera nel contesto italico, paragonato ad un Tullio Giordana, un Ozpetek, Garrone, Faenza etc etc ne esce con la schiena dritta e i ricci splendenti. Si, lui c'ha il mestiere, è un artigiano e questa cosa mi piace molto (i movimenti di macchina ne L'Amico di Famiglia sono orgasmici e non li ho trovato affatto pesanti, un esibizionismo "buono" il suo), però fin quando resta tra le 4 mura dell'italietta ha vita facile, ma quando si tratta del contesto internazionale esce con le gambine spezzate. Perchè a quel punto uno non ti compara più con i colleghi mediterranei ma con quelli oceanici, per cui il confronto è a suo svantaggio. In this must be the place si dà alla maniera gratuitamente, alcune incomprensioni funzionali nell'amico di famiglia qui diventano incomprensibili, l'unica cosa che si salva sono, quando tutto va male, le battute. Quel "non è vero ma è bello che tu me lo dica" pronunciato da Ceyenne ad inizio e fine viaggio vale almeno una visione del film.
«Il cinema in generale sarà anche la settima arte ma è quella che sottostimo di più, da cui non mi attendo illuminazioni.»
Non ti sembra di sprecare troppe parole per un'arte minore?
Non l'ho definita un'arte minore (che è ben altra cosa e la distinzione non riguarda certo il valore intrinseco), ma quella che mi entusiasma in maniera minore*. O anche lei è un appassionato di design e ha a casa tutto il catalogo kartell?
*Il che non implica che debba proporzionare l'opinione in base alla considerazione, tutta questa consequenzialità che dà per scontata è irrilevante e grottesca. E la polemica gratuita può chiudersi qui.
#83
Inviato 12 aprile 2012 - 20:28
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon
#84 Guest_Tyvek_*
Inviato 12 aprile 2012 - 20:29
In farmacia c'è quello che fa al caso suo... this is not your place.
A questo forum mancavano solo i troll attempati
#85
Inviato 12 aprile 2012 - 23:25
http://www.youtube.c...h?v=PiSzivBSYHQ
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon
#86
Inviato 12 aprile 2012 - 23:38
Minchia non ho capito niente
#87
Inviato 19 aprile 2012 - 11:39
gli altri film la trama era stupenda! in questo è ridicola...
la cosa migliore del film era la risata di Ceyenne, un "Eeeeeeeehhhh" che faceva quasi ridere
povero robert smith preso per culo a manetta!
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