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This must be the place (Sorrentino, 2011)


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86 replies to this topic

#1 a.ridanciano

    Gunboat diplomacy

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Inviato 15 ottobre 2011 - 08:54

La trama in sintesi:

Sean Penn interpreta una rockstar depressa (la ricetta per costruire il personaggio sembrerebbe essere la seguente: 2 parti del look di Robert Smith e 3 dello stato di perenne intontimento che Ozzy Osbourne sfoggiava nel suo show televisivo), (in)felicemente sposato con l'ilare Frances McDormand. Abitano in una magione dublinese arredata con pezzi di design contemporaneo, giocano alla pelota nella piscina senz'acqua, frequentano un cast di eccentrici e, in buona sostanza, vivono fuori dal mondo.

Alla morte del padre, un ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, Sean decide di imbarcarsi in un'improbabile caccia all'uomo, nel tentativo di scovare l'aguzzino nazista che tormentava il genitore nel campo di prigionia. Questa parte del film, ambientata in diversi stati americani, é essenzialmente un road-movie surreale. é anche, insieme al cachet di Sean Penn e quello degli altri attori famosi coinvolti, la ragione che ha portato il film ad essere molto più costoso delle precedenti opere di Sorrentino.

Mia opinione:
Sorrentino é un furbetto, il film é infarcito di piccoli espiedienti pensati per mandare in brodo di giuggiole un certo pubblico un po' snob e una fetta della critica cinematografica. Alla fine gli elementi che lo hanno reso, se non grande, certamente riconoscibile, ci sono tutti: la musica, innanzitutto: "This Must be the Place" é un ovvio riferimento all'omonimo brano dei Talking Heads, riproposto in più momenti del film. David Byrne recita una piccola parte, cantando una bellissima versione del suddetto pezzo e presentando una delle sue installazioni (che fa da sfondo al melt-down emotivo del protagonista). In quale altro film potete trovare pezzi di Arvo Part, una cover band che nella galleria di un anonimo mall suona Bonnie Prince Billy (citandolo) e quell'elettronica un po' glitch-pop che da sempre piace tanto a Sorrentino?

L'altro elemento nettamente riconoscibile é la natura del protagonista: alienato, di poche parole, un po' snob.
I dialoghi sono asciutti e cercano sempre la 'battuta da citare'. La fotografia é splendida, rispetto al passato ci sono dei movimenti di camera che a me hanno ricordato un po' Lynch (in effetti l'unica aggiunta rispetto al passato sembrerebbe essere un leggero tocco surreale, che però rimane abbastanza ai margini della trama).

In parole povere: io adoro Sorrentino ed essendo questo un altro canonico esempio del suo stile non ho potuto fare a meno di apprezzarlo. Ma so già che ad alcuni non piacerà o comunque sembrerà forzato.
  • 4

#2 nicholas_angel

    mainstream Star

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Inviato 15 ottobre 2011 - 09:16

Mah, io rispetto agli altri l'ho trovato piuttosto vuoto.
Sorrentino si concentra talmente sulla bellezza delle immagini che si dimentica del resto.
E per di più non si prende quei rischi che almeno rendevano L'amico di famiglia un'opera comunque atipica e interessante (pur essendo un minore).
Io l'ho trovato abbastanza piatto e se non ci fosse stato Sean Penn - simil Robert Smith sarebbe stato un film da dimenticare totalmente.
Qualche sussulto l'ho avuto nel cameo di Byrne e nel finale. Per il resto poca roba

Qui una mia rece: http://www.filmforli...ilm.php?id=1657
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#3 Balint

    Classic Rocker

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Inviato 15 ottobre 2011 - 12:23

E' un film che più degli altri cerca di salvarsi attraverso lo stile..per il resto si capisce che la trama ha l'urgenza di un occasione che non si può mancare..ma già l'aver puntato sulla ricerca di un criminale nazista che in fondo è un pesce piccolo la dice lunga sulla vaghezza di un film che vive senza prendere mai posizione..scivola addosso ad una serie di personaggi la cui inconcludenza cerca giustificazione nella costruzione passeggera della storia...ed in una ricerca pretestuosa che infatti si conclude con la stessa necessità con cui si era manifestata...su Penn aleggia un sospetto di manierismo che è più forte di qualsiasi sottrazione..e poi anche le immagini viviono di una bellezza a sè stante, ma non sono mai capaci di andare oltre..non scoprono mai il paesaggio americano ma lo riproducono con un immaginazione senza sorprese...insomma per me è un film deludente.
  • 0

#4 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 15 ottobre 2011 - 19:57

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http://www.ondacinem..._the_place.html
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#5 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 15 ottobre 2011 - 20:31

A vedere gli spezzoni bizzarri che giravano ammetto che m'era venuta l'idea che Sorrentino avesse provato un po' a fare il Wes Anderson
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#6 aries

    Watcher of the skies.

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Inviato 15 ottobre 2011 - 20:37

Io non l'ho ancora visto, lo farò certamente, ma questo passaggio

se non ci fosse stato Sean Penn - simil Robert Smith sarebbe stato un film da dimenticare totalmente.

m'ha strappato una risata per l'assurdità.
  • 0
Electro alt-kraut ambient dreamy wave post worldgazer.
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Questo sopra è un fumetto che ho appena pubblicato. Più info qui.
Qui c'è il mio Rym. Il sito coi miei lavori è invece qui.

#7 nicholas_angel

    mainstream Star

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Inviato 16 ottobre 2011 - 10:01

Why?

Comunque è strano che una personalità forte come Sorrentino in questo film si sia limitato a imitare Wenders e Anderson, senza far riferimento alla propria poetica.

E una lode va' fatta anche al poliziotto corrotto di Boardwalk Empire, pure qui memorabile
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#8 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 16 ottobre 2011 - 12:55

Avevamo scherzato. Ecco qui il link alla recensione di Ondacinema:

http://www.ondacinem..._the_place.html
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#9 eugenio_barba

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Inviato 16 ottobre 2011 - 20:16

Piacevole e godibile, splendido nella messa in scena, ma avaro di emozioni.
SPOILER

Inoltre molte storie introdotte a voce alta vengono lasciate in sospeso: i "pieces of shit" e il demo da produrre, l'affarista, il pick-up e la successiva minaccia, comica al momento ma retrospettivamente ingiustificata perchè priva di sbocco, Frances McDormand che a un certo punto viene ripresa in ralenty che corre verso qualcosa fuori scena e poi scompare dal film.
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#10 Eleanor Rigby

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Inviato 17 ottobre 2011 - 05:45

Visto ieri sera.
Son rimasta incantata da fotografia e regia,

salvo poi ritirarmi a casa con una serie di dubbi tipo:
- ma non è che a tratti il personaggio tra Robert Smith e Rain man era un po' esagerato?
- ma non è che alcune scene eran poi abbastanza inutili ai fini della trama (tipo il concerto di Byrne?)
- ma perchè molte cose poi nn vengono spiegate e lasciate sospese? (le stesse scritte un post più su da eugenio_barba nello spoiler)

Abbastanza d'accordo con la rece di ondacinema, ci ho visto anche io dei tratti andersoniani.
Gli do un 7, più per la forma che per la sostanza.
  • 0

Zingonia di una certa età

 


Syd ili 4.5 te l0'ho deto perché il dosco è effettivamente un capovlavoro no perché ti conosco (che poi non ci siamo ancora visti per ora

On dovresti però osservare l'andamtnto dei voti del disco, non è queleo che un artista farebbe. Viaeto che ildisco ha cendo all'estero puoi pensare finalmnetn di espatriare e portare la tua museca ove ha più+ brobabilità di avere cuccesso


#11 ucca

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Inviato 17 ottobre 2011 - 07:23

Secondo me è un film sulla paura di diventare vecchi. Si dà troppa importanza alla storia dell'inseguimento del nazista, che è solo un pretesto.
Sono tutti personaggi che cercano un pretesto per tirare avanti. Come dice il protagonista "Passiamo tutta la vita a pensare al domani e poi ci ritroviamo in un attimo a dire
è andata cosi". Tutto il film è incentrato su questa maturazione del protagonista eterno post adolescente che si arrende a diventare adulto. Nel complesso mi è piaciuto, mi ha lasciato qualcosa. Certo Sean Penn è davvero una macchietta, bastava molto meno.
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#12 Eleanor Rigby

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Inviato 17 ottobre 2011 - 07:33

Secondo me è un film sulla paura di diventare vecchi. Si dà troppa importanza alla storia dell'inseguimento del nazista, che è solo un pretesto.


....."ma ci sono un po' troppi prestesti in questo film".
Anche la storia SPOILER
del fratello della ragazza mi è sembrto poco approfondito. FINE SPOILER
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Zingonia di una certa età

 


Syd ili 4.5 te l0'ho deto perché il dosco è effettivamente un capovlavoro no perché ti conosco (che poi non ci siamo ancora visti per ora

On dovresti però osservare l'andamtnto dei voti del disco, non è queleo che un artista farebbe. Viaeto che ildisco ha cendo all'estero puoi pensare finalmnetn di espatriare e portare la tua museca ove ha più+ brobabilità di avere cuccesso


#13 eph

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Inviato 17 ottobre 2011 - 10:17

Sono un po' stupito dalla tiepida accoglienza di questo film, anche da parte di chi ha apprezzato i precedenti film di Sorrentino. Il suo cinema non è mai stato cinema di narrazione, da un cinema come il suo non cerco né la verosimiglianza né una sinossi di ferro.

La differenza fra questo film e i precedenti, è vero, è che dovendo realizzare un film con un simile budget e per un pubblico molto più vasto (non i tre cinefili che raccattava fino a un paio di film fa, ma forse anche fino a un film fa, in fondo...), si è cercato di imbastire una trama che, certo, non è la cosa principale del film, ma poco più di un pretesto.
Un pretesto per realizzare un film che, a livello di fotografia, regia, location, sceneggiatura, recitazione, dettaglio, colonna sonora è semplicemente stupefacente: da rivedere mille volte, per la ricchezza di particolari che arreda ogni singola inquadratura. Un road movie che non è un road movie, un "Somewhere" che però non fa due palle così, un "Amico di famiglia" con un personaggio più positivo.

Detto questo: è esagerato? Sì. Ci sono certe scene che forse non sono "utili" (ma cos'è utile?)? Sì. Ci sono cose che vengono lasciate in sospeso (embè?)? Sì. E' il capolavoro di Sorrentino? No.

Ma è CINEMA all'ennesima potenza, perfetto equilbrio fra piccolo film d'autore e grande film da Oscar, persino. Se tutti i film fossero così, andrei al cinema tutte le sere.

Tra parentesi, ottima partenza in sala: secondo al botteghino per una manciata di euro, con una media-sala strepitosa. L'avreste mai detto per un film di Sorrentino?
  • 1

#14 ucca

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Inviato 17 ottobre 2011 - 11:16


Tra parentesi, ottima partenza in sala: secondo al botteghino per una manciata di euro, con una media-sala strepitosa. L'avreste mai detto per un film di Sorrentino?


Sono contento per lui, se lo merita. Comunque è sicuramente un film di passaggio nella sua filmografia.
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#15 piersa

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Inviato 19 ottobre 2011 - 07:08



Tra parentesi, ottima partenza in sala: secondo al botteghino per una manciata di euro, con una media-sala strepitosa. L'avreste mai detto per un film di Sorrentino?


Sono contento per lui, se lo merita. Comunque è sicuramente un film di passaggio nella sua filmografia.


Lui non si merita proprio un bel niente, già è un bel pallone gonfiato così asd
Film di passaggio? Qui ci sono anche più buchi dell'Amico di famiglia e giustificare tutto con la teoria dell'insolito non basta più.
Non è neanche un film mainstream, manca la cosa fondamentale: l'evoluzione del personaggio. Non è vero che fa incontri "simbolici" che fanno evolvere la storia: la storia evolve con la benzina del pickup che si mette sotto le gomme mezza America. Questa è l'unica evoluzione: Lui (un Edward mani di forbice ma ben cosciente di sé e del mondo) sembra sia sotto postumi di una commozione cerebrale: autismo, ralenti, compulsioni, batterie di slogan (alcuni ben tagliati) che gli permettono di arrivare a fondo senza mettersi in discussione, è il mondo che mette in discussione se stesso per accontentare lui.
Sorrentino ha un talento innato, forse anche qualche lapillo di genio. ma è pigro, non si applica, si crede più di quello che è e non fa sua la lezione dei geni che lavorano il doppio delle persone normali. Un nuovo nanni Moretti sta crescendo...
dopotutto poteva chiedere consiglio a David Byrne mentre Sean Penn sarà stato felicissimo di girare il classico film europeo dove non si capisce niente.
Voto: 6 (ma è l'ultima volta; il prossimo così si becca 4)
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#16 debaser

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Inviato 19 ottobre 2011 - 08:25

Sei solo invidioso che i suoi libri vendono perché è famoso!
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#17 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 19 ottobre 2011 - 08:28

Sei solo invidioso che i suoi libri vendono perché è famoso!


asd
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#18 paloz

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Inviato 19 ottobre 2011 - 08:56

Che filmone grande grande. Una visione non mi basta per snocciolare qualcosa di compiuto, ma questo per Sorrentino è un passo da gigante.
Ci ho sentito molto spirito Coen, nella comicità e nella regia (e c'è pure Frances MacDormand!).
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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#19 Tom

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Inviato 19 ottobre 2011 - 09:02

Come il Wong Kar-Wai del sottovalutatissimo "My Blueberry Nights", Sorrentino va in America e gira un film di potente fascino americano come neanche gli americani sono più usi concepire. Come quando Paolo Conte canta di San Francisco.
Bellissimo.

Ci ho sentito molto spirito Coen, nella comicità e nella regia (e c'è pure Frances MacDormand!).


Vero. E c'è anche molto Jarmush. Ma soprattutto camionate di new hollywood anni 70.
  • 1

#20 piersa

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Inviato 19 ottobre 2011 - 09:21

Sì, d'accordo ma almeno negli anni 70 della new hollywood avevano la scusa che si drogavano. Beh, in effetti è ormai conclamato che sorrentino sniffa(va?) eroina
  • 0

#21 Infinite dest

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Inviato 19 ottobre 2011 - 13:07

Non ho visto il film - qualche sprazzo qua e là - ma sono quasi sicuro che ha ragione Pierugo. Non vorrei ritovarmi di fronte il solito intellettualismo da iniziati (quelli che si danno di gomito con svagata noncuranza, fingendosi popolari ma sentendosi in fondo snob elitari, quelli che hanno mitizzato Tarantino ma non sanno chi è Peckimpah, per intenderci) mascherato da fuochi di artificio (piro)tecnici ("Ecco! Vedete? Non sono il solito cialtrone da cineclub che gira in mosso e low fi, so fare spettacolo anch'io! Mamma, guarda come sono bravo!") e inquadrature rubate un po' a tutti (da Hawks ad Anderson al Wenders di Paris Texas) e fotografia satura e polarizzata tipo Tony Scott.
Parto prevenuto, è vero, ma i palloni gonfiati che partono per far soldi e poi tornano indietro dicendo che l'america è troppo ignorante per capirli non li ho mai digeriti
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#22 eph

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Inviato 19 ottobre 2011 - 13:33

Non ho visto il film - qualche sprazzo qua e là - ma sono quasi sicuro che ha ragione Pierugo. Non vorrei ritovarmi di fronte il solito intellettualismo da iniziati (quelli che si danno di gomito con svagata noncuranza, fingendosi popolari ma sentendosi in fondo snob elitari, quelli che hanno mitizzato Tarantino ma non sanno chi è Peckimpah, per intenderci) mascherato da fuochi di artificio (piro)tecnici ("Ecco! Vedete? Non sono il solito cialtrone da cineclub che gira in mosso e low fi, so fare spettacolo anch'io! Mamma, guarda come sono bravo!") e inquadrature rubate un po' a tutti (da Hawks ad Anderson al Wenders di Paris Texas) e fotografia satura e polarizzata tipo Tony Scott.
Parto prevenuto, è vero, ma i palloni gonfiati che partono per far soldi e poi tornano indietro dicendo che l'america è troppo ignorante per capirli non li ho mai digeriti


Ok, insomma Sorrentino è antipatico ed è pure drogato! E riesce pure a fare film che, senza vederli (a parte qualche sprazzo qua e là), si possono direttamente recensire. Male, naturalmente. Vabbè. Comunque visto che tu sei un intellettuale non iniziato e lo conosci bene, sappi che Peckinpah si scrive con la "n" ^_^
  • 1

#23 Infinite dest

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Inviato 19 ottobre 2011 - 13:40


Non ho visto il film - qualche sprazzo qua e là - ma sono quasi sicuro che ha ragione Pierugo. Non vorrei ritovarmi di fronte il solito intellettualismo da iniziati (quelli che si danno di gomito con svagata noncuranza, fingendosi popolari ma sentendosi in fondo snob elitari, quelli che hanno mitizzato Tarantino ma non sanno chi è Peckimpah, per intenderci) mascherato da fuochi di artificio (piro)tecnici ("Ecco! Vedete? Non sono il solito cialtrone da cineclub che gira in mosso e low fi, so fare spettacolo anch'io! Mamma, guarda come sono bravo!") e inquadrature rubate un po' a tutti (da Hawks ad Anderson al Wenders di Paris Texas) e fotografia satura e polarizzata tipo Tony Scott.
Parto prevenuto, è vero, ma i palloni gonfiati che partono per far soldi e poi tornano indietro dicendo che l'america è troppo ignorante per capirli non li ho mai digeriti


Ok, insomma Sorrentino è antipatico ed è pure drogato! E riesce pure a fare film che, senza vederli (a parte qualche sprazzo qua e là), si possono direttamente recensire. Male, naturalmente. Vabbè. Comunque visto che tu sei un intellettuale non iniziato e lo conosci bene, sappi che Peckinpah si scrive con la "n" ^_^

Be' questo dimostra due cose:
Che io NON sono un intellettuale (grazie a dio)
Che farei meglio a non scrivere dal cellulare
Considerazioni oziose a parte, io ho fatto una premessa e usato il condizionale (per quello basta la licenza media, essere intellettuale è uno spreco); e la mia chiaramente NON era una recensione (non credo che OR si possa permettere il mio cachet)...l'avrebbe capito chiunque.
O quasi.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#24 ucca

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Inviato 19 ottobre 2011 - 19:43

uno commenta una cosa articolando un giudizio che lui stesso dice di non poter dare in quanto non
elementi per farlo. geniale.
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#25 debaser

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Inviato 19 ottobre 2011 - 20:23

vabè aveva solo voglia di sgranchirsi le dita, mi pare evidente ;D
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
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#26 Tom

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Inviato 19 ottobre 2011 - 21:47

In questo caso ovviamente non concordo con quanto scritto da Destouches, ma rivendico il sacrosanto diritto di chiunque di diffidare di certi autori e farsi stare sulla balle anche film mai visti. Di vita ce n'è una sola e di film da vedere troppi, ci mancherebbe anche che non avessimo dei sani preconcetti a fare da filtro.
  • 1

#27 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 19 ottobre 2011 - 21:56

. Di vita ce n'è una sola e di film da vedere troppi



Cos'è una sottile metafora per dirci che sei immortale? asd
  • 0

#28 sokurov

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Inviato 19 ottobre 2011 - 23:10


. Di vita ce n'è una sola e di film da vedere troppi



Cos'è una sottile metafora per dirci che sei immortale? asd



O il nuovo film di Woody Allen?
  • 0
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#29 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 20 ottobre 2011 - 07:27

uno commenta una cosa articolando un giudizio che lui stesso dice di non poter dare in quanto non
elementi per farlo. geniale.

A parte l'essere geniale (qualità che ovviamente posseggo e che altrettanto ovviamente preferisco declinare in altri ambiti) io vorrei tanto, ma tanto capire in che cosa consisterebbe il giudizio - che infatti non ho dato. Ho fatto un post metà boutade e metà previsione e ne state facendo un caso sociopolitico.
Io sarò un genio, ma sono in buona compagnia, qui dentro.
Salvatò, solo tu mi capisci
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#30 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 20 ottobre 2011 - 12:14


uno commenta una cosa articolando un giudizio che lui stesso dice di non poter dare in quanto non
elementi per farlo. geniale.


Io sarò un genio, ma sono in buona compagnia, qui dentro.
Salvatò, solo tu mi capisci


Certo caro, sono un genio pure io :cool:
ps: Salvatò sono io
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#31 William Blake

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Inviato 21 ottobre 2011 - 16:55


Lui non si merita proprio un bel niente, già è un bel pallone gonfiato così asd
Film di passaggio? Qui ci sono anche più buchi dell'Amico di famiglia e giustificare tutto con la teoria dell'insolito non basta più.
Non è neanche un film mainstream, manca la cosa fondamentale: l'evoluzione del personaggio. Non è vero che fa incontri "simbolici" che fanno evolvere la storia: la storia evolve con la benzina del pickup che si mette sotto le gomme mezza America. Questa è l'unica evoluzione: Lui (un Edward mani di forbice ma ben cosciente di sé e del mondo) sembra sia sotto postumi di una commozione cerebrale: autismo, ralenti, compulsioni, batterie di slogan (alcuni ben tagliati) che gli permettono di arrivare a fondo senza mettersi in discussione, è il mondo che mette in discussione se stesso per accontentare lui.
Sorrentino ha un talento innato, forse anche qualche lapillo di genio. ma è pigro, non si applica, si crede più di quello che è e non fa sua la lezione dei geni che lavorano il doppio delle persone normali. Un nuovo nanni Moretti sta crescendo...
dopotutto poteva chiedere consiglio a David Byrne mentre Sean Penn sarà stato felicissimo di girare il classico film europeo dove non si capisce niente.
Voto: 6 (ma è l'ultima volta; il prossimo così si becca 4)


tra la recensione di Giancarlo e questo tuo messaggio, non ho molto altro da aggiungere. già con "L'amico di famiglia" aveva rischiato lo scivolone, però quello era un film tutto sommato piccolino che la sua regia e un protagonista sgradevolissimo rendevano interessante e convinceva per molte cose (e l'America era il grande orizzonte immaginato). ora che in America c'è andato per davvero non s'è dimenticato delle panoramiche e di tutto l'armamentario della meraviglia da viaggio "on the road" né degli incontri che ti cambiano la vita: andare in casa di una cameriera sconosciuta senza volertela trombare, perché in fondo sei un puro, e lei ti porta col figlio a fare il bagno al fiume, sono le cose vere che ti capitano quando esci dall'esilio dorato e vai incontro alla vita e alla gente vera. e poi i due film in uno, com'è stato da tutti notato, in realtà legati dall'incontro-cesura con David Byrne, il vero artista del film, mentre lui è solo un mostro apatico e annoiato e che deve trovare la via maestra, scovando un nazista di 90 anni. qui inizia una sorta di rivisitazione di "Broken flowers" di Jarmusch con la sottile e non trascurabile differenza che Penn nel ruolo di Murray va ben oltre il manierismo, che lui era apatico davvero e non regalava perle di saggezza o grandi piccole verità sull'esistenza umana in ogni dialogo aforistico. (ah, il fatto che dopo l'incontro col vecchiaccio ricominci a parlare normalmente suona, più che didascalico, ridicolo)
e poi c'è il virtuosismo, stavolta molto vicino a un pesantissimo effetto tornatoriano, e Sorrentino non si fa mancare niente, dolly come se piovessero, carrellate, camera car, lo svuotamento del significante cinematografico che se ne va per conto suo rispetto a quello che si vuol significare. perché la panoramica sul paesaggio rurale americano è anche ok, ma tre-movimenti-tre su Cheyenne che prende una cosa al supermarket o lo shutter sul telefono più il dolly rallentato sul tendersi del filo del telefono ti chiedi "PERCHE'?". che Sorrentino sappia girare lo si sa dal primo film, è ancora così insicuro?

poi c'è anche un'altra verità, quella che s'è fatto sfuggire lui stesso ovvero che l'idea iniziale del film era sulla storia di un vecchio criminale nazista. ecco. poi è arrivato Sean Penn e i progetti si sono con-fusi.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#32 Guest_ale_*

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Inviato 21 ottobre 2011 - 19:00

a me Sorrentino sta simpatico. ha quell'aria da sfattone irresistibile asd pallone gonfiato? bah, non lo so, non lo conosco, non me ne accorgo. comunque questa sera era ospite della Gruber, ed ha fatto più bella figura di questi giornalettari italiani (c'era anche Zucconi). l'ex sessantottino Zucconi ha detto che è un film per un pubblico di intenditori, non gente che va a vedere Pirati dei Caraibi o Transmorfers: ah! l'amico del popolo! ah! la Gruber invece lo voleva far parlare a tutti i costi di politica, ma lui giustamente si mostrava solo svogliato. la cronaca, il grande cancro dell'immaginario italiano odierno: tutto è ridotto a cronaca, a chiacchiera. cosa che fortunatamente non era Il Divo. lo dico io che il male dell'Italia sono i giornalisti (ops: giornalettari).
ah, il film non l'ho ancora visto asd
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#33 William Blake

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Inviato 21 ottobre 2011 - 19:24

a me Sorrentino sta simpatico. ha quell'aria da sfattone irresistibile asd pallone gonfiato? bah, non lo so, non lo conosco, non me ne accorgo. comunque questa sera era ospite della Gruber, ed ha fatto più bella figura di questi giornalettari italiani (c'era anche Zucconi). l'ex sessantottino Zucconi ha detto che è un film per un pubblico di intenditori, non gente che va a vedere Pirati dei Caraibi o Transmorfers: ah! l'amico del popolo! ah! la Gruber invece lo voleva far parlare a tutti i costi di politica, ma lui giustamente si mostrava solo svogliato. la cronaca, il grande cancro dell'immaginario italiano odierno: tutto è ridotto a cronaca, a chiacchiera. cosa che fortunatamente non era Il Divo. lo dico io che il male dell'Italia sono i giornalisti (ops: giornalettari).
ah, il film non l'ho ancora visto asd


pure a me sta simpatico, e secondo me piglia molto per il culo. le risposte a un esaltato Zucconi erano di quel versante. poi che sia un po' presuntuoso può darsi, ma non conoscendolo la cosa non interessa...


il film agli americani potrebbe piacere, se le lobby ebraiche non lo affossano. "This must be the place" ha nel suo fondo tematico la pietra angolare di tanto cinema americano: il rimosso del padre.
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#34 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 22 ottobre 2011 - 23:25

Pensieri alla cazzo:
Bene ma non benissimo.
L'ho trovato pieno di difetti che mi hanno fatto decidere più di una volta durante il film "no, questo film non mi piace proprio", salvo poi ricredermi poco dopo.
Sean Penn non mi è piaciuto molto, ma a questo punto ho il dubbio di non sopportarlo, lo trovo poco credibile/esagerato in diverse cose che ha fatto. Più che Robert Smith il protagonista mi sembra l'Ozzy Osbourne del reality in tutto e per tutto, movimenti, atteggiamenti, stronzate che dice.
La faccenda del nazista: ok è un pretesto, ma mi ha dato abbastanza fastidio per diversi motivi (la scena delle diapositive poi fa veramente cacare).
Le storie lasciate a metà o i presunti buchi non mi disturbano minimamente, anzi. Invece alcune trovate registiche, movimenti, stacchi serrati, sì.
Grazie a dio si ridacchia abbastanza.

Un esempio di ruffianitudine alla seconda: inquadratura su tizio depresso in cucina superfiga con scritta CUISINE (ruffianeria di primo livello); discorso meta-ruffiano di tizio che dice "per quale cacchio di motivo ha scritto CUISINE in cucina" (secondo livello), aspettiamo presto il terzo.

Quando guarda fuori dalla finestrona della nave sembra Zissou dal sottomarino

Alla fin fine giudizio positivo ma si può fare di più
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#35 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 22 ottobre 2011 - 23:38

Più che Robert Smith il protagonista mi sembra l'Ozzy Osbourne del reality in tutto e per tutto, movimenti, atteggiamenti, stronzate che dice.

mio stesso identico pensiero... una caricatura di una caricatura
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I'm too old for this shit


#36 selva

    mainstream Star

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Inviato 23 ottobre 2011 - 08:38

No, è il peggior Sorrentino.
Oltre la tecnica c'è un buco incolmabile, un vuoto che viene riempito da una sceneggiatura ultra-rimpolpata di farsesche situazioni che mirano al grottesco(forzato) e a tratti al didascalico. Alcune sequenze sono veramente da manicomio (a cominciare dal discorso su quanto sia buono il caffè di Napoli).
Più che deluso, sono infastidito.
  • 0

#37 Dylan

    Ball don't lie

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Inviato 23 ottobre 2011 - 09:42

ieri sera sono andato al cinema e sono rimasto molto perplesso

la cura nella regia c'è, ma il film mi sembra sostanzialmente vuoto, inconcludente o quantomeno banale nello svolgimento

mi togliete una curiosità? la scena del nativo americano che si ritrova in auto e che poi scende nel bel mezzo del nulla, quale senso ha?
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#38 William Blake

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Inviato 23 ottobre 2011 - 09:52


mi togliete una curiosità? la scena del nativo americano che si ritrova in auto e che poi scende nel bel mezzo del nulla, quale senso ha?


cinicamente mi viene da dire che non sono scene che hanno un senso vero e definito, ma sketch per fare minutaggio e per farti dire "oh, guarda una metafora dell'America!" e non credo di andare lontano dalla verità. poi se ci vogliamo spippettare, possiamo anche dire che l'indiano può rappresentare lo spirito nativo americano capace di perdersi nella natura, mentre Cheyenne (nome d'arte indiano) deve ancora farne di strada. ma preferisco la prima ipotesi.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#39 eph

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Inviato 23 ottobre 2011 - 10:12



mi togliete una curiosità? la scena del nativo americano che si ritrova in auto e che poi scende nel bel mezzo del nulla, quale senso ha?


cinicamente mi viene da dire che non sono scene che hanno un senso vero e definito, ma sketch per fare minutaggio e per farti dire "oh, guarda una metafora dell'America!" e non credo di andare lontano dalla verità. poi se ci vogliamo spippettare, possiamo anche dire che l'indiano può rappresentare lo spirito nativo americano capace di perdersi nella natura, mentre Cheyenne (nome d'arte indiano) deve ancora farne di strada. ma preferisco la prima ipotesi.


Oh, come siete diventati tutti cattivi con 'sto film. Comprendo le perplessità però, davvero, se ci mettiamo ad analizzare i film chiedendoci il SENSO di ogni singola cosa e definendo le cose che non hanno un vero e proprio perché narrativo come "sketch per fare minutaggio", il livello diventa un po' quello del pubblico da multisala per cui OGNI cosa deve avere per forza un senso, e non c'è un finale, e non si capisce niente, e cosa vuol dire.
Ma vabbè, ho capito che c'è un po' di pregiudizio su questo film, e Sorrentino lo aspettavano in tanti al varco. Non capisco perché, ma mi adeguo: anch'io ho mille pregiudizi su mille altri registi, per cui va bene così.
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#40 William Blake

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Inviato 23 ottobre 2011 - 10:21




mi togliete una curiosità? la scena del nativo americano che si ritrova in auto e che poi scende nel bel mezzo del nulla, quale senso ha?


cinicamente mi viene da dire che non sono scene che hanno un senso vero e definito, ma sketch per fare minutaggio e per farti dire "oh, guarda una metafora dell'America!" e non credo di andare lontano dalla verità. poi se ci vogliamo spippettare, possiamo anche dire che l'indiano può rappresentare lo spirito nativo americano capace di perdersi nella natura, mentre Cheyenne (nome d'arte indiano) deve ancora farne di strada. ma preferisco la prima ipotesi.


Oh, come siete diventati tutti cattivi con 'sto film. Comprendo le perplessità però, davvero, se ci mettiamo ad analizzare i film chiedendoci il SENSO di ogni singola cosa e definendo le cose che non hanno un vero e proprio perché narrativo come "sketch per fare minutaggio", il livello diventa un po' quello del pubblico da multisala per cui OGNI cosa deve avere per forza un senso, e non c'è un finale, e non si capisce niente, e cosa vuol dire.
Ma vabbè, ho capito che c'è un po' di pregiudizio su questo film, e Sorrentino lo aspettavano in tanti al varco. Non capisco perché, ma mi adeguo: anch'io ho mille pregiudizi su mille altri registi, per cui va bene così.


se ti riferisci altri ok, però visto che hai quotato me ti rispondo dicendo che ti sbagli a pensarla così. intanto perché rispondevo solo alla richiesta di Dylan, io detesto le spiegazioni simbolo per simbolo e metafora per metafora. poi perché a me Sorrentino piace parecchio e lo ritengo a livello tecnico un grandissimo regista: d'accordo, in Italia fa il gigante in mezzo ai nani, però anche a livello internazionale non risulterebbe inferiore (e lo si vede anche da questo film americano). il punto è che ho trovato "This must be the place" un film fallimentare, non che manchino i bei momenti, il problema è che tutto il film vorrebbe essere "un bel momento" e infatti finisce risucchiato dal gorgo creato. poi vorrebbe avere l'ironia di Wes Anderson senza possederne l'acume tagliente, stralunato e surreale come Jarmusch senza però averne la leggerezza sincera e mirabile. insomma, fail. e mi dispiace.
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#41 thom

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Inviato 23 ottobre 2011 - 19:20

in Italia fa il gigante in mezzo ai nani


per come intendo io il cinema semplicemente scompare al confronto con un garrone
  • 1

#42 William Blake

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Inviato 23 ottobre 2011 - 19:44


in Italia fa il gigante in mezzo ai nani


per come intendo io il cinema semplicemente scompare al confronto con un garrone


è l'unico altro gigante della stessa generazione, per me :P Garrone evidentemente è più maturo...ma hanno ascendenze differenti
  • 1
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#43 Jules

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Inviato 23 ottobre 2011 - 19:46

Secondo me è come mettere sulla stessa bilancia Visconti e Fellini. Visconti lo facciamo fare a Garrone e a Sorrentino facciamo fare Fellini.

;_;
  • 0

#44 satyajit

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Inviato 23 ottobre 2011 - 20:03

Garrone è più meglio, non c'è dubbio.

Questo TMBTP ha secondo me due grossi limiti. Le due linee narative principali ci azzeccano meno di zero l'una con l'altra, sono due soggetti per due flm diversi. Secondo, un personaggio dalla straordinaria purezza d'animo come il protagonista non può comportarsi in quel modo col vecchio nazista, è un comportamento fuori dalle sue corde. Detto ciò, all'interno di un'opera dispersiva ci sono parecchie belle seuqenze, tra cui le ultime tre-quattro (se decontestualizzate):
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#45 Dylan

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Inviato 24 ottobre 2011 - 07:01

io non ho nulla contro sorrentino, anzi, gli auguro il meglio visto che è italiano e non avevo neanche pregiudizi perchè è il suo primo film che guardo (no, non ho ancora visto "il divo" malo farò, anche se per alcuni argomenti preferisco i documentari ai film)

e come ho già detto la cura che mette in ogni singola inquadratura è incredibile

però non posso dire di aver trovato buono questo film, a parte le incoerenze che alcuni di voi hanno già sottolineato, mi aspettavo qualcosa di meno scontato nell'evoluzione del personaggio.

la chiusura del cerchio. con tanto di sigaretta e addio al trucco, a significare l'avvenuta emancipazione di cheyenne mi è sembrata veramente di uno scontato pauroso
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#46 debaser

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Inviato 24 ottobre 2011 - 08:14

Qualcuno qui ha detto che cambia voce; quando? Nel doppiaggio in italiano non lo fa ?_?
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#47 MilleLire

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Inviato 24 ottobre 2011 - 19:05



Concordo con Ucca, il messaggio di fondo c'è: la paura di diventare vecchi, aggiungerei però: senza lasciare traccia di sè. Ed è in quest'ottica che assume un significato anche la ricerca del nazista: il padre di Cheyenne ha lasciato traccia del suo passaggio e quindi riesce ad ottenere giustizia, pur postuma. Ed infatti il momento più toccante del film è quando l'eccessivamente bizzarro protagonista si rende conto che lo sbaglio più grande della sua vita è stato quello di non avere dato alla luce dei figli.
Almeno io l'ho visto così, i particolari irrisolti e le scene grottesche prive di apparente motivazione rendono un po' lenta la narrazione ma arricchiscono il film di qualche episodio esilarante.
Fotografia splendida, tutti d'accordo.
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#48 William Blake

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Inviato 24 ottobre 2011 - 19:10

Qualcuno qui ha detto che cambia voce; quando? Nel doppiaggio in italiano non lo fa ?_?


non so che impressione abbiano avuto gli altri, ma io (e chi mi accompagnava ha confermato) ho notato un cambio di voce. alla fine, anche se per poche battute, cambia tono, non più da ritardato ma da persona che parla normalmente.
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#49 debaser

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Inviato 24 ottobre 2011 - 19:23

Boh, io ci sono stato attento proprio perché avevo letto quel tuo commento e non ho notato niente. Ma magari mi sbaglio.
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
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#50 vegeta851

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Inviato 25 ottobre 2011 - 22:54

l'idea del rocker "bambino" è buona, Sean Penn da una grande prova, ma questo film è una paraculata bella e buona. Una serie infinita di scene madri (quanti dolly!) in giro per degli States da cartolina. Troppa carne al fuoco, e inizio a trovare fastidioso che nel cinema contemporaneo sempre più spesso si tiri sempre in ballo a sproposito l'olocausto.
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