nessuno ha letto il nuovo mr. mercedes?
credo che in altri tempi king avrebbe fatto uscire questo libro sotto uno pseudonimo. e non solo perché è la sua prima vera e propria crime story, ma anche e soprattutto per via dello stile. mr. mercedes ha una prosa differente rispetto ai suoi libri: è asciutta, ci sono molti dialoghi, periodi brevi, una certa brutalità del linguaggio che non è di certo frequentissima nei suoi romanzi. king infatti lo ha detto: la sua fonte di ispirazione per questo libro è stata la letteratura hard-boiled, che si sa ama da sempre. lungo tutto il romanzo si diverte a giocare con gli stereotipi del genere, ad incominciare dalla figura del poliziotto in pensione che si mette ad indagare in proprio scimmiottando i detective privati del passato. ma in realtà mr. mercedes è più figlio dei thriller moderni che degli hard-boiled classici, questo va detto
se dovessero chiedermi se mi è piaciuto risponderei: si e no. king è un maestro, lo sappiamo tutti, quindi la zampata ce l'ha sempre e riesce a tenere la barra dritta anche quando è un po' più appannato. in particolare è stato bravo a non tirare fuori un thrillerino anonimo che si sarebbe confuso tra i mille altri che si trovano sugli scaffali delle librerie. non è la solita caccia al serial-killer - anche se gioca con questo tipo di storia - non è neanche il "giallo" alla indovina chi è il colpevole? perché sappiamo benissimo chi sia dopo una ventina di pagine. è una classicissima storia del gatto e del topo, mi viene da dire. è la storia di una sfida, tra un poliziotto in pensione e un giovane assassino. l'elemento thrilling sta tutto nell'attesa di sapere che cosa succederà nella pagina successiva, se hodges - il detective - riuscirà ad avvicinarsi un po' di più a brady - l'assassino - o se brady compierà la sua nuova strage prima che hodges lo trovi
molto buona anche la caratterizzazione di brady: non è il tipico serial-killer da thriller americano dicevo, ha più la mentalità da stragista. direi che è un tipico figlio di questi tempi di kamikaze e terroristi, e qui king si dimostra ancora una volta uno scrittore con un fiuto infallibile per riportare gli umori del presente su carta. meno a fuoco secondo me la controparte "buona", il detective hodges, e gli altri personaggi che gli ruotano attorno (persino degli imbrobabili aiutanti...). non so poi perché, ma king forse per rendere più attuale la storia, l'ha un po' infarcita di fuffa tecnologica: brady è uno smanettone dei pc e pure uno degli aiutanti di hodgens, quindi c'è anche una sorta di sottotrama da - prendetela con le pinze come definizione - cyber-thriller all'acqua di rose, ma comunque i pc e i telefonini rivestono un ruolo decisamente importante nella vicenda. come nella nostra vita di tutti i giorni, qualcuno potrebbe legittimamente dire. si, però si vede che è un libro scritto da un quasi 70enne (e lui infatti lo dice nella postfazione)
ma il vero problema secondo me è che il libro dopo una prima parte ottima, si "siede" un po' nella parte centrale per riprendersi solo nel finale che lascia ovviamente aperta la porta al seguito, finders keepers, che king ha già pronto e che in america verrà pubblicato a giugno di quest'anno. nelle intenzioni di king ci sarà anche un terzo libro con protagonista il detective hodges, chissà che poi alla fine non ci faccia anche qui una serie