Io invece lo trovo molto più centrato, complesso e stratificato delle sue ultime due prove. Non siamo ai livelli dei suoi tre capolavori, Ultraviolence - Honeymoon - NFR, ma siamo sempre in presenza di una scrittura ispirata ed evocativa.
I primi quattro pezzi di per sé valgono già tutto il disco, sono splendidi. I due interlude appesantiscono l'ascolto e potevano avere una durata inferiore, ma fortunatamente c'è di mezzo quel gioiellino oscuro di Candy Necklace, altra perla.
Kintsugi e Fingertips sono toste, necessitano di molteplici ascolti, ma una volta addentratisi nella loro narrativa si rimane completamente coinvolti. I testi sono emotivamente una coltellata al cuore.
Grandfather poi è un capolavoro, penso sia tra le cose più belle che abbia mai scritto.
La seconda parte del disco è più debole, ma Let The Light In e Margaret le trovo comunque adorabili.
Fishtail e Peppers evitabili, Taco Truck molto divertente e l'aver inserito VB per me ha più un senso ironico che di ''auto campionamento'': è una sorta di presa in giro nei confronti della critica che ha osannato NFR. Lei ha sempre sostenuto di non comprendere l'entusiasmo per il disco, quasi come se tutti si fossero accorti solo all'improvviso del suo talento, ignorando i primi tre dischi che erano splendidi e che avevano ricevuto recensioni abbastanza tiepide dalla critica americana. Sicuramente VB è anche uno statement ben preciso di Lana e l'averla inserita è anche un modo per dire ''sono quella Venice Bitch, faccio quel che mi pare''.
Mentre BB aveva troppi ripescaggi dal passato, segno per me di stanchezza creativa, ed una Dealer completamente fuori contesto, e Chemtrails pochi brani d'impatto (se si escludono White Dress e Yosemite), questo nono disco ha molti più pezzi memorabili ed un concept anche più forte, sia a livello sonoro che tematico.
Sicuramente non il più bel disco da lei prodotto, ma rimane di alto livello, come tutta la sua produzione.