1010 replies to this topic

[woody]

Jimmy Hastings, fratello di Pye dei Caravan

[Gozer]

Jimmy Hastings, fratello di Pye dei Caravan

 

Flauto, sax e clarinetto nei dischi di Caravan, National Health, Hatfield & The North, Soft Machine. Praticamente il più importante turnista della scena di Canterbury.

[Perfect Prey]

Finale stupendo.

[Gozer]

Tutto ciò che ha fatto coi Caravan è oro ovviamente, ma mi piace ricordarlo per il suo contributo al disco di Keith Cross (già membro dei T2) e Peter Ross, "Bored Civilians", dove il brano più bello è marchiato a fuoco dal suo flauto nella parte centrale e dal suo sax nel finale:

 

[Gozer]

Morto Chris Cross, bassista degli Ultravox, presente in tutti i loro album.

[Mr. Atomic]

azz, mi dispiace assaje

 

gran pezzo qua

 

[woody]

Marian Zezeela, coreografa, moglie di La Monte Young e musicista col Theatre of Eternal Music
https://www.artnews....ead-1234701465/

[Perfect Prey]

30 anni dalla morte di Kurt.

[Gozer]

Pure gli anniversari delle morti no dai, pietà.

[Perfect Prey]

Pure gli anniversari delle morti no dai, pietà.

Non ho trovato un thread sui Nirvana, sorry.

[Sleepyhead]

Graeme Naysmith, ex chitarrista dei Pale Saints

[Frank Pisciobbomba]

Qualche giorno fa Dickey Betts ha raggiunto Duane Allman.

Magari lì dall'altra parte gli chiederà di aggiungere un po' di slide a Jessica, ma son sicuro che Duane gli dirà che è già perfetta così. 

 

[Gozer]

Betts > Allman per quanto mi riguarda (e l'ho sempre detto, non da ora per il coccodrillo).

[cool as kim deal]

Addio a Gary Floyd.
Ammetto di non conoscerlo bene, ma basta questo pezzo immenso per il rispetto eterno

http://youtu.be/knAd...zExePSZNXP08wSh

[lazlotoz]

Mannaggia Steve Albini...

[paloz]

CHE BRUTTISSIMA BOTTA 

[Mr telefax]

ma che merda dannazione

[Ganzfeld]

Ironicamente l'ultima canzone dell'imminente disco degli Shellac si intitola I Don’t Fear Hell.

[Gozer]

 

 

A momenti mi fanno strozzare.

[cool as kim deal]

Facebook è un requiem continuo, non me lo sarei aspettato così tanto.

Una leggenda,davanti e dietro il microfono, protagonista diretto o indiretto di troppe cose che amo.

[woody]

Confesso la mia ignoranza, conosco qualcosa di lui come produttore ma niente come musicista, cioè gli ascolti di cose sue appartengono agli albori del forum e non mi interessavano per niente.
Credo che ora come ora potrebbero interessarmi pure meno ma tentar non nuoce, consigliatemi un po' di dischi dell'Albini musicista, un minimo per farmi un'idea dell'artista, della serie che se non mi piacciono quelli difficile che mi piaccia il restante.

[Mr telefax]

Anche Giovanna Marini.

[Gozer]

E no però! Proprio durante la battle folk. :°°°

 

 

Mito.

[Wattimo Fuggente]

Confesso la mia ignoranza, conosco qualcosa di lui come produttore ma niente come musicista, cioè gli ascolti di cose sue appartengono agli albori del forum e non mi interessavano per niente.
Credo che ora come ora potrebbero interessarmi pure meno ma tentar non nuoce, consigliatemi un po' di dischi dell'Albini musicista, un minimo per farmi un'idea dell'artista, della serie che se non mi piacciono quelli difficile che mi piaccia il restante.

Big Black - Atomizer

Rapeman - Two nuns and a pack mule

Shellac - At Action Park

Shellac - Jailbreak (AC/DC)

[wago]

Direi At Action Park e il resto come corollario

[sonicam]

Confesso la mia ignoranza, conosco qualcosa di lui come produttore ma niente come musicista, cioè gli ascolti di cose sue appartengono agli albori del forum e non mi interessavano per niente.
Credo che ora come ora potrebbero interessarmi pure meno ma tentar non nuoce, consigliatemi un po' di dischi dell'Albini musicista, un minimo per farmi un'idea dell'artista, della serie che se non mi piacciono quelli difficile che mi piaccia il restante.

 

 

Confesso la mia ignoranza, conosco qualcosa di lui come produttore ma niente come musicista, cioè gli ascolti di cose sue appartengono agli albori del forum e non mi interessavano per niente.
Credo che ora come ora potrebbero interessarmi pure meno ma tentar non nuoce, consigliatemi un po' di dischi dell'Albini musicista, un minimo per farmi un'idea dell'artista, della serie che se non mi piacciono quelli difficile che mi piaccia il restante.

Big Black - Atomizer

Rapeman - Two nuns and a pack mule

Shellac - At Action Park

Shellac - Jailbreak (AC/DC)

 

 

 

Secondo me questi due sono imprescindibili!

[cool as kim deal]

Che vuoto la morte di Albini cazzo, più passano le ore più appare evidente il buco che lascia

[paloz]

Il vuoto è gigantesco e l'espressione del lutto, stando ai social, decisamente trasversale.

 

Mi chiedo che ne sarà degli studi Electrical Audio, se l'attività andrà avanti e se manterrà lo status di culto che aveva meritoriamente conquistato sotto la guida di Albini (ho paura di no).

[bungle]

Anche Giovanna Marini.

 

immane perdita, la sua importanza è sempre stata estremamente sottovalutata.

vorrei ricordarla con il suo album che preferisco

 

[Gozer]

Scandaloso che "La vivazione" non sia mai stato stampato in CD. Questo è lo stato in cui teniamo la nostra cultura.

[woody]

Grazie!
Atomizer e At Action Park sono quelli che ho nell'HD, Rapeman l'ho visto segnalato dal Nunziata su facebook, proverò con questi 

[wago]

Comunque davvero impressionante la celebrazione social di Albini. Senz'altro la mia bacheca FB è di per sé un osservatorio piuttosto focalizzato sul tema musicale, ma anche pagine da cui proprio non mi sarei aspettato un articolo hanno pubblicato loro post a tema. Immagino che "produttore dei Nirvana" sia abbastanza per creare interesse, ma non penso succederebbe lo stesso con il responsabile di "Nevermind" (disco senz'altro più celebre, in sé). Probabilmente è semplicemente il segno che la cultura alternative è diffusa abbastanza a macchia d'olio da avere commentatori e potenziali lettori sparsi nelle redazioni/nelle utenze più disparate, e quando ci sono di mezzo figure così iconiche nell'ambito questo elemento emerge.

[vuvu]

Le bacheche Facebook compresa la mia (anche se recentemente ho fatto una buona ripulita) pagano dazio alle truppe cammellate che leggono Rumore e altre riviste ridicole tese perlopiù solo al post-punk e all'alternative rock che ormai non esiste più, quantomeno nella sua formula "sincera". Se però uscissimo fuori di casa e chiedessimo di Steve Albini, la media scenderebbe clamorosamente. Facebook restituisce un'idea un po' assurda delle cose. Comunque me l'aspettavo. Poi era anche "giovane", e c'entra pure il fulmine a ciel sereno che di solito aumenta le reazioni emotive collettive.  

[Gozer]

Se uno ha come amici principalmente gente che ascolta musica alternativa, che si doveva aspettare? Sono abbastanza convinto del fatto che il 99% delle bacheche di Facebook non sia stato manco sfiorato dalla notizia. Dipende dai dintorni.

Chi ha vicinanze fra centri sociali e associazioni di sinistra per esempio oggi non vedrà parlare d'altro che di Giovanna Marini. Se le figure storiche non le celebra il proprio pubblico di riferimento, chi dovrebbe farlo?

[Kerzhakov91]

Ho scoperto solo adesso che Big Black, Rapeman, Shellac e tutti i gruppi di Steve Albini non sono presenti su Spotify.

[cool as kim deal]

Le bacheche Facebook compresa la mia (anche se recentemente ho fatto una buona ripulita) pagano dazio alle truppe cammellate che leggono Rumore e altre riviste ridicole tese perlopiù solo al post-punk e all'alternative rock che ormai non esiste più, quantomeno nella sua formula "sincera". Se però uscissimo fuori di casa e chiedessimo di Steve Albini, la media scenderebbe clamorosamente. Facebook restituisce un'idea un po' assurda delle cose. Comunque me l'aspettavo. Poi era anche "giovane", e c'entra pure il fulmine a ciel sereno che di solito aumenta le reazioni emotive collettive.

Ma perché Rumore sarebbe ridicolo?

[vuvu]

 

Le bacheche Facebook compresa la mia (anche se recentemente ho fatto una buona ripulita) pagano dazio alle truppe cammellate che leggono Rumore e altre riviste ridicole tese perlopiù solo al post-punk e all'alternative rock che ormai non esiste più, quantomeno nella sua formula "sincera". Se però uscissimo fuori di casa e chiedessimo di Steve Albini, la media scenderebbe clamorosamente. Facebook restituisce un'idea un po' assurda delle cose. Comunque me l'aspettavo. Poi era anche "giovane", e c'entra pure il fulmine a ciel sereno che di solito aumenta le reazioni emotive collettive.

Ma perché Rumore sarebbe ridicolo?

 

 

Una rivista che premia il libro del proprio direttore, senza contare la merda che in media recensisce e la spocchia di alcune firme, sono fermi ai garage e alle suggestioni di Pitchfork, addirittura come sguardo in avanti e non solo Blow Up, che ormai è mutata in una sorta di Buscadero dell'alternative destockausen, se la mangia a colazione.  

[wago]

Se uno ha come amici principalmente gente che ascolta musica alternativa, che si doveva aspettare? Sono abbastanza convinto del fatto che il 99% delle bacheche di Facebook non sia stato manco sfiorato dalla notizia. Dipende dai dintorni.
Chi ha vicinanze fra centri sociali e associazioni di sinistra per esempio oggi non vedrà parlare d'altro che di Giovanna Marini. Se le figure storiche non le celebra il proprio pubblico di riferimento, chi dovrebbe farlo?

Il mio stupore infatti riguarda più che conoscenti diretti pagine "generaliste" o comunque dal target meno focalizzato: Corriere e Wired, per dire. Perché ok, la news del corrier aveva un titolo ridicolo, ma già il fatto che l'abbiano fatta non mi sarebbe parso ovvio.

[paloz]

Ho scoperto solo adesso che Big Black, Rapeman, Shellac e tutti i gruppi di Steve Albini non sono presenti su Spotify.

 

 

Quando uno è davvero coerente con la propria ideologia, lo streaming si fotte.

[Mr telefax]

E comunque chiamatemi come volete, ho trovato l'articolo del Post, su chi è stato e cosa ha fatto Albini, molto ben fatto, equilibrato e interessante, soprattutto per quanto riguarda il passo indietro di A. su certe provocazioni del passato, con tanto di spiegazione razionale e condivisibile.

 

Dell'Albini musicista, nonostante sia molto legato a Kerosene e in generale ai due Big Black, alla fine mi trovo molto bene solo con At Action Park, più che altro perché il noise con batteria elettronica ha un suono un po' troppo anni Ottanta. At Action Park, come peraltro analizzato su questi lidi, è anche l'epitome della produzione cruda e perfettamente a fuoco di A.: un suono che serve la musica come pochissimi altri -tra quelli che ho ascoltato- sono riusciti a fare.

[cool as kim deal]

Le bacheche Facebook compresa la mia (anche se recentemente ho fatto una buona ripulita) pagano dazio alle truppe cammellate che leggono Rumore e altre riviste ridicole tese perlopiù solo al post-punk e all'alternative rock che ormai non esiste più, quantomeno nella sua formula "sincera". Se però uscissimo fuori di casa e chiedessimo di Steve Albini, la media scenderebbe clamorosamente. Facebook restituisce un'idea un po' assurda delle cose. Comunque me l'aspettavo. Poi era anche "giovane", e c'entra pure il fulmine a ciel sereno che di solito aumenta le reazioni emotive collettive.

Ma perché Rumore sarebbe ridicolo?

Una rivista che premia il libro del proprio direttore, senza contare la merda che in media recensisce e la spocchia di alcune firme, sono fermi ai garage e alle suggestioni di Pitchfork, addirittura come sguardo in avanti e non solo Blow Up, che ormai è mutata in una sorta di Buscadero dell'alternative destockausen, se la mangia a colazione.

Ma non è vero, recensiscono praticamente di tutto e il livello medio di chi ci scrive è più che buono.
Ovvio che spingano certe cose e tipo il c.d. post punk posacenere inglese lo incensano abbastanza indiscrinatamente, ma è un peccato originale accettabile per una rivista che si chiama così.
Non è che perché voi date 8 a TS siete di default dalle vedute più aperte eh.
Lato non anglofono magari ampliabile ecco.
(Non conosco la storia del libro,sicuramente sarà antipatica)

[Ɲ●†]

Albini è una cazzo di icona dell'indie rock, uno che la radice del termine indie la prendeva alla lettera (vedi farsi pagare il giusto e non volere le royalties sui dischi a cui aveva lavorato), tangenzialmente ha messo mano a un certo numero di dischi non proprio dimenticabili compresi i propri ed era pure un geniale sarcastico stronzo (poi si è riveduto). A me basta e avanza per sentirne già la mancanza.

[Gozer]

 

Ho scoperto solo adesso che Big Black, Rapeman, Shellac e tutti i gruppi di Steve Albini non sono presenti su Spotify.

 

Quando uno è davvero coerente con la propria ideologia, lo streaming si fotte.

 

Sarà. Allora perché su YouTube Music ci sono? 

[starmelt]

In un'intervista che non riesco a ritrovare diceva che non aveva problemi con lo streaming in sè ma con Spotify in particolare (mi pare per la gestione dei copyright più che la parte economica) e che aveva dato l'ok dopo aver sottoscritto un contratto in cui poteva decidere unilateralmente di rimuovere la sua musica. a quanto pare ha esercitato l'opzione. Su You Tube Music non so.
 
 

da 4:10

[Mr. Atomic]

ma poi youtube oramai è ad uso e consumo della pirateria più sfrontata con tutti i siti di conversione, sicuramente Albini lo sapeva questo

[woody]

Si nell'articolo del Post citato più sopra dicono che ce l'aveva con Spotify non con streaming e download in generale.

Un bel ricordo di Thurstoon Moore su facebook, che in poche parole dice che nonostante fosse un tipo radicale e scassacazzo era comunque una persona sorridente, piena di vita e molto umana-
 

Like the music he adored and devoted his life to – punk and experimental action, suspect and resistant to any semblance of exploitation – Steve Albini was a person of passion and contradiction. He seemed to have a bemused realization of his own staunch judgement towards factionalism, us versus them, the capitalist colonization agenda of the recording industry coexisting with the socialist minded independent music world. He could articulate, from a surprisingly young age, with intelligent and intellectual passion, reasons not to set foot in the manipulative cogs of “major” label indignity. While wholly serious in his analysis he also seemed to be able to write it all off at the end of the day as being alive in an absurd universe. Alongside his set-in-stone scowl was always a genuinely soulful smile.

I remember meeting Steve when Big Black first came to NYC in the early 80s. Byron Coley and Jimmy Johnson from Forced Exposure had driven down for the gig and we all gathered in whatever the Danceteria dressing room hovel was. Byron and Jimmy had recently. sat down with Sonic Youth to interview us for their zine around that time and I had just gotten to know those two, connecting to their wide open, record collecting mania, their exuberance of attitude in critiquing the nascent explosions of post-punk and post-no wave and post -hard core, introducing avant-garde jazz and other musics to so many green and hungry minds, mine included.

I recognized immediately their fascination with this voice from Chicago – Steve Albini – who immediately proved himself to be as vociferous and cutting and acerbic and hilarious as they were. Big Black made sonic manifest the tenor of this crossfire. That zine-conscious gathering sparked off a life-long camaraderie between us goons, along with so many other self-made wildly-opinionated minds – Gerard Cosloy, Lydia Lunch et al – regardless of whatever personal ups-and-downs would occur throughout the subsequent decades. Steve began writing for FE with Big Black and SY sharing stages and kipping on apartment floors together while crisscrossing the planet (hats off to Carlos van Hifjte in Eindhoven.)

He would become utterly disenchanted at SY for signing on with Geffen in 1990 considering it an abandonment of principle. Of course, we’d argue this; the transparent accounting and health care offered by a corporate label versus the artistic freedom of an independent label where day-to-day operations could, many times, be a mystery. His analogies of a recording engineer not being any more important than a plumber came across as certainly endearing.

But Steve was not a plumber.

He was an artist, a musician, a recording engineer, a high functioning decoder allowing for a plethora of poker winnings and pool table mastery. He loved the clean, solid, stylish simplicity of a classic Zippo lighter.

Steve, like the many other inspired people he admired, was drawn to, and would find himself working with – be it Whitehouse or Nirvana – was an authentic visionary, a person alive with the delight of creative impulse. And no matter how many times he'd sign off his written and oral missives with a middle finger raised high in the air he seemed to absolutely love the world and its people. While his recent self-analysis on social media would express regret for youthful insolence it never proffered apology; his writing, as such, was always humanist, knowing that our lives are in a constant state of flux and learning. If any ideology could be seen as essential to Steve I always saw it to be communitarianism. Fighting the good fight. At least that’s the sense I got from knowing him back in the old days.

Button pushing moves by naming his band the worse name imaginable or album and song titles intended to trash whatever nihilist energy they claimed to own were obviously the audacious actions of a provocateur. Publicly chastising his contemporaries alongside the dinosaurs of high-profile culture was an invitation to discourse (if not outright humiliation). He was always ready to throw down. His music, his guitar style, his amp settings, they were all primal attacks, and they were all with a huge heart of love behind the machine, well-oiled and assured. Steve seriously listened, studied, watched. No matter what level of intimacy one would have with him through the years (we hardly connected much after the mid 90s or so – only crossing paths on various festival shows, saying hey, knowing each other well enough like cousins through the years) there’d always be some propensity for an enlightened exchange whether it be in regards to the values of variable genres of music and nature, or the distinct vagaries between the myriad options of Chicago taquerias, Steve had answers and he had pronouncements. He was always right, even when he was wrong.

A huge, huge light, a stick of dynamite in shredded low-top sneakers, skintight ripped dungarees and a torn Rudimentary Peni t-shirt in our micro-community of marginalized music has moved on. Yesterday’s news was a shock, heartbreaking, we will truly miss him here.

(foto courtesy Byron Coley)

 

[Psychonaut]

 

 

Ho scoperto solo adesso che Big Black, Rapeman, Shellac e tutti i gruppi di Steve Albini non sono presenti su Spotify.

 

Quando uno è davvero coerente con la propria ideologia, lo streaming si fotte.

 

Sarà. Allora perché su YouTube Music ci sono? 

 

 

A parte che su youtube gli album degli shellac sono caricati da utenti terzi e non dagli shellac in sé, sui quali non ha controllo anche volendo, i suoi problemi erano verso spotify, sia per un discorso di soldi che arrivano ai gruppi (credo che qui dentro tutti sappiate come funziona il meccanismo di pagamento per le band, ed è una merda) e anche per via di finanziamenti a macchine di guerra che non ricordo bene, da parte di spotify appunto.

Su tidal gli shellac ci sono, ad esempio.

 

io è da una settimana che ho a ripetizione at action park e atomizer; quanto sono felice di aver scelto al primavera sound qualche anno fa gli shellac invece che gli slowdive, e sono riuscito a vederlo live :°°°°°

[wago]

Vabbè ma al Primavera sai che se torni l'anno dopo gli Shellac li ritrovi di nuovo
Non escluderei che per tornare su quel palco il buon Steve possa chiedere al Vecchio un permesso straordinario

[Gozer]

A parte che su youtube gli album degli shellac sono caricati da utenti terzi 

 

Posto che per infrazione di copyright puoi far tirare giù quello che ti pare, non sto parlando dei video dei singoli utenti, ma di quelli di YouTube con la dicitura "tema" o "topic": https://www.youtube....C9ZFxWIv0uWUl_g

 

Comunque era solo per dire che non ce l'aveva con lo streaming in generale. Precisato che a me di Albini frega meno di zero, dei duecento dischi che ha prodotto credo non me ne piaccia uno.

[Merlo]

Su Apple Music Shellac e Big Black ci sono (non i Rapeman).