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Influenza, Successo, Percezione E Critica: L'eterogenesi Dei Fini E Il Cinema


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#51 Tom

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Inviato 02 agosto 2018 - 19:05

Vero. E la stessa cosa vale incredibilmente per "Fargo".

Invece sembrano un po' calati nella considerazione generale (quel capolavoro di) "Miller's Crossing" e, soprattutto, "Barton Fink", Palma d'oro a Cannes sponsorizata da Polanski. A certificare la fama dell'epoca la memorabile gag dei Simpsons, con i ragazzini tutti eccitati di andare a vedere di nascosto un film "vietato ai minori": Barton Fink appunto. asd  


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#52 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 02 agosto 2018 - 19:12

Prima non mi sarebbe piaciuto, l'avrei trovato troppo convenzionale e laccato. Oggi che quello stile da spot di alcolici costosi e' fuori moda e un po' dimenticato l'ho apprezzato di piu': il che rientra nel discorso del topic.


lo stile in effetti è stato un po' una pregiudiziale di tutto quel cinema che aveva tony scott come nume tutelare: era appunto considerato laccato, patinato e pubblicitario, quando in realtà erano tutti film con una visione della violenza per nulla fumettistica od edulcorata, e dalle tematiche realistiche. a tal proposito tarantino ha sempre detto che lui e tony in verità facevano un cinema molto simile, cambiava solo lo stile (si che uno potrebbe dire: e scusa se è poco asd però non è così strano che tarantino apprezzasse scott)

kalifornia alla sua uscita si beccò anche il plauso di ebert, quindi è vero non fu un successo di pubblico, ma molti lo misero tra i migliori film del 1993. oggi è decisamente sparito

certo anche per me ha molti limiti (tipo che pitt che fa il serial killer … vabbè ashd ), ma gli spunti provocatori sul genere come sottolinei sono sempre molto interessanti (anche controversi, perché poi potrebbe benissimo essere accusato di essere una tipica glamourizzazione hollywoodiana del serial killer)
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#53 Sandor

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Inviato 03 agosto 2018 - 08:51

1993 The Piano (Lezioni di piano) Jane Campion
Si potrebbe citare un po' tutta la filmografia della Campion come esempio di titoli decaduti nella memoria collettiva, ma questo film e' esemplare in quanto a ridimenisionamento avvenuto col tempo. Palma d'oro a Cannes, tre oscar, "scoperta" collettiva della Nuova Zelanda, film "caso" (tipo che mi pare che andarono a vederlo anche i miei), Holly Hunter, Harvey Keitel e Anna Paquin sulle copertine delle riviste anche non di cinema, successo discografico per la colonna sonora di Nyman. Cosa e' rimasto di quel successo?

 

Sicuramente abbastanza dimenticata,anche perchè non fa un film dal 2009 ma questo e "Un angelo alla mia tavola" per me rimangono dei film notevoli ,sicuramente trai migliori degli anni 90.

Mi ricordo anch'io che The piano ebbe un gran successo di pubblico ,ogni tanto succedeva che un film di nicchia arrivava anche al grande pubblico per qualche circostanza favorevole,ora è praticamente impossibile.


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#54 lazlotoz

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Inviato 03 agosto 2018 - 09:04

Ma infatti, Tom non ho capito la tua lista...

Carlito's way ebbe in italia una grande fortuna critica, De Palma da noi era (ed è) molto amato. All'epoca pure di successo. Ad oggi forse il suo "valore" è aumentato per il suo modo di essere un oggetto abbastanza fuori dal tempo. Non mi pare che sia affatto dimenticato, così come The Piano. 

 

Che i più giovani non li conoscano è altamente probabile (se non è di Tarantino meglio non andare più in là del 1999), ma quelli della nostra età che poco poco hanno amato o amano il cinema ce li hanno ben ficcati nel cervello quei due film. Spero.


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#55 Tom

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Inviato 03 agosto 2018 - 09:32

Mettiamola cosi', non e' tanto questione di titoli piu' o meno dimenticati, ma di memoria dell'impatto che ebbero (o non ebbero) all'epoca in cui uscirono.

 

Certo che "The Piano" e' ancora un film noto, ma qualcuno direbbe che e' stato quel mezzo fenomeno commerciale e culturale che e' stato? Persino chi ha vissuto in diretta il fenomeno fa un po' fatica a ricordarsene. Almeno io.

 

Esempio contrario: "Balla coi lupi" oggi non e' ovviamente piu' un titolo centrale come lo era nei primi 90, ma mi pare sia rimasto nella memoria collettiva almeno l'impressione del forte impatto iconico e dell'enorme successo commerciale che ebbe all'uscita. Ancora viene percepito come un film "importante" o che comunque significo' qualcosa alla sua uscita. 

 

Stesso discorso al contrario. Come si diceva sopra, qualcuno direbbe oggi che "Fargo" e "Il grande Lebowski" quando uscirono venivano considerati dei film minori dei Coen, mentre il film coeniano per eccellenza era considerato "Barton Fink"?


  • 0

#56 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 03 agosto 2018 - 09:45

Che ne pensate dell'esordio dei Coen? Mi sa che è il loro film che preferisco, eppure mi pare che sia uno dei loro meno considerati, perlomeno a livello di pubblico.


  • 1

#57 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 03 agosto 2018 - 10:47

e  Mr. Hula Hoop? 

 

Visto al cinema quando è uscito.  Nel corso degli anni l'ho quasi totalmente dimenticato eccetto per una scena

Spoiler
. Rivisto recentemente , mi è piaciuto più di quanto potessi credere.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#58 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 agosto 2018 - 10:55

non toccatemi i listoni di tom che è l'unico che si è sbattuto per dare un senso al topic


io invece sono tentato dall'aprire un OT - anzi, proprio un topic ashd - sui serial-killers al cinema stimolato dalle riflessioni di tom su questa figura che gli ho spesso visto esternare soprattutto in relazione a seven

mi permetto di dire tom che secondo me il tuo bersaglio polemico dovrebbero essere più i film che si sono rifatti a seven - o a il silenzio degli innocenti - più che seven stesso. immagino ad esempio che saw sia un film che ti sta proprio sul cazzo ashd ecco, lì si che è amplificato il giochino "morale" che critichi. ma se andiamo a vedere bene è un elemento dell'horror americano assai precedente a seven: il caro vecchio slasher, dove figure come jason incarnavano in tutto e per tutto la lunga mano dell'america puritana

in seven prima di tutto non c'è nessuna glamourizzazione del serial-killer: john doe non ha neppure una identità, è un uomo anonimo (come sono realmente i serial-killer) non è di certo un antieroe o addirittura un supervillain da narrativa supereroistica come diventerà questa figura in una serie tv di successo come dexter; in maniera anticonvenzionale compare soltanto nel finale del film senza che prima sia mai apparso; oggi tutti conosciamo kevin spacey ma nel 1995 era ancora un volto più famoso a teatro che al cinema quindi non paragonabile al richiamo e al glamour invece di un brad pitt ad esempio (o ad un anthony hopkins che fa lecter)

per me seven non vuole mitizzare questa nuova figura di babau contemporaneo - è una conseguenza indiretta dell'influenza avuta dal film. vuole provocare. la geniale provocazione sta tutta nel bellissimo dialogo in macchina tra john doe e l'agente mills: il discorso di john doe è paradossalmente convincente. noi sappiamo cosa ha fatto quest'uomo, non ci è stata indorata la pillola. però allo stesso tempo nel nostro profondo sappiamo che in fondo su certe cose ha anche ragione… e lo sa anche mills. "solo in questo mondo di merda si possono definire innocenti persone come quelle e rimanere con la faccia seria". seven sfuma così tanto il confine tra bene e male, giusto e sbagliato, innocente e colpevole, da gettarci nell'abisso e nell'angoscia. io non ho mai più visto un film hollywoodiano così radicale. è un film che problematizza, provoca, non glamourizza, non mitizza
  • 1

#59 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 03 agosto 2018 - 10:59

Fincher poi ha fatto il notevolissimo Zodiac, secondo me film definitivo sull'argomento, che  tra le altre cose demitizza la materia in maniera mirabile.


  • 1

#60 lazlotoz

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Inviato 03 agosto 2018 - 11:05

Mettiamola cosi', non e' tanto questione di titoli piu' o meno dimenticati, ma di memoria dell'impatto che ebbero (o non ebbero) all'epoca in cui uscirono.

 

Certo che "The Piano" e' ancora un film noto, ma qualcuno direbbe che e' stato quel mezzo fenomeno commerciale e culturale che e' stato? Persino chi ha vissuto in diretta il fenomeno fa un po' fatica a ricordarsene. Almeno io.

 

Esempio contrario: "Balla coi lupi" oggi non e' ovviamente piu' un titolo centrale come lo era nei primi 90, ma mi pare sia rimasto nella memoria collettiva almeno l'impressione del forte impatto iconico e dell'enorme successo commerciale che ebbe all'uscita. Ancora viene percepito come un film "importante" o che comunque significo' qualcosa alla sua uscita. 

 

Stesso discorso al contrario. Come si diceva sopra, qualcuno direbbe oggi che "Fargo" e "Il grande Lebowski" quando uscirono venivano considerati dei film minori dei Coen, mentre il film coeniano per eccellenza era considerato "Barton Fink"?

 

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult. E la cosa poi si è confermata. A dire la verità direi che i Coen in quegli anni erano (giustamente) messi sul piedistallo. 

Solo grazie a un biennio terribile, il 2003-2004, Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003) e Ladykillers (The Ladykillers) (2004) furono messi in discussione. E come sempre, stupidamente, si crearono le fazioni pro e contro.

 

Barton Fink era un assoluto, e forse oggi è stato completamente dimenticato. Quello sì.

 

Il discorso su The Piano è anche legato al fatto che forse non è stato un successo così grande. Vero che vinse gli Oscar, ma con una controllata veloce vedo che ha incassato 140M. Mentre il vincitore di quell'anno come miglior film ne incassò 320, e quello direi che nessuno se lo potrà mai scordare come impatto (era Schindler's List). 

La Campion è stata sempre ben vista, ma soprattutto da una certa critica (per me miope) che la inseriva in un discorso di femminismo che però la sminuiva per quello che è, cioè una grandissima regista e un'ottima sceneggiatrice. 


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#61 Tom

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Inviato 03 agosto 2018 - 11:07

mi permetto di dire tom che secondo me il tuo bersaglio polemico dovrebbero essere più i film che si sono rifatti a seven - o a il silenzio degli innocenti - più che seven stesso. immagino ad esempio che saw sia un film che ti sta proprio sul cazzo ashd

 

No va beh, posso criticare l'ideologia di un film, ma comunque poi farmelo piacere.

Wan lo preferisco nei gotici e parapsicologici, ma il primo "Saw" mi piace, anche se in effetti rientra perfettamente nella categoria dei serial-killer "moralisti".

Un film che mi ha fatto un po' ribrezzo da quel punto di vista e', ad esempio, "Split" di Shyamalan, le due tipe "punite" perche' "non hanno sofferto" con il film che in fin dei conti sta dalla parte dell'assassino e' una scelta di campo registica che trovo abbastanza stomachevole.

 

A me "Seven" piace molto, eh.

Ovvio che sono sempre gli imitatori a rovinare tutto.


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#62 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 agosto 2018 - 11:24

Un film che mi ha fatto un po' ribrezzo da quel punto di vista e', ad esempio, "Split" di Shyamalan, le due tipe "punite" perche' "non hanno sofferto" con il film che in fin dei conti sta dalla parte dell'assassino e' una scelta di campo registica che trovo abbastanza stomachevole.


in questo caso siamo arrivati esplicitamente alla narrativa supereroistica, come e più che in dexter. io considero split un fantasy infatti. non ce la faccio ad arrabbiarmi perché è come arrabbiarsi per il fatto che il joker è cool: sono personaggi di pura finzione, sono innocui

invece mi irrita di più tutto quel filone di thriller realistici che edulcorano la figura del serial-killer. il serial-killer dal bel faccino, quasi "gentiluomo" che non stupra, non mutila, non uccide bambini, ecc. questo per me vuol dire glamourizzare gli assassini e renderli prodotti innocui per il pubblico della prima serata (spesso televisivo)

onore sempre a fincher e al suo straordinariamente disturbante mindhunter
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#63 Tom

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Inviato 03 agosto 2018 - 11:34

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult.

 

 

A livello personale siamo d'accordissimo. Caso piu' unico che raro di film che sono tornato al cinema a rivedere.

E fu anche un buon successo di pubblico, sicuramente piu' dei precedenti film dei Coen, Fargo compreso.

 

Cio' non toglie che per molta critica erano dei Coen leggeri e minori, un divertimento passeggero che non avrebbe lasciato il segno. Mi ricordo la Bignardi da Venezia che dopo la proiezione diceva (concordando) di come il film fosse stato accolto dai critci in sala con "ammirata indifferenza". Di sicuro nessuno immaginava che attorno al film si sarebbe creato il culto che poi si e' creato.

 

Comunque che quasi ogni uscita dei Coen venga considerata "minore" e' un tormentone che si ripete praticamente ad ogni nuovo loro film fin dai tempi di "Arizona Junior", gia' quello considerato minore rispetto a "Blood Simple".


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#64 lazlotoz

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Inviato 03 agosto 2018 - 11:45

 

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult.

 

 

A livello personale siamo d'accordissimo. Caso piu' unico che raro di film che sono tornato al cinema a rivedere.

E fu anche un buon successo di pubblico, sicuramente piu' dei precedenti film dei Coen, Fargo compreso.

 

Cio' non toglie che per molta critica erano dei Coen leggeri e minori, un divertimento passegero che non avrebbe lasciato il segno. Mi ricordo la Bignardi da Venezia che dopo la proiezione diceva (concordando) di come il film fosse stato accolto dai critci in sala con "ammirata indifferenza". Di sicuro nessuno immaginava che attorno al film si sarebbe creato il culto che poi si e' creato.

 

Comunque che quasi ogni uscita dei Coen venga considerata "minore" e' un tormentone che si ripete praticamente ad ogni nuovo loro film fin dai tempi di "Arizona Junior", gia' quello considerato minore rispetto a "Blood Simple".

 

'sta cosa dei Coen minori è verissima e fa ridere (se non fosse portata avanti dai critici, ma vabbè)... Che poi dovessimo dire quali sono i minori:

 

Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) (2000)
Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003)
Ladykillers (The Ladykillers) (2004)
Burn After Reading - A prova di spia (Burn After Reading) (2008)
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) (2016)
 
Mentre il resto non può essere considerato minore in nulla.

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#65 William Blake

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Inviato 03 agosto 2018 - 12:35

Ma infatti, Tom non ho capito la tua lista...

Carlito's way ebbe in italia una grande fortuna critica, De Palma da noi era (ed è) molto amato. All'epoca pure di successo. Ad oggi forse il suo "valore" è aumentato per il suo modo di essere un oggetto abbastanza fuori dal tempo. Non mi pare che sia affatto dimenticato, così come The Piano. 

 

Che i più giovani non li conoscano è altamente probabile (se non è di Tarantino meglio non andare più in là del 1999), ma quelli della nostra età che poco poco hanno amato o amano il cinema ce li hanno ben ficcati nel cervello quei due film. Spero.

 

concordo pienamente. De Palma è oggi assai trascurato dalla nuova cinefilia, ma "Carlito's Way" è uno dei classici titoli per iniziati che hanno superato Tarantino. 


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#66 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 03 agosto 2018 - 13:20

tra i film che hanno fatto il botto di critica e pubblico e oggi semi dimenticati senza dubbio Shakespeare in love


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#67 lazlotoz

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Inviato 03 agosto 2018 - 13:54

 

Ma infatti, Tom non ho capito la tua lista...

Carlito's way ebbe in italia una grande fortuna critica, De Palma da noi era (ed è) molto amato. All'epoca pure di successo. Ad oggi forse il suo "valore" è aumentato per il suo modo di essere un oggetto abbastanza fuori dal tempo. Non mi pare che sia affatto dimenticato, così come The Piano. 

 

Che i più giovani non li conoscano è altamente probabile (se non è di Tarantino meglio non andare più in là del 1999), ma quelli della nostra età che poco poco hanno amato o amano il cinema ce li hanno ben ficcati nel cervello quei due film. Spero.

 

concordo pienamente. De Palma è oggi assai trascurato dalla nuova cinefilia, ma "Carlito's Way" è uno dei classici titoli per iniziati che hanno superato Tarantino. 

 

 

Forse anche nel discorso di influenza e percezione ci entra il fatto che negli Ottanta e tutti i Novanta quando si parlava di De Palma si parlava di Hitchcock (prima forse era più puramente New Hollywood), anche se poi a rivedere la filmografia ci son cose eterogenee.

Su di lui pesa il fatto che ultimamente ha fatto molto poco. 

Ma soprattutto che ha fatto Redacted nel 2007. A quello la critica (specie americana ovviamente) ha dovuto mediamente alzare un muro. Io non lo rivedo da allora, ma lo ricordo come uno dei suoi lavori più potenti di un vero autore.

 

All'epoca, quando ero un ragazzino cinefilo, De Palma era intoccabile per la critica europea. Oggi non più.


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#68 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 03 agosto 2018 - 19:47

Mi infilo nella discussione, quali erano i pareri su Oliver Stone negli anni '90, diciamo da Natural Born Killers in avanti?

 

Riprendendo la voce su Wikipedia, non è propriamente un autore amato dalla critica:

 

Ogni suo film crea delle attese e delle polemiche e la critica lo conosce bene come regista altamente politicizzato (lo stesso Stone si definisce anarchico). La critica cinematografica statunitense non ha quasi mai risparmiato il regista e per certi versi lo ha anche temuto: per fare un esempio basti pensare alla paura ed al dissenso creato tra la critica e l'industria cinematografica statunitense quando si seppe che Stone stesse lavorando ad un film sugli attentati dell'11 settembre 2001: il motivo del dissenso fu la paura che il tema affrontato dal regista sarebbe stato la teoria del complotto sull'attentato del 2001 quando in realtà era una semplice storia di eroismo di alcuni uomini durante quel triste giorno. Alla sua uscita infatti, World Trade Center, non aveva nessuno sfondo politico-ideologico.[7] Altro esempio fu la dura critica, da parte della stampa e delle alte cariche politiche statunitensi, lanciata al film JFK - Un caso ancora aperto già un mese prima che uscisse nelle sale, in quanto considerato un film assolutamente falso e con riferimenti storici distorti e non reali, questo perché il regista abbraccia la tesi della teoria del complotto sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.


  • 0

#69 lazlotoz

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Inviato 03 agosto 2018 - 21:28

Mi infilo nella discussione, quali erano i pareri su Oliver Stone negli anni '90, diciamo da Natural Born Killers in avanti?

 

Riprendendo la voce su Wikipedia, non è propriamente un autore amato dalla critica:

 

Ogni suo film crea delle attese e delle polemiche e la critica lo conosce bene come regista altamente politicizzato (lo stesso Stone si definisce anarchico). La critica cinematografica statunitense non ha quasi mai risparmiato il regista e per certi versi lo ha anche temuto: per fare un esempio basti pensare alla paura ed al dissenso creato tra la critica e l'industria cinematografica statunitense quando si seppe che Stone stesse lavorando ad un film sugli attentati dell'11 settembre 2001: il motivo del dissenso fu la paura che il tema affrontato dal regista sarebbe stato la teoria del complotto sull'attentato del 2001 quando in realtà era una semplice storia di eroismo di alcuni uomini durante quel triste giorno. Alla sua uscita infatti, World Trade Center, non aveva nessuno sfondo politico-ideologico.[7] Altro esempio fu la dura critica, da parte della stampa e delle alte cariche politiche statunitensi, lanciata al film JFK - Un caso ancora aperto già un mese prima che uscisse nelle sale, in quanto considerato un film assolutamente falso e con riferimenti storici distorti e non reali, questo perché il regista abbraccia la tesi della teoria del complotto sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

 

No, amato proprio no. Ma Stone è sempre stato considerato un outsider, forse più un personaggio che un regista in molti aspetti. Specie dopo Natural Born Killers.

È sempre stato un po' un trombone bastian contrario effettivamente. E su quello han sempre fatto presa chi ne scriveva.

 

Ma è un altro che fra '80 e '90 era in prima fila, ora non più. All'epoca molti suoi film erano eventi, ora passano via che quasi non ce ne accorgiamo.


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#70 Stan Bowles

    Socialista dalle tasche buche

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Inviato 04 agosto 2018 - 07:35

 
Ma è un altro che fra '80 e '90 era in prima fila, ora non più. All'epoca molti suoi film erano eventi, ora passano via che quasi non ce ne accorgiamo.

Un altro è anche Lawrence Kasdan,oggi praticamente sparito .
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#71 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 05 giugno 2021 - 09:10

Tutti i film di Scorsese senza De Niro o Di Caprio


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The core principle of freedom
Is the only notion to obey


#72 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 07 giugno 2021 - 06:58

 

 

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult.

 

 

A livello personale siamo d'accordissimo. Caso piu' unico che raro di film che sono tornato al cinema a rivedere.

E fu anche un buon successo di pubblico, sicuramente piu' dei precedenti film dei Coen, Fargo compreso.

 

Cio' non toglie che per molta critica erano dei Coen leggeri e minori, un divertimento passegero che non avrebbe lasciato il segno. Mi ricordo la Bignardi da Venezia che dopo la proiezione diceva (concordando) di come il film fosse stato accolto dai critci in sala con "ammirata indifferenza". Di sicuro nessuno immaginava che attorno al film si sarebbe creato il culto che poi si e' creato.

 

Comunque che quasi ogni uscita dei Coen venga considerata "minore" e' un tormentone che si ripete praticamente ad ogni nuovo loro film fin dai tempi di "Arizona Junior", gia' quello considerato minore rispetto a "Blood Simple".

 

'sta cosa dei Coen minori è verissima e fa ridere (se non fosse portata avanti dai critici, ma vabbè)... Che poi dovessimo dire quali sono i minori:

 

Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) (2000)
Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003)
Ladykillers (The Ladykillers) (2004)
Burn After Reading - A prova di spia (Burn After Reading) (2008)
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) (2016)
 
Mentre il resto non può essere considerato minore in nulla.

 

 

Fratello, dove sei? film minore è una coltellata profonda alla chiappa sinistra (quella più vicina al cuore).


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#73 Fox la testa parlante

    Mr. Alphabet says

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Inviato 07 giugno 2021 - 10:50

Perché Burn After Reading no?


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"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"

 

(Don't be afraid

There's no marmalade)


#74 gwoemul

    GwoemulGPT

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Inviato 07 giugno 2021 - 10:57

Sono uno dei pochi che va matto anche per Ave, Cesare!


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#75 woody

    Classic Rocker

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Inviato 07 giugno 2021 - 11:28

Sono uno dei pochi che va matto anche per Ave, Cesare!

Visto al cinema rimasi un po' perplesso, rivisto un annetto dopo a casa mi ci divertii un casino e ora m'è venuta pure voglia di rivederlo.

Comunque si, se qualcuno lo definisce minore non storco il naso, è minore perchè va paragonato a Fargo, Crocevia, Lebowski etc se uno lo paragona a Pieraccioni ovvio che non è minore. A me piacciono parecchio pure Burn After e Fratello dove sei, però si, anche questi se dovessi metterli accanto ai loro lavori migliori mi sembrerebbero ovviamente meno belli, questo non li rende neanche lontanamente brutti ovviamente.

L'unico che mi è risultato veramente noioso è Ladykiller, Prima ti sposo è un filmetto leggerino ma ha i suoi momenti e a parte il finale conciliante è pure a suo modo Coeniano


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#76 Tom

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Inviato 07 giugno 2021 - 11:41

Fratello, dove sei? film minore è una coltellata profonda alla chiappa sinistra (quella più vicina al cuore).

 

Film fondamentale per gli appassionati di folk e blues rurale almeno quanto Blues Brothers lo e' per gli appassionati di rhythm'n'blues.
 

Sono uno dei pochi che va matto anche per Ave, Cesare!

 

Anch'io. L'ho visto solo al cine e non l'ho piu' rivisto, ma mi e' parecchio cresciuto nel ricordo.
Per altro col senno di poi si incastra benissimo con gli affini Mank e C'era una volta a Hollywood.

Dai, gli unici DAVVERO minori sono Intolerable Cruelty e Ladykillers.
Per altro il primo e' comunque fico e il vero problema del secondo e' proprio la firma dei Coen (e lo dico anch'io, eh: potevano evitare), che impedisce di giudicarlo per quello che e': una divertente rilettura americana di un classico inglese. Inutile come gran parte dei remake, ma non stupido come gran parte dei remake.


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#77 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 07 giugno 2021 - 12:53

 

 

 

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult.

 

 

A livello personale siamo d'accordissimo. Caso piu' unico che raro di film che sono tornato al cinema a rivedere.

E fu anche un buon successo di pubblico, sicuramente piu' dei precedenti film dei Coen, Fargo compreso.

 

Cio' non toglie che per molta critica erano dei Coen leggeri e minori, un divertimento passegero che non avrebbe lasciato il segno. Mi ricordo la Bignardi da Venezia che dopo la proiezione diceva (concordando) di come il film fosse stato accolto dai critci in sala con "ammirata indifferenza". Di sicuro nessuno immaginava che attorno al film si sarebbe creato il culto che poi si e' creato.

 

Comunque che quasi ogni uscita dei Coen venga considerata "minore" e' un tormentone che si ripete praticamente ad ogni nuovo loro film fin dai tempi di "Arizona Junior", gia' quello considerato minore rispetto a "Blood Simple".

 

'sta cosa dei Coen minori è verissima e fa ridere (se non fosse portata avanti dai critici, ma vabbè)... Che poi dovessimo dire quali sono i minori:

 

Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) (2000)
Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003)
Ladykillers (The Ladykillers) (2004)
Burn After Reading - A prova di spia (Burn After Reading) (2008)
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) (2016)
 
Mentre il resto non può essere considerato minore in nulla.

 

 

Fratello, dove sei? film minore è una coltellata profonda alla chiappa sinistra (quella più vicina al cuore).

 

 

Rivisto non da molto, rimango sulle mie posizioni, e mi fa strano che di solito mi contraddico fra la sera e la mattina.

Quelli, per me,  sono i 5 film dei Coen al di sotto degli altri.

Che poi magari siano meglio di tanti film di altri registi è ok. Ma se penso alle cose riuscite meno bene a quei due...


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#78 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 07 giugno 2021 - 16:24

 

 

 

 

Interessante la questione, soprattutto perché io ho una percezione molto diversa dalla tua. A tratti antitetica. 

Per i Coen, io quando vidi "Il grande Lebowski" al cinema avevo già la percezione di un istant-cult.

 

 

A livello personale siamo d'accordissimo. Caso piu' unico che raro di film che sono tornato al cinema a rivedere.

E fu anche un buon successo di pubblico, sicuramente piu' dei precedenti film dei Coen, Fargo compreso.

 

Cio' non toglie che per molta critica erano dei Coen leggeri e minori, un divertimento passegero che non avrebbe lasciato il segno. Mi ricordo la Bignardi da Venezia che dopo la proiezione diceva (concordando) di come il film fosse stato accolto dai critci in sala con "ammirata indifferenza". Di sicuro nessuno immaginava che attorno al film si sarebbe creato il culto che poi si e' creato.

 

Comunque che quasi ogni uscita dei Coen venga considerata "minore" e' un tormentone che si ripete praticamente ad ogni nuovo loro film fin dai tempi di "Arizona Junior", gia' quello considerato minore rispetto a "Blood Simple".

 

'sta cosa dei Coen minori è verissima e fa ridere (se non fosse portata avanti dai critici, ma vabbè)... Che poi dovessimo dire quali sono i minori:

 

Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) (2000)
Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruelty) (2003)
Ladykillers (The Ladykillers) (2004)
Burn After Reading - A prova di spia (Burn After Reading) (2008)
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) (2016)
 
Mentre il resto non può essere considerato minore in nulla.

 

 

Fratello, dove sei? film minore è una coltellata profonda alla chiappa sinistra (quella più vicina al cuore).

 

 

Rivisto non da molto, rimango sulle mie posizioni, e mi fa strano che di solito mi contraddico fra la sera e la mattina.

Quelli, per me,  sono i 5 film dei Coen al di sotto degli altri.

Che poi magari siano meglio di tanti film di altri registi è ok. Ma se penso alle cose riuscite meno bene a quei due...

 

 

La solita arroganza. asd


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