mi sono accorto solo ora che non c’era un topic sui ministry
okay che anche io preferisco i loro eredi nine inch nails e marilyn manson che penso abbiano fatto meglio in questo campo; ma diciamocelo chiaramente: senza i ministry quello stesso campo non ci sarebbe stato. molto probabilmente sono una delle band americane più influenti degli anni 90. ondarock lo sa bene e infatti ci ha dedicato una mono + pietra miliare: http://www.ondarock....rk/ministry.htm
io però non sono d’accordo nel ritenere the land of rape and honey (1988) il loro miglior disco. è semmai il primo album in cui iniziano a mettere a punto la formula che li renderà famosi: percussioni d’assalto, campionamenti, synths, chitarre distorte, manipolazione turpe della voce. ma la vera e propria fusione industrial-metal è ancora da lì a venire. sono infatti giusto tre i pezzi (e sono anche i migliori, secondo me) che contengono una anima più rock-oriented: il capolavoro stigmata, the missing e deity. il resto dell’album è fredda e cerebrale musica concettuale, che suggerisce ferocia più attraverso l’elettronica e i campionamenti che la vera potenza di fuoco musicale
per me – ma non sono l’unico a dirlo – fanno meglio con il successivo the mind is a terrible thing to taste (1989). il sound è decisamente meglio definito e contiene tutti gli elementi che diventeranno tipici del genere, ad incominciare dal fondere chitarre thrash con synths assassini e percussioni brutali. thieves e burning inside sono due tipici inni epilettici alla ministry che faranno scuola; l’altro capolavoro è so what
con psalm 69: the way to succeed and the way to suck eggs (1992) la sterzata metal è definitiva grazie anche all’arrivo del chitarrista mike scaccia. per me è il loro capolavoro assoluto, nonché uno dei capolavori degli anni 90, e rappresenta la naturale evoluzione della band. è anche il disco che ha dato ai ministry visibilità fuori dalla nicchia underground, il primo che ha portato un loro video in heavy rotation su mtv. è un album incredibilmente feroce e brutale, pura musica per la fine del mondo. le cavalcate infuocate di n.w.o (con il campionamento del presidente bush), just one fix e jesus built my hotrod; l’apocalisse in diretta di psalm 69; le bombe nucleari di hero e corrosion; la gemma nascosta scarecrow. un attacco sonoro che è anche un ritratto al vetriolo di una america corrotta, tra patriottismo fanatico e ipocrisia religiosa
questi 3 dischi rappresentano l’apice artistico dei ministry. la band non è più riuscita a ripetersi a questi livelli. i due dischi successivi sono i più disprezzati ed odiati dai fan. la loro parabola è però continuata anche nel nuovo millennio con un’altra serie di album. io francamente ho smesso di seguirli, ma ammetto che la notizia del loro scioglimento, avvenuto nel 2013 dopo la morte del chitarrista mike scaccia, mi ha dispiaciuto
l’ho lasciato per ultimo, ma perché di solito di lui si parla più dei ministry stessi. mi sto ovviamente riferendo al frontman della band, al jourgensen. fondatore, mente ed anima del gruppo, è una delle figure più importanti del rock anni 80 e 90. un vero terrorista sonico: eroina e cyberpunk il suo pane quotidiano, invettive politiche (la famiglia bush il suo target preferito) e incubi apocalittici le sue specialità. da segnalare anche il suo perverso senso dell’umorismo redneck che ben emerge dalla scelta dei titoli dei dischi