Vai al contenuto


Foto
* * * - - 1 Voti

Alejandro Amenábar


  • Please log in to reply
25 replies to this topic

#1 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39591 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 17 settembre 2006 - 17:29

Uno dei talenti europei più interessanti dell'ultimo decennio.
Madrileno d'adozione, ma di origini cilene, Amenábar è uno dei protagonisti del nuovo corso del cinema spagnolo. Oltre a dirigere, spesso scrive lui stesso i suoi film e ne compone anche le musiche.
Gay come Almodovar, ma assai meno colorito e pittoresco nello stile, ha al suo attivo quattro centri consecutivi:

- Tesis (1995)
Un cupo thriller su una storiaccia di "snuff movie" all'interno di una scuola di cinema.
Visto proprio qualche giorno fa, mi ha colpito per l'atmosfera morbosa che riesce a creare, facendo immedesimare perfettamente lo spettatore nel clima di malata complicità che attanaglia i protagonisti, fino all'epilogo "liberatorio".
Girato con pochi mezzi (era il suo primo lungometraggio), in uno stile "anni 70" alla Dario Argento, limita in realtà le truculenze, mantenendo l'orrore soprattutto sul piano psicologico.
Ottiene un grande successo in Spagna e vince sette premi Goya.

- Apri gli occhi (1997)
Presentato anche a Venezia, è il film che lo rende noto al pubblico europeo.
E' l'unico che non sono ancora riuscito a vedere, ma so che in Spagna è diventato in breve tempo un classico, battendo al botteghino perfino "Titanic" e che è stato reso più celebre (e secondo alcuni rovinato) dalla trasposizione hollywoodiana di "Vanilla Sky".

- The Others (2001)
Semplicemente uno dei migliori "horror" degli ultimi tempi.
Spettrale e magnetico, con una Kidman gelida dark-lady, avvince dal primo secondo alla fine, e sfodera nel finale un bel colpo di scena.
Sceneggiatura dettagliata, talento visivo debordante, fotografia perfetta per una nuova indagine (dopo "Tesis") nei recessi più bui della mente.

- Mare dentro (2004)
Il film della consacrazione. Una nuova storia di "confine" tra vita e morte, tutta giocata sulle sfumature e sulla fantastica interpretazione del protagonista, Javier Bardem.
Regia accorta e misurata, al servizio delle emozioni dei dialoghi e dell'interazione tra i personaggi, tutti ben calibrati.
Farà discutere soprattutto per il tema della spettacolarizzazione della morte e della scelta pro-eutanasia, ma in realtà è un film coraggioso, e tutt'altro che didascalico.

In attesa del quinto film, credo si possa celebrare una nuova certezza del cinema del Vecchio Continente, e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno...
  • 0

#2 Ejzenstejn

    aspirante indie

  • Members
  • StellettaStelletta
  • 98 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 18:08

Purtroppo ho visto soltanto Mare dentro e mi ha fatto un'ottima impressione, per il coraggio del tema affrontato, ma anche per il modo in cui ha rappresentato i diversi livelli di comunicazione tra un uomo che si avvicina (volontariamente) alla morte e le persone che gli sono vicine.

Una curiosità: il fatto che sia gay ha un qualche significato per capire il cinema di questo regista? Non credo...
  • 0

#3 Guest_vegeta_*

  • Guests

Inviato 17 settembre 2006 - 18:24

un autore interessante, ma a mio parere un po' sopravvalutato.

"Tesis" (che fa il paio con "Scream" in quanto ad horror metacinematografico) e "Apri gli occhi" (infinatamente superiore al noioso remake "Vanilla Sky") i suoi film migliori.

"The Others" così così...alla seconda visione mi ha affascinato molto molto meno.
  • 0

#4 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39591 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 17 settembre 2006 - 18:50

Una curiosità: il fatto che sia gay ha un qualche significato per capire il cinema di questo regista? Non credo...


Per il suo cinema forse no, per il personaggio credo di sì, visto che ne ha anche discusso apertamente in interviste ai giornali spagnoli, e credo rappresenti una componente non irrilevante della sua personalità/sensibilità.

E' ovvio che "The Others" affascini meno una volta che se ne conosce il finale e la chiave interpretativa!
  • 0

#5 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12568 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 18:54

A me francamente non piace, e lo trovo pure sopravvalutato.
"Tesis" in effetti fa il suo bel compitino, sa creare l'atmosfera che vuole e fortunatamente non si prende nemmeno sul serio.
Ma sono i due film successivi che mi lasciano dei dubbi: "Apri gli occhi" è un labirinto sulla carta affascinante, ma che con il procedere perde colpi su colpi, tra citazioni ovvie e il vago sospetto di una presa in giro.
Ammetto che "The others" mi ha dato addirittura un po' fastidio, e diciamo che l' ho voluto scordare in fretta. Anche qui un giochetto (mortuario) dietro uno stile corretto.
Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.
Non saprei perchè i due film non li ho rivisti, ma potrebbe essere un'interessante chiave di lettura.
"Mare dentro", pur con qualche riserva sul versante ricattatorio (qualche colpo basso allo spettatore forse c'è), mi pare senza dubbio il suo film più maturo. Speriamo un inizio per una carriera  interessante.
  • 0

#6 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39591 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 17 settembre 2006 - 18:57

Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.


Bah, a me "Sesto senso" non è piaciuto per nulla e secondo me il confronto con "The Others" non si pone nemmeno. Evidentemente io e Rivette amiamo tipi diversi di cinema...
  • 0

#7 strangelove

    Scaruffiano

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 12568 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 18:59


Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.


Bah, a me "Sesto senso" non è piaciuto per nulla e secondo me il confronto con "The Others" non si pone nemmeno. Evidentemente io e Rivette amiamo tipi diversi di cinema...


Aggiungo soltanto che "Il sesto senso" non è certamente un film che amo, anche se lo preferisco a "The others".
  • 0

#8 Guest_vegeta_*

  • Guests

Inviato 17 settembre 2006 - 19:31


Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.


e qui concordo con Rivette.

"The Others" ad una seconda visione mi è parso "nulla più" di un discreto horror gotico, ben diretto e furbetto.

"Il Sesto Senso" (e preciso pure io che non è che adori questo film, Shyamalan ha fatto molto di meglio in almeno due casi) ha invece mantenuto parte della sua attrattiva: è parecchio new age, ma non è banale nel suo discorso di "parlare" con i morti, e coltivare la memoria del passato. Il rapporto tra Willis e il ragazzino è ben strutturato, e anche se tutto appare parecchio "calcolato" è un film che rivedo con maggiore piacere rispetto a quello di Amenàbar.


  • 0

#9 theydontsee

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 115 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 19:47

Ho visto solo "The Others" che mi ricordo essere un bel film con un finale che non ti aspetti. Il problema del confronto con il sesto senso comunque si pone.
  • 0

#10 nuovelle_vacuo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 27 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 21:09

A me francamente non piace, e lo trovo pure sopravvalutato.
"Tesis" in effetti fa il suo bel compitino, sa creare l'atmosfera che vuole e fortunatamente non si prende nemmeno sul serio.
Ma sono i due film successivi che mi lasciano dei dubbi: "Apri gli occhi" è un labirinto sulla carta affascinante, ma che con il procedere perde colpi su colpi, tra citazioni ovvie e il vago sospetto di una presa in giro.
Ammetto che "The others" mi ha dato addirittura un po' fastidio, e diciamo che l' ho voluto scordare in fretta. Anche qui un giochetto (mortuario) dietro uno stile corretto.
Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.
Non saprei perchè i due film non li ho rivisti, ma potrebbe essere un'interessante chiave di lettura.
"Mare dentro", pur con qualche riserva sul versante ricattatorio (qualche colpo basso allo spettatore forse c'è), mi pare senza dubbio il suo film più maturo. Speriamo un inizio per una carriera  interessante.


condivido l'opinione su tesis (dissento completamente da quella superficiale di vegeta). la padronanza dei mezzi e del ritmo sono indiscutibili, quindi non riesco a concepire come possa essere sopravvalutato (ovviamente non tenendo conto degli imbecilli che urlano 'maestro' o cagate simili). in parte è vero che the others ha qualcosina del sesto senso (per non parlare de le verità nascoste, remember?), ma va precisato che amenabar ha volutamente 'giocato' con Shyamalan, del resto nel sesto senso è impossibile non rintracciare il suo 'apri gli occhi'. mare dentro dimostra al tempo stesso di quanto talento sia in possesso e di quanto sia disposto a prenderlo nel culo (metaforicamente parlando, in questo caso) pur di far piagnucolare su un tema che è già estinto, solo che ora è il momento dei girotondini e delle markette spastichine sulla fecondazione, eutanasia, orgoglio gay, eccetera, quindi se vuoi aver successo venendo considerato 'Autore' dalla pletora obnubilata devi ricorrere a questi mezzucci. fa un pochino pena e mi infastidisce, ma mentirei a me stesso se dicessi che non ha classe e che non ci sa fare. lo 'perdono' senza pensarci più di tanto perché i primi due film sono grandi e il terzo va più che bene, certo è che se nei prossimi film inizia a parlare della sensibilità dei froci e di quante ne hanno dovute passare per colpa dei preti che li tormentavano da piccoli, magari per colpa di micheal jackson che li andava a visitare uno a uno assieme a paolini, allora davvero davvero prendo un uzi e lo tolgo di mezzo.
  • 0

#11 Guest_vegeta_*

  • Guests

Inviato 17 settembre 2006 - 22:46

mare dentro dimostra al tempo stesso di quanto talento sia in possesso e di quanto sia disposto a prenderlo nel culo (metaforicamente parlando, in questo caso) pur di far piagnucolare su un tema che è già estinto, solo che ora è il momento dei girotondini e delle markette spastichine sulla fecondazione, eutanasia, orgoglio gay, eccetera, quindi se vuoi aver successo venendo considerato 'Autore' dalla pletora obnubilata devi ricorrere a questi mezzucci. fa un pochino pena e mi infastidisce, ma mentirei a me stesso se dicessi che non ha classe e che non ci sa fare. lo 'perdono' senza pensarci più di tanto perché i primi due film sono grandi e il terzo va più che bene, certo è che se nei prossimi film inizia a parlare della sensibilità dei froci e di quante ne hanno dovute passare per colpa dei preti che li tormentavano da piccoli, magari per colpa di micheal jackson che li andava a visitare uno a uno assieme a paolini, allora davvero davvero prendo un uzi e lo tolgo di mezzo.


che sensibilità cacchio...

vorrei sapere dov'era superficiale la mia analisi, visto che non ho fatto nessuna analisi.
  • 0

#12 nuovelle_vacuo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 27 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 23:03

vorrei sapere dov'era superficiale la mia analisi, visto che non ho fatto nessuna analisi.



c'è scritto 'opinione'. sulla "sensibilità" evito di raccogliere. se ti interessa sapere qualcosa su cosa è realmente volgare, cosa è posticcio, cosa è ipocrita, sono a disposizione. specifico che quando ho usato termini spregiativi parlando di mare dentro mi riferivo a mare dentro.
  • 0

#13 Guest_vegeta_*

  • Guests

Inviato 17 settembre 2006 - 23:09


vorrei sapere dov'era superficiale la mia analisi, visto che non ho fatto nessuna analisi.



c'è scritto 'opinione'.


per forza che è superficiale...ho scritto 3 parole in croce...se avrò tempo sarò lieto di dedicare un intero post al film di Amenabar.
  • 0

#14 whitekross

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 156 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 23:14

non vorrei intromettermi, chè non mi frega, però forse vegeta si riferiva a questo tipo di commenti:

lo 'perdono' senza pensarci più di tanto perché i primi due film sono grandi e il terzo va più che bene, certo è che se nei prossimi film inizia a parlare della sensibilità dei froci e di quante ne hanno dovute passare per colpa dei preti che li tormentavano da piccoli, magari per colpa di micheal jackson che li andava a visitare uno a uno assieme a paolini, allora davvero davvero prendo un uzi e lo tolgo di mezzo.


ora, vabbè che anche a me l'atteggiamento "buonista", da orgoglio gay dà un pò fastidio, ma forse c'è modo e modo di esporre il proprio pensiero...
  • 0

#15 nuovelle_vacuo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 27 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 23:16

per forza che è superficiale...ho scritto 3 parole in croce...se avrò tempo sarò lieto di dedicare un intero post al film di Amenabar.


nel caso, sarò lieto di leggere e non macherò di commentare.
  • 0

#16 nuovelle_vacuo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 27 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 23:24

non vorrei intromettermi, chè non mi frega, però forse vegeta si riferiva a questo tipo di commenti:


lo 'perdono' senza pensarci più di tanto perché i primi due film sono grandi e il terzo va più che bene, certo è che se nei prossimi film inizia a parlare della sensibilità dei froci e di quante ne hanno dovute passare per colpa dei preti che li tormentavano da piccoli, magari per colpa di micheal jackson che li andava a visitare uno a uno assieme a paolini, allora davvero davvero prendo un uzi e lo tolgo di mezzo.

ora, vabbè che anche a me l'atteggiamento "buonista", da orgoglio gay dà un pò fastidio, ma forse c'è modo e modo di esporre il proprio pensiero...


tranquillo, capisco benissimo. ci mancherebbe altro. neanche a me frega poi molto, ma faccio notare che, ad esempio, nella sezione relativa alla politica vengono usati termini ben più aspri. inoltre, non credevo ci fosse il bisogno di specificarlo, quando cito 'micheal jackson' e 'paolini' lo faccio sorridendo, sto stemperando scrivendo "battute". così come quando scrivo di prendere un uzi. in due parole: bisognerebbe prenderla più easy. comunque, ho ragione di vedere che questi 'appunti' vengono posti perché ho 4 post e non 987. sarà capitato anche a te di leggere commenti dai toni 'coloriti' scritti da utenti 'vecchi' e notare dei quote con faccine e frasi del tipo "certo che ci sei andato proprio pesante...", "oh non gliele mandi a dire :D", eccetera. il fatto che io sia nuovo non deve dare adito a pensare che io abbia il coltello tra i denti e che alla vista di un invertito mi giro dall'altra parte schifato. proprio perché nutro profondo rispetto per le persone mi permetto di ironizzare e scherzarci. è proprio perché per me la 'questione gay' non sussiste affatto che rimango nauseato dalla volgarità di certe pellicole volte a riabilitare i diversi. non c'è bisogno di alcuna riabilitazione, non servono i ruoli da 'buoni'. spero d'aver chiarito.
  • 0

#17 whitekross

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 156 Messaggi:

Inviato 17 settembre 2006 - 23:33

hai chiarito perfettamente. :)

sulla questione dei "pochi post"...io sono nel forum da poco come te, ma boh...non saprei che dire. il problema, a parte scrivere termini "coloriti" (che a volte ci stanno pure) è che l'intento scherzoso e ironico sia quanto meno riconoscibile; nel tuo caso, permettimi, non lo era.

comunque, discorso chiuso, parliamo del regista che è meglio...
  • 0

#18 Nekokuma

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1197 Messaggi:

Inviato 18 settembre 2006 - 09:32


Una nota: quando usci' "Storia di Marie e Julien", Rivette confrontò "The Others" con "Il sesto senso" e fece notare come una volta rivisti i due film, quello di Amenabar pareva furbetto e gratuito e quello di Shyamalan conservava il suo fascino.


Bah, a me "Sesto senso" non è piaciuto per nulla e secondo me il confronto con "The Others" non si pone nemmeno. Evidentemente io e Rivette amiamo tipi diversi di cinema...


Sono d'accordo con l'opinione di Rivette, ma mi sembra una cosa logica, visto che Il Sesto Senso a livello di contenuto ha da dire molto di più di The Others, e dunque sebbene le due "sorprese" dei finali siano quasi identiche, il film di Shyamalan utilizza la storia per far emergere riflessioni, quello di Amenabar no o almeno non nella misura in cui lo fa Il Sesto Senso, è chiaro dunque che il primo resista a più visioni. Detto questo, a me piace anche The Others.
  • 0

#19 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 23089 Messaggi:

Inviato 18 settembre 2006 - 10:26

Premettendo che un film come The Others rivisto una seconda volta è naturale che sveli tutti i trucchetti che ci stanno dietro, io personalmente ogni volta che mi accingo a rivederlo mi preparo a smontarlo...poi però la messinscena così tristemente bella e lo sguardo perso della Kidman mi fanno dire che il film è proprio bello...ed il lavoro di Amenabar non c'entra niente con quello di Shyamalan..
  • 0

#20 whitekross

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 156 Messaggi:

Inviato 18 settembre 2006 - 11:39

Premettendo che un film come The Others rivisto una seconda volta è naturale che sveli tutti i trucchetti che ci stanno dietro, io personalmente ogni volta che mi accingo a rivederlo mi preparo a smontarlo...poi però la messinscena così tristemente bella e lo sguardo perso della Kidman mi fanno dire che il film è proprio bello...ed il lavoro di Amenabar non c'entra niente con quello di Shyamalan..


sono d'accordo con te. aldilà delle riflessioni che può far emergere un film, l'atmosfera che si respira in The Others, quella decadente malinconia che trasmette, l' "odore" di morte che permea dalla kidman e dal rapporto coi suoi figli e la loro tristezza ignara della realtà (e viceversa la disperata presa di coscienza/consapevolezza del padre reduce dalla guerra)...sono questi i punti di forza del film secondo me. non tanto il finale a sorpresa, che sì ti colpisce, ma poi finisce giustamente alla seconda visione.
  • 0

#21 Pierrot le fou

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 645 Messaggi:

Inviato 18 settembre 2006 - 13:58

Ho visto solo Mare Dentro, ne avevamo già detto sul vecchio forum.
Credo che l'operazione emozionale di Amenabar sia niente di più e niente di meno  quella che adoperano in tanti, per esempio Muccino. Come la pappa che la tata porge in bocca all'anziano invalido, una cinica metafora. Lo spirito sociale e morale con il quale si tratta l'eutanasia è distante anni luce dalla rappresentazione di un Million Dollar Baby che, nella sua intima operazione narrativa, lascia "vivere" lo spettatore senza neppure ricorrere a soggettive in giro per il cielo. Quando la lirica diviene protesi del melodramma, l'arte della rappresentazione e la ricerca della verità si velano di una patina satinata e gelatinosa, come se la placenta, dopo il parto, non lasciasse libero il bambino. E non cambia se il regista sia in buona o in cattiva fede, quel che per me conta è che durante l'applicazione della scrittura alla ripresa, si siano scelte le strade per far si che a decidere di generare quella lacrimuccia dello spettatore sia stato l'impianto filmico invece che l'incoscieza dello spettatore stesso.

A me non è piaciuto questo film ma mi rendo conto che per il suo equilibrio tecnico, questo possa piacere e pure tanto. Niente di male. Questioni soggettive.

Rimango basito, però, quando, dopo 3 anni di threads, commenti, citazioni, commenti di registi, diatribe e quant'altro, si continui imperterriti a rimanere convinti di una crisi del nostro cinema. Questi ultimi 10 anni sono quelli degli ultimi stupendi film di Reitz, Capuano, Dardenne, Scimeca, Desplechin, Kechiche e Gitai, solo per citarne alcuni.
A me piace Kim-Ki Duk ed il cinema orientale in genere, ma la reazione del mio corpo alla realtà che mi appartiene, riesce a stupirmi ogni volta, più di un favoloso enigma.     
  • 0

#22 Claudio

    I am what I play

  • Administrators
  • 39591 Messaggi:
  • LocationRoma

Inviato 18 settembre 2006 - 14:11

Rimango basito, però, quando, dopo 3 anni di threads, commenti, citazioni, commenti di registi, diatribe e quant'altro, si continui imperterriti a rimanere convinti di una crisi del nostro cinema.
Questi ultimi 10 anni sono quelli degli ultimi stupendi film di Reitz, Capuano, Dardenne, Scimeca, Desplechin, Kechiche e Gitai, solo per citarne alcuni. A me piace Kim-Ki Duk ed il cinema orientale in genere, ma la reazione del mio corpo alla realtà che mi appartiene, riesce a stupirmi ogni volta, più di un favoloso enigma. 


Mi piacciono molti dei registi che hai citato (ma anche altri), però non posso fare a meno di verificare come il numero di film straordinari che esce ogni anno sia piuttosto bassino, almeno per le mie aspettative. Non dubito che anche in altri periodi vi sia stato un momento di stanca, ma quello attuale mi pare evidente, e in molti generi. Per tacere del declino del cinema americano, mainstream e non.

p.s. Per me "Mare dentro" è tutto tranne un film strappalacrime, anzi: è quasi brutale nel suo essere così scarno e asciutto nella rappresentazione dell'evento.
  • 0

#23 Pierrot le fou

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 645 Messaggi:

Inviato 18 settembre 2006 - 14:31

la lacrimuccia era una metafora che rappresentasse il sentimento umano...anche se in questo caso calza comunque bene.

ne parli come se fosse una sorta di documentario e ciò è positivo se effettivamente questa è l'impressione che ti ha lasciato.
Io credo che la parte documentaristica sia fondamentale in un film del genere che tratta palesemente tematiche sociali. L'impressione che ne ho percepito è quella di una costruzione "artificiale" atta a relegare lo spettatore nel cantuccio di una stanza semivuota. Ovviamente è una percezione soggettiva ma io in quel cantuccio mi ci sono sentito e credo che la percentuale documentaristica della finzione che in ogni film risiede, è tanto più alta quanto più lontana sia l'impressione di rimanere in un angolino.


  • 0

#24 nuovelle_vacuo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 27 Messaggi:

Inviato 19 settembre 2006 - 19:40

L'impressione che ne ho percepito è quella di una costruzione "artificiale" atta a relegare lo spettatore nel cantuccio di una stanza semivuota.


bingo. il tuo intervento precedente è ottimo.
  • 0

#25 satyajit

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 6747 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 16 dicembre 2006 - 15:13

Io ho visto solo The Others. Sono tutt'altro he un esperto dell'horror e della sua storia e sarà per questo che il film mi ha lasciato completamente a bocca aperta, incollato alla poltrona (col suo ritmo che non ha un attimo di cedimento) e in preda a una tentina di infarti.

Per quanto mi sembri che lo stile non sia per nulla innovativo, tutto o quasi mi pare assoluttamente perfetto, dalle ambientazioni claustrofobiche al cast (e io non amo per niente la Kidman: infatti anche qui tutti gli altri attori sono meglio). A mio parere svetta l'entrata in scena del marito con la sua faccia smorta.

Interessante anche il riferimento all'occupazione nazista e alla psicosi che ha provocato nei protagonisti.Temevo un po' il finale, pensando che non potesse essere credibile, e invece alla fine mi ha convinto.


Ora ho recuperato sia Mare dentro, sia Suspense, il film del '61 cui a quanto pare the Others si è ispirato (ha copiato?).


Il sesto senso invece non mi ha appassinato più di tanto. Rispetto a The Others ha un ritmo più rilassato e un'attenzione maggiore alla caratterizzazione dei personaggi. Soprattutto quello di Willis, che è la cosa migliore del film, assieme a un  finale davvero spiazzante.

Vorrei rivederli entrambi, per valutare la loro "tenuta" a una seconda visione.
  • 0

#26 eugenio_barba

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 477 Messaggi:

Inviato 03 maggio 2020 - 14:40

Re-uppo questo thread dopo 14 anni, dio come passa il tempo, un lasso di tempo che ben rispecchia, forse, l'annebbiamento della visibilità e della carriera di questo regista, che avevo continuato a seguire dal bell'esordio fino al film su Ipazia, un flop e per me pellicola ben poco interessante: non amo, però, i biopic costretti a riassumere e a accorpare a forza individui così complessi riducendo, come nel caso di questa filosofa, opere e pensiero a uso di un bignami.

 

Che fine ha fatto? Qualcuno e ha seguito le opere? Ha più prodotto film di rilievo o notabili?


  • 0




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi