
Il film che ho visto (prima di postare leggere le regole in prima pagina)
#5361
Inviato 11 aprile 2022 - 23:01
Penso uno dei più bei film degli ultimi 10 anni se non di più, francesissimo, praticamente Nouvelle vague ai tempi di internet e degli smartphone, la leggerezza di Jules et Jim, di Rohmer o Agnès Varda con la techno e il porno. Quanta Poesia. L'amour fou, il perdersi e il ritrovarsi dei thirty-something fra precariato e dating app. Il trio di attori protagonisti tutti e tre grandissimi.
La Sciamma (qui con un contributo in fase di scrittura) si conferma fra i talenti più cristallini dell'ultima generazione. Audiard adesso non ricordo tutti i film (non ho ancora controllato Wikipedia) ma se non ne li ricordo forse vuol dire che questo è fra i migliori di tutti. Solo i francesi sanno fare questi film.
The Lost Daughter
È nata una stella forse in regia, inaspettatamente Maggie Gyllenhaal che conoscevamo solo davanti la macchina da presa esordisce con questa ghost story tratta da un romanzo di Elena Ferrante. Anche lei guarda in Europa, c'è la frammentazione della memoria di Resnais, ci sono i fantasmi interiori di Bergman (è ambientato al mare ma di fatto è un Kammerspiel). Anche qui direi che nessun uomo forse avrebbe potuto narrare i lati più oscuri della maternità, quel piccolissimo mondo che già per esempio distingueva le impressionniste (Berthe Morisot, Mary Cassatt) dai pur illustrissimi colleghi.
Da tenere d'occhio, la Gyllenhaal.
#5362
Inviato 14 aprile 2022 - 18:45
Ma questo Everything Everywhere All At Once?
Sta ricevendo recensioni entusiaste. I due registi (Scheinert e Kwan) avevano girato in precedenza solo il particolare Swiss Army Man* che mi era piaciuto e che era stato accolto anche discretamente, ma qua pare che siamo proprio su un altro livello. Insomma, un fulmine a ciel sereno. Allego il trailer:
*Kwan che in realtà ha anche girato questo film e che ora, vista la combo titolo/locandina (ma pure il "from one of the directors" ), dovrò assolutamente vedere:
#5363
Inviato 15 aprile 2022 - 10:25
Ma questo Everything Everywhere All At Once?
Sta ricevendo recensioni entusiaste. I due registi (Scheinert e Kwan) avevano girato in precedenza solo il particolare Swiss Army Man* che mi era piaciuto e che era stato accolto anche discretamente, ma qua pare che siamo proprio su un altro livello. Insomma, un fulmine a ciel sereno. Allego il trailer:
*Kwan che in realtà ha anche girato questo film e che ora, vista la combo titolo/locandina (ma pure il "from one of the directors"
), dovrò assolutamente vedere:
Pare sia ancora solo al cinema in USA, il che è un peccato per noi ma anche bello ovviamente che sia riuscito a ricavarsi una distribuzione vecchia maniera.
Da fuori loro mi sembrano i nuovi Wachowski e questo il loro Matrix, tutto calato nel nerddom contemporaneo e infatti forse più vicino a Resurrections che al primo.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#5364
Inviato 16 aprile 2022 - 11:11
Father and Son (Kore-eda, 2013)
Dei suoi che ho visto finora sicuramente il meno buono. Un film che si fa guardare con piacere ma la cui retorica e manicheismo lo rendono sostanzialmente mediocre. Semmai consiglio Nobody knows (ha qualcosa del proto Florida Project) e Un affare di famiglia.
p.s. Machiko Ono oltre a tutto.
#5365
Inviato 17 aprile 2022 - 13:53
A me era piaciuto anche questo, al solito in Italia han dovuto tradurre il letterale "Like father, like son" in un cat-stevensiano "Father and Son" per acchiappare il pubblico.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#5366
Inviato 20 aprile 2022 - 11:13
A me è sembrato anche sobrio. Tutta la ricostruzione della fine anni settanta e dei rampanti ottanta è precisa nella riproposizione di quello che era quel periodo, sfacciato e eccessivo.
Il titolo del film è perfetto: una storia di famiglia in cui il discrimine è essere o non essere Gucci. L’elemento destabilizzante Reggiani, più volte ricondotta alla sua estraneità rispetto alla famiglia al netto di quella fede che per lei è simbolo di appartenenza, porta alla luce una storia di decadenza legata stretta dal vincolo di sangue e che in questo vincolo naufraga. Il fulcro del senso del film è la scoperta dei falsi Gucci da parte della persona a cui più di tutti importa essere differente dagli altri tramite quel cognome e la lezione sul concetto di copia, non falso, che il vecchio Aldo Gucci le impartisce. Patrizia Reggiani non può arrendersi ad essere una delle tante, la sua ostinazione ad essere l’unica signora Gucci riflette quel bisogno di unicità che l’inautentico le toglie, lei non comprerebbe mai una copia, il rampollo della Gucci sì.
La famiglia Gucci è stata l’emblema dell’incapacità tipica delle aziende famigliari italiane di oltrepassare la prima o al limite la seconda generazione.
Ho un parente che li ha conosciuti tutti, Patrizia Reggiani era donna bellissima dal magnetismo naturale e urlava contro Maurizio proprio come si vede nel film, aveva un istinto commerciale innato, sarebbe stata ottima a gestire l’azienda (azzeccatissima la scena di sesso fra i due nel film, è lei che guida il gioco); Maurizio era completamente negato e completamente incapace di fare i conti, lo sperpero di denaro era continuo, insensato e dettato da capricci umorali; Paolo non capiva niente, un fragile disorientato; Aldo ne capiva, era comunque un accanito collezionista di notevole spessore, gran conoscitore dell’arte in generale.
#5367
Inviato 21 aprile 2022 - 05:47
Ambientato nella Berlino dei primi anni '00, "Nur Eine Frau" racconta la storia vera di Aynur, una giovane berlinese di origini curde uccisa "per onore" dal fratello musulmano ortodosso. La raggiante ragazza aveva commesso il crimine di emanciparsi dalla famiglia, crescere il suo amato bimbo lontano dal padre violento e persino di avere partner e amici di altre etnie e professioni.
Dolce, romantico e struggente, il film della Hormann innesta nella sua messinscena, grazie a filmati di repertorio, numerosi stralci della vita reale di Aynur, nonché le fotografie effettuate sul luogo dell'omicidio.
Tutti volti noti a chiunque abbia familiarità con serie tv ambientate nella berlino multietnica, gli attori sono davvero credibili nei loro ruoli, su tutti la meravigliosa Almila Bagriacik nei panni della protagonista.
Una sceneggiatura solida e moderna e un rigore da cinema indie europero conducono la storia della giovane madre, della quale si conosce il tragico epilogo sin dai primi minuti, verso un finale potente e liberatorio. E' qui che il film ribalta la prospettiva dei carnefici di Aynur, disegnando il fallimento delle lore ottuse ed estreme azioni attraverso il ruolo degli altri personaggi femminili della storia.
#5369
Inviato 23 aprile 2022 - 16:05
Il laureato
Accidenti che film di merda
Forse ti confondi con I laureati
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#5370
Inviato 23 aprile 2022 - 16:54
Poi magari lo dovrei rivedere per rinfrescare la memoria.
#5371
Inviato 23 aprile 2022 - 17:13
Altro che esagerare, a 'sto giro il buon Solaris l'ha sparata talmente grossa che è giusto farglielo notare
che non sia un capo di quei tempi penso si possa essere d'accordo
Assolutamente no, è un capolavoro assoluto, a prescindere dalla pur inarrivabile colonna sonora.
#5372
Inviato 23 aprile 2022 - 17:13
#5374
Inviato 23 aprile 2022 - 17:23
#5376
Inviato 23 aprile 2022 - 17:43
#5377
Inviato 23 aprile 2022 - 17:49
John, vado disseppellire il cadavere di Bergman e vengo ad infilartelo su per il culo se lo tiri fuori ANCORA come ternime di paragone che non c'entra un tubo.
EDIT: sto assolutamente scherzando, eh: mi e' venuto in mente che in effetti la faccina li' ormai non funziona bene, giuro che e' sincera, non una paraculata.
#5378
Inviato 23 aprile 2022 - 17:50
#5379
Inviato 23 aprile 2022 - 17:59
Detto questo è vero: sono leggermente in fissa con Bergman da un mese.
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