
Vizi privati, pubbliche virtù (1976) di Jancsò Miklos

Jancsò in varie interviste disse che i suoi film italiani erano venuti fuori malamente, sopratutto per questioni di budget (e per l'impossibilità di lavorare con Monica Vitti, dal quale il pessimo risulto del il pacifista, quasi sicuramente il peggiore della filmografia di Jancsò). Questo qua pure mi pare fu fortemente criticato, e in Ungheria si cerca di dimenticare la parentesi italiana del regista.
Ora, questo sicuramente non è da annoverare tra i grandissimi di Jancsò, all'inizio sembra un addirittura più un film di Tinto Brass, la regia dell'ungherese si fa riconoscere solo a tratti e la pellicola risulta per lo più una serie di sequenze con gente nuda e gioiosa. Del film si è detto (leggo adesso) che fu concepita come una furbata, cercando di mettere più nudi possibili per attirare il grande pubblico. è anche possibile che visto il budget ridotto si siano semplicemente divertiti a girare un soft-porn. Fatto sta che in Vizi privati, pubbliche virtù c'è praticamente di tutto: incesto, triplo incesto, orgie, ermafroditi (Teresa Ann-Savoy notevolissima), ermafroditi che stuprano alti ufficiali, servitù che piscia nel capello della principessa, etc... fa persino la sua comparsa una giovanissima Cicciolina.
Il film narra l'ultima festa di Rodolfo d'Asburgo (cugino del Franz Ferdinand poi fatto fuori a Sarajevo), legittimo erede del regno austro-ungarico, che però al potere preferì trombazzare pigliando in giro il padre. E di fatti ci vien raccontato il giorno e la sera prima dei fatti di Mayerling, in salsa "meglio scopare in gruppo che esercitare brutalmente il potere". Tuttavia io starei ben attento ad etichettarlo come La solita tesi sul sesso come strumento di ribellione al potere in quanto si rischia di tralasciare certe sottigliezze che meriterebbero invece di essere approfondite. Senza dire troppe cose (il film si trova facilmente, guardatelo), meritano le varie inquadrature sparse sui visi singoli (nei momenti di distaccamento dell'orgia) che tradiscono la realizzazione della fine dei giochi. Tocco di classe infine il pompino finale.
In breve sintesti: un Zabriskie Point in costume, senza acidi e decisamente più spinto.
