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Willy DeVille


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12 replies to this topic

#1 Tom

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Inviato 24 settembre 2009 - 20:11

A meno di due mesi della morte, pippone omaggio a Willy DeVille, uno dei grandi stravaganti del rock.

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Fa il suo esordio nella celebre antologia del punk newyorkese "Live at CBGB" del 1976, dove surclassa i compagni d'antologia, con tre pezzi di alta scuola rock: "Cadillac Moon" (le Cadillac torneranno spesso nei titoli e i testi delle sue canzoni), "Let Me Dream If I Want To", "Change It Comes"

I primi sei album sono a nome dei Mink DeVille, ma l'unico vero componente del gruppo sarà sempre e solo lui, gli altri, intercambiabili, conteranno sempre poco. Nonostante la sregolatezza nella vita privata (solite cose, come da curriculum:alcool, donne e molta droga), sarà un musicista preciso e puntiglioso, con una discografia ordinatissima. Addirittura, tranne che negli anni 90, tutti i suoi album in studio saranno scrupolosamente formati da dieci canzoni.

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1977 Cabretta *****
Tempi e luoghi sono quelli, ma c'è poco punk e ancora meno new wave nel bellissimo esordio di questo newyorkese, mezzo francese e irlandese di nascita, chicano per scelta e pure con sangue irochese nelle vene da parte di nonna. Fenomenale bordello genealogico che si rifletterà nella varietà di influenze della sua musica. La sua è un America di strade e quartieri poveri, vicoli e panni stesi, teppisti e ragazze vissute, ma descritta più spesso con il passo romantico di un doo-wop, o con quello felpato di un r'n'b, che non con la rabbia del rock (che comunque non manca). Specialità della casa il tocco latino, che addolcisce e distanzia lo sguardo dalla materia trattata. Disco praticamente perfetto con canzoni che sono tutti dei classici del suo repertorio.
 
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1978 Return to Magenta ****
Per forza di cose non ha una scaletta potente come quella dell’esordio, ma è un altro gran disco, che alterna con uguale maestria dolcezze ad asprezze. La musica è davvero “magenta” quanto quella di un disco di Dylan poteva essere “bionda”. Qui e là spuntano fuori spesso e volentieri degli archi, ma il suono riesce a mantenersi affilato e sottile. Anche velenoso quando ci vuole. Tanto per fare il bastian contrario rispetto all’aria dei tempi, DeVille apre il disco con una ballata trasognata e romantica come “Guardian Angel”, che sembra uscita direttamente dai tardi anni ’50, e chiude con il fiele punk di “Confidence To Kill”.

Dando sfogo ai suoi ultimi istinti punk, nel 1980 DeVille fornisce al film di William Friedkin “Cruising”, tre pezzi tiratissimi e abrasivi, poi pubblicati come bonus sul CD di Miracle: “Heat Of Jungle”, “Pullin' My String”, “It's So Easy”.
 
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1980 Le Chat Bleu *****
Come molti irregolari del rock è più amato in Europa che nel suo paese, con uno zoccolo duro di appassionati soprattutto in Francia e in Italia. La nuova musa non è quindi più la tosta New York, ma la più croccante Parigi, dove si mette a sognare e a mettere in pratica un pop-rock raffinato e felino, da belle epoque e da vita bohémien. Pur senza mai perdere la capacità di graffiare dell’amato rock’n’roll. Il primo frutto di questa visione è un memorabile zibaldone di canzoni dagli stili più disparati. Chitarre rock si alterano tranquillamente a fisarmoniche francesi, ritmi latini si fondono alle sonorità più nere. Si impone un poker di canzoni: "This Must Be The Night", "Savoir Faire", "Turn You Every Way But Loose" "Heaven Stood Still"
 
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1981 Coup de Grace ****
Il più tirato e stringato della carriera, asciutto e secco anche nelle consuete ballate romantiche. È il disco dove i Mink DeVille sono stati più vicini ad essere un vero gruppo, con un sound compatto e preciso, una sezione ritmica micidiale e DeVille schiacciasassi, sia come compositore che come interprete. Delle otto canzoni originali (ci sono le due consuete cover), quasi tutte meritano di occupare le parti alte del suo canzoniere. È il suo disco più soul, quello più impregnato di sonorità nere, anche se alla fine emergono sempre l’animo e la leggerezza sentimentale da romantico latino.
 
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1983 Where Angels Fear to Tread ****
Pur nella varietà di riferimenti, la materia sonora è sempre la stessa. Contano le sfumature. E stavolta la formula prevede un taglio più pop. Quel che si perde in intensità lo si guadagna in colore e divertimento. Si alternano ballate e pezzi notturni da vero dandy moderno, come i capolavori “Lilly's Daddy's Cadillac” e “River Of Tears”, a pezzi più essenziali, spesso dai ritornelli letali, come “Keep Your Monkey Away From My Door” e “Are You Lonely Tonight”. Nel carniere anche uno dei suoi rari successi commerciali, il capolavoro latino “Demasiado Corazon”, che molti anni dopo diventerà sigla di Zelig. Impagabile l’aria scoglionata con cui nel ’99 salirà sul palco del locale milanese per eseguire il brano, gelando Bisio e compagnia rivelando che John Belushi era morto dopo una serata a base di alcol e cocaina passata con lui.

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1985 Sportin' Life *
Unico imbarazzante scivolone in una carriera per il resto sempre come minimo interessante. La maledizione degli 80 colpisce anche lui: è il disco con drum machines e tastierine synth. Che ovviamente non c’entrano un tubo con il personaggio e il suo mondo. Nonostante uno scazzatissimo DeVille, al suo minimo storico sia come compositore che come autore di testi, qualche canzone da salvare ci sarebbe, ma tutto affoga nella banalità e nella piattezza. Da evitare con cura.

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1987 Miracle ****
Comincia a spostarsi verso sud, sia musicalmente che geograficamente. Troverà presto casa nell’adorata New Orleans. Firma per la prima volta col nome per esteso e realizza un disco più da cantautore. Quindi con canzoni più lunghe e meditabonde. Come ulteriore tentativo (frustrato) di agguantare un po’ di successo commerciale, si fa produrre dall’allora Re Mida del pop-rock Mark Knopfler. L’incontro/scontro tra l’americano debosciato e l’inglese posato non convince tutti ancora oggi, ma il tipico sound pulito e patinato di Knopfler illumina il talento cristallino del DeVille compositore, ne mette in risalto la voce e crea intriganti atmosfere crepuscolari.
 
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1990 Victory Mixture ***
Disco di cover. DeVille ha una di quelle voci di cui si può dire che potrebbe limitarsi a leggere l’elenco del telefono. E in questo caso non di elenchi telefonici parliamo, ma di un omaggio alla nobile tradizione musicale di New Orleans, realizzato con puntiglio filologico (troppo?) e la solita classe. Però, insomma, un po’ dura trattenere lo sbadiglio se non si è appassionati alla materia.
 
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1992 Backstreets of Desire *****
Uso una frase fatta: il capolavoro della maturità. Per il suo primo album nell’era del CD, rinuncia all’amata formula delle dieci canzoni per disco, allungando il passo a tredici brani, tutti piuttosto lunghi. Al centro del disco ancora New Orleans e i suoi umori, ma stavolta dipinti con una splendida parata di brani originali, scritti e cantati in totale stato di grazia (anche se è l’irresistibile cover di “Hey Joe” versione mariachi che gli regala persino il brivido di qualche passaggio su MTV). Con animo più rilassato che in passato, DeVille canta inni all’amore, ai cuori solitari e ai cuori svuotati, si strugge in ballatone romanticamente latine, si lancia in provocanti invocazioni voodoo e in blues svelti e colorati. Il meglio arriva alla fine con l’amarezza serena di “Bamboo Road”. Il suo album commercialmente più fortunato.
 
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1995 Loup Garou ***
Generalmente e un po’ inspiegabilmente maltrattato dalla critica e anche dagli appassionati. Forse traggono in inganno copertina e titolo, che promettono atmosfere oscure e brividi voodoo e invece è il solito DeVille, un po’ romantico Zorro e un po’ perdigiorno alla Huckelberry Finn, con la solita mano fatata per ballate romantiche e pop ad uncino, qui forse solo in una variante più “easy” del solito. Anche se, in effetti, sono gli unici due pezzi veramente dark i migliori della raccolta: la sinistra “Loup Garou”, dalle parti del miglior Dr. John, e la conclusiva ed ammaliante “My One Desire”, dalle parti del Nick Cave più teatrale.
 
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1999 Horse of a Different Color ***
La relativa visibilità ottenuta nei primi anni ’90, soprattutto in Europa, sfuma rapidamente. L’ultima fase di carriera viene trascurata un po’ da tutti e la discografia si dirada. Gli anni vissuti pericolosamente iniziano ad incidere sul fisico, sulla voce (ma questo è un bene) e forse anche sull'ispirazione, visto il gran numero di cover che compongono questo disco. Anche se la più bella versione mai sentita del classico di Ry Cooder “Across The Borderline” giustifica da sola l’esistenza del disco. Da brividi anche un trittico di ruvido e acre blues. Di ottima scuola, ma più prevedibili i brani originali e i consueti omaggi al pop e al soul anni ’50.
 
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2003 Acoustic Trio in Berlin ***
Va da sé che sentire la sua vociona di catrame che snocciola in un concerto acustico alcuni dei classici del blues, del jazz, del pop d’annata e anche un paio dei suoi non è roba che può lasciare indifferenti. E infatti i momenti emozionanti sono più d’uno. Manca però fatalmente il tratto più distintivo di DeVille: l’alternarsi di stili e atmosfere.
 
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2004 Crow Jane Alley ****
Torna alla prediletta formula delle dieci canzoni, con un disco di ballate pacate e d’atmosfera, impreziosite da una voce sempre più di fumo, ma ancora capace di accendersi di dolcezza e passione. Come da vecchia abitudine ci sono solo un paio di cover, tra cui l’inaspettata “Slave To Love” confiscata a Brian Ferry. A parte l’obliqua e bellissima “Chieva”, è un disco a suo agio nei confini della più tipica american music, insolito per un grande strambo come DeVille.
 
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2008 Pistola ****
Il bellissimo e inteso commiato, che tale non doveva essere. Ritrova un equilibrio, una varietà di toni e una vena compositiva che non sfoggiava dai primi anni ‘90. E’ tutta una goduria, dall’iniziale “So So Real” degna degli Stones di “Sticky Fingers”, passando per la struggente “When I Get Home”, fino alla conclusione da brividi: De Ville che canta e recita con una voce ultraterrena un trittico mozzafiato di canzoni d’atmosfera. Difficile ascoltare il recitato “The Mountains Of Manhattan”, tra Waits e John Trudell, e non pensare che è la sua ultima canzone. Il titolo "Pistola" non ha niente di minaccioso o scurrile, come verrebbe facile da pensare a noi italiani, ma nel gergo del quartiere in cui era cresciuto era il nomignolo che davano alle ragazze più carine... fino all'ultimo, dietro il ghigno da pirata, un incorreggibile sentimentale.
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#2 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 25 settembre 2009 - 09:42

Bene, bravo, bis.
Anche perchè il caso volle che, proprio in questi giorni, stia riascoltando i (pochi, invero) dischi di Mink/Willy DeVille che possiedo, per cui la tua retrospettiva è certamente molto utile per approfondire il discorso con una ratio che non sia la classica "a cazzo di cane".

Ad oggi, la mia canzone preferita di baffetto penso che sia Cadillac Walk, non riesco a togliermela dalla testa.
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#3 magicbox

    Groupie

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Inviato 25 settembre 2009 - 10:51

grazie per il post
ho ascoltato solo "pistola", buon disco di buone canzoni, non lo trovo un capolavoro. Ora vedo di dare un ascolto ai primi dischi

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#4 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 25 settembre 2009 - 11:15

Grazie Tom, bravissimo... avevo proprio bisogno di una scheda per avvicinarmi ad un artista di cui non ho nulla.

Ho visto solo un vecchio VHS live da un amico... impagabile l'inizio: mentre la band si scalda sul palco suonando Peter Gunn, De Ville entra nel club a braccetto di un troione da paura...  asd
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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#5 woody

    Classic Rocker

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Inviato 25 settembre 2009 - 11:24

Ma è vera sta storia di Belushi?
Era con lui o stava con lui significa che avevano una relazione??
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#6 Ocean Rain

    Roadie

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Inviato 25 settembre 2009 - 11:32

Davvero un bel lavoro, complimenti.
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#7 Tom

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Inviato 25 settembre 2009 - 11:49

Ma è vera sta storia di Belushi?
Era con lui o stava con lui significa che avevano una relazione??


:D

No, erano insieme (immagino a drogarsi) la sera in cui Belushi è morto.
Così ricordo disse lui a Bisio che gli aveva chiesto del "Saturday Night Live"... non so se è vera, visti i personaggi non è improbabile che lo sia.
  • 0

#8 Ocean Rain

    Roadie

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Inviato 25 settembre 2009 - 12:22


Ma è vera sta storia di Belushi?
Era con lui o stava con lui significa che avevano una relazione??


:D

No, erano insieme (immagino a drogarsi) la sera in cui Belushi è morto.
Così ricordo disse lui a Bisio che gli aveva chiesto del "Saturday Night Live"... non so se è vera, visti i personaggi non è improbabile che lo sia.


Quella sera dovevano essere un bel gruppetto, da qualche parte ho letto che c'era anche Catherine Bach (la "Daisy" del telefilm "Hazzard"), all'epoca una donna bellissima...
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#9 sheikyerbouti

    anti-intellettuale, coerente, obiettivo, ironico, arguto, spacca

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Inviato 25 settembre 2009 - 13:09

... pippone omaggio a Willy DeVille ...


fossero tutti così i pipponi ...

complimenti !!!

ciao.
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#10 woody

    Classic Rocker

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Inviato 25 settembre 2009 - 17:16



Ma è vera sta storia di Belushi?
Era con lui o stava con lui significa che avevano una relazione??


:D

No, erano insieme (immagino a drogarsi) la sera in cui Belushi è morto.
Così ricordo disse lui a Bisio che gli aveva chiesto del "Saturday Night Live"... non so se è vera, visti i personaggi non è improbabile che lo sia.


Quella sera dovevano essere un bel gruppetto, da qualche parte ho letto che c'era anche Catherine Bach (la "Daisy" del telefilm "Hazzard"), all'epoca una donna bellissima...


Ma se no nsbaglio c'era anche Robin Williams che decise di disintossicarsi proprio a seguito della sua morte.
Però c'è qualcosa che non torna, se non erro Belushi fu trovato in seguito all'overdose morto in casa nel pieno caos.ù
Ora o è stato trovato morto solo circondato dal disordine o era in compagnia di gnocche varie, attori e musicisti (che avrebbero dovuto chiamare soccorsi nel caso).
Adesso sono di fretta e mi fa fatica googlare, magari qualche fanatico di Belushi sa qualcosa di più preciso.
Io ricordo solo che quando descrissero la morte di Stefano Tamburini mi aveva ricordato molto la storia di Belushi, trovato morto col telefono staccato per evitare scocciatori e in una casa abbastanza caotica e sporca, ome vuole la tradizione tossica.
Comunque bravo Tom, ho fattospazio sull' hd dopo mi appropinquo al download di un par di albi.
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#11 geeno

    Pussy Malanga

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Inviato 25 settembre 2009 - 17:19

Bel thread e bel post di Tom.

Aggiungo questo post inutile per dichiarare il mio amore incondizionato per "Cabretta" e "Le Chat Bleu".
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#12 Ocean Rain

    Roadie

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Inviato 25 settembre 2009 - 21:13




Ma è vera sta storia di Belushi?
Era con lui o stava con lui significa che avevano una relazione??


:D

No, erano insieme (immagino a drogarsi) la sera in cui Belushi è morto.
Così ricordo disse lui a Bisio che gli aveva chiesto del "Saturday Night Live"... non so se è vera, visti i personaggi non è improbabile che lo sia.


Quella sera dovevano essere un bel gruppetto, da qualche parte ho letto che c'era anche Catherine Bach (la "Daisy" del telefilm "Hazzard"), all'epoca una donna bellissima...


Ma se no nsbaglio c'era anche Robin Williams che decise di disintossicarsi proprio a seguito della sua morte.
Però c'è qualcosa che non torna, se non erro Belushi fu trovato in seguito all'overdose morto in casa nel pieno caos.ù
Ora o è stato trovato morto solo circondato dal disordine o era in compagnia di gnocche varie, attori e musicisti (che avrebbero dovuto chiamare soccorsi nel caso).
Adesso sono di fretta e mi fa fatica googlare, magari qualche fanatico di Belushi sa qualcosa di più preciso.
Io ricordo solo che quando descrissero la morte di Stefano Tamburini mi aveva ricordato molto la storia di Belushi, trovato morto col telefono staccato per evitare scocciatori e in una casa abbastanza caotica e sporca, ome vuole la tradizione tossica.
Comunque bravo Tom, ho fattospazio sull' hd dopo mi appropinquo al download di un par di albi.


E' vero, di Robin Williams ne avevo sentito parlare e me ne ero dimenticato. Il fattaccio comunque dovrebbe essere accaduto in un Motel e non in una casa privata.
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#13 bluetrain

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Inviato 26 settembre 2009 - 00:47

Beccatevi sta versione di Cadillac walk.  :-*
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