Situazione simile, ma con finale diverso, toccata ad un amico di mio padre: il tipo rientra di corsa a casa, sfatto dall'alcol, con un bisogno impellente: cagare. Si fionda dritto al bagno, è al limite...non ce la fa più...non accende nemmeno la luce...è una vita che il cesso è allo stesso posto...entra si cala pantaloni e mutande...si siede e finalmente si libera...ce l'ha fatta!..un grande!!! uno sforzo in più e si sarebbe pure ricordato di alzare il coperchio del water: merda in ogni dove!
haha da piccolo mi è capitato di svegliarmi di notte (ero ammalato) e mezzo rincoglionito l'ho fatta nel bidet
mentre l'altro anno non sono arrivato al cesso durante un rush di sbocco post-sbronza e mi sono riversato in un lavandino (è seguito un atroce lavoro di pulizia notturna, stando attento a non svegliare nessuno né lasciare tracce)
questa mi ha ricordato una figura di merda fatta da un mio zio (oggi defunto, pace all'anima sua) di Roma che fece quando venne in prov. di Napoli per conoscere la famiglia della moglie.
mio zio e la moglie arrivano al paese la sera tardi, appena in tempo per mangiare qualcosa e poi mettersi a letto.
nella notte, urge andare al bagno per "qualcosa di grosso" in arrivo.
mio zio scende dal letto e nel buio più totale, a tentoni, cerca il bagno.
gira, gira ma non riesce a trovare nulla e intanto il bisogno è sempre più impellente.
quando diviene incontrollabile si ritrova poggiato su uno sgabello un recipiente di terracotta; non resite e non gli va di svegliare mezza casa, così decide di defecare nel recipiente.
così fa.
poi lo prende e lo appoggia a terra, coprendolo con lo sgabello, messo a testa in giù a mo' di coperchio.
la mattina dopo si sveglia prestissimo ma comunque dopo la suocera (la mia bisnonna); va in cucina e la vede stravolta... qualcuno aveva cacato nel ragù della domenica.
ai tempi (subito dopo la guerra) in molti condomini non c'era il bagno in casa ma, se tutto andava bene, uno comune sul ballatoio delle corti... mio zio, romano di città, non lo immaginava.