[Monografia] Vinicio Capossela
#1
Inviato 10 settembre 2009 - 15:19
#2
Inviato 10 settembre 2009 - 17:01
anche se chi lo conosce (a modena qualche mio amico lo frequentava) assicura che realtà e finzione si avvicinano assai
per il gran peso della sua immagine si rischia di sottovalutarne la musica
o pensare che sia tutto un che coss'è l'amor e scatafascio
io sorvolo sui due-tre dischi suoi che ho ascoltato (modì, camera a sud, ...manovella, l'ultimo dell'anno scorso)
ma ovunque proteggi è, per me ovviamente, il più grande disco italiano degli ultimi vent'anni
(e non ne conosco altri all'altezza nemmeno oltre patria)
incredibilmente ambizioso, vola altissimo e non si brucia
mette mano a tanta, troppa roba per stare tutta insieme
e ne esce fuori indenne e vincitore,
frulla nei testi millenni di storia, migliaia di kilometri, folklore e cultura pop
fa la stessa cosa con la musica, ogni pezzo ha un suo ritmo, una sua idea dietro, cita e rielabora
ma il risultato, sia delle parole che delle note, è capossela all'ennesima potenza
non perdo neanche tempo a citare i singoli brani
sono tutti capolavori, sono tutti opere di una intensità (pure le più leggere)
che fa vergognare tutta la produzione pop musicale italiana odierna
ovunque proteggi è per me un connubio insuperabile di emozioni e potenza, di gioia e terrore
a dirla in formato playlist:
:-* :-* :-* :-* :-*+
#3
Inviato 10 settembre 2009 - 17:03
capossela è un personaggio, un gran chiacchierone, mezzo poeta e mezzo ciarlatano
anche se chi lo conosce (a modena qualche mio amico lo frequentava) assicura che realtà e finzione si avvicinano assai
per il gran peso della sua immagine si rischia di sottovalutarne la musica
o pensare che sia tutto un che coss'è l'amor e scatafascio
io sorvolo sui due-tre dischi suoi che ho ascoltato (modì, camera a sud, ...manovella, l'ultimo dell'anno scorso)
ma ovunque proteggi è, per me ovviamente, il più grande disco italiano degli ultimi vent'anni
(e non ne conosco altri all'altezza nemmeno oltre patria)
incredibilmente ambizioso, vola altissimo e non si brucia
mette mano a tanta, troppa roba per stare tutta insieme
e ne esce fuori indenne e vincitore,
frulla nei testi millenni di storia, migliaia di kilometri, folklore e cultura pop
fa la stessa cosa con la musica, ogni pezzo ha un suo ritmo, una sua idea dietro, cita e rielabora
ma il risultato, sia delle parole che delle note, è capossela all'ennesima potenza
non perdo neanche tempo a citare i singoli brani
sono tutti capolavori, sono tutti opere di una intensità (pure le più leggere)
che fa vergognare tutta la produzione pop musicale italiana odierna
ovunque proteggi è per me un connubio insuperabile di emozioni e potenza, di gioia e terrore
a dirla in formato playlist:
:-* :-* :-* :-* :-*+
bellissimo ovunque proteggi anche se molto waitsiano
#4
Inviato 10 settembre 2009 - 17:08
non ci vedo nessun paragone sostenibile
cosa ci vedi di waits?
#5 Guest_Terzo_*
Inviato 10 settembre 2009 - 17:17
#6
Inviato 10 settembre 2009 - 17:18
boh, per me è una mezza DIVINA COMMEDIA
non ci vedo nessun paragone sostenibile
cosa ci vedi di waits?
brucia troia e' un brano alla waits come stile vocale ,Al Colosseo e' un palese tributo waits visto che si rifa' alla song In the Colosseum,nel blu ha uno stile come testo waitsiano,Dalla parte di Spessotto ha l'andamento alla sngapore
#7
Inviato 10 settembre 2009 - 17:19
Vogliamo parlare di Canzoni A Manovella? Davvero bellissimo, le canzoni sono perfette, non hanno nessun punto debole, non a caso è uno dei dischi italiani che ho ascoltato di più in vita mia. Devo dire che anche la sua voce mi piace molto, è molto espressiva e sa essere davvero emozionante, altroché
sembra quella di lauzi,voce troppo scontata nelle ballate,ovvio cmq che l'emozione e' soggettiva
#8
Inviato 10 settembre 2009 - 17:26
Ma se ascolti bene, a volte usa la sua voce in maniera impostata e sembra pure bravo..ad esempio in S.S. dei naufragati (quando dice "Madre miaaaa...").
E' ovvio che deve molto a Waits (di cui però ho solo sentito Rain Dogs...non lo conosco benissimo quindi!), ma rispetto a questo, mi sembra che Capossela sia ancora più eclettico nell'usare vari linguaggi musicali. Forse Waits è più di ascendenza folk e blues, mentre Capossela lo vedo più come uno studioso della musica.
#9
Inviato 10 settembre 2009 - 17:30
Usa la voce in maniera poco melodiosa, si avvicina al parlato a volte. E' l'esatto contrario della voce impostata.
Ma se ascolti bene, a volte usa la sua voce in maniera impostata e sembra pure bravo..ad esempio in S.S. dei naufragati (quando dice "Madre miaaaa...").
E' ovvio che deve molto a Waits (di cui però ho solo sentito Rain Dogs...non lo conosco benissimo quindi!), ma rispetto a questo, mi sembra che Capossela sia ancora più eclettico nell'usare vari linguaggi musicali. Forse Waits è più di ascendenza folk e blues, mentre Capossela lo vedo più come uno studioso della musica.
waits e' piu' tendente al fok e blues o jazz,ma non e' sicuramente meno eclettico!ti consiglio Franks Wild Years,the black rider e Swordfishtrombones
#10
Inviato 10 settembre 2009 - 17:33
Usa la voce in maniera poco melodiosa, si avvicina al parlato a volte. E' l'esatto contrario della voce impostata.
Ma se ascolti bene, a volte usa la sua voce in maniera impostata e sembra pure bravo..ad esempio in S.S. dei naufragati (quando dice "Madre miaaaa...").
E' ovvio che deve molto a Waits (di cui però ho solo sentito Rain Dogs...non lo conosco benissimo quindi!), ma rispetto a questo, mi sembra che Capossela sia ancora più eclettico nell'usare vari linguaggi musicali. Forse Waits è più di ascendenza folk e blues, mentre Capossela lo vedo più come uno studioso della musica.
non o detto impostata,come timbrica non mi piace la sua voce!anche il suo maestro e' poco melodioso
#11
Inviato 10 settembre 2009 - 17:41
Comunque di Waits ascolterò quello che mi hai detto. Rain Dogs l'ho comprato quasi per caso e mi è piaciuto moltissimo.
#12
Inviato 10 settembre 2009 - 17:44
boh, per me è una mezza DIVINA COMMEDIA
non ci vedo nessun paragone sostenibile
cosa ci vedi di waits?
brucia troia e' un brano alla waits come stile vocale ,Al Colosseo e' un palese tributo waits visto che si rifa' alla song In the Colosseum,nel blu ha uno stile come testo waitsiano,Dalla parte di Spessotto ha l'andamento alla sngapore
Waits è indubbiamente uno dei fari di Capossela e in Ovunque Proteggi ce ne sono tracce evidenti (ma onestamente Al Colosseo si ispira alla musica da Peplum in maniera molto meno primitivista e quindi più diretta di Waits, e Nel Blu mi sembra piuttosto un plateale omaggio a Modugno, riguardo a Spessotto somiglierà pure a Singapore ma la marcetta è da sempre un cavallo di battaglia di entrambi, e nessuno dei due le ha inventate quelle cose lì).
Non di meno a mio parere in quel disco Capossela fa cose talmente enormi (ne penso qualcosa di molto simile a Cerezo) che secondo me riesce anche a emanciparsi dalle influenze costruendo qualcosa di comunque molto personale e riuscitissimo (la cosa che più conta).
#13
Inviato 10 settembre 2009 - 19:02
Per me è proprio l'ultimo grande cantautore italiano, l'unico degno superstite dei migliori esponenti di quella genia.
#14
Inviato 10 settembre 2009 - 19:05
#15
Inviato 10 settembre 2009 - 19:09
Concordo con sloth e Cerezo sulla grandezza del personaggio, ma continuo a ritenere "Canzoni a manovella" il suo capolavoro (e non solo suo, ma della musica italiana del decennio, direi...), il disco in cui ha espresso il suo genio in modo più continuo e maturo. "Ovunque proteggi" è ancor più ambizioso, a volte forse pure troppo, e alla fine risulta un po' più discontinuo, ma anche quello è un disco notevolissimo.
Per me è proprio l'ultimo grande cantautore italiano, l'unico degno superstite dei migliori esponenti di quella genia.
Quoto tutto, soprattutto l'ultima affermazione.
#16
Inviato 10 settembre 2009 - 19:23
poi l'ho visto dal vivo, pessimo :
#17
Inviato 10 settembre 2009 - 19:41
a me stava molto simpatico, mi sembrava uno che fa la musica che gli piace per i cazzi suoi, senza curarsi troppo di chi lo segue, ecc.
poi l'ho visto dal vivo, pessimo :
impossibile
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#18
Inviato 10 settembre 2009 - 19:44
a me stava molto simpatico, mi sembrava uno che fa la musica che gli piace per i cazzi suoi, senza curarsi troppo di chi lo segue, ecc.
poi l'ho visto dal vivo, pessimo :
impossibile
Possibile invece, dipende dal contesto. Potenzialmente Capossela ha il miglior concerto d'Italia (l'ho visto spesso, mi piace e ho la morosa fanatica), ma in certe situazioni che sembrano studiate per i fans sfegatati (vedi situazioni tipo il concerto di Natale, spesso all'Estragon) fa uno spettacolo un po' troppo cazzone e trito.
Nei tour ufficiali non mi ha mai deluso.
#19
Inviato 10 settembre 2009 - 19:49
l'ho visto solo in due occasioni, probabilmente mi è andata bene
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#20
Inviato 10 settembre 2009 - 20:15
scaletta con quasi tutti lentoni peraltro, due maroni...
#21
Inviato 10 settembre 2009 - 23:05
#22
Inviato 10 settembre 2009 - 23:06
non lo so, a me sembra ubriaco quando l'ho visto, cantava malissimo e faceva il cazzone/ubriacone tra un pezzo e l'altro
questa sarebbe l'ipotesi migliore, la realtà è che regge poco, tipo i 15enni che prendono le prime sbronze; Agnelli insegna
#23
Inviato 11 settembre 2009 - 10:57
Il Cantautore degli anni 90-2000..Dal vivo è molto volubile, se è in serata la cosa diventa memorabile. A livello compositivo usa le parole come nessuno in Italia e rievoca un malinconico romanticismo d'altri tempi.
#24
Inviato 11 settembre 2009 - 19:05
Forse è presto...però è un artista molto bravo, e soprattutto unico, a quanto ne so.
#25
Inviato 11 settembre 2009 - 19:38
Non ci starebbe una bella miliare italiana?
Forse è presto...
Per te sarà forse presto, ma per me che l'aspetto da mesi è tardi
Scherzo, spero che il buon Salvatore si attivi quanto prima...
#26
Inviato 12 settembre 2009 - 10:26
Non ci starebbe una bella miliare italiana?
Forse è presto...
Per te sarà forse presto, ma per me che l'aspetto da mesi è tardi
Scherzo, spero che il buon Salvatore si attivi quanto prima...
sono daccordo,merita almeno una pietrucciola miliare
#27
Inviato 12 settembre 2009 - 20:57
a me stava molto simpatico, mi sembrava uno che fa la musica che gli piace per i cazzi suoi, senza curarsi troppo di chi lo segue, ecc.
poi l'ho visto dal vivo, pessimo :
impossibile
Possibile invece, dipende dal contesto. Potenzialmente Capossela ha il miglior concerto d'Italia (l'ho visto spesso, mi piace e ho la morosa fanatica), ma in certe situazioni che sembrano studiate per i fans sfegatati (vedi situazioni tipo il concerto di Natale, spesso all'Estragon) fa uno spettacolo un po' troppo cazzone e trito.
Nei tour ufficiali non mi ha mai deluso.
Vero. A me è sempre andata bene (l'ho visto 3 volte, una al Teatro Regio di Torino nel 2000 o giù di lì, poi, eccezionale davvero), ma so da fan accaniti (mia sorella) che l'hanno visto un bel po' di volte in passato, che la serata descritta da Bosfy è papabile.
Ciò detto, pienamente d'accordo con Claudio su Canzoni a manovella.
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#28
Inviato 22 maggio 2016 - 15:23
Già che siamo in tema: doveroso aggiornamento della monografia, che ho praticamente riscritto (mancavano quasi del tutto le recensioni dei primi dischi), rivedendola e ampliandola notevolmente in tutte le sue parti, più la pietra miliare di "Canzoni a manovella".
NUOVA MONOGRAFIA > http://www.ondarock....iocapossela.htm
CANZONI A MANOVELLA > http://www.ondarock....iamanovella.htm
#29
Inviato 22 maggio 2016 - 16:41
Già che siamo in tema: doveroso aggiornamento della monografia, che ho praticamente riscritto (mancavano quasi del tutto le recensioni dei primi dischi), rivedendola e ampliandola notevolmente in tutte le sue parti, più la pietra miliare di "Canzoni a manovella".
NUOVA MONOGRAFIA > http://www.ondarock....iocapossela.htm
CANZONI A MANOVELLA > http://www.ondarock....iamanovella.htm
maraja' miglior allegoria sul berlusconismo mai messa in musica.
#30
Inviato 22 maggio 2016 - 16:58
Già che siamo in tema: doveroso aggiornamento della monografia, che ho praticamente riscritto (mancavano quasi del tutto le recensioni dei primi dischi), rivedendola e ampliandola notevolmente in tutte le sue parti, più la pietra miliare di "Canzoni a manovella".
NUOVA MONOGRAFIA > http://www.ondarock....iocapossela.htm
CANZONI A MANOVELLA > http://www.ondarock....iamanovella.htm
maraja' miglior allegoria sul berlusconismo mai messa in musica.
In effetti... in realtà pare sia un miscuglio tra un personaggio del "Tempo dei gitani" e un suo ex-datore di lavoro impresario di discoteche in Emilia.
#31
Inviato 22 maggio 2016 - 20:54
Bravo o bravi.
Ma quelle sufficienze stitiche a Modì e a Camera a sud sono ingiustificabili. Al limite avrei capito di più vedendo anche l'esordio messo allo stesso livello. Non sarei comunque d'accordo (per me è già bellissimo, ma è il suo disco più fragile, anche perché quello più dipendente dai nomi tutelari Waits e Conte), ma considerando i voti come coordinate di un percorso di crescita l'andamento mi filerebbe di più.
Per me enormemente sottostimato anche il disco "americano", Da solo, ma su quello ci sono arrivato anch'io col tempo.
#32
Inviato 22 maggio 2016 - 21:32
Bravo o bravi.
Ma quelle sufficienze stitiche a Modì e a Camera a sud sono ingiustificabili. Al limite avrei capito di più vedendo anche l'esordio messo allo stesso livello. Non sarei comunque d'accordo (per me è già bellissimo, ma è il suo disco più fragile, anche perché quello più dipendente dai nomi tutelari Waits e Conte), ma considerando i voti come coordinate di un percorso di crescita l'andamento mi filerebbe di più.Per me enormemente sottostimato anche il disco "americano", Da solo, ma su quello ci sono arrivato anch'io col tempo.
Diciamo che mi prendo io tutte le lodi e le critiche, ad eccezione del disco "Da solo" che è stato recensito dal buon Frattini. In realtà ho alzato i voti dei primi lavori, all'epoca non mi avevano preso più di tanto, lo ammetto, ero troppo entusiasta del corso successivo per amarli, ma adesso riesco anch'io a riconoscerne il valore, magari anche grazie al fatto che certe canzoni si sono sedimentate meglio nella memoria. Ho raccolto il tuo suggerimento e ho alzato di mezzo punto "Modì" (al quale comunque preferisco l'esordio, mi pare più a fuoco nelle ballate) e "Camera a sud", che in effetti meritava di più. Con lui comunque mi scatta un po' la sindrome-Bowie: lo amo a tal punto che penso spesso di eccedere nelle lodi, mi fa piacere che ci sia chi invece la vede all'opposto.
#33
Inviato 22 maggio 2016 - 21:47
Da solo è un disco che lì per lì quasi non ascoltai. Arrivava dopo Ovunque proteggi (che, possiamo dirlo, è davvero quel capolavoro che sembra) e sembrava un passo indietro. Un disco tristissimo e monocorde.
Ripreso anni dopo invece mi è esploso in faccia. Ha dei pezzi splendidi e scorre via davvero bene.
Certo non arriva nemmeno a metà delle vette del predecessore. Ma un disco come Da solo farebbe la fortuna di quasi tutti quelli sulla piazza oggi, di Capossela rimane uno dei minori.
Purtroppo il personaggio Capossela mi ha un po' stufato. Sovraesposto e secondo me troppo celebrato. Oltre che venerato da gente troppo giovane
Dal vivo, se troppo ubriaco è insostenibile. Da ubriaco il giusto è un mostro. Lo vidi a new York in un club. E credo abbia fatto uno di quei concerti capolavoro, proprio da club niuiorchese. Che non so come siano nella realtà, ma quella sera lì doveva essere proprio così: archetipico e magnifico.
In tutto l'ho visto una decina di volte, due pessime le altre spettacolo. Anche se lo preferivo senza nani e ballerine...
#34
Inviato 22 maggio 2016 - 21:57
Io per fortuna l'ho sempre beccato sobrio (o ubriaco il giusto ). Concerti sempre più ricchi e coreografici, indubbiamente, e quasi sempre molto belli (anche l'ultimo, la serata speciale “Qu'ART de Siècle” al Teatro dell'Opera), ma alla fine quello che ricordo con più affetto è il primo: lo show in piccolo di Liveinvolvo per RaiRadio2 a via Asiago: lui al piano e la Kocani Orkestar a darci dentro agli ottoni... aveva ancora un che di acerbo, ma era veramente tutto molto sincero e poetico.
#35
Inviato 23 maggio 2016 - 08:36
In realtà ho alzato i voti dei primi lavori, all'epoca non mi avevano preso più di tanto, lo ammetto, ero troppo entusiasta del corso successivo per amarli, ma adesso riesco anch'io a riconoscerne il valore, magari anche grazie al fatto che certe canzoni si sono sedimentate meglio nella memoria.
Anch'io, come immagino molti che lo seguono ora, mi sono appassionato a Capossela a cominciare dall'enorme balzo in avanti di ambizioni e respiro rappresentato da "Canzoni a manovella".
Nei 90 era un personaggio che persino mi indisponeva, con quell'aria da barista marpione o da istrione da corso latino-americano. E la scelta dei singoli, le apparizioni televisive, le canzoni per le colonne sonore dei film non facevano che alimentare il fraintendimento.
Che però fraintendimento era. Infatti una volta recuperati i primi album, anche quelli cantautorialmente più convenzionali prodotti nel giro Conte/Guccini, mi sono ricreduto anche su quel periodo. Era già di un'altra pasta rispetto a tutti, e un personaggio molto più sfaccettato e affascinante di quel che avrei mai pensato. "Camera a sud" per me me è già tranquillamente un concept (il sud sognato e evocato tra le nebbie del nord, l'ambientazione mattutina di gran parte delle canzoni) all'altezza delle cose future.
Lo si sottolinea inevitabilmente tanto nella mono che nella pietra, il suo essere il "miglior cantautore della sua generazione".
La cosa semi-tragica, per me, è che non è solo il migliore, ma che è proprio l'unico che si muove a certi livelli. C'è un'autentico abisso di ispirazione, abilità e "significanza" che lo divide da quasi tutta la musica italiana degli ultimi 25 anni. Si vedano da esempio i suoi coetanei nati nei 60 della cosiddetta scena romana, alcuni di loro anche talentuosi (Silvestri), ma uno più sfasciato e "puttana" dell'altro nel rincorrere mode e modicchie del momento, buone giuste per diventare il tormentone dell'estate.
Gli unici che a mio parere gli possono essere paragonati - l'ho già scritto altre volte, credo - sono Max Manfredi e Van De Sfroos. Il primo però è fin troppo fuori, troppo algido, cervellotico e "antipatico", mentre il secondo al contario è fin troppo compagnone e birra in mano, a cui è sempre mancato quello scatto che lo de-provincializzasse (e pubblica troppi album).
Poi - anche se fa orrore a tanti qui su OR (come del resto Capossela e gli altri citati in questo post), anche se a volte la trovo irritante anch'io - secondo me c'è la Consoli. L'unica della mia generazione a essersi riuscita a creare attorno un mondo, un linguaggio, un piccolo mito.
#36
Inviato 23 maggio 2016 - 12:16
Che però fraintendimento era. Infatti una volta recuperati i primi album, anche quelli cantautorialmente più convenzionali prodotti nel giro Conte/Guccini, mi sono ricreduto anche su quel periodo. Era già di un'altra pasta rispetto a tutti, e un personaggio molto più sfaccettato e affascinante di quel che avrei mai pensato.
Basta un pezzo così
Scritto a venticinque anni, per capire che il tizio in questione aveva/ha qualcosa in più rispetto agli altri.
#37
Inviato 02 giugno 2016 - 15:52
#38
Inviato 02 giugno 2016 - 16:41
intevento piu da consigli alla redazione, ma vabbe'...la monografia e' ben fatta, ma copiare paro paro le parole della pietra miliare (o anche di altri dischi recensiti) nella monografia non mi sembra una buona idea perche' a) magari uno e' partito dalla recensione del disco e si' ritrova un doppione inutile b) la differenza di dettaglio e di passo rispetto al resto della monografia appesantisce un po' la lettura. io eviterei pamphlet che entrano troppo nel dettaglio di ciascuna opera e suggerirei un'introduzione snella volta aposizionare l'album all'interno dell'opera e delinearne i tratti salienti piuttosto che entrare nel dettaglio della singola canzone. comunque ottimo lavoro nel complesso, eh.
Grazie, in realtà spesso le nostre monografie hanno il difetto opposto: sono un po' dissonanti rispetto alle recensioni, perché accade che l'autore dell'una non sia anche l'autore delle altre. Quando capita che l'autore sia uno solo, per me è meglio, perché il discorso fila in modo più coerente, sia dal punto di vista dello stile che da quello delle valutazioni. L'unico pegno è appunto quello che recensioni della monografia e recensioni "esterne" parzialmente coincidono, ma scrivere ogni volta due recensioni diverse sarebbe davvero un compito troppo gravoso.
In generale, per quanto mi riguarda, cerco di sintetizzare un po' nella monografia le singole recensioni dei dischi, altri lo fanno un po' meno, anche solo perché costa parecchio tempo anche sfrondare. Però OR è fatta così, ci sono recensioni che di fatto si ripetono nelle monografie e nei singoli articoli, credo che alla fine sia un prezzo accettabile considerato quante cose recensiamo e quante monografie abbiamo, fermo restando che in linea di principio sarebbe giusto quello che dici.
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