Inglourious Basterds-Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino
#151
Inviato 28 ottobre 2009 - 19:00
#152
Inviato 29 ottobre 2009 - 22:16
Dal punto di vista dell'ambientazione, la più grande falsificazione della storia della Seconda Guerra Mondiale dopo il finale de La vita e bella.
Comunque tutti che parlano del noto citazionismo di Tarantino, ma ben pochi che elencano le citazioni che hanno scovato. Troppo facile!
Su, fuori i titoli!
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#153 Guest_Bronco Billy_*
Inviato 29 ottobre 2009 - 22:20
La ragazza si staglia sulla porta come John Wayne in Rio Bravo.
Cat People di Bowie da Il bacio della pantera.
#154
Inviato 29 ottobre 2009 - 22:24
Il tizio che si alza dalla poltrona del cinema e se ne va infastidendo gli altri spettatori (Vogliamo Vivere di Lubitch).
Secondo me il finale con lei che ride in primo piano su megaschermo ricorda la scena madre de L'Atalante. Che dite?
http://www.anobii.com/satyajit/books
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#155 Guest_Bronco Billy_*
Inviato 29 ottobre 2009 - 22:26
Che prontezza, grande!
Grazie. :'(
Quella di Vogliamo vivere era difficilissima.
L'Atalante ci stà.
#157
Inviato 29 ottobre 2009 - 23:21
Comunque tutti che parlano del noto citazionismo di Tarantino, ma ben pochi che elencano le citazioni che hanno scovato. Troppo facile!
Su, fuori i titoli!
"Cenerentola"
#158
Inviato 29 ottobre 2009 - 23:48
le migliori sono quando si autocita
A me questa fa venire in mente The Warriors
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#159
Inviato 30 ottobre 2009 - 12:28
Lenda all'inizio fà come Sentenza all'inizio de Il buono, il brutto e il cattivo.
L'inizio richiama anche "I magnifici sette" con Charles Bronson a lavorare la terra.
Tannen, io ti maledico.
#160
Inviato 30 ottobre 2009 - 12:54
ragazzi, non vi scervellate, c'è chi l'ha già fatto per voi: http://www.scarecrow...-were-basterds/Che prontezza, grande!
Il tizio che si alza dalla poltrona del cinema e se ne va infastidendo gli altri spettatori (Vogliamo Vivere di Lubitch).
Secondo me il finale con lei che ride in primo piano su megaschermo ricorda la scena madre de L'Atalante. Che dite?
#161
Inviato 24 novembre 2009 - 13:48
Concordo con chi sostiene che abbia raggiunto una forma (a suo modo...) di "classicità". E' un inno al cinema, questo film, è il motivo per cui uno dovrebbe pagare sempre il prezzo del biglietto.
E poi io adoro i suoi dialoghi verbosi alla ricerca del "cool" :-*
P.S. Ma quant'è più bella questa versione di "Cat People" rispetto a quella inclusa in "Let's Dance"?!!
#162
Inviato 24 novembre 2009 - 14:08
L'eccessiva didascalicità funziona tantissimo col suo tipico fan(atico) e non infastidisce più di tanto un osservatore più attento, per cui lui ce la infila sempre e comunque.Come al solito fasullo, prolisso, a volte imbarazzantemente didascalico (ma ci deve proprio spiegare che Goebbels era uno importante e che il nitrato è facilmente infiammabile?). Ma a tratti funziona, non c'è dubbio. Ed è molto meno irritante del solito.
Dal punto di vista dell'ambientazione, la più grande falsificazione della storia della Seconda Guerra Mondiale dopo il finale de La vita e bella.
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina. E' più come andare su un roller-coaster con tratti di salita lunghi quanto i suoi dialoghi e discese brevi quanto le scene controbilancianti.
In ultima istanza, per quanto mi riguarda, la sua arte è intrattenimento che non mi ha mai mosso dentro qualcosa di umano a qualche livello più profondo. Non scatta tutto da un bisogno diretto di esprimere e quindi migliorare la propria esistenza, ma è più un freddo meccanismo che passa attraverso la macchina spettatore che lui sa perfettamente come funziona: ad un dato input sa che riceve un certo output. E' il Per-sé che si prende gioco dell'In-sé.
#163
Inviato 24 novembre 2009 - 14:23
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina.
Ah ma io lo so benissimo (come credo gran parte dei suoi aficionados), e mi ci affido proprio mani e piedi: faccia quel che vuole di me dopo che sono entrato in sala, basta che continui a fare film così!
#164
Inviato 24 novembre 2009 - 15:17
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina.
Ah ma io lo so benissimo (come credo gran parte dei suoi aficionados), e mi ci affido proprio mani e piedi: faccia quel che vuole di me dopo che sono entrato in sala, basta che continui a fare film così!
infatti mi chiedo in cosa consiste il problema
#165
Inviato 24 novembre 2009 - 15:20
E chi ha detto che c'è un problema? Ho semplicemente esposto la mia opinione. Tu dici che è evidente che le cose stanno come ho detto, ma a leggere in generale di Tarantino e anche in questo topic, a me sembra che l'andazzo generale sia leggermente distorto.
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina.
Ah ma io lo so benissimo (come credo gran parte dei suoi aficionados), e mi ci affido proprio mani e piedi: faccia quel che vuole di me dopo che sono entrato in sala, basta che continui a fare film così!
infatti mi chiedo in cosa consiste il problema
#166
Inviato 24 novembre 2009 - 15:21
E chi ha detto che c'è un problema? Ho semplicemente esposto la mia opinione. Tu dici che è evidente che le cose stanno come ho detto, ma a leggere in generale di Tarantino e anche in questo topic, a me sembra che l'andazzo generale sia leggermente distorto.
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina.
Ah ma io lo so benissimo (come credo gran parte dei suoi aficionados), e mi ci affido proprio mani e piedi: faccia quel che vuole di me dopo che sono entrato in sala, basta che continui a fare film così!
infatti mi chiedo in cosa consiste il problema
cioè?
#167
Inviato 24 novembre 2009 - 15:28
Cioè noto una specie di esaltazione che è totale, che non tiene conto dei meccanismi che a mio modo di vedere ci sono, ma non perché tutti li conoscono e quindi sono sottintesi, ma perché in parte ignorati.
E chi ha detto che c'è un problema? Ho semplicemente esposto la mia opinione. Tu dici che è evidente che le cose stanno come ho detto, ma a leggere in generale di Tarantino e anche in questo topic, a me sembra che l'andazzo generale sia leggermente distorto.
Il suo cinema è furbo perché più che il film in sé a lui interessa il rapporto spettatore-pellicola. Cura tutti i dettagli delle macroemozioni dello spettatore, lo gioca come gli pare, lo fa esaltare (il 90% di un suo film) e gli crea emozioni di spettacolarità che equivalgono a scariche di adrenalina.
Ah ma io lo so benissimo (come credo gran parte dei suoi aficionados), e mi ci affido proprio mani e piedi: faccia quel che vuole di me dopo che sono entrato in sala, basta che continui a fare film così!
infatti mi chiedo in cosa consiste il problema
cioè?
Che lui sia diverso dai registi più "impegnati" (diciamo così) è ovvio, non scopro nulla, ma mi premeva sottolineare e delineare meglio il suo cinema, cioè spiegare i motivi del mio giudizio: il punto fondamentale è che la sua arte non la percepisco come "sincera", qualsiasi cosa voglia dire quella parola, quindi a me prende poco o niente, tutto qua.
#168
Inviato 24 novembre 2009 - 16:24
Cioè noto una specie di esaltazione che è totale, che non tiene conto dei meccanismi che a mio modo di vedere ci sono, ma non perché tutti li conoscono e quindi sono sottintesi, ma perché in parte ignorati.
Che lui sia diverso dai registi più "impegnati" (diciamo così) è ovvio, non scopro nulla, ma mi premeva sottolineare e delineare meglio il suo cinema, cioè spiegare i motivi del mio giudizio: il punto fondamentale è che la sua arte non la percepisco come "sincera", qualsiasi cosa voglia dire quella parola, quindi a me prende poco o niente, tutto qua.
No, te prego, stiamo ancora a credere che l'arte debba essere "sincera"? E per di più al cinema? :
Per me tutte quelle che hai citato sono qualità, e direi anche qualità essenziali per un regista. Altrimenti mi vedo un documentario...
#169
Inviato 24 novembre 2009 - 16:38
Vabbé, ma ho spiegato nel primo post cosa intendo, non è sincerità in senso stretto:
Cioè noto una specie di esaltazione che è totale, che non tiene conto dei meccanismi che a mio modo di vedere ci sono, ma non perché tutti li conoscono e quindi sono sottintesi, ma perché in parte ignorati.
Che lui sia diverso dai registi più "impegnati" (diciamo così) è ovvio, non scopro nulla, ma mi premeva sottolineare e delineare meglio il suo cinema, cioè spiegare i motivi del mio giudizio: il punto fondamentale è che la sua arte non la percepisco come "sincera", qualsiasi cosa voglia dire quella parola, quindi a me prende poco o niente, tutto qua.
No, te prego, stiamo ancora a credere che l'arte debba essere "sincera"? E per di più al cinema? :
Per me tutte quelle che hai citato sono qualità, e direi anche qualità essenziali per un regista. Altrimenti mi vedo un documentario...
"Non scatta tutto da un bisogno diretto di esprimere e quindi migliorare la propria esistenza, ma è più un freddo meccanismo che passa attraverso la macchina spettatore che lui sa perfettamente come funziona".
Di controesempi a tutto ciò ne esistono un'infinità nel cinema: Bergman, Murnau, Jarman etc, Io percepisco nettamente nei suoi film (cioè quello che io ci vedo, non che il film in sé ha) intenti, risultati, pensieri che non mi danno niente. E per non andare sempre sui pezzi da novanta, mi basta citare un Nel paese delle creature selvagge per farmi capire. Il concetto che ho in mente non può essere capito o condiviso se non si provano le stesse (più o meno) sensazioni che ho io, quindi non è che dico che le mie sono giuste ma le espongo e basta.
#170
Inviato 24 novembre 2009 - 19:52
Che lui sia diverso dai registi più "impegnati" (diciamo così) è ovvio, non scopro nulla, ma mi premeva sottolineare e delineare meglio il suo cinema, cioè spiegare i motivi del mio giudizio: il punto fondamentale è che la sua arte non la percepisco come "sincera", qualsiasi cosa voglia dire quella parola, quindi a me prende poco o niente, tutto qua.
beh a questo punto il problema di Tarantino è che il suo mondo è espresso attraverso forme e immaginari cinematografici. invece di fare il pipparolo filosofico-esistenzialista, lui fa il pipparolo cinefilo-metacinematografico. non ci vedo niente di male, nè di inferiore (a livello di intenzioni) nei confronti di cotanti maestri da te citati. poi per me Tarantino è sincerissimo, non penso che si faccia mille seghe perchè ogni scena debba piacere al pubblico, gli viene del tutto naturale perchè il primo spettatore, il primo che si diverte è sempre lui.
#171
Inviato 24 novembre 2009 - 20:29
Sono essenzialmente d'accordo: vero quando dici che le sue elucubrazioni sono metacinematografiche anziché esistenzialiste e ne fa il suo pezzo forte. Peccato solo tenda ad autocompiacersi troppo e a ricercare nuovi linguaggi troppo poco, ma questa è solo una personalissima considerazione.beh a questo punto il problema di Tarantino è che il suo mondo è espresso attraverso forme e immaginari cinematografici. invece di fare il pipparolo filosofico-esistenzialista, lui fa il pipparolo cinefilo-metacinematografico. non ci vedo niente di male, nè di inferiore (a livello di intenzioni) nei confronti di cotanti maestri da te citati. poi per me Tarantino è sincerissimo, non penso che si faccia mille seghe perchè ogni scena debba piacere al pubblico, gli viene del tutto naturale perchè il primo spettatore, il primo che si diverte è sempre lui.
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so). Tant'è che nei suoi venti film preferiti dal '92 ad oggi non c'è neanche un film europeo. Ah, non mi sto lamentando di come stanno le cose, tutto quello che succede è naturale che succeda, figurarsi.
Come dici bene in effetti, è lui il primo spettatore dei suoi film ed è sicuro che divertendo se stesso diverte anche il pubblico.
Comunque, io a Pulp Fiction meno di 8 non darei neanche morto.
#172
Inviato 24 novembre 2009 - 20:56
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so).
Che nel cinema di oggi guarda quello americano, ma che nel totale sicuramente preferisce il cinema europeo fino a fine '70, dai grandi registi ai b-movie
Tannen, io ti maledico.
#173
Inviato 24 novembre 2009 - 20:58
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so).
Che nel cinema di oggi guarda quello americano, ma che nel totale sicuramente preferisce il cinema europeo fino a fine '70, dai grandi registi ai b-movie
Soprattutto i b-movie, mi sembra.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#174
Inviato 24 novembre 2009 - 21:10
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so).
Che nel cinema di oggi guarda quello americano, ma che nel totale sicuramente preferisce il cinema europeo fino a fine '70, dai grandi registi ai b-movie
Soprattutto i b-movie, mi sembra.
Mmh...
Lui dice di apprezzare soprattutto i b-movie, ma dai suoi film mi sembra che traspari una grossa conoscenza dei maestri (anche europei).
#175
Inviato 24 novembre 2009 - 21:10
Tannen, io ti maledico.
#176
Inviato 24 novembre 2009 - 21:30
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#177
Inviato 24 novembre 2009 - 21:35
Non resta che chiedergli i suoi venti film preferiti dal '45 all'80.
Mi fido poco delle dichiarazioni di molti artisti, di quelle di Tarantino meno che mai
#178
Inviato 25 novembre 2009 - 00:02
Sequenze come quella che apre il film, o quella nella taverna, tutte giocate su dialoghi, sguardi e dettagli, sono di una tensione quasi insostenibile, da antologia del cinema. Tarantino ha raggiunto un'abilità nel mescolare generi e toni che è davvero impareggiabile, puro godimento narrativo.
Ah, e aggiungo che Cristophe Waltz diventerà una delle icone della malvagità di questi anni 2000, assieme a Heath Ledger-Joker e Javier Bardem-Anton Chigurh
Sottoscrivo pure questo. Per me le tre sequenze-cult sono quella iniziale, quella nella taverna (insuperabile) e quella a due tra Landa e Shoshana davanti alle torte. Waltz fenomenale, ma anche la Laurent è meravigliosa.
2) ha magistralmente mischiato l'antico col moderno girando il miglior video musicale di "Cat People" :-*
Vero! Ma quanto è bella quella scena "dressed to kill"?
Pochi cazzi, è veramente il suo miglior film dai tempi di Kill Bill
Ovvero il terz'ultimo, il che dimostra come sia impressionante la sua media-film (a parte che io adoro pure "Grindhouse", ma vabbe'...)
ma infatti mi rendo conto di rappresentare io un'eccezione, con la mia scelta di non leggere MAI una recensione prima di aver visto i film
Non lo sei Anche io cerco di evitare di leggere troppo prima di un film, e comunque zigzago preoccupatissimo tra le righe delle recensioni quando mi ci imbatto.
#179
Inviato 25 novembre 2009 - 08:19
Peccato solo tenda ad autocompiacersi troppo e a ricercare nuovi linguaggi troppo poco, ma questa è solo una personalissima considerazione.
ma sì, ho capito: a te non sta troppo a genio il suo sistema narrativo, quindi amen. però se dal punto di vista che dici tu non è un grande inventore, bisogna dargli atto che rimpastando linguaggi vecchi è riuscito comunque a creare un genere-cinema nuovo, a sè stante, con una pletora di imitatori che però non sono degni manco di lustrargli le scarpe (e questo per sottolineare che il lavoro che fa Tarantino sul cinema, nei suoi film, non è cosa che può fare chiunque). un film come "Pulp fiction" ha davvero spaccato a metà anni '90 e il cinema (non) era morto. poi il lavoro che sta facendo da "Kill Bill" sulla storia del cinema è strabiliante, un vero e proprio compendio che abbraccia tutti gli stili, gli stilemi, i generi, che in "Inglourious Basterds" giunge a una maturità e a una densità che non mi aspettavo: un'operazione del genere era riuscita solo a Takashi Miike in "The happiness of Katakuris".
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so).
dai il cinema europeo esiste ancora, però smettiamola di stare dietro alle classifiche di Tarantino che è ridicolo, perchè il primo a cambiare film ogni settimana è lui (ma in fondo anche io farei lo stesso), in base al trip del momento. inoltre, ti posso dire che grazie a Tarantino (quando lo scoprii anni e anni fa) ho conosciuto registi che avrei scoperto molto più tardi, e non erano americani. lo spettatore medio degli ultimi vent'anni avrebbe guardato lo stesso solo al cinema americano, anche senza Tarantino, che è il primo ad ammettere che gli autore che hanno influenza su di lui si chiamano sì De Palma o Scorsese, ma anche Di Leo, Leone, Castellari, Godard, e poi giù fino al misconosciuto regista di Kung-fu movies: lui si prende tutta la torta, perchè non riusciamo a farlo anche noi?
#180
Inviato 25 novembre 2009 - 08:30
Tarantino mi sembra l'essenza dello spettatore degli ultimi 20 anni, uno spettatore che guarda principalmente al cinema americano e che non è più abituato ai tempi, ritmi, temi caratteristici del cinema europeo (magari è per colpa del cinema europeo che ha diminuito il suo valore, non lo so).
Che nel cinema di oggi guarda quello americano, ma che nel totale sicuramente preferisce il cinema europeo fino a fine '70, dai grandi registi ai b-movie
Soprattutto i b-movie, mi sembra.
Non resta che chiedergli i suoi venti film preferiti dal '45 all'80.
http://www.tarantino..._favorite_films
Sono quasi tutti americani anche quelli
rym |
#181
Inviato 26 novembre 2009 - 11:19
Non resta che chiedergli i suoi venti film preferiti dal '45 all'80.
[/quote]
http://www.tarantino..._favorite_films
[/quote]
[quote]8. Carrie (1976, De Palma) [/quote]
rimane sempre un genio
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#182
Inviato 15 dicembre 2009 - 11:25
La performance di Christoph Waltz nei panni del colonnello Hans Landa è davvero superba.
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#183
Inviato 20 dicembre 2009 - 20:06
Devo rivederlo.
Tannen, io ti maledico.
#184
Inviato 20 dicembre 2009 - 20:10
Quando è prevista l'uscita in Dvd?
Devo rivederlo.
inizio gennaio
#186
Inviato 21 gennaio 2010 - 22:27
Tannen, io ti maledico.
#187
Inviato 25 gennaio 2010 - 22:45
E, con tutto il rispetto dovuto, RIDO in faccia a chi parla di opera minore.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#188
Inviato 17 marzo 2010 - 12:15
Con un pò di vergogna, ammetto di aver visto questa scena in versione originale solo ora.
Possibile che questo film non meritasse l'Oscar?
Tannen, io ti maledico.
#189
Inviato 01 aprile 2010 - 16:47
Debbo dire che il film non mi ha pienamente convinto, si tratta senza dubbio di una buonissima opera come minimo, scorre via liscio, non annoia, è ben diretto ecc...però, come spesso accade c'è un però...
Alla fine della pellicola ho avvertito fortemente una sensazione di incompiuto, o per meglio dire di non convincimento verso una tutta serie di particolari, sopratutto inerenti la sceneggiatura (ma dov'è il problema si domanderanno alcuni, tanto le sceneggiature con Tarantino contano il giusto ).
Cominciamo col dire che la svolta che subisce il personaggio di Landa verso la fine (che fino a quel momento è IL personaggio) mi ha lasciato davvero interdetto, a mio modo di vedere cozza con il personaggio stesso e con la eventi narrati (ad es. perchè uccide la von Hammersmarck nel cinema?); ovviamente ciò si ripercuote in un finale piuttosto deludente e (stavolta si) inutilmente violento, visto e considerato che il film a me è parso per larghi tratti meno "pulp" o cmq decisamente più controllato del solito, pur rimanendo fedele al suo autore al 100% (il che è infatti uno dei maggiori pregi del film).
Poi anche per me le vicende che ruotano attorno ai bastardi sono vittima di ulteriori piccoli buchi di sceneggiatura e gli stessi forse risultano essere un tantinello evanescenti nell'economia generale della pellicola, sopratutto dalla metà in poi.
Meno male che a tutto questo Tarantino compensa con i soliti dialoghi tirati a come la corda (piacciano o meno) senza però gigioneggiare troppo, con un ottima regia, una costruzione di immagini e sequenze esemplare e insolitamente ricche di suspance che fanno quasi storia a sè (memorabili la scena iniziale, quella nella taverna, quella con Cat people nel cinema e almeno in parte il pre-finale) e che valgono da sole la visione del film.
Conclude il tutto una buona/ottima interpretazione di tutto il cast, con una menzione speciale per il magnifico Waltz e le due donne (mi pare tutti più o meno esordienti, o mi sbaglio?).
Da riverdere in ogni caso per un giudizio definitivo, possibilmente in lingua originale (il doppiaggio sec me se la cavicchia tutto sommato, tranne la parte con i finti italiani dove effettivamente fa abbastanza cagare...)
#190
Inviato 24 agosto 2010 - 16:15
Vedere un b-movie all'italiana nell'era della riabilitazione degli ??stracult? e della tarantinite acuta sembra porre una questione simile al paradosso dell'uovo e della gallina. Il fatto che i registi italiani che negli anni Settanta emulavano, con spirito anarchico e un po' cialtrone, i film americani, siano oggi fra i padri putativi di alcuni nuovi cineasti e tornino a fare film sulla scia del successo di quest'ultimi, genera un circolo vizioso fatto di relazioni incestuose e figli bastardi.
questo è il film:
Caribbean Basterds
il regista è
Enzo Girolami Castellari
questa la locandina
un miscuglio di ultra-violenza alla Arancia Meccanica, location alla Pirati dei Caraibi e, ovviamente, schemi narrativi alla Tarantino... mamma mia, sia che stronzata
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#191
Inviato 25 agosto 2010 - 10:51
"Say auf wiedersehen to your nazi balls"
#192
Inviato 25 agosto 2010 - 13:35
Film strepitoso.
ma ti riferisci al film di Castellari o a quello di Tarantino? ???
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
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