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KORN


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93 replies to this topic

#51 tabache

    Enciclopedista

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Inviato 23 agosto 2007 - 12:27

Trovo buoni tutti i primi 4 album, per gli ultimi tre come sostiene Gneo meglio stendere un velo pietoso, proprio pessimi.


SI dei gran dischi i primi 4... bellissimi.
Gli ultimi tre non so.

Da poco ho saputo che il loro chitarrista(quello di una volta) ha preso i voti  ???
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#52 Rodja

    Roadie

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Inviato 23 agosto 2007 - 15:23

visti dal vivo l'anno scorso...una fetecchia...comunque l'omonimo non mi dispiace
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#53 1015saturdaynight

    Groupie

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Inviato 23 agosto 2007 - 18:31

i primi due dischi assolutamente cattivi e ottimi lavori....poi solo  ripetitivita'....
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#54 Connacht

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Inviato 23 agosto 2007 - 18:33

i primi due dischi assolutamente cattivi e ottimi lavori....poi solo  ripetitivita'....


Un punto di vista bizzarro, visto che il loro stile cambia abbastanza nel corso degli anni divenendo molto variegato.
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#55 1015saturdaynight

    Groupie

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Inviato 23 agosto 2007 - 18:50

mi devi dire dove cambiano....tentano di arrampicarsi sugli specchi....o no?
  • 0

#56 tabache

    Enciclopedista

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Inviato 23 agosto 2007 - 20:08

mi devi dire dove cambiano....tentano di arrampicarsi sugli specchi....o no?


bè il terzo e quarto album li vedo molto diversi dai primi due. E comunque sia hanno dei gran pezzi
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#57 Guest_Stipe_*

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Inviato 23 agosto 2007 - 22:07

Concordo, specie Issues che per quel che mi riguarda è il loro miglior disco. Poi cose abbastanze inutili e brutte.
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#58 Connacht

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Inviato 24 agosto 2007 - 11:31

mi devi dire dove cambiano....tentano di arrampicarsi sugli specchi....o no?


Ti consiglio di riascoltarti attentamente Follow the Leader e Issues. Ce ne vuole per non notare il cambiamento stilistico e la varietà nella proposta.

Poi fanno quello che dici tu con Take a Look in the Mirror, prontamente nullificato però dal successivo See You on the Other Side.
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#59 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 24 agosto 2007 - 13:58

Da poco ho saputo che il loro chitarrista(quello di una volta) ha preso i voti  ???


Da poco?
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#60 tabache

    Enciclopedista

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Inviato 24 agosto 2007 - 14:30


Da poco ho saputo che il loro chitarrista(quello di una volta) ha preso i voti  ???


Da poco?


si da poco lo ho saputo. poi non so quando è successo...
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#61 Guest_Sassicaia1980_*

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Inviato 24 agosto 2007 - 14:36

Quest'ultimo è l'esempio lampante che pur di prendersi dei bei dollaroni, questi sono entrati in studio senza chitarrista (Head il battista) e senza batterista originale. La band non c'è più, ma non tutti se ne vogliono accorgere: per me è da 4 secco asd

Quanto ai vecchi, follow the leader mi fa schifo ed è il simbolo dello sfascio. Issues invece è bello. Quelli dopo uno peggio dell'altro...
Alla fine se si fossero fermati ai primi due, credo che oggi sarebbe un gruppo di culto e nessuno oserebbe non citarli tra le band più importanti degli anni 90
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#62 Panfilo Maria Lippi

    Classic Rocker

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Inviato 24 agosto 2007 - 14:45

A parte che il chitarrista manca già da almeno un paio di dischi... ma se bastasse perdere uno/due membri del gruppo perchè il gruppo non esista più allora la maggior parte dei gruppi hanno smesso di esistere molto presto, per non parlare di gente come i King Crimson che allora non sono praticamente mai esistiti.
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#63 Connacht

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Inviato 24 agosto 2007 - 15:55

A parte che Head e Silvera se ne sono andati di propria spontanea volontà (il primo si è convertito, il secondo voleva stare con la famiglia) quindi non vedo cosa biasimare al resto dei Korn nè perché saltare subito alla banalissima conclusione del fare soldi... perché, secondo te, Follow the Leader sarebbe il "simbolo dello sfascio"? Spero non perché ci siano alcune canzoni rappate...
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#64 Guest_H.G.M._*

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Inviato 24 agosto 2007 - 18:54

Io salvo solo :

- Il primo disco ... comprato allora , beh ... ricordo che allora fecero molta presa .
- Shoots and Ladders ... per l'intro di cornamusa .
- Freak on a leash ... per il video .
- Right now ... per il video .
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#65 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 24 agosto 2007 - 19:01

A parte che Head e Silvera se ne sono andati di propria spontanea volontà (il primo si è convertito, il secondo voleva stare con la famiglia) quindi non vedo cosa biasimare al resto dei Korn nè perché saltare subito alla banalissima conclusione del fare soldi... perché, secondo te, Follow the Leader sarebbe il "simbolo dello sfascio"? Spero non perché ci siano alcune canzoni rappate...


o forse perché quei tre rap sono come qualità paragonabili a quello della ragazza di Fabri Fibra  asd
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#66 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 31 agosto 2007 - 14:27

Jon Davis doveva morire nel '98, ventisettenne e maledetto :) .
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#67 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 giugno 2015 - 21:27

k.jpg
 
ci sono cose sulle quali siamo tutti d’accordo a proposito dei korn e della loro discografia maggiore
 
l’esordio korn (1994) resta una tappa imprescindibile del rock anni 90, un disco che ha rinfrescato la conservativa scena metal, un vero e proprio assalto sonoro che aggrediva l'ascoltatore con una rivisitazione personale e fresca delle innovazioni dell'alt-metal di fine 80/inizio 90, trasformandolo nello psicodramma del cantante jonathan davis assurto da subito come nuovo paladino di una generazione di ragazzi vittime di abusi, nevrosi e solitudine. life is peachy (1996) ne è un degno seguito che se possibile alza ancora di più la posta in fatto di sound viscerale e dark. ma è follow the leader (1998) che si impone come il manifesto di un nuovo genere per l’occasione codificato alla perfezione per essere annunciato alle masse: i korn piantano la propria bandiera su quel terreno ancora da civilizzare alla convergenza tra metal, rock, industrial ed hip-hop che da lì in poi chiameremo nu metal
 
ci sono invece cose sulle quali non siamo tutti d’accordo: ad esempio sul resto della loro discografia. per la maggior parte degli addetti ai lavori i korn non hanno più pubblicato nulla di interessante. per molti hanno iniziato proprio a fare schifo. non ha sicuramente giovato la perdita di popolarità del nu-metal a metà anni 2000 che ha improvvisamente fatto diventare obsoleta ogni band identificativa del periodo. in verità i profeti di questa nuova generazione “assaltatrice” (un po’ metal, un po’ punk, un po’ goth) sono sopravvissuti alla loro stessa creazione e il mio tentativo è proprio quello di proporre alcuni dischi meritevoli dei korn post-follow the leader
 
issues (1999)
 
KoRnIssues.jpg
 
dopo aver istituzionalizzato un nuovo genere i korn se ne distaccano, lasciando il rap-metal ai loro protégés limp bizkit, riaffermando così il loro ruolo di leaders nella scena alt-metal e dimostrando che la vera differenza tra i korn e la folta schiera di imitatori che imperversano a fine anni 90 sta tutta nella grandiosità e maestria del suono. i korn – fin dagli inizi – sono il loro suono. certamente le lyrics violente ed arrabbiate urlate, singhiozzate, vomitate o cantate da davis hanno fatto la loro parte nel rendere i korn famosi. ma il vero marchio di fabbrica della band è sempre stato il sound granitico, la chitarra ossessiva, il basso psicopatico: è sempre lo stesso sound oscuro sparato a tutto volume, potente ed aggressivo, quello che ha caratterizzato la band. questo è vero per tutti i loro dischi, ma ancora di più lo è per issues, un disco che riporta il loro sound alle sue forme essenziali e che da lì riparte per espanderlo e ricomporlo. se possibile è ancora più dark dei dischi precedenti, la colonna sonora di un suicidio, ma allo stesso tempo è diverso, la coltre oscura dei primi album è mediata da una ricerca sonora che prosegue la sperimentazione di follow the leader e che lascia molto più spazio alla melodia. il capolavoro di apertura, falling away from me, è quasi una ballad se non fosse sfigurato da chitarre che affondano come lame. il secondo singolo make me bad è invece puro anthem korn-iano mentre somebody someone è un’altra delle loro filastrocche demoniache. menzione d’onore: la strizzata d’occhio industrial di let’s get the party starter
 
untochables (2002)
 
Unto_album_cover.jpg
 
con l’esordio rivitalizzarono il metal, traghettandolo dal medioevo all’età moderna. con il terzo disco, follow the leader, portarono la loro formula nel mainstream, spazzando via pregiudizi e steccati musicali. il quarto album, issues, era cupo ed impenetrabile. con il quinto, untochables, il tentativo era di andare oltre se stessi, fare un disco "alla korn" ma che non suonasse come le folte schiere di imitatori (un po' l'ossessione di davis & co nel periodo issues/untouchables: rimarcare la propria superiorità/originalità). c’è qualcosa oserei dire di rassicurante nel sentire la pesantezza granitica del muro di chitarre che assaltano l’ascoltatore nell’apertura di here to stay: la buona notizia infatti è che i korn sanno ancora suonare musica pensata per fare da colonna sonora al giorno del giudizio. thoughtless vorrebbe essere la nuova faget, ma nel post-columbine nessuna canzone che parli di vendette sui bulli può essere cantata (e venduta) a cuor leggero (video compreso, con tanto di censura dei versi: “I wanna kill and rape you, the way you raped me/It's on, pull the trigger and you're down, down, down”). però questo pezzo è forse quello più in linea con il passato. il nuovo sound emerge nelle sperimentazioni di brani come hollow life e make believe che sublimano tutta la passione di davis per la new wave. qualcosa sicuramente si deve anche al produttore michael beinhorn che espande il sound dei korn con tocchi di elettronica ed arrangiamenti magniloquenti. squilibrato ed imperfetto ma rimane molto probabilmente il loro ultimo album di rilievo. ed anche il loro ultimo best-sellers: 430.000 copie vendute nella prima settimana per poi diventare platinum
 
take a look in the mirror (2003)
 
Korn_-_Take_a_Look_in_the_Mirror.jpg
 
dopo il dittico issues/untochables che aveva mostrato il lato più sperimentale e melodico del gruppo, smussando parecchio le asperità del loro sound, i korn tornano alle origini con un album dal sound aggressivo e grezzo. take a look in the mirror è il classico disco che arriva alla fine del ciclo più florido e fruttuoso della carriera di una band. quindi da un certo punto di vista beneficia di una solida esperienza, ma dall'altro denota stanchezza. il gruppo è in crisi, schiacciato dalle pressioni, con i singoli membri alle prese con problemi personali (soprattutto di droga), la vena artistica è ormai palesemente prosciugata e non è di certo un caso che questo sia l'ultimo album con la line-up originale al completo. anche per questo il disco ha un fascino decadente da fine di un'epoca che è più facile scorgere a posteriori. i korn hanno riversato in take a look in the mirror tutta la frustrazione, la rabbia, la stanchezza di una band agli sgoccioli. è il prodromo della crisi di identità che attanaglierà il gruppo negli anni successivi. all'epoca della sua uscita venne accolto tiepidamente se non proprio in maniera negativa: era il 2003, il nu metal stava rapidamente sparendo dalla scena mainstream e nessuno era più in vena di fare sconti. curiosamente anche gli stessi davis e head considerano take a look in the mirror uno dei peggiori album dei korn. in realtà i fan lo apprezzano molto e con il passare del tempo, soprattutto guardando a cosa è venuto dopo, assomiglia davvero al loro canto del cigno. nulla di nuovo, ma i korn si impegnano a sfornare alcuni dei loro pezzi più aggressivi del loro repertorio, come l'uno-due da KO iniziale: l'invettiva urlata di right now e il quasi-death di break some off. è un repertorio collaudato il loro, come testimoniano pezzi alla issues/untochables come alive, il rap metal alla follow the leader di play me o il funky delle origini di y'all want a single, il melodramma wave di everything i've know. il disco è breve e vario, solido ed affidabile. nulla di nuovo per i korn, ma fatto bene
  • 7

#68 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 03 giugno 2015 - 21:40

 

ci sono cose sulle quali siamo tutti d’accordo a proposito dei korn e della loro discografia maggiore

 

 

Ehm... a me fa stracagare anche l'esordio  asd

(per farmi perdonare ti ho messo un +)


  • -1
Firma-Damon-2005.jpg

 

 


#69 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 04 giugno 2015 - 06:17

a me l'esordio piaceva molto all'epoca.

 

Shoots and Ladders è davvero un gran pezzo , in anticipo sui tempi  (stiamo parlando del 1994 molto ben prima dell'invasione di altri pseudo nu-metallari) . Mi piaceva un sacco anche Blind .

Qualche canzone orecchiabile  negli album successivi  (Freak On A Leash, Make me Bad,  Got The Life, A.D.I.D.A.S., Falling Away From Me, Trash) poi il nulla.

 

Pionieri.


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superstereo!

*lastfm*

 

 


#70 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 04 giugno 2015 - 08:02

Pionieri.

Mai amati particolarmente, ma si meritano questa definizione.

Li ascoltavo al liceo ogni tanto.

I primi dischi erano un po' troppo ruvidi per i miei gusti, quelli più radiofonici tipo Follow the Leader e Issues tutto sommato li ascoltavo con piacere.


  • 0
Life was never better than
in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."

#71 cinemaniaco

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Inviato 04 giugno 2015 - 09:05

poi il nulla

 

dai ho scritto quel post proprio per convincervi del contrario ashd


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#72 Tom

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Inviato 04 giugno 2015 - 09:50

Non ascolterò mai un disco nu-metal ^_^ ma bel post.


  • 0

#73 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 25 luglio 2016 - 00:31

sono i korn nella loro comfort zone, ma dopo un paio di ascolti mi è già entrata in testa come i loro evergreen


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#74 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 23 ottobre 2016 - 12:38

boh io ci provo ashd

the serenity of suffering

Korn-The_Serenity_of_Suffering-album_cov

sin dalla copertina il richiamo è al periodo di issues/untochables, come in quei dischi (sottovalutati) l'idea è quella di mediare e conciliare pesantezza e melodia, aggressività e vulnerabilità. dopo un decennio di crisi di identità, tra sperimentazioni poco riuscite e tentativi di ritorno alle origini, i korn guidati da jonathan davis e dal ritrovato (e fondamentale) brian "head" welch danno alle stampe il loro disco più compatto ed ispirato molto probabilmente proprio dai tempi di untochables

i korn suonano ormai come un classico, totalmente incuranti delle mode attuali tornano a fare semplicemente i korn. dall'attacco granitico di insane alle sferragliate di chitarra che creano il tipico clima di tensione che fa da sfondo ai registri psicotici del canto di davis, dalle filastrocche gotiche alle aperture melodiche, dallo scratching al groove funky, come ha fatto notare qualcuno mancano solo le cornamuse e poi il loro repertorio sarebbe al completo. album nero come la pece, ennesima tappa del diario confessionale dell'ex giovane tormentato jonathan davis, ormai over 40 ma non ancora riappacificato con la vita e le proprie debolezze

insane: https://www.youtube....h?v=P-zb4C_k7Ek

a different world: https://www.youtube....h?v=0zXDys_gwHk
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#75 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 24 ottobre 2016 - 09:10

La curiosità ha vinto [in verità come con ogni altro disco loro] e gli ho dato una chance: io sono un pò radicale e sono convintissimo che l'esalogia dei dischi dei Korn con la formazione storica sia il top del genere e il loro top [quindi incluso anche quel TALITM che te mi pare snobbi un pò :o ] mentre una volta rotto quell'equilibrio si sia come rotto qualche sorta di incantesimo. Questo TSOS è anche secondo me già da ora il più degno di stare vicino ai suddetti dischi, e secondo me non è un caso che sia proprio il disco con la formazione più simile all'originale di sempre e con un livello di affiatamento quasi paragonabile: Silveria è irrecuperabile ma mollò comunque in maniera più pacifica di Head, che invece tornò come figliol prodigo proprio in occasione del precedente e prescindibile album, mentre il batterista che hanno ora è qui da quasi 10 anni e quindi è oramai parte integrante della band]. È un disco che non disdegna i trucchetti imparati negli ultimi due lustri ma li usa meglio, penso all'elettronica ad esempio, non invadente come TPOT, più simile a quella di Issues ma comunque diversa. Non ho amato troppo alcune soluzioni più "estreme" che uno si sarebbe aspettato più in un disco degli ultimi Slipknot [cercando la battuta potrei dire "compreso Corey Taylor", ma in verità sia la sua comparsata che il suo brano li ho trovati ok] ma le lascio passare in nome di quel minimo di spinta "evolutiva" che probabilmente a gruppi di questo tipo serve. Bentornati o quasi, insomma.


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The core principle of freedom
Is the only notion to obey


#76 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 24 ottobre 2016 - 19:08

Ci ho provato anch'io ma per me è un NO. Sono durato circa un minuto. Mi sembra la copia della copia di Untouchables :(

Boh non so per me i Korn sono quasi esclusivamente il primo disco che ho riascoltato di recente: una bomba. Uno dei migliori dischi degli anni '90. Un qualcosa di veramente mai sentitio prima. Ora invece mi fanno un po' pena. E lo dico con rammarico


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#77 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 agosto 2017 - 17:45

in questi ultimi giorni mi sono ritrovato a riascoltare il loro esordio, cosa che faccio ciclicamente da non so più quanto tempo, è uno dei 2 o 3 dischi che ho riascoltato di più in vita mia ed anche ovviamente uno dei miei album preferiti in assoluto. e riflettevo a come ball tongue potrebbe benissimo essere presa come paradigma del loro personalissimo ibrido funk-metal-rap



dei loro figliocci nu metal si può dire che assomigliano ai korn, ma i korn si può dire che non assomigliano a nessun'altro. c'è la sezione ritmica ripetitiva, possente ed opprimente; c'è il basso funky che tortura le orecchie; ci sono le chitarre che mimano lo scratching del deejay; c'è il canto tormentato, infantilmente creepy alternato al rapping psicotico del tossico in astinenza sbavante e in preda ai deliri

mi rileggevo anche la pietra dei nostri amici del sito http://www.ondarock....i/korn_korn.htmche trovo puntuale e davvero ben scritta, però mi permetto anche un appunto: dei 12 brani che compongono l'album, solo 4 vengono analizzati definendo gli altri "inutili" da trattare per via dell'uniformità stilistica del disco. si, il disco è solido ed organico, ma di sfumature ne emergono eccome, anche nei brani più sottovalutati che gettano i semi se non le coordinate di un intero genere

penso a predictable : https://www.youtube....h?v=YaACY5x9vqAche evidenzia i debiti verso i pantera

helmet in the bush : https://www.youtube....h?v=KvOR7XTUu5gche invece non nasconde l'influenza dell'industrial via nine inch nails

poi io adoro lies : https://www.youtube....h?v=xC3kCZCPxHYcon il growling di davis che sembra inghiottire come l'orco delle favole il cantato di head nel ritornello (e pezzo che continua a ribadire le influenze post-thrash)

ma soprattutto la pietra non prende in considerazione faget : https://www.youtube....h?v=xYFPtglkVzYche se non è il capolavoro assoluto dei korn, poco ci manca

la definizione che mi piace di più dei korn è quella di todd mcfarlane: "i doors degli anni 90"
  • 2

#78 simon

    Scaruffiano

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Inviato 17 agosto 2017 - 23:19

sono di matrice industrial free noise avant drone experimental post rock diluito fino alla anoressia evolutiva della dark ambient e mi trovo in imbarazzo quando leggo topics simili? affatto, sembra di ritornare direttamente sotto le frustate sadiche di Caligola o quelle meno dolciastre di Hitler.

 

veniamo al sodo. prima di loro assolutamente il nulla in termine di avant fusion free hip hop guttural grind psycho core and industrial effervescent. li ho sempre trovati massimalisti, ma erano gli anni novanta e il futurismo senza barriere dell'Internet non era stato ancora immaginato. provenivano da una metropoli o cose di questo genere, non vado a documentarmi perchè sono stanco. erano albi prodotti divinamente che sapevano gestire and incrementare la psicopatologia annuale del leader e queste ciurme disastrate di programming sub Ministry e samples hip hop seconda retata devastate nel mix da chitarroni alla Slayer o alla death metal, analizzandone i fenomeni armonici fino alle intercapedini più nascoste dei ninfo HZ.

 

i primi tre dischi sono molto avanti, come i Pink Floyd, i primi di Eno solista ambientalista, Velvet Undergroud, Sonic Youth avant barbarism meet La Morte Young etc. ma il problema maggiore che non sono riusciti a procedere con quell'impeto tra il carnascialesco e il metereopatico che senza dubbio aveva tra le loro fauci un ID di pura lana vergine grungy. il leader ha perso definitivamente la magione della ragione, e quando hanno deciso di rettilarsi in nuove capsule di idrogeno e lancinati viagra di dubstep, hanno ceduto alla grande. i Rammstein fanno sempre la stessa canzone, ma la fanno sputando eroina e nandrolone da tutti i pori, questi purtroppo si sono fermati in un imperfetto ictus produttivo. li ho sempre associati al cemento e all'asfalto bucato dalle gangsta sudiste, con la temperatura del selciato che sfiora i cento gradi centigradi. anti dream pop, dentro l'angoscia e dunque blues.


  • 4

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#79 Perfect Prey

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Inviato 02 aprile 2018 - 13:04

TSoS l'ho trovato imbarazzante, al di là del fatto che certe cicatrici di HIV non si sono mai rimarginate del tutto e che è piacevole risentire le urla della chitarra di Head, ha parecchi momenti posticci.
Titolo azzeccato, son le sofferenze che definiscono una persona e la prospettiva di guarigione o perlomeno di convivenza pacifica fa sentire perduto chi pure l'anelerebbe.
Ma non è un titolo a fare l'album.

Continuo a dirlo: Issues per me rappresenta l'inizio della fine. Ho rivalutato FtL, ma IMO il quarto non va oltre una sufficienza risicata. Se non avesse Falling Away in scaletta il voto sarebbe 5.
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#80 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 02 aprile 2018 - 19:49

boh visto che hai riuppato [è stato lui! è stato lui! non io!] ne approfitto per segnalare che jon esordirà in solitaria quest'anno




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#81 Perfect Prey

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Inviato 02 aprile 2018 - 20:37

Ora non posso vedere i video, perché "Episodes"?
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#82 cinemaniaco

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Inviato 03 aprile 2018 - 09:22

boh sarà qualche tentativo di campagna virale

c'è anche il teaser dell'album e sembra suonare come i dischi dei korn più davis-iani... aka mi sa che ti farà cagare ashd


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#83 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 03 aprile 2018 - 11:17

Secondo te, quanto ha influito sulla scrittura di Davis la giovanile infatuazione per i Duran Duran asd ?
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#84 cinemaniaco

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Inviato 03 aprile 2018 - 11:27

bè tanto, è un malato di wave. sentiti pezzi come hollow life , blame, make believe su untouchables
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#85 cinemaniaco

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Inviato 19 luglio 2019 - 12:26



THE NOTHING, 13 settembre
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#86 Giuseppe Bergman

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Inviato 19 luglio 2019 - 16:06

E sticazzi dai


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" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#87 cinemaniaco

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Inviato 03 agosto 2019 - 13:00

più brutale il nuovo pezzo rilasciato con jon di nuovo in modalità serial-killer


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#88 Perfect Prey

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Inviato 03 agosto 2019 - 18:21

Strizza l'occhio al growl più mainstream.
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#89 Tony Randine

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Inviato 25 settembre 2019 - 22:44

Li schifo pesantemente dai tempi di Untouchables, ma questo nuovo è la cosa migliore che abbiano inciso da almeno 20 anni.
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#90 cinemaniaco

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Inviato 26 settembre 2019 - 14:06

Li schifo pesantemente dai tempi di Untouchables, ma questo nuovo è la cosa migliore che abbiano inciso da almeno 20 anni.


per poter fare una affermazione del genere bisognerebbe anche aver sentito cosa hanno fatto in questi 20 anni, ma comunque…

come ho già scritto, non mi ha preso particolarmente e dopo che gli ascolti si sono sedimentati, posso dire che dalla sua ha sicuramente un paio di canzoni che mi piacciono veramente (cold, the darkness is revealing, idiosyncrasy, h@rd3r e this loss, e sono anche i pezzi più heavy), ma oltre ad un intro, un outro ed un intermezzo pleonastici, l'album per me si perde da qualche parte tra finally free e gravity of discomfort

è stato accolto benissimo da tutti, e non so forse è il fatto che ormai i korn siano stati storicizzati per il ventennale di follow the leader, ma il precedente the serenity of suffering non gli era di certo secondo, né meno solido e compatto
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#91 Tony Randine

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Inviato 26 settembre 2019 - 16:09

Li schifo pesantemente dai tempi di Untouchables, ma questo nuovo è la cosa migliore che abbiano inciso da almeno 20 anni.

per poter fare una affermazione del genere bisognerebbe anche aver sentito cosa hanno fatto in questi 20 anni

Se ho fatto un'affermazione del genere vuol dire che so di cosa parlo. E rimane comunque un parere personale.
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#92 Edgewalker

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Inviato 27 settembre 2019 - 10:07

 

 

Li schifo pesantemente dai tempi di Untouchables, ma questo nuovo è la cosa migliore che abbiano inciso da almeno 20 anni.

per poter fare una affermazione del genere bisognerebbe anche aver sentito cosa hanno fatto in questi 20 anni

Se ho fatto un'affermazione del genere vuol dire che so di cosa parlo. E rimane comunque un parere personale.

 

 

Però se questo ti è un minimo piaciuto il raggio di tolleranza lo potresti facilmente estendere tanto a Take A Look [ultimo con la formazione storica originale, che è importante] quanto a The Serenity of Suffering che è già stato un sostanzioso ritorno, come diceva cine. Penso che forse però quel disco è piaciuto molto non solo per l'avere i loro trademark e ben eseguiti, ma anche per certe virate estreme che, pur non disprezzandole, non penso siano per forza un segno di maturità, specie per un gruppo come loro che del fare a meno di certi stereotipi della musica heavy [velocità e assoli] ne ha fatto un culto.

 

Quest'ultimo invece occasionalmente non lesina in cattiveria ma ha un equilibrio maggiore tra pieni e vuoti, sempre all'insegna del loro melodiare. Il segreto comunque è sempre Head*: nel disco nel quale era appena tornato non si erano ancora tutti ambientati di nuovo e col senno di poi è stata più una prova generale, dal successivo invece hanno ingranato e, al netto dell'assenza di Silveira, potremmo essere dentro ad una nuova streak come i loro primi sei. Insomma The Paradigm Shift = Nedermayer's Mind, TSOS = Korn e The Nothing = Life Is Peachy asd [ma non con lo stesso dislivello tra l'esordio e il secondo].

 

*Peraltro, i suoi due dischi senza i Korn sono meglio dei dischi dei Korn senza di lui.


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#93 cinemaniaco

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Inviato 27 settembre 2019 - 13:07

the serenity of suffering mi piace di più perché è un disco diretto, aggressivo e pesante, come dice pancakes. secondo me è molto più affine a take a look in mirror di quanto non lo sia the nothing

comunque hai centrato il punto: la svolta è stato il ritorno di head. ha posto fine alla crisi di identità dei korn, divisi tra le sperimentazioni elettroniche di davis e dubbi ritorni alle origini senza una idea di dove voler approdare

ho qualche dubbio sul fatto che il prossimo possa essere il nuovo follow the leader ashd
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#94 Tony Randine

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Inviato 27 settembre 2019 - 14:43

 

 

 

Li schifo pesantemente dai tempi di Untouchables, ma questo nuovo è la cosa migliore che abbiano inciso da almeno 20 anni.

per poter fare una affermazione del genere bisognerebbe anche aver sentito cosa hanno fatto in questi 20 anni

Se ho fatto un'affermazione del genere vuol dire che so di cosa parlo. E rimane comunque un parere personale.

 

 

Però se questo ti è un minimo piaciuto il raggio di tolleranza lo potresti facilmente estendere tanto a Take A Look [ultimo con la formazione storica originale, che è importante] quanto a The Serenity of Suffering che è già stato un sostanzioso ritorno, come diceva cine. Penso che forse però quel disco è piaciuto molto non solo per l'avere i loro trademark e ben eseguiti, ma anche per certe virate estreme che, pur non disprezzandole, non penso siano per forza un segno di maturità, specie per un gruppo come loro che del fare a meno di certi stereotipi della musica heavy [velocità e assoli] ne ha fatto un culto.

 

Quest'ultimo invece occasionalmente non lesina in cattiveria ma ha un equilibrio maggiore tra pieni e vuoti, sempre all'insegna del loro melodiare. Il segreto comunque è sempre Head*: nel disco nel quale era appena tornato non si erano ancora tutti ambientati di nuovo e col senno di poi è stata più una prova generale, dal successivo invece hanno ingranato e, al netto dell'assenza di Silveira, potremmo essere dentro ad una nuova streak come i loro primi sei. Insomma The Paradigm Shift = Nedermayer's Mind, TSOS = Korn e The Nothing = Life Is Peachy asd [ma non con lo stesso dislivello tra l'esordio e il secondo].

 

*Peraltro, i suoi due dischi senza i Korn sono meglio dei dischi dei Korn senza di lui.

 

 

Take a Look lo conosco bene. È stato l'ultimo loro album a cui ho dato più di una possibilità, e non sono mai riuscito a digerirlo. Già con Untouchables avevano perso buona parte del mio interesse, e ancora oggi lo reputo un disco brutto sotto molti aspetti. In primis la produzione - sembra sonato sott'acqua - e salvo a malapena giusto due pezzi: Botled up inside e Wake Up Hate.

Tutto ciò che hanno tirato fuori tra Take a look e The Nothing lo accomuno in un unico polpettone quasi inascoltabile, moscio, poco ispirato e privo di mordente.


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