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La FantaPolitica


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#1 Incidente

    Feudo

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Inviato 14 agosto 2009 - 15:58

Tutto è partito come un gioco, ma sta diventando molto di più.
Qui trovate il mio gioco, al quale v'invito a partecipare, o a crearne di simili per le vostre zone:

http://poggiomarino....um=poggiomarino

Poi la gente ha cominciato a partecipare a prendere, a ragione, la cosa sul serio...

Anche il quotidiano nazionale "IL MATTINO" ha scoperto il mio "giocattolino" e ne ha parlato.

Orgoglioso d'averla generata trovo la riflessione, in prima pagina, di De Silva straordinaria; m'ha illuminato. D'altro canto però, ora, mi sento estremamente responsabile della buona riuscita di questo "gioco".

Qui gli articoli on line:

http://sfoglia.ilmat...Number=35&vis=G

FRANCESCO GRAVETTI Poggiomarino. � nato come un divertimento estivo, un modo per parlare di politica senza litigare, ma in pochi giorni è diventato un vero e proprio cult per gli internauti di Poggiomarino. Sul forum on line http://poggiomarino.forumup.it impazza il «grande gioco della fantamministrazione». Un po' fantacalcio, un po' reality (con tanto di nomination e rigide regole da rispettare), il gioco è stato inventato da Michele Corrado, noto col nick di Incidente, che lo sta promuovendo anche su Facebook. In pratica, si tratta di eleggere, attraverso «fantaelezioni», la «fantamministrazione» comunale e, dopo selezioni e sondaggi, il «fantasindaco». Perché «fanta»? Perché anche le candidature, al contrario di quanto avviene nelle elezioni reali, vengono decise dagli utenti. Una sorta di «dream team», formato dai poggiomarinesi più amati o, almeno, più stimati. Ognuno può nominare due persone. Tra gli indicati finora ci sono professionisti, studenti, amministratori del presente e del passato, segretari di partito, esponenti della società civile, semplici cittadini. I candidati (una cinquantina, ma crescono giorno dopo giorno) saranno divisi in gironi, si sfideranno tra loro e, gradualmente, accederanno alla fase finale. A settembre Poggiomarino avrà il suo «fantasindaco». Da quando il gioco è partito, il sito ha avuto un'impennata di contatti: in tanti stanno iscrivendosi per esprimere le loro preferenze e tutti sembrano prendere la cosa molto seriamente. E ora Michele «Incidente» Corrado spera pure che dal web nasca un rinnovato interesse per la vita politica locale. Nella città che ha conosciuto gli anni bui della camorra e quelli dell'instabilità politica (dal 1993 mai un'amministrazione ha completato la consiliatura) i disagi restano tanti: «Assieme a molti altri giovani io mi interesso di politica e per quel che posso mi impegno a migliorare la mia città. Le fantamministrazioni sono state pensate affinché i cittadini possano indicare chi ha le credenziali utili a governare il nostro paese meglio di chi lo sta facendo ora o l'ha fatto in passato, riducendoci allo stato in cui versiamo». Qualcuno, per provocazione, ha anche provato a candidare Pasquale Galasso, il boss, poi pentito, che per anni ha controllato Poggiomarino e il territorio vicino, ma è stato subito zittito dagli altri utenti. Anche perché, come ha scritto l'ideatore, «nel momento in cui si decide di partecipare, è richiesta concentrazione e serietà». Sennò che gioco sarebbe?

http://sfoglia.ilmat...&Number=1&vis=G

Diego De Silva «Gennaro Esposito ti ha aggiunto come possibile primo cittadino»: potrebbe essere questo il layout dell'offerta lanciata dal forum più cliccato di Poggiomarino (http://poggiomarino.forumup.it) che in questi giorni ha diffuso in rete il «Grande gioco della fantamministrazione», subito rimbalzato nel grande social network di Facebook. Fantacandidature, fantaelezioni, fantapolitica: ovvero, totale libertà di scelta (diretta e personalissima, fuori da ogni imposizione di segreteria politica) dei propri rappresentanti; qualità del consenso ottenuta mediante immaginazione (che è generatrice di libertà, ma a poco vale senza il lavoro di braccia che la costruzione della libertà richiede). Di più: immaginazione condivisa, secondo il gioco (appunto) democratico della vittoria della maggioranza, ottenuta mediante adesione non condizionata da finalità d'interesse personale né opportunità d'appartenenza a categorie o gruppi di pressione d'alcun genere. E non si può non sottolineare la portata simbolica della provenienza geografica di una simile iniziativa, un territorio così notoriamente afflitto da un potere criminale che da anni insidia le istituzioni al punto da decretare più volte lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Nel gioco della fantapolitica eleggo chi mi pare, senza subire alcuna sollecitazione, senza ricevere una sola telefonata, senza trovarmi la cassetta della posta intasata di figurine elettorali e facsimili di schede di voto, senza considerare alcun tipo di criterio, nella scelta, che non sia quello della mia libertà. Dico sì o no. Faccio i nomi che voglio, assegnando gli incarichi che ritengo adeguati al rappresentante che indico: una volta tanto, determino.
Come a dire che la fantademocrazia è la vera democrazia possibile, e quindi (giocando con un altro grande slogan di questi anni) che un altro mondo (quello della rete, il premio di consolazione della realtà) è possibile, perché in quello reale la democrazia sconta inevitabilmente il condizionamento della libertà di scelta. La clientela, il favore, il privilegio promesso, l'intimidazione, lo scambio; tutte le categorie che da sempre intervengono sulla decisione del singolo elettore e lo mutano, smembrandolo, trasformandolo da persona a massa, gruppo, serbatoio di voti, cliente, in questa modalità di formazione del consenso vengono abolite sul nascere. Si vota per convinzione, libero arbitrio, magari andandosene (come si diceva a scuola, parlando degli insegnanti ingiusti) a simpatia o antipatia; e con un gesto (il clic) che non richiede alcun trasferimento, neanche alla sezione di voto dietro l'angolo. La fantademocrazia è democrazia a domicilio, immaginazione sedentaria, potere assoluto, capriccio dell'elettore. �, per così dire, telecomando del consenso. Una prospettiva simile, se appare liberatoria da un lato, dall'altro sa un po' di cinismo. Infatti le si è dato il nome di «gioco», per prendere fin dall'inizio le distanze dal qualunquismo collaterale che deriverebbe da un'applicazione letterale. Ma di fronte a un gioco di società così diffuso, viene spontaneo chiedersi che cosa succederebbe se davvero si applicassero questi metodi alla democrazia reale. Se ogni cittadino (anche quelli, per esempio, che scontano il potere criminale diffuso a diversi livelli nel territorio che abitano, e fanno sempre più fatica a distinguere il lecito dall'illecito; anche quelli, per esempio, abituati a votare per ottenere un'utilità qualsiasi in cambio, che potrebbero provare, almeno per una volta, il brivido dell'affrancazione dal favore, e quindi votare come gli passa per la testa) potesse scegliere nella più totale libertà il candidato che lo rappresenta. Se giocasse davvero con lo strumento democratico (perché la democrazia dà la parola a tutti e accetta il voto di tutti, colti e ignoranti, attenti e distratti, superficiali e competenti, e a ognuno assegna un punto, a ognuno conferisce la stessa autorità e lo stesso peso nella formazione del consenso). Se, libero da ogni vincolo e da ogni condizionamento, fosse in grado di esprimere maggioranze valide. Chissà quale democrazia verrebbe fuori. Chissà quali risultati darebbe. Chissà se lo sapremo mai. In quell'altro mondo dove questo è possibile, potremo toglierci la curiosità di analizzare la classifica. Ridere di risultati inaspettati. Pensare di vivere in una società diversa dalla classe dirigente che abitualmente esprime. Una società che vorrebbe altro, eppure continua a scegliere quello che non vuole (o non vuole esattamente). E davanti a questa scoperta, la prossima volta, votare (davvero) diversamente, chissà.
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#2 Incidente

    Feudo

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Inviato 14 agosto 2009 - 16:00

Fondamentalmente si tratta dell'ennesima delle mie puttanate, ma ha scopi ben precisi e onorevoli.

Se vi va date un'occhiata, ma prendete la cosa sul serio, perchè un pò ne vale la pena.
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