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classic&avant tube


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329 replies to this topic

#101 paloz

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Inviato 12 marzo 2011 - 15:44

Continuo il mio/nostro percorso contemporaneo con uno dei compositori che più mi sta a cuore, e sicuramente quello che più ha inciso sul mio modo di rapportarmi alla musica moderna: Salvatore Sciarrino (*1947).
La sua produzione è molto vasta ed è difficile orientarcisi, ma col tempo tenterò di proporvi un percorso che vi aiuti a capire la sua poetica, il suo personalissimo e innovativo linguaggio musicale, la sua inedita spinta oltre l'atonale.
Sciarrino è un personaggio unico, che non ha mai esitato a spiegare le ragioni della sua musica, a guidare l'ascoltatore nella comprensione della stessa, a suggerirne una lettura emotiva. Tra i vari scritti su di lui, oltre alle sue "Carte da suono" [ed. Novecento, 2002], vi consiglio l'ottima analisi di Marco Angius in "Come avvicinare il silenzio. La musica di Salvatore Sciarrino" [ed. Rai Eri].
Oggi vi propongo
Salvatore Sciarrino - Sei Capricci, per violino solo (1975-76)

[img width=200]http://i01.s2.imagehosting.ws/2010-08-03/791622/sciarcapcx4_174.jpg[/img]
[una registrazione fenomenale contenente il capolavoro orchestrale "Un'immagine di Arpocrate"]

http://www.youtube.com/watch?v=6m7rDBv-8Tw


Per una lettura, copincollo le note di copertina:

[img width=600]http://img197.imageshack.us/img197/8264/capricci.jpg[/img]
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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#102 paloz

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Inviato 28 marzo 2011 - 17:49

Oggi vi porterò, se vorrete, alla scoperta dell'universo non-musicale di Helmut Lachenmann.
Va' che bella foto.

[img width=350]http://img862.imageshack.us/img862/7732/lachenmann.jpg[/img]

Compositore tedesco classe 1935, molto criticato ma anche giustamente premiato col Leone d'oro alla carriera del 52° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia:

??Amatissima e controversa, la musica di Helmut Lachenmann ha avuto ed ha una grande influenza sui compositori di almeno due generazioni. La concezione molto radicale e utopica a un tempo di un suono disseccato, spogliato di peso semantico fino a raggiungere uno stato che si può definire "minerale", ha emblematicamente siglato le estreme conseguenze dell'avanguardia musicale strutturalista. Ma contemporaneamente, e questo è l'aspetto forse più interessante e anche sorprendente, ha aperto un nuovo mondo sonoro forzando provocatoriamente i limiti della percezione. Nata da una concezione negativa dell'orizzonte semantico, ha infine dischiuso una nuova idea di linguaggio e, per così dire, una nuova forma di ??verginità? della materia sonora?.


E già questo mi pare uno splendido biglietto da visita. E in effetti è vero: sebbene navighi sulla soglia dell'impercettibile molto meno rispetto a Sciarrino (il vero maestro del "sound of silence"), Lachenmann non è da meno nell'ambito delle sperimentazioni esecutive - parlando di archi, ad esempio, con l'uso di tecniche come "col legno" o "sul ponticello", alternanze di pianissimi e fortissimi, sfregamenti rumoristici e via discorrendo.
Ed è proprio uno dei suoi tre quartetti che oggi vado a proporvi: il secondo, meglio conosciuto come
Reigen seliger Geister (1988-89), eseguito da Arditti String Quartet
- letteralmente "Danza degli spiriti beati", un pezzo che trovo sinceramente stupendo e di gran effetto. Dura quasi mezz'ora, ma vi consiglio di trovare il tempo per godervelo.

1/2
2/2


Come sempre per comodità ve l'ho uppato in due parti su Youtube, perché la logica imperante è quella dell'immediato. Ma se foste davvero interessati vi rimando ad un mio post su Avaxhome, dove potete trovarlo in formato lossless, nella registrazione integrale dei suoi quartetti, sempre ad opera degli Arditti.


Le parole migliori le riporto dalle note di copertina:

For Lachenmann, the string quartet is not just a matter of "bowed strings", but rather of the interaction and, at times, collision of bows (hair and wood), strings and, not least, fingers. Even the mineral world comes into play: many of the most delicate, ephemeral sounds are produced with the metal tension-screw of the bow. And indeed delicacy, otr rather, the "gesture of overhearing" that Adorno once ascribed to Webern, is the basic condition of Lachenmann's second Quartet, the Reigen seliger Geister (whose title invokes Gluck's Dance of the Blessed Spirits). Whereas Lachenmann's first quartet, Gran Torso (1971), was dominated by the abrasive scraping sounds of excessive bow pressure, and ground to a virtual halt, an epic anti-climax, about two thirds of the way through, in the Reigen seliger Geister the opposite condition prevails: it's not until about the half-way point that the instruments emerge decisively from the verge of silence.
As ever with Lachenmann, there is little trace of convention in the handling of the instruments. Only the viola is normally tuned; all the strings of the first violin and cello are tuned down a semitone, and those of the second violin down a tone. Each player's part has a second stave which indicated the position of the bow on the strings, and the "normale" option is probably the one least used. Yet although the instructions describing the various playing techniquesoccupy several pages at the beginning of the score, there is no question of a catalogue of effects. The piece is a map of a new expressive domain: alienated, but none the less real (or expressive) for that. Where conventional bowed sounds occur - and occasionally they do - they serve as memories of a lost world, carrying all the pathos of that loss.
[...]


e da Lachenmann stesso (un po' criptico, come quasi tutti i compositori):

"Reigen seliger Geister" ("Round dance of blessed spirits") - game of perception: tones snatched from the air - Air snatched from the tones. After the adventure of my first string quartet, "Gran Torso", with extra-territorial stules of playing on the instruments - these days long since developed by other tourists in that territory - here the recourse to constellations of intervals ("Text") as "facade", as "pretext", so that through the realisation of the natural acoustic borders of the tone produced, the timbre of its articulation, its attenuation, when dying away, when stopping the vibration of the strings (for example, also the alteration of the sound component by shifting of the bow between "ponticello" and "tasto") breaking through the "dead" tonal structure to experience the bringing of an object to life.
Thus fields of action determined by performance techniques are dramatised, transformed, displaced, abandoned, united. The pianissimo as the space for a multiple fortissimo possible of repressed intermediate values: figures, which in displaced strokes of the bow disappear or emerge in toneless sound, the pizzicato medley, which in spite of its transitory dying away is still prematurely attenuated, "filtered out". If you will, pleading the vision of the Emperor's new clothes.



Buon ascolto a tutti!
Speravo di non arrivare all'abusato cliché del "commentate se vi piace" o "discutiamone"... Visto che le visite non mancano, fate un passo in più ed esprimete il vostro giudizio.  :)
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#103 dick laurent

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Inviato 29 marzo 2011 - 21:49

l'ho sentito ieri notte, e a dire il vero non mi è piaciuto granchè, però l'ho ascoltato una volta e vuol dire e non vuol dire.

Io invece oggi ero molto più sul tradizionale con questo bellissimo quartetto di Arriaga
http://www.youtube.c...h?v=YU_kVxHSAmU
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#104 paloz

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Inviato 13 aprile 2011 - 22:51

Riproviamo con Sciarrino?
Dopo i Sei Capricci proporrei di fare un saltino di difficoltà, provare con un'opera più criptica ma molto, molto più affascinante. Si tratta di
"Infinito Nero", Estasi di un atto (1997-98), per voce e otto strumenti [testo di S. Sciarrino da Maria Maddalena de' Pazzi]

Eseguito da Ensemble Recherche e Sonia Turchetta (esecutrice di punta per le opere di Sciarrino). Durata: circa 27 minuti.

[img width=250]http://img1.wantitall.co.za/images/ShowImage.aspx?ImageId=Salvatore-Sciarrino-Infinito-nero-Le-voci-sottovetro%7C41hEcsoTFDL.jpg[/img]


1/2
2/2



Da una conversazione col compositore:

I primi schizzi di Infinito nero, estasi di un atto, risalgono all??estate 1997. Il libretto si basa sui testi di Maria Maddalena de?? Pazzi, una mistica dell??inizio del XVII secolo.
Alla fine degli anni ??80 avevo trovato un??edizione moderna di una scelta dei suoi scritti, Le parole dell??estasi.
Maria Maddalena de?? Pazzi era folle e aveva delle visioni mistiche. Proveniva da una famiglia fiorentina molto conosciuta e questa è probabilmente la ragione per la quale è stata canonizzata. La sua figura è imbarazzante, quasi diabolica. In lei è difficile distinguere veramente Dio dal Diavolo. Le sue visioni sono sempre angoscianti e rivelano un autentico carattere patologico.
Il modo in cui i suoi testi ci sono pervenuti è singolare. Maria Maddalena de?? Pazzi non scriveva. Tutto ciò che ci è pervenuto di lei è stato trasmesso oralmente. La sua storia è stupefacente. Otto novizie stavano con lei, quattro ripetevano quello che diceva, poiché ella parlava troppo velocemente per essere seguita, e quattro scrivevano quello che le prime ripetevano. Le parole zampillavano da lei come una mitraglia, poi ella cadeva in un lungo silenzio. Questa bizzarria, questa evidente patologia, è una forma estrema di oralità. Non si trattava più di parole, ma di una cascata, di un flusso verbale. La storia di Maria Maddalena de?? Pazzi, i suoi dettati di gruppo, le sue parole e le loro trascrizioni hanno qualcosa di particolarmente teatrale, e potrebbero essere il soggetto di un??opera, o piuttosto di un film o di un documentario.
Questa scissione tra l??enunciazione la più rapida possibile e il mutismo più completo, la transizione spontanea verso il silenzio, caratterizzano anche la mia musica. Il silenzio non è vuoto ma è nascita del suono, esperienza della vita. Forse il mio silenzio è ora più sobrio. Non avrei mai pensato di poter scrivere l??inizio del lavoro, con il suo ritmo di respirazione. Stiamo in ascolto del nostro cuore? Rifiuto ogni amplificazione degli strumenti perché l??ascoltatore deve sentire il diverso respiro e i battiti del cuore di Maria Maddalena. Ma uno strumento, il legno di un pianoforte sono un cuore? Non avevo probabilmente mai utilizzato prima i suoni e i rumori con la stessa consapevolezza e precisione, con una tale sicurezza tecnica. Sono arrivato davvero in profondità, fino al suono del silenzio.
Le mie opere recenti sono praticamente nude. Questa nudità è determinante per l??ascolto. E?? a questa condizione che la musica si impadronisce di noi.
Tutte le forme di linguaggio e di esperienza si alterano, perdono la loro normalità quando sono limitate, ed è sufficiente un solo suono per comprendere cosa è il suono o il silenzio.
All??inizio il tema centrale di Infinito nero era il dialogo, l??idea di polarità, il nero e il bianco. Dapprima avevo anche pensato a due solisti. Lo spazio della scena doveva essere diviso, non con delle costruzioni ma dalla luce, nera e bianca. Non una divisione costante, ma cambiamenti rapidi della luce, quasi un batter d??occhio. Questi cambiamenti riflettono l??immagine dell??opera e delle sue implicazioni. La cosa più importante è che l??idea della concordanza delle contraddizioni sia visibile. Infinito nero avrebbe potuto essere intitolato Infinito bianco. Non è un paradosso: se io fisso a lungo il bianco o il nero, vedo la stessa cosa.
La partitura non contiene alcune indicazione di messa in scena, tranne che alla fine, dove è precisato che l??interprete si torce, come roso dall??interno. Durante la composizione mi è tornato alla mente uno studio sull??isteria di Charcot, della fine del XIX secolo. Charcot analizza i movimenti dei ??posseduti dal diavolo?, come sono riprodotti dalla pittura. In un certo movimento a terra gli isterici tendono il loro corpo come un arco, sostenuto unicamente dai piedi e dalle spalle. E?? singolare che le novizie abbiano descritto gli stessi movimenti in Maria Maddalena de?? Pazzi: ??Si siede e comincia a torcersi?. Questi movimenti caratterizzano una posseduta dal diavolo.
In una seconda versione il libretto riprendeva anche qualche riga di Jules Laforgue. Poiché Laforgue teneva una posizione ??critica?, le ho eliminate. Il suo testo fa parte dei dintorni dell??opera, ma Maria Maddalena de?? Pazzi traduce meglio la solitudine, il dolore e il sentimento della perdita. Il risultato è più convincente così, senza rotture stilistiche. Perché resta questa separazione tra il nero e il bianco, tra Dio e il Diavolo, forse tra il silenzio e la parola. O tra la respirazione e il silenzio.



Opera inquietante, fatta di molti silenzi e sussulti tipici di Sciarrino (inimitabile l'uso degli strumenti a fiato, oltre ai fruscii degli archi - vedi quote); la voce recitancantante è estremamente frammentaria e discontinua, mentre i rintocchi del pianoforte le fanno da lugubre eco. Il compositore siciliano non è nuovo ad esplorazioni del silenzio/vuoto - sia esso in natura o nel profondo della psiche umana, come nel capolavoro "Lohengrin" - ma questa è certamente una delle più riuscite, una vera e propria finestra sull'abisso della follia.

Un ascolto impegnativo e soggetto a disapprovazione, ma senza dubbio anche molto intrigante.



Una trascrizione del testo:

L??anima si trasformava nel sangue, tanto da non intendere poi altro che sangue, non vedere altro che sangue, non gustare altro che sangue, non sentire altro che sangue, non pensare altro che di sangue, non poter pensare se non di sangue. E tutto ciò che operava la sommergeva e profondava in esso sangue
influirsi influssi influiva rinfluiva e il sangue influiva rinfluiva influssi rinfluire rinfluisce rin fluisce influssi rinfluivono influsii rinfluivono superesaltando
allora il Santo mi versò sul capo un vaso e il sangue mi coperse tutta. Anche la Santa versò. Il latte mescolandosi col sangue mi fa una bellissima veste. Obumbrata la faccia
o, o, o (silenzio) o, o, o (sil.)
o se le piante potessino avere amore, non griderebbero altro
o, io non lo so (sil.)
timui timore amoris. Timui timore amoris. Timui timore amoris (sil.)
ma dillo, ma dillo
mors intravit per fenestras. Ma tu perché
figure immagini e facce, aspirazione, inspirazione e respirazione in te. (sil.)
vieni
sul corpo tuo aperture a noi incognite. Usci, finestre, buche, celle, forami diccielo, caverne. Senza fondo stillanti. Sono le piaghe dentro cui mi perdo
vieni, vieni
con la corona: le sue spine, lunghe, trapassano il Padre Eterno in cielo
egli scrive su di me con il sangue. Tu con il latte della Vergine. Lo Spirito con le lagrime
vieni
non si aprino le nuvole, si bene il vergineo ventre (sil.) si ma
vieni, vieni, deh, vieni, o, vieni vieni (sil.)
ohimé, vivendo muoio (sil.) o, o, o (sil.)
(stando un poco si pone a sedere)
orsù eccomi in terra (sil.) non posso ir più giù io (sil.) e sì (sil.) o savia pazzia (sil.)
(aprendosi nelle braccia tutta sirilassa, ferma ferma. E poi comincia a divincularsi: gesti e moti che pare si consumi, per un pezzo)
io non intendo (sil.) è meglio il tuo, sì. si (sil.) ohimé (sil.) tu sei senza fine, ma io vorrei veder in te qualche fine

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#105 dick laurent

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Inviato 01 maggio 2011 - 10:22

http://www.youtube.c...h?v=-jII0zpO9Pw
Schelomo di Bloch, con Rostropovich e un barbuto Bernstein a condurre, mi hanno spettinato. Musica col fuoco dentro

"Theories, like 'novelty,' pass so quickly. And what remains? In revenge, my sole desire and single effort has been to remain faithful to my Vision, to the True."
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#106 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 giugno 2011 - 13:06

sedici minuti di gioco con fenomeni sonori acustici.



fenomeni? fonemi, forse :blink:
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#107 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 giugno 2011 - 13:18

riprendiamo Fausto Romitelli

Fausto Romitelli - An index of metals (1/4)
Fausto Romitelli - An index of metals (2/4)
Fausto Romitelli - An index of metals (3/4)
Fausto Romitelli - An index of metals (4/4)
forse il suo capolavoro

ma anche:
Fausto Romitelli - Dead City Radio (2003)

Fausto Romitelli - Professor Bad Trip Pt.1 (excerpt)
Fausto Romitelli - Professor Bad Trip Pt.2 (excerpt)
Fausto Romitelli - Professor Bad Trip Pt.3 (excerpt)
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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#108 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 05 giugno 2011 - 20:00

non so neache cosa vuol dire...



Fonema :vocab:






:D :D :D
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#109 Rover

    hjdjlalkjaz

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Inviato 19 giugno 2011 - 17:39

Salvatore Sciarrino - Sei Capricci, per violino solo (1975-76)

Bellissima segnalazione, ho appena ascoltato...ma di musica contemporanea conosco davvero poco, comunque questa non è semplice musica è un violino liquefatto sotto le nostre orecchie
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#110 paloz

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Inviato 19 giugno 2011 - 18:53

Salvatore Sciarrino - Sei Capricci, per violino solo (1975-76)

Bellissima segnalazione, ho appena ascoltato...ma di musica contemporanea conosco davvero poco, comunque questa non è semplice musica è un violino liquefatto sotto le nostre orecchie


Se ti interessa sempre Sciarrino ha composto "Tre notturni brillanti" per solo viola, forse anche più intriganti, che integrano più tecniche rispetto ai glissando armonici dei Capricci.

http://www.youtube.com/watch?v=2W08KeQAwYE
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#111 Rover

    hjdjlalkjaz

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Inviato 19 giugno 2011 - 19:40

Grazie!
Segnalo questo canale di YouTube http://www.youtube.com/user/Hexameron pieno di video (e partiture) di misconosciuti e interessantissimi compositori di musica contemporanea, in particolare autori russi (Mosolov, Feinberg, Roslavets, Ornstein...)
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#112 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 luglio 2011 - 18:42

trovato tra i video correlati ad altre composizioni di Janacek; non mi sembra malvagio, ci mette tanta passione (è spagnolo, capirai)



Janacek è certamente un compositore da approfondire
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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#113 Travis

    Roadie

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Inviato 17 luglio 2011 - 18:58

Janacek è certamente un compositore da approfondire


cosa consigli di ascoltare? Conosco solo A Recollection, ascoltato in maniera un po' superficiale, e non ho mai avuto modo di approfondire.
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#114 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 17 luglio 2011 - 19:09


Janacek è certamente un compositore da approfondire


cosa consigli di ascoltare? Conosco solo A Recollection, ascoltato in maniera un po' superficiale, e non ho mai avuto modo di approfondire.


ne discutevo giusto una mezz'ora fa con il fu kingink del forum (altra gravissima perdita per il forum, dovrebbe far riflettere).

Janacek ha scritto per il teatro, per la chiesa, per ensemble da camera, per il pianoforte, per orchestra, ecc.
trovo che sia un compositore poliedrico ma non ancora sufficientemente conosciuto; anche io ho delle gravi lacune.

ti posso sicuramente consigliare: La Sinfonietta (tra i suoi lavori più noti), Taras Bulba (rapsodia per orchestra), Sonata per piano "nella strada 1905", il Quartetto per archi "Lettere intime", l'opera "Da una casa di morti" (dal dramma di Dostoevskij, forse il capolavoro di Janacek) e la Messa Glagolitica.

anche io devo approfondire; per esempio, in radio, qualche tempo fa, ho ascoltato alcuni "cori maschili", assolutamente meravigliosi.
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#115 Travis

    Roadie

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Inviato 17 luglio 2011 - 19:38

Gentilissimo. Questo box può andare bene? http://www.deccaclas...esentation=flow
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#116 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 18 luglio 2011 - 06:22

Gentilissimo. Questo box può andare bene? http://www.deccaclas...esentation=flow


la Decca è un'etichetta seria e Mackerras è un interprete di prestigio, come pure l'orchestra dei Wiener.
il cofanetto è dedicato allo Janacek operista, più un'appendice con le opere sinfoniche più note.
direi che come inizio non c'è nulla da dire. :D
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
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#117 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 18 luglio 2011 - 14:55

Janacek ha scritto per il teatro, per la chiesa, per ensemble da camera, per il pianoforte, per orchestra, ecc.
trovo che sia un compositore poliedrico ma non ancora sufficientemente conosciuto; anche io ho delle gravi lacune.

ti posso sicuramente consigliare: La Sinfonietta (tra i suoi lavori più noti), Taras Bulba (rapsodia per orchestra), Sonata per piano "nella strada 1905", il Quartetto per archi "Lettere intime", l'opera "Da una casa di morti" (dal dramma di Dostoevskij, forse il capolavoro di Janacek) e la Messa Glagolitica.


Meno male che hai citato almeno il secondo quartetto e la sonata per pf (ma ci sono altri bei pezzi per pianoforte solo) se no ricominciavo a lamentarmi che qui la musica da camera è considerata la figlia della serva rispetto a quella orchestrale/sinfonica... :lol:

Aggiungo la segnalazione di un pezzo assai curioso (soprattutto per l'organico) ma di grande fascino (per me), che è il Capriccio (1926) per pianoforte (mano sinistra) e otto strumenti (fl e ottavino, due trombe, tre trombonii e tuba tenore, una specie di brass band :lol: ).

Non ricordo bene ma mi pare che - per una volta - non ci fosse quel sempiterno trombone di Wittgenstein, alla base dell'ordinazione del pezzo per sola mano sinistra, ma un pianista connazionale di Janàcek, al quale era peraltro capitato lo stesso tragico destino dell'austriaco.
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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#118 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 18 luglio 2011 - 16:10


Janacek ha scritto per il teatro, per la chiesa, per ensemble da camera, per il pianoforte, per orchestra, ecc.
trovo che sia un compositore poliedrico ma non ancora sufficientemente conosciuto; anche io ho delle gravi lacune.

ti posso sicuramente consigliare: La Sinfonietta (tra i suoi lavori più noti), Taras Bulba (rapsodia per orchestra), Sonata per piano "nella strada 1905", il Quartetto per archi "Lettere intime", l'opera "Da una casa di morti" (dal dramma di Dostoevskij, forse il capolavoro di Janacek) e la Messa Glagolitica.


Meno male che hai citato almeno il secondo quartetto e la sonata per pf (ma ci sono altri bei pezzi per pianoforte solo) se no ricominciavo a lamentarmi che qui la musica da camera è considerata la figlia della serva rispetto a quella orchestrale/sinfonica... :lol:

Aggiungo la segnalazione di un pezzo assai curioso (soprattutto per l'organico) ma di grande fascino (per me), che è il Capriccio (1926) per pianoforte (mano sinistra) e otto strumenti (fl e ottavino, due trombe, tre trombonii e tuba tenore, una specie di brass band :lol: ).

Non ricordo bene ma mi pare che - per una volta - non ci fosse quel sempiterno trombone di Wittgenstein, alla base dell'ordinazione del pezzo per sola mano sinistra, ma un pianista connazionale di Janàcek, al quale era peraltro capitato lo stesso tragico destino dell'austriaco.



no vabè, rispondevo a una richiesta di Travis... e poi ho scrito che anche io ho gravi alcune nella conoscenza di Janacek
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#119 marz

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Inviato 21 settembre 2011 - 11:32

Il bellissimo requiem mozartiano eseguito alla perfezione da Karl Bohm. Anche se già giustamente strafamosa ricordare questa esecuzione non fa mai male ^_^


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Everybody needs a bosom for a pillow

#120 dick laurent

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Inviato 21 ottobre 2011 - 11:46

http://www.youtube.c...h?v=bqtPVEuAbzM



ok, scelta banale quanto si vuole però non riesco davvero a togliermi la melodia dalla testa
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#121 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 23 ottobre 2011 - 17:35

vibrante esecuzione di uno dei capolavori pianistici di Caikovskij


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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#122 Walt Whitman

    aspirante killer di indie

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Inviato 17 novembre 2011 - 23:13

Ineguagliabile.


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#123 polo

    King of the lurker

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Inviato 20 novembre 2011 - 11:41

http://www.youtube.c...feature=related

Il mainstream della classica.
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Io sono la mia S'ignora. (C.B.)

#124 Walt Whitman

    aspirante killer di indie

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Inviato 20 novembre 2011 - 11:48

http://www.youtube.c...feature=related

Il mainstream della classica.


Che gran pezzo di storia :wub:
Ma quanto è stato abusato! mi ricorda tantissime cose: Disney, Lineaverde, Latte granarolo asd
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#125 PrebenElkjaer

    Classic Rocker

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Inviato 22 novembre 2011 - 22:27

oggi in un gruppo facebook ho beccato sto video:

Julius Hemphill - Dogon A.D.
http://www.youtube.com/watch?v=7I3BPGgcPXo

è bellissimo e sto basso come giudizio. Folgorazione!
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Fat Moe: Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
Noodles: Sono andato a letto presto.

Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...

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Ci sono più dischi di merda che vita!

#126 dick laurent

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Inviato 10 gennaio 2012 - 22:21

ho beccato un'altra opera stranissima e dallo spirito incredibilmente moderno di Langgaard, Insektarium. Una collezione di nove minuscoli pezzi per piano, dedicati ognuno a un insetto diverso dal carattere decisamente surreale, e completamente antiromantico (nonostante Langgaard nelle opere "normali" sia considerato un compositore molto romantico). Nella descrizione si accenna alle innovazioni tecniche ma al di là di quelle è proprio lo spirito del pezzo che è qualcosa di totalmente inedito, anche rispetto a tutti gli altri modernisti del periodo, almeno per quel che conosco

http://www.youtube.c...h?v=uP67wNRVhjc

merita anche l'interpretazione del pianista, che sembra totalmente sopra le righe ma rende benissimo l'atmosfera boh, da film di Lynch. Qui ne metto uno ma tanto si trova tutto nei correlati
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#127 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 20 gennaio 2012 - 16:32

forse nessuno come Busoni ha capito davvero Bach, ne ha compreso l'animo autentico nascosto tra le pieghe dei contrappunti e nelle rincorse delle variazioni... e di fronte a ciò, Busoni, il più grande pianista di sempre, ne rimane come atterrito, attonito nel mirare l'imponente struttura che ha retto al passare dei secoli

[m]http://www.youtube.com/watch?v=p_V-FQdHUIQ[/m]
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#128 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 20 gennaio 2012 - 21:44

è da ascoltare tutta ma dalla 4a variazione in poi è veramente un'esperienza sublime, probabilmente unica nella storia del pianismo moderno

[m]http://www.youtube.com/watch?v=xnpB_V4x6_k&feature=related[/m]
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#129 Paz

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Inviato 26 gennaio 2012 - 00:06

ho beccato un'altra opera stranissima e dallo spirito incredibilmente moderno di Langgaard, Insektarium. Una collezione di nove minuscoli pezzi per piano, dedicati ognuno a un insetto diverso dal carattere decisamente surreale, e completamente antiromantico (nonostante Langgaard nelle opere "normali" sia considerato un compositore molto romantico). Nella descrizione si accenna alle innovazioni tecniche ma al di là di quelle è proprio lo spirito del pezzo che è qualcosa di totalmente inedito, anche rispetto a tutti gli altri modernisti del periodo, almeno per quel che conosco

http://www.youtube.c...h?v=uP67wNRVhjc

merita anche l'interpretazione del pianista, che sembra totalmente sopra le righe ma rende benissimo l'atmosfera boh, da film di Lynch. Qui ne metto uno ma tanto si trova tutto nei correlati


LOL ma i danesi sono tutti fuori di testa? asd
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« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#130 dick laurent

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Inviato 26 gennaio 2012 - 10:39

dai nettamente meglio lui che è creativo e ha aggiunto un'interpretazione che ci sta rispetto a quelli che la recita la fanno per simulare un orgasmo ogni tre secondi per l'Estasi data dalla Musica di cui solo loro Artisti possono carpire i segreti.
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#131 Rover

    hjdjlalkjaz

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Inviato 26 gennaio 2012 - 12:13

Non solo Romanze senza parole

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#132 Paz

    Roadie

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Inviato 26 gennaio 2012 - 12:44

dai nettamente meglio lui che è creativo e ha aggiunto un'interpretazione che ci sta rispetto a quelli che la recita la fanno per simulare un orgasmo ogni tre secondi per l'Estasi data dalla Musica di cui solo loro Artisti possono carpire i segreti.


sì sì ma infatti mi ha divertito, mi piacciono quelli fuori di testa
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#133 Notker

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Inviato 12 marzo 2012 - 19:32

ho sempre ammirato tantissimo la plasticità delle esecuzioni di Cliburn; anche se le sue interpretazioni sono canoniche e formali, sono sempre impeccabili e da manuale, utilissime per qualunque provetto pianista

[m]http://www.youtube.com/watch?v=apNTq-Tgf4w[/m]
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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#134 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 12 marzo 2012 - 19:51

rimanendo in tema di plasticità esecutiva come non citare questo capolavoro assoluto, sia di scrittura contrappuntistica (Bach) ch esecutiva (Pinnock e il suo ensemble)

[m]http://www.youtube.com/watch?v=QA1L0SsEXxU[/m]
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#135 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 15 marzo 2012 - 14:27

a proposito mi son preso il king arthur di purcell diretto da pinnock, nel cast c'è anche la bravissima nancy argenta, che vi faccio sentire qui in questa bellissima cantata di j. s. bach.


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#136 tonysuper

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Inviato 17 marzo 2012 - 14:33

te deum - anton bruckner
ovviamente sergiu

http://www.youtube.c...player_embeddedhttp://www.youtube.com/watch?v=4TUZD8Q5pfM&feature=player_embedded
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#137 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 17 marzo 2012 - 14:52

questo te deum è semplicemente superlativo, avevo sentito dire che questo direttore d'orchestra era uno dei migliori per bruckner, ma non lo immaginavo così sublime e celestiale....la versione che ho a casa impallidisce al cospetto di tanta magnificenza.
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#138 dick laurent

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Inviato 19 marzo 2012 - 10:43

improvvisazione classica

http://www.youtube.c...feature=related
Richard Grayson

Grayson è un pianista con orecchio assoluto e una preparazione evidentemente mostruosa capace di prendere un qualsiasi tema proposto (da star wars alle suonerie dei cellulari) e improvvisarci nello stile di vari compositori, bach, beethoven, bartok, debussy, poulenc, mozart eccetera. A dire il vero il tema non sempre è udibilissimo ma c'è comunque da restare a bocca aperta

http://www.youtube.c...h?v=Zkuo2384ZN4
Ted Greene

Ted Greene è uno dei grandi maestri della chitarra jazz di quella ristretta scuola (pesantemente influenzata da bill evans) alternativa a quella dei charlie christian/wes montgomery/grant green/kenny burrell che improvvisavano principalmente su nota singola preferendo concentrarsi principalmente sull'improvvisazione armonica (il comping in termini tecnici). Qui però il jazz c'entra molto poco, è un video dove si vede la capacità (mostruosa) di Greene di improvvisare nello stile di Bach sull'elettrica.
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#139 dick laurent

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Inviato 19 marzo 2012 - 16:06

...


mistico per non mischiare
http://forum.ondaroc.../9162-jazztube/
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#140 il mistico

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Inviato 23 marzo 2012 - 12:09

ed ecco un notturno dal gusto molto british.


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#141 Ex-Magnetron

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Inviato 23 marzo 2012 - 20:10

forse nessuno come Busoni ha capito davvero Bach, ne ha compreso l'animo autentico nascosto tra le pieghe dei contrappunti e nelle rincorse delle variazioni... e di fronte a ciò, Busoni, il più grande pianista di sempre, ne rimane come atterrito, attonito nel mirare l'imponente struttura che ha retto al passare dei secoli

http://www.youtube.com/watch?v=p_V-FQdHUIQ


Questa di Ogdon è in assoluto tra le mie preferite di Busoni.

Trascrizione da brividi..quoto tutto.


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#142 il mistico

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Inviato 24 marzo 2012 - 18:39



ed ecco telemann, uno dei più noti contemporanei di bach, la sua musica è ancora oggi un tesoro da riscoprire.
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#143 il mistico

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Inviato 30 marzo 2012 - 15:43

una delle composizioni più struggenti di tarrega, interpretata magnificamente da andres segovia.


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#144 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 14 aprile 2012 - 08:56



tra i più importanti compositori del periodo barocco.
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#145 Ex-Magnetron

    Il madrigalista

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Inviato 14 aprile 2012 - 09:07

Enchanté

Mistico alla buffonata dei + o dei - su questo forum stendiamo un velo pietoso.....ma sarebbe un più.
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#146 il mistico

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Inviato 14 aprile 2012 - 09:13

se trovi in giro questa edizione non fartela scappare, è ottima.

Immagine inserita
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#147 Ex-Magnetron

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Inviato 14 aprile 2012 - 09:18

è nel lettore adesso..come mai questo box aveva della polvere?
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#148 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 14 aprile 2012 - 09:24

nel senso che era da molto che non lo ascoltavi? be' questa è una caratteristica tipica dei box e dei cofanetti in genere, non sono mai riuscito a capire il perchè...
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#149 angiolina

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Inviato 20 aprile 2012 - 00:03

http://www.youtube.c...142RVAAAAAAAAAw " Il mal d'Italia, sarà sempre il male delle anime belle " :'(
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#150 il mistico

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Inviato 20 aprile 2012 - 19:27

sublime e celestiale.


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